Tag: luigi del neri

  • Clamoroso Juve: applausi per Felipe Melo

    Felipe Melo è un altro giocatore. Il centrocampista brasiliano etichettato nella scorsa stagione come il flop più grande della gestione Blanc Secco, nel nuovo campionato sembra esser rinato tanto da convincere i tifosi a dargli una seconda opportunità.

    L’ex viola acquistato per esser un costruttore di gioco ha pagato l’utilizzo fuori ruolo e la difficoltà ad adattarsi al gioco in coppia con Poulsen e Sissoko nella passata stagione, rivalutato da Del Neri in coppia con Marchisio sembra aver trovato la giusta collocazione tanto da esser spesso utile da schermo davanti alla difesa.

    Le partite giocate sono ancora poche ma gli applausi di Udine e il sorriso sulle labbra al momento della sostituizione fanno ben sperare l’entourage bianconero. Per Del Neri qualche motivo in più per esser soddisfatto del lavoro svolto e della crescita della squadra con la rivalorizzazione del brasiliano, la riscoperta di Grygera e i ritorni di Iaquinta ed Amauri.

  • La Juve ritrova la vittoria e il sorriso. Poker all’Udinese

    La Juve ritrova la vittoria e il sorriso. Poker all’Udinese

    C’è voluta la terza giornata e l’aria di casa per bagnare la prima vittoria di Luigi Del Neri in Serie A sulla panchina della Juventus. Il tecnico bianconero infatti è di Aquileia, cittadina friulana che dista una quarantina di chilometri da Udine dove oggi la sua Juventus ha vinto e convinto rifilando un poker di reti ad un’Udinese in netta difficoltà ancora ultima in classifica e unica squadra ad non aver conquistato nessun punto. I gol della “rinascita” juventina sono stati messi a segno da Quagliarella, Marchisio e Iaquinta mentre aveva aperto le danze un autogol di Coda.

    In una sfida che contava tanti ex (Belardi, Motta, Pepe, Iaquinta, Quagliarella e Manninger) con Del Neri che, come scrivevamo, è nato a due passi da Udine, ci si attendeva una Juve stanca reduce dalle “fatiche” di coppa e un’Udinese più tonica e più preparata sotto il piano dell’aspetto atletico anche considerando l’ottima prestazione che la squadra di Guidolin ha fornito sette giorni fa a San Siro contro l’Inter. E invece è la Vecchia Signora a condurre il gioco e, spinta da un ottimo Krasic, indemoniato sulla fascia destra, chiude la pratica già nel primo tempo: al 18′ Coda manda la sfera nella propria porta cercando di evitare la conclusione facile a Bonucci e Chiellini ancora una volta appostati, come da veri bomber, in area di rigore e pronti a lasciare il segno.
    Pochi minuti di lancette più tardi e Krasic manda in gol Quagliarella che sorprende Handonovic con un pregevole tacco per il gol del 2-0. Il tris invece è opera di Marchisio che si esibisce in una splendida conclusione al volo di sinistro su un cross al bacio ancora del “biondo” serbo che ricorda tanto Nedved. Partita finita.

    Nella ripresa la truppa di Del Neri bada solo a controllare il risultato: arriva però il poker targato Iaquinta che fa esplodere tutta la sua rabbia nell’esultanza verso il pubblico di Udine che lo aveva fischiato dal momento del suo ingresso in campo al posto di Del Piero. Fischi un pò ingenerosi verso l’attaccante calabrese che tanto ha dato all’Udinese durante la sua militanza in Friuli, la cui reazione dopo il gol appare un pò esagerata. Partita in ghiacciaia e primi 3 punti della gestione Del Neri messi in tasca. La risalita della Juve può davvero partire da Udine ma bisogna dare, prima di tutto, una continuità di gioco che permetta una costanza di risultati.

    Il tabellino
    UDINESE – JUVENTUS 0-4
    18′ aut Coda (U), 24′ Quagliarella (J), 43′ Marchisio (J), 77′ Iaquinta (J)
    UDINESE (3-4-2-1): Handanovic; Zapata, Coda, Domizzi; Isla (46′ Pinzi), Asamoah, Inler, Pasquale (46′ Armero); Sanchez (70′ Abdi), Floro Flores, Di Natale.
    A disposizione: Belardi, Cuadrado, Benatia, Corradi.
    Allenatore: Guidolin.
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta (76′ Legrottaglie), Bonucci, Chiellini, Grygera; Krasic, Felipe Melo (71′ Sissoko), Marchisio, Pepe; Del Piero (52′ Iaquinta), Quagliarella.
    A disposizione: Manninger, Ferrero, Aquilani, Amauri.
    Allenatore: Del Neri
    Arbitro: Bergonzi
    Ammoniti: Pepe, Marchisio, Melo, Iaquinta (J)

