Tag: luigi del neri

  • Juve cinica e spietata: 2-0 al Genoa

    Juve cinica e spietata: 2-0 al Genoa

    L’anticipo della domenica all’ora di pranzo porta bene alla Juventus che dopo due pari consecutivi in campionato torna alla vittoria e lo fa contro un Genoa in ottima salute dopo il passaggio di consegne in panchina da Gasperini a Ballardini. A Marassi i bianconeri regolano il Grifone con due reti messe a segno nel primo tempo e a distanza di soli 4 minuti l’uno dall’altro mostrando le proprie doti di cinismo: decidono un autogol dell’estremo difensore rossoblu Eduardo e Krasic.

    La pasta mandata giù alle nove e mezza di mattina non risulta indigesta per gli uomini di Del Neri che trovano subito il giusto approccio alla gara. Il tecnico bianconero rischia il convalescente Krasic dal primo minuto, rientrato dall’infortunio a tempo di record, ed esclude Del Piero dall’undici titolare a favore del tandem d’attacco Quagliarella – Iaquinta. Ballardini risponde con un 3-4-3 con Mesto e Rafinha da un lato e Criscito e Rossi dall’altro a sostegno di Toni.
    Krasic non sembra accusare troppo lo stop forzato che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per 20 giorni e comincia a puntare ripetutamente Criscito che va subito in difficoltà. E’ da quel lato infatti che arriva il cross per Quagliarella, l’attaccante di sponda appoggia a Marchisio che si vede deviare il tiro da Eduardo sul palo. Sfortunatamente per il portiere la sfera tocca la spalla del portoghese ed entra in rete per il vantaggio bianconero.
    Il Genoa accusa il colpo e va sotto di due gol 4 minuti più tardi: Krasic ubriaca la difesa genoana e lascia partire una conclusione tesa sulla quale Eduardo non riesce ad intervenire perfettamente.
    Allora ci prova Criscito a scuotere i suoi con un missile dalla distanza che colpisce la traversa, poi è Toni che, furbescamente di mano, mette alle spalle di Storari. Gol giustamente annullato. Si va al riposo sul 2-0.

    Nella ripresa si vede un’altro Genoa, più aggressivo e offensivo con gli innesti di Kharja e Destro al posto di Ranocchia e dello spento Mesto. I padroni di casa guadagnano metri e mettono in difficolta i bianconeri che pensano a difendersi e a ripartire in contropiede. Ed è proprio in contropiede che la Juve sfiora, per ben due volte, il colpo del ko: prima Iaquinta si fa ipnotizzare da Eduardo poi Marchisio, su un coast to coast dell’ottimo Grosso, spara addosso all’estremo difensore rossoblu.
    Kharja porta a due il numero di legni colpiti dal Genoa che ha l’occasione, l’ultima, di accorciare le distanze con Destro ma Storari salva il risultato mandando in angolo.

    In classifica la Juve risale a quota 23 riportandosi a -6 dal Milan capolista e riscavalcando la Roma. Il Genoa invece, che registra la prima sconfitta della gestione Ballardini, rimane a 17 a metà classifica.

    Il tabellino
    GENOA – JUVENTUS 0-2
    18′ aut Eduardo (G); 22′ Krasic (J)
    GENOA (3-4-3): Eduardo; Ranocchia (46′ Kharja), Dainelli, Kaladze; Rafinha, (46′ Destro), Milanetto, Veloso (79′ Rudolf), Criscito; Mesto, Toni, M. Rossi.
    Panchina: Scarpi, Moretti, Zuculini, Modesto.
    Allenatore: Ballardini.
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; M. Motta (54′ Sorensen), Bonucci, Chiellini, Grosso; Krasic (61′ Sissoko), Melo, Aquilani (80′ Salihamidzic), Marchisio; Iaquinta, Quagliarella.
    Panchina: Manninger, Traoré, Lanzafame, Del Piero.
    Allenatore: Del Neri
    Arbitro: Morganti
    Ammoniti: Criscito (G), Krasic (J), Toni (G), Kaladze (G), Grosso (J), Rafinha (G), Milanetto (G)

  • Juve, Amauri va di nuovo ko

    Juve, Amauri va di nuovo ko

    Continua la maledizione infortuni in casa Juve. L’ultimo della lista, in ordine di tempo, è Amauri che durante l’allenamento odierno si è procurato una distorsione al ginocchio sinistro con probabile interessamento del legamento collaterale interno.
    L’attaccante italo-brasiliano nei prossimi giorni si sottoporrà ad altri esami per valutare la corretta entità dell’infortunio e stabilire i tempi di recupero. In ogni caso il suo 2010 è già finito, rientrerà con l’inizio del nuovo anno.

