Tag: luciano moggi

  • Moggi tuona contro Moratti e De Laurentiis

    Moggi tuona contro Moratti e De Laurentiis

    E’ di ieri la notizia della convocazione di Massimo Moratti da parte del procuratore federale Stefano Palazzi per far luce, finalmente, sul secondo filone dell’inchiesta a Calciopoli nata dalle nuove intercettazioni saltate fuori dal dibattimento presso il Tribunale di Napoli e sollecitata dall’esposto presentato da Andrea Agnelli.

    Lo stesso presidente nerazzurro ha definito oggi “ridicola” la convocazione dell’Inter facendo esplodere le proteste di Luciano Moggi che dai microfoni di Radio Kiss Kiss ha inveito contro Moratti accusandolo, ironicamente, di esser smemorato e di non ricordare le telefonate a Tavaroli o i solleciti di Facchetti per vittoria contro il Cagliari.

    “Moratti dice che chiamare l’Inter è ridicolo? Forse non ha letto le intercettazioni. Forse non ricorda che ha chiamato nel suo ufficio Tavaroli, che Tavaroli con Facchetti hanno incaricato Cipriani. Fa finta di niente e parla tanto per parlare”. – e poi continua – Cosa è Calciopoli dopo cinque anni? Non è successo proprio niente. Di 170mila telefonate ne hanno prese solo quaranta e tutte della Juventus. Le altre, sono tutte irrilevanti. Era irrilevante quando Facchetti diceva a Bertini “fammi vincere la partita di Coppa Italia col Cagliari” a Cagliari nel 2008 e guarda caso poi l’Inter ha vinto quella Coppa Italia e quindi la federazione avrebbe dovuto toglierla. Era irrilevante quando si diceva al designatore “passa per l’ufficio che Moratti deve darti un regalo”. E invece era rilevante il fatto che una società si difendesse da queste cose.

    Big Luciano bacchetta anche Aurelio De Laurentiis “Sbaglia ora ed ha sbagliato prima quando ha detto che ‘il calcio è più pulito’. Il calcio è sempre stato pulito e mai sporco. Sbaglia ora, dicendo che lassù nessuno vuole il Napoli: si confonde e si contraddice. Se lassù nessuno vuole il Napoli, vuol dire che il calcio non è pulito: delle due, l’una”.

    L’ultima sugli arbitri “La verità è che gli arbitri non sono persone che truccano, ma quando si trovano di fronte Inter, Roma e Milan alzano tanto di cappello, ma lo fanno involontariamente. Si chiama “sudditanza psicologica”. De Laurentiis fa bene a chiedere maggior attenzione, ma ha fatto male in passato quando ha detto che gli arbitri sono tutti bravi e se sbagliano sono solo casi”.

  • Moggi diserta, i tifosi lo acclamano

    Moggi diserta, i tifosi lo acclamano

    La sua possibile presenza allo stadio aveva acceso ancor di più la vigilia di Juventus – Milan, ma Luciano Moggi alla fine ha disertato pare su invito di Andrea Agnelli.

    Il presidente, temendo forse per l’ennesima sconfitta aveva paura che la presenza di Big Luciano potesse creare ancor più disagi alla società. I tifosi però, in aperta contestazione al gol di Gattuso hanno iniziato ad innegiare il suo nome insieme a quello di Marcello Lippi e Pavel Nedved.

    Cori contro Del Neri invitato a più riprese a dimettersi. Particolarmente fischiata la sostituzione tra Matri e Del Piero, in inferiorità numerica forse i tifosi si aspettavano l’uscita dell’abulico Martinez.

  • La crisi della Juventus, Moggi show al Chiambretti Night

    La crisi della Juventus, Moggi show al Chiambretti Night

    La puntata di ieri sera del Chiambretti Night aveva come tema centrale la crisi della Juventus e per analizzarla non poteva che esserci Luciano Moggi. L’ex direttore generale bianconero sviscera i problemi della Vecchia Signora incalzato dal “perfido” Chiambretti e con l’aiuto dei juventini doc Briatore e Fassino.

    Moggi che stasera sarà all’Olimpico per vedere Juventus-Milan addossa i mali della Juventus a Jean Claude Blanc “Gran parte delle sventure della Juve sono legate a lui. Adesso si è anche fatto crescere la barba, ma gli juventini lo riconoscono lo stesso”. Imputando alla mancanza di fuoriclasse il principale problema della crisi bianconera: “Ci sono troppi giocatori agonistici e pochi fuoriclasse. Manca gente di qualità in grado di farti vincere le partite anche quando giochi male. Tipo Pato o Ibrahimovic del Milan o Eto’o dell’Inter”.