  • Interviste Udinese – Juventus:”ottimo atteggiamento ma non dobbiamo cullarci”

    Interviste Udinese – Juventus:”ottimo atteggiamento ma non dobbiamo cullarci”

    Mancava da marzo 2010 la vittoria in trasferta per la Juve che oggi riesce a portare a casa i primi 3 punti del campionato 2010/2011 con un netto 4-0 inflitto all’Udinese. Gli umori non possono che essere raggianti in casa bianconera soprattutto per il tecnico che ai microfoni Sky dice: ” Mi è piaciuto l’atteggiamento di attenzione dei miei ragazzi, abbiamo giocato bene, è una bella iniezione di fiducia. I giocatori che ho a disposizione sono ottimi giocatori, oggi abbiamo fatto bene ma non dobbiamo cullarci. Oggi siamo stati attenti fino all’ultimo nonostante il risultato, dovevamo esserlo anche giovedì contro il Lech” – Sulle polemiche per le dichiarazioni della scorsa settimana Del Neri ci tiene a precisare – “Ho detto che non ci poniamo limiti e abbiamo i mezzi per non porceli. Sappiamo anche che avremo delle difficoltà perché siamo appena nati, anche se la Juve non dà tanto tempo per pazientare. Se giochiamo come oggi è normale che i risultati arrivino, se giochiamo come a Bari invece è difficile. I miei giocatori per me sono i migliori d’Italia, abbiamo giocatori che si adattano molto bene, Grygera oggi ha fatto  molto bene a sinistra

    Dure invece le parole di patron Pozzo che sfoga il suo disappunto non con Guidolin ma con l’intera squadra:

    Guidolin è un allenatore supercollaudato. Ho il cento per cento di stima in lui. Dire che penso di esonerarlo è come dire che voglio esonerare me stesso. Oggi è evidente che abbiamo meritato di perdere. La squadra ha fatto una prestazione sottotono, condita da errori incredibili. Ma noi andiamo avanti così, con Guidolin. Siamo tranquilli. La causa è della squadra” – Inoltre non risparmia critiche all’arbitro visto che lamenta la mancata espulsione di Chiellini e il conseguente rigore non concesso su Sanchez. Infine ai microfoni Sky decide di redarguire l’ex Iaquinta per il caos scatenato in occasione della quarta rete bianconera: “Quello che ho visto oggi con Iaquinta non l’ho mai visto in 25 anni di calcio, noi abbiamo prelevato questo povero ragazzo dalla serie C e l’abbiamo portato in serie A pagandolo ancche profumatamente, Udine non si meritava una reazione del genere“. A rispondere alle dichiarazioni di Pozzo ci pensa il diretto interessarto che sottolinea come non volesse mancare di rispetto al Presidente nè ai suoi ex compagni, ma la sua rabbia era rivolta al pubblico con il quale non ha mai avuto un ottimo rapporto.

  • Juve, la difesa è sotto accusa. Ma l’attacco è Chiellini dipendente

    Il match di Europa League contro il Lech Poznan ha evidenziato ancora una volta le difficoltà di questa Juve a ragionare da squadra. La scelta estiva di Del Neri serviva proprio per la ricerca di linearità, per riacquistare un’identità di gioco precisa e sciogliere definitivamente quei dubbi amletici sul modulo dei bianconeri.

    Questa “nuova” Vecchia Signora sembra però la figlia cieca di Ciro Ferrara che non ha imparato nulla dagli errori del passato e continua a scender in campo con sufficienza ed approssimazione. La partita con la Samp e adesso quella con i polacchi ha palesato ancora una volta errori di disattenzione che costringono la squadra a disunirsi per sbilanciarsi alla ricerca del pari.

    La difesa è il reparto sotto accusa dove alle amnesie dei terzini a volte si sommano gli errori dei centrali ma il problema è generale Felipe Melo e Sissoko sono ingestibili e a volte irritanti, a sinistra Lanzafame fa rimpiangere Giovinco ma anche Salihamidzic, il solo Krasic dà qualche barlume di speranza anche se ancora resta troppo precipitoso sotto porta.

