Come era prevedibile e scontato e nonostante il biennale firmato lo scorso giugno, Gigi Del Neri ha reso noto il divorzio in quella che è stata la sua ultima conferenza stampa da allenatore della Juventus. Il tecnico di Aquileia domani siederà per l’ultima volta sulla panchina bianconera prima di svuotare armadietto e liberare la scrivania al suo successore che sarà con ogni probabilità Antonio Conte per il quale l’ufficialità dovrebbe arrivare domenica sera o lunedì mattina al massimo: “La Juventus cambia allenatore. Ero informato di questo. Faccio un in bocca al lupo a chi verrà. Speriamo sia una scelta giusta e spero di trovare anch’io una soluzione: si dice sempre che quando si chiude una porta si apre un portone. Quando sono stato informato di questa decisione? Mercoledì, martedì. Non mi ricordo esattamente.
Visibilmente amareggiato per aver perso quella che poteva essere la sua grande occasione dopo essere stato l’artefice del miracolo Chievo e aver portato solo un anno fa la Sampdoria in Champions League, Del Neri non si rimprovera nulla e dichiara che rifarebbe le stesse scelte fatte nel corso della stagione: “Non mi sento il capro espiatorio. e non è una sconfitta personale. Sono orgoglioso di questo gruppo e di come abbiamo lavorato. Si poteva fare di più, si sa che è molto difficile vincere subito quando si costruisce. Ma la Juve evidentemente non ha tempo. Ha ragione perché deve sempre lottare per vincere. Riferei comunque tutto e ringrazio comunque tutti per l’opportunità che mi è stata data: ho rinunciato alla Champions per venire qui“.
Domani ultima gara con il Napoli, c’è un minimo di speranza di centrare l’ultimo posto disponibile per l’Europa League ai danni della Roma alla quale basterà anche il pareggio per evitare il sorpasso dei bianconeri. Sarebbe bello ma allo stesso tempo triste chiudere in bellezza per un obiettivo che non era lo stesso di quello che ci si era prefissati ad inizio stagione. Poi si volterà pagina e le strade si divideranno: per Del Neri, che rescinderà il contratto con la Vecchia Signora, è già pronta la panchina della neopromossa Atalanta, allenata già dal 2007 al 2009 ottenendo ottimi risultati e centrando due salvezze.
Archiviata l’ennesima sconfitta stagionale, la decima, arrivata in quel di Parma, e aspettando domenica prossima per archiviare una volta per tutte il capitolo Del Neri, la Juventus sta lavorando alacremente per portare a Torino il tecnico che possa dare una volta per tutte la svolta. I nomi si conoscono già, in 3 si giocheranno la panchina: Walterz Mazzarri, Andrè Villas Boas e Antonio Conte. Quest’ultimo è acclamato a gran voce dal popolo bianconero che vuole al timone una persona che conosca bene l’ambiente e che rispecchi la mentalità vincente della Juve. In effetti chi meglio di Conte rappresenta la juventinità, ma la proprietà bianconera non dovrebbe farsi influenzare dai sentimenti e decidere la scelta del prossimo tecnico in maniera del tutto distaccata, cercando di non farsi coinvolgere dall’emotività.
In attesa di capire quale sia il futuro di Mazzarri, in settimana è programmato il faccia a faccia risolutivo, nel bene o nel male, tra tecnico e il presidente Aurelio De Laurentiis, e di Villas Boas, se ne saprà di più dopo la finale di Europa League di mercoledì ed è comunque blindato dal Porto con una clausola da 15 milioni di euro, il favorito numero uno alla successione di Del Neri sembra essere proprio l’ex capitano. In questo momento infatti è il presidente in persona Andrea Agnelli a spingendo forte sulla sua candidatura per far risorgere dalle ceneri la Vecchia Signora.
Conte, ottenuta con largo anticipo la promozione in Serie A con il Siena, ha ottenuto il via libera direttamente dal ds del club toscano Giorgio Perinetti che però auspica che la decisione della Juventus arrivi al più presto: “La Juve lo chiamerà? Non lo so ma mi auguro solo che la decisione sia presa a breve perché dobbiamo programmare la prossima stagione. Il nostro presidente è riconoscente a Conte ed è disponibile a fargli vivere il suo sogno. Ma spero che la soluzione arrivi nei primissimi giorni della prossima settimana“.
