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  • Zeman: “Moggi mi ha distrutto la carriera”

    Zeman: “Moggi mi ha distrutto la carriera”

    zeman

    Al tribunale di Napoli è in corso la seconda parte del processo a Luciano Moggi nel così detto processo Calciopoli a deporre davanti al giudice è stato il boemo Zdenek Zeman. L’allenatore senza giri di parole si è scagliato contro Luciano Moggi definendolo il responsabile del suo fallimento come allenatore nelle ultime esperienze.

    “Nel 2000 Ferlaino mi licenziò dal Napoli dopo otto giornate. Lo stesso presidente avrebbe poi detto che ero stato chiamato a Napoli per volontà di Moggi e che esisteva un progetto del direttore generale della Juventus per distruggermi”. Continua Zeman: “Quando andai a Salerno, era il 2001, il direttore sportivo Cannella mi parlò di una cena-riunione tra Ferlaino e Moggi, organizzata a casa di quest’ultimo. Fu lì che Moggi, già dirigente della Juventus, architettò la mia fine. L’unico esonero vero è stato quello subito alla Lazio. In altre tre occasioni, Napoli, Salernitana e Lecce, sono stato cacciato in maniera illecita. No, quelli non sono esoneri. Nelle altre interruzioni di rapporto che restano, sono andato via io”. Nonostante il licenziamento dal Napoli, viene fatto notare a Zeman che ha comunque continuato a percepire l’ingaggio di due milioni e mezzo di euro. Questa la risposta dell’ex allenatore del Foggia: “Sono sempre troppo pochi per la mia bravura, io in quegli anni ero uno dei più forti allenatori d’Europa. Eppure in Italia smisi di allenare”.

    Zeman analizza anche le ultime partite della stagione 2003/2004 quando sedeva sulla panchina del Lecce ricordando un Lecce Milan pieno di polemiche e un pareggio accomodante dei pugliesi al Parma.

    Ci furono diverse partite strane nelle giornate di chiusura. Ricordo un Lecce-Milan così agitato che Galliani dovette alzarsi dalla tribuna d’onore e lasciare lo stadio per evitare problemi. Nel finale di stagione i miei avevano smesso di giocare e si arrivò a quel Lecce-Parma. In campo, si sa, si parla molto, ci si scambia informazioni: ne venne fuori una partita anomala, brutta: nel secondo tempo andai dietro la panchina e mi misi spalle al campo. Non si poteva guardare”.

  • Moggi attacca Blanc “non fece nulla per difendere l’onore della Juve”

    Luciano Moggi torna a colpire Jean Claude Blanc dalle colonne di Libero. L’ex direttore generale della Juventus attacca il neo presidente bianconero sempre nello stesso punto, riaprendo la stessa vecchia ferita: “Blanc insiste sui 29 scudetti, e ho già detto che l’asserzione, in sè meritevole, pecca molto quanto a tempistica. Avrebbe dovuto ricordarsene quando nulla si fece per difendere l’onore e la storia della Juve – ribadisce Moggi -. Vedo che nessuno ci casca, né il tifoso, né un commentatore illustre come Beccantini che a proposito della spiegazione fornita dal presidente bianconero (“per rispetto dei nostri supporter”) lancia un aggettivo lapidario “ruffianone”, sicuramente poco gradito dal massimo dirigente della Juve”.

    L’ex dg bianconero infierisce: “In verità non capisco (o la capisco troppo) tutta questa voglia di ricrearsi d’improvviso una verginità, quando ormai l’onore e la storia della Juve è stato sacrificato e dato in pasto a tutti. Blanc dovrebbe capire che il popolo juventino ha memoria lunga, sa quanto quella storia, carica di gloria, sia stata vilipesa dalla stessa società, non potendo avere altro significato quel volersi astenere da ogni difesa nei modi e nei tempi giusti in cui doveva essere portata avanti, ma al contrario, suggerendo anche la condanna, salvo poi fingere di scoprire (così il defenestrato Cobolli Gigli) che nessun illecito era stato accertato (e Zaccone, invece, fingendosi oppresso da troppe carte, nessuna delle quali forse era stata letta, parlò di un timore di serie C)”.

    Moggi passa poi dalla “questione morale” a quella processuale: “Molti lettori avranno seguito il resoconto dei giornali sulla vicenda dei sorteggi arbitrali nel processo di Napoli, e siccome spesso ci si ferma ai titoli, del tutto inesatti e incompleti, ne avranno percepito un significato molto lontano dal reale. Ho visto che anche una mia osservazione data in udienza, circa il ruolo dei giornalisti nei sorteggi, non è stata bene intesa. Avevo detto a proposito del “colpo di tosse strano” così ritenuto dal teste Manfredi Martino, che se lo stesso doveva aver un significato per l’accoppiamento partita-arbitro, allora dovevano essere interrogati al riguardo anche i giornalisti, perché l’irregolarità avrebbe dovuto coinvolgerli. Bene, un cronista attento è andato a chiedere al giornalista protagonista di quel sorteggio, Franco Morabito, se avesse notato qualcosa di irregolare e la risposta è stata netta, ‘non ricordo nessun colpo di tosse e niente di anormale’. Il sorteggio abbinò il nome di Collina alla gara Milan-Juve. Sulla vicenda, Beccantini, oggi da me supercitato, scrive che ‘Manfredi Martino non si è limitato a sdottorare di urne e palline. Ha pure confessato che appena poteva, telefonava a Leonardo Meani, il “preservativo” milanista di Adriano Galliani; i designatori, inoltre, gli avevano confessato che il presidente federale, l’imparzialissimo Franco Carrararo, smaniava dalla voglia di salvare Fiorentina e Lazio (e retrocessero Bologna e Brescia); per concludere Andrea Della Valle, presidente della Fiorentina frequentava spesso i raduni arbitrali di Coverciano. Capito, il devoto funzionario? Altro che colpi di tosse’”.

    Nel suo editoriale, Moggi, parla anche dei “fischi preventivi” a Marcello Lippi, schierandosi al fianco del ct azzurro: “Sarebbe opportuno non parlare dei fischiatori di Cesena, sparuti al punto tale che la maggior parte degli spettatori non li ha neppure sentiti. Siccome però c’è anche chi vi ha riservato un titolo, debbo tornare a stigmatizzare l’andazzo, che nulla c’entra con il celebre assunto che il pubblico ha il diritto di fare quello che vuole – sostiene Big Luciano -. Vogliamo confondere il dissenso relativo all’eventuale gioco della squadra con quello preventivo sul lavoro del ct e sulle sue scelte? Cancello l’idea che tutto sia stato organizzato, ma scopiazzato sicuramente: “l’imitatore” di turno in definitiva non riesce a sottrarsi alla voglia di seguire il gregge (delle contestazioni) sul leit motiv dell’anno, Cassano sì, Cassano no, come se la storia del calcio non ci avesse già dato precedenti di grandi esclusi, sacrificati per garantire compattezza al gruppo o alle idee del ct. Le stesse del resto vanno rispettate a prescindere: non sto neanche a sottolineare che, nel caso, stiamo parlando del commissario tecnico campione del mondo”, spiega l’ex dg juventino.
    via: Juvemania

  • Roberto Mancini gioca con le Iene a fare il Ct “Ecco la mia Italia: Cassano si, Cannavaro e Chiellini no”

    Roberto Mancini intervistato da quelle “canaglie” delle Iene parla a ruota libera del suo momento. L’ex tecnico dell’Inter confessa di aver una voglia matta di allenare. Si parla ancora dell’Inter e del perchè del suo esonero, di Cassano, Balotelli, Moggi e Calciopoli e dellaNazionale. Di seguito vi riportiamo i passi più importanti dell’intervista che andrà in martedi sera su Italia Uno.

    Iene: Hai rescisso il contratto con l’Inter? ma sei pazzo, prendevi 6 milioni all’anno
    Mancini: non prendevo questo, comunque ho rescisso perché ho voglia di tornare ad allenare
    Iene: Ora che sei ufficialmente disoccupato le Iene ti danno 10 secondi per auto promuoverti.
    Manda un messaggio ai presidenti per farti assumere
    M: sono Roberto Mancini, il mio modulo è 5-5-5 come quello di Oronzo Canà. Assumetemi.
    Iene: da quanto tempo non alleni?
    M: 1 anno e qualche mese
    I: in questi anni quante proposte hai ricevuto?
    M: tre o quattro
    I: da parte di quali squadre?
    M: non posso dire le squadre
    I: ma è vero che non alleni perché chiedi troppi soldi?
    M: non è mai stata la cosa principale, né da giocatore, né da allenatore

    I: Balotelli è uno cattivo o lo dipingono così?
    M: no, non è cattivo
    I: diventa come Ibra secondo te?
    M: magari
    I: Balotelli farà i Mondiali?
    M: Fino ad oggi non è mai stato chiamato, però secondo me era un giocatore che poteva essere
    molto utile
    I: tra te e l’Inter cosa ha funzionato?
    M: abbiamo vinto quasi tutto, dopo vent’anni che l’Inter non vinceva
    I: e cosa non ha funzionato?
    M: il presidente ha deciso di cambiare
    I: quanto ha contato da uno a dieci per il tuo esonero Oriali?
    M: 0
    I: i giocatori?
    M. 4
    I: i tifosi?
    M: 0
    I: quanto ha contato da uno a dieci per il tuo esonero Moratti?
    M: 10. Lui mi ha spiegato che era per quella cosa che ho detto dopo Liverpool, ma secondo me
    non è così.
    I: ti sei pentito di quella conferenza stampa?
    M: no

    perché Lippi non lo convoca?
    M: perché non gli piacerà come giocatore
    I: ma ci credi alla storia che il figlio di Lippi e Cassano si sono picchiati?
    M: no, non credo. Credo che Lippi abbia una squadra in cui ci sono certe gerarchie e certi equilibri
    e magari pensa che Cassano possa creargli delle difficoltà
    I: tu lo convocheresti al prossimo Mondiale?
    M: i giocatori che fanno la differenza servono
    I: prove di coppia tra Mancini-Vialli e Pazzini-Cassano. La coppia più vincente?
    M: beh, noi abbiamo vinto tutto alla Samp
    I: la coppia più bella?
    M: adesso Vialli è un po’ così così, però da giovane era carino
    I: la coppia che rimorchia di più?
    M: non c’è paragone neanche su questo, dai
    I: il giocatore più forte del mondo?
    M: Messi
    I: il giocatore che più somiglia a Mancini?
    M: Totti
    I: ti piacerebbe allenare la Nazionale?
    M: Sì
    I: te la facciamo allenare noi: finale di Coppa del Mondo. Manda in campo il tuo 11
    M: Buffon, Zambrotta, Nesta, Barzagli, Grosso, Pirlo, De Rossi, Gattuso, Cassano, Toni, Totti
    I: chi vince i Mondiali?
    M: l’Inghilterra
    I: chi vince la Champions Legaue?
    M: Chelsea, Barcellona, Inter e Real Madrid possono essere le quattro semifinaliste
    I: e il campionato chi lo vince?
    M: l’Inter

    M. Julio Cesar, Maicon, Samuel, Cordoba, Maxwell…volevo vedere se eri attento!. Chivu,
    Cambiasso, Stankovic, Zanetti, Sneijder, Etò e Milito o Balotelli
    I: Moggi è ancora influente nel calcio italiano?
    M: da quello che uno legge sembra che con qualcuno parli
    I: e i tempi in cui giocavi?
    M: sì
    I: perché gli stai sulle palle a Moggi?
    M: non lo so
    I: e a te quanto sta sulle palle?
    M: mi stava sulle palle il modo che aveva di fare
    I: cosa hai pensato quando è scoppiata calciopoli?
    M: era ora
    I: ma in campo vi accorgevate che qualcosa non andava?
    M: sì
    I: perché nessuno ne ha mai parlato prima?
    M: perché bisogna avere delle certezze
    I: la peggiore esperienza da allenatore.
    M: quando sono stato alla Fiorentina e ci sono stati grandissimi problemi economici.
    I: dove preferiresti allenare?
    M: in Premier

  • Gazzoni: “il processo breve azzererà Calciopoli, è una porcheria!”

    Contro la norma sul cosiddetto processo breve scende in campo anche Giuseppe Gazzoni Frascara, ex patron del Bologna calcio, ”grande accusatore e prima vittima” di Calciopoli.

    ”I media – sottolinea Gazzoni Frascara in un comunicato – hanno giustamente rilevato come la nuova norma, se dovesse trovare applicazione, cancellerebbe in un solo colpo processi di grande rilevanza per il cosiddetto popolo dei risparmiatori, come il processo Cirio, Parmalat, Giacomelli.

    E ancora piu’ odioso sarebbe privare del processo le vittime delle tragedie Thyssen e Casale. Ma c’e’ un altro processo che verrebbe insabbiato, ed e’ quello che riguarda i fatti di Calciopoli”.

    ”Non mi permetto – aggiunge – di paragonare la drammaticita’ della vicenda Thyssen con quella vissuta dal mio Bologna, ma resta il fatto che Calciopoli ha causato gravissimi danni economici a me e molte altre persone che, con grande generosita’ e passione, avevano investito ingenti risorse economiche e, mi permetto di dire, sentimentali, a sostegno dello sport piu’ bello del mondo”.

    Quindi, per Gazzoni Frascara ”bisogna bloccare sul nascere questa pseudo-riforma della giustizia, anche perche’, cosa che in pochi hanno sottolineato, se anche dovesse subire la bocciatura della Corte Costituzionale, cio’ avverrebbe naturalmente dopo un lasso di tempo tecnico necessario alla Corte per la valutazione, mentre i processi sarebbero cancellati subito dopo l’entrata in vigore del DDL e nemmeno l’incostituzionalità della norma potrebbe riaprirli”.

    ”Tra l’altro, non si capisce perche’ la norma debba essere retroattiva, comportando cosi’ anche lo sperpero di milioni di euro gia’ spesi. Se si mira a un efficientamento della giustizia, non e’ il modo migliore per partire…”.

    ”Insomma – conclude l’ex patron del Bologna – non saprei come definire questa mossa politica se non prendendo a prestito l’espressione gia’ utilizzata dal mio illustre concittadino Pierferdinando Casini: una porcheria. Se i politici vogliono ripristinare la norma dell’immunita’ parlamentare, cosi’ come legittimamente accade in tutti i Paesi democratici, possono benissimo mettere mano a un testo specifico, o forse anche rispolverare un lodo Alfano emendato secondo le richieste della Corte Costituzionale. Ma non c’e’ bisogno di farlo danneggiando ulteriormente e offendendo milioni di italiani gia’ vittime conclamate di odiosi reati consumati ai loro danni”.
    via: asca.it

  • Moggi: “perchè nessuno parla delle intercettazioni di Carraro “

    Nel pomeriggio vi avevamo riportato le dichiarazioni spontanee rese dall’ex dg della Juventus Luciano Moggi davanti alla corte del Tribunale di Napoli in merito alle nuove accuse mosse dell’ex segretario della Can, Manfredi Martino sui sorteggi pilotati (leggi qui). In serata sono usciti altri stralci della deposizione di big Luciano nella quale si scaglia ancora una volta verso la carta stampata e le televisioni che a suo dire evitano di riportare alla luce le intercettazioni che condannano l’allora presidente della Figc Franco Carraro “La sua intercettazione e’ passata inosservata. Sono stato anche accusato di aver fatto retrocedere il Bologna, quando poi si va a leggere un’intercettazione dell’allora presidente Figc Franco Carraro nella quale dice al designatore Bergamo che bisogna aiutare Lazio e Fiorentina ad evitare la retrocessione. Guarda caso retrocedono Bologna e Brescia e si salvano Lazio e Fiorentina”. e in virtù di questa intercettazione che Moggi si sente scagionato “Detto questo vorrei chiedere cosa c’entra in tutto questo il sottoscritto, impegnato a difendere gli interessi della propria società di appartenenza e totalmente all’oscuro delle iniziative del presidente Federale”.

  • Calciopoli: Moggi tuona “indagate notai e giornalisti”

    Calciopoli: Moggi tuona “indagate notai e giornalisti”

    Luciano MoggiDopo le dichiarazioni dei giorni scorsi dell’ex segretario del Can Martino Manfredi al tribunale di Napoli dove si è aperta la seconda fase del Processo a Calciopoli in cui svelava il “trucco” nella designazione dell’arbitro (dichiarazioni a dire il vero strumentalizzate dalla stampa, leggi qui) è arrivata la replica di chi è considerato il principale artefice dello scandalo che investì la serie A negli anni scorsi e che costò la serie B alla Juventus.

    Luciano Moggi rilascia delle dichiarazioni spontanee durante la seconda udienza programmata per oggi “Se questo è vero – ha detto l’ex dg bianconero -, il giornalista era parte della combine e andrebbe dunque indagato” riferendosi alla partita scudetto tra Milan e Juventus portata come esempio da Manfredi sollecitato da Narducci per far capire come avvenivano le combine. E continua Moggi “Non lo so se è vero – ha continuato Moggi – ma se così fosse sarebbero da indagare tutti i giornalisti sportivi e i notai che hanno partecipato ai vari sorteggi“.

  • Luciano Moggi show su Sportitalia: “Mourinho minumum one”

    Un Luciano Moggi in forma come ai tempi vincenti della Juventus risponde a tutte le domande poste dai giornalisti di Sportitalia e alle punzecchiature del giornalista di Sportmediaset Maurizio Pistocchi come solo lui sa fare. Spazia il Lucianone nazionale dal processo di Calciopoli, al portoghese Mourinho, passando al Milan e alla proposta di assunzione da parte di Berlusconi.

  • Moggi analizza le questioni “calde” della serie A: Cassano e Spalletti e anticipa novità su Calciopoli

    Moggi analizza le questioni “calde” della serie A: Cassano e Spalletti e anticipa novità su Calciopoli

    luciano moggiAnche Luciano Moggi interviene dai microfoni di radio KissKiss sulle vicente scottanti della Serie A appena iniziata: i due eventi clou della settimana sono le inaspettate dimissioni di Spalletti e la mancata convocazione di Cassano da parte di Marcello Lippi. Moggi dimostra ancora una volta di non aver peli sulla lingua e di saper interpretare ancora bene  i messaggi che manda il misterioso mondo del calcio. Sulla telenovela Lippi-Cassano l’ex dg della Juventus ipotizza (un ipotesi di Moggi vale una certezza! vero?) la mancanza di feeling tra il talento di Bari ed una parte importante della spogliatoio e una sua convocazione potrebbe incrinare lo spirito di un gruppo coeso cosi come dimostrato a Germania 2006. Questa eventualità, venuta piu volte a galla in passato ma mai confermata cambierebbe la posizione di Lippi facendolo diventare il paladino per la salvaguardia del gruppo.

    Sulle dimissioni di Spalletti:”Nell’aria c’era già qualcosa di strano, poi in Roma-Juve i giallorossi sono stati inguardabili. Mexes è stato ridicolo sul secondo gol di Diego. Ranieri è un buon allenatore, l’unica bella cosa di questa storia è che il nuovo tecnico dei romani ha coronato il suo sogno”.

    E nel finale arriva la stoccata di Moggi, prendendo spunto dagli 8 juventini in nazionale replica:“forse non ero cosi scarso, ma sono l’unico responsabile di Calciopoli, un evento studiato ad arte ma presto ci saranno piacevoli novità”

  • Luciano Moggi: il ritorno. Sarà consulente esterno del Bologna

    Luciano Moggi: il ritorno. Sarà consulente esterno del Bologna

    Big Luciano torna nel mondo del calcio tre anni dopo Calciopoli e lo fa nella veste di consulente esterno del Bologna calcio della patron Menarini. luciano moggiDopo le voci che iniziavano a circolare nei giorni scorsi arrivano le conferme e a farlo è Luciano Moggi in persona che attraverso l’agenzia Italpress conferma di aver aiutato la Menarini a trovar nuovi soci: “Per quello che mi riguarda non ho un interesse diretto all’acquisto di azioni della societa’ rossoblu’, ma e’ evidente che, nel caso di ingresso dei nuovi soci da me segnalati, rivestirei opportunamente il ruolo di consulente”. Sembra che la proprietà voglia allentare gli investimenti e assicurare un futuro piu sereno al Bologna e ai suoi tifosi, Moggi ha il compito di trovar nuovi soci e far ripartire un nuovo progetto per i rossoblu che stando ai rumors prevederebbe anche il cambio tecnico in panchina con l’ingaggio di Antonio Conte, capitano e bandiera della Juventus dell’era Moggi. Anche il presidente Abete ha tenuto a precisare in un intervista che le decisioni prese dalla giustizia sportiva sono l’elemento cardine del regolamento federale e chiunque voglia operare in questo settore deve riconoscersi in esse.

  • Moggi: Mourinho ha paura

    L’ex direttore generale della Juventus continua a sparare a zero sul tecnico portoghese

    Luciano Moggi torna a parlare riguardo le polemiche che hanno interessato l’Inter e i presunti favori arbitrali di cui starebbe beneficiando. “Mourinho ha paura di perdere il campionato. Alla fine la squadra vincerà perché è superiore alle altre. Questo testimonia com’è fatto il calcio: esistono delle guerre tra le società che non hanno nulla a che vedere con gli arbitri. Nessun direttore di gara viene comprato, alle squadre forti arrivano i favori senza essere richiesti, spontaneamente. Il più forte resta sempre il più forte”. E aggiunge: “Prima all’Inter si utilizzava Telecom, adesso le polemiche escono spontaneamente. Poi guarda caso la Juve va a Roma contro la Lazio e nell’incertezza gli annullano un gol. I dirigenti della Juve stanno zitti perché sono educati, diventano simpatici mentre l’Inter, che nel frattempo vince, diventa una squadra antipatica a tutti, e oggi sta provando qualcosa di cui un tempo accusava i bianconeri. Bisogna essere forti anche in questo. E quando dicevo che mi difendevo…”.
    Poi un pensiero va al derby di campionato contro il Torino: “La Juve ha giocato ogni tre giorni, la sfida contro la Lazio non era fondamentale. E’ stata penalizzata in tutto, pure nel calendario, di più non si può. E’ chiaro comunque che il derby è una partita che sfugge a ogni pronostico”. E i granata? “Evidentemente Cairo non ha investito bene. E’ appassionato, sta facendo il possibile, ha perso il vizio di fare tutto da solo. Stanno cercando di risollevarsi e mi sembra che ci stiano riuscendo. Ma sabato la partita sarà complicata”.