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  • Ufficiale: Stramaccioni torna in Serie A, allenerà l’Udinese

    Ufficiale: Stramaccioni torna in Serie A, allenerà l’Udinese

    La notizia era nell’aria da qualche giorno, si attendeva che fosse regolata la rescissione del contratto che lo legava all’Inter, ora che tutto è andato a buon fine, sono arrivate le firme e l’ufficialità, Andrea Stramaccioni siederà sulla panchina dell’Udinese nella prossima stagione calcistica, il sito ufficiale dei bianconeri friulani ha così comunicato la notizia:

    Udinese Calcio comunica di aver affidato la conduzione tecnica della Prima Squadra al Sig. Andrea Stramaccioni. Il rapporto con il tecnico nato a Roma il 9 gennaio 1976, avrà inizio a partire dal 1° luglio 2014 e avrà durata biennale. La presentazione del nuovo allenatore delle zebrette avverrà venerdì’ 6 giugno nella sala stampa dello stadio Friuli alle ore 15.

    Andrea Stramaccioni
    Andrea Stramaccioni

    Dunque Andrea Stramaccioni ritorna ad allenare dopo un anno di stop al termine dell’avventura sulla panchina dell’Inter iniziata prima con la guida della primavera, con la quale trionfa nella Next Generation Cup, la Champions League giovanile, poi con il passaggio in prima squadra alla fine di marzo del 2012 per sostituire l’esonerato Claudio Ranieri e proseguita per tutta la stagione 2012/2013 con risultati non certo esaltanti, eliminato agli ottavi di finale di Europa League con il Tottenham, semifinalista di Coppa Italia e con un nono posto in Serie A realizzando uno score davvero non invidiabile fatto di 16 vittorie, 6 pareggi e 16 sconfitte record negativo per il club nerazzuro. Alla fine della stagione viene esonerato ed il suo posto viene preso da Mazzarri.

    Oggi si è giunti alla rescissione del contratto che legava ancora il tecnico romano con l‘Inter, si parla  di un accordo tra le parti che ha previsto per l’allenatore il riconoscimento di metà dell’ultimo anno d’ingaggio, quindi circa 750mila euro rispetto a quello che prevedeva il contratto ovvero un milione e mezzo a stagione.

    Stramaccioni non era stato il primo nome come sostituto di Francesco Guidolin sulla panchina friulana. Fino a qualche giorno fa sembrava esserci un ballottaggio proprio tra lo stesso Stramaccioni e Del Neri che sembrava vinto da quest’ultimo. Pareva tutto fatto con l’ex tecnico di Chievo, Juventus e Genoa, ma alla fine la trattativa è saltata pare per divergenze sui dettagli finali del contratto.

    Ora che tutto è fatto toccherà a Stramaccioni rimettersi in gioco sulla panchina dell’Udinese, provando a cercare di entrare nel cuore dei tifosi friulani e a ripetere le ottime stagioni del suo predecessore Guidolin.

  • Esonerato Del Neri. Pronto il Ballardini-bis

    Esonerato Del Neri. Pronto il Ballardini-bis

    E sono tre! Il Genoa cambia ancora staff tecnico, esonerando Gigi Del Neri e chiamando Davide Ballardini. Fatali per l’ex blucerchiato le due sconfitte consecutive contro Cagliari (in trasferta) e Catania (in casa). Subentrato tre mesi fa a De Canio, l’allenatore veneto non è riuscito a far sua la squadra, conquistando solamente 8 punti in 13 partite. Poca roba per Preziosi, patron ambizioso che dopo l’addio di Gasparini nel 2010, non è riuscito a trovare il tecnico giusto per far decollare il progetto dei grifoni. I continui cambi in panchina e le sessioni di mercato caratterizzate da piccole rivoluzioni non aiutano, ma adesso a preoccupare maggiormente è la classifica, che vede i rossoblu fermi al diciottesimo posto (e se non fosse per la penalizzazione del Siena, il grifone si ritroverebbe una posizione più sotto).

    “Se dopo tutte queste sconfitte Del Neri è ancora lì, vuol dire che la mia fiducia è eterna”, con questa frase, detta non tanto tempo fa, Preziosi si dimostra per l’ennesima volta incoerente.

    Ballardini torna sulla panchina del Genoa ©  Paolo Bruno/Getty Images
    Ballardini torna sulla panchina del Genoa © Paolo Bruno/Getty Images

    IL RUOLINO DI GIGI – Due vittorie (contro Atalanta e Bologna), due pareggi e ben nove sconfitte. La posizione in classifica è di quelle preoccupanti con la salvezza che dista 3 lunghezze. Oltre ai pochi punti conquistati, anche il gioco espresso dalla squadra di Del Neri non ha convinto Enrico Preziosi che ha deciso così di affidarsi al tecnico che ha portato i rossoblu al decimo posto nella stagione 2010/2011.

    PEGGIO DI DE CANIO – L’arrivo di Del Neri venne accolto tra l’entusiasmo del patron e quello più timido del pubblico (a causa della sua precedente esperienza nella sponda opposta di Genova), ma è riuscito a far peggio di De Canio, che conquistò 9 punti in 8 gare ad inizio stagione.