Il Siena dunque non si opporrà alla volontà del suo tecnico di inseguire il suo sogno sfumato già due anni fa quando era in lizza con il suo amico ed ex compagno di squadra Ciro Ferrara che ebbe la meglio.
In ogni caso, che sia Conte, Mazzarri o Villas Boas, in settimana o al massimo all’inizio della prossima si saprà il nome del nuovo allenatore della Juventus.
Un’altra mazzata tremenda dell’ex Sebastian Giovinco manda all’inferno la Juventus che perde l’ennesima occasione di centrare un traguardo europeo: dopo che il sogno Champions è svanito la scorsa giornata per il suicidio con il Chievo, oggi pomeriggio la squadra di Del Neri perdendo contro il Parma ha perso una ghiotta chance, l’ennesima, di agganciare l’ultimo posto Europa League occupato dalla Roma che ha perso a Catania. I bianconeri rimarranno così fuori dalle coppe facendo addirittura peggio della scorsa stagione, una cosa alla quale nessuno avrebbe creduto a luglio, collezionando un fallimento dietro l’altro.
La Juventus affronta al Tardini un Parma già salvo, grazie al lavoro svolto dal tecnico Colomba, ma non per questo privo di stimoli, anzi, il folto gruppo degli ex bianconeri vogliono subito dimostrare che la dirigenza ha sbagliato valutazione nei loro confronti: Mirante è una sicurezza tra i pali, Candreva, entrato al posto di Bojinov, altro ex, nella ripresa, tiene bene a centrocampo e si propone egregiamente in avanti, Giovinco sembra Messi, relativamente parlando, tra le maglie bianconere. E se ci fosse stato anche Amauri? L’attaccante gialloblu, prestato dalla Juve e che è rinato in Emilia, non ha potuto partecipare alla “festa” perchè era in panchina non al meglio della condizione.
Spenti invece oggi sia Del Piero che Matri che non si rendono quasi mai vivi dalle parti di Mirante: solo il capitano impegna il portiere gialloblu su un calcio di punizione. Il Parma invece fa vedere le streghe a Buffon che si supera prima su Bojinov, forse la palla aveva oltrepassato la linea di porta ma le immagini non chiariscono, e poi su Giovinco mettendoci la manona. Nella ripresa arriva la doccia fredda per Madama al 63′: Giovinco sfugge via alla marcatura di Motta e fa partire un missile dal limite dell’area diretto all’incrocio dei pali che lascia impietrito Buffon: è il gol partita che sa di schiaffo morale per chi come Del Neri e Marotta in primis non hanno creduto in lui. Giovinco, con la doppietta siglata all’andata e la rete di oggi, si è dimostrato infatti la bestia nera della Juventus: il dg farebbe bene a pensarci due volte prima di cederlo per intero al Parma.
La Juve è stordita, frastornata; nel finale ci provano Toni, con un colpo di testa che sfiora il palo, e Felipe Melo, dalla distanza, ma il risultato non cambia. Juve senza orgoglio e senza dignità. Del Neri è al capolinea, domenica prossima con il Napoli sarà la sua ultima gara sulla panchina bianconera. I tifosi non vedono l’ora che finisca questo maledetto campionato per voltare pagina e auspicare che a Torino arrivi il “salvatore” che riesca a riportare la Juve tra le big del calcio italiano in attesa di farlo anche in Europa e chiudere un altro capitolo triste e deludente della storia della Vecchia Signora.
Svanito il sogno Champions, la Juventus va a Parma con l’obiettivo di raggiungere almeno la qualificazione in Europa League per evitare il fallimento completo. Del Neri, probabilmente alla sua penultima sulla panchina bianconera, dovrà inventarsi il centrocampo viste le squalifiche di Krasic e Marchisio e l’infortunio di Aquilani, oltre al lungodegente Sissoko: spazio quindi al giovane Giandonato in mezzo al campo al fianco di Felipe Melo; sulle corsie laterali spingeranno Pepe, a destra, e Martinez, a sinistra. Difesa confermata con l’ennesima esclusione di Bonucci: Motta e Grosso terzini e Barzagli e Chiellini formeranno la coppia centrale. In attacco gli inamovibili Del Piero e Matri con Toni pronto ad entrare a partita in corso.
