Tag: luciano moggi

  • Calciopoli, Narducci alla Gazzetta “Moggi truccava i sorteggi”

    Calciopoli, Narducci alla Gazzetta “Moggi truccava i sorteggi”

    Passano gli anni ma l’argomento Calciopoli resta sempre di tremenda attualità a conferma di quanto i tifosi siano assetati di verità e di giustizia. La crociata iniziata dalla Juventus con l’insediamento di Andrea Agnelli nella poltrono di presindente ha poi alzato il tono dello scontro con dichiarazioni quotidiane di protagonisti e non che con diverso titolo entrano a piedi uniti sull’argomento.

    Giuseppe Narducci ©Getty Images
    Quest’oggi la Gazzetta dello Sport pubblica una intervista all’ex pm e adesso assessore nel comune di Napoli Narducci. Il principale accusatore del sistema Moggi nonostante l’oramai posizione defilata continua a ritenere vera la sua teoria di un “sistema Moggi” creato per favorire la Juventus. Inevitabile la domanda sul “Piaccia o non Piaccia” e la risposta inequivocabile confermando nessuno coinvolgimento da parte dell’Inter. Di seguito vi riportiamo uno stralcio dell’Intervista sulla Gazzetta dello Sport. Dottor Narducci, la sua è stata una fuga da Calciopoli? “No. Il mio lavoro nel processo era comunque finito. L’inchiesta era partita nel settembre del 2004. C’è stata, anche se ormai molti lo dimenticano, una prima sentenza emessa, quella con rito abbreviato. Ho battuto il mio record personale con oltre diciotto ore di requisitoria. Ormai Calciopoli attende solo la sentenza. E io ho potuto scegliere di mettermi al servizio della città”. Ma perché lei disse «Piaccia o non piaccia, non ci sono telefonate di altri dirigenti coi designatori» quando queste chiamate esistevano? “Quella frase è stata sempre e volutamente equivocata. Era inserita nel contesto del processo e significava che non avevamo altre telefonate “penalmente rilevanti” nel fascicolo. Come potevamo pensare che in un’intera stagione, con 170 mila telefonate intercettate, Bergamo e Pairetto non avessero parlato con altri dirigenti di società? Saremmo stati degli stupidi”. La Federcalcio sottolinea che quelle «altre telefonate» non le ha mai avute. “La Federcalcio venne da noi appena scoppiato pubblicamente il caso Calciopoli, siamo ai primi di giugno 2006. Ci chiese immediatamente tutta la documentazione in nostro possesso e noi aderimmo all’invito. Consegnammo le carte sulle quali stavamo lavorando”. Quindi a Borrelli e a Rossi consegnaste solo le informative dell’inchiesta? “Noi ci concentravamo sulla nostra indagine, sul reato. Dopodiché, più tardi, le telefonate sono entrate nella disponibilità di tutte le parti”. Recentemente i periti della difesa di Luciano Moggi hanno trovato nei brogliacci telefonate segnate dai carabinieri con «baffi» rossi, quindi giudicate rilevanti secondo un ipotetico codice di lavoro, che si riferivano proprio alle intercettazioni bis. “Vorrei proprio vederli quei brogliacci: sono in bianco e nero, come sono stati visti i colori?”. Comunque quelle chiamate ci sono. “Si parla delle telefonate di Facchetti e di altri dirigenti come se ci fosse un filo diretto analogo a quello che noi abbiamo evidenziato per Moggi e l’associazione sotto processo. Si è cercato di far passare il concetto che tutti facevano le stesse cose e che quindi non c’era colpevolezza. Non è vero! C’è stata una campagna furibonda per affermare: tutti responsabili, nessun responsabile. Non era così”. Ma ci sono decine di chiamate in cui i dirigenti dell’Inter, e non solo loro, parlano con i designatori. “Quelle telefonate non hanno valore penale. Non c’entrano niente con la struttura di potere che scoprimmo e che governava tutto il calcio professionistico italiano. Un qualcosa di unico che non aveva paragoni con il passato, un’associazione che non metteva insieme solo uomini e società, prima fra tutte quella di Luciano Moggi, ma anche alcuni pezzi delle strutture federali. L’associazione aveva in mano i designatori. C’erano i cellulari con schede svizzere che solo in parte abbiamo potuto ascoltare, quando ne identificavamo uno da intercettare i numeri cambiavano. E c’erano i sorteggi”. Che notai e diversi «giornalisti-sorteggiatori» hanno definito regolari. “Ci sono le testimonianze degli impiegati della Commissione Arbitrale, Dario Galati e Manfredi Martino. I giornalisti che partecipavano al sorteggio erano inconsapevoli di quello che avveniva e non avevano alcuna possibilità di controllo”.