    Una stagione questa da dimenticare per Amauri che, dopo le prime gare incoraggianti con il ritorno al gol, ha subìto una serie di infortuni che lo hanno costretto a saltare gran parte degli impegni della Juventus. Prima la distrazione al retto femorale della coscia sinistra, poi la distorsione alla caviglia e il problema al tendine d’Achille e ora la distorsione al ginocchio.
    Del Neri, almeno fino a gennaio, dovrà affidarsi ai soli Del Piero, Iaquinta e Quagliarella in attacco in attesa dell’apertura della sessione invernale del mercato che dovrebbe portare un’altra punta a Torino, Maxi Lopez e Benzema sono i principali candidati.

  • Recupero lampo per Krasic. Col Genoa va in panchina?

    Recupero lampo per Krasic. Col Genoa va in panchina?

    E’ un osso duro Milos Krasic, proprio come come il suo precedessore Nedved, al quale è sempre accostato e paragonato. A soli 17 giorni di distanza dall’infortunio alla coscia subìto in occasione della gara di ritorno di Europa League contro il Salisburgo che lo aveva messo ko per almeno un mese, il laterale serbo ha ricominciato ad allenarsi con il resto del gruppo e potrebbe bruciare le tappe rischiando di finire in panchina domenica contro il Genoa. Gli esami a cui si è sottoposto il giocatore hanno dato esito negativo per quanto rigurda la lesione all’adduttore. Un recupero lampo per Krasic la cui presenza in campo quest’anno è sembrata indispensabile per il gioco di Del Neri e della Juve.

    Per Milos saranno decisivi gli ultimi allenamenti, poi il tecnico bianconero, che spera di arruolarlo vista l’emergenza sugli esterni, di comune accordo con lo staff sanitario deciderà se convocarlo ma lo si saprà soltanto dopo la rifinitura di sabato. In caso contrario il serbo sarà pronto per il prossimo impegno di campionato contro la Fiorentina.
    Ad assistere ai progressi di Krasic, Pavel Nedved, il nuovo braccio destro del presidente Andrea Agnelli e nuovo membro del cda, che ha dichiarato: “L’ho visto bene“. E se lo dice lui c’è da fidarsi.

  • La Juve sul piede di guerra, Marotta “prova tv per Borriello”

    La Juve sul piede di guerra, Marotta “prova tv per Borriello”

    La Juve si sente defraudata dopo il match contro la Roma di ieri sera, Marotta e Del Neri non hanno mandato giù l’arbitraggio di Rizzoli e sopratutto la disparità di trattamento con le altre squadre impegnate nelle posizioni di vertice. Sotto accusa il regore concesso ai giallorossi, il fallo di mano di Pepe riporta in auge il dibattito sull’eccessiva discrezionalità nella decisione arbitrale e ad esempio viene evidenziato il fallo di Boateng contro il Palermo non sanzionato.

    Il ds bianconero chiede anche lo stesso trattamento riservato a Krasic per Borriello per l’ingenuo sgambetto nel finale su Chiellini invocando la prova tv visto che il contatto è avvenuto a palla lontana.

    “Abbiamo guadagnato sul campo più di quanto dice la classifica. Si tratta esattamente della stessa situazione di Boateng in Milan-Palermo. Ci dovrebbe essere uniformità di giudizio, visto anche quello che e’ successo con Krasic. Non si possono pareggiare le partite in questo modo. Ho visto dieci volte il replay in televisione e si vede che Pepe è girato di spalle, su un tiro ravvicinato e molto forte: salta per proteggersi, e’ anche una questione di biomeccanica. La squadra e’ rimasta molto condizionata da questo episodio, senza il rigore avremmo portato la partita in porto”. Marotta evidenzia ”tanti dubbi sulle decisioni dell’arbitro. Lo sgambetto di Borriello a Chiellini nel finale di gara? Attendo la prova televisiva”. Sul contatto Chiellini e Mexes sul quale la Roma ha chiesto il rigore: ”Ha fischiato su Pepe per compensazione? Allora sarebbe un errore ancora piu’ grave”.