Colomba, che ha dato la svolta al campionato del Parma, in attacco dovrà rinunciare sia all’ex Amauri che a Crespo puntando su due altri ex della gara, Valeri Bojinov e Sebastian Giovinco, quest’ultimo nella gara d’andata vinta dai ducali per 4-1 e che aveva aperto la crisi bianconera fece una doppietta ma non esultò.
Nonostante le dichiarazioni di Gigi Buffon che sembravano aver sgombrato il campo dall’incertezza sul suo futuro prossimo, nelle quali affermava di voler restare certamente alla Juve, oggi giungono altre nuvole all’orizzonte, sulla scia di alcune dichiarazioni di John Elkann, azionista di maggioranza della Juventus e presidente della Exor.
“Buffon? e’ un anno e mezzo che non sta giocando“, riferendosi ai problemi fisici che il portierone ha avuto prima e dopo il Mondiale in Sudafrica che lo hanno portato all’operazione nella scorsa estate. Un’affermazione ben poco carina nei confronti del portiere che rappresenta uno dei fondamentali pilastri dello spogliatoio nonostante abbia forse accusato qualche difficoltà dal rientro in campo ad oggi, ma che ha sempre dimostrato attaccamento alla tifoseria ed alla squadra, oltre che senso di leadership, fondamentale riferimento per i compagni.
Le dichiarazioni di Elkann sono state rilasciate a margine di un incontro con alcuni giovani, nel convegno “Crescere fra le righe”. I ragazzi, inoltre, hanno chiesto al membro di casa Agnelli di far ritornare grande la Juve acquistando un grande attaccante come Benzema. La risposta di Elkann, però, è stata la seguente: “Non è solo un giocatore che ci fa tornare grandi”, facendo riferimento anche al futuro piano di investimenti che la Juve sta approntando e che sarà ultimato a Giugno.
In ultimo, parole anche per il tecnico Gigi Del Neri. I ragazzi gli hanno chiesto notizie a proposito del futuro allenatore della Juventus ed Elkann ha risposto, rivolgendogli un’altra domanda, fra il serio ed il faceto, come s’usa dire: “Ma perchè, Del Neri non vi piace?”
Una domanda che lascia la questione ancora sospesa ma ormai manca poco per conoscere il destino del tecnico friulano.
Il suicidio calcistico contro il Chievo, che ha spento definitivamente la già flebile fiammella di speranza di qualificazione alla prossima edizione della Champions League, ha convinto i dirigenti della Juventus a chiudere una volta per tutte, dopo vari ripensamenti frutto dei recenti risultati comunque positivi ma non abbastanza (nelle ultime 8 partite, 4 vittorie e altrettanti pareggi), il capitolo Luigi Del Neri con un anno di anticipo su quello che prevede il contratto firmato la scorsa estate e voltare pagina intensificando i contatti e il lavoro di ricerca per portare a Torino un successore che sappia riuscire dove l’ex tecnico della Sampdoria quest’anno ha fallito.
Se prima la lista dei papabili era lunga e contemplava tra questi anche Roberto Mancini, Luciano Spalletti e Louis Van Gaal, che per un motivo o per un altro sono sfumati prima di intavolare una vera e propria trattativa, oggi la stessa si è ridotta a soli 3 nomi: Walter Mazzarri, Antonio Conte e Andrè Villas Boas, e solo ed esclusivamente su questi concentrerà tutte le forze la dirigenza juventina.
