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  • Inter, Moratti “Sì al nuovo stadio e arriverà una stella”

    Inter, Moratti “Sì al nuovo stadio e arriverà una stella”

    Fase di stallo per il mercato dell’Inter, dopo il riscatto di Fredy Guarin e il colpo Palacio i nerazzurri si stanno guardando intorno con l’obiettivo di attuare un sensibile ringiovanimento della rosa. Infatti sono sempre più probabili gli addii di Diego Forlan e Lucio. L’uruguaiano, andato a segno nell’ultima partita giocata con la nazionale celeste, è molto richiesto in Brasile, in particolare il Corinthians sta operando un pressing con i nerazzurri interessati  a loro volta al centrocampista del club carioca Paulinho. Chissà non venga intavolata una trattativa che accontenti entrambe le società. Il 34enne Lucio invece sta vagliando la proposta turca del Fenerbahçe, pronto ad offrire al centrale brasiliano un biennale da 2,5 milioni annui. All’Inter andrebbe anche un milione di euro per la cessione del cartellino, oltre che un ingaggio oneroso in meno gravante sul bilancio. Per rimpiazzare la partenza del brasiliano, la società di Corso Vittorio Emanuele è pronta a far ritornare alla base Marco Andreolli, ultima stagione giocata a Verona con la maglia del Chievo. Al ritorno di Andreolli potrebbe aggiungersi Matias Silvestre, centrale difensivo col vizio del gol in forza al Palermo e ricercatissimo sia in Italia che in Europa.

    Intanto continua la ricerca del terzo interprete offensivo del 4-3-3 attuato da Andrea Stramaccioni. Sfumato Lavezzi, accasatosi al Paris Saint-Germain, sono tanti i nomi dei possibili futuri attaccanti nerazzurri. Si va dall’ipotesi Stevan Jovetic, passando da Sebastian Giovinco, per il quale sarà importante prima capire come si risolverà la comproprietà tra Parma e Juve,  e Gaston Ramirez, ricercato da mezza Premier, fino ad arrivare al Papu Gomez, autore di un’ottima stagione nel Catania-

    Massimo Moratti © Julian Finney Getty Images Sport

    Non solo il mercato è oggetto di pensiero di Massimo Moratti e i suoi collaboratori. E’ di ieri infatti la notizia riguardante il progetto di un nuovo stadio stile Emirates che dovrebbe diventare la nuova casa nerazzurra a partire dal 2016. A confermare l’esistenza di questo progetto è stato proprio il patron interista Massimo Moratti, intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport in edicola oggi: “Confermo, esiste quest’idea di un progetto nuovo stadio. Un impianto di proprietà è necessario per le società moderne, abbiamo accelerato su questo fronte. Malgrado in Italia non sia facilissimo costruire uno stadio, credo che ciò sia importante, un qualcosa di fondamentale per i club almeno sotto due punti di vista. Uno stadio di proprietà consente maggiori ritorni economici, introiti che in questa fase delicata dell’economia sono utilissimi. Quello che è accaduto ai club inglesi con questi impianti è sotto gli occhi di tutti. Capisco il legame con lo stadio dove la squadra ha giocato per anni, ma avere un casa tua, sicura, la considero una forma di rispetto nei confronti dei tifosi”. 

    Il patron nerazzurro poi si sofferma sul mercato interista“Ci siamo mossi e abbiamo definito operazioni che noi riteniamo importanti come Palacio e Guarin. Adesso stiamo studiando il completamento della squadra”. Il prossimo obiettivo: “Vogliamo ringiovanire la rosa”. Previsto un colpo importante per la squadra? “L’Inter è pronta a comprare una stella. Lucas? “Sicuramente è molto bravo, ma costa molto”. Chi sarà la prossima stella nerazzurra?

  • L’Inter riscatta Guarin e prepara l’assalto a Destro. Addio Lucio

    L’Inter riscatta Guarin e prepara l’assalto a Destro. Addio Lucio

    Continuano le grandi manovre in Via Durini. Dopo la conclusione di una stagione al di sotto delle aspettative e che vedrà i nerazzurri scendere in campo il 2 agosto per i preliminari di Europa League, la dirigenza nerazzurra vuole affrettarsi nell’allestire una rosa che sia di gradimento ad Andrea Stramaccioni, comandante della rifondazione interista. Nella giornata di ieri, il presidente dell’Inter Massimo Moratti ha compiuto il suo 67esimo compleanno e nonostante non abbia potuto festeggiarlo con un trofeo, si è comunque regalato l’intero cartellino di Fredy Guarin. All’ex centrocampista del Porto sono bastate 6 presenze in campionato per far capire le qualità per le quali era stato scelto nel gennaio scorso.

    RISCATTATO GUARIN – Il centrocampista colombiano è stato riscattato per 11 milioni di euro. Branca e Ausilio hanno ottenuto il desiderato sconto sul riscatto che inizialmente era stato concordato con il Porto per 13,5 milioni. Sconto di 2,5 milioni più che giusto se si considera che il 25enne colombiano, arrivato infortunato nel mese di gennaio a Milano, ha esordito con la maglia nerazzurra solo a marzo, confermando però nel finale di stagione le ottime qualità intraviste ai tempi del Porto. Fredy Guarin si è legato all’Inter con un contratto quadriennale (scadenza 2016) a 2,1 milioni all’anno. L’Inter ripartirà da lui per iniziare un nuovo ciclo.

