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  • Calciopoli: Ancelotti diserta Napoli, all’udienza nuove telefonate bollenti

    Anche questa volta manca all’udienza di Napoli Carlo Ancelotti, il tecnico del Chelsea come preannunciato alla vigilia ha disertato le aule del Tribunale di Napoli e la sua deposizione è stata rimandata all’11 Maggio. L’udienza di oggi, iniziata in ritardo per aspettare i teste chiamati a deporre oggi l’ispettore di Polizia Salvagno che ha partecipato alle indagini svolte dalla Procura di Torino, e il magistrato Cosimo Ferri, ex componente della Commissione tesseramenti della Figc.

    Nono sono comunque mancati i colpi di scena e l’annuncio da parte del consulente di parte Nicola Penta della presenza di altre intercettazioni rilevanti saltate fuori e che riguarderebbero Inter, Bologna, Cagliari e Parma.

    Tutti – ha detto Penta – si informavano e tutte le società chiedevano gli arbitri migliori. Basta sentire le telefonate tra Pairetto e Bergamo – ha concluso – per capire che dopo aver subito pressioni di ogni tipo dalle società, definivano la griglia degli arbitri che avevano in testa“. Il consulente ha annunciato che le nuove telefonate e altre in corso di trascrizione saranno portate in tribunale per chiederne l’acquisizione agli atti.

    Gli “inediti” riguarderebbero in quattro occasioni la sede dell’Inter, di cui tre all’allora designatore Bergamo e una direttamente all’arbitro De Santis. Quest’ultima è un colloquio tra il direttore di gara di Tivoli e Giacinto Facchetti, all’epoca presidente della società nerazzurra, il giorno dopo un derby conil Milan. Ci sono poi tre telefonate tra la sede del Bologna e il cellulare di De Santis, due in cui la sede del Parma è in contatto con Bergamo e Pairetto, e una lunghissima telefonata – addirittura 42 minuti – tra il presidente del Cagliari Cellino e Bergamo.

  • Calciopoli: frode sportiva per Giraudo, per il gup “dati certi”

    E’ stata resa pubblica la sentenza emessa il 14 dicembre per i protagonisti di Calciopoli che hanno scelto il rito abbreviato, il gup Edoardo De Gregorio esistono “dati certi” a comprovare l’esistenza “associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva”.

    Per Giraudo, Lanese, Pieri e Dondarini è stata dunque riscontrata l’esistenza di un sistema di potere finalizzato a gestire ognuno i propri interessi a discapito della lealtà sportiva. Prove schiaccianti a carico dell’ex dirigente juventino sembrano esser l’utilizzo delle sim straniere e le frequenti riunioni con i coimputati Moggi, Bergamo, Pairetto, Lanese e Mazzini dove il dirigente bianconero fu sempre presente contribuendo alla composizione delle griglie arbitrali.

  • Moggi: “La Juventus in B per colpa di Montezemolo”

    Luciano Moggi continua la sua battaglia contro la nuova proprietà bianconera che a suo dire ai tempi di Calciopoli non fece nulla per salvaguardare il club avallando le scelte della Federazione. Ieri nel corso di Studio Stadio su Gold Sport Big Luciano ha tornato a ribadire le colpe degli Elkann e di Montezemolo sulla decisione di stralciare il ricorso.

    Montezemolo tornerà alla Juventus?
    “Spero proprio di no. Visto tutti i danni che ha fatto proprio alla Juventus in passato’. ‘Non bisogna mai dimenticare che se la Juventus è finita in serie B la colpa è sua perché ha convinto la dirigenza a ritirare il ricorso al Tar, come ha dichiarato poi Blatter”.


    Andrea Agnelli tornerà alla Juve?

