Tag: luigi del neri

  • La Lazio domina, la Juve colpisce con Pepe

    La Lazio domina, la Juve colpisce con Pepe

    Con una fiammata di Pepe a due minuti dal termine la Juventus, al sesto risultato utile consecutivo (4 vittorie e 2 pareggi), espugna l’Olimpico di Roma vincendo un importantissimo scontro diretto contro un’ottima Lazio per la corsa al quarto posto portandosi a -4 proprio dai biancocelesti e dalla zona Champions League che solo fino a qualche giornata fa per i bianconeri sembrava un obiettivo irraggiungibile. Una gara dominata in lungo e in largo dalla squadra di Reja che però ha pagato a caro prezzo l’espulsione di Ledesma a 10 minuti dal fischio finale che ha dato coraggio alla Vecchia Signora permettendole di portare a casa l’intera posta in palio proprio quando aveva dato l’impressione di aver mollato.

    Parte subito forte la Lazio con la giusta dose di aggressività e ben equilibrata tra i reparti completamente l’opposto della Juventus che appare sfilacciata in mezzo al campo e con un Aquilani stordito, da cosa non si capisce bene, che sembra passeggi in mezzo al campo e che sbaglia una miriade di passaggi.
    Hernanes e Zarate mettono a dura prova la difesa bianconera con le loro continue accelerazioni, soprattutto l’attaccante è in serata e dimostra di avere la gamba giusta per far male alla Juve. I vari tentativi verso la porta di Buffon però non sono di particolare pericolosità, la Lazio infatti gioca un buon calcio ma non riesce a concretizzare quanto costruito negli ultimi metri di campo.
    Per vedere la Juve, unica volta, dalle parti di Muslera bisogna attendere il 36′ con Matri coincidente anche la migliore palla gol di tutto il primo tempo: Del Piero vede con la coda dell’occhio Pepe sulla sinistra e lo cerca con un colpo da maestro, Lichtsteiner però anticipa di testa l’esterno bianconero servendo involontariamente Matri tutto solo in area ma l’attaccante bianconero calcia addosso all’estremo difensore biancoceleste in uscita.

    Nella ripresa la Juve da l’impressione di aver cambiato marcia rendendosi subito pericolosa con un cross tagliato rasoterra di Grosso per Matri che però viene anticipato da Muslera ma è solo un fuoco di paglia perchè i padroni di casa guadagnano campo e schiacciano l’avversario nella propria trequarti rispondendo prontamente con un missile di Brocchi di controbalzo di sinistro che sfiora la traversa.
    Del Piero è ingabbiato dal pressing asfissiante della mediana biancoceleste, Krasic è assente ingiustificato e così Del Neri prova a mescolare le carte togliendo Matri e Motta inserendo Toni e Salihamidzic. La squadra di Reja reclama un penalty per un tocco, leggero, sul piede di Chiellini su Floccari che accentua di molto la caduta ed è proprio questo che induce Mazzoleni a non fischiare la massima punizione.
    L’azione di spinta della Lazio però perde d’intensità al calare della prestazione di Zarate che si eclissa e durante un contropiede bianconero condotto da Felipe Melo, Ledesma è costretto al fallo tattico beccandosi il doppio giallo e la conseguente espulsione. In questi 10 minuti di superiorità numerica la Juve si affaccia in avanti non troppo convinta ma nonostante ciò pesca al minuto 88 il jolly con Pepe che su un cross di Salihamidzic batte Muslera di sinistro. E’ il gol vittoria che rimette la Juve in corsa per un piazzamento Champions, giunto immeritatamente per come ha affrontato la partita, in maniera troppo rinunciataria (era la Juve a dover cercare la vittoria e la Lazio a potersi accontentare anche del pari e non il contrario), e fortunatamente per come è arrivato che riscatta in parte la sfortuna che ha perseguitato la squadra di Del Neri in questo campionato. La Champions, nonostante tutto, è ancora lì a portata di mano.

  • Juventus, Anche Villas Boas è andato, rimane solo Mazzarri

    Juventus, Anche Villas Boas è andato, rimane solo Mazzarri

    Dopo la rinuncia di Roberto mancini, intenzionato a proseguire il lavoro al City, altro rifiuto incassato dalla Vecchia Signora da un altro pretendente alla panchina bianconera.