Il candidato principale è Walter Mazzarri che è sta meditando seriamente di lasciare Napoli per approdare su quella che una volta era la panchina più prestigiosa d’Italia. Il suo rapporto con il patron Aurelio De Laurentiis, a meno di clamorosi sviluppi, è quasi consumato nonostante il tecnico toscano abbia ancora altri due anni di contratto con il club azzurro. Il richiamo della Juventus lo intriga e per questo Mazzarri sta prendendo tempo prima di far sapere le sue intenzioni al presidente del Napoli. Le divergenze con Beppe Marotta, che risalgono ai tempi della Sampdoria e che potevano rappresentare in un primo momento un ostacolo, sembrano essere appianate tanto che al momento il tecnico del Napoli è il favorito del dg bianconero.
Se Mazzarri è il prediletto del dg, i tifosi bianconeri richiedono a gran voce e sostengono la candidatura di Antonio Conte. Il tecnico che ha riportato il Siena in Serie A ora ha fatto la sua gavetta, motivo per cui fu scartato due anni fa quando gli fu preferito Ciro Ferrara, dopo le esperienze di Arezzo, Bari, Atalanta e appunto Siena centrando due promozioni con i pugliesi e toscani nella massima serie mentre male andò a Bergamo quando decise di dimettersi dopo 13 giornate. Blindato già dal Siena, il club ha fatto sapere tramite il ds Perinetti di liberarlo solo per un grande club come è appunto la Juventus.
Ma il vero sogno della proprietà bianconera è quel fenomeno e astro nascente degli allenatori, il 33enne Andrè Villas Boas. La strada che porta al tecnico portoghese del Porto dei record è la più affascinante ma anche la più complicata perchè, come lui stesso ha ammesso in un’intervista, nel suo contratto, di durata fino al 2013, firmato con i Dragoes esiste una clausola rescissoria di 15 milioni di euro. Tanti soldi che la Juve non è disposta a sborsare. Villas Boas è un innovatore, un portatore di idee proprio quello che servirebbe alla Juve in questo momento per rinascere e ritornare nell’olimpo del calcio italiano ed europeo dopo anni e anni di delusioni. Il forte budget che la proprietà metterà a disposizione per il calciomercato potrebbero indurre il tecnico lusitano a convincere il presidente del Porto a lasciarlo partire in direzione Torino.
Nella prossima settimana, o subito dopo la fine del campionato, se ne dovrebbe sapere di più.
Addio sogni di gloria e fine delle speranze Champions per gli uomini di Del Neri. Una pazza Juventus, che aveva tenuto a bada un Chievo con poco da chiedere al campionato, perde l’ultima occasione d’inseguire i sogni quarto posto.
La partita per i bianconeri si mette subito bene, al 12°, infatti, i padroni di casa sono già davanti grazie alla realizzazione da parte di Del Piero di un calcio di rigore, conquistato da Pepe. Due minuti dopo tocca ad Aquilani rendersi pericoloso con un tiro da fuori che non pare irresistibile ma che una deviazione rende difficoltoso e chiama Sorrentino ad uno splendido intervento, è poi ancora il centrocampista romano ad avere la palla del raddoppio, quando al 23° s’inserisce ottimamente e da pochi passi spara alto un invitante cross di Motta. Un minuto dopo si vede anche il Chievo che con Jokic si rende pericoloso con un tiro che prova ad impegnare un Buffon fino ad allora disoccupato. Si va al riposo sul risultato di 1-0 e la Juventus che appare padrona del campo.