    Big Luciano critica Marotta ma per l’inesperienza nel dover condurre la campagna acquisti per una big “Si deve abituare ad una grande squadra come la Juve, anche perchè finora si è occupato solo di formazioni minori. Se entra nel giro giusto può anche darsi che faccia buoni acquisti”. Severo invece con Del Neri “Non è stato in grado di far costruire una squadra adatta al suo modulo. A mio avviso comunque non dovrebbe perdere il posto ance se dovesse perdere contro il Milan”.

    Parole d’elogio di stima per Andrea Agnelli assolto sia da Moggi che da Briatore e defenito juventino vero ribadendo il concetto che il presidente senza l’avallo della società può fare poco. “E’ uno che di calcio ne capisce, ma gli devono dargli una mano. Quest’anno è salito su un treno in corsa dopo che avevano già comprato 15 nuovi giocatori, ma con questi non si va da nessuna Parte. Non ci sono campioni nella Juve di oggi, a parte Del Piero e Buffon, i quali però sono un po’ avanti con l’età e di certo non si può contare su di loro per aprire un ciclo” conclude Moggi.

    Riserva solo un sorriso, invece, alla domanda di Chiambretti su Bettega e sulla sua paternità negli acquisti di Zidane e di altri campioni bianconeri. Le dichiarazioni sono estrapolate da Erosport. Di seguito vi lasciamo ai video di alcuni spezzoni della trasmissione:

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  • Moggi all’Olimpico per Juve – Milan. Sarà la svolta?

    Moggi all’Olimpico per Juve – Milan. Sarà la svolta?

    I risultati deludenti della Juventus di Marotta e Del Neri ha fatto riaffiorire nel popolo bianconero la nostalgia nel mai dimenticato Luciano Moggi. Big Luciano, riabilitato in parte dal nuovo filone di Calciopoli, pur non lo scagionandolo totalmente dalle accuse dimostra che telefonare ad arbitri e designatori alla ricerca di favori era una prassi comune e consolidata, a fine stagione potrebbe rientrare nel mondo del calcio a meno l’ennesima farsa ad personam con la proposta di radiazione.

    In queste settimane il nome il suo nome è stato spesso accostato a quello della Juventus per il rapporto di stima con Andrea Agnelli e per la volontà di dar un impulso forte al progetto coniato in estate. Al momento non arrivano conferme anche se si vocifera che Moggi domani sera sarà dopo cinque anni all’Olimpico a seguire la Juventus da vicino nel big match contro il Milan.
    L’ex dirigente bianconero avrebbe affittato un palchetto dello stadio torinese e sicuramente la sua presenza domani non passerà inosservata. Chi sa se la svolta paventata da Agnelli in settimana sia proprio quella di avvalersi della consulenza di Luciano Moggi maestro nel motivare la squadra.

  • Figc, creata una norma per radiare Moggi

    Figc, creata una norma per radiare Moggi

    Processo di Napoli, giustizia sportiva, Calciopoli e l’immagine del calcio giocato viene totalmente sostituita da quelle delle numerose inchieste e dalle continue udienze nei tribunali della giustizia sportiva.

    Dopo la scoperta di Calciopoli, che ha praticamente sconquassato il nostro campionato e distrutto l’immagine della Juventus, portando i bianconeri per una stagione nella serie B, penalizzando Milan Lazio e Fiorentina, adesso dal processo di Napoli vengono riesaminate nuove intercettazioni . Le nuove prove presentate dai legali difensori di Luciano Moggi, cercano di trascinare nel vortice dell’ illegalità anche la squadra di Massimo Moratti, uscita illesa dallo scandalo calcistico sopra citato. In attesa del processo che si terrà prima dell’estate per decidere principalmente se sia stato giusto assegnare lo scudetto a tavolino alla società nerazzurra, oggi la notizia dell’ultima ora è la scelta da parte del Consiglio federale della Figc di creare una norma ad hoc per regolamentare la richiesta di radiazione nei confronti di Luciano Moggi e altri 42 tesserati, tra i quali anche l’ex amministratore delegato Antonio Giraudo. Quindi il caso Moggi  e degli altri imputati torna nelle mani della giustizia sportiva, con il doppio grado di giudizio  e l’eventualità del terzo e ultimo grado con l’Alta Corte di Giustizia del Coni.

    “I gradi di giudizio – ha voluto precisare Giancarlo Abete, presidente della Figc – saranno due, la Commissione Disciplinare e la Corte di Giustizia, che valuteranno circa la sanzione accessoria della preclusione. Eventualmente ci sarà, come ultimo grado, l’Alta Corte di Giustizia presso il Coni”.