    Intervistato dalla gazzetta della Sport, Andrè Villas Boas, tecnico 33 enne del Porto che ha stravinto campionato e coppa nazionale, e che punta all’assalto all’Europa League, ha dichiarato apertamente che non allenerà la Juventus la prossima stagione. Il tecnico portoghese, ribattezzato ormai con l’appellativo di “Special two”,  spiega il perchè del suo rifiuto al club bianconero, e, più in generale alla Serie A: “Non sono l’uomo giusto per la Juve, per la Roma o per qualsiasi altro club di Serie A. Ho idee troppo rivoluzionarie”.

    Andando avanti così la Juventus può seriamente correre il rischio di non trovare l’ allenatore giusto per la prossima stagione, rimane solo Mazzarri ma non si vedono veramente le ragioni reali che possano spingere il tecnico toscano a lasciare una piazza come Napoli, letteralmente ai suoi piedi e con ambizioni importanti per il futuro prossimo.

    Di questo passo rischia di prendere seriamente corpo l’ ipotesi di una riconferma per Delneri dopo la fiducia incassata dal tecnico di Aquileia da tutta la squadra in questa settimana, anche se la dirigenza tenterà fino all’ ultimo di scovare il nome giusto sul ponte di comando ma il tempo sta per scadere e la situazione risulta essere più confusa che mai.

  • Moggi “Gasperini può sostituire Del Neri”

    Moggi “Gasperini può sostituire Del Neri”

    Da sempre controcorrente Luciano Moggi nel suo rituale appuntemento del giovedi con l’editoriale per TMW disegna le possibili strategie del mercato svelando scenari diversi da quelli ipotizzati dagli altri “esperti” di calciomercato.

    Big Luciano mentre tutti ipotizzano l’inizio di un flirt tra la Vecchia Signora e Roberto Mancini con la mediazione di Pavel Nedved e Mino Raiola continua a confermare Del Neri sulla panchina anche per la prossima stagione. L’attuale tecnico sarà però sollevato dall’incarico se in queste ultime quattro partite dovesse esserci un tracollo colossale e sarebbe dunque doveroso oltre che opportuno cambiare guida tecnica.

    Spunta da qui il nome di Gian Piero Gasperini, allenatore cresciuto nelle giovanili bianconere e affermatosi sotto la guida del Genoa dei miracoli. La Juve ripartirebbe dalle sue idee e dalla sua voglia di tornare ad allenare dopo l’improvviso divorzio con Preziosi.

  • Buffon difende Del Neri e rimanda il suo futuro

    Buffon difende Del Neri e rimanda il suo futuro

    Brucia ancora il pareggio subìto in extremis dal Catania sabato scorso in casa Juve, pareggio che probabilmente costerà alla Vecchia Signora la qualificazione in Champions League per il secondo anno consecutivo. Del momento delicato che stanno attraversando i bianconeri ha parlato oggi Gigi Buffon, uno dei leader della Juventus e che sabato sera è uscito dal campo furibondo dopo il 2-2 etneo; il portiere assolve completamente le colpe di Del Neri schierandosi apertamente dalla parte del tecnico: “Per me non è giusto che paghino sempre i tecnici. Prima Ferrara, poi Zaccheroni. Ora già si fanno i nomi del sostituto di Del Neri. Per me è l’unico che non è colpevole. Tra noi due c’è sempre stato un rapporto molto bello e cordiale, di rispetto una volta chiarite alcune situazioni“.

    Nonostante abbia ormai le giornate contate, Buffon sponsorizza Del Neri anche per la prossima stagione “merita la riconferma” poi lancia un chiaro segnale alla società riguardo al suo futuro in bianconero: “Via dalla Juve? Non ci penso perché la cosa principale di quest’anno era per me tornare a stare bene e riprendere il ritmo partita. Ho un contratto fino al 2013 con la Juve e nulla mi fa pensare ad altro. In questo momento di classifica l’ultima cosa è pensare agli affari propri. Vorrei ancora vincere con la maglia della Juve e spero che questo sia possibile“.