    Fredy Guarin in azione © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    DESTRO IN ARRIVO – Non solo riscatti e rinnovi, l’Inter è pronta a piazzare il primo acquisto della rifondazione. Mattia Destro è sempre più vicino a ritornare nerazzurro. Il 21enne attaccante è attualmente in comproprietà tra Siena e Genoa, ma l’Inter ha già un accordo di massima con la società toscana mentre con il Genoa bisogna limare alcuni dettagli riguardanti le rispettive valutazioni del giocatore. Tuttavia visti anche i numerosi affari degli anni scorsi sull’asse Milano-Genova, non ci dovrebbero essere problemi per la chiusura della trattativa. Momento d’oro per l’attaccante di Ascoli Piceno, recentemente convocato in nazionale maggiore da Cesare Prandelli. L’Inter vuole chiudere al più presto l’operazione Destro per poi concentrarsi sull’affare Lavezzi, complicatosi negli ultimi giorni dal prepotente inserimento del Paris Saint-Germain.

    ADDIO LUCIO – Come preannunciato nei giorni scorsi, l’Inter e Lucio stanno per dirsi addio. Il 34enne difensore brasiliano è alla ricerca di una nuova squadra dopo aver trascorso 3 anni nerazzurri ricchi di soddisfazioni. A confermarlo è stato proprio il suo procuratore: “Lucio ha passato tre anni bellissimi all’Inter, ma ora pensa che sia arrivato il momento di cambiare aria. Stiamo parlando con la società per trovare una soluzione. Abbiamo fatto la nostra proposta e il club l’ha accettata per questo da oggi siamo alla ricerca di una nuova squadra. Con l’Inter ci lasciamo bene, da amici, e nonostante i due anni di contratto ancora in essere, se troveremo una squadra ce ne andremo senza problemi. Lucio vuole giocare ancora in Europa, anche se c’è molto interesse nei suoi confronti dal Brasile, in vista del mondiale del 2014″. L’addio di Lucio e il probabile non rinnovo di Christian Chivu spianano la strada ad Andrea Ranocchia che dovrebbe avere come suo vice Marco Andreolli del Chievo Verona.

  • Inter calciomercato, il punto tra rinnovi e partenze

    Inter calciomercato, il punto tra rinnovi e partenze

    Inter calciomercato in fermento. Nell’ultima settimana si è ben parlato delle intenzioni del club di Massimo Moratti, alcune mosse sono già state svelate mentre altre sono ancora ben celate da una stagione che terminerà tra poco più di ventiquattro ore e da un mercato che deve ancora entrare nel vivo. D’altronde l’ultima partita (domenica ore 20:45 contro la Lazio) potrebbe spostare molti equilibri visto che in ballo c’è una qualificazione Champions League, che significherebbe prestigio internazionale ma anche una bella valanga di milioni nella voce entrate. Aspettando il verdetto del campo, facciamo un passo indietro e soffermiamoci sulle situazioni che sono già ben definite in Via Durini.

    CAPITOLO RINNOVI – In settimana sono arrivati i primi rinnovi per alcuni giocatori dell’Inter che erano in scadenza. Walter Samuel, nerazzurro da sette stagioni, ha prolungato di un anno il suo contratto con scadenza giugno 2013.

    Walter Samuel © Valerio Pennicino/Getty Images
    Confermato anche Luca Castellazzi, che domani festeggerà in campo il suo prolungamento di due anni (scadenza giugno 2014) difendendo i pali nerazzurri contro la Lazio. Rinnovo in vista anche per Yuto Nagatomo; per il giapponese, arrivato alla corte di Massimo Moratti nel gennaio 2011, è pronto un nuovo contratto fino al 2017 con aumento dello stipendio che salirà dai 700000 euro annui attuali a 1,2 milioni annui. Il giusto premio per un giocatore molto stimato da società, compagni e tifosi. Infine Moratti ha deciso di premiare l’ultimo arrivato, il tecnico Andrea Stramaccioni, a cui verrà sottoposto un nuovo contratto triennale da 450000 euro più bonus legati ai risultati ottenuti.

    PRONTI A PARTIRE – C’è chi resta e c’è chi va. Ad Appiano Gentile sono presenti parecchie valigie pronte ad accompagnare giocatori che per un motivo o per un altro non rientrano più nei piani societari. E’ il caso di Angelo Palombo: arrivato a gennaio in prestito dalla Sampdoria, l’ex capitano doriano non ha convinto (solo 3 presenze) e verrà rimandato certamente al mittente. Situazione stazionaria quella che riguarda Diego Forlan, arrivato un anno fa a Milano per sostituire l’insostituibile Eto’o. Il nazionale uruguaiano, autentico flop della stagione in corso, starebbe vagliando attentamente la proposta arrivata dal Brasile come confermato da Branca nella giornata di ieri. Il reparto offensivo verrà sfoltito ulteriormente in virtù del fatto che non verrà riscattato l’argentino Mauro Zarate. L’ex numero 10 laziale farà ritorno a Roma nonostante alcune prestazioni incoraggianti arrivate da quando c’è Stramaccioni.

