Tag: luciano moggi

  • Radiazione? Moggi chiede la prescrizione

    Radiazione? Moggi chiede la prescrizione

    Lo scorso 15 giugno la Corte Federalle accogliendo totalmente le richieste del procuratore ferederale Palazzi ha deliberato per la radiazione di Luciano Moggi, Antonio Giraudo ed Innocenzo Mazzini. Ieri davanti alla Corte d’Appello i tre imputati di spicco del Processo a Calciopoli hanno continuato a ribadire la loro innocenza chiedendo però la prescrizione del procedimento di radiazione.

    La prescrizione, che in questi giorni è tornata alla ribalta e per molti è stata decisiva nel salvare l’Inter e Moratti da giusta penalizzazione e squalifica, torna alla ribalta ma questa volta per non uscire definitivamente dal mondo del calcio

    A difendere Moggi c’era ancora una volta l’ormai famoso avvocato Prioreschi che durante la sua arringa ha ribadito “Noi riteniamo che la radiazione per Moggi sia prescritta. I fatti di Calciopoli si sono aperti nel 2004/2005 e a seguito delle sentenze l’ultimo termine è quello del 30 giugno 2010. Ci rivolgiamo anche noi alla norma usata dal procuratore l’altro giorno. Il termine per noi era già decorso e questo è un principio e segnalo il caso Agricola come precedente. Chiediamo quindi che venga dichiarata la prescrizione per termini”. Sulla stessa linea anche gli avvocati di Mazzini e Giraudo.

    Immediata e tempestiva la replica di Palazzi “Questo non è un deferimento come le difese intendono. In questo caso bisogna tenere presente qual è il tema di questo procedimento, ossia l’aggiunta di sanzione in un caso di fatti particolarmente gravi”. Il nuovo codice di giustizia sportiva non ha disciplinato i casi ancora pendenti. Questa non è una norma ad personam ma riguarda altri 40 casi, è una norma transitoria e procedimentale. Non c’è stato un esaurimento del rapporto perché si tratta di fatti ancora pendenti. In più non esiste prescrizione per la radiazione per questo respingiamo questa tesi e qualora volessimo prendere in considerazione tale ipotesi i termini si esaurirebbero nel 2013 visto che il procedimento è stato aperto nel 2008″.

    Quest’oggi dovrebbe arrivare il verdetto che comunque stando alle indiscrezioni dovrebbe confermare la radiazione tanto che lo stesso Moggi ha anticipato la sua battaglia fino a Strasburgo, se sarà necessario.

  • Moggi, Alvarez che colpo! Juve punta su Amauri

    Moggi, Alvarez che colpo! Juve punta su Amauri

    Agli antipodi per le vicende extracalcistiche Luciano Moggi esalta invece la campagna acquisti condotta fino al momento dall’Inter. Fan da sempre di Jonathan, big Luciano dice un gran bene di Ricky Alvarez, il talentino argentino arrivato dal Velez secondo Moggi non farà rimpiangere Sneijder anzi permetterà a Gasperini di trovare imprevedibilità e alternative sulla fase d’attacco.

    © Claudio Villa/Getty Images
      Per Moggi non esiste il paragone tra Alvarez e Lamela per la superiore adattabilità del primo al nostro campionato. Sempre in controtendenza anche con gli uomini mercato bianconeri l’ex dg della Juventus consiglia di dare una nuova chance ad Amauri permettendogli finalmente di giocare da ariete esaltando di fatto le sue qualità nel modulo di Conte a lui molto congeniale. Consigli anche a Roma e Milan, Moggi per i giallorossi vede in Pastore l’obiettivo designato da Sabatini mentre un monito per i rossoneri su gli obiettivi Danilo e Ganso buoni giocatori si ma ritenuti non ancora prontissimi per il nostro campionato.

  • La rivincita di Moggi “Moratti, ecco Calciopoli… Adesso la revisione”

    La rivincita di Moggi “Moratti, ecco Calciopoli… Adesso la revisione”

    Se le indagini hanno avuto seguito e la parte nascosta delle intercettazione che ha dato vita a Calciopoli 2 è venuta fuori sostanzialmente è per merito suo, Luciano Moggi, sin dal 2006, quando per tutti era il capo indiscusso della cupola lui sosteneva invece di un sistema consolidato e condiviso da più fronti. La relazione di Palazzi toglie la coltre di fumo sotto una vicenda nata male e condotta ancor peggio da chi era chiamato ad esser giusto ed imparziale.