  • Agnelli, ma perchè mancava Moggi?

    Agnelli, ma perchè mancava Moggi?

    Nemmeno il calcio giocato è riuscito a far passare in secondo piano il ricorso fatto dalla Juventus al Tnas e all’Uefa per valutare l’operato di Guido Rossi e giudicare la posizione dell’Inter non tirata in ballo al momento del processo. Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ieri in una intervista concessa a Rai Uno ha parlato a ruota libera abbracciando temi d’attualità come il nuovo stadio, l’acquisto di Pirlo e la possibilità di intervenire ancora sul mercato. Il nocciolo dell’intervista è ancora una volta Calciopoli e la revoca dello scudetto. Il presidente ha tenuto a precisare di non aver astio nei confronti dell’Inter a prescindere ma solo come effetto collaterale della decisione presa dall’allora presidente Guido Rossi

    Andrea Agnelli ©Valerio Pennicino/Getty Images
    “Sul campo ne abbiamo vinti assolutamente 29, da questo punto di vista siamo consapevoli di cosa ha detto il campo. Noi abbiamo dichiarato nella conferenza stampa del 10 agosto di aver fatto un esposto all’Uefa. Noi come Figc, siamo uno degli organismi dell’organismo centrale Uefa. Noi abbiamo chiesto all’Uefa di verificare l’operato del Commissario straordinario Guido Rossi nel 2006 e della decisione del Consiglio Federale di oggi. L’Inter è un danno collaterale. Se avessero assegnato quello scudetto al Chievo, oggi sarebbe il Chievo il danno collaterale. Ma la nostra disputa è con la Federazione” Ferrea, decisa la posizione di Agnelli tanto da instaurare un nuovo interrogativo. Precisiamo, la Juventus ha tutto il diritto di reclamare parità di trattamento ed equità di giudizio ma adesso a non esser chiara è la strategia del club. Se gli scudetti sono 29 perchè la Juventus ha lasciato Moggi da solo a difendersi? Perchè l’ex dg e Giraudo non erano presenti all’inaugurazione del nuovo stadio, frutto tra l’altro di una loro intuizione?

  • Juventus Stadium, la rabbia di Moggi, l’assenza di Nedved

    Juventus Stadium, la rabbia di Moggi, l’assenza di Nedved

    Fino a questo momento abbiamo esaltato giustamente il lavoro compiuto dalla Juventus, la bellezza dello Juventus Stadium, l’imponenza di una presentazioneche è destinata a restare tra i ricordi indelebili del tifo bianconero. Adesso però, per completezza di informazione, vogliamo sollevare gli altri aspetti della serata magica, le voci fuori dal coro a cominciare da quella di Luciano Moggi assente illustre all’evento ed elemento cardine di quella triade che ha ideato il nuovo stadio ed ha costruito quella Juve di cui ancora adesso si vantano gli scudetti. Luciano Moggi ha visto la presentazione in diretta tv e quest’oggi dalle pagine di Libero fa sentire il suo disappunto non tanto per la sua assenza, ma per la presenza di chi ha “deciso di non decidere”. Queste le parole di Big Luciano.