    VIA LUCIO? – E’ in attesa di sviluppi anche il 34 enne Lucio. Il difensore brasiliano piace molto al Paris Saint-Germain, che è alla ricerca di un difensore di esperienza su cui poter far affidamento nella prossima Champions League, ma non è da escludere un ritorno in patria o in Germania dove Lucio ha già giocato con le maglie di Bayer Leverkusen e Bayern Monaco. Se dovesse arrivare la cessione del centrale brasiliano, l’Inter dovrebbe confermare Andrea Ranocchia, autore di una stagione deludente ma pur sempre uno dei migliori difensori italiani in prospettiva, a cui ben presto potrebbe aggiungersi un altro giovane difensore italiano. Infatti Branca starebbe pensando al ritorno di Marco Andreolli, difensore del Chievo che andrebbe ad occupare il posto lasciato libero dal ritiro di Ivan Cordoba.

  • Parma – Inter 3-1. I nerazzurri dicono addio alla Champions

    Parma – Inter 3-1. I nerazzurri dicono addio alla Champions

    Un Parma formato super spegne le speranze di qualificazione Champions dell’Inter centrando il quinto successo di fila. Il gol di Sneijder nel primo tempo aveva illuso i lombardi ma nella ripresa Marques, Giovinco e Biabiany capovolgono il risultato e mettono la parola fine ad una gara intensa e ricca di occasioni da rete da ambedue le parti. Il Parma comincia subito bene, ma l’Inter chiude ogni varco e in contropiede è micidiale come al 13’ quando Stankovic in area di rigore pesca Snejider il quale tutto solo non sbaglia insaccando alle spalle di Pavarini.

    Il gol però non cambia di moto la partita con i gialloblù che continuano a spingere, specie con l’ex di turno Biabiany e con Giovinco, ma non riescono mai a bucare la difesa nerazzurra che però sul finire di frazione perde Nagatomo per una ginocchiatao al volto, involontaria, subita da Jonathan. In campo Faraoni al suo posto. Nella ripresa il Parma è letteralmente scatenato. Merito, soprattutto, di un Giovinco già in formato Europeo. L’Inter comincia a traballare e dopo 8’ crolla: Lucio, pressato dalla formica atomica, perde palla e per Marques è un gioco da ragazzi siglare la rete del pareggio.

    Disperazione Milito © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    Ma non è finita qui: l’impeto degli emiliani sfocia in gol appena un minuto dopo con Galloppa che pesca il solito Giovinco il quale sul filo del fuorigioco taglia in due la difesa ospite e nonostante si decentri al momento del controllo palla riesce comunque a siglare il 2 a 1. Stramaccioni cosi le tenta tutte: dentro due punte, Zarate e Pazzini, fuori Stankovic ed Alvarez. E capita proprio all’ex attaccante della Sampdoria la palla del possibile pareggio ma da posizione leggermente decentrata, al limite dell’area piccola, spara altissimo sopra la traversa.

    In proiezione offensiva la formazione nerazzurra le tenta tutte, ma Zarate, Sneijder e Lucio difettano di mira. Cosa che non fa Biabiany quando parte in contropiede, salta prima Julio Cesar e poi Samuel insaccando a porta vuota. Un’occasione per parte negli istanti finali: prima Valdes manca il poker poi Milito viene fermato sulla linea da Lucarelli. Al Tardini dunque si spengono i sogni di gloria interisti.

    Le pagelle di Parma Inter:
    Giovinco 8: Se nel primo tempo non convince molto, nella ripresa è una furia. Gol, assist e giocate di alta classe. Per la gioia di Donadoni. E di Prandelli.
    Biabiany 7: Non solo realizza il classico gol dell’ex, ma disputa anche un match generoso senza risparmiarsi.
    Marques 7: Bravo a sbloccare il punteggio, ma è sempre tra i più attivi della sua squadra.
    Sneijder 6,5: Uno dei pochi a salvarsi nel naufragio dei suoi. Il gol di inizio gara da speranza, ma durerà meno di un’ora.
    Samuel 4,5: Inguardabile nella ripresa. Si addormenta sul 2 a 1 di Giovinco, fa peggio sul 3 a 1 di Biabiany.
    Lucio 4,5: Dal suo errore comincia la rimonta del Parma. Ancora una volta dimostra troppa leggerezza.