    Gigi non si perde d’animo e indica la strada da seguire: “La partita con il Catania è stata incredibile. Il dispiacere e il rammarico per il pareggio sono ancora enormi. A fine partita ero arrabbiato per una vittoria sfumata all’ultimo. La seconda punizione era inesistente, però noi ci abbiamo messo del nostro. Ora l’obiettivo vero è non perdere la dignità quando si indossa la maglia della Juve. Questo è importantissimo per tutti i milioni di tifosi bianconeri. Abbiamo il dovere di non lasciare più punti per strada e combattere fino alla fine. Ora pensiamo alla Lazio e fare il massimo per vincere“.

    Infine la chiusura è dedicata al suo amico e compagno di squadra Alex Del Piero: “E’ incommentabile. Quello che ha fatto in questi 20 anni di storia della Juve e quello che sta facendo oggi è unico indescrivibile e rimarrà sempre nella storia della Juve e del calcio italiano: gli aggettivi, per lui, sono finiti. Del Piero rimarrà sempre nella storia presente e futura della Juve“.

  • Juve, è finita l’era Bianco – Delneri. E Mancini consiglia Micha Richards

    Juve, è finita l’era Bianco – Delneri. E Mancini consiglia Micha Richards

    Gigi Delneri conta mestamente le giornate che lo porteranno via da Torino per approdare, con ogni probabilità, nella sua Bergamo a lottare per la salvezza giusto traguardo per la mentalità dimostrata dal tecnico friuliano nella disastrosa stagione bianconera.

    La Juventus sembra in questi giorni di navigare a vista, tanti i nomi: Conte, Mazzarri, Van Gaal, Deschamps, Vilas Boas e Mancini, già proprio Roberto Mancini l’ uomo che ha guidato la rinascita interista dell’ era post calciopoli sembra l’ ipotesi più probabile nonostante i cori dei tifosi juventini proprio contro il Mancio sabato sera contro il Catania.

    Fabio Paratici e Pavel Nedved nei giorni scorsi hanno incontrato Mancini e l’ ipotesi dell’ ex tecnico interista alla corte della Vecchia Signora, sta prendendo giorno dopo giorno, sempre più corpo. Il Mancio sta cominciando anche a dare le prime dritte a Beppe Marotta ed una di queste porta al terzino destro del Manchester City Micha Richards. Secondo i tabloid inglesi il dg juventino avrebbe già pronta l’ offerta per il possente terzino: 16 milioni di euro, cifra assolutamente esagerata per un terzino e soprattutto per le casse bianconere. Tuttavia la ricerca nel ruolo per la Juventus è necessaria e se la trattativa con il Manchester City decollerà, ma sicuramente non a quella cifra, allora sarà più che probabile una nuova era bianconera e cioè, quella targata Roberto Mancini.

  • Delusione Juve. Delneri, semplicemente inadatto

    Delusione Juve. Delneri, semplicemente inadatto

    Ennesima brutta figura stagionale della Vecchia Signora incapace di mantenere un doppio vantaggio e di gestirlo fino alla fine della gara. Un risultato sfumato che risulta essere decisivo per i bianconeri per un lotta all’ ultimo posto Champions che fino al 95′ era lontano solamente 5 punti e con lo scontro diretto contro la Lazio, proprio nel prossimo turno.

    Ed invece come al solito, Gigi Delneri ci ha messo del suo per agevolare la rimonta catanese, con cambi fuori dall’ immaginazione: Toni al posto di Matri quando serviva velocità in contropiede e l’ incapacità cronica a dare una scossa ad una squadra poco incline alla sofferenza ed anche un pò presuntuosa. Come è possibile che per tre partite consecutive si punti su Motta per poi doverlo sempre sostituire a causa delle sue, a dir poco, prestazioni deludenti? Come mai Andujar, nel secondo tempo non ha fatto un intervento? ma soprattutto, perchè le squadre che giocano contro la Juventus sembrano tutte Barcellona o Real Madrid?

    Come abbiamo sempre detto e ripetuto, va bene il nuovo stadio, va bene il Made in Italy ma quello che non va bene è la presa in giro nei confronti di tanti tifosi ridotti a dover assistere ogni domenica ad uno spettacolo penoso e del quale non si farà mai e poi mai l’ abitudine.

    Come un anno fa, adesso la Juventus si trascinerà stancamente alla fine del campionato cercando di ottenere una qualificazione in Europa league che comunque non è ancora sicura e che se venisse fallita, metterebbe la classica “ciliegina” su una torta molto amara per i colori bianconeri.