    Non lo so certamente è l’unico della famiglia che capisce di calcio

    Marotta e Benitez?
    “Bettega capisce di calcio più di Marotta, che andrebbe a sovrapporsi poi anche con Blanc che vuol fare tutto lui”. E Benitez? “Non è certo l’allenatore il problema della Juventus

  • Calciopoli 2: scoperte telefonate dirette agli arbitri

    Continua il lavoro dal pool difensivo dell’ex dg della Juventus Luciano Moggi per setacciare le 171 mila telefonate intercettate fra il 2004 e il 2005 e in buona parte completamente ignorate dagli inquirenti. Proprio durante questo operazione sarebbero emerse telefonate in cui molti dirigenti di squadre di Serie A chiamavano, addirittura anche prima delle partite, direttamente gli arbitri.

    Una faccenda incresciosa che potrebbe dare al processo penale di Napoli risvolti importanti che si ripercuoterebbero inevitabilmente anche sul procedimento sportivo considerato che il procuratore federale della Figc Stefano Palazzi ha aperto l’inchiesta per il secondo filone di Calciopoli. Perchè è meglio fare chiarezza una volta per tutte e prendere i provvedimenti del caso. Aspetteremo che il nuovo materiale giunga sul tavolo di Teresa Casoria, il presidente della nona sezione del tribunale di Napoli che presiede il processo penale nei confronti di Moggi.

  • Da Moratti a Biagio Antonacci, tutti contro Balotelli

    Da Moratti a Biagio Antonacci, tutti contro Balotelli

    E’ il giocatore più chiacchierato del momento, i suoi comportamenti non piacciono ai suoi tifosi ne ai compagni di squadra e ne tantomeno al presidente che lo considera come una sua creatura. Stiamo parlando di Mario Balotelli: beccato dal pubblico di San Siro fin dal suo ingresso in campo durante la semifinale di Champions League giocata contro il Barcellona, l’attaccante, al fischio finale del direttore di gara, anzichè andare a festeggiare l’impresa appena compiuta con il resto dei compagni, si è tolto la maglia gettandola sul terreno di gioco infilandosi subito negli spogliatoi rivolgendo ai tifosi frasi poco educate dettate dall’eccessivo nervosismo accumulato.

    Sul suo gesto poco disciplinato sono intervenuti il presidente nerazzurro Massimo Moratti Prenderemo sicuramente provvedimenti“, l’ad Ernesto PaolilloUn gesto da condannare, le scuse si fanno subito e non dopo un pò” passando per il tecnico Josè MourinhoStasera è successa una cosa che è brutta, dobbiamo essere un gruppo unito” ma non solo. Sulla questione sono intervenuti anche addetti ai lavori e personaggi del mondo dello spettacolo. L’ex dg della Juventus Luciano Moggi divide le colpe “Sono tutti colpevoli, giocatore, allenatore e società. Balotelli deve scendere dalla pianta e capire che bisogna camminare coi piedi per terra, l’Inter non lo ha saputo gestire, Mourinho in particolare“, l’attaccante del Palermo Fabrizio Miccoli lo assolve per metà “E’ un ragazzo giovane, appena entrato si è sentito fischiare da tutto lo stadio ed ha reagito. Ritengo che sia un grande campione, ma questi gesti in pubblico è meglio non farli“, il giornalista di fede nerazzurra Enrico Mentana non ci va leggero “Il comportamento di Balotelli è indifendibile” a cui fa eco la campionessa olimpica di nuoto Federica PellegriniDeve crescere ma deve capire l’importanza e il rispetto di vestire i colori di una squadra“. Stessi umori dal mondo della musica dove il super tifoso interista Biagio Antonacci lo critica aspramente “Uno che getta via la maglia per cui gioca e viene pagato, non dovrebbe più indossarla per rispetto dei tifosi“.