    L’avvocato della Federcalcio, Giancarlo Gentile, scendendo nei dettagli del caso specifico Luciano Moggi ha voluto spiegate come: “La sanzione nei confronti di Moggi dei cinque anni c’è già stata. Bisogna  invece valutare se quei fatti sono talmente gravi da comportare oggi la preclusione. E’ questa l’unica valutazione che deve essere rimessa agli organi di giustizia . I cinque anni sono un fatto ormai storico, ma nessuno ha ancora valutato se sono stati fatti talmente gravi da meritare la radiazione“.

    Quindi la valutazione della colpevolezza è già stata presa, l’unica cosa da decidere è se le colpe siano talmente gravi da comportare la radiazione escludendo in questo modo ogni possibile ritorno di Luciano Moggi sul palcoscenico del calcio italiano.

    Ancora una volta Moggi torna ad essere protagonista, più nel bene che nel male, nonostante la curva juventina pochi giorni fa dopo la sconfitta contro il Bologna e contro il Lecce inneggiava il suo nome, in onore dei bei tempi e delle vittorie bianconere.

  • Processo Calciopoli: Monti “tace”, Bergamo scoppia d’ira

    Processo Calciopoli: Monti “tace”, Bergamo scoppia d’ira

    Nonostante le diserzioni di Zamparini, Nucini e Facchetti (verranno sentiti il prossimo 15 marzo) l’udienza di ieri a Calciopoli presso la nona sezione penale del Tribunale di Napoli è stata comunque vibrante e ricca di spunti interessanti. Alle interessanti deposizioni di Baraldi e Corbelli rispettivamente dirigenti di Parma e Napoli al momento dei fatti è seguita quella del giornalista Monti amico di Giacinto Facchetti che ha parlato di colloqui tenuti con l’ex presidente nerazzurro nel quale gli confessò la presenza di qualche anomalia nella gestione del campionato.

    Ma andiamo con ordine. Luca Baraldi ha raccontato le dinamiche della cessione di Marco Di Vaio alla Juventus “Per Di Vaio si videro il procuratore del giocatore, Moggi, Giraudo e Sacchi, si chiuse intorno ai 27 milioni e mezzo di euro. La trattativa fu impostata con la cessione a titolo definitivo per una cifra intorno ai 15-16 milioni.” Baraldi confessa poi le pressioni di Giraudo per ottenere diritti di prelazione per Gilardino, Bresciano, Marchionni e alcuni giocatori della Primavera“Per raggiungere i 27 milioni fu strutturata un’operazione con l’acquisto del 50% di Brighi con l’impegno per la Juve di cedere l’altro 50 dopo due anni  ci fu una scrittura privata tra le società, procedura che la Lega non consente, ma che dal punto di vista civilistico ha valenza. Decidemmo di fare così perché i bianconeri volevano pagare in 5 anni e non in tre come era la regola. Al momento di formalizzare la scrittura privata, la Juve ci chiese opzioni su Gilardino, Marchionni e Bresciano. Io dissi di no, perché non era negli accordi e poi come società in liquidazione non potevo svendere il patrimonio della società. Ci rivedemmo il 23 giugno, ultimo giorno utile e il mattino stesso sempre io e Minotti incontrammo Giraudo che mi richiese in cambio un’opzione almeno su calciatori del settore giovanile. Dissi ancora di no, e Giraudo ci minacciò. Di questo non ho mai avvertito gli organi federali”.

    Particolari interessanti anche dalle deposizioni di Corbelli, copresidente del Napoli con Ferlaino. Il patron di Telemarket svela che a suggerire il nome di Zeman per la panchina fu Luciano Moggi in persona mentre di accettare la consulenza della Gea per il mercato fu una idea di Ferlaino “Su consiglio del mio socio, mettemmo sotto contratto di consulenza Alessandro Moggi, affinché ci aiutasse sul mercato  il nome di Zeman, per la panchina, ci fu fatto da Luciano Moggi in persona. Arrivarono Amoruso, Pecchia e Baccin dalla Juve, nonché Fresi e Moriero, giocatori della Gea. Moggi jr. ci propose l’acquisto dell’uruguaiano Pacheco ma Ferlaino disse di no, perché già avevamo troppi giocatori della sua scuderia. Non penso che i giocatori Gea abbiano fatto del male contro il Napoli volontariamente, eccezion fatta per Fresi: credo che ci abbia fatto perdere due partite e lo dissi a suo tempo, senza essere querelato”.