    BALLARDINI BIS – Ecco quindi il ritorno dell’ex tecnico di Cagliari, Palermo e Lazio. I tifosi rossoblu hanno un buon ricordo dell’allenatore che nel 2010/2011 portò il Genoa ad una tranquilla salvezza. Fu il primo successore dell’era post-Gasperini, l’unico in grado di confermare il grifone a buoni livelli. Ballardini ha firmato un contratto fino a giugno ed in caso di salvezza la sua conferma è assicurata. L’impresa non è delle più facili a causa del livello tecnico della squadra che non è di molto superiore rispetto alle altre squadre poco sopra il grifone.

  • Pescara-Genoa 2-0, il Grifone sprofonda

    Pescara-Genoa 2-0, il Grifone sprofonda

    L’ottava sconfitta nelle ultime nove partite sono più di una prova della crisi del Genoa, che con la sconfitta di oggi viene scavalcato dallo stesso Pescara e retrocede solitario al penultimo posto in classifica: l’incubo serie B si ripropone come non mai, e spesso, come accade nel calcio, a farne le spese potrebbe essere proprio la conduzione tecnica, con Gigi Del Neri sempre più in bilico.

    Sull’altra sponda invece Cristiano Bergodi centra la prima vittoria sulla panchina adriatica, acquisendo tre punti chiave in prospettiva salvezza, sfruttando le lacune dell’avversario e ringraziando le circostanze fortunate, come i legni colpiti dagli avversari.

    Primo tempo un po’ contratto, in cui prevale la paura di perdere rispetto alla voglia di vincere: soffre il Pescara, riuscendo a tamponare il gioco avversario, e in maniera casuale il Genoa arriva a sfiorare il goal in più occasioni. Nel tentativo di crossare, Vargas al 17’ centra la traversa, complice anche il vento che modifica pesantemente le traiettorie del pallone. Al 41’ sarà la volta di Kucka, il cui destro al volo si infrangerà ancora sulla traversa, fedele alleata dei padroni di casa. In mezzo ai due episodi uno svarione della difesa abruzzese che regala palla a Borriello, che spreca malamente una volta giunto in area e due conclusioni da fuori del Pescara degli stranieri Weiss e Bjarnason.

    L’Adriatico non risparmia fischi ai suoi beniamini, ma nella ripresa la partita cambia: per il Genova non è giornata e la sentenza la firma all’ 8’ Abbruscato, che porta in vantaggio i suoi. Bjarnason lancia bene in profondità Weiss, che da sinistra aggira il fuorigioco e serve rasoterra il centravanti pescarese, che non può esimersi dal depositare facilmente in rete di sinistro.

    Pescara-Genoa
    Pescara-Genoa © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Grandi esultanze per il vantaggio, probabilmente immeritato, che deprime oltremodo il Genoa, che sente il colpo e non reagisce a dovere. Non servono a molto i cambi orchestrati al 12’ da Del Neri: entra Seymour al posto di Merkel a centrocampo e Immobile, che rileva Toszer, va ad affiancare Borriello, ma i liguri non sono lucidi nel costruire.

    Poco prima della mezz’ora il Pescara, che oggi riuscirà nell’impresa di mantenere la propria porta inviolata, trova il raddoppio che chiude la partita con Vukusic, che servito in area ancora da Weiss trafigge un Frey non impeccabile. Rossi rileva Jankovic ma ormai la frittata è fatta. Il Genoa, in pieno stato confusionale, non riuscirà più a impensierire il Pescara né a riaprire minimamente il match, che terminerà col successo per due a zero dei padroni di casa.

    Sospiro di sollievo in casa biancoceleste, Genoa in crisi con Del Neri vittima sacrificale designata. La palla passa ora a Preziosi e all’eventualità di un significativo mercato di riparazione.

    PESCARA (4-3-1-2): Perin 7; Balzano 6, Cosic 6, Terlizzi 6 (16′ st Capuano 6), Modesto 6; Nielsen 6, Togni 6, Bjarnason 6.5; Weiss 7; Abbruscato 6.5 (29′ st Cascione sv), Vukusic 6.5 (42′ st Jonathas sv).
    In panchina: Pelizzoli, Zanon, Crescenzi, Romagnoli, Soddimo, Celik, Brugman, Quintero, Caprari.
    All.: Bergodi 7.

    GENOA (4-1-4-1): Frey 5; Sampirisi 6, Granqvist 5,5, Canini 5,5, Moretti 5,5; Toszer 5,5 (12′ st Immobile 5,5); Jankovic 5,5 (29′ st Rossi 5), Kucka 6, Merkel 5,5(12′ st Seymour 5), Vargas 6,5; Borriello 6. In panchina: Donnarumma, Krajnc, Piscitella, Said, Stillo, Melazzi, Hallenius. All.: Delneri 5

    PESCARA:
    Perin 7: Tra i migliori del Pescara. Fortunato nel primo tempo, quando il Genoa coglie due traverse, ma nel secondo tempo salva i suoi più volte.
    Weiss 7: Gara non brillantissima sotto il profilo realizzativo, ma nella ripresa i due assist forniti sono decisivi.
    Bergodi 7: Nonostante un primo tempo a favore del Genoa, motiva i suoi che nella ripresa ribaltano l’andamento del match e vincono.