    E l’attacco? Inesistente. La reazione bianconera arriva sempre dai difensori (Bonucci e Chiellini) o da Marchisio e se poi il Chiello a fine di ogni stagione vanta più gol di Del Piero, Amauri e Iaquinta il paradosso è bello e confenzionato.

  • La magia di Del Piero non basta. Juve – Lech Poznan 3-3

    La magia di Del Piero non basta. Juve – Lech Poznan 3-3

    Dal 3-3 contro la Samp al 3-3 di stasera. La Juventus pareggia anche nella prima giornata di Europa League contro il Lech Poznan suicidandosi letteralmente nel primo tempo e subendo il gol del definitivo pari con un tiro dalla distanza del protagonista assoluto della serata, l’attaccante lettone Rudnevs autore della tripletta che tiene i bainconeri ancora a secco di vittorie da inizio campionato.

    Un primo tempo disastroso quello dei bianconeri che già dopo una mezz’ora si trovano sotto di due gol: Rudnevs realizza su rigore, netto per fallo abbastanza ingenuo di Felipe Melo su Peszko, poi raddoppia su una dormita colossale della difesa juventina che si “diletta” a guardare gli avversari fino a quando su un batti e ribatti in area di rigore la palla non entra in porta. Blackout totale all’Olimpico.
    Ad accendere la luce però è Chiellini proprio allo scadere della prima frazione di gioco che approfitta di un errore della difesa polacca per mettere di testa il pallone del 2-1.

    Il gol ridà nuova linfa alla squadra di Del Neri che entra in campo per i secondi 45 minuti con un altro piglio: dopo appena 5 minuti infatti il difensore bianconero mette a segno la sua personale doppietta confermando di avere un ottimo fiuto del gol. Partita che si rimette sui binari giusti, la Juve ci crede e sfonda a destra con Krasic; poi sale in cattedra Del Piero che completa la rimonta con un tiro di sinistro di rara bellezza da distanza siderale, elegante ma potente al tempo stesso che va ad infilarsi nell’angolo più lontano alla sinistra del portiere. Impressionante la facilità con la quale il capitano bianconero calcia con entrambi i piedi.
    Tutto sembra andare per il verso giusto, la Juve ha buone occasioni per arrotondare il risultato con Krasic, ottima la sua prova, e Motta che tira troppo centralmente dopo una corsa di 45 metri; e invece la volontà divina ha deciso che questa deve essere la serata magica di Rudnevs che al 91′ lascia partire un bolide da fuori area che beffa Manninger per la terza volta per lo sconforto di giocatori e tifosi bianconeri permettendo così al Lech di conquistare un punto a Torino più che meritato. Anzi, che alla formazione guidata da Zielinski sta stretto.

    Il tabellino
    JUVENTUS – LECH POZNAN 3-3
    13′ rig Rudnevs (L), 30′ Rudnevs (L), 47′ pt Chiellini (J), 50′ Chiellini (J), 68′ Del Piero (J), 47 st’ Rudnevs (L)
    JUVENTUS (4-4-2): Manninger; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, De Ceglie (45′ Motta); Lanzafame (54′ Pepe), Sissoko, Melo, Krasic; Iaquinta (78′ Marchisio), Del Piero.
    A disposizione: Storari, Bonucci, Rinaudo, Giannetti.
    Allenatore: Del Neri
    LECH POZNAN (4-2-3-1): Kotorowski; Wojtkowiak, Djurdjevic, Arboleda, Henriquez; Krivets, Injac; Kikut (80′ Wilt), Stilic (80′ Tshibamba), Peszko (73′ Wichniarek); Rudnevs.
    A disposizione: Bieszczad, Gancarczyk, Drygas, Bosacki.
    Allenatore: Zielinski
    Arbitro: Bezbodorov
    Ammoniti: Melo (J), Sissoko (J), Arboleda (L), Peszko (L), Krivets (L), Wojtkowiak (L)

  • La Juve “ridimensionata” cerca la vittoria in Europa con il Lech Poznan

    La Juve “ridimensionata” cerca la vittoria in Europa con il Lech Poznan

    Archiviata la prima giornata di Champions League, parte oggi anche la fase a gironi dell’Europa League che vede protagoniste Juve, Samp, Palermo e Napoli.
    I bianconeri, ancora senza vittorie in campionato e con il ridimensionamento degli obiettivi stagionali dichiarati da mister Del Neri salvandosi poi in corner durante la conferenza stampa di ieri dichiarando di non porsi limiti, hanno l’opportunità stasera di mettere la prima X nella casella vittorie contro i polacchi del Lech Poznan.