    L’intervento di Monti fa scoppiare l’ira di Paolo Bergamo costringendo il giudice Casoria a farlo allontanare dall’aula. Il giornalista infatti racconta delle confessioni di Giacinto Facchetti “di un sistema Moggi” ma afferma di non conoscere le fonti del presidente nerazzurro “Facchetti era convinto che ci fossero delle anomalie pesanti nel sistema, dalla conduzione delle designazioni adalcune decisioni, in generale parlava di una tendenza a violare le leggi. Parlava di ‘un sistema Moggi‘. Era convinto che la figura centrale fosse quella di De Santis, e che dentro ci fossero anche Palanca, Gabriele, Bertini, Trefoloni e Racalbuto”. Il giornalista del Corriere della Sera risponde poi alla domanda come Facchetti avesse maturato queste convinzioni “si interpretavano gli episodi” , scatenando l’ira di Paolo Bergamo, che ha urlato “Non è una cosa seria, questa è una presa in giro”, prima di esser invitato ad allontanarsi dall’aula.

  • L’ira di Moggi: “Calciopoli è adesso non nel 2006”

    L’ira di Moggi: “Calciopoli è adesso non nel 2006”

    Il doppio favore arbitrale a favore delle milanesi fa tuonare Luciano Moggi che dalle telecamere dal programma “Ieri, Moggi e domani” condotto da Pippo Franco in onda su Prima Rete Lombardia e GOld Tv si scaglia contro il “nuovo” sistema calcio. Nel 2006, Calciopoli stroncò la sua carriera da dirigente sportivo e tolse alla Juventus scudetti e giocatori ridimensionando la Vecchia Signora a discapito proprio delle milanesi.

    Fu profetico Moggi quando confessò che la torta sarebbe diventata una netta spartizione tra Milan e Inter, di seguito vi lasciamo alcuni passi delle dichiarazioni tratte da Tutti Pazzi per la Juve:

    CALCIOPOLI E’ ADESSO, NON NEL 2006

    “ Nel 2006 avevo previsto dove sarebbe andato a finire il calcio italiano e di professione non faccio certo l’indovino. Dissi “il calcio italiano sarà completamente nelle mani delle squadre milanesi, che si alterneranno nelle vittorie”. Adesso le due milanesi si dividono anche i favori arbitrali, come dimostra l’ultima giornata con successi ottenuti grazie a goal irregolari. Questi favori vengono però riportati dai media in silenzio, tra parentesi. Se la mia Juve avesse vinto così avrebbero invece gridato allo scandalo, presentato interpellanze parlamentari. La verità è che la malafede se non c’è ora non c’è mai stata nemmeno e soprattutto in passato! La sentenza del 2006 ha solo interpretato il sentimento popolare, come disse anche il giudice Serio, ma è stata commessa un’ingiustizia non degna di un paese come l’Italia. Io mi batterò fino alla fine affinché venga ristabilita giustizia, a me e sopratutto a tutti coloro ai quali il processo del 2006 ha rovinato la vita….”

    JUVE – ALLENATORE E DIRIGENZA SI ASSUMANO LE PROPRIE COLPE

    “Brutta sconfitta della Juve a Lecce, di cui si devono assumere piena responsabilità allenatore e dirigenza. Facile avere motivazioni in gare come quella con l’Inter. Le grandi squadre si vedono quando hanno stimoli a vincere anche le gare facili. La squadra ha invece sottovalutato l’impegno perdendo in pratica contro la “primavera” del Lecce”. I tifosi sono sempre più stanchi di vedere una squadra che lotta al massimo per il 4°/5° posto. Hanno fatto prima a costruire il nuovo stadio che a metter su una squadra competitiva, nonostante i tanti soldi investiti. ”

    ROMA – SCONFITTA INCREDIBILE. LE DIMISSIONI DI RANIERI UNA SCOSSA NECESSARIA
    “In tanti anni di calcio non mi era mai capitato di vedere una partita così. La Roma ha perso 4 a 3 dopo esser stata in vantaggio di tre goal. Era ormai evidente che Ranieri non aveva più in mano lo spogliatoio e mi aspettavo le sue dimissioni già da tempo. Serviva una scossa all’ambiente, ora i giocatori dovranno prendersi le proprie responsabilità! ”

    CELLINO, COME MAI STAVOLTA NON PARLI?
    “Il Cagliari ha perso immeritatamente contro l’Inter per via di un goal irregolare. Cellino è però rimasto zitto e ha delegato a parlare il giocatore Biondini, che si è lamentato della direzione arbitrale dal 1° al 90°. Sapete perché Cellino non ha parlato? Perché avrebbe dovuto rimangiarsi tutte le frasi fuoriposto dette in questi anni ed ammettere che il calcio è molto più marcio adesso di 5 anni fa…..”