    GENOA:
    Frey 5: Non ha colpe sul primo goal di Abbruscato, ma sul secondo partecipa in maniera determinante.
    Sampirisi 6: Buona prova nel primo tempo, più opaca nella ripresa, con Weiss, assist-man del Pescara, che gli sfugge in due circostanze decisive.
    Delneri 5: Il suo Genoa è sfortunato nel primo tempo, ma cala molto nel secondo, e va in palla senza riprendersi dopo il primo svantaggio . Ancora un risultato negativo.

    VIDEO PESCARA-GENOA

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  • Pescara-Genoa è già spareggio salvezza

    Pescara-Genoa è già spareggio salvezza

    Emergenza classifica è la parola d’ordine in casa Pescara e Genoa: adriatici ultimi a 11 punti insieme al Siena, appena un punto in più per il Grifone terz’ultimo. Le premesse non sono certo delle migliori, e così in anticipo rispetto al giro di boa del campionato il match dell’Adriatico si sovraccarica di tensioni e ansie pressocchè da ultima spiaggia: l’imperativo è vincere e scacciare cattivi pensieri di ogni genere.

    Scontro tra panchine calde, quella rossoblù in particolare, con Del Neri quanto mai in discussione dopo l’imbarcata casalinga di domenica scorsa col Chievo; non se la passa benissimo neanche Bergodi, subentrato già a Stroppa sulla panchina biancoceleste ma ancora senza risultati. I cinque goal presi a Napoli domenica scorsa preoccupano come non mai: la fragilità difensiva del Pescara sembra essere infatti il tallone d’Achille di una squadra volenterosa, ma niente più.

    Marco Borriello
    Marco Borriello © Dino Panato/Getty Images

    Vigilia tesa in casa Genova, con il centro sportivo Signorini chiuso e tradizionale conferenza stampa annullata, probabilmente per togliere pressione a Del Neri, anche se si vocifera di un Preziosi pronto a scelte clamorose in caso di risultati negativi. Torna a disposizione Borriello, che probabilmente sarà schierato come unica punta di ruolo, quindi con l’accantonamento, almeno dall’inizio, dell’ex di lusso Immobile, che partirà in panchina. Alle sue spalle dovrebbero agire ben quattro costruttori di gioco, con Vargas e Jankovic esterni e Kucka e Bertolacci centrali. Davanti alla difesa spazio a Seymour, e reparto arretrato con coppia centrale composta da Granqvist e Canini, con le fasce presidiate da Canini e Moretti e in porta il solito Frey.

    Bergodi metterà in campo i suoi col consueto 3-5-1-1 , con Perin a guardia della porta adriatica, l’esperto Terlizzi a guidare in difesa i compagni Romagnoli e Capuano. Mediana composta sulle fasce da Zanon e Modesto, in mezzo Bjarson (in goal a Napoli), Togni e Cascione . In avanti spazio a Weiss a supporto di Vukusic.
    Sostanziale equilibrio nei precedenti, con due pareggi, due vittorie rossoblù e una del Pescara negli ultimi cinque scontri.

    Fischietto affidato a Celi

    Probabili formazioni Pescara-Genoa

    Pescara (3-5-1-1): Perin; Romagnoli, Terlizzi, Capuano; Zanon, Bjarnason, Togni, Cascione, Modesto; Weiss; Vukusic. Allenatore: Bergodi

    Genoa (4-1-4-1): Frey; Sampirisi, Granqvist, Canini, Moretti; Seymour; Jankovic, Bertolacci, Kucka, Vargas; Borriello. Allenatore: Del Neri

  • Sampdoria – Genoa: il ‘Derby delle panchine traballanti!’

    Sampdoria – Genoa: il ‘Derby delle panchine traballanti!’

    Più che il Derby della Lanterna, quello di stasera in palio al Marassi, tra Sampdoria e Genoa è il Derby delle panchine più traballanti! Ipotizzando un ring in stile pugilato, all’angolo blu (per i colori doriani) troviamo Ciro Ferrara, che con la sua squadra aveva iniziato il campionato con il turbo, rimediando in seguito 7 sconfitte consecutive, (l’ultima vittoria alla terza giornata contro il Pescara), mentre nell’angolo rosso(colore sociale del Genoa) siede Gigi Del Neri, chiamato a risollevare le sorti del Grifone. Anche in questo caso i numeri parlano a sfavore del tecnico rossoblu, con cinque sconfitte di fila e una classifica da incubo, con solo 9 punti in 12 giornate di campionato. Occhio quindi, che questo derby, più che per l’onore e la voglia di riscatto, servirà proprio a fare maggiore chiarezza nel futuro nebbioso di entrambi i tecnici. Un pari non servirebbe a nessuno, quindi lo spettacolo per la felicità di tutti i tifosi è garantito!