  • Harakiri Juve: Del Piero non basta. Champions a -7

    Harakiri Juve: Del Piero non basta. Champions a -7

    Juve-Catania
    Missione fallita per la Juve. Nel posticipo della 34ma giornata i bianconeri non riescono a sfruttare le sconfitte pomeridiane di Lazio e Udinese e rimangono a -7 dalla Champions, anche se la matematica non condanna gli uomini di Del Neri, la speranza di rimontare e recuperare una stagione deludente si assottiglia ulteriormente. Partono bene i bianconeri che già al 6° portano un pericolo alla porta etnea con Marchisio che con un sinistro fulmineo chiama Andujar all’intervento a terra. Dopo quasi un quarto d’ora di poco gioco, i padroni di casa si portano in vantaggio su calcio di rigore trasformato da Del Piero, che realizza dal dischetto il suo 183° gol in serie A. Il Catania ci prova e alla mezz’ora Maxi Lopez prova ad impensierire Buffon con un debole tiro a giro che finisce tra le braccia del portierone bianconero. Al 37° è però la Juve a raddoppiare sempre con il capitano, che dopo un’azione in contropiede sull’asse Matri-Krasic insacca fortunosamente con il petto il pallone del 2-0, 184 gol in serie A e serata che pare presagire un’ottima Pasqua per il popolo bianconero. Così non è, e le avvisaglie arrivano dopo solo un minuto quando uno scatenato Gomez stampa un pallone sulla traversa con un gran tiro dalla distanza. Ma nonostante questo è ancora l’eterno capitano bianconero a portare pericolo alla porta rossazzurra procurandosi una punizione dal limite e chiamando all’intervento plastico il numero uno catanese. Si va al riposo col doppio vantaggio juventino, ma con un Catania indomito. All’ingresso in campo sia Del Neri, sia Simeone effettuano le sostituzioni che cambieranno le sorti della partita, il tecnico di Aquilea sostituisce Motta con Sorensen, mentre “El Cholo” fa entrare Bergessio al posto di Izco e lo piazza sul versante destro dell’attacco. I siciliani partono forte e la Juventus appare appagata e sulle gambe, al 48° il solito Gomez, crossa in mezzo dove Maxi Lopez colpisce male di testa, due minuti dopo è Bonucci a sventare su una sortita di Bergessio dalla destra della difesa bianconera. Per la Vecchia Signora ci prova ancora il capitano a suonare la carica con un tiro di sinistro da fuori, ma è una fiammata, al 58° entra Lodi per uno spento Ledesma, ancora una mossa che risulterà determinante. Dieci minuti dopo è ancora Gomez, si sempre lui, a chiamare Buffon al primo serio intervento della serata, il numero uno c’è e risponde presente. Se Simeone azzecca i cambi, Del Neri pare non leggere bene la partita e sostituisce al 75° il grande protagonista della gara Del Piero con Pepe. Il Catania attacca e la Juve agisce di contropiede, ma è una squadra sprecona, prima Toni, subentrato a Matri, e poi Pepe falliscono delle facili occasioni a due passi dalla porta avversaria. A dieci dal termine succede quello che non t’aspetti, gli etnei passano grazie ad una splendida azione, palla in profondità di Ricchiuti per Bergessio che brucia Sorensen e mette in mezzo un pallone delizioso che Gomez deve solo spingere in rete. Adesso i bianconeri soffrono, ma nonostante ciò si rendono ancora pericolosi con Krasic che spreca da due passi l’ottimo pallone buttato in mezzo da Felipe Melo al termine di una travolgente azione personale. I padroni di casa di difendono però disordinatamente e proprio a pochi secondi dalla fine succede l’irreparabile, palla persa a centrocampo e fallo, Lodi, lo specialista, si porta sul pallone, tira ma Melo respinge secondo Bergonzi con il braccio, proteste dei bianconeri perchè il centrocampista brasiliano aveva l’arto attaccato al corpo, ma l’arbitro è irremovibile, Lodi, ancora lui, avvicina la palla di qualche metro e la posiziona, calcia e batte un immobile Buffon. Pareggio e rimonta realizzata, finisce la partita e probabilmente anche i sogni Champions della Juventus. All’uscita dal campo i giocatori bianconeri erano tutti infuriati con il direttore di gara, in particolare Felipe Melo, che pare abbia detto che certe cose accadono sempre e solo contro la Juve. Di certo il centrocampista ha ragione a recriminare, ma a conti fatti e a ben vedere l’andamento della partita, il Catania non avrebbe meritato la sconfitta e quindi nel complesso il pareggio appare giusto. Si tratta quindi dell’ennesima occasione persa per l’undici di Del Neri e probabilmente, a meno di miracoli, una delle ultime da tecnico sulla  panchina della società di Corso Galileo Ferraris.