    Sulla stessa scia anche Del Neri: “Il regolamento deve essere uguale per tutti, ci deve essere uniformità. Anche sull’episodio dell?allontanamento dal campo di Chiellini non mi è piaciuto Rizzoli: ci ha tolto l’ppportunità di avere un buon saltatore di testa in una buona occasione. Mi spiace perché la prestazione della squadra è stata ottima, abbiamo dato il massimo di noi stessi: oggi la Juventus meritava di vincere”

  • Juve e Roma non si fanno male. Totti risponde a Iaquinta

    Juve e Roma non si fanno male. Totti risponde a Iaquinta

    Finisce 1-1 all’Olimpico l’anticipo serale tra Juventus e Roma in uno dei tre big match che offre in questo weekend la scoppiettante 12esima giornata di Serie A. Bianconeri e giallorossi, che domani assisteranno comodamente in poltrona al derby della Madonnina tra Inter e Milan, si dividono la posta in palio rimandando al prossimo impegno l’appuntamento con la vittoria. Forse non era questa la serata adatta per pensare ad un’eventuale aggancio al vertice della classifica, considerato che entrambe le squadre godono di una buona salute, ma ci si aspettava, sia da una parte che dall’altra, un pizzico di incisività in più per tentare il colpaccio. Le reti, tutte nel primo tempo, portano le firme di Iaquinta e Totti.

    Era la partita dei due ex Del Neri e Ranieri, quest’ultimo più avvelenato nei confronti della Vecchia Signora per l’esonero subito a sole due giornate dalla fine del campionato stagione 2008-2009. Ma era soprattutto la partita che vedeva lo scontro tra le due bandiere, nonchè capitani, dei rispettivi club, Totti e Del Piero. Confronto mancato perchè Del Neri preferisce Iaquinta a Pinturicchio che parte inizialmente dalla panchina mentre il Pupone va ad affiancare regolarmente in attacco Menez e Vucinic.
    La Juve, alle prese con l’infermeria piena ma che piano piano va svuotandosi (recuperati Amauri e Traorè), si presenta nuovamente con Grosso sulla corsia sinistra di difesa e con Sorensen nel’inedita posizione di terzino destro, buona nonostante tutto la prova del giovane centrale difensivo.

    La Juve parte forte e già dopo una manciata di minuti ha l’occasione per passare in vantaggio: Quagliarella lancia Iaquinta che a tu per tu con Julio Sergio si allarga troppo sparando addosso al portiere giallorosso. La Roma si riorganizza e risponde con una conclusione a giro di Menez che Storari manda in angolo. La squadra di Ranieri conduce la gara e palleggia bene a centrocampo mentre la Juve assume lo stesso atteggiamento attendista sfoggiato contro il Milan lasciando l’iniziativa all’avversario per poi colpirlo in contropiede, sistema con il quale Del Neri stese all’Olimpico i giallorossi per 2-1 nella passata stagione quando guidava la Samp e che in quella occasione costò lo scudetto alla Roma.
    Al 24′ altra occasione gol per i bianconeri: su un cross di Aquilani, romano doc che stasera affrontava i suoi ex compagni, prima Quagliarella non riesce a dare il giusto impatto con la sfera e poi Iaquinta manca incredibilmente l’appuntamento con il gol da due passi con la palla che gli sfila davanti. La Juve riparte velocissima in contropiede e alla mezz’ora su un altro traversone, questa volta di Pepe, è Julio Sergio a togliere letteralmente la sfera dalla testa di Iaquinta che altrimenti sarebbe andato a colpo sicuro. E’ il preludio al gol che arriva 5 minuti più tardi con una deliziosa giocata di Aquilani, sempre più indispensabile per il centrocampo juventino, che prima beffa con tunnel Greco e poi con un cross ben calibrato pesca alla perfezione Iaquinta che in girata volante trafigge Julio Sergio.
    La Roma però non subisce il colpo e continua a spingere soprattutto con Menez, il migliore dei suoi stasera. Il pari giunge nell’unico minuto di recupero del primo tempo decretato da Rizzoli per un fallo di mani di Pepe in area di rigore su una punizione calciata da Totti; è lo stesso capitano poi che va a trasformare il penalty procurato tra le proteste, inutili, dei bianconeri. Pochi secondi prima la Roma aveva reclamato un altro rigore per atterramento di Chiellini ai danni di Mexes, rigore che sembra starci.

