Tag: luigi del neri

  • Juventus, meglio pensare al presente o al futuro?

    Juventus, meglio pensare al presente o al futuro?

    E’ molto strana la situazione in cui si trova adesso la squadra bianconera, le speranze per una qualificazione ai preliminari della Champions sono ridotte al lumicino ma mister Delneri, l’ anno scorso alla 31esima giornata, aveva gli stessi punti con la Sampdoria e tutti sappiamo come andò a finire.

    Sicuramente adesso il compito è più difficile ma non impossibile, tuttavia il problema pare essere un altro: anche se Delneri riuscisse a conquistare la qualificazione in Champions cosa dovrebbe fare la dirigenza juventina e soprattutto Beppe Marotta? La squadra non sembra più seguire i dettami tattici del tecnico di Aquileia il quale ha certamente messo del suo non riuscendo a vincere partite alla portata della Juve, vedi le sanguinose sconfitte a Lecce ed in casa con il Bologna. Ma cosa più importante, la Juventus ha fornito le prestazioni migliori proprio con le grandi squadre dove si affidava soprattutto alle ripartenze come una vera e propria provinciale ed ha sofferto con le c.d. piccole dove vi era la necessità di imporre il proprio gioco.

    Da qui il paradosso anche dei molti tifosi juventini, sperare in un ottimo finale di campionato con il rischio di una possibile riconferma di Delneri cosa che avrebbe del clamoroso visto la stagione comunque deficitaria con eliminazione prematura in Europa League e prestazioni al limite dell’ imbarazzo collettivo riconferma che produrrebbe anche, una campagna acquisti 2011/2012 bloccata e finalizzata al solito 4-4-2, o augurarsi una definitiva debacle con l’ inizio di un ennesima rivoluzione?

  • Buffon sempre più solo e Storari fa il “provolone”

    Buffon sempre più solo e Storari fa il “provolone”

    Nonostante la vittoria all’Olimpico in casa Juventus si è vissuta una settimana di tensione scatenata dalle dichiarazioni post partita di Storari e i sempre più inistenti rumors che voglio Gigi Buffon in partenza verso nuovi lidi nella prossima stagione.

    Il portierone bianconero alle prese con una tonsillite prima e con qualche acciacco alla schiena poi si è ovviamente risentito delle parole di Storari ma ancor di più dal silenzio della società che non ha preso le sue difese. Oggi a Vinovo, Buffon non si è visto ma a far visita alla società c’era il suo procuratore Silvano Martina che ha tenuto a far il punto della situazione prima di lasciare il centro sportivo “Gigi ha avuto una leggera febbre domenica sera. Forse il problema si è scatenato per un piccolo dolore alla schiena che comunque non c’entra nulla con l’operazione all’ernia al disco che ha fatto qualche mese fa. E’ rimasto a riposo in questi giorni per precauzione ma già da domani sarà di nuovo a disposizione di Del Neri”.

    Storari che a questo punto potrebbe partire titolare anche contro il Genoa nel match delle 12:30 in programma domenica non perde l’occasione per cavalcare l’onda e in una intervista concessa alla Gazzetta dello Sport si dice pronto a legarsi a vita alla Vecchia Signora dicendosi sicuro che la JUventus possa tornare presto a vincere.

    Storari dice di esser stato frainteso domenica “Voglio chiarire subito questa cosa. Col mister mi sono spiegato appena rientrato negli spogliatoi. La mia buonafede non va messa in discussione. Ho parlato al fischio finale, ero euforico per la prestazione personale e per la vittoria, pesante, pesantissima. Certo, ho detto cose che si prestavano alle peggiori interpretazioni, però, davvero, non volevo offendere nessuno“. Aggiungendo poi di non aver avuto modo di parlare con Buffon e che i rapporti tra i due sono di stima reciproca

  • Juventus, Marotta e l’extracomunitario che verrà

    Juventus, Marotta e l’extracomunitario che verrà

    Mentre la Juventus continua la sua marcia verso l’ obiettivo di fine stagione e cioè la qualificazione in Europa League, Beppe Marotta, Dg del club bianconero tenta di riparare gli errori commessi in passato puntando decisamente sulla qualità e lasciando perdere la quantità.