  • Juve, dopo Appelt e Bastos arriva anche Menez. Amarezza Delneri

    Juve, dopo Appelt e Bastos arriva anche Menez. Amarezza Delneri

    La campagna acquisti 2011/2012 della Vecchia Signora è ufficialmente partita con gli arrivi dei fratelli Appelt, e dell’ esterno sinistro del Lione Michel Bastos. Adesso Beppe Marotta trascorrerà le vacanze pasquali sperando in una vittoria contro il Catania e sognando Jeremy Menez.

    Ebbene sì, dopo l’ amaro episodio di cui è stato vittima il talento francese, con la sua Smart presa a sassate da teppisti, l’ avventura nella capitale è ufficialmente terminata. Menez va in scadenza di contratto il prossimo anno, DiBenedetto è stato categorico nel non voler più vedere un situazione simile a quella di Philippe Mexes, approdato al Milan a parametro zero, ed allora la Juventus potrà certamente puntare od ottenere un prezzo molto vantaggioso – sui 15 milioni – che sicuramente rappresenterebbe un affare visto il talento del francesino.

    Sul fronte allenatore da registrare l’ amarezza di Gigi Delneri in conferenza stampa ieri al Vinovo Center. Il tecnico friulano sente ormai aria di divorzio non lasciando trasparire la solita grinta davanti ai giornalisti ma limitandosi a sciolinare una “ottima” media punti ottenuta dalla Juventus nelle ultima partite confermando che ormai la sua sorte, nella panchina bianconera, è ormai segnata.

     

  • Del Neri rispolvera il 4-4-2. Con il Catania tornano Del Piero e Chiellini

    Del Neri rispolvera il 4-4-2. Con il Catania tornano Del Piero e Chiellini

    Finalmente Gigi Del Neri può ritrovare la sua creatura, il 4-4-2 cui è rimasto sempre fedele, ma che per esigenze dettate da infortuni continui ha dovuto abbandonare spesso nel corso della sfortunata stagione attuale. In particolare il 4-4-2, il più classico dei moduli, ha bisogno di interpreti che lo sappiano plasmare a dovere, che sappiano personalizzarlo: in casa bianconera chi meglio di Alex Del Piero può racchiudere in se queste caratteristiche, condite dal suo genio intramontabile?

    Il capitano ritornerà da titolare, da protagonista, riprendendo per mano la sua squadra dopo uno stop dovuto ad un acciacco muscolare rimediato in allenamento. Era rientrato nella ripresa della gara contro la Fiorentina, apportando brio e creando le poche occasioni pericolose che la squadra ha realizzato nell’area Viola. Una presenza la sua, che dà morale a tutto l’ambiente, un punto di riferimento imprescindibile che rappresenta e rappresenterà ancora il fulcro dello spogliatoio, soprattutto con il rinnovo del contratto che sembra ora molto più vicino e che lo porterà a disputare nel nuovo stadio di proprietà della Juve almeno un’altra stagione.

    Alex, così come tutto l’ambiente, non può essere soddisfatto della stagione effettuata, fatta di alti e bassi, (meno i primi dei secondi), di crisi nate e superate, e poi di nuovo rinate e risuperate, come su un’altalena incontrollabile. L’obiettivo del quarto posto, al di là dei proclami ufficiali di Del Neri, è ormai una chimera irragiungibile e, pertanto, conviene metter da parte le ambizioni impossibili per concentrarsi totalmente sul presente, che significa il “magro” traguardo della qualificazione in Europa League, mettendo la freccia e spostandosi sulla corsia di sorpasso per lasciarsi alle spalle la Roma, ora ad un punto di vantaggio in classifica.