    Nel secondo tempo, che vede l’esordio di Traorè subentrato all’acciaccato Grosso, i capitolini mostrano una maggiore grinta agonistica e aumentano la loro aggressività nell’aggredire il portare di palla bianconero, risultato che produce l’effetto sperato, quello di continuare a non far giocare la Juve così Del Neri corre ai ripari inserendo Del Piero a 35 minuti dal termine al posto di Iaquinta. La sfida a distanza con Totti dura però poco più di un quarto d’ora perchè Ranieri decide di richiamare il capitano giallorosso in panchina per giocarsi la carta Borriello aumentando il peso offensivo in un attacco che stasera è stato poco incisivo negli ultimi 20 metri.
    Le occasioni più ghiotte però capitano ancora alla Juve prima con Aquilani che, ben servito dal “rimorchio” di Felipe Melo, vede Burdisso immolarsi sulla traiettoria altrimenti piazzata nell’angolino basso e poi con Quagliarella che sforna una delle sue pregevoli conclusioni balistiche dalla lunga distanza ma che trova pronto Julio Sergio. Non succede più nulla, gli ospiti tengono saldamente in mano il pallino del gioco ma non producono pericoli verso la porta difesa da Storari.

    In classifica la Juve agguanta l’Inter a quota 20 mentre la Roma segue ad una sola lunghezza ma domani il derby di Milano e la sfida importante tra Lazio e Napoli può rimescolare le carte.

    Il tabellino
    JUVENTUS – ROMA 1-1
    35′ Iaquinta (J), 49′ pt rig Totti (R)
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Sorensen, Bonucci, Chiellini, Grosso (46′ Traoré); Pepe, Felipe Melo, Aquilani, Marchisio (76′ Amauri); Quagliarella, Iaquinta (54′ Del Piero).
    Panchina: Costantino, Salihamidzic, Sissoko, Lanzafame.
    Allenatore: Del Neri.
    ROMA (4-4-2): Julio Sergio; Cassetti (46′ Rosi), Méxes, N. Burdisso, Riise; Greco (75′ Brighi), De Rossi, Simplicio, Menez; Totti (68′ Borriello), Vucinic.
    A disposizione: Lobont, Perrotta, Baptista, Adriano.
    Allenatore: Ranieri.
    Arbitro: Rizzoli
    Ammoniti: Menez (R), Pepe (J), Greco (R), Burdisso (R)

    LE PAGELLE

  • Juve rimandata a Brescia, 1-1. Eurogol di Diamanti

    Juve rimandata a Brescia, 1-1. Eurogol di Diamanti

    A Brescia era importante non perdere ulteriore terreno in classifica dalle prime della classe tenendo conto anche della sfida impegnativa di sabato sera con la Roma. E invece la Juventus continua con la sua altalena di risultati strappando un punto alle Rondinelle che in fin dei conti si può ritenere guadagnato per la truppa di Del Neri perchè l’1-1, per quanto fatto vedere in campo, sta stretto alla squadra di Iachini. Succede tutto nella ripresa: al gol di Quagliarella risponde con un magnifico sinistro Diamanti che festeggia nel migliore dei modi il suo secondo centro in campionato.