    Moggi con Giraudo e Capello | © Carlo Baroncini/Getty Images
    Palazzi accusa l’Inter, Facchetti e Moratti di aver cercato di ottenere favori in cambio di imprecisati regalini e con l’utilizzo assiduo delle conversazioni telefoniche nelle ore pre e post la disputa dei match. Oggi è il giorno di Luciano Moggi e l’ex dg bianconero non perde l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Ecco l’intervista concessa a Tuttosport. Finalmente siamo riusciti a tirargliele fuori ste co­se. La ritiene una sua vitto­ria? No, nessuna vittoria. Ci vuole ancora tempo per la vittoria come la intendo io. Per quello che mi hanno fatto e che hanno fatto alla Juventus ci vuole ben altro. Diciamo che ora finalmen­te mi godo il fatto che qual­cuno mi ha ascoltato. Pec­cato che sia tardi… Io certe cose le dicevo nel 2006 Moratti deve rinunciare alla prescrizione? “Io al suo posto avrei evita­to di andare in giro a dire che ero pulito e onesto per tutti questi anni, ora quel­le frasi sono ancora più stridenti alla luce della re­lazione di Palazzi. E, co­munque, se lui pensa di es­sere davvero così onesto, allora rinunci alla prescri­zione! Ora penso a quelle immagini dei giocatori del­l’Inter che cantano: “vincia­mo senza rubare”. Mi sa che devono inventarsi un nuovo coro adesso” Questa nuova pagina di Calciopoli è uscita fuori per merito suo per chi l’ha fatta? Per me, è ovvio. Per i tifo­si juventini che continuano a volermi bene e che meri­tavano qualcosa di meglio che una mancata difesa nel 2006. E per quei poveri dia­voli di arbitri che sono fini­ti triturati in questa fac­cenda senza avere nessuna colpa. Gente che è stata ro­vinata senza alcuna colpa: Cassarà, Pieri, De Santis, Dattilo… E’ soprattutto per loro che voglio che venga ristabilita la verità. E’ buffo, dicevano che ero amico degli arbitri e non era vero, lo sono diventato adesso perché meritano giustizia Con queste telefonate nel 2006, le sentenze sarebbe state diverse? Beh, iniziamo a dire che la Juventus e il sottoscritto non hanno avuto nessun articolo 6 diretto, al contra­rio dell’Inter, almeno se­condo quanto si legge nella relazione Palazzi… D’altra parte quando Cobolli Gigli dichiara, una volta dimesso da presidente, che Guido Rossi doveva colpire la Ju­ventus. O quando l’assi­stente Coppola dice in tri­bunale che gli inquirenti respinsero la sua proposta di collaborare dicendogli: l’Inter non ci interessa. In­somma Lei vuol far capire che la mancata difesa della Ju­ventus fa parte di quel di­segno? No, non dico questo. Dico che siamo rimasti soli al­l’improvviso. E che la man­cata difesa della Juventus ha sicuramente incoraggia­to l’atteggiamento giusti­zialista dell’estate 2006. A questo punto lei conti­nua nella sua battaglia: sta preparando la richie­sta della revisione ex arti­colo 39? Assolutamente sì. Hanno voluto Calciopoli? Bene, ora se la prendano, ma tut­ta però, il pacchetto com­pleto. Qualcuno piangerà, qualcuno dovrà spiegare, tutti devono stare attenti. Ma, dica la verità, si aspet­tava una relazione di Pa­lazzi così dura nei con­fronti dell’Inter dopo tut­to quello che la giustizia sportiva ha fatto in questi anni? Io ho sempre fiducia nella giustizia, ora finalmente ha letto bene le situazioni. Cinque anni fa le lesse ma­le e poi perse troppo tem­po. Ma io non mollo e alla fine la verità viene a gal­la. Effettivamente sono tante le battaglie che sta com­battendo dal punto di vi­sta legale. Oggi è a Napoli per l’ennesima udienza del processo penale, ve­nerdì sarà a Roma davan­ti alla corte di giustizia fe­derale per l’appello con­tro la radiazione… E’ sapete una cosa buffa. Io dopo cinque anni vengo radiato senza aver avuto nemmeno un articolo 6, Moratti con l’articolo 6 a carico dell’Inter dopo cin­que anni viene prescritto! A ripensarci non è buffo: è kafkiano! A cosa penserà questa se­ra prima di addormentar­si? Che io ho ricevuto moltis­simo dal mondo del calcio italiano e al mondo del cal­cio ho dato anche tantissi­mo, per esempio, una na­zionale campione del mon­do costruita con i miei gio­catori. Insomma, è un pa­reggio. Alla fine vorrei pa­reggiare anche con la giustizia, quella sportiva e quella penale. Mi sembre­rebbe