    Il tabellino di Parma Inter:
    PARMA (3-5-2): Pavarini 6,5; Zaccardo 6, Paletta 6,5, Lucarelli 6,5; Jonathan 6,5, Valiani 6 (32′ st Santacroce sv), Valdes 7, Galloppa 6,5, Biabiany 7; Marques 7 (19′ st Okaka 5,5), Giovinco 8. In panchina: Gallinetta, Modesto, Musacci, Morrone, Palladino. Allenatore: Donadoni 7
    INTER (4-3-2-1): Julio Cesar 5,5; Maicon 5,5, Lucio 4,5, Samuel 4,5, Nagatomo 6 (1′ st Faraoni 5,5); Cambiasso 5, Stankovic 5,5 (14’st Zarate 5,5), Obi 5,5; Alvarez 5,5 (27′ st Pazzini 5), Sneijder 6,5; Milito 5,5. In panchina: Castellazzi, Ranocchia, Poli, Duncan. Allenatore: Stramaccioni 5,5

    Il video di Parma Inter:
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  • Occasione sprecata, Inter – Atalanta a reti bianche

    Occasione sprecata, Inter – Atalanta a reti bianche

    Noia e molti sbadigli a San Siro, con un’Inter che non regala grandi emozioni, impattando contro l’Atalanta di Colantuono. Ranieri ha sempre meno attenuanti, con una squadra che insieme ai risultati, cerca un gioco che manca totalmente. Da segnalare l’ennesimo rigore fallito da Milito, e un pesante episodio che penalizza gli orobici, su netto fallo da rigore di Lucio su Gabbiadini non ritenuto tale da Gava. Guardando le altre partite, rimane un pizzico di speranza per il terzo posto, considerando la caduta della Lazio a Catania, e rimanendo in attesa del match tra Udinese e Napoli.

    Nel dettaglio la sintesi della partita Inter Atalanta:

    Ranieri punta sui giovani, schierando in mediana Poli e Obi ai lati di Cambiasso. Forlan parte dalla panchina, e davanti titolari Pazzini Milito. Colantuono scegli un modulo più contentivo, utilizzando Marilungo come unica punta vista l’assenza di Denis.

    Javier Zanetti © Claudio Villa Getty Images Sport

    PRIMO TEMPO – Partita che stenta a decollare nei primi minuti. Zero occasioni degne di nota, con l’Inter che fa girare palla e l’Atalanta che si difende con ordine e quando può prova le ripartenze veloci soprattutto con Schelotto.  Al 22’ arriva la possibile  svolta della partita per i nerazzurri con Bellini che abbraccia vistosamente e atterra Pazzini in area. Gava non ha dubbi e indica il dischetto del rigore. Va  Milito dagli undici metri, ma calcia con poca decisione e come contro il Chievo sbaglia nuovamente. Sugli sviluppi del corner successivo Samuel colpisce di testa da un passo ma trova un ottimo posizionamento di Consigli che mantiene il risultato sullo 0 a 0. Buona Inter in questa fase che tiene un ritmo molto elevato, cercando di sfondare spesso sugli esterni, senza riuscire a trovare l’ultimo passaggio utile per arrivare alla via del gol. Ultima occasione prima del finale dei 45 minuti, sui piedi di Pazzini, che fa partire un diagonale rasoterra  in area, facilmente neutralizzato da Consigli.

    SECONDO TEMPO – Nessun cambio nella ripresa e si riparte con gli stessi uomini della prima frazione di gioco. Brutto infortunio per Marilungo al 7’su un contrasto di gioco con Lucio, con l’attaccante atalantino che urla di dolore toccandosi  il ginocchio, lasciando il campo in barella. Colantuono corre ai ripari inserendo Gabbiadini, vista la condizione non proprio ottimale di Tiribocchi, appena recuperato. Buona conclusione dalla distanza di Poli al 12’, sui cui c’è una pronta respinta di Consigli ad allontanare il pallone.Pericolosi  i bergamaschi con Gabbiadini che al 17’ gira di testa un bel cross di Bellini, mettendo in seria difficoltà il portiere nerazzurro, costretto a volare in tuffo per mantenere inviolata la sua rete. Al 18’ Ranieri toglie uno spento Milito per inserire Zarate. Solo un minuto dopo, splendida progressione del capitano Javier Zanetti, che partendo dalla difesa fa fuori mezza squadra avversaria prima di scaricare su Zarate. Altro cambio con Obi che lascia il campo per Faraoni al 20’. Ultima sostituzione per il tecnico nerazzurro che toglie Poli per inserire un attaccante come Castaignos, cercando di sbloccare un risultato congelato. Proteste accese dell’Atalanta  al 35’ su un intervento molto scomposto di Lucio su Gabbiadini con Gava che fa segno di proseguire: le immagini mostrano un rigore solare non concesso. Orobici che crescono nel finale e ci provano con discreta pericolosità. Cinque minuti di recupero con l’Inter che non si rende praticamente mai pericolosa, evidenziando una sterilità offensiva e una latitanza di gioco davvero preoccupanti. Fischio finale sullo 0 a 0, con un’occasione sprecata vista la sconfitta della Lazio.

  • Inter – Marsiglia 2-1, le pagelle. Milito illude, Lucio fa la frittata

    Inter – Marsiglia 2-1, le pagelle. Milito illude, Lucio fa la frittata

    L’Inter saluta la Champions League in attesa di giorni migliori. Al Marsiglia, forte dell’1-0 dell’andata, basta anche il 2-1 con il quale si è concluso il match per qualificarsi ai quarti di finale della coppa dalle grandi orecchie. Dopo l’eliminazione ai quarti della paassata stagione, quest’anno il cammino dei nerazzurri termina prima agli ottavi.