    Ci duole esternare giudizi non ancora convinti sulla seconda Juve di Marotta. Ma al di là di Pirlo non vediamo un’idea di squadra intesa come tale per essere competitiva,mancano giocatori di primo piano che possano darle una identità e i continui cambi di obiettivi ci sono parsi un indice di incertezza. Una buona cosa viene dalla guida tecnica, Conte ci sembra l’uomo giusto al posto giusto. La Juve gioca con il Parma alle 12 di domenica nello stadio nuovo, un grande progetto ora compiuto, che fu pensato e messo in cantiere dalla triade, particolare che è stato ampiamente dimenticato. Ieri è stato inaugurato con una manifestazione degna della bellezza dell’impianto, inviti a tutte le personalità di spicco e non solo dell’ambiente calcistico: si potevano notare personalità che hanno avuto una parte importante nella retrocessione della Juve in B nel 2006, altre che si sono mostrate recentemente contrarie alla revoca dello scudetto all’Inter sul ricorso della Juve, altre che non hanno difeso la Juve al momento opportuno, c’era un po’ di tutto insomma. Mancava Moratti che ha preferito Sondrio per una conferenza stampa e ha fatto bene dimostrando però una certa coda di paglia. Mancavano infine, non invitati, i tre dirigenti che hanno portato la Juve sul tetto del mondo per i risultati conseguiti e senza nulla chiedere alla proprietà, a differenza di quanto accade adesso, mancavano quei dirigenti che hanno ideato il nuovo stadio facendo girare il mondo al dr. Opezzi alla ricerca e per visionare gli stadi migliori, c’era in compenso un numero “29” ad indicare gli scudetti conquistati, mancavano però gli artefici degli ultimi 12 anni di conquiste, ne è stata cassata la storia. Se l’Avvocato, il dr.Umberto e l’Avv. Chiusano avranno visto, si saranno sicuramente rivoltati nella tomba.

    Se in qualche modo l’assenza di Luciano Moggi poteva esser giustificata anche se l’ammirazione per big Luciano è ancora intatta nei suoi tifosi quella di Pavel Nedved ha fatto un gran boato. L’assenza della Furia Ceca non è giustificata, non esiste un comunitato o qualche rigo in cui venga svelato il perchè della sua assenza anche see ufficiosamente pare sia in patria per un evento benefico.

    Agnelli e Nedved ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Nedved ricopre il ruolo di consigliere del presidente in seno all’organigramma bianconero ma dalla fine dello scorso campionato le sue apparizioni sono notevolmente diminuite tanto che in molti credono alle indiscrezioni di un allontanamento per divergenze di vedute con Marotta e Paratici sul calciomercato.

  • Moggi “Moratti sembra quello del 2000, quello che non vinceva mai”

    Moggi “Moratti sembra quello del 2000, quello che non vinceva mai”

    Luciano Moggi dà i voti al calciomercato nel suo editoriale per Tuttomercatoweb e i suoi commenti, come spesso gli capita, genereranno sicuramente discussioni e dibatti. Big Luciano si discosta notevolmente dalle pagelle degli altri addetti ai lavori consacrando come perfetto per mantenere la leadership il mercato del Milan (voto 9) esaltanto oltretutto l’acquisto di Nocerino “Galliani e Braida con Nocerino in chiusura di mercato hanno fatto vedere come si agisce nella maniera corretta”.

    Da bocciare il mercato dell’Inter (voto 6 di stima per Gasperini) con una stoccata a Moratti per le scelte attuate “Moratti che sembra sempre più quello del 2000, quello che non vinceva mai”. Addirittura da censurare l’acquisto di Zarate.

    Non va leggero nemmeno nei confronti della “sua” Juve (voto 6.5) a cui pronostica un altro anno senza vittoria. Critica indiretta a Marotta per non aver acquistato nessun top player ma sopratutto per aver fallito nelle cessioni.