  • La Casoria resta in sella. Calciopoli continua

    La Casoria resta in sella. Calciopoli continua

    Il processo a Calciopoli in corso presso il Tribunale di Napoli resta nelle mani della giudice Casoria la Corte d’Appello del capoluogo campano ha infatti rigettato la richiesta di ricusazione richiesta dall’ex pm Narducci e dal suo collega Capuano.

    Roberto Salomone/Getty Images
    La Casoria è stato un giudice giusto e privo di animosità verso i pm si legge nelle cinque pagine di motivazione scritte dal presidente della Corte d’Appello Di Mauro, nonostante qualche animosità caratteriale tra la stessa Casoria e le sue colleghe Gualtieri e Pandolfi che non hanno comunque nuociuto al regolare svolgimento del processo. Il Processo dunque può entrare nella fase calda ed emettere verdetto per la fine di settembre essendo cosi scongiurata l’ipotesi di prescrizione tanto di attualità in questi giorni.

  • Andrea Agnelli tira le orecchie alla Gazzetta

    Andrea Agnelli tira le orecchie alla Gazzetta

    Oggi, giorno dopo il cda bianconero, sul web si è scatenato il dibattito, come abbiamo già avuto modo di scrivere, tra i tifosi bianconeri se i 120 milioni più i 72 di prestito concessi da Exor sono un esempio di “riattaccamento” della famiglia Agnelli (Elkann) alla Vecchia Signora o l’ultima esempio di un cambiamento di asset strategico.

    Andrea Agnelli | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Ad avvalorare la prima tesi oggi compare sulla Gazzetta dello Sport un’intervista esclusiva al presidente della Juventus Andrea Agnelli, occasione si per spiegare il nuovo progetto bianconero, la voglia di rilancio, le aspettative derivanti dall’entrata in funzione del nuovo stadio e l’investimento sul vivaio e i giovani. Ma è stata sopratutto l’occasione di lanciare una punzecchiatura alla rosea, seppur in conclusione d’intervista. Alle domande del direttore della Gazzetta Monti su Calciopoli, il presidente risponde per le rime prendendo si le distanze da Moggi ma attribuendo alla rosea l’inizio del tam tam mediatico da cui poi nacque lo scandalo. Di seguito vi riportiamo i passi significativi dell’intervista. Martedì la Juve è intervenuta per la prima volta ufficialmente nel Processo di Napoli. Qualcuno ha scritto che la società ha scaricato Moggi. Altri l’esatto contrario. Qual è la vostra posizione su Calciopoli? «L’avvocato Giuseppe Vitiello ha detto cose assolutamente chiare sia dal punto di vista giuridico che fattuale. In sintesi: le accuse sono infondate. Semmai dovessero emergere comportamenti penalmente rilevanti sarebbero da ascrivere a Moggi personalmente. E comunque riteniamo che questi fatti non sussistano» . E dal ricorso presso la giustizia sportiva cosa vi attendete? Chiederete che vi siano restituiti i due scudetti, compreso quello assegnato all’Inter? «Dal ricorso ci attendiamo anzitutto risposte. E che la giustizia sia davvero uguale per tutti. La restituzione degli scudetti è altra cosa, e dipende dall’esito del processo penale alla fine dei tre gradi di giudizio. Solo allora si potrà richiederla. Ma l’esito del ricorso, che attendiamo con pazienza da ben 14 mesi, è fondamentale: non si può comprendere il processo di Napoli se non si ricorda come iniziò e che cosa divenne il processo sportivo» . Dunque che cosa fu secondo lei? «Fu un processo sommario, in tempi brevissimi, istruito in un clima di clamore mediatico che ne condizionò l’esito. Fu proprio la Gazzetta a innescarlo rivelando le intercettazioni. La Procura federale aprì il procedimento sulla scorta di quanto aveva appreso dai giornali» . In verità, la Gazzetta rivelò che le intercettazioni trasmesse dalla federazione alla magistratura giacevano da mesi in un cassetto. Oltre alla Gazzetta, la Repubblica, il Corriere della Sera, la Stampa e quasi tutti gli altri giornali le pubblicarono. Davvero pensa che Calciopoli sia stata innescata dai media oppure dai comportamenti scorretti di Moggi e degli altri imputati? «Rivelare intercettazioni coperte da segreto è un reato. Uno può decidere se pubblicarle o no. Ma oggettivamente da quella decisione è scattato il processo. E il clima che lo ha accompagnato fino alla sentenza» . Insomma, lei ritiene che la Juve non fu condannata per quanto emerso da quelle intercettazioni, bensì fu vittima di un massacro mediatico. . . «La riprova la trovo oggi su Sette. Testualmente il presidente Giancarlo Abete dice: “Prima si truccavano le partite per conseguire il risultato sportivo, adesso abbiamo dei criminali che usano lo sport per arrivare a facili guadagni”. Non ho parole né commenti» . Sia lei sia John Elkann avete dichiarato che la nuova Juve deve guardare al futuro. Ma qual è il peso del passato sulla sua presidenza? «Il passato evidentemente pesa. La Juve è andata una sola volta in Serie B a causa di Calciopoli. Questo rimarrà sempre. Ma il piano che abbiamo presentato oggi è la dimostrazione che guardiamo avanti, eccome» .

  • Moggi “Inter premiata dall’incertezza. Milan senza rivali”

    Moggi “Inter premiata dall’incertezza. Milan senza rivali”

    Seppur le sentenze dei Tribunali lo allontanano sempre più dal calcio giocato il parere di Big Luciano è sempre ascoltato e frutto di spunti interessanti per leggere i possibili sviluppi della prossima stagione. L’impegno del venerdi su TMW gli consente quest’oggi di commentare l’ormai quasi certa scelta dell’Inter per la panchina. Moggi plaude l’ingaggio di Gasperini definito “tecnico dal profilo giusto, purchè venga fatto lavorare come le sue qualità gli consentono, per costruire qualcosa di importante in nerazzurro. E’ un tecnico preparatissimo tatticamente, ed abile anche a gestire il materiale umano a propria disposizione. “

    L’ex dg bianconero critica però il modo di agire di Moratti, l’acer trattato cinque tecnici completamente diversi tra loro per background, carisma e profilo tecnico non fa altro che metter tutto l’organico in confusione delegittimando il potere dell’allenatore sin dal suo arrivo. Non poteva mancare un accenno alla sua Juve, se gli Agnelli gli avessero concesso un aumento di capitale ai suoi tempi la Vecchia Signora avrebbe avuto 11 top player quella attuale però deve far di necessità virtù, ma big Luciano indica nelle cessioni il tesoretto giusto per investire sul mercato. Sbagliate oltretutto le scelte di riscattare Pepe e Motta “certe volte, quando si perde, è meglio accontentarsi di limitare i danni”. Dubbia anche la scelta di puntare su Aguero “migliora la classifica ma non è il giocatore in grado di garantire un effettivo salto di qualità.”

    Elogi invece per il Milan e la sua dirigenza considerata “immensamente superiore rispetto alle contendenti”. Ottimi gli acquisti di Taiwo, Mexes ed El Shaarawy per il Moggi il Milan può vincere a mani basse per i prossimi due anni.

  • La Juve prende le distanze da Moggi e Calciopoli

    La Juve prende le distanze da Moggi e Calciopoli

    Curiosità ed interesse destava l’udienza in programma oggi al Tribunale di Napoli per via della difesa della Juventus affidata all’avvocato Vitiello. I tifosi e non aspettavano le parole del legale della Vecchia Signora per capire finalmente la posizione della società dopo che nel 2006 l’arringa dell’avvocato Zaccone fu in linea di massima un ammissione di colpevolezza.