    Con il probabile addio di Delneri, dimostratosi inadatto a gestire una rosa di medio alto livello ed ancorato ad un modulo, il 4-4-2 che se non interpretato da campioni risulta essere molto prevedibile, Marotta sta tentando di riempire la rosa di qualità che risulta essere molto utile indipendentemente del modulo del nuovo allenatore.

    Michel Bastos e Jeremy Menez sono vicinissimi al club bianconero, due acquisti questi, che cambiano un po’ il volto della squadra ma non la stravolgono anche perché la classe cristallina del francese si accende ad interruzione ed il brasiliano è molto bravo ad offendere ma denota qualche lacuna nella fase difensiva.

    Le parole di ieri al “Corriere dello Sport” di Beppe Marotta sono state alquanto misteriose oltre che preoccupanti per il popolo bianconero: Non è un mistero che su Bastos puntiamo. C’è il problema del posto da extracomunitario…”. Ma chi sarà l’altro extracomunitario individuato da Marotta?

    E’ ovvio che il salto di qualità può essere effettuato solo con l’ acquisto di Neymar, ma per l’ approdo del brasiliano a Torino dovrà necessariamente scendere in campo la Fiat che potrebbe fare del giovane asso brasiliano il fiore all’ occhiello per il florido mercato brasiliano delle auto.

    Tuttavia non è da scartare l’ ipotesi Dzeko che non sta trovando spazio al Manchester City anche se, è opinione di chi vi scrive che il pesante investimento deve essere fatto in difesa dove manca sia un terzino che un centrale di alto livello vista la delusione stagionale rappresentata da Leonardo Bonucci.

  • Storari, l’ambizione ti rende cieco

    Storari, l’ambizione ti rende cieco

    Per un giocatore e per un portiere in particolare esser ambizioso è fondamentale per migliorarsi e crescere. Marco Storari ne è un esempio, esploso tardi la sua carriera è stata sempre un crescendo da Messina fino alla strepitosa stagione con la Sampdoria nello scorso campionato.

    Quest’anno il passaggio di Marotta e Del Neri in bianconero e l’infortunio di Buffon nella parte iniziale del campionato gli hanno dato la possibilità di difender la porta della Juventus per la prima parte della stagione. Una occasione unica per un nato nel 1977 voglioso di dimostrare di poter meritare il posto da titolare in una big dopo aver fallito nel Milan.

    Il ritorno in pianta stabile di Buffon lo ha relegato in panchina confinandolo al ruolo di secondo trovando spazio solo nel match contro il Bologna in campionato per l’infortunio dell’azzurro e in Coppa Italia. La tonsillite ieri ha fermato Buffon e per Storari è stata l’occasione per tornare in campo, dimostrando di esser un degno vice Buffon.

    La sua prestazione contro la Roma è stata superlativa e in almeno tre occasioni ha salvato la Juventus con degli interventi miracolosi guadagnandosi i galloni di “man of the match”. Partita fantastica ma post partita inopportuno, Storari perde ancora una volta l’occasione accusando Del Neri di cecità e mettendo ancora pressione ad un gruppo che in tutti modi sta cercando di salvare il salvabile.

  • Juventus, Marotta e le parole che non ti aspetti

    Juventus, Marotta e le parole che non ti aspetti

    La Juventus ieri sera all’ olimpico ha compiuto un impresa battendo una Roma superiore in tutto ma bloccata da uno Storari che si è travestito, per una sera, da Buffon stile Germania 2006.

    Parliamo di impresa perché secondo chi vi scrive la dimensione attuale della vecchia Signora è molto vicina a quella di una semplice provinciale, costretta a presentarsi in campo costruendo tutto il match sul contropiede e non effettuando, nel primo tempo, nemmeno un tiro in porta se si esclude il contropiede regalato da Mexes all’ ultimo secondo della prima frazione con la conclusione non certo irresistibile di un ottimo Matri.