    La Juve lo farà guidata ancora dal capitano Alex Del Piero che ha festeggiato i 17 anni in maglia bianconera domenica e che, in quella che forse sarà l’ultima stagione con la Vecchia Signora, vorrà regalare gioie e magie prima di dire basta o accettare l’avventura negli Stati Uniti. Al fianco del numero 10 ci sarà Iaquinta vista l’indisponibilità di Amauri (infortunato) e Quagliarella (non tesserabile per l’Europa League avendo già giocato con la maglia del Napoli quest’anno). Se in avanti Del Neri è obbligato a scegliere il tandem d’attacco, diverso è il discorso in difesa dove troveranno spazio Grygera e Legrottaglie al posto di Motta e Bonucci. In mezzo al campo senza Aquilani (stessa situazione di Quagliarella) prenderanno posto Sissoko e Felipe Melo con Marchisio pronto ad entrare in caso di necessità. Calcio d’inizio alle 19:00 all’Olimpico di Torino.

    Probabili formazioni JUVENTUS – LECH POZNAN (ore 19:00)

    JUVENTUS (4-4-2): Manninger; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, De Ceglie; Krasic, Sissoko, Melo, Lanzafame; Del Piero, Iaquinta.
    A disposizione: Storari, Motta, Bonucci, Rinaudo, Marchisio, Pepe, Giannetti.
    Allenatore: Del Neri.
    LECH POZNAN (4-2-3-1): Kotorowski; Wojtkowiak, Arboleda, Durdevic, Henriquez; Krivets, Injac; Kikut, Stilic, Peszko; Rudnevs.
    A disposizione: Bleszczad, Gancarczyk, Bosacki, Wilk, Drygas, Wichniarek, Tshibamba.
    Allenatore: Zielinski.

  • Dietrofront Juve, Del Neri: “non ci poniamo limiti”

    Le dichiarazioni di Del Neri, confermate da Marotta, nel post partita di Juventus – Sampdoria avevano destato parecchio stupore negli addetti ai lavori. La Vecchia Signora che rinuncia alla lotta scudetto dopo appena due giornate era qualcosa di inspiegabile sopratutto alla luce dei risultati delle avversarie.

    Gigi Del Neri ci avrà pensato e nella conferenza stampa di preparazione all’impegno di Europa League torna sull’argomento migliorando il tiro “Sono stato capito male, non ci poniamo limiti”. E sull’impegno di domani l’ex tecnico doriano tiene a precisare la volontà di far bene nella competizione “Abbiamo motivazioni importanti per questo torneo e dobbiamo cercare di onorarlo al massimo. Giochiamo per passare il turno, non certo per perdere. Possiamo lottare in questa competizione che è di grande levatura, viste le squadre che andremo ad affrontare. Lo ripeto, la Juve non si pone limiti, può solo migliorare”.

    Sugli uomini da schierare in campo “In certi ruoli le scelte sono obbligate. Non possiamo fare calcoli, ma abbiamo tante partite ravvicinate quindi dovremo anche dare recuperi soprattutto a chi ha giocato tutte le partite e quindi si è allenato di meno, come i nostri nazionali. De Ceglie ha giocato tanto: un’opzione è Grygera a sinistra”.

  • Liscio & Sbalascio: Il Cesena dei Miracoli, torna la favola Chievo?

    Liscio & Sbalascio: Il Cesena dei Miracoli, torna la favola Chievo?

    Dopo la sosta per il doppio impegno della nazionale, torna la nostra rubrica “Liscio & Sbalascio” col quale trattiamo gli eventi salienti relativi alla giornata di campionato di Serie A appena conclusa.

    Tra i “Lisci” della nostra classifica troviamo il Cesena, che nell’anticipo serale al Manuzzi distrugge il Milan “stellare” di Allegri. A dire il vero in Romagna le stelle rossonere non si sono mai accese, anzi a brillare sono stati i vari Giaccherini, Schelotto, Ceccarelli, Parolo, Antonioli, Bogdani, gente comune che sommati tutti insieme non guadagnano nemmeno la metà dello stipendio di un certo Ibrahimovic, ma che almeno per una notte minimizzano il valore di grandi giocatori come se fossero altri i provinciali e i campioni loro stessi. Pardon, le stelle…

    Gli onori di giornata vanno anche al Chievo, che dopo sole 2 giornate è meritatamente in testa solitario al campionato. La vittoria in casa di un brutto Genoa è frutto di una prestazione complessiva brillante, e il tandem d’attacco Pellissier-Moscardelli si sta rivelando efficace per gli uomini di Pioli, che sperano di rivivere dopo 9 anni la favola che li ha catapultati nel grande calcio.