    Andrea Agnelli | © Valerio Pennicino/Getty Images
    L’avvocato Vitiello ha incentrato su due punti fondamentali la sua disanima, la prima prendendo le distanze da Moggi, dal suo operato “ipoteticamente scorretto” “La Juventus ha sempre vinto sul campo per meriti propri, per forze proprie e non aveva la necessità di ricorrere a sistemi. -dice Vitiello – Un’eventuale attività dolosa, fosse anche l’istigazione all’alterazione del sorteggio di un arbitro che comunque non rappresenta illecito sportivo, esorbita delle incombenze dei limiti funzionali del direttore generale e qualora fosse avvenuto, è avvenuto in autonomia dalla società che in alcun modo appare coinvolta in questa vicenda La seconda parte dell’arringa è invece tenuto a screditare la costruzione dell’accusa, le indagini di Auricchio montate attraverso i giornali e senza un riscontro certo “Auricchio lo avete sentito: avete voi stesso ritenuto anonime le citazioni di giornali. Vanno dichiarate inutilizzabili per cose riferite da articoli di giornale di dubbia fonte le cose dette dal colonnello qui e che fanno continuo riferimento agli articoli di giornale, senza contezza diretta dei fatti, sono nulle. Nulli gli atti di questioni acquisite senza rogatoria e non parliamo soltanto delle schede svizzere”. Inammisibile anche la richiesta di risarcimento del Brescia uno per aver violato i dettami del giudizio sportivo rivolgendosi alla magistratura ordinaria, seocndo per la mancanza di coinvolgimento diretto della Juventus nella retrocessione delle Rondinelle. Dello stesso tenore le arringhe dei legali di Reggina, Lazio e di Ambrosino e Germignani. Il giudice Casoria ha poi fissato nel 5 luglio la prossima udienza rimodulando l’agenda e annunciando la sentenza per la fine di settembre.

  • Moggi dopo la radiazione “Non mi arrendo, farò ricorso”. Video

    Moggi dopo la radiazione “Non mi arrendo, farò ricorso”. Video

    Non intende fermarsi Luciano Moggi. La radiazione è come preventivato arrivata ma l’ex dg bianconero non ha nessuna intenzione di porre l’ascia di guerra ufficializzando il secondo grado di giudizio e poi all’Alta Corte del Coni. A raccogliere le prime dichiarazioni di Big Luciano è Fabio Biasin nel consueto appuntamento con il calcio dal suo punto di vista di LiberoTv.

    Luciano Moggi | © Giulio Piscitelli/Getty Images
    “Chi fa queste cose pagherà le conseguenze, evidentemente qualcuno non ci vuole nel calcio” – tuona Moggi – e poi annuncia “Non mi arrendo. Ora si va avanti con il secondo grado, poi il ricorso alla Corte del Coni. Intanto voglio leggere le motivazioni. Ma continuerò a lottare, non c’è nessun dubbio”. Moggi non rinuncia poi a commentare le vicende del calcio attuale dallo scandalo scommesse dove per forza di cose è ovviamente attendista anche se non risparmia qualche stoccata al garantismo attuale di Sandulli. Critica il comportamento di Leonardo riservando poi una stoccata al presidente dell’Inter “si vede che ha conosciuto Moratti” Le dichiarazioni a caldo di Luciano Moggi sulla radiazione

  • Moggi addio al calcio. E’ radiazione

    Moggi addio al calcio. E’ radiazione

    In tempi di schiaffi, di polemiche e di sgarbi, giunge, a dire il vero con il solito ritardo amministrativo, la tanto attesa sentenza della Figc sulla radiazione chiesta da Palazzi ai danni di Moggi, Giraudo e Mazzini. Fuori dal calcio, quindi, “Big Luciano” l’uomo di calcio più potente d’Italia, almeno fino all’estate 2006.

    Luciano Moggi | © Giulio Piscitelli/Getty Images
    Nella motivazione del verdetto si legge “la radiazione è del tutto proporzionata ai fatti commessi, tenuto conto della loro intrinseca gravità e delle conseguenze a cui hanno condotto il modo di concepire la competizione e i rapporti tra le societa’ partecipanti ai campionati e i tesserati”. “Condotta illecita e antidoverosa (…) sicuramente connotata dal carattere altamente inquinante della sistematicità e della stabilità organizzativa” parole che non lasciano spazio all’interpretazione e che suonano come una condanna definitiva non solo nei confronti dell’ex Dg della Juventus, ma soprattutto nei confronti delle vane speranze dei tanti tifosi juventini che da quasi un lustro devono soffrire per le disgrazie della propria squadra e speravano in un ritorno del loro caro dirigente per tornare ad essere vincenti. Le parole di commento alla sentenza sono state affidate a Paolo Trofino difensore di Luciano Moggi: “L’innocenza del mio assistito sta nelle altre 170 mila telefonate che solo in parte sono state messe agli atti. Tutti le avevano a disposizione, noi ce le siamo andate a cercare e ad ascoltare”. “Non ho seguito io il procedimento presso la Federcalcio – aggiunge Trofino – ma so per certo che Luciano si sente ingiustamente discriminato. Ora che cominciava a dimostrare la sua innocenza, e la squalifica sportiva stava per finire”. Un fulmine a ciel sereno quindi quello che ha colpito Big Luciano,“questa sentenza è rimasta per cinque anni nel limbo – conclude Trofino – È davvero troppo tempo. In qualsiasi sistema giuridico, per quanto rudimentale, non sarebbe possibile“. In tempi di schiaffi e di rivoluzioni a suon di si referendari, anche il calcio mette a segno la sua e chiude probabilmente una delle pagine più controverse di tutta la sua storia. O forse no?

  • Calciopoli, la difesa della Juve ottiene il rinvio, la memoria è scottante

    Calciopoli, la difesa della Juve ottiene il rinvio, la memoria è scottante

    Era il giorno delle difese, con in primis quella della vecchia Signora che ha però ottenuto il rinvio della sua attesa deposizione in quanto la memoria di 140 pagina presentata dovrà essere accuratamente spiegata in ogni suo aspetto procedurale e non.

    Con la memoria di 140 pagine si è preso spunto da quanto emerso, sia in fase procedurale sia dal punto di vista del merito dei fatti contestati, nei 30 mesi di dibattimen­to, ma anche nei procedimenti sportivi. Contro il Brescia che chiede i danni, viene chiamato in causa il giudizio arbitrale spor­tivo nel quale si escludeva la possibilità di adire le vie legali pe­nali a ristoro di eventuali danni e chiarissimo l’accenno all’even­tualità di una violazione della clausola compromissoria nella scelta di “attaccare” la Juve come parte lesa al processo penale dopo il no incassato per i risarcimenti dalla giustizia sportiva. Nel merito la Juve ha cercheto di dimostra­re come le frodi sportive, per quanto emerso in aula, non furono tali e i nessi causali tra le telefonate di Moggi ai designatori e gli esiti delle gare non sono sillogismo, anzi. Alcuni, tra l’altro, chie­dono danni senza che la Juve entri neanche di striscio nelle par­tite “danneggianti”.

    Ma non è stata solo la Juventus a difendersi, di scena anche le parti civili, ma anche i responsabili civili che hanno fatto di tutto e di più per eliminare al­la radice il problema. Il Brescia, con l’avvocato Catala­notti si prepara a una lunga orazione che ripercorrerà molti dei temi scelti dall’accusa dei pm per riavviare il refrain della richie­sta danni perorata fin dal 2006 anche in sede di arbitrato Coni, se l’Atalanta ha chiesto 68 milioni, il Brescia non sceglierà un più basso profilo. Poi toccherà alla Figc che avrà 2 volte la parola: per chiedere i danni e per evitare di pagarne, visto che è citata anche come responsabile civile.

    Si parla ancora di soldi. Quelli che chiedono le parti civili e non vogliono assolutamente pagare i club chiamati come responsabili civili. Comincia l’avvocato del fallimento Salernitana che se la cava depositando una memoria con la richiesta di un risarcimento provvisionale di 450 mila euro. Poi comincia il legale del Brescia, Bruno Catalanotti, che comincia il suo intervento facendo una richiesta danni provvisionale di 35 milioni di euro a Juventus, Fiorentina e Lazio, responsabili ad avviso del club lombardo di aver causato la retrocessione della squadra nella stagione 2004-2005. Ma si scatena letteralmente dopo pochi minuti tirando in ballo addirittura Bernando Provenzano: “Telefonate e riunioni di altri dirigenti sono molto diverse… E non si venga a parlare giustificando l’illegalità diffusa. Sarebbe come dire che non si punisce Provenzano perché altri fanno come lui“.

    L’avvocato Figc non quantifica il danno: «E’ un danno difficilmente quantificabile, visto che per lo scandalo abbiamo perso l’assegnazione
    degli europei del 2012, abbiamo visto revocati i nostri arbitri al mondiale 2006 e abbiamo dovuto commissariare la federazione. Decida la
    giuria il quantum: noi destineremo l’eventuale danno per i settori giovanili e per formare arbitri migliori
    ».

    Si riprenderà quindi martedì 21 con l’attesa difesa juventina a curra dell’avv. Vitiello e si prevede un udienza letteralmente infuocata mentre, per quanto riguarda la sentenza, invece, è ipotizziabile uno slittamento a metà settembre.