  • Calciopoli, Moggi: “adesso tocca alla Juve muoversi”

    Forse nemmeno Luciano Moggi si aspettava di poter riuscire a riaprire il Processo sportivo a Calciopoli ma le “nuove” intercettazioni proposte dai suoi avvocati hanno smosso la coltre di mistero che aleggiava sulla sentenza, costringendo la Federazione e Palazzi a far chiarezza. Adesso big Luciano dalla trasmissione “Tutti pazzi per la Juve” consiglia alla sua ex società la via da seguire affinché si arrivi finalmente a far chiarezza:

    “E’ fondamentale che la società si faccia tutelare e difenda il nome della squadra. Se la società prende posizione, i problemi si risolvono, se no i problemi rimangono cosi come sono. – e continua – A me non è mai capitato di trovare un avvocato che davanti ad una Corte ammetta la propria colpevolezza. Quindi i casi sono due; o c’è stata una grossa ingenuità; oppure c’è stata la volontà di far capitare questo, che faceva comodo a tanti, per mandare via la dirigenza che c’era. Questa è la verità”

    Sul Processo di Napoli:
    “Andiamo a dimostrare che tutte le società di calcio si comportavano in un certo modo, ma nessuno ha mai fatto come Moratti che ha indicato un arbitro facendo il nome al designatore. Sono innocenti quelli che con queste nuove intercettazioni sono venuti fuori adesso e la Juventus coi suoi dirigenti che sono messi all’indice dalla propria società”.

    Sempre contro l’Inter:
    “E’ quella società che ha fatto anche i passaporti falsi e per quello stesso anno, il 1998, ne reclamano anche lo scudetto. Forse dimenticano di dire che per loro giocava un certo Recoba, quando era extracomunitario, senza in realtà esserlo. Hanno una bella faccia tosta. Ci hanno massacrato per quattro anni per cose simili. Ora non bisogna nascondersi dietro la prescrizione, perché se tali loro fatti sono prescritti, sono prescritti pure i nostri”

  • Calciopoli: anche Lanese in cerca di vendetta

    Forse ringalluzzito dai risultati ottenuti dalla difesa di Luciano Moggi anche l’ex arbitro Tullio Lanese ha impugnato il provvedimento col quale gli era stato revocato il titolo di arbitro benemerito. A darne attraverso un comunicato notizia è il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport.

    Lanese dimessosi da presidente dell’Aia dopo l’esplosione dello scandalo Calciopoli nel 2006, era stato condannato dalla Corte Federale all’inibizione per 2 anni e 6 mesi, pena poi diminuita dalla Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni a un anno. Nell’inchiesta penale, invece, alla Procura di Napoli è stato condannato in primo grado a due anni di reclusione.

  • Calciopoli 2: la Figc apre ufficialmente l’indagine, richiesti gli atti di Napoli

    La Procura federale della Figc rende noto di aver aperto l’indagine sul secondo filone di Calciopoli in merito alle nuove intercettazioni portate in tribunale dai legali di Luciano Moggi.
    In particolare è stato chiesto al Tribunale di Napoli, ove si sta svolgendo il processo penale nei confronti dell’ex dg della Juventus, di acquisire tutto il materiale probatorio prodotto dalle parti, oggetto di perizia che potrà essere disposta dal Tribunale.

    Il procuratore Stefano Palazzi invierà a breve una richiesta formale al presidente della nona sezione del tribunale di Napoli Teresa Casoria che settimana scorsa aveva accettato la richiesta di trascrizione delle nuove intercettazioni.

  • Calciopoli: blocco voli, l’udienza slitta al 27 aprile

    Com’era preventivabile il blocco dei voli ha rallentato il corso del Processo a Calciopoli che oggi vedeva chiamati a deporre l’ex tecnico di Juventus e Milan Carlo Ancelotti e l’ispettore di polizia Salvagno, che ha svolto indagini sulla base delle intercettazioni disposte dalla procura di Torino.

    I due teste, importanti secondo l’accusa per dimostrare la cupola moggiana, saranno ascoltati nella prossima udienza fissata per il 27 aprile. Sono comunque state accettate le 74 intercettazioni proposte dalle difesa di Luciano Moggi più altre 22 proposte oggi dai legali di Pairetto, la trascrizione avverrà entro il 4 maggio.