    La Juve che è sempre alle prese con un’infermeria piena (ben 11 gli indisponibili) sembra una squadra formata da reduci di guerra: la stanchezza, vuoi o non vuoi, giocando quasi sempre gli stessi giocatori, si fa sentire. Il Brescia invece è in crescita e con il morale alto dopo il pari, ampiamente meritato, di San Siro conquistato contro i campioni d’Italia dell’Inter.
    Le Rondinelle, sulle ali dell’entusiasmo, fanno la partita e, in particolar modo con Diamanti, fanno sudare più del dovuto mediani e centrali bianconeri. Storari si vede bersagliato da missili dalla distanza da tutte le parti: ci prova Diamanti per ben due volte, in apertura di gara e sul finire del primo tempo ma prima trova la ripsosta dell’estremo difensore juventino, la seconda conclusione fa la barba al palo. In mezzo il bolide di Eder, conclusione stilisticamente bellissima, coordinazione perfetta ma a dire no al brasiliano ci pensa la traversa. Per vedere la Juve ci vuole la mezz’ora del primo tempo che si fa viva con Quagliarella di testa per il primo vero pericolo verso la porta difesa da Arcari che evita il gol con un colpo di reni alzando la sfera sopra la traversa.

    Nella ripresa la musica non cambia, Juve e Brescia suonano lo stesso disco del primo tempo: Motta è spaesato in marcatura, gli avversari gli sgusciano da tutte le parti e non riesce mai a spingere sulla sua corsia di competenza; addirittura la Juve si trova a spingere meglio con Grosso, alla sua seconda partita in campionato dopo il reintegro in rosa deciso da Del Neri per sopperire agli infortuni; Sissoko sbglia una miriade di passaggi, Aquilani manca di smalto e Del Piero, che ieri ha spento 36 candeline, non entra mai in partita. Ecco perchè Del Neri opta per l’avvidendamento del capitano con Iaquinta con l’intenzione di dare più profondità alla manovra bianconera. Infatti l’attaccante neo entrato riesce a tenere alta la squadra e al minuto 70 serve a Quagliarella un assist al bacio al centro dell’area, la sua conclusione però colpisce il palo. Insiste la Juve in questo frangente e fa bene perchè 120 secondi più tardi su un cross rasoterra di Grosso è sempre l’attaccante ex Napoli, in linea con la sfera, a mettere dentro di rapina. Ma non c’è neanche il tempo di mettere a fuoco che Diamanti con una magia pareggia: l’ex West Ham lascia partire una conclusione tesa di esterno mancino esattamente dal vertice sinistro dell’area di rigore bianconera che sfiora le gambe di Sissoko, la testa di Chiellini e si va ad insaccare nell’angolino più lontano, imparabile per Storari per lo stupore e l’incredulità di Del Neri in panchina.
    Ma è la Juve nel finale a rischiare il colpo: cross del solito Grosso e girata di prima intenzione di Quagliarella la cui conclusione sorvola di poco la traversa. Finisce 1-1, la Juve si mantiene ad un punto sotto di distanza dall’Inter ma vede il Milan allontanarsi, il campionato del Brescia invece, dopo le 5 sconfitte consecutive, deve ripartire dalle ottime partite di San Siro e di stasera.

    Il tabellino
    BRESCIA – JUVENTUS 1-1
    71′ Quagliarella (J), 73′ Diamanti (B)
    BRESCIA (4-3-2-1): Arcari; Berardi, Zebina, Martinez, Daprela; Hetemaj, Cordova, Baiocco (76′ Vass); Diamanti (86′ Possanzini), Eder (63′ Kone); Caracciolo.
    Panchina: Leali, Bega, Budel, Zambelli.
    Allenatore: Iachini
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Chiellini, Grosso; Pepe (79′ Salihamidzic), Sissoko, Aquilani (76′ Lanzafame), Marchisio; Quagliarella, Del Piero (58′ Iaquinta).
    Panchina: Costantino, Sorensen, Camilleri, Giandonato.
    Allenatore: Del Neri
    Arbitro: Damato
    Ammoniti: Pepe (J), Motta (J), Grosso (J), Caracciolo (B), Berardi (B)