    Ciro Ferrara rischia la panchina © Valerio Pennicino/Getty Images
    SAMPDORIA-Alla ricerca del gol numero 100 tra casa e trasferta nel derby della Lanterna, la Sampdoria di Ferrara dovrà cercare di uscire dalla crisi, cancellando la serie di 7 sconfitte consecutive, sfruttando il calore del pubblico di casa e la voglia di rivalsa di una partita come la stracittadina di Genova. Ferrara rimane con il dubbio se schierare il 4-4-2 o un più offensivo 4-3-3. Pare più probabile l’utilizzo di un modulo più ‘coperto’ con le due punte, utilizzando il giovane Icardi, vista l’indisponibilità di Maxi Lopez per l’infortunio al menisco. Quindi nel dettaglio, nella linea difensiva, spazio a Gastaldello, Rossini al centro con Costa e De Silvestri a lato. In mediana ci saranno Obiang, Munari, Maresca e l’ex nerazzurro Poli, mentre davanti con Icardi c’è il ballottaggio tra Juan Antonio, e Estigarribia per una maglia da titolare.

    GENOA- Del Neri dovrebbe recuperare Rossi proprio in occasione del derby, con il capitano dei rossoblu che dovrebbe comunque trovare posto inizialmente in panchina. Dovrebbe tornare titolare dal primo minuto anche il bomber di razza Marco Borriello, per guidare la coppia d’attacco affiancato da Ciro Immobile. Del Neri dovrebbe quindi schierare un undici iniziale così composto: Sampirisi, Granqvist, Moretti e il rientrante Bovo (scontata la squalifica) in difesa; Moretti, Jankovic, Tozser e il recuperato Kucka per la linea a quattro della mediana. Infine davanti pochissimi dubbi con il tandem offensivo Borriello-Immobile per scardinare la difesa doriana.

    PROBABILI FORMAZIONI SAMPDORIA GENOA :

    Sampdoria (4-4-2): 22 Romero, 19 De Silvestri, 28 Gastaldello, 35 Rossini, 3 Costa, 11 Munari, 6 Maresca, 16 Poli, 14 Obiang, 29 Juan Antonio, 98 Icardi
    A disp: (32 Berni, 2 Estigarribia, 95 Falcone, 21 Soriano, 12 Tissone, 15 Poulsen, 7 Castellini, 5 Renan, 8 Mustafi, 93 Savic, 25 Krsticic). All.: Ferrara

    Genoa (4-4-2): 1 Frey, 31 Sampirisi, 5 Granqvist, 3 Bovo, 24 Moretti, 11 Jankovic, 28 Toszer, 33 Kucka, 13 Antonelli, 17 Immobile, 22 Borriello.
    A disp: (30 Tzorvas, 21 Canini, 14 Seymour, 32 Donnarumma, 7 Rossi, 9 Melazzi, 23 Said, 16 Hallenius, 91 Bertolacci, 15 Krajnc, 18 Piscitella). All.: Del Neri

  • Derby Sampdoria-Genoa, ultimo appello per Ferrara e Del Neri

    Derby Sampdoria-Genoa, ultimo appello per Ferrara e Del Neri

    Il derby è sempre il derby, e sotto la lanterna Sampdoria-Genoa è la partita più sentita, più importante, da vincere a tutti i costi ed in qualsiasi modo.

    Ancor di più dato l’attuale momento difficile attraversato dalle due squadre che, in due, hanno inanellato ben dodici sconfitte consecutive, e dai rispettivi allenatori che sentono sempre più in bilico la loro posizione: in casa Sampdoria, Ciro Ferrara è reduce da sette stop consecutivi e, pertanto, appare più che probabile che l’”apertura di credito” ricevuta dal presidente Garrone potrà concludersi in caso di un altro risultato negativo, per di più nel match contro i cugini-rivali. Da buon napoletano, Ciro Ferrara sembra intenzionato a tentarle tutte pur di contrastare la sfortuna che sta accompagnato questo difficile periodo, con episodi in gara e numerosi infortuni importanti tra cui quello del brasiliano Eder che lo costringerà a saltare la stracittadina: per la serie “non è vero ma ci credo”, Ciro porterà una manciata di sale in panchina a mò di gesto scaramantico, in puro stile Trapattoniano. Quel che è certo, però, è che la tegola dello stop di Eder lo costringerà a modificare il modulo provato in settimana, passando dal 4-4-2 al 4-3-3 con il tridente leggero formato da Icardi, Estigarribia – reduce dall’impegno con la Nazionale Paraguayana – e Kristicic.

    In casa Genoa, invece, il friulano Gigi Del Neri non dovrebbe adottare particolari accorgimenti scaramantici ma anche la sua posizione non sembra delle più rosee: dal suo arrivo, la squadra ha sempre perso. Quattro sconfitte consecutive, che si aggiungono all’ultimo stop della precedente gestione De Canio. Almeno stando ai numeri, la cura Del Neri non è stata affatto “assorbita” dai rossoblu ed, in particolare dopo la sconfitta di domenica scorsa contro il Napoli per 2-4 sono emerse anche alcune crepe all’interno dello spogliatoio con lo stesso Del Neri che ha accusato il giovane Ciro Immobile di essere “troppo egoista” in campo.