    In termini di voti subito dopo il Milan si piazza il Napoli (voto 8.5) per aver respinto gli attacchi ai suoi gioielli e per il lavoro di Bigon “bravo rinforzare un’impalcatura già competitiva”

    Voti alti per Lazio (voto 7,5) ottimo centrocampo e una coppia esperta in attacco con Klose e Cissè, Cesena (voto 7,5) investimenti incredibili per la piazza romagnola e cessioni opportune. Promosso anche il Parma (voto 7) di Leonardi e l’acqusito di Floccari in linea con i piani del club. Un bel 7 all’Udinese per la sapiente gestione e sopratutto per le cessioni. 6,5 per Catania, Atalanta, Siena e Cagliari bocciati la Fiorentina (voto 5,5) ovviamente il Palermo (voto 4,5).

    Discorso a parte va fatto per la Roma (voto 6) descrettica come squadra tecnica e zeppa di qualità ma senza consistenza. Sulla sufficienza stirminzita però pesano la gestione Borriello trattato come l’ultimo arrivato ma alla fine tornerà utilissimo e il caso Totti a detta di big Luciano gestito malissimo.

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  • Radiazione Moggi ricorre all’Alta Corte

    Radiazione Moggi ricorre all’Alta Corte

    Era praticamente annunciato sin dalla decisione del Consiglio Federale ma adesso è ufficiale. Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini continuano la loro battaglia contro la Figc e la radiazione prensentando ricorso all’Alta Corte di Giustizia. A darne l’ufficialità è prorpio l’ente attraverso un comunicato:

    “Moggi, Giraudo e Mazzini hanno presentato ricorso contro la FIGC avverso la decisione emessa dalla Corte di Giustizia Federale della FIGC il 9 luglio 2011 che ha confermato la decisione emessa dalla Commissione Nazionale Disciplinare della FIGC, con cui e’ stata inflitta la sanzione della preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC nei confronti dei suddetti soggetti”.

    Gli ex dirigenti bianconeri e il dirigente federale continuano la loro battaglia sicuri di poter stabilire la loro verità e sono disposti ad arrivare fino a Stasburgo per dimostrare che la radiazione comminatagli non è regolamentare ma un abuso di potere.

  • Moggi sul Milan “la pista Hamsik è sempre calda”

    Moggi sul Milan “la pista Hamsik è sempre calda”

    Luciano Moggi analizza i rumors di mercato delle big d’Italia e dall’alto della su esperienza continua ad elogiare la scelta (casuale) dell’Inter di puntare sul Gasperini, complimenti ai nerazzurri anche per l’acquisto di Ricky “Maravilla” Alvarez che ieri nella prima sgambata ha dimostrato di esser duttile in campo e devastante nel tiro dalla distanza (guarda gli Highlights).

    L’ex dg bianconero dallo spazio su TMW elogia finalmente anche la sua Juventus per la scelta di mollare Aguero e puntare su Pepito Rossi. L’ingaggio dell’italiano secondo Moggi non cambia gli equilibri del campionato, non lo avrebbe fatto nemmeno Aguero, ma fa risparmiare la Juve in termini di capitale ed ingaggio e permette a Conte di aver una valida alternativa.

    Sul Milan e sopratutto su Raiola punta Moggi per il top player per Allegri. Il lodo Mondadori complica l’arrivo di Mister X ma alla fine secondo big Luciano arriverà e con l’esperto procuratore in campo la pista Hamsik è sempre calda nonostante le smentite di rito, mentre Ganso e Pastore sono molto più che semplici alternative.

    Continua a non convincere la Roma il cui progetto è a lunga scadenza e prevede “un giorno” di vincere lo scudetto.

  • Revoca Scudetto 2006, Zeman la pensa come Moggi

    Revoca Scudetto 2006, Zeman la pensa come Moggi

    Incredibile ma vero Zdenek Zeman alleato della Juve e di Luciano Moggi nel chiedere la revoca dello Scudetto del 2006 all’Inter. Il tecnico boemo entra ancora una volta in tackle sugli argomenti caldi del nostro campionato conquistando le prime pagine, questa volta però uno dei principali accusatarori dei bianconeri e sopratutto del sistema di gestione usato dalla triade stupisce tutti considerando lo scudetto 2006 illegittimo e quindi da revocare.

    “Credo che sia giusto revocarlo. Sono i fatti a dirlo. Io non conosco le ultime intercettazioni, ma credo che questo passo andrebbe fatto, anche perchè secondo me diverse società avrebbero titolo a rivendicarlo. In quell’anno ci furono diversi episodi eclatanti. Facchetti? E’ stata una grande figura del calcio italiano. Ci sono però alcune intercettazioni che ho letto sui giornali che dicono che probabilmente qualcosa c’è stato. Non sono io a dover giudicare, ma probabilmente sarebbe giusto per il bene del calcio e dei diretti protagonisti fare chiarezza una volta per tutte”.

    Zeman da oggi inizierà la sua nuova avventura sulla panchina del Pescara e nella conferenza stampa di presentazione non ha lesinato però qualche altra frecciatina alla Vecchia Signora “Io oggi passo per nemico dei bianconeri, ma 30 anni fa ero tifoso della Juventus. Per me quella bianconera è una formazione storica del campionato italiano. Il problema è che qualche volta con la Juve hanno lavorato dirigenti che hanno fatto fare brutte figure alla società. Tipo Moggi? Beh, io oggi ufficialmente sono un allenatore di calcio. Lui invece ufficialmente è fuori dal calcio. Il suo nome lo leggo solo sui giornali e qualche volta lo vedo solo nelle trasmissioni televisive, non sui campi di calcio”.

    L’ultima battuta la riserva al nuovo scandalo del calcioscommesse “Credo quello delle scommesse sia un problema antico del calcio italiano. Oggi non scopriamo nulla di nuovo. Mi auguro solo che venga fuori la verità per il bene di questo sport e di tante persone pulite che lavorano nel calcio. Dimostrare certe cose non è facile, ma se c’è qualcuno che ha sbagliato è giusto che paghi. Gli arbitri? Che ci sia un rapporto fra i dirigenti e i designatori non sarebbe un problema di per sè. Bisognerebbe però capire e vedere che tipo di rapporto c’è stato e c’è ancora. Sapere cosa si dicono i designatori e i dirigenti. Galeone il primo a fare la zona? Sono passati tanti anni. Ricordo solo che quando lui iniziò a fare la zona ad Udine, io già da qualche anno giocavo a zona con la Primavera del Palermo”.
    dichiarazioni tratte dalla Gazzetta

  • Calciopoli, nuova svolta. Un carabiniere pentito pronto ad incastrare Auricchio

    Calciopoli, nuova svolta. Un carabiniere pentito pronto ad incastrare Auricchio

    Le indagini condotte dal colonnello Auricchio si sono rilevate in questi anni incomplete e per molti versi fuorvianti, nel lungo faldone consegnato alla procura federale mancavano infatti il corposo elenco di intercettazione che riguardavano ad esempio l’Inter e saltate fuori grazie al lavoro dei periti di Luciano Moggi e in particolare di Nicola Penta dando vita a Calciopoli 2 a alla seconda requisitoria del procuratore Palazzi che ha pesantemente coinvolto l’Inter e Facchetti pur non potendo chiedere la squalifica per sopraggiunta prescrizione.

    Stando alle indiscrezioni raccolte da Juvemania nel corso dell’udienza odierna presso il Tribunale di Napoli Calciopoli potrebbe avere una nuova svolta con un carabiniere pentito pronto a consegnare una memoria nella quale svelerebbe una cernita e addirittura una manipolazione a monte dell’indagine proprio al fine di condizionare la sentenza confezionandola ad arte.

    Le indiscrezioni, certo, dovranno trovare conferma ma se risultasse tutto vero sarebbe l’ennesimo colpo di scena che questa volta però coinvolgerebbe direttamente la giustizia ordinaria allagando ulteriormente lo scandalo e mettendo in ginocchio le istituzioni.

  • Intervista a Stefano Discreti “Conte, il miglior acquisto di Marotta”

    Intervista a Stefano Discreti “Conte, il miglior acquisto di Marotta”

    Oggi, a rispondere alle domande de Il Pallonaro, è Stefano Discreti giornalista “juventilogo” e uno dei principali sostenitori della bufala Calciopoli. Con Stefano ripercorriamo le tappe dello scandalo all’italiana e i possibili scenari dopo la relazione di Palazzi. Non manca, ovviamente, una divagazione sul calciomercato e sulla Juventus.

    Ciao Stefano, grazie della tua disponibilità. Partiamo forte. La lotta contro i mulini a vento sembra che inizi a dare i suoi frutti?
    Tutto merito dei tifosi della Juventus, di Luciano Moggi e del suo pool difensivo. Se fosse dipeso dalla proprietà bianconera….

    Perchè questo nuovo capitolo esce solo ora?

    Perchè la giustizia sportiva ha tempi lentissimi e perchè Calciopoli è stato un processo a senso unico dove tante telefonate sono state stranamente “nascoste”.

    Andrea Agnelli chiede rispetto per la Juve, ma perchè aspettare cinque anni?
    Bisogna dire che Andrea c’è da un solo anno in veste ufficiale. Però la domanda è giusta: dov’è stata la proprietà della Juve in questi anni? Perchè non ha speso mai una sola parola in difesa di Moggi contro questo scandalo? E’ ovvio che se la Juve ha pagato così tanto è anche e sopratutto per colpa della linea difensiva della proprietà Juve..

    Quando e come si chiuderà secondo te lo scandalo Calciopoli?
    A livello sportivo toglieranno lo scudetto all’Inter e basta. A livello penale Moggi & C. assolti. L’illecito dove sarebbe?

    Cerchiamo di parlare di futuro? Cosa pensi dell’arrivo di Conte e del nuovo progetto di rilancio?
    Conte è il miglior acquisto fatto fin’ora dalla gestione Marotta. Ha lo spirito vincente della Juve nel sangue. Ma ora serve che gli costruiscano intorno una squadra competitiva. Si chiama Antonio non Sant’Antonio….

    Aguero è davvero cosi necessario? E Vidal?
    Aguero serve molto di più agli abbonamenti che alle reali necessità della squadra. Vidal? Se partono Sissoko e Melo serve si un giocatore con quelle caratteristiche.

    L’ultima domanda. La Juve di Conte giocherà con il 4-2-4? Con Pirlo in mediana è possibile?
    SI parte con quel modulo, ma non mi stupirei a veder giocare la Juve con il 4-3-3. D’altronde ad inizio carriera di allenatore Conte ha studiato per lungo tempo Zeman e Van Gaal.

  • Moggi, ancora radiazione. Adesso l’Alta Corte

    Moggi, ancora radiazione. Adesso l’Alta Corte

    La Corte di Giustizia Federale della Figc non accetta il ricorso di Moggi, Giraudo e Mazzini confermando la radiazione. A nulla è valso dunque il lungo dibattito di ieri e l’arringa dei legali di big Luciano che attenendosi alle leggi sportive dell’epoca chiedevano la prescrizione.

    Sentenza comunque attesa dell’entourge dell’ex dg della Juventus che già ieri aveva annunciato il ricorso all’Alta Corte, per poi passare per il Tar fino alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo. Anche l’avvocato Prioresci non si dice sorpreso “la sentenza non ci meraviglia. Sono sentenze scritte prima, figlie di norme che non consentono di difendersi. La giustizia sportiva giudica le persone sulla base di sentenze rese. Ci si puo’ difendere da fatti contestati e non da sentenze”.