  • Toh, chi si rivede a Vinovo… Buffon

    Toh, chi si rivede a Vinovo… Buffon

    Nei giorni scorsi è scoppiato il caso Buffon in casa Juventus: i rapporti tra portiere e società sono ai minimi storici testimoniati anche dalle mancate “visite di cortesia” (Buffon attualmente sta effettuando la riabilitazione dopo l’operazione subita alla schiena) del numero uno al centro sportivo di Vinovo dove la truppa di Del Neri, sempre più decimata negli uomini dagli infortuni, si allena ogni giorno ormai da qualche tempo a questa parte.
    Se fino ad ora nessuno si era accorto di questa importante assenza, venerdì scorso ha fatto molto discutere la presenza di una controfigura al suo posto per la fotografia di gruppo (anche per Amauri ndr) con Del Neri che aveva lanciato una frecciatina al portierone della nazionale dicendo “Poteva farsi vivo“. Prontamente era arrivato il chiarimento di Buffon, giustificando la sua assenza all’appuntamento della foto di rito per essere andato a ritirare un premio cui aveva dato già la disponibilità da tempo. Ma il polverone si è già alzato.

    Ed ecco che domenica, in occasione di Juventus – Cesena, il portiere si rivede allo stadio: prima del match infatti sono state assegnate le “50 stelle” della storia della Juventus ed ovviamente Gigi non poteva non essere incluso. Ma è proprio qui che scoppia un altro giallo: pare che Buffon infatti non sia passato a salutare i compagni di squadra negli spogliatoi, magari per fare vedere che lui c’è, è al fianco ugualmente dei suoi compagni a lottare in questa difficile stagione che dovrebbe essere quella della rinascita della Juve, e che le voci di una sua prossima partenza in direzione Manchester sono solo fantasie. Qualcuno dice che la frattura a questo punto è insanabile. Dopo il premio la tribuna a gustarsi la partita poi finita 3-1.

    Tutto questa premessa per annunciare che Buffon farà, finalmente, visita alla squadra. Lo farà nei prossimi giorni, dopo la partita di stasera con il Brescia e in vista del big match di sabato con la Roma, per dare la giusta carica ai compagni in un momento cruciale della stagione.
    E oggi il dg bianconero Marotta e il procuratore del portiere Silvano Martina si sono incontrati e hanno fatto una chiacchierata, giusto per fare il punto della situazione e per evitare fraintendimenti che recherebbero solo danno ad ambo le parti. Che siano i primi segnali di disgelo o le prime vere avvisaglie di un divorzio a giugno ancora è presto per capirlo.

  • Addio illustre in casa Juventus.

    La Juventus e Gigi Buffon sembrano allontanarsi sempre di più giorno dopo giorno. Nonostante la presenza ieri del n.1 azzurro alla consegna delle “stelle” juventine, il rapporto tra il Gigi nazionale e Madama è destinato ad interrompersi.

    Oramai i tifosi juventini sembrano rassegnati a perdere uno dei simboli della storia recente juventina, per il bene comune e cioè quello di poter ricavare qualche milione di euro da poter reinvestire o subito nel mercato di Gennaio, oppure in quello estivo di Giugno.

    Molto significative sono state le parole di Gigi Delneri, sulla presunta assenza di Buffon in questo periodo dalle parti di Vinovo, segnale forse, di un’ allontanamento tra lo spogliatoio ed il portierone azzurro.

    Tutto sembrerebbe essere legato alla decisione del futuro di Federico Marchetti al Cagliari, con il portiere ormai ex rossoblù, impegnato a provare un presunto mobbing, adottato nei suoi confronti dal presidente Massimo Cellino. Se la vicenda Marchetti si concluderà come quella di Pandev,  un’ anno fa e di conseguenza ad una rescissione del contratto, sicuramente Marotta non si farà scappare l’ occasione di prenderlo a costo zero e di conseguenza la destinazione di Buffon avrà una città unica, Manchester, ma due opzioni il City sempre pronto ad aggiungere stelle al suo parco giocatori e lo United per sostituire l’ ultra quarantenne Van Der Saar.

  • Probabili formazioni di Juventus – Cesena. Del Neri: “Buffon ci manchi!”

    Probabili formazioni di Juventus – Cesena. Del Neri: “Buffon ci manchi!”