    Ciro Ferrara impegnato nel posticipo delle 20.45 nel derby Sampdoria-Genoa | © Valerio Pennicino/Getty Images

    L’aspetto più curioso è, dunque, che una partita tanto importante e delicata già di suo, giunga in calendario nel momento più buio per il calcio del capoluogo ligure e che, dunque, con tutta probabilità potrà cambiare le sorti dell’avventura di uno dei due tecnici accomunati da un preoccupante comune denominatore: entrambi hanno allenato la Juventus ed entrambi non hanno raggiunto i risultati sperati in casa bianconera e, dopo tale esperienza, anche le successive non sono state particolarmente brillanti.

    In tal senso, però, c’è un aspetto positivo da considerare: comunque finirà Sampdoria-Genoa, si interromperà la striscia negativa di una delle due squadre ed, ovviamente, in caso di pareggio si muoverebbe la classifica di entrambe. Quel che più ci si augura, però, è che questo Derby della Lanterna possa svolgersi all’insegna dello sport, senza violenze e tensioni: il questore di Genova Massimo Maria Mazza ha “dato fiducia” alla città e ai tifosi, confermando l’orario del fischio d’inizio inizialmente stabilito dalla Lega: 20.45, posticipo della tredicesima giornata.

    La gara in notturna, si sa, ha sempre un fascino in più e ci si augura che la città possa goderne in pieno, considerando la stracittadina come una festa ed , in tal senso, si sono espressi anche i due presidenti Garrone e Preziosi che hanno promosso anche l’iniziativa del “derby dei piccoli” fra le formazioni giovanili dei due club, che prenderà il via alle ore 18.15 sempre allo stadio Luigi Ferraris: una lodevole iniziativa per restituire ad una partita troppo spesso condita da eccessiva tensione, la giusta dimensione.

  • Genoa-Fiorentina 0-1, prima vittoria esterna per i viola

    Genoa-Fiorentina 0-1, prima vittoria esterna per i viola

    Genoa-Fiorentina 0-1, un gol di Pasqual basta ai viola per ottenere la prima vittoria esterna in questo campionato. Vittoria meritata e storica per la viola che a Marassi non vinceva contro il Genoa da ben 30 anni. Con questo successo i ragazzi di Montella volano al quinto posto distanziati di un solo punto dalla Lazio quarta in classifica. Classifica a parte bisogna dare il merito al lavoro svolto da Montella fino a questo momento, la sua squadra gioca un calcio godibilissimo costruito su un ottimo possesso palla che gli interpreti di centrocampo garantiscono. Tuttavia la viola è una squadra ampiamente migliorabile soprattutto perchè anche ieri ha dimostrato poco cinismo in avanti, aspetto da migliorare se si vuole puntare alle primissime posizioni. Al Genoa invece non è bastato il cambio di allenatore per invertire una tendenza che lo vede al momento nelle zone basse della classifica. Seconda sconfitta in 2 partite per Del Neri, chiamato a rifarsi già domenica.

    La partita – Del Neri a sorpresa manda in campo una formazione diversa da quella annunciata alla vigilia. Il suo Genoa si schiera con un 3-4-1-2 dove in avanti ad affiancare Immobile c’è il giovane Hallenius con Bertolacci trequartista. Nella Fiorentina invece riposa Tomovic rimpiazzato dal montenegrino Savic. Parte bene il Genoa, che dimostra di voler dare una svolta alla stagione. I viola però, forti di un’organizzazione di gioco superiore, non ci mettono molto a prendere le redini della partita in mano con il Grifone costretto a difendersi per più minuti nella propria area. Le premesse per un vantaggio dei viola si materializzano al 24′ , quando basta un lancio di Rodriguez per infilare la difesa genoana e mandare Pasqual a tu per tu con Frey. Il portiere francese sbaglia i tempi dell’uscita e viene superato dal pallonetto del capitano viola. 1-0 Fiorentina. Il Genoa non ci sta, con grande forza di volontà prova a reagire ma il solo Immobile non può bastare contro una difesa viola sempre più collaudata.

    Genoa CFC v ACF Fiorentina - Serie A
    I viola festeggiano la prima vittoria esterna © Claudio Villa/Getty Images

    Così i gigliati provano a colpire in contropiede e al 42′ è Ljajic ad avere la palla del ko solo davanti a Frey. Il talento serbo, che versa in un ottimo stato di forma, manca di convinzione sotto porta tirando addosso a Frey. Nel secondo tempo Del Neri prova a dare la scossa inserendo Jorquera al posto di Hallenius, non pervenuto. La Fiorentina invece si affida alla talentuosa coppia Jovetic-Ljajic per mettere la parola fine al match. Proprio dai piedi di Jovetic nasce un’altra occasione d’oro per Ljajic, che a colpo sicuro trova la risposta fondamentale di Frey che nega al serbo il secondo gol consecutivo. Ancora una volta la Fiorentina dimostra poco cinismo sotto porta, ma contro un Genoa in piena emergenza d’attacco, il gol di Pasqual basta e avanza per ottenere il primo successo esterno, al quinto tentativo.