    Parliamo di provinciale supportati e sostenuti dalle parole del Dg Beppe Marotta dopo la partita: “Delneri (….) il suo lavoro l’ha fatto nel migliore dei modi. Poi le difficoltà sono state tante, la sfortuna sicuramente è stata altrettanto importante, però ritengo siano valutazioni queste che poi vanno fatte con lui, vanno fatte più avanti, anche se – come ho detto prima – noi abbiamo puntato su di lui in questo inizio di rinnovamento e quindi riteniamo che lui non sia assolutamente colpevole di questa nostra classifica deficitaria. Sono state tante le componenti che hanno concorso a metterci in questa posizione di classifica, che, onestamente, forse era insperata all’inizio della stagione, ma alla luce di quello che è stato il processo di rinnovamento ci trovava abbastanza preparati”. Ed ancora : “l’ obiettivo per la prossima stagione è quello di prendere almeno un paio di giocatori top player”.

    Beh, considerare ottimo il lavoro di un allenatore che è uscito dall’ Europa League in maniera indegna, dalla Coppa Italia con una prestazione, proprio contro la Roma, al limite dell’ indecenza e settima in classifica con l’ aspirazione più grande rappresentata dalla qualificazione in Europa League appare davvero fuori da qualsiasi comprensione umana e denotando, forse, che l’ attuale Dg crede di essere ancora alla guida della Sampdoria con tutto il rispetto per la squadra ed i tifosi blucerchiati.

    Resta da sperare, per i tanti tifosi bianconeri che i due top player promessi da Marotta non siano Bastos e Jeremy Menez, altrimenti di glorioso per la Juventus, resterà solo il nome.

  • Juventus che sorpresa! Krasic e Matri ridimensionano la Roma

    Juventus che sorpresa! Krasic e Matri ridimensionano la Roma

    Una vittoria tanto importante quanto inattesa, in un Olimpico quasi interamente giallorosso, di una Juve che sembra aver ritrovato il gioco e la grinta perduta. Un 2 a 0 frutto di determinazione e lucidità ritrovata.

    Una Juve priva di Buffon, ma con uno Storari in grande spolvero, protagonista di almeno tre straordinarie parate su Totti, Vucinic e De Rossi, che non fa rimpiangere Buffon e che si esalta nello stadio che lo scorso anno lo portò ad accompagnare la Sampdoria di Del Neri in Champions League.

    Una prestazione sorprendente date le difficoltà del momento, in una Juventus che si riscopre squadra dopo tanto tempo, che nei big match non delude mai. Una Juventus coperta ma che sa ripartire, con un ritrovato Krasic di nuovo padrone della sua fascia, con Pepe che – in un ruolo sperimentale – non delude, tranne in qualche fase di gioco in cui si è ritrovato eccessivamente vicino al serbo nelle discese sulla fascia.

    Buona prestazione anche di Grosso, assente per molto tempo, che offre buoni spunti di spinta e di copertura, con personalità, crossando ed offrendo assist importanti (come quello per Pepe, poi parato da Doni); così come di Motta, uscito per infortunio dopo aver disputato la migliore partita in maglia bianconera. E’ tornata la Juve, è tornato il carattere e l’orgoglio, soprattutto nella ripresa, quando la squadra di Montella è stata messa alle corde, subendo l’iniziativa dei bianconeri.

    Del Neri elogia la sua Juve: “Era una partita fondamentale e difficile, era complesso far risultato, siamo molto contenti. Siamo capaci di tutto, di battere le grandi e di perdere con le piccole, ma in una fase di ristrutturazione ci può stare”. Un elogio particolare per Matri, “terminale fantastico”: “Lui è decisivo nel segnare il secondo gol, importante nel dare profondità, freddo nel concretizzare, forse più di Pazzini”. Ringraziamenti di Del Neri anche per Motta:  “Motta ha dato una grande mano, dev’essere più costante ma se gioca come oggi può far bene, ha bloccato Vucinic”.

    In casa Roma ci si aspettava di più da Menez, al quale Montella aveva dato fiducia dal primo minuto, anche se sfortunato nel colpire la traversa al 27′ del secondo tempo con Storari battuto, due minuti prima del raddoppio di Matri in contropiede. E si è notata una certa leggerezza difensiva, con la squadra che si è allungata troppo soprattutto nel secondo tempo, in un dejavù degli ultimi match della gestione Ranieri.

    Così come ha deluso la prestazione di capitan Totti, poco brillante in alcuni scatti, autore di un bel destro al volo ravvicinato bloccato, però da un Super Storari.