Al rientro dagli spogliatoi sono ancora i padroni di casa a passare, con Matri bravo a sfruttare un ottimo assist del suo capitano. Al 56° subito dopo il gol è Krasic che si divora un ghiottissima occasione da pochi passi dopo un cross dell’ottimo Matri. La partita pare avviarsi ad un risultato scontato e, invece, al 67° ecco la svolta, su un calcio di punizione che pare innocuo una deviazione la palla finisce sul palo e poi torna al centro dell’area e lì a due passi dalla linea c’è il neo-entrato Uribe che sigla la rete del 2-1, ma ciò che accade dopo solo un minuto ha dell’incredibile, azione sulla destra dei clivensi che porta Pellissier a tu per tu con l’estremo difensore bianconero, l’attaccante valdostano colpisce il palo ma sulla ribattuta è pronto Sardo ad insaccare il gol del pareggio. Dopo una serie di azioni da una parte e dall’altra, all’81° è ancora la Juve che prova a spingere e a rendersi pericolosa, su azione d’angolo Chiellini colpisce un palo che ha del clamoroso a due passi dalla linea, ma sul capovolgimento di fronte è stavolta il Chievo, sempre con Uribe, a fallire un’occasione clamorosa. L’attaccante si divora un gol a porta praticamente vuota appoggiando di fatto a Marchisio, ultimo baluardo sulla linea, un assist al bacio di Pellissier. L’ultima occasione della partita capita sulla testa di Toni che all’83° colpisce a botta sicura, ma la palla finisce sul palo, la Vecchia Signora ci prova ma è tutto inutile, il Chievo regge e la partita si chiude tra i fischi giustificati dell’Olimpico di Torino, i clivensi ancora una volta spengono le velleità di gloria dei bianconeri. La Juve abbandona, quindi, tutte le speranze quarto posto e ne mantiene una flebile per un posto in Europa League, a fine partita lo stesso Marotta s’è detto deluso e ha aggiunto che in settimana si deciderà sul nome del prossimo allenatore bianconero.
La Juventus con una ritrovata vena positiva cerca di porre le basi per la prossima stagione. Dopo anni di programmi e rivoluzioni il prossimo per i tifosi deve esser quello della svolta che vede la Vecchia Signora pronta a lottare per le posizione che più le competono piuttosto che annaspare alla ricerca di un piazzamento importante per limitare i danni della stagione.
Oltre ai gemelli Applet Pires e Bastos il nome che circola con maggiore insistenza è quello di Andrea Pirlo, come ampiamente documentato ieri Marotta ha incontrato il suo procuratore Tullio Tinti e posto le basi per un ingaggio qualora la storia con il Milan dovesse davvero terminare alla fine di questo campionato. Affidare le chiavi del centrocampo al metronomo che ha fatto le fortune del Milan ancellottiano e della nazionale campione del mondo è una scelta coraggiosa e che mira finalmente alla tanto agognata qualità.
Avere Pirlo in squadra impone però un modulo tattico ben preciso che cozza con la visione di gioco schematica ed elementare del teorico Del Neri e ancor più con le idee e l’aggressività del 3-5-2 di Mazzarri che radiomercato vuole come suo possibile successore.
Il calcio è bello perchè riesce a stravolgere ogni previsione e pronostico ma a sensazione la Juve rischia ancora una volta di far una semi rivoluzione senza un filo conduttore, e voi che ne pensate?
Nonostante la sofferta vittoria di ieri sera all’ Olimpico contro la lazio frutto più della buona sorte che di un gioco espresso con dignità, la Juventus è più che mai decisa e convinta a cambiare marcia nel prossimo campionato salutando definitivamente Gigi Delneri, reo anche ieri sera, di una dimostrazione di mentalità provinciale che ha fatto storcere per l’ ennesima volta il naso ai vertici bianconeri.
Il segnale è arrivato subito dopo la partita da chi meno te lo aspetti, proprio da Gigi Delneri che ha paventato per la prima volta l’ipotesi di un divorzio dalla Vecchia Signora al termine della stagione: “Sul mio futuro non ho nulla da dire, può darsi che a fine anno si dividano le strade mie e della Juve, si vedrà. Preferisco occuparmi della vittoria, che ci avvicina a posizioni importanti: adesso siamo in tanti a lottare”.
Comunque la dirigenza bianconera aveva già manifestato a Delneri, nella visita di Vinovo nel corso della scorsa settimana, la possibilità di un suo allontanamento nella prossima stagione e naturalmente, dopo la prestazione fornita contro la Lazio, la possibilità è divenuta realtà. Quindi, dopo il no di Roberto Mancini e l’ incertezza relativa ad Antonio Conte, la scelta della Vecchia Signora è ricaduta su Walter Mazzarri. L’ attuale tecnico del Napoli alla fine del campionato comunicherà al presidente De Laurentiis la sua volontà di lasciare il club partenopeo per giocarsi la sua chance con la Juventus e diventare l’ artefice della rinascita bianconera.