    Continuiamo elogiando la prestazione dell’attacco doriano Cassano-Pozzi che ha completamente messo al tappeto la difesa juventina. Il primo si è reso protagonista di giocate magistrali, che fanno tornare in mente la scarsa creatività e qualità dell’Italia al Mondiale senza di lui; il secondo ha semplicemente stupito tutti mettendo a segno una doppietta e poteva essere qualcosa di più se Storari nn si fosse opposto da gran portiere su una sua conclusione ravvicinata. Prima del match tutti si chiedevano se sarebbe stato all’altezza di sostituire l’infortunato Pazzini, beh come biglietto da visita una doppietta a Torino non è niente male, Pazzini guarisca tranquillamente…

    Tra gli “Sbalasci” di giornata è doveroso citare il macellaio Burdisso, autore dell’intervento killer su Daniele Conti, che fortunatamente dopo il terribile scontro non ci ha rimesso il ginocchio (e se fosse stato così probabilmente la carriera), ma se l’è cavata “solo” con 30 punti di sutura. Cosa sia passato in quel momento per la testa dell’argentino non si sa, di certo interventi come questi dovrebbero essere puniti con maxi-squalifiche onde evitare in futuro episodi spiacevoli. Inoltre la sua espulsione ha inciso (e non poco) sul risultato di Cagliari-Roma, finita 5-1 per i sardi, senza togliere i meriti alla squadra di Bisoli, ma la partita sarebbe potuta andare in modo diverso.

    Tra i peggiori troviamo la difesa del Milan combinata con l’esordio pessimo di Ibrahimovic in rossonero: prestazione da dimenticare per la retroguardia del Diavolo, derisa e umiliata dagli spunti vivaci e devastanti dell’attacco cesenate, imbarazzante soprattutto il greco Papastathopoulos, e Thiago Silva che senza la compagnia di Nesta sembra essere tutt’altro giocatore. Nota negativa anche per il campione svedese Ibrahimovic, che ingaggiato per fare la differenza riesce a sbagliare tutto quanto gli capita tra i piedi, persino il rigore che poteva riaprire il match, la strada dei 25 gol stagionali proclamati da lui stesso sembra essere molto lunga…

    Infine collochiamo tra i disastri la brutta prestazione complessiva della classe arbitrale: partendo da Juve-Samp, c’è da dire che i gol messi a segno da Pepe e Quagliarella risultano essere entrambi in fuorigioco; in Cesena-Milan l’arbitro Russo annulla un gol a Pato, reo di aver stoppato la palla con il braccio al momento del gol; in Lecce-Fiorentina viene annullato un gol regolare a Kroldrup in situazione molto difficile da vedere a velocità normale, ma le immagini chiaramente mostrano come il danese sia in posizione regolare mentre ad essere in evidente offside è un suo compagno di squadra.

    Dopo aver enunciato gli orrori di giornata , non possiamo però non tenere in considerazione le dichiarazioni di Del Neri e Marotta del post Juve-Samp. Etichettati come i salvatori della Vecchia Signora dopo lo scempio della passata stagione, i 2 paladini, che in estate hanno attuato una vera e propria rivoluzione per cercare di riportare i bianconeri ai vecchi fasti di un tempo, nelle posizioni che merita, hanno già gettato la spugna proclamando a gran voce un obiettivo (il quarto posto) che non appartiene al blasone della società, alla gloriosa storia della Juventus, alla tradizione che ha, e soprattutto per i milioni di tifosi sempre al seguito della squadra. Per carità, la Juve è sempre la Juve, una leggenda del calcio italiano e mondiale, e chi sta ai vertici non può e non deve progettarne il futuro come fosse una provinciale qualsiasi, con tutto il rispetto…

  • La Juve fa outing: presa di coscienza o un grande bluff?

    La Juve fa outing: presa di coscienza o un grande bluff?

    Il Milan e la Roma, regine del mercato, precipitano rovinosamente. L’Inter vince a fatica e per un’ingenuità del giovanissimo Angella. Palermo, Fiorentina, Genoa e Napoli stentano. La Juventus dopo il tonfo a Bari pareggia in casa contro la Samp con un roboante 3-3 che evidenzia i limiti di una difesa nuova e inesperta. A larghi tratti è questa la sintesi della seconda giornata di serie A ma la notizia “sconvolgente” è la rinuncia alla lotta dello scudetto da parte della Juventus.