    Montella, alla prima sconfitta della sua gestione, cerca di non essere troppo pessimista: “Abbiamo fatto un buon primo tempo, bisogna guardare avanti, il campionato è ancora aperto, la partita con l’Udinese sarà decisiva. Oggi siamo stati anche sfortunati, ma è stato anche merito di Storari per i grandi interventi”.

    Il risultato permette alla Juventus di avvicinare la zona Europa e di portarsi a sole due lunghezze dalla Roma.

    Le pagelle:  

    Roma: Doni 5.5 ; N.Burdisso 5.5, Mexes 6, Juan 4.5, Riise 5.5 ; Pizarro 5, De Rossi 5.5 ; Menez 6, Perrotta 5.5 , Vucinic 6; Totti 6.5.

    Juventus: Storari 8; Motta 7, Barzagli 6.5, Bonucci 6.5, Grosso 6.5; Aquilani 7, Felipe Melo 6.5, Marchisio 6.5; Krasic 7, Matri 7 , Pepe 6.5.

  • Roma – Juventus: ansia per Bonucci e Marchisio, Borriello ancora out

    Roma – Juventus: ansia per Bonucci e Marchisio, Borriello ancora out

    Il tanto atteso giorno è arrivato: Roma – Juventus, posticipo di questa sera, rivelerà chi delle due squadre può credibilmente rincorrere l’obiettivo che ricerca, ossia l’Europa.Il quarto posto per la qualificazione in Champions League per la Roma, l’Europa League per la Juventus, anche se Del Neri ha dichiarato di voler credere ancora nel quarto posto.

    E’ stata una vigilia insolita per questo match, solitamente accompagnato solitamente da provocazioni e dichiarazioni pepate, testimonianza della storica rivalità fra i due club che risale alle sfide degli anni ’80: la situazione di classifica attuale, però, sembra aver sopito le antiche diatribe, focalizzando l’attenzione sulle problematiche imminenti da affrontare.

    Mancherà, com’è noto un protagonista fondamentale, il capitano Alex Del Piero – infortunatosi in allenamento, rientrerà fra 15 giorni – così come Giorgio Chiellini, fermato da un infortunio in Nazionale.

    Del Neri, chiamato in causa per commentare gli ennesimi stop stagionali, ha assolto il campo di Vinovo (e l’umidità) dalle responsabilità degli infortuni, rilevando che si tratta spesso “di infortuni traumatici”. Lievi acciacchi per Bonucci e Marchisio, che sono comunque partiti per Roma ma che dovrebbero stringere i denti per essere in campo dal primo minuto. “Bonucci e Marchisio hanno riportato lievi acciacchi. Il centrocampista ha subito un trauma al collo in uno scontro di gioco, mentre il difensore ha lamentato dolore all’alluce del piede sinistro. Ha già fatto una radiografia che é risultata negativa”.

    Del Neri ha preparato la partita in modo diverso dal solito, accantonando il suo classico 4-4-2 per provare un 4-3-3 utile a sopperire le defezioni in attacco, con Krasic, Pepe e Matri in attacco, con le ali chiamate a ruoli offensivi per supportare l’ex attaccante del Cagliari, che staattraversando un buon momento di forma ed è galvanizzato anche dal primo gol in maglia Azzurra segnato la scorsa settimana.

    In alternativa, nell’eventualità negativa che Marchisio non dovesse farcela proprio all’ultimo minuto, Pepe verrebbe arretrato a centrocampo, con l’inserimento di Toni in attacco al fianco di Alessandro Matri.

    La formazione bianconera sarà la seguente: Buffon; Motta, Bonucci, Barzagli, Grosso; Aquilani, Felipe Melo, Marchisio; Krasic, Matri, Pepe. In panchina siederanno Storari, Sorensen, Grygera, Salihamidzic, Giandonato, Toni, Libertazzi.

    Più che la tattica, però, in casa Juve è l’aspetto psicologico ad apparire la chiave decisiva del match, il fattore su cui far leva per risollevarsi dall’attuale momento delicato, anche – e soprattutto – alla luce delle dichiarazioni di alcuni protagonisti (da Buffon a Chiellini a Marchisio), che hanno segnalato come in maglia bianconera la loro autostima si riduca notevolmente (rispetto a quando giocano con la maglia della Nazionale) a causa delle numerose difficoltà affrontate nelle ultime stagioni.

    La Roma di Montella, invece, scenderà in campo con un 4-2-3-1 con Perrotta e Vucinic alle spalle di capitan Totti, l’uomo più in forma del momento. Doni; N. Burdisso, Mexes, Juan, Riise; Pizarro, De Rossi; Menez, Perrotta, Vucinic; Totti. In panchina andranno Lobont, Cassetti, Rosi, Simplicio, Brighi, Taddei, Borriello. L’unica possibile variazione potrebbe riguardare l’inserimento di Taddei al posto del francese Menez, ma appare probabile che il brasiliano siederà in panchina.

    L’allenatore romanista, che ancora non conosce quali saranno le sue sorti per il prossimo campionato, alla vigilia si è dichiarato ottimista e fiducioso, dichiarando di ritenere la sua squadra superiore all’avversaria, rispettando la Juventus ma con la consapevolezza di poter far leva su alcuni evidenti limiti dei bianconeri.

  • Roma – Juventus, Montella – Del Neri: la sfida

    Roma – Juventus, Montella – Del Neri: la sfida

    Ci sono partite che valgono una stagione, non perchè decisive per la vittoria di un trofeo, ma perchè possono rappresentare ua svolta, un bagliore che rischiara un periodo oscuro. Roma – Juventus, soprattutto in casa bianconera, può essere tutto questo: un trampolino verso la volata finale, per ritrovare quella voglia e quella grinta smarrita, evitando un progressivo declino verso l’anonimato, e cercando di lottare per raggiungere un obiettivo, seppur minimo: l’ ingresso in Europa.

    Roma – Juventus
    è la sfida di due rivali, ex protagoniste dei campionati di qualche anno fa, che si ritrovano – in modi diversi – a dover pensare al futuro più che al presente, a dover progettare più che giocare. La Roma progetta un rilancio in grande stile, con la proprietà americana ed una copiosa campagna acquisti, la Juventus annaspa nella confusione della scelta della strada da seguire, in bilico fra l’ennesima rivoluzione, o la continuazione del deludente presente.

    Ma il richiamo della sfida, che evoca tanti ricordi di un passato glorioso, è più forte di tutto.

    In casa Juve, Del Neri vorrebbe una risposta di carattere dai suoi giocatori, nella consapevolezza che è proprio in sfide di blasone come questa che l’orgoglio ferito dei campioni può risvegliarsi, com’è già accaduto quest’anno con la vittoria di San Siro contro il Milan, e la vittoria a Torino contro l’Inter. La mia squadra ha dimostrato di saper affrontare le partite importanti. “Ci aspettiamo un Olimpico molto carico che saprà dare stimoli anche a noi. Abbiamo ancora obiettivi da inseguire e battere la Roma è uno di questi, anche perché ci porterebbe a due punti da loro… E poi gli obiettivi nel calcio ci sono sempre: vincere le partite, raggiungere l’Europa. Anche se la classifica al momento non è positiva, non abbiamo intenzione di abbandonare le nostre abitudini quotidiane, ovvero dare il massimo, sempre”.

    La Juve, però, sarà priva di due campioni che avrebbero potuto giocare un ruolo essenziale nelle dinamiche dell’incontro: Chiellini in difesa e Del Piero in attacco, privando la squadra di solidità difensiva e di inventività in attacco (due dei principali problemi stagionali). Al posto del centrale difensivo giocherà Barzagli, in coppia con Bonucci, mentre in attaccoè molto probabile che Matri sarà affiancato sugli esterni da Pepe e Krasic, in un insolito schema d’attacco, con Toni in panchina. Del Neri, poi, si è espresso anche sulla questione Buffon, che le voci di mercato vorrebbero molto vicino alla Roma di Di Benedetto, con un conseguente scambio con Menez: “Mi tengo Buffon. E’ in ottime condizioni. Dà sempre il massimo è un grande motivatore. Non è semplice rientrare dopo 6, 7 mesi di inattività e dopo un’operazione delicata, quindi è normale che debba ritrovare ancora le sue caratteristiche. Lo può fare solo giocando e sono convinto che ci darà una grande mano in queste ultime gare”.

    Al pari di Del Neri, in casa Roma, Montella sembra poco interessato alle vicende di mercato ed al totoallenatore che lo riguarda, preferendo focalizzare la sua attenzione solo sul match. “Sono molto sereno e al futuro non ci penso sul serio, si sentono tante cose in contraddizione tra loro. Se arrivo al quarto posto non è detto che sia confermato, così se arrivo quinto magari resto. Per me però è molto più importante la partita domani, la squadra è stata molto distaccata da quanto stava avvenendo anche perché è abituata alle voci da tanto tempo. Ho visto i ragazzi molto concentrati per la partita, che è particolarmente importante”.

    Montella vorrebbe vedere in campo la Roma che vinse il derby contro la Lazio, determinata e concreta, volenterosa di vincere e lucida, e pare intenzionato a schierare Totti e Vucinic in attacco, con Menez e Borriello in panchina.

    Inedito il confronto fra i due allenatori, un esordiente come Montella ed un veterano come Del Neri, che sulla panchina della Roma, allenò proprio l’aeroplanino. Fra i due è rimasto un buon rapporto e Montella ricorda con piacere la gestione, seppur breve, del tecnico friulano: “Ho un ottimo rapporto con lui, mi faceva sempre giocare… E’ un ottimo allenatore lo abbiamo avuto per pochi mesi a Roma: le sue squadre giocano allo stesso modo, la Juve ha delle lacune e cercheremo di evidenziare i loro punti di debolezza”.

    Domani sera, alle 20.45 la parola al campo: le quote Snai sembrano credere poco nel colpaccio Juve, nonostante gli ultimi precedenti siano stati favorevoli alla Signora, quotandolo a 4,00; mentre il pareggio è quotato 3,40 e la vittoria della Roma ad 1,85.

  • La Juve pesca in Olanda. Van der Wiel e Pieters nel mirino

    La Juve pesca in Olanda. Van der Wiel e Pieters nel mirino

    E’ stato il vero punto debole di questa stagione nonostante l’allenatore abbia fatto le sue fortune in passato con il suo 4-4-2 dinamico e mai abbandonato: il gioco sugli esterni con il quale Del Neri avrebbe dovuto targare la sua Juventus è stato letteralmente un fiasco, vuoi per difficoltà generale della squadra, vuoi perchè i giocatori acquistati in estate in quel ruolo non sono stati all’altezza.
    A fine stagione pagherà solo l’allenatore che in questi 9 mesi non è riuscito ad imporre la sua mentalità e il suo credo tattico, al dg Marotta, che avrà anche acquistato tanto ma non ha saputo gestire il budget affidatogli dalla proprietà spendendo male preferendo la quantità alla qualità, verrà data un’altra chance per non ricommettere gli errori del passato.

    Per questo motivo e considerando che la Champions League è ormai solo un lontano miraggio, la parola d’ordine è “rifare le fasce”. Marotta non ha perso tempo e si è messo in moto per non farsi trovare impreparato, come successo lo scorso anno, nel prossimo mercato estivo e a Torino dovrebbero sbarcare solo giocatori di qualità come ha detto lo stesso dg in un’intervista.
    Con il solo Krasic che si è guadagnato lo status di “degno di indossare la maglia bianconera”, Martinez, Pepe, Lanzafame (poi ceduto a gennaio al Brescia), Motta e Traorè hanno deluso le aspettative e dovranno essere rimpiazzati in campo con giocatori di maggiori qualità.

    Dall’Olanda scrivono del forte interessamento della Juventus per due terzini olandesi, si tratta di Gregory Van der Wiel, vecchio pallino dei bianconeri, e di Erik Pieters, mancino del Psv Eindhoven.
    Sul difensore dell’Ajax c’è la concorrenza di mezza Europa, la più spietata quella del Chelsea che sembra, al momento, in vantaggio sulle altre per assicurarsi le prestazioni del 23enne di Amsterdam; il prezzo, considerata l’età, non è neanche proibitivo (con 10-12 milioni si porta a casa). Costa ancora di meno, all’incirca la metà, Pieters, 22enne entrato anche nel giro della nazionale maggiore. Entrambi potrebbero garantire quella buona dose di spinta di cui necessita la Juventus sulle corsie laterali, ma prima di tutto in Corso Galielo Ferraris c’è da sciogliere il nodo allenatore per la prossima stagione.