    Prima di chiudere l’udienza l’ex arbitro Massimo De Santis ha dichiarato di voler rilasciare una dichiarazione spontanea :

    “Sono stato spiato da Tavaroli/Telecom e non han trovato nulla. Poi sono stato indagato da Auricchio e i mezzi ben più potenti di una Procura della Repubblica. Come mai solo per aver preso delle magliette al termine di Lecce-Juventus sono stato associato a Cupole? “Sarei stato il fondatore della Combriccola romana. In base a queste accuse, non sono potuto neanche più uscire da casa. Per la vergogna e la paura. Poi in udienza Auricchio stesso quattro anni dopo ha negato l’esistenza di questa combriccola che m’ha rovinato la vita. Ho dovuto aspettare quattro anni per sentire in quest’aula che con Lecce-Parma non c’entravo niente, perché i giocatori avevano semplicemente smesso di giocare. Quattro anni con una definizione datami dai carabinieri: alto profilo delinquenziale. Ero innocente e m’hanno rovinato”.
    [dichiarazioni prese dal blog juvemania]

  • Intercettazioni: anche Campedelli a colloquio con Pairetto

    Anche il Chievo telefonava. Saltano fuori come funghi dopo una giornata piovosa “nuove” intercettazioni che dimostrano la prassi consolidata e diffusa dei designatori arbitrali di tener colloqui con tutti i presidenti di serie A. Il colloquio tra Campedelli e Pairetto precisiamo subito, non ha nessuna rilevanza per la giustizia penale o sportiva ma serve a sbugiardare ancora una volta il pm Narducci “Piaccia o non piaccia non c’è una telefonata tra i designatori e Moratti, Facchetti e neanche con Campedelli del Chievo…”
    .

    Ennesimo autogol di chi è chiamato a formulare l’accusa ed è incredibile la negligenza con cui sono state affrontate le indagini che dovevano far luce per riportar credibilità al nostro calcio.

    Pairetto: «Pronto?».
    Campedelli: «Campedelli, buona sera».
    Pairetto: «Buonasera signor Campedelli».
    Campedelli: «Auguri in ritardo».
    Pairetto: «Auguri anche a lei».
    Campedelli: «Come sta?».
    Pairetto: «Abbastanza bene, insomma sempre qualche non problema ma qualche.. fanno parte purtroppo della nostra attività».
    Campedelli: «Io ho chiamato solo per questo, sa non mi piace lamentarmi di queste cose, perché non fa parte del mio carattere». Pairetto: «Sì lo so».
    Campedelli: «Però anche oggi l’arbitro a due metri… rigore, lascia correre, e addirittura ammonisce il mio giocatore. Io capisco tutto però… ci sta l’errore non mi lamento…».
    Pairetto: «C’era un rigore? Non ho ancora visto immagini…».
    Campedelli: «Ecco se mi fa una cortesia, provi a guardare… Poi guardi io sono qua, il mio numero l’ha visto ce l’ha».
    Pairetto: «Glielo dico».
    Campedelli: «Magari mi posso sbagliare io per carità, non voglio fare, gestire..».
    Pairetto: «No, no, diamine. Nel primo o nel secondo tempo?».
    Campedelli: «Primo tempo».
    Pairetto: «Lo guardo sicuramente e poi le dico qualche cosa al cento per cento».
    Campedelli: «No, no. Cioè, se non c’è mi chiami, se c’è va bene, lasciamo stare».
    Pairetto: «Glielo dico anche se c’è».
    Campedelli: «Se non dovesse esserci preferisco…è giusto perché magari ho una visione diversa e lei me la può correggere».
    Pairetto: «Certamente… Glielo guardo e sicuramente le dico qualche cosa, sia in un senso che nell’altro». Campedelli: «La ringrazio… Lei è sempre gentilissimo ci parliamo così giusto per sentirci».
    Pairetto: «Non si vive solo nei 90 minuti, ma anche nella quotidianità che conta almeno come quei 90 minuti. Per cui è giusto avere anche un certo tipo di rapporto. Mi sembra corretto»

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