    Il 4-4-2, in particolare, consente ad Alex di giocare più vicino alla porta, e di dare man forte al compagno di reparto, il suo omonimo Alessandro Matri, un centravanti dalla vena realizzativa molto prolifica che potrebbe aumentare le sue realizzazioni se supportato sempre dalla fantasia e dalle pennellate di Pinturicchio.

    In questo modo anche gli equilibri degli altri reparti sarebbero rispettati: la fascia di Krasic e la solidità di centrocampo di Felipe Melo, l’ordine di idee di Alberto Aquilani, la grinta ed i piedi buoni di Claudio Marchisio.

    Contro il Catania sabato sera all’Olimpico, inoltre, il tecnico friulano potrebbe ritrovare in campo anche Giorgio Chiellini, fermo dall’infortunio riportato in Nazionale nel mese di Marzo, il quale ritornerebbe a guidare il reparto arretrato tante volte messo in discussione nel corso della stagione per l’eccessiva perforabilità mostrata.

    Nel caso in cui Del Neri volesse adottare una condotta più prudente, il difensore azzurro potrebbe sedere in panchina ed entrare a gara in corso dando spazio dal primo minuto alla coppia di centrali “double B” Bonucci – Barzagli, con in porta Gigi Buffon e confermando sugli esterni Fabio Grosso e Marco Motta che, dopo un periodo di appannamento, ha ritrovato una serie di buone gare confermando il giudizio positivo che l’allenatore di Aquileia aveva espresso su di lui ad inizio stagione. Inoltre potrebbe tornare a disposizione anche Paolo De Ceglie, reduce da un infortunio che lo ha costretto a saltare gran parte della stagione.

    Non c’è lo scudetto in palio, nè altri obiettivi di prestigio. Ma per le ultime cinque gare di campionato Gigi Del Neri avrà la consolazione di poter schierare in campo la squadra ideale, il meglio che l’organico bianconero può offrirgli dovendo paradossalmente affrontare anche problemi di graditissima abbondanza. Naturale che possa avere un po’ di rammarico per non aver potuto attingere nei momenti caldi della stagione a tutti i suoi uomini, naturale che potrebbe a fine stagione pagare dazio anche a causa di questo (che non è una colpa sua). Nella volata finale, però, i tifosi e la dirigenza potranno vedere in campo la vera Juve, fra rimpianti per ciò che poteva essere e non è stato, e correzioni necessarie da apportare in vista della prossima stagione.

  • Juventus, Marotta e l’equivoco Delneri. Decisione subito o sarà disastro

    Juventus, Marotta e l’equivoco Delneri. Decisione subito o sarà disastro

    La Juventus è all’ ennesimo bivio della sua storia che dopo l’ estate 2006 ne ha presentati veramente tanti. Il tecnico d’ Aquileia non sarà più l’ allenatore della Juventus per il prossimo anno, tutti lo sanno ma l’ unico forse a non saperlo è proprio il diretto interessato.

    Beppe Marotta ha rimandato il tutto a fine campionato che vuol dire maggio inoltrato che secondo l’ opinione dei più risulterebbe un gravissimo errore. Infatti la programmazione di un grande club, quale ancora è la Juventus, ha bisogno necessariamente di certezze e queste non stanno arrivando dall’ entourage dirigenziale juventino.

    I nomi al momento sono tre, Roberto Mancini, Walter Mazzarri e Louis Van Gall. Al momento in pole position risulta l’ attuale tecnico del Manchester City anche perché Mazzarri difficilmente lascerebbe una Ferrari che al momento rappresenta il Napoli per un utilitaria bianconera. Poi vi è l’ ipotesi più affascinante rappresentata dal tecnico olandese, fortemente sponsorizzato da Andrea Agnelli e, ovviamente, Mino Raiola.

    Sicuramente bisognerà decidere subito, altrimenti non ci sarà l’ occasione di programmare al meglio la campagna acquisti 2011/2012 che con tutti i possibili riscatti ed i futuri acquisti rappresenta una sceneggiatura degna di un film di Dario Argento e con il rischio di finire con acquisti last minute che, la stagione scorsa, ha insegnato essere decisione assolutamente controproducente.