  • Marotta – Del Neri un anno dopo

    Marotta – Del Neri un anno dopo

    Il binomio Marotta – Del Neri, lo scorso anno di questo periodi, sembrava un mix perfetto di sapienza tattica e grinta, proprie del veterano che ha calcato i campi di tutte le categorie – il mister friulano – e della lucida capacità organizzativa e gestionale, propria di un uomo tanto pacato nei toni quanto capace di raggiungere al meglio gli obiettivi prefissati – il direttore generale Beppe Marotta.

    Accadeva un anno fa, nella Sampdoria dei miracoli, in riva al mar Ligure, sull’onda dei gol di Pazzini e Cassano, il pupillo del patron Garrone e della curva blucerchiata, in una squadra che raggiunse il prestigioso traguardo dei preliminari di Champions.

    Il binomio da esportazione, però, qualche chilometro più a Nord, ai piedi delle Alpi, lontano dalla brezza marina, annaspa in una situazione dai contorni e dalle prospettive tutt’altro che definite. Il tempo (solo un anno) ha cambiato molte cose, le aspettative sono state, almeno per ora, ampiamente disattese. Nel calcio, però, a pagare per le colpe (sue e degli altri) è sempre l‘allenatore, il più esposto a qualsiasi intemperia.

    Ecco, così, che il duo inossidabile sembra scalfito dalle correnti, anche se – almeno nelle dichiarazioni ufficiali – la “mente” sembra non voler abbandonare il suo “braccio”. Marotta, dunque, difende l’operato di Gigi Del Neri, sgombrando il campo dai rumors del toto-allenatore Juventino per la prossima stagione. Una presa di posizione doverosa e necessaria a difendere, almeno con le dichiarazioni di circostanza, una scelta in cui si è creduto, un progetto ideato, proposto e portato avanti in prima persona.

    Fra Spalletti, Conte, Gasperini, Mancini e Lippi, per ora, interessa solo l’operato di Del Neri. “Ora c’è Luigi Del Neri, è giusto farlo lavorare con la dovuta tranquillità, anche se è nella mia responsabilità decidere delle sorti di un allenatore. Stiamo vivendo un’annata un po’ particolare, un momento di rinnovamento che non ha ancora trovato il suo culmine in quello che sono i cambiamenti. Certo, mancano i risultati, la gente vuole dei risultati ed è giusto che sia così, chiediamo solo un pò di pazienza perchè dal punto di vista societario tutte le componenti fanno il massimo sforzo per regalare ai tifosi quello che desiderano”.

    Inevitabile una punta di imbarazzo nel dover affrontare una scelta tanto delicata, un disagio dovuto all’ambiguità della situazione: essere responsabile di una scelta, essere responsabile dell’abbandono di tale scelta. Per questo, Marotta dribbla le domande dirette sulla rosa dei possibili candidati alla panchina: “Lippi? Spalletti? Sono due ottime persone ma preferirei evitare ogni risposta”.

    L’immediata attualità, intanto, si chiama sfida all’Olimpico contro la Roma, domenica sera. Un test importante per misurare, già nell’immediato, se quella “dovuta tranquillità nel lavorare” potrà essere concessa o meno al tecnico. “Spero che la Juventus riesca ad imprimere un significato importante alla sfida non solo in termini di risultato ma anche di prestazione”, ha dichiarato Marotta, “Mi auguro che sia uno spot per il calcio dal punto di vista dello spettacolo. La posta in palio è sicuramente di primo livello per cui mi aspetto una partita corretta da parte dei protagonisti in campo e apprezzata dal pubblico”.

    C’è da scommettere che, in cuor suo, Marotta desideri, forse più di chiunque altro, che la Juventus riesca ad imprimere quella “svolta”, almeno in queste ultime partite: è questo l’unico modo possibile per Marotta per sponsorizzare la riconferma (ad oggi assolutamente improbabile) di Del Neri.