    Le dichiarazioni di Marotta ci sembrano assurde e per certi versi anche fuori luogo. E’ vero, illudere i tifosi non è bello, ma tirarsi fuori solo dopo due giornate può esser un parafulmine per i giocatori o peggio ancora un ammissione di fallimento in sede di campagna acquisti.

    Organico alla mano la Juve è inferiore a Inter, Milan e Roma ma non lottare per il campionato vorrà dire perder anche la Champions visto che con ogni probabilità nella prossima stagione qualificheremo solo tre squadre nell’Europa che conta.

    Le dichiarazioni all’unisono di Marotta e Del Neri hanno però qualcosa di studiato e deciso a tavolino e visto che, non possiamo pensare ad una società fuori dei giochi dopo aver speso 70 milioni di euro poco più di un mese, crediamo che sia un grande bluff orchestrato per togliere la squadra dai riflettore e permettere a Del Neri di lavorare in maggiore tranquillità nella speranza di far quadrare il cerchio.

    Ci riusciranno? Questo è tutto da vedere ma la nuova dirigenza dovrà presto mettersi in testa che quando si è alla Juve non ci può esser obiettivo diverso dalla vittoria.

  • Interviste Juventus – Sampdoria. Del Neri: “La Juve non è da scudetto”

    Interviste Juventus – Sampdoria. Del Neri: “La Juve non è da scudetto”

    Al termine della gara pareggiata per 3-3 con la Sampdoria, il tecnico della Juventus Luigi Del Neri appare soddisfatto a metà del risultato ottenuto ammettendo però che le chance scudetto, almeno per quest’anno, sono ridotte:

    • Non siamo da scudetto. Non ci poniamo limiti, ma dobbiamo crescere e pensare solo a lavorare. La squadra ha dimostrato che le difficoltà di Bari sono alle spalle, ora dobbiamo superare anche le amnesie difensive. La Sampdoria in fase offensiva ha giocatori molto interessanti, ma noi dobbiamo diventare più cattivi, dobbiamo accorciare meglio tra i reparti. Mi interessa che la squadra sia stata molto più concreta in tutte le due fasi di gioco, ma rispetto alla settimana scorsa ci siamo espressi meglio“.

    Ha parlato anche il capitano Del Piero che oggi festeggaiva i 17 anni di Juventus:

    • Siamo stati bravi a riportare la partita sulla giusta carreggiata, dopo un avvio difficile. I problemi delle grandi sono a mio avviso dovuti al fatto che a inizio stagione le distanze tendono ad accorciarsi, soprattutto quando si effettuano tanti cambiamenti importanti in rosa. In generale poi le cosiddette piccole sono cresciute molto negli ultimi anni, sia tecnicamente sia tatticamente, e possono tranquillamente mettere in crisi squadre come Inter, Milan e Roma.
      Nedved? E’ un amico e un grandissimo professionista, sono sicuro che saprà dare uno splendido contributo alla società anche in questa veste.
      Cassano? Sta continuando a dimostrare di essere un grande giocatore, e spero che presto possa arrivare per lui la definitiva consacrazione a grandissimi livelli
      “.

    Sulla stessa lunghezza d’onda di Del Neri anche il dg Marotta:

    • Riguardo gli obiettivi i tifosi non si illudano: immaginare lo scudetto, data la forza in termini assoluti di Inter e Milan, sarebbe qualcosa di straordinario. La squadra punta alla zona Champions League, nella maniera più assoluta, e teniamo anche conto del fatto che non sempre gli ingenti investimenti economici corrispondono al massimo dei risultati“.

    Di tutt’altro umore invece il tecnico doriano Di Carlo:

    • Abbiamo mostrato un buon calcio, spesso riuscendo a giocare a due tocchi; sono molto soddisfatto per le prestazioni dei tanti giovani come Obiang, Pozzi e Koman, straordinari Cassano e Palombo, e mi sono piaciute sia la qualità sia il carattere messo in campo dalla squadra. Il nostro obiettivo tattico è stato ottenere grande duttilità, siamo partiti dal 4-4-2 a cui i ragazzi erano abituati per riuscire a muoverci bene cpon qualunque modulo di partenza. Dal canto nostro stiamo studiando per diventare una grande squadra, cosa necessaria per onorare tutte e tre le competizioni“.