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  • Una papera di Eduardo rilancia l’Inter. Genoa ko 1-0

    Una papera di Eduardo rilancia l’Inter. Genoa ko 1-0

    Nell’anticipo, inedito, del venerdì della nona giornata di Serie A una brutta Inter, una delle peggiori prestazioni viste quest’anno dalla squadra di Benitez, supera il Genoa espugnando Marassi per 1-0. Il gol partita lo segna Muntari al terzo minuto di recupero del primo tempo ma sono gravi le responsabilità di Eduardo che non riesce ad opporsi alla conclusione centrale del centrocampista ghanese.

    Per l’Inter la serata non è delle migliori e si vede fin da subito quando Cambiasso è costretto a lasciare il campo a Muntari per un infortunio muscolare dopo solo 7 minuti di gioco. Dopo una prima fase di studio da ambo le parti, il Genoa si fa vedere dalle parti di Julio Cesar con Toni. L’Inter prova ad affondare sulle corsie laterali con Coutinho da un lato e Biabiany dall’altro vista l’aggressività dei difensori genoani su Sneijder. Al 29′ ghiotta occasione per Eto’o che raccoglie un assist a tagliare la difesa avversaria infilandosi tra le maglie rossoblu ma il tiro sfiora il palo alla sinistra di Eduardo.
    Da quel momento in poi i nerazzurri scompaiono dal campo: il Genoa guadagna metri e mette a dura prova la difesa dell’Inter: ci provano Mesto, Rafinha ma soprattutto Marco Rossi che servito al centro dell’area da Chico riesce a mandare a lato da ottima posizione.
    E proprio nel momento migliore del Genoa l’Inter passa: al terzo minuto di recupero del primo tempo Muntari scaglia un sinistro da fuori area, la traiettoria è centrale ma Eduardo colpevolmente non riesce a prendere la sfera, forse ingannato da un rimpallo sfavorevole. Il centrocampista ghanese, al suo primo gol stagionale dopo tanta panchina, ringrazia l’estremo difensore genoano. Si va al riposo sull’1-0.

    Nella ripresa si abbassano i ritmi di gioco ma è l’Inter ad avere la palla del ko: Sneijder serve Biabiany a meraviglia ma questi calcia addosso ad Eduardo che si fa perdonare, in parte, dall’errore in occasione del gol nerazzurro. La squadra di Benitez però si eclissa e lascia l’iniziativa al Genoa che si getta in avanti alla ricerca del pari: Gasperini fa entrare anche Destro per avere una squadra con maggiore trazione offensiva ma il giovane ex attaccante della Primavera dell’Inter non riesce mai ad essere pericoloso. Dopo Cambiasso, l’Inter perde anche Julio Cesar per infortunio; al suo posto fa il suo esordio Castellazzi.
    Ma è nell’ultimo quarto d’ora che il Genoa si fa più pericoloso: Criscito con un un tiro da fuori area fa la barba al palo, il nuovo entrato Boakye fa tutto bene in area di rigore e con un bordata sfiora la traversa mentre Toni, mal servito questa sera dagli esterni rossoblu, non riesce a mettere dentro una palla vagante da posizione molto decentrata. Finisce dopo 6 minuti di recupero: l’Inter in classifica raggiunge quota 18 punti e scavalca il Milan al secondo posto subito dietro la Lazio e assisterà in televisione alla partitissima di San Siro di domani sera tra Milan e Juventus. Il Genoa invece incappa nella quarta sconfitta stagionale a resta ancorata a centro classifica a 11 punti.

    Il tabellino
    GENOA – INTER 0-1
    GENOA (4-5-1): Eduardo; Dainelli, Ranocchia, Kaladze, Chico (58′ Destro); Milanetto, Rafinha, Criscito, Rossi (80′ Boakye), Mesto (58′ Zuculini); Toni.
    Panchina: Scarpi, Moretti, Tomovic, Modesto.
    Allenatore: Gasperini.
    INTER (4-2-3-1): Julio Cesar (70′ Castellazzi); Maicon, Lucio, Samuel, Santon; Zanetti, Cambiasso (19′ Muntari); Biabiany (84′ Cordoba), Sneijder, Coutinho; Eto’o.
    Panchina: Materazzi, Obi, Milito, Pandev.
    Allenatore: Benitez
    Arbitro: Banti
    Marcatori: 47′ Muntari (I)
    Ammoniti: Santon (I), Muntari (I), Milanetto (G), Boakye (G)

  • Coppa Italia: Toni salva il Genoa e Gasperini

    Coppa Italia: Toni salva il Genoa e Gasperini

    Il Genoa passa il turno di Coppa Italia ed incontrerà la vincente di Ascoli-Vicenza ma la partita contro un ottimo Grosseto è stata tutt’altro che una passeggiata. Gli uomini di Gasperini, nonostante la differenza di categoria, soffrono le proverbiali sette camicie e per aver la meglio hanno dovuto aspettare il penultimo minuto del secondo tempo supplementare.

    Primo tempo senza grossissime emozioni se non qualche buono spunto di Rudolf per il Grifone e di Greco e Alessandro per il Grosseto. Ad inizio ripresa arriva il gol del vantaggio degli ospiti con Freddi abile a ribaride in rete una goffa respinta di Scarpi. La reazione degli uomini di Gasperini è rabbiosa ma sono gli ospiti con Alessandro ad aver l’occasione del raddoppio.

    Il Genoa le prova tutte, ma il palo dice di no a Rafinha e Kaladze, Destro e Toni non riescono a metterla dentro. All’82’ Rudolf viene atterrato in area e Toni non sbaglia dal dischetto portando il Genoa ai supplementari dove ancora il bomber trova il gol qualificazione.

    Visibilmente adirato il presidente Preziosi ha preferito non commentare la prestazione dei suoi, contento Gasperini per il passaggio del turno e per la prestazione di alcuni dei suoi giocatori ma dispiaciuto per la sofferenza provocata ai tifosi.

  • Vittoria scaccia crisi? Roma – Genoa 2-1. [ commento e pagelle ]

    Vittoria scaccia crisi? Roma – Genoa 2-1. [ commento e pagelle ]

    La Roma batte il Genoa, nell’ anticipo del sabato all’ olimpico. A Borriello e Brighi risponde Rudolf per il Genoa, ma non basta per la compagine di Gasperini che esce sconfitta dall’ Olimpico per 2-1.

    Il primo tempo inizia con le squadre che si controllano e le azioni pericolose latitano, con la Roma che si dimostra, però, più convinta nella ricerca del vantaggio. Al 19’ la prima emozione, con il lancio illuminante di Pizzarro per Borriello che scarta Eduardo ed a porta vuota colpisce il palo. Il pericolo passato scuote il Genoa che con Criscito restituisce il favore mancando clamorosamente il gol, tirando fuori davanti a Lobont da pochi metri. Adesso la partita è decisamente più bella con la Roma che riesce a sboccarla al 34’ grazie a Borriello che sfrutta un cross di Totti anticipando con la punta Eduardo in uscita. Finisce così un primo tempo equilibrato ma con la Roma sicuramente più incisiva in attacco.

    Il seconto tempo si apre con le novità Rudolf al posto di Palacio, l’ argentino paga, così, un primo tempo molto deludente condito anche da un ammonizione. Parte bene la Roma che al 52’ raddoppia con un’ azione tambureggiante che si conclude con il tocco di Brighi che scavalca Eduardo su assist di Perrotta. Ancora protagonisti i legni dell’ olimpico che fermano prima Rudolf e poi Borriello che colpiscono entrambi la traversa a portieri battuti. Entrano Rafinha e Sculli, mentre per la Roma escono Pizzarro e Perrotta per Castellini e Simplicio ed il Genoa si dimostra subito più propositivo con la Roma che poco poco si ritrae nella propria metà campo pagando al 34’ con Rudolf che realizza il gol della speranza rossoblù. Tuttavia il Genoa non riesce più a rendersi pericoloso uscendo sconfitto dall’ olimpico per 2-1.

    Bella vittoria quindi, della squadra giallorossa, anche se un pò troppo sofferta visto il doppio vantaggio, comunque ottima iniezione di fiducia per la partita di Champions contro il Basilea, in casa Genoa sicuramente da rivedere la fase offensiva, con un Luca Toni lasciato troppo solo davanti e con poca spinta sulle fasce.

    Tabellino e pagelle


    Roma (4-4-2):
    Lobont 6; Cassetti 5,5, N.Burdisso 6, Juan 7, Riise 6; Taddei 6, Pizarro 6,5 (35’st Simplicio s.v.), Brighi 6,5, Perrotta 6,5 (35’st Castellini s.v.); Totti 6,5, Borriello 7. A disposizione: Doni, Cicinho, Mexes, Greco, Okaka. All.: Ranieri.
    Genoa (3-4-3): Eduardo 5,5; Chico 5,5, Ranocchia 5,5 (10’st Sculli 6), Dainelli 5,5; Rossi 6, Kharja 5, Milanetto 5,5, Criscito 6; Mesto 5,5 (18’st Rafinha 5,5), Toni 5, Palacio 5 (1’st Rudolf 6,5). A disposizione: Scarpi, Kaladze, Palladino, Destro. All.: Gasperini
    Marcatori: 34′ Borriello, 8’st Brighi, 34’st Rudolf (G)
    Ammoniti: Brighi (R), Palacio, Milanetto (G)

  • Roma – Genoa, le probabili formazioni

    Roma – Genoa, le probabili formazioni

    Ranieri dovrà fare a meno di De Rossi e Vucinic per il match di questa sera contro il Genoa dell’ex Luca Toni. In avanti, ci saranno, ancora una volta Totti e Borriello a centrocampo si rivede Taddei.

    Gasperini affida la regia del centrocampo a Milanetto e Kharja, Rossi e Criscito sugli esterni, in avanti Sculli e Palacio agiranno ai lati di Toni.


    PROBABILI FORMAZIONI
    ROMA-GENOA ore 20.45
    Roma (4-4-2):
    Lobont; Cassetti, N. Burdisso, Juan, Riise; Taddei, Pizarro, Brighi; Perrotta; Totti, Borriello.
    A disposizione: Doni, G. Burdisso, Castellini, Mexes, Simplicio, Menez, Baptista. All.: Ranieri
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Julio Sergio, Adriano, De Rossi, Vucinic
    Genoa (3-4-3): Eduardo; Chico, Dainelli, Ranocchia; Rossi, Milanetto, Kharja, Criscito; Palacio, Toni, Sculli.
    A disposizione: Scarpi, Kaladze, Rafinha, Zuculini, Mesto, Palladino, Rudolf. All.: Gasperini
    Squalificati: Moretti (1)
    Indisponibili: Jankovic, Veloso

  • Genoa – Bari 2-1: Super Toni fa esplodere il Marassi

    Genoa – Bari 2-1: Super Toni fa esplodere il Marassi

    Prima vittoria della stagione a Marassi per il Genoa contro il Bari di Ventura. Dopo il vantaggio momentaneo ad opera di Palacio gli uomini di Ventura nella ripresa raggiungono il pari grazie al rigore messo a segno da Barreto, massima punizione che vale anche l’espulsione di Moretti.

    Partita molto vivace con continui capovolgimenti di fronte, ad avere subito la palla del vantaggio è il Bari, che dopo due minuti dall’inizio del match sfiora il vantaggio con Barreto al quale si oppone Edoardo. Capovolgimento di fronte e Ranocchia ci prova con un gran tiro dalla distanza, mandando la palla alta sopra la porta difesa da Gillet. Al 10’ è ancora il Genoa che con punizione dalla destra di Veloso per Ranocchia che sfiora di testa esalta Gillet che salva il risultato.
    Al 13’ è ancora Barreto, il più vivace dei pugliesi, che liberatosi della marcatura di Ranocchia e lascia partire un tiro cogliendo un clamoroso palo. Al 36’ arriva il vantaggio per il Genoa con Palacio su assist fortuito di Toni.

    La ripresa inizia nel peggiore dei modi per i rossoblu con Moretti costretto a fare fallo da ultimo uomo su Castillo, l’arbitro vede tutto ed assegna il calcio di rigore al Bari ed espulsione per il difensore. Barreto dagli undici metri non fallisce e per il Genoa si prospetta una gara in salita. Tuttavia il Genoa non si accontenta del pari e soprattutto non sembra accontentarsi Luca Toni: al 71′ l’attaccante ci prova di testa e costringe Gillet al miracolo mentre all’85′, sempre di testa, sfiora il palo. Il gol del vantaggio arriva al 95′: sugli sviluppi di un calcio di punizione spunta fuori di nuovo  Toni che questa volta di testa non fallisce. E’ l’esplosione del Marassi, il Genoa batte 2-1 il Bari  e allontana, almeno per ora, le voci di una crisi.

    Genoa (4-3-3): Eduardo; Chico, Ranocchia, Dainelli (33′ Moretti), Criscito; Rafinha, Veloso (84′ Milanetto), Kharja; Mesto, Toni, Palacio (86′ Rudolf). A disposizione: Scarpi, Kaladze, Rossi, Destro. Allenatore: Gasperini

    Bari (4-4-2): Gillet; Belmonte, A.Masiello, Parisi, S.Masiello; Alvarez, Gazzi (59′ Donati), Almiron, Ghezzal; Barreto (68′ Caputo), Castillo (73′ D’Alessandro). A disposizione: Padelli, Rossi, Pulzetti, Rivas. Allenatore: Ventura

    ARBITRO: Giannoccaro di Lecce

    AMMONITI: Rafinha (G), A.Masiello, Parisi, Gazzi (B)

    ESPULSI: Moretti (G)

    MARCATORI: 35′ Palacio (G), 52′ rig. Barreto (B), 95′ Toni (G)

  • Le interviste di Parma – Genoa. Gasperini: “Regolamento stravolto da Rizzoli”

    Le interviste di Parma – Genoa. Gasperini: “Regolamento stravolto da Rizzoli”

    E’ un Gasperini arrabbiato quello che si presenta davanti ai microfoni al termine della gara con il Parma finito con un pareggio. Il tecnico del Genoa sfoga tutta la sua rabbia contro l’arbitro Rizzoli, reo di non aver espulso Christian Zaccardo autore di un fallo di mano per il quale era stato concesso il rigore del vantaggio di Toni. Per Zaccardo si trattava infatti del secondo giallo e, beffa della giornata, è stato lo stesso difensore a regalare il pari al Parma.

    Un direttore di gara generalmente così bravo è ingiustificabile nell’aver commesso un errore così madornale. Il regolamento è stato stravolto, perché nel momento in cui il rigore è stato concesso l’espulsione sarebbe dovuta essere automatica: Rizzoli e il suo staff si sono presi tanto tempo per decidere, e non ne capiamo il perché

    alle parole di Gasperini fa eco la dichiarazione di Andrea Ranocchia: “Questa è una vera e propria beffa perché ci sono stati un paio di episodi discutibili. Il gol del Parma è nato da un fallo che io non ho commesso su Giovinco. In più, a sfruttare quella punizione è stato proprio Zaccardo che l’arbitro avrebbe dovuto espellere in occasione del mani che ha portato al rigore trasformato da Toni. Credo che noi meritassimo di vincere questa partita. Ma purtroppo è andata così. Certe volte capita, ci dispiace perché avevamo fatto un’ottima partita anche a livello difensivo

    Valeri Bojinov: “Ho faticato molto contro i difensori del Genoa. Hanno fatto di tutto per impedirmi di segnare e non sono riuscito a entrare nel gioco così come mi capita di solito. Sono stato tagliato fuori, ma sono contento lo stesso perché ho continuato a lottare e alla fine sono riuscito a mettere lo zampino nell’azione del gol di Zaccardo. Sono molto soddisfatto perché questo ci ha permesso di trovare un pareggio insperato

  • Parma-Genoa 1-1. Pareggio al veleno, a Toni risponde Zaccardo.

    Parma-Genoa 1-1. Pareggio al veleno, a Toni risponde Zaccardo.

    Parma e Genoa finiscono in parità,1-1, una partita nel complesso deludente e condita di numerose sviste arbitrali.

    Infatti, il rigore segnato da Luca Toni, viene causato da un fallo di mano di Zaccardo che già ammonito, non viene inspiegabilmente espulso da Rizzoli, decisione questa, decisiva per il risultato finale, soprattutto perché, è proprio Zaccardo a segnare il gol del pareggio al 27′ della ripresa. Al 38′ i padroni di casa esultano dopo una doppia smanacciata di Eduardo sulla linea di porta, ma Rizzoli dice di no: la palla non l’ha oltrepassata.

    L’unica emozione della prima frazione resta il gol di Luca Toni, il primo della stagione con la maglia del Genoa.

    Nella ripresa parma in attacco e Genoa arretrato a difesa del gol, ma pronto a scatenare il contropiede, il Parma non riesce però a sfondare e, quando la sconfitta sembra profilarsi, Giovinco al 27′ guadagna una punizione al limite. A calciarla è Bojinov. Cross morbido su cui si avventa nell’area piccola Zaccardo, il cui colpo di testa batte Eduardo. Sull’1-1 il Genoa traballa e per poco non soccombe al 38′, quando sul tiro di Marques, Eduardo in due tempi toglie la palla dalla porta. Il Parma esulta, Rizzoli fa cenno che non è gol, ma il dubbio rimane.

    PARMA-GENOA 1-1
    (Primo tempo 0-1)

    MARCATORI: Toni (G) su rigore al 27′ p.t.; Zaccardo (P) al 27′ s.t.

    PARMA (4-3-3): Mirante; Zaccardo, Paci, Paletta, Antonelli; Valiani, Morrone, Gobbi (dal 10′ st Candreva); Giovinco, Bojinov dal (28′ st Crespo), Marques. (Pavarini, Dellafiore, Pisano, Angelo, Dzemaili). All.: Marino.

    GENOA (4-3-2-1): Eduardo; Rossi, Ranocchia, Dainelli, Criscito, Rafinha, Milanetto, Veloso (dal 15′ st Kharja), Palacio (dal 21′ st Sculli), Mesto (dal 40′ st Chico), Toni. (Scarpi, Moretti, Kaladze, Destro). All.: Gasperini.

    ARBITRO: Rizzoli di Bologna.

    Ammoniti : Zaccardo, Paletta, Rossi, Toni, Rafinha, Ranocchia e Sculli.

  • Fantacalcio: gli attaccanti del FantaPallonaro

    Fantacalcio: gli attaccanti del FantaPallonaro

    Completato il reparto di centrocampo, tutte le energie psico-fisiche vengono dirottate sugli attaccanti da acquistare per la nostra fantasquadra. Da tale scelta, dipenderanno in buona misura le sorti del nostro Fantacalcio. E’ il momento più importante di ogni fantaallenatore, in quanto l’intero equilibrio esistenziale dei successivi 9 mesi dipenderà dal rendimento e dai gol che saranno in grado di garantire i nostri avanti.

    Gli sguardi si fanno intensi, la tensione sale e il sudore comincia a scendere copioso. Non possiamo fallire, ma soprattutto non possiamo perdere il nostro pupillo, colui per il quale stravediamo o che siamo certi farà un grande campionato realizzando tanti gol. Tutti ne abbiamo almeno uno e siamo sempre convinti che qualcuno tenterà di portarcelo via, ma noi, ovviamente, non possiamo permetterlo.

    Totò Di Natale (37) lo scorso anno ha sbaragliato e sorpreso tutti, conquistando il titolo di capocannoniere. Si ripeterà? Magari non arriverà ai livelli della passata stagione, ma di sicuro continuerà a segnare perché è un fuoriclasse. Davanti a lui, comunque, nelle quotazioni Gazzetta, c’è Diego Milito (38). Il Principe è uno di quelli che non si risparmia e che vede la porta come pochi. Indubbiamente, il pezzo più pregiato in circolazione.

    Tuttavia, tralasciando i soliti nomi e i soliti noti, vi dico subito che io stravedo per Maxi Lopez (26). L’attaccante argentino del Catania ha dimostrato in poche partite di essere un giocatore completo ed affidabile e quindi è lecito attendersi molto da lui, potendo, stavolta, cominciare la stagione dall’inizio. A dire la verità, mi aspetto molto anche da Amauri (20) e Luca Toni (26). Lo juventino non può fallire per due volte di seguito, mentre l’ariete genoano potrà sfruttare, specie in casa, le tante palle gol create dal gioco offensivo della squadra di Gasperini.

    Un altro che non può ri-deludere è Maurito Zarate (18), che insieme a Sergio Floccari (25) può formare una coppia gol molto affiatata.

    Ad ogni modo, non fiondatevi solo sugli attaccanti delle squadre più titolate. E’ fondamentale, infatti, averne in rosa qualcuno delle cosiddette “provinciali”. A tal proposito, i vari Matri (24), Barreto (24), Eder (18), Chevanton (12) potrebbero fare al caso vostro.

    Infine, in attesa degli ultimissimi colpi di mercato, le ultime parole, le spendo per il giovane Hernandez (19) e per il Pocho Lavezzi (22). Il primo, chiamato a raccogliere l’eredità di Cavani, impressiona per la sua rapidità di esecuzione; il secondo, oltre a scorazzare come sempre sul fronte offensivo, potrebbe essere impiegato spesso come prima punta e quindi avere, finalmente, più occasioni per far gol.

    Adesso tocca a voi. Meditate, tirate le somme e preparatevi ad un altro avvincente fantacampionato. Prima però, dovete studiare bene e partorire la vostra fantasquadra, magari seguendo (perché no?) anche qualche consiglio del FantaPallonaro.

    Buon Fantacalcio a tutti!

  • Intervista esclusiva: Marcello Trotta, il futuro Luca Toni

    Intervista esclusiva: Marcello Trotta, il futuro Luca Toni

    Contattato in esclusiva assoluta, la stella della Fulham Accademy, Marcello Trotta, si concede ai microfoni di Domenico Maione per Il Pallonaro.

    Profilo

    Questa è la storia di uno dei tanti italiani emigrati all’estero, partito ragazzo e desideroso di tornare uomo. Si è portato dietro un pallone,e quando ci corre dietro non sta giocando: insegue il suo sogno. Marcello Trotta, 1.86 metri X 80 chili, è l’amico che tutti vorrebbero avere a una festa se le cose dovessero mettersi male. Fortunatamente ha messo il fisico da granatiere al servizio del calcio. Attaccante classe ’92, viene adocchiato dagli osservatori del Napoli che non esitano ad inserirlo negli Allievi Regionali. L’allora sedicenne ripaga la fiducia concessa a suon di gol, tanto che mister Rocca lo convoca nella nazionale di categoria. In azzurro la sua parabola ascendente trova continuità nella finale di un torneo in Ucraina dove, partito dalla panchina, entra e risolve il match (n.d.r.:attualmente rientra nel giro della nazionale under-18). Le grandi prestazioni richiamano l’attenzione dei talent scout d’oltremanica. I ben informati raccontano che, l’allora allenatore dei citizen, Sven-Göran Eriksson, rimasto folgorato alla visione di un DVD del ragazzo, sguinzagliò i suoi uomini migliori ordinando loro di condurre il “marcantonio” alla sua corte. Il Marlon Brando svedese fece per venire all’entourage del giocatore “un offerta che non di poteva rifiutare”:oltre alla pecunia da intascare, si decise che Marcello sarebbe stato seguito da un tutor negli studi e avrebbe portato sua madre al seguito con la promessa di un posto di lavoro. Dal canto suo, Marcello non si fece pregare dato che il Napoli non aveva onorato la promessa di provvedere ai suoi spostamenti, da Portico di Caserta al campo d’allenamento, costringendo la nouvelle vague del calcio campano “all’autostop”. Seguì, dunque, una querelle legale che si concluse con una squalifica inflitta al giovane poi girato al Fulham. La militanza tra i baby “Cottagers” viene impreziosita dalle 25 reti messe a segno in campionato la scorsa annata. Le sue armi migliori sono: i movimenti senza palla e ovviamente i colpi di testa, dal momento che è in possesso di una grande elevazione che va a sommarsi ai centimetri: quando salta gli sbraitano “attento al cielo”. D’altronde, la grande prestanza fisica e il feeling col gol rendono la punta un prospetto di sicuro avvenire: quando segnerà in Premier, e sarà osannato a mo’ di Macheda sulle prime pagine dei giornali, non vi risparmierò il mio personalissimo “ve l’avevo detto”.

    Intervista

    Grande forza fisica e senso del gol. Scommetto che nella tua stanza c’è il poster di Luca Toni.

    No, non ho il poster di Luca, anche se non nascondo che per me rappresenta una fonte d’ispirazione. E’ davvero un grande attaccante.

    Di questi tempi i riflettori sono tutti puntati su un attaccante italiano, emigrato oltremanica, che quest’anno è pronto ad esplodere. Si tratta di te o di Balotelli?

    Beh, credo sia Balotelli, ma magari mi sbaglio…

    Qual è il marchio di fabbrica di Marcello Trotta?

    Il movimento nello spazio e ovviamente il gol.

    La tua “grande” impresa (finora s’intende):

    Senz’altro la doppietta contro l’Aston Villa. Ci giocavamo i quarti di finale della Youth Cup al Craven Cottage di Fulham (n.d.r.: secondo il Times tra i 10 stadi più belli al mondo) e sugli spalti c’era anche la mia famiglia. Ho provato una bellissima sensazione.

    Dall’Inghilterra investirono  su di te un milione di euro tra stipendio, indennizzo e benefit. Dal canto suo il Napoli rilanciò con “briciole per canarini” e nemmeno ti garantirono gli spostamenti al campo d’allenamento.  E’ vera la “leggenda” che narrò tuo padre?

    Non ne sono al corrente, dovreste chiedere a lui. (Per completezza d’informazione riportiamo le dichiarazioni di Angelo Trotta, padre del calciatore: “Sarò sempre grato al Napoli, perché ha lanciato mio figlio dandogli la possibilità di arrivare in Nazionale, ma credo che la società non abbia capito la situazione in tempo: Marino ci ha offerto briciole per canarini, mentre il Fulham ha studiato un programma eccezionale. Io non sono Rockfeller, avevo chiesto al Napoli almeno di garantirci gli spostamenti, ma la promessa non è mai stata onorata. Credo che De Laurentiis debba riflettere: dice che vuole un una squadra di napoletani e poi perde uno dei due ragazzi che giocano nelle nazionali giovanili”).

    Provocazione: il fatto che un sedicenne abbandoni la squadra che l’ha lanciato è il sintomo che davanti ai soldi non esistono bandiere oppure nel Napoli, semplicemente, non c’erano i presupposti perché tu potessi portare a compimento la tua maturazione calcistica. Insomma, colpa tua o colpa loro?

    E’ sempre un insieme di fattori a determinare una decisione. Nella carriera di un calciatore, purtroppo, le scelte da affrontare sono sempre difficili.

    Se si presentasse la possibilità di un ritorno al Napoli, questa volta da protagonista, come accoglieresti la possibilità?

    Valuterei con attenzione dato che Napoli è, pur sempre, la mia terra d’origine.

    Rossi, Macheda, Balotelli, tu e tanti altri. Credi sia dannoso per il calcio italiano che un giovane decida, spesso e volentieri, di maturare in terra straniera?

    Non penso, anzi, potrebbero offrire in dote alla Nazionale o alla Serie A, qualora decidessero di rimpatriare, quanto di buono hanno appreso all’estero.

    La scorsa stagione il Fulham, club in cui militi, ha centrato la finale di Europa League. A tuo avviso, siete in grado di bissare la precedente annata cercando, questa volta, di portare qualche trofeo in bacheca?

    Spero di sì. Quest’anno abbiamo un nuovo allenatore, vediamo come andrà a finire…

    Alex Ferguson, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Balotelli? Noi abbiamo Macheda. E il Fulham?

    Nel Fulham ci sono giovani davvero talentuosi, incluso un certo Trotta.

    In tutta sincerità, credi di poter trovare spazio già da questa stagione, anche solo per qualche breve apparizione?

    Me lo auguro. Lavoro duramente per perseguire quest’obiettivo, ed ogni mattina mi alzo per questo motivo.

    E se ci scappasse il gol?

    Sarebbe il massimo.

    Si dice che il calcio inglese sia molto più fisico di quello italiano, che invece predilige la fase tattica. Per un corazziere come te adattarsi deve essere stato un gioco da ragazzi, o sbaglio?

    Non è stato facile, ma adesso mi trovo veramente a mio agio.

    Dicerie a parte, tu quali differenze hai riscontrato?

    Il gioco è molto più veloce, gli avversari sono più duri e aggressivi.

    A due anni di distanza tira le somme in merito alla tua esperienza inglese.

    Credo di essere cresciuto molto sotto il profilo atletico, fisico e tecnico. Oltre a ciò, devo ammettere di essere migliorato anche come persona: sono più maturo, ecco tutto. Ovviamente, tutto questo non fa altro che stimolarmi a raggiungere nuovi traguardi.

    Ti sei mai pentito, anche solo per un attimo, della tua scelta?

    Assolutamente no.

    La consiglieresti ad un tuo coetaneo?

    Dipende, ogni calciatore ha le proprie ambizioni. Senza dubbio la Premier ha il suo fascino.

    Cosa ti manca dell’Italia?

    Naturalmente gli amici e la mia famiglia, ma purtroppo le rinunce sono necessarie se hai intenzione di realizzare un sogno.

    Vediamo se ti hanno contaminato. Spuntino: pizza o tè coi biscotti?

    Pizza forever.

    Te lo chiedo direttamente in inglese: Do you speak fluently English?

    (n.d.r.: ride) Yes, sure!

    Dopo l’english-test, tra conterranei, la domanda in dialetto è d’obbligo: “aropp l’esordio in primma squadr cià pigliamm na tazzulella ‘e cafè assieme?”

    Certo, perché no?

    Colgo l’occasione per ringraziare il disponibile e simpatico Marcello.

  • Prandelli apre agli oriundi e alla tecnologia

    Prandelli apre agli oriundi e alla tecnologia

    L’Italia si auspