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  • Marchisio illude, Juve di nuovo nel baratro. Blitz dell’Udinese a Torino

    Marchisio illude, Juve di nuovo nel baratro. Blitz dell’Udinese a Torino

    Continua a meravigliare l’Udinese di Guidolin che, seppur non abbia espresso un buon calcio stasera a differenza delle precedenti uscite (vedi vittoria con l’Inter di 7 giorni fa e pareggio 4-4 a San Siro contro il Milan capoclassifica) riesce ad espugnare l’Olimpico di Torino al cospetto di una Juventus caduta in una nuova (vecchia ndr) crisi e che a questo punto è costretta a ridimensionare i propri obiettivi facendo scoppiare le ire dei tifosi.

    Nel primo tempo le due squadre non si fanno male, sono poche infatti le occasioni da gol capitate da ambo le parti: Isla per i friulani fa venire i brividi a Buffon, il solito Del Piero per la Vecchia Signora, costretto ancora a portare il peso della squadra sulle sue spalle, impensierisce Handanovic con una staffilata da fuori area.

    Nella ripresa l’Udinese si scuote e comincia ad assaltare la porta bianconera, Di Natale è impreciso, ma anche sfortunato, e scattato sul filo del fuorigioco sfiora il palo alla sinistra di Buffon. Ed ecco che impietosa sull’Udinese si abbatte la dura legge del gol: Gol mangiato, gol subito. E’ Marchisio infatti, fin lì non pervenuto, che estrae dal cilindro una giocata incredibile e di rovesciata dal limite dell’area trafigge Handanovic. Un gesto atletico bellissimo quello del centrocampista juventino.
    Ma il peggio per la Juve deve ancora arrivare: l’Udinese trova immediatamente il pari con una zampata di Zapata, al suo secondo gol consecutivo dopo quello segnato all’Inter, che di tap-in batte l’incolpevole Buffon il quale pochi attimi prima si era superato su un bolide di Di Natale. La Juventus si inchina a 5 minuti dal termine all’azione tutta di prima che vede protagonista Sanchez, il migliore in assoluto, che orchestra e finalizza: 2-1 e Vecchia Signora al tappeto. Nel finale espulsi Bonucci per un fallo di frustrazione su Sanchez e lo stesso attaccante cileno per doppia ammonizione dopo una scorrettezza su Del Piero.

    Al triplice fischio finale all’Olimpico scoppia la contestazione: tornano ad aleggiare i vecchi fantasmi della scorsa stagione. Domani è l’ultimo giorno di mercato (chiusura alle 19:00) la dirigenza ha il dovere di intervenire sul mercato (se non è già troppo tardi) se non vuole assistere da spettatore in poltrona per il secondo anno consecutivo alla Champions League. Sarebbe imperdonabile.

    Il tabellino
    JUVENTUS – UDINESE 1-2
    60′ Marchisio (J), 67′ Zapata, 85′ Sanchez (U)
    JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Grygera, Bonucci, Chiellini, Grosso; Krasic, Aquilani (85′ Sissoko), Felipe Melo, Marchisio (89′ Libertazzi); Martinez, Del Piero.
    Panchina: Storari, Sorensen, Barzagli, Salihamidzic, Giannetti.
    Allenatore: Del Neri
    UDINESE (3-5-2): Handanovic; Benatia, Zapata, Domizzi; Isla, Pinzi, Inler (66′ Denis), Asamoah, Armero (92′ Coda); Sanchez, Di Natale (70′ Abdi).
    Panchina: Belardi, Pasquale, Badu, Abdi, Corradi.
    Allenatore: Guidolin
    Arbitro: Giannoccaro
    Ammoniti: Martinez, Grosso (J)
    Espulsi: Bonucci (J); Sanchez (U)

  • Serie A: Juventus – Udinese, probabili formazioni

    Serie A: Juventus – Udinese, probabili formazioni

    Nevica su Torino ma Juventus – Udinese si giocherà regolarmente. Il posticipo serale della 22esima giornata vedrà di fronte la squadra del momento (Udinese) contro quella in grande crisi (Juventus).

    Del Neri è alle prese, non è una novità, con l’emergenza attacco: Iaquinta si è fatto male nuovamente dopo essere rientrato in settimana e Amauri, ufficialmente ha accusato un problema muscolare ma pare che non giochi perchè vicino alla cessione; in attacco coppia inedita Del Piero – Martinez. A centrocampo rientra dalla lunga squalifica Felipe Melo mentre il nuovo acquisto Barzagli partirà dalla panchina.

    Guidolin ripropone esattamente lo stesso undici che sta entusiasmando da un mese a questa parte: Sanchez e Di Natale guideranno il reparto avanzato, Isla e Armero agiranno sulle fasce mentre Pinzi, Inler e Asamoah faranno legna a centrocampo.

    Probabili formazioni JUVENTUS – UDINESE (ore 20:45)

    JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Grygera, Bonucci, Chiellini, Grosso; Krasic, Aquilani, Felipe Melo, Marchisio; Martinez, Del Piero.
    Panchina: Storari, Sorensen, Legrottaglie, Barzagli, Sissoko, Salihamidzic, Libertazzi.
    Allenatore: Del Neri.
    UDINESE (3-5-2): Handanovic; Benatia, Zapata, Domizzi; Isla, Pinzi, Inler, Asamoah, Armero; Sanchez, Di Natale.
    Panchina: Belardi, Cuadrado, Pasquale, Badu, Abdi, Corradi, Denis.
    Allenatore: Guidolin

  • Juve, Agnelli tuona: “Spalletti e Lippi? Minchiate. Fiducia in Del Neri”

    Juve, Agnelli tuona: “Spalletti e Lippi? Minchiate. Fiducia in Del Neri”

    Non usa mezzi termini Andrea Agnelli in merito ad alcune voci filtrate da ambienti vicini alla Juventus che volevano l’ingresso di Lippi in società e l’ingaggio di Spalletti come allenatore per l’immediato futuro. Il presidente ha indetto una conferenza stampa nel pomeriggio per spiegare e far luce sulla situazione attuale, di difficoltà, dei bianconeri:

    E’ un momento delicato e se sono qui è per fare chiarezza e scacciare voci destabilizzanti che sono uscite dalle bocche di ex calciatori e personaggi non più legati al mondo della Juve. Leggo di Lippi e Spalletti pronti per la Juve, è una minchiata. Io ho piena fiducia in Marotta e nell’allenatore Del Neri“.

    Nessun stravolgimento in atto dunque nella Juventus. Il rampollo di casa Agnelli crede nel lavoro svolto fin qui dall’allenatore nonostante la squadra in questo periodo stia raccogliendo scarsi risultati legati anche ad un gioco che stenta a decollare e che potrebbero allontanarla pericolosamente dal quarto posto e mancare così per la seconda volta consecutiva la qualificazione in Champions League:

    Del Neri può stare tranquillo come lo sono io, per ora sta facendo un egregio lavoro. La squadra deve entrare in campo e correre fino al 95′ e dare sempre tutto. Questo è l’unica cosa che chiedo. A maggio, poi, daremo una valutazione della stagione e come intervenire in quella successiva“.

    Il presidente utilizza una metafora sulla situazione della Juventus ed esclude altri colpi di mercato in queste ultime ore che rimangono alla chiusura del mercato di riparazione per esigenze di bilancio come esclude anche imminenti aumenti di capitale (si era parlato di 150 milioni di euro ndr):

    Abbiamo una macchina sportiva da 170 milioni di euro l’anno, una macchina dalle potenzialità enormi che va a benzina. Il problema è che in questa super vettura hanno messo il diesel e il motore si è inceppato. Ora teniamo presenti le tempistiche che ci vogliono per aggiustarlo.
    Noi siamo arrivati sei mesi fa: cerchiamo di ricordarci la situazione che abbiamo trovato. Eravamo reduci da una delle peggiori stagioni della nostra storia, con una serie incredibile di record negativi inanellati. Sapevamo che sarebbe stato un anno difficile, anche dopo gli investimenti importanti che avevamo fatto. Ne faremo degli altri altrettanto significativi nella prossima e se il prossimo anno, di questi tempi, ci ritroveremo ancora in questa situazione, allora ci dovremo preoccupare.
    Quest’anno andiamo a chiudere il bilancio con una perdita significativa. Questo, però, non cambia i nostri obiettivi, ovvero costruire una squadra vincente in grado di ottenere obiettivi importanti ma senza ricorrere a ricapitalizzazioni
    “.

  • Juve, è notte fonda. Roma in semifinale

    Juve, è notte fonda. Roma in semifinale

    La Juventus scivola verso il baratro e adesso l’incubo di un’altra stagione anonima è davvero dietro l’angolo. Senza coppe europee e con la lotta per lo scudetto fuori dalla propria portata la Coppa Italia rivestiva per la Vecchia Signora l’ultimo obiettivo stagionale ma lo schieramento iniziale scelto da Del Neri ha da subito concesso campo e iniziativa ai giocolieri giallorossi limitandosi ad un passivo contenimento.

    La Roma dal par suo evidenzia subito le lacune bianconere grazie alle accelerazioni di Menez e Vucinic e il lavoro di De Rossi, Brighi e Simplicio a centrocampo. Con il passare dei minuti anche i giallorossi si fanno contagiare e l’ultima parte di primo tempo diventa noiosa.

    Nella ripresa Menez, uscito malconcio, viene sostituito dal fischiatissimo Borriello mentre Krasic sostituisce l’abulico Amauri. Al 20′ Iaquinta sostituisce l’infortunato Pepe e qualche minuto dopo De Rossi becca Vucinic sull’out sinistro e il montenegrino dopo il controllo fa partire un destro beffardo che si infila sul secondo palo: gol bellissimo su cui Storari ha poco da fare.

    La reazione bianconera tarda ad arrivare ed è ancora Storari a tener in gara i suoi su un bel tiro di Mexes. Nel finale la Juve protesta per un abbraccio di Mexes su Del Piero e qualche minuto dopo Taddei si inventa un gol favoloso chiudendo la contesa: in semifinale è ancora Inter-Roma per la Juve sono solo fischi.

  • Coppa Italia: Juventus – Roma, probabili formazioni

    Coppa Italia: Juventus – Roma, probabili formazioni

    Ultimo atto dei quarti di finale di Coppa Italia questa sera allo stadio Olimpico di Torino. Dopo Palermo, Milan e Inter uscirà dalla vincente della sfida Juventus – Roma l’ultima qualificata per le semifinali della competizione che affronterà i nerazzurri detentori del titolo che ieri hanno eliminato il Napoli solo dopo la lotteria dei calci di rigore (0-0 dopo i supplementari).

    Entrambi i tecnici tengono alla Coppa Italia (Roma e Juventus sono le squadre che detengono più titoli, ben 9): Del Neri non convoca Buffon ma tra i pali si posizionerà Storari, colui che ha difeso, e bene, la porta bianconera fino a qualche settimana fa; il recuperato Iaquinta va in panchina, dovrebbe giocare qualche minuto per riprendere confidenza con il campo, così come Krasic che ha bisogno di riposare viste le sue ultime opache prestazioni; in attacco al fianco di capitan Del Piero ci sarà Amauri; Ranieri invece deve fare a meno del suo capitano Totti perchè squalificato e ha un solo dubbio: davanti a Taddei, Simplicio, De Rossi e Perrotta a far coppia con Vucinic in attacco ballottaggio Borriello – Menez.

    Probabili formazioni JUVENTUS – ROMA (ore 20:45)

    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Grygera, Bonucci, Chiellini, Grosso; Martinez, Felipe Melo, Aquilani, Pepe; Amauri, Del Piero.
    Panchina: Manninger, Sorensen, Motta, Marchisio, Sissoko, Krasic, Iaquinta.
    Allenatore: Del Neri.
    ROMA (4-4-2): Julio Sergio; Cassetti, Mexes, Burdisso, Riise; Taddei, De Rossi, Simplicio, Perrotta; Menez, Vucinic.
    Panchina: Doni, Juan, Castellini, Rosi, Brighi, Greco, Borriello.
    Allenatore: Ranieri

  • Poco calcio, Samp – Juve finisce 0-0

    Poco calcio, Samp – Juve finisce 0-0

    Nel giorno del ritorno nella Genova blucerchiata di Marotta e Del Neri, artefici della qualificazione in Champions League della Sampdoria della stagione scorsa, la Juventus non va oltre lo 0-0 a Marassi non riuscendo a bissare così il successo di 7 giorni fa ottenuto contro il Bari.
    Sampdoria – Juventus è una partita dai due volti, brutta, noiosa e molto tattica nel primo tempo dove i portieri praticamente non sono mai stati chiamati in causa a parte una parata di Curci su colpo di testa di Bonucci, più emozionante nella ripresa quando le squadre si allungano lascianso diversi varchi per i rapidi contropiedi degli avversari.

    La prima vera occasione da gol capita sui piedi di Pazzini nel secondo tempo che a due passi da Buffon non inquadra lo specchio della porta calciando a lato. E’ in questo momento che la Samp, nonostante nelle gambe dei giocatori cominci a prendere il sopravvento la fatica di Coppa Italia, spinge sull’acceleratore alla ricerca del vantaggio schiacciando per diversi minuti i bianconeri nella propria metà campo. Sul fronte Juve Del Neri cambia le carte in tavole togliendo uno spento e impalpabile Krasic per Del Piero, partito dalla panchina perchè non in perfette condizioni fisiche, decidendo di giocarsi il jolly Martinez solo nel finale. Amauri, complice forse anche la maschera protettiva sul viso che gli disturba la vista, non ne prende una in area, il partente Sissoko, invece, risulterà a fine partita il migliore dei suoi come era accaduto una settimana fa.
    Di Carlo è costretto a sostituire Pazzini infortunato inserendo Pozzi; quest’ultimo però non sarà in grado di aiutare il baby Macheda perchè anche lui si fa male dopo pochi minuti e senza alternative in avanti il tecnico doriano deve fare di necessità virtù e gettare nella mischia Tissone.
    La Juve si fa pericolosissima con l’ingresso in campo di Martinez negli ultimi 6 minuti di gioco che da maggiore freschezza e corsa, è sua infatti l’invenzione per Del Piero che da buona posizione calcia addosso a Curci. Ma poi è lo stesso capitano bianconero a mangiarsi la palla gol più clamorosa del match: Motta entra in area dalla destra e serve un liberissimo Del Piero all’altezza del dischetto che di prima intenzione e con gran parte dello specchio della porta sguarnito calcia alto sulla traversa tradito da un rimpallo della sfera.

    Il tabellino
    SAMPDORIA – JUVENTUS 0-0
    SAMPDORIA (4-4-2): Curci; Zauri, Volta, Lucchini (11′ Accardi), Ziegler; Mannini, Palombo, Poli, Guberti; Macheda, Pazzini (60′ Pozzi, 70′ Tissone).
    Panchina: Da Costa, Dessena, Koman, Cacciatore.
    Allenatore: Di Carlo
    JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Motta, Bonucci, Chiellini, Traoré (3′ Grosso); Krasic (56′ Del Piero), Aquilani (84′ Martinez), Sissoko, Marchisio, Pepe, Amauri.
    Panchina: Storari, Grygera, Legrottaglie, Salihamidzic.
    Allenatore: Del Neri
    Arbitro: Valeri
    Ammoniti: Motta, Pepe, Chiellini, Sissoko, Marchisio (J), Guberti, Mannini (S)

  • Juventus: Del Neri e il 4-4-2 incompiuto

    Juventus: Del Neri e il 4-4-2 incompiuto

    Nessun allenatore dirà mai di prediligere un modulo tattico. Tutti, nelle noiosissime interviste che spesso rilasciano, affermano di “voler fare bene” con “i calciatori che si hanno a disposizione” e adattare il modulo alle loro caratteristiche. Sarà, ma quasi sempre il miglior modulo possibile è il loro preferito! Gigi Del Neri, allenatore della Juventus, non fa eccezione con il suo amato 4-4-2.

    Intendiamoci, non c’è nulla di male nel privilegiare un assetto tattico: un leader, quale l’allenatore deve certamente essere, ha il compito di infondere sicurezza nei suoi uomini e, per farlo, è giusto che si affidi a tutto ciò che, a suo giudizio, gli dà maggiori garanzie. Il 4-4-2 della Juventus, però, appare un’incompiuta.

    Analizziamolo reparto per reparto, cercando di capire quali differenze si riscontrino nel gioco della Juventus attuale in raffronto con le squadre allenate da Del Neri in passato.

    Partiamo dall’attacco. Il Mister friulano ha sempre avuto a sua disposizione un centravanti tradizionale, alto e forte fisicamente, ed una seconda punta più veloce, in grado di sfruttare gli spazi aperti dai movimenti del suo collega di reparto e di ricevere le sue giocate di sponda, ma anche di trasformarsi in uomo-assist per la prima punta.

    Talvolta ha cercato di utilizzare l’attacco a due torri, con due centravanti che, con encomiabile spirito di sacrificio, riuscivano a dare equilibrio alla squadra e a rendersi doppiamente pericolosi sulle palle alte: pensiamo al Chievo di Corradi, Cossato e Marazzina.

    Nella Juventus questo tipo di attacco non è stato mai possibile, tranne per qualche minuto contro il Napoli (Amauri e Toni) in cui i movimenti visti sono stati apprezzabili (e Toni era andato anche in gol). Tuttavia, alla Juve manca una reale prima punta (potrà esserlo Toni?): Amauri, al netto di problemi fisici che lo tartassano da tempo, è spesso in crisi d’identità e la società sta pensando di cederlo. Inoltre, una prima punta deve far gol, appuntamento a cui l’italo-brasiliano manca da troppe giornate. Iaquinta sarebbe una perfetta seconda punta nello schema di Del Neri, ma, essendoci Quagliarella e Del Piero, ha operato quasi sempre da centravanti, perdendo le sue caratteristiche di velocità e gioco in profondità.

    Il centrocampo è il reparto cruciale di una squadra di calcio: i team vincenti hanno sempre un reparto mediano di grandissimo livello. Del Neri esige un gioco piuttosto semplice dai suoi, ma da applicare con severità: tutti devono rispettare le proprie posizioni in fase difensiva, adattandole ai movimenti dei compagni, della palla e ovviamente degli avversari. Ne viene fuori una strategia di presidio degli spazi che fa giocar male la squadra avversaria, a meno che non vi siano delle falle.

    E queste falle ci sono: se Krasic e Pepe fanno un encomiabile lavoro sulle fasce laterali, offrendo quella spinta che è alla base del gioco di Del Neri, in fase difensiva, specialmente il serbo, appare ancora un po’ spaesato. Se a ciò aggiungiamo la tendenza di Melo (quest’anno molto meno che nella scorsa stagione) a fare passaggi orizzontali lenti e rischiosissimi, si capisce bene come gli avversari individuino nel centrocampo juventino il reparto da pressare con più incisività.

    In difesa valgono le stesse regole del centrocampo: presidio degli spazi, pressing sul portatore di palla e scivolamenti a scalare in base alla posizione del pallone. Tuttavia, a parte Chiellini e Bonucci (che pure ha la tendenza a qualche preziosismo di troppo), la difesa bianconera è carente di qualità: non è un caso che, sulla destra, Del Neri si affidi al giovanissimo Sørensen, bravo ma inesperto e adattato al ruolo di laterale, mentre a sinistra al fin troppo esperto Grosso, che ha mestiere ma non più la corsa di un tempo.

    Con le fasce difensive così rimaneggiate è inevitabile che il gioco della Juventus risulti approssimativo e prevedibile. I laterali dovrebbero aiutare i loro colleghi di centrocampo spingendo a loro volta o proponendosi in avanti per togliere dalla marcatura qualche difensore, ma lo fanno poco e male, lasciando spesso Krasic e Pepe in balia di due o tre avversari. Bloccandole le fasce, la Juve ha poche alternative: l’estro di Aquilani e Del Piero o il lancio lungo sulla prima punta.

    Non è un caso che la squadra di Del Neri si renda pericolosa quasi sempre solo su calci piazzati (vedi i due gol al Bari). Con due esterni di spinta e un Krasic un po’ più attento in fase di contenimento si assisterebbe a partite di tutt’altro tenore.
    [a cura di Luigi Perri di Juventinologo.com]

  • Juve, è la scelta giusta

    Juve, è la scelta giusta

    Il cda di ieri ha ufficializzato che non ci sarà un extra budget per il mercato invernale da affidare a Beppe Marotta e subito sul web è scoppiato il malcontento dei tifosi ma la scelta è saggia e dimostra finalmente la definitiva maturazione del nuovo corso bianconero.

    I dati in casa Juve non ammettono repliche negli ultimi anni la società bianconera ha speso tanto, tantissimo senza badare allagando sempre i cordoni della borsa ma non riuscendo mai a cedere un giocatore a prezzi importanti. Intervenire sul mercato adesso con lo stesso cliché per prender qualche giocatore per tamponare l’mergenza servirebbe solo ad aumentare il monte ingaggi e togliere risorse al mercato della prossima stagione.

    La società con Marotta e Del Neri dovrà invece cercare di spremere al massimo il gruppo facendogli capire che un posto in Champions League è l’obiettivo da non sbagliare e attraverso questa conquista si giocheranno il futuro con la maglia della Vecchia Signora. Tutti sotto esame ma anche una consapevolezza il mercato della Juventus non può esser esser deciso da stampa e tifosi.

    A gennaio forse ci saranno movimenti in ingresso ma starà all’abilità di Marotta trovare la strategia giusta senza intaccare le già vuote casse societarie.

  • Vittoria sofferta con il Bari. La Juve si rialza con Del Piero e Aquilani

    Vittoria sofferta con il Bari. La Juve si rialza con Del Piero e Aquilani

    Arriva la prima vittoria in campionato del 2011. La Juve tira un sospiro di sollievo e bissa nell’arco di pochi giorni il secondo successo del nuovo anno dopo aver battuto ed eliminato il Catania negli ottavi di Coppa Italia. In una gara difficile per diversi motivi, a sbrogliare la situazione contro il Bari, ultimo in classifica, ci pensano due magie, quella nel primo tempo di capitan Del Piero e quella nella ripresa di Aquilani che rilanciano le ambizioni bianconere; in mezzo la rete del momentaneo 1-1 del nuovo arrivato in casa pugliese Rudolf.

    Sulla gara c’è da dire ben poco. Partita brutta complice anche le tante assenze, specialmente in casa bianconera dove l’attacco è composto da Del Piero e dal baby Giannetti per le indisponibilità di Quagliarella, Iaquinta, Amauri e Toni, ma che ha anche visto il ritorno in Serie A di Gianluigi Buffon dopo quasi 8 mesi di stop forzato.
    Il risultato si sblocca al 43′ del primo tempo grazie al lampo di genio del numero 10 bianconero Del Piero che infila Gillet sul primo palo con la sua specialità, il calcio di punizione.
    Ripresa che vede il ritorno del Bari che giunge al pareggio con il neo acquisto Rudolf al 56′ su servizio di Alvarez che brucia sull’out di sinistra Sorensen, abbastanza colpevole nell’azione, e batte Buffon che subisce così il primo gol dal suo rientro in campo.
    La Juve è colpita e si allunga alla ricerca del nuovo vantaggio, in almeno un paio di occasioni il Bari trova dei contropiedi in doppia superiorità numerica che non vengono però sfruttati a dovere. E allora a castigare i pugliesi è Aquilani che a 10 minuti dal termine raccoglie una ribattuta di testa al limite dell’area e al volo trafigge l’estremo difensore barese regalando 3 punti fondamentali per il prosieguo della Juventus in campionato.

    Il tabellino
    JUVENTUS – BARI 2-1
    43′ Del Piero (J), 56′ Rudolf (B), 79′ Aquilani (J)
    JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Sorensen (64′ Motta), Bonucci, Chiellini, Traorè (77′ Grygera); Krasic, Sissoko, Aquilani, Pepe; Del Piero, Giannetti (67′ Martinez).
    Panchina: Storari, Salihamidzic, Legrottaglie, Buchel.
    Allenatore: Del Neri.
    BARI (4-4-2): Gillet; A. Masiello, Belmonte, Glik, Rossi; Romero, Donati, Gazzi, Alvarez; Kutuzov (50′ Okaka), Rudolf (76′ Castillo).
    Panchina: Padelli, Rivas, Crimi, Parisi, Raggi.
    Allenatore: Ventura.
    Arbitro: Brighi
    Ammoniti: Sorensen (J), Donati, Castillo (B)

  • Juventus-Bari, Del Neri lancia Giannetti

    Juventus-Bari, Del Neri lancia Giannetti

    Emergenza infinita in casa bianconera e Del Neri deve svestire i panni di allenatore per inserire quelli di mago e toglier dal cilindro un undici competitivo. L’attacco è il reparto maggiormente penalizzato visto il forfait anche di Amauri resta solo Del Piero l’attaccante arruolabile e l’indisponibilità di Marchisio non permette nemmeno l’utilizzo del 4-5-1 usato in Coppa Italia.

    L’ex tecnico doriano schiererà il ritrovato Buffon in porta, scongela Sissoko nonostante i problemi di compatibilità e in avanti prova la staffetta tra il Malaka Martinez (finalemente disponibile) e il giovane e promettente Niccolo Giannetti.

    Anche per Ventura i problemi non mancano anche se in panchina si rivedono Parisi e Castillo mentre l’ultimo arrivato Rudolf partirà titolare.

    JUVENTUS-BARI ore 15
    Juventus (4-4-2): Buffon; Sorensen, Bonucci, Chiellini, Grygera; Krasic, Sissoko, Aquilani, Pepe; (Martinez) Giannetti, Del Piero.
    A disposizione: Storari, Legrottaglie, Traorè, Buchel, Motta, Salihamidzic, Martinez (Giannetti). All.: Delneri.

    Bari (4-4-2): Gillet; A.Masiello, Belmonte, Glik, Raggi; E.Alvarez, Gazzi, M.Donati, Rivas; Rudolf, Kutuzov.
    A disposizione: Padelli, Rossi, Romero, Pulzetti, Parisi, Okaka, Castillo. All.: Ventura