    MILAN – ANCORA BANTI!
    “Banti è davvero sfortunato quest’anno nelle direzioni delle partite del Milan…. Dopo la negativa prestazione contro il Palermo dove penalizzò fortemente i rosanero non vedendo i rigori su Pinilla e per il mani di Boateng, stavolta non ha visto il clamoroso mani di Robinho in occasione del goal.”

    DE LAURENTIIS, TI PIACE IL NUOVO CALCIO PULITO?
    “Chissà se il presidente del Napoli la pensa ancora allo stesso modo dopo le ultime prestazioni arbitrali. Lavezzi alla fine è stato squalificato e il talento argentino salterà proprio la decisiva gara contro il Milan. Proprio come quando una telecamera esclusiva pizzicò un buffetto di Ibrahimovic a Cordoba e ci privò del nostro giocatore più forte nel big match di San Siro. Noi comunque vincemmo lo stesso, contro tutto e tutti……. ”

  • Radiazione Moggi: l’Alta Corte se ne lava le mani

    Radiazione Moggi: l’Alta Corte se ne lava le mani

    Arriva un’altra spallata per il presidente Abete e sopratutto per il modo di gestire da parte della Figc l’ormai incresciosa vicenda Calciopoli. Il Processo di Napoli ha tolto il coperchio su una giustizia sommaria e piena di angoli bui. Il presidente Abete per scongiurare il ritorno nel calcio di Moggi lo scorso 19 gennaio inviò una richiesta di parere all’Alta Corte del Coni sulla possibilità di radiazione di Big Luciano e di altri 41 tesserati.

    L’Alta Corte ha respinto al mittente la richiesta bollandola come “inammissibile” e spiegando di non poter intervenire “su una controversia in atto per la quale sia stata avviata una procedura avanti a organi della giustizia sportiva o in ordine alla quale vi sia la possibilità di proporre ricorso all’Alta Corte”.

    La patata bollente adesso torna nelle mani del presidente Abete e c’è curiosità nel mondo pallonaro per capire quale altra decisione possa prendere.

  • Moratti a ruota libera: Moggi, Calciopoli e il fair play

    Moratti a ruota libera: Moggi, Calciopoli e il fair play

    La sconfitta con l’Udinese non ha intaccato le certezza di Massimo Moratti convinto di aver svoltato con l’avvento di Leonardo in panchina. Il patron nerazzurro interventuto ad un seminario a Coverciano non si è sottratto alle domande dei giornalisti parlando a ruota libera di mercato, Mourinho e sopratutto ribadendo la sua posizione su Calciopoli e Luciano Moggi.

    Per lo Special One sempre parole d’elogio e stima nominandolo come suo migliore allenatore di sempre. “Il fatto che l’Inter abbia vinto dopo Calciopoli dimostra quanto questa sia stata una vera truffa per il calcio italiano, una prova in più di quanto stava accadendo”
    – Moratti ha proseguito – “Era frustrante quando dicevano che spendevo e non vincevo. Calciopoli è stata una cosa veramente volgare oltre ad una fregatura economica. Se ho mai pensato di prendere Luciano Moggi? Non mi piace smentire, per carattere, cose che si pensano che siano vere, e comunque non ho mai pensato di prendere Moggi”

    Sull’avvento del fairplay finanziario si dice ottimista per regolamentare il calcio “Quando Platini mi accennò del fair-play, per qualcuno sembrava che fosse una cosa contro di me. Io dico invece, finalmente, perché quel giorno smetterò di mettere soldi tutti i giorni nel calcio”.

  • Moggi ritorna alla Juve nel 2011

    Moggi ritorna alla Juve nel 2011

    “Moggi può tornare alla Juve nel 2011” La notizia ha del clamoroso e potrebbe cambiar le carte per il futuro ma l’indiscrezione parte dalla La Stampa, giornale vicinissimo all’ambiente bianconero, e vorrebbe il reinserimento di Big Luciano nei quadri societari bianconeri.

    La nuova linea tracciata da Andrea Agnelli riduce la discontinuità paventata dalle gestioni societarie del post Calciopoli legittimando i meriti di Luciano Moggi e sopratutto impugnando una sentenza a parere di molti iniqua e senza prove certe.

    La Juventus chiede chiarezza e parità di trattamento da una parte e dall’altra si attretta a tornare grande e con un Luciano Moggi in più nello staff dirigenziale la società farebbe il suo più grande acquisto. Resta da capire la coesistenza con Marotta e sopratutto che tipo di ruolo possa ricoprire Moggi, ma sicuramente sarà una gatta in più da pelare per gli avversari.