    Inter – Marsiglia, la partita

    PAGELLE INTER – MARSIGLIA

    INTER

    Maicon 6: con la sua consueta grinta cerca di spronare i compagni a fare meglio, va avanti e dietro sulla fascia ma si vede che non è al meglio della condizione, non arriva quasi mai sul fondo come richiesto da Ranieri. Da tutto quel che può.

    Lucio 4.5: a fronte di una partita attenta in difesa e pienamente sulla sufficienza, sul suo voto pesa come un macigno il liscio di testa al 92′ che consentirà a Brandao di siglare il gol qualificazione. Combina lui la frittata.

    Nagatomo 5: ci capisce poco o nulla sulle avanzate di Azpilicueta e sugli affondi di Amalfitano, soprattutto nel primo tempo dove il nipponico concede vita facile ai due del Marsiglia. Meglio nella ripresa.

    Zanetti 6: il cuore del capitano questa volta non basta, anche un lottatore come   lui alla fine deve arrendersi. Avrebbe l’opportunità anche di riempire la sua casella assist se Sneijder non si fosse divorato la prima clamorosa palla gol.

    Sneijder 5: di sicuro la sua mente sarà ancora ferma al minuto 8 quando avrebbe potuto angolare quel tiro anzichè spararlo addosso a Mandanda cambiando la storia della partita, della qualificazione e, forse, della stagione dell’Inter. Che l’olandese si dia da fare non c’è dubbio ma la prestazione fornita in campo non è alla sua altezza. Ci si aspettava di più considerando anche il suo recente stato di forma. Esce nella ripresa per un problema muscolare.

    Diego Milito © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Milito 6.5: si fa perdonare l’errore sottoporta dei primissimi minuti del primo tempo con il gol ad un quarto d’ora dal termine del match che fa esplodere San Siro e che rimette in corsa l’Inter. Sfortunatamente il suo gol sarà soltanto illusorio e non decisivo.

    Forlan 4.5: un fantasma, si nota solo per una torsione di testa nel primo tempo con la palla che esce di non molto a lato. Troppo poco per un giocatore del calibro dell’uruguagio nella partita decisiva della stagione. Esce tra i fischi del proprio pubblico per far posto a Pazzini.

    Pazzini 6.5: rabbioso su ogni pallone per la panchina, entra in campo con la giusta carica che riesce a svegliare i suoi compagni di squadra. Cerca e procura il calcio d’angolo da cui scaturisce il gol di Milito servito tra l’altro da un suo decisivo rimpallo ed è l’ultimo ad arrendersi: anche quando Brandao a 60 secondi dal termine spegne le speranze nerazzurre, lui trova ancora la forza e la voglia per procurarsi un calcio di rigore che servirà solo per le statistiche ma non per la qualificazione.

    MARSIGLIA

    Mandanda 7.5: un felino nel primo tempo quando dice no prima a Sneijder e, qualche giro di lancette più tardi, a Milito salvando il risultato. Se il Marsiglia è ai quarti gran parte del merito è suo.

    Azpilicueta 7: sfonda sulla destra dove stravince il duello con Nagatomo. Insieme ad Amalfitano è una costante spina nel fianco dell’Inter, riuscendo inoltre a tenerlo lontano dalla porta difesa da Mandanda.

    Diawara 6.5: alcune imprecisioni ma anche dei grandi recuperi.

    Diarra e Mbia 6.5: dopo lo sbandamento inziale, cominciano a prendere le misure ai nerazzurri formando una vera e propria diga a centrocampo, calano nei minuti finali ma la loro gara resta comunque positiva.

    Valbuena 6.5: rientrava da un infortunio rimediato in nazionale, nel primo tempo porta a spasso la retroguardia nerazzurra che lo segue come un’ombra. La sua tenuta fisica precaria gli permette di andare di poco oltre i tre quarti di gara.

    Brandao 7: entra a due minuti dal termine al posto di Remy e segna il gol qualificazione approfittando del regalo concessogli da Lucio. Freddo davanti a Julio Cesar, anche se gioca una manciata di secondi non si poteva non dargli un 7 per il significato del gol.

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar 6; Maicon 6, Lucio 4.5, Samuel 6, Nagatomo 5; Poli 6 (74′ Cambiasso 5.5), Stankovic 6, Zanetti 6; Sneijder 5 (68′ Obi 5.5); Milito 6.5, Forlan 4.5 (58′ Pazzini 6.5).
    Allenatore: Ranieri 5.5

    MARSIGLIA (4-2-3-1): Mandanda 7.5; Azpilicueta 7, Diawara 6.5, N’Koulou 6, Morel 6; Diarra 6.5, Mbia 6.5; Amalfitano 6.5, Valbuena 6.5 (76′ Cheyrou 5), A. Ayew 5.5 (94′ Bracigliano sv); Remy 6 (88′ Brandao 7).
    Allenatore: Deschamps 6.5

    HIGHLIGHTS INTER – MARSIGLIA 2-1

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  • Roma Inter 4-0, le pagelle. Bojan che gol, Pazzini fantasma

    Roma Inter 4-0, le pagelle. Bojan che gol, Pazzini fantasma

    Roma Inter gara a senso unico dell’Olimpico ha messo in luce alcune conferme e qualche sorpresa. Ovviamente nella Roma, dove spiccano su tutti Borini e Lamela. Nell’Inter invece solo bocciature, in alcuni casi parziali, in altre inappellabili. Su tutte quelle di Pazzini e Samuel, ma il resto della squadra non ha brillato particolarmente.

    Pagelle Roma
    Stekelenburg 6: Vive una giornata piuttosto tranquilla. Ordinaria amministrazione per lui.
    Taddei 6.5: Difende poco, ma non per mancanza di volontà, ma semplicemente perché l’Inter dalle sue parti non c’è. E allora da una mano anche avanti.
    Heinze 6: Come per il portiere, una gara in tutta tranquillità per lui che si limita a fare il proprio compito senza essere particolarmente sollecitato.
    Juan 7,5: Realizza un gol e fa anche un assist. Per un difensore è un qualcosa in più del normale.
    J. Angel 6: Se in difesa non è sempre impeccabile, in proiezione offensiva non sbaglia nulla.
    Gago 7: Corre tanto e recupera numerosi palloni. E’ il meno appariscente ma tra i più importanti.
    De Rossi 7: Come al solito sontuosa la sua prova. Prende per mano il centrocampo guidandolo nei movimenti.
    Pjanic 7: Aiuta parecchio, e bene, l’attacco. Una conferma, anzi, una garanzia.
    Totti 7: Si diverte ad illuminare il gioco dei compagni anche se personalmente non è mai pericoloso.
    Lamela 7,5: Fa ammattire un intero reparto arretrato, quello neroazzurro. Una giornata fenomenale per lui, gli manca solo il gol. Ma mai come in questo caso è un semplice dettaglio.
    Borini 8: Due bei gol, contro l’Inter. Non poteva aspettarsi di meglio questo giovane di grandi prospettive.
    Bojan 7: Entra a risultato acquisito ma realizza un gol veramente eccezionale.
    Luis Enrique 8: La partita perfetta. Non si rischia mai nulla e anzi, l’Inter non sa come contenere una spettacolare formazione giallorossa.

    Pagelle Inter
    Julio Cesar 5: Eccetto il primo gol, sugli altri probabilmente poteva risultare decisivo. Ma con una difesa così colabrodo, tutto diventa più difficile.
    Maicon 5,5: Prova a fare qualcosina di buono, ma è come se predicasse nel deserto
    Samuel 4,5: Inguardabile. Borini lo fa impazzire. Una partita da dimenticare in fretta.
    Lucio 5: Non è il Lucio che tutti ricordavamo. E se non gira nemmeno lui, per l’Inter sono dolori.
    Nagatomo 6: Prova a dare un po’ di spinta e quantomeno dimostra volontà.
    Obi 5,5: Cerca di fare qualcosina di buono ma non gli riesce nulla in concreto.
    Zanetti 5,5: Affonda anche lui nella barca nerazzurra. Fa il possibile, ma contenere Lamela è difficile.
    Palombo 5,5: Era alla prima apparizione e già di per se non era semplice inserirsi in certi meccanismi. Figuriamoci se si prendono quattro sberle.
    Cambiasso 5: Spento come molti altri compagni.
    Pazzini 4: Gioca un tempo, ma quasi quasi sembra che non ci sia.
    Milito 5: I quattro gol di mercoledì sono solo un ricordo. Gira sempre a largo, mai pericoloso dalle parti di Stekelenburg.
    Cordoba 5: Entra al posto di Samuel ma cambia veramente molto poco.
    Poli 5,5: Entra a gara compromessa e nonostante l’impegno non gli riesce quasi nulla di buono.
    Ranieri 4,5: Avrà anche problemi di formazione, ma togliere un attaccante, per quanto spento, per mettere un centrocampista, sotto di due gol, appare quantomeno una mossa suicida.

    Roma Inter 4-0 video highlights youtube
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  • Coppa Italia, Napoli Inter. Lavezzi dal 1′, out Lucio e Pazzini

    Coppa Italia, Napoli Inter. Lavezzi dal 1′, out Lucio e Pazzini

    Sfida dal sapore europeo quella in campo stasera al San Paolo tra Napoli e Inter per i quarti di finale della Tim Cup. Sarà una partita particolare, da dentro o fuori vista la formula dell’eliminazione diretta della gara unica, in cui l’undici partenopeo potrebbe esaltarsi, visto che nelle notti europee ha tirato fuori il meglio di sé. Mazzari cerca di battere nuovamente (come fece a San Siro per 3-0) la banda Ranieri, conquistando un posto nelle semifinali del torneo e cercando di risollevare un morale basso, dopo gli ultimi pareggi che hanno allontanato il Napoli dalle zone alte della classifica. Situazione opposta per Ranieri che dopo aver rilanciato i suoi nella rincorsa scudetto cerca la nona vittoria consecutiva tra campionato e coppe dosando le forze con un mini turn over. I guai maggiori per i nerazzurri arrivano dal mercato dove la grana Thiago Motta potrebbe avere ripercussioni anche negli equilibri tattici di una squadra che sembrava aver trovato la sua giusta quadratura.

    Ezequiel Lavezzi | © Marco Luzzani/Getty Images

    NAPOLI – Mazzarri deve sciogliere gli ultimi dubbi relativi alla formazione, poiché il rientro di Lavezzi dovrebbe lasciare fuori un nome eccellente. Le prime indicazioni danno favorito per l’esclusione l’ex Udinese Inler, apparso in evidente calo nelle ultime prestazioni, che dovrebbe lasciare spazio a Dzemaili, ma rimane il dubbio in attacco, poiché togliere uno tra Pandev e Hamsik non sarà certo una scelta facile. Il macedone ha dimostrato nelle ultime apparizioni di aver ritrovato una vena realizzativa da bomber di razza realizzando tra campionato e coppa 6 gol. Considerando l’avversario inoltre Pandev potrebbe avere ulteriori motivazioni a far bene contro la sua ex squadra. Per quanto riguarda il modulo, Mazzarri dovrebbe scegliere il 3-4-2-1 con Cannavaro, Campagnaro e Aronica a coprire la porta difesa da De Sanctis. Centrocampo con Gargano e Dzemaili al centro, mentre per garantire tanta corsa sugli esterni agiranno Maggio e Dossena. Davanti spazio alla nuova formazione dei tre tenori: Pandev e il rientrante Lavezzi agiranno decentrati alle spalle del bomber uruguaiano Cavani.

    INTER – Ranieri non vuole di certo fermarsi ora. La possibilità di approdare in semifinale e chissà giocarsi la finale nella sua città, a Roma potrebbero davvero rappresentare quello stimolo in più per motivare i suoi uomini. In cerca della nona vittoria consecutiva il tecnico romano, buttando l’occhio alla prossima sfida di campionato dovrebbe attuare un turn over in versione light. Spazio a chi ha giocato di meno, ma con un’intelaiatura ben delineata con i giocatori a cui difficilmente si può rinunciare. Il problema relativo alla possibile cessione di Thiago Motta, non fa dormire sonni tranquilli a Ranieri, che considera il centrocampista italo brasiliano un perno fondamentale della sua rosa. Se dovesse partire sarebbe impossibile rinunciare anche all’altro centrocampista Wesley Sneijder, quindi stasera dovrebbero scendere entrambi in campo, con Motta che potrebbe proprio giocare la sua ultima partita in nerazzurro. Ritrovare il vero Sneijder a questo punto diventa la priorità fondamentale. Rimangono a casa Pazzini e Lucio entrambi a causa di una forma influenzale che li ha colpiti, quindi possibile schieramento con l’unica punta Milito.
    4-4-1-1 con Castellazzi tra i pali, Samuel (o Cordoba) e Ranocchia centrali, con Chivu e Faraoni sulle corsie laterali. In mediana al centro l’ultima probabile apparizione di Thiago Motta in nerazzurro affiancato da Poli, mentre più larghi agiranno Zanetti e Obi. Sneijder si muoverà da trequartista dietro l’unica punta Milito.

    PROBABILI FORMAZIONI NAPOLI INTER

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Dzemaili, Dossena; Lavezzi, Pandev; Cavani.
    A disp.: Rosati, Fernandez, Britos, Zuniga, Inler, Vargas, Hamsik.
    All. Mazzarri.

    INTER(4-4-1-1): Castellazzi, Faraoni, Samuel, Ranocchia, Chivu; Zanetti, Thiago Motta, Poli, Obi; Sneijder; Milito.
    A disp.: Julio Cesar, Maicon, Cordoba, Cambiasso, R. Alvarez, Castaignos, Zarate.
    All.: Ranieri.

  • Inter, favola del Principe Milito. Eclissi di Ranocchia

    Inter, favola del Principe Milito. Eclissi di Ranocchia

    Luci e ombre nella rimonta nerazzurra. Non per quanto riguarda gli ultimi favori arbitrali così tanto gettati in prima pagina dalla Lazio nel post partita, considerando come solo la domenica prima nel derby, l’Inter avevesse ricevuto lo stesso trattamento con un gol valido annullato per offside, senza sollevare nessun polverone mediatico. Le luci della ribalta splendono per una rinnovata solidità in fase difensiva, con soli 3 gol subiti in 8 partite, sui punti conquistati, 27 nelle ultime dieci partite, e sul giocatore più in forma del momento: il Principe Diego Milito tornato a splendere con l’inizio del nuovo anno, capace di segnare 5 reti in 4 partite andando a segno consecutivamente da quattro turni di campionato. Le ombre? Oltre ai possibili mugugni per la panchina difficile da digerire per un giocatore di spessore come Sneijder, c’è da considerare come la rinnovata solidità difensiva associata all’accoppiata Lucio-Samuel abbia praticamente tagliato fuori dalla cavalcata nerazzurra Andrea Ranocchia. Analizziamo entrambe le situazioni, evidenziando come per Milito sia utile fare il paragone con l’Araba Fenice in grado di risorgere dalle proprie ceneri, mentre per Ranocchia si può parlare di un’involuzione che potrebbe costargli il posto in Nazionale.

    Diego Milito | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    MILITO- Archiviato l’hannus horribilis 2011 con la vittoria del tanto odiato premio del Bidone d’Oro, il Principe ha aperto il nuovo anno ritrovando la via del gol con la stessa facilità che aveva nell’anno del Triplete. Proprio nell’annata dei record riuscì a segnare addirittura 30 gol in 52 presenze, realizzando reti pesantissime in qualsiasi finale, mettendo due sigilli pesantissimi nella storica partita di Madrid contro il Bayern Monaco riportando dopo quasi cinquant’anni la Champions nella Milano nerazzurra. L’anno seguente a causa di una serie infinita di infortuni, il Principe si smarrì perdendo il fiuto del gol, realizzando solo 8 gol in 34 partite. Quest’anno la storia sembrava ripetersi, in maniera quasi tragicomica, considerando l’innumerevole quantità di gol impossibili sbagliati dall’attaccante argentino, con lo stesso Ranieri che più di una volta gli indicava la via del pellegrinaggio e della benedizione per scacciare la malasorte. Sembrava dovesse tornare in quel di Genoa, con il suo ex presidente Preziosi sempre pronto ad abbracciarlo a braccia aperte, ma Milito non si è mai arreso, con Ranieri pronto a concedergli la giusta dose di fiducia in attesa di uno sblocco mentale più che fisico. Le note positive sono arrivate di lì a poco, prima contro il Lecce, poi la doppietta a Parma, il gol nel derby e l’ultimo sigillo contro la Lazio sono più che un segnale di un ritorno eccellente. Moratti se lo coccola, e il Principe è pronto a festeggiare la quota dei 50 gol con la maglia nerazzurra (a distanza di altre tre realizzazioni), festeggiando con i suoi tifosi che l’hanno saputo aspettare come lui stesso ha sempre dichiarato.

    RANOCCHIA- Discorso opposto per Ranocchia, che dopo essere arrivato a gennaio dello scorso anno all’Inter e aver giocato spesso da titolare al fianco di Lucio a causa del brutto infortunio di Samuel, si trova oggi con la strada bloccata dalla ritrovata verve della coppia di centrali. Gasperini stravedeva per lui schierandolo largo sulla fascia, con pessimi risultati. Ranieri gli ha dato fiducia, e lui l’ha ripagata con il gol partita contro il Cesena nella sua ultima apparizione da titolare in campionato, ma poi sono seguite solo panchine ad eccezione della sfida di coppa contro il Genoa, dove tra l’altro ha giocato una partita da sette in pagella. I problemi sorgono in visto delle convocazioni per i prossimi europei, considerando come Prandelli abbia più volte ribadito di dare priorità a chi gioca con continuità nel proprio club, Ranocchia continuando con questo minutaggio potrebbe perdere il treno per Euro 2012. La palla passa in mano a Ranieri.

  • Tegola Inter, stiramento per Lucio. Un mese di stop

    Tegola Inter, stiramento per Lucio. Un mese di stop

    Piove sul bagnato in casa Inter. Arriva l’ennesima brutta notizia dall’infermeria nerazzurra sull’infortunio occorso a Lucio uscito malconcio dalla sfida europea contro il Trabzonspor. Questo è il comunicato ufficiale apparso sul sito dell’Inter:

    In seguito a un dolore muscolare accusato al termine della gara con il Trabzonspor, dopo la seduta ‘di scarico’ nella giornata di ieri, Lucio è stato sottoposto ad accertamenti strumentali in mattinata che hanno evidenziato uno stiramento di 2° grado all’adduttore della gamba sinistra. Il difensore è già stato sottoposto al primo ciclo di fisioterapia.

    Lucio | © Maurizio Lagana/Getty Images

    L’infortunio dovrebbe tenere fermo ai box il brasiliano verosimilmente per circa un mese, quindi per il suo rientro è ipotizzabile aspettare gli inizi del nuovo anno. Brutta tegola per Ranieri che aveva appena recuperato la coppia centrale Lucio e Samuel e ora non potrà concedere il giusto riposo ai centrali difensivi utilizzando Andrea Ranocchia rientrato da poco da un infortunio muscolare proprio contro il Cagliari e risparmiato a Trebisonda.

    Assente ad Appiano Gentile anche Forlan che fa slittare il suo rientro alla Pinetina a domani poiché il volo con cui doveva tornare a Milano ha avuto problemi di natura tecnica. Allenamento che ha visto la presenza del presidente Massimo Moratti da spettatore privilegiato, che ha voluto assistere personalmente agli allenamenti e parlare con Ranieri. Il tecnico romano nella seduta odierna ha provato a lungo nuovamente il modulo con Alvarez e Zarate larghi dietro all’unica punta Pazzini.