    Mister Del Neri non sembra preoccupato dell’emergenza infortuni che ha falcidiato la sua Juventus e trova il tempo di scherzare in merito al caso Buffon, che ha tenuto banco negli ultimi giorni: “Non creiamo un caso: Buffon è impegnato nella rieducazione e ciò che interessa è la sua completa guarigione. Ieri non avrà trovato il tempo per venire a fare la foto di squadra”. Riguardo al comportamento distaccato tenuto dal portiere della Nazionale nei confronti della sua squadra di club prosegue: “Poteva presentarsi a Vinovo. Ma non lo ha fatto per sminuire il rapporto con il club. Forse non si è accorto di quanto ci è mancato”.

    Intanto domani pomeriggio a Torino è in programma la sfida contro il Cesena. Del Neri dovrà rinunciare, oltre ai lungo degenti Buffon, Traorè, Rinaudo, Lanzafame, De Ceglie e Martinez, anche al fresco infortunato Legrottaglie e a Krasic, già fuori per squalifica, che probabilmente dovrà restare fuori dai campi per 25 giorni, per via dell’infortunio muscolare rimediato contro il Salisburgo. In difesa spazio al giovanissimo Sorensen e al reintegrato Grosso. In avanti largo alla coppia che una settimana fa ha sbancato S.Siro: Del Piero e Quagliarella.

    Nel Cesena di Ficcadenti invece spazio a Schelotto al posto di un Colucci squalificato, che si aggiunge agli indisponibili Budan e Caserta. In avanti il solito Bogdani, supportato da 3 trequartisti.

    Queste le probabili formazioni che scenderanno in campo domani:
    Juventus (4-1-4-1): Storari; Motta, Bonucci, Sorensen, Grosso; Felipe Melo; Marchisio, Aquilani, Sissoko, Quagliarella; Del Piero.
    A disposizione: Costantino, Giandonato, Camilleri, Pepe, Giannetti, Salihamidzic, Amauri. All.: Delneri
    Squalificati: Krasic (1)
    Indisponibili: Buffon, Traoré, Rinaudo, Lanzafame, Grygera, Iaquinta, Manninger, Chiellini, De Ceglie, Martinez, Legrottaglie
    Cesena (4-2-3-1): Antonioli; Nagatomo, Pellegrino, Von Bergen, Lauro; Appiah, Parolo; Schelotto, Jimenez, Giaccherini; Bogdani.
    A disposizione: Cavalieri, Benalouane, Ceccarelli, Piangerelli, Gorobsov, Paonessa, Malonga. All.: Ficcadenti
    Squalificati: Colucci (1)
    Indisponibili: Budan, Caserta

  • Out anche Legrottaglie, adesso tocca a Sorensen

    Out anche Legrottaglie, adesso tocca a Sorensen

    Non c’è partita in cui la Juventus non perde pezzi e nonostante il dignotoso campionato fin qui svolto adesso per Del Neri il vero problema sarà schierare un undici competitivo. Il reparto più bersagliato è quello arretrato dove alle convalescenze croniche di Buffon e Traorè nelle ultime settimane si sono aggiunte quelle di Grygera, De Ceglie e Chiellini. Ieri sera, nello scialbo pari con il Salisburgo, si è fermato anche Nicola Legrottaglie lasciando praticamente il solo Bonucci come titolare di ruolo in organico.

    L’emergenza ha fatto ritornare in auge Fabio Grosso che domenica contro il Cesena occuperà l’out sinistro mentre per il ruolo di centrale sarà ballotaggio tra i Primavera Camilleri e Sorensen. Entrambi arrivati in estate con un buon biglietto da visita e adesso catapultati in prima squadra per dimostrare il proprio valore. Camilleri, diventato famoso per la “fuga” al Chelsea arriva dalla Reggina e in estate la Juve ha dovuto battere l’agguerrita concorrenza del Milan per averlo.

    Sorensen è danese e fino a poco tempo fa era un oggetto misterioso. Forte fisicamente il biondo diciottenne nel corso dell’ultima sosta per le nazionali ha avuto l’opportunità di allenarsi con la prima squadra e da quel momento non ne è più uscito. Chi sa se dall’emergenza nascerà una nuova stella…