    Tabellino e pagelle Genoa-Fiorentina 0-1

    Genoa (3-4-1-2): Frey 5,5; Sampirisi 6, Bovo 5,5, Granqvist 6, Moretti 5; Merkel 5,5 (8′ st Toszer 6), Kucka 6,5, Bertolacci 6 (37′ st Said s.v), Antonelli 6; Hallenius 4,5 (1′ st Jorquera 6), Immobile 6. A disp.: Tzorvas, De Moraes, Canini, Piscitella, Seymour, Melazzi, Donnarumma. All.: Delneri

    Fiorentina (3-5-2): Viviano 6; Roncaglia 6,5, Gonzalo Rodriguez 6,5, Savic 5,5; Cuadrado 6, Mati Fernandez 6 (14′ st Aquilani 6), Pizarro 6,5, B.Valero 6,5 (33′ st Migliaccio s.v), Pasqual 7; Ljajic 6,5(22′ st El Hamdaoui 6), Jovetic 6,5. A disp.: Neto, Hegazi, Tomovic, Cassani, Romulo, Olivera, Llama, Toni, Seferovic. All.: Montella

    Video Genoa-Fiorentina 0-1 (24′ Pasqual) 

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  • Genoa-Fiorentina, Del Neri a caccia della prima vittoria

    Genoa-Fiorentina, Del Neri a caccia della prima vittoria

    La decima giornata di Serie A si conclude stasera con il posticipo che vedrà opposte Genoa-Fiorentina. I rossoblù, guidati dal neo arrivato Gigi Del Neri vogliono ritornare alla vittoria davanti al pubblico di Marassi mentre la viola di Vincenzo Montella è a caccia della prima vittoria esterna in stagione, vittoria che proietterebbe i viola ad un solo punto dalla Lazio quarta in classifica. Insomma la Fiorentina vuole sorprendere ancora, stavolta però vorrà farlo in trasferta dove quest’anno si è raccolto meno di quanto si meritava (2 pareggi e 2 sconfitte). D’altro canto il Genoa, a cui la vittoria manca dal 23 settembre con la Lazio, venderà cara la pelle perchè il momento non è di quelli semplici con 9 punti totalizzati nelle prime 9 giornate. Una media di un punto a partita che non lascia tranquillo il presidente Enrico Preziosi ancora turbato per la nefasta stagione scorsa, dove il Grifone la salvezza l’ha ottenuta al fotofinish.

    Luigi Del Neri
    Luigi Del Neri © Valerio Pennicino/Getty Images

    Qui Genoa – Emergenza in casa Genoa con Del Neri costretto a fare a meno di giocatori importanti come Marco Rossi, Borriello, Jankovic e Vargas, tutti indisponibili per infortunio. L’ex tecnico della Juve, che settimana scorsa all’esordio sulla panchina del Grifone ha capitolato a San Siro con il Milan, dovrà inventarsi qualcosa soprattutto in avanti mentre il reparto arretrato fornisce più alternative. Sebastien Frey, ex di turno con le sue 6 stagioni a Firenze, difenderà i pali genoani, in difesa invece torna Canini che sarà affiancato da Granqvist mentre sulle fasce agiranno il giovane Sampirisi e Moretti (in ballottaggio con Bovo). A centrocampo confermatissima la presenza di Juraj Kucka, uno dei migliori nelle ultime apparizioni del Grifone, al fianco del cileno Seymour con la presenza degli esterni Antonelli e Piscitella. In attacco spazierà il giovane attaccante napoletano Ciro Immobile, che nell’occasione dovrebbe essere supportato da Cristobal Jorquera.

    Qui Fiorentina – A differenza del collega Del Neri, Vincenzo Montella non ha problemi in infermeria anzi può sorridere per i ritorni di Pizarro e Roncaglia, che nell’ultimo turno hanno scontato la squalifica. I viola si schiereranno con il solito 3-5-2, Viviano in porta, difesa a 3 composta da Gonzalez, Tomovic e Roncaglia. In mezzo al campo spazio alla regia del cileno Pizarro supportato da Migliaccio e Borja Valero mentre sugli esterni confermati sia Cuadrado che Pasqual. In attacco Montella conferma la coppia Ljajic-Jovetic con il primo chiamato a confermare l’ottima prestazione con gol fornita contro la Lazio e con il secondo desideroso di tornare al gol, dopo le ultime due partite nelle quali è rimasto a secco. Luca Toni, altro ex di turno con le sue 18 presenze in maglia genoana e reduce dal secondo gol in campionato contro la Lazio, partirà ancora una volta dalla panchina.

    Probabili formazioni Genoa-Fiorentina

    Genoa (4-4-1-1): Frey; Sampirisi, Granqvist, Bovo, Moretti; Piscitella, Kucka, Seymour, Antonelli; Jorquera, Immobile. Panchina: Tzorvas, Donnarumma, Canini, Tozser, Said, Merkel, Melazzi, Bertolacci, Hallenius, Anselmo. Allenatore: Gigi Delneri.

    Fiorentina (3-5-2): Viviano; Roncaglia, Rodriguez, Tomovic; Cuadrado, Migliaccio, Pizarro, Borja Valero, Pasqual; Ljajic, Jovetic. Panchina: Neto, Lupatelli, Hegazi, Cassani, Savic, Olivera, Romulo, Aquilani, Mati, Toni, El Hamadaoui, Seferovic. Allenatore: Vincenzo Montella

  • Esonerato De Canio. Preziosi affida il Genoa a Del Neri

    Esonerato De Canio. Preziosi affida il Genoa a Del Neri

    Luigi De Canio non è più l’allenatore del Genoa, con lui diventano 3 le panchine di Serie A saltate in questa stagione dopo quelle di Ficcadenti (Cagliari) e Di Carlo (Chievo). Il presidente Enrico Preziosi, dopo la pesante sconfitta rimediata con la Roma, ha deciso di cambiare la guida tecnica del Grifone generando grande sorpresa nello stesso De Canio. Arrivato a Genova nella passata stagione con i rossoblù terzultimi in classifica a cinque giornate dal termine, il tecnico lucano era riuscito a salvare i genoani all’ultima giornata. Dopo aver meritato sul campo la riconferma, in questa stagione De Canio non è riuscito però ad evitare l’esonero da parte del presidente genoano nonostante i 9 punti conquistati nelle prime 8 giornate, frutto di 10 gol fatti e 12 subiti. Evidentemente il decimo posto in classifica ed una squadra troppo discontinua sia nei risultati che nella gestione della partita hanno convinto Preziosi a cambiare qualcosa.

    De Canio
    Luigi De Canio © Marco Luzzani/Getty Images

    Il presidente del Genoa ha spiegato così l’esonero: “Con De Canio ho un ottimo rapporto, per questo motivo provo un grande dispiacere nel doverlo allontanare come allenatore del Genoa. C’è chiaramente qualcosa che non va nella squadra, non sarei stato contento nemmeno se avessimo portato a casa i tre punti contro la Roma”. Inoltre come evidenziato dallo stesso Preziosi, il Genoa in questa stagione per ben 3 volte è passato in vantaggio (contro Roma, Juve e Catania) e altrettante volte ha perso mostrando chiare difficoltà nella gestione della partita. De Canio nel post-partita di ieri, aveva giustificato questo problema con l’inesperienza di alcuni giocatori giovani inseriti nell’undici genoano, ma si sa, quando le cose non vanno a pagare è sempre colui che siede in panchina.

    Il prossimo allenatore del Genoa sarà Gigi Del Neri, ex allenatore della Samp, molto stimato da Preziosi“Lo inseguivo da un anno, ha dimostrato durante la sua carriera di essere un ottimo allenatore. Credo che all’interno della rosa ci siano gli uomini giusti per poter adottare il suo modulo, il 4-4-2. Arriva qui con un grande entusiasmo. Ho cambiato anche idea sul mio impegno, prometto ai tifosi che nel mese di gennaio faremo qualcosa di importante per cercare di poter riportare il Grifone di nuovo in alto”. L’ex tecnico del Chievo dei miracoli torna quindi ad allenare in Serie A dopo l’infelice esperienza vissuta alla Juventus nella stagione 2010/2011. Il nuovo tecnico del Genoa verrà presentato domani alle ore 12 presso la sala stampa di Villa Rostan.

  • Juventus – Inter, i 10 derby d’Italia più significativi pre e post Calciopoli

    Juventus – Inter, i 10 derby d’Italia più significativi pre e post Calciopoli

    Il big match della 29^ giornata di Serie A vede Juventus Inter affrontarsi per la 157^ volta in campionato. I bianconeri sono in vantaggio sui rivali nerazzurri, grazie ai 74 successi ottenuti fino ad oggi, contro le 44 vittorie degli interisti. Riviviamo i 10 derby d’Italia più belli degli ultimi vent’anni, prima e dopo Calciopoli, spartiacque fondamentale nella storia recente dei due club.

    ’96-97 Juventus Inter 2-0 (Jugovic, Zidane) – La Juve di Marcello Lippi stava scrivendo pagine indelebile per il calcio italiano. L’anno precedente i bianconeri avevano conquistato la Champions League battendo l’Ajax ai rigori nella finale dell’Olimpico. Nella stagione ’96-97 muoveva i primi passi in Serie A il neo acquisto Zidane, che nel giro di pochi anni diventò il calciatore simbolo della corazzata di Lippi, costruita dalla triade Bettega-Giraudo-Moggi. Quell’anno la Juve vinse lo scudetto, mentre l’Inter di Roy Hodgson conquistò il terzo posto.

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    ’97-98 Juventus Inter 1-0 (Del Piero) – Un match che passerà alla storia del calcio. La sfida scudetto del campionato ’97-98 viene vinta dalla Juventus grazie alla rete di Del Piero, ma sopratutto grazie al rigore non assegnato dall’arbitro Ceccarini per il fallo di Iuliano ai danni del Fenomeno Ronaldo. L’allora tecnico dell’Inter Gigi Simoni incredulo entrò in campo correndo verso il fischietto di gara, che pochi secondi dopo avrebbe assegnato un rigore alla Juve. Alla fine i bianconeri vinsero lo scudetto, scavalcando proprio quel giorno i nerazzurri.

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    ’02-03 Juventus Inter 3-0 (Gugliempietro autogol, Nedved, Camoranesi) – Un incontro a senso unico quello del marzo 2003. La Juventus di Marcello Lippi vinceva il derby d’Italia per 3-0 e si involava verso la conquista dell’ennesimo scudetto della storia bianconera. Quell’anno la Vecchia Signora fu vicina all’accoppiata scudetto-Champions League, però i sogni europei si infransero nella sfida di Manchester dove il Milan vinse ai rigori una finale tutta italiana. L’Inter, guidata da Cuper, terminò il campionato al secondo posto in classifica.

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    ’03-04 Juventus Inter 1-3 (Cruz, Cruz, Martins – Montero) – Storica vittoria dell’Inter di Zaccheroni, che dopo 10 anni sconfigge la Juventus al Delle Alpi. La doppietta dell’argentino e il gol di Obafemi Martins firmano il successo nerazzurro. Gli uomini di Zac non riusciranno però a scavalcare la Juve in classifica, giungendo quarti, alle spalle dei bianconeri.

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    ’04-05 Juventus Inter 0-1 (Cruz) – Ancora il Giardiniero Cruz mette il sigillo su quella che fino ad oggi rappresenta l’ultima vittoria nerazzurra in casa della Juve. I bianconeri, con Capello al suo primo anno sulla panchina della Signora, si “accontenteranno” di vincere lo scudetto, chiudendo in testa a 86 punti. L’Inter di Roberto Mancini terminò al terzo posto dietro il Milan.

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    ’05-06 Juventus Inter 2-0 (Trezeguet, Nedved) – E’ l’anno del terremoto di Calciopoli. La squadra di Capello inizia la stagione vincendo il derby d’Italia per 2-0 grazie alle reti di Trezeguet e del ceco Nedved. I bianconeri vinceranno il secondo scudetto consecutivo, poi revocato e assegnato all’Inter di Mancini nell’estate successiva. Da lì in avanti i nerazzurri monopolizzeranno la Serie A, vincendo ininterrottamente fino al 2009-2010, l’anno dello storico “triplete”.

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    ’07-08 Juventus Inter 1-1 (Cruz, Camoranesi) – Il primo derby d’Italia post Calciopoli termina in parità. La Juventus guidata da Ranieri acciuffa il pareggio al 77° minuto, dopo che i nerazzurri erano passati in vantaggio nel corso del primo tempo con la rete di Cruz. I bianconeri chiuderanno il campionato al terzo posto, mentre gli uomini di Mancini getteranno le basi per il dominio degli anni successivi.

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    ’08-09 Juventus Inter 1-1 (Balotelli, Grygera) – Ancora un pareggio fra le due acerrime rivali. La banda di Mourinho va in gol per prima grazie a un contropiede finalizzato da Balotelli. Nei minuti di recupero la Juve pareggia i conti con un colpo di testa del difensore Grygera sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Ranieri verrà esonerato dalla dirigenza bianconera poco prima della fine del campionato nonostante la squadra fosse in piena corsa per un posto in Champions League. L’Inter invece vincerà l’ennesimo scudetto dopo Calciopoli.

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    ’09-10 Juventus Inter 2-1 (Felipe Melo, Eto’o, Marchisio) – I bianconeri, con Ciro Ferrara in panchina, riescono nell’impresa di sconfiggere i campioni d’Italia in carica dell’Inter. Il gol della vittoria viene siglato dal centrocampista Marchisio dopo uno splendido dribbling in area di rigore. Sarà però un successo che non troverà seguito nella stagione juventina, con la Vecchia Signora che chiuderà al settimo posto in classifica, mentre l’Inter di Mourinho vincerà il quarto scudetto consecutivo e suggellerà la trionfale cavalcata in Europa nella finale del Bernabeu contro il Bayern Monaco.

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    ’10-11 Juventus Inter 1-0 (Matri) – Nel post Calciopoli la trasferta di Torino resta proibitiva per l’Inter, che anche nella stagione dopo il triplete non riesce ad espugnare il Delle Alpi. Decide l’incontro la rete del neo acquisto Alessandro Matri, al suo terzo gol con la maglia bianconera. Per Leonardo derby d’Italia indigesto, dopo il pareggio a reti bianche dell’andata. Gli uomini di Del Neri non riusciranno a fare meglio del settimo posto finale, mentre i nerazzurri chiuderanno in seconda posizione alle spalle dei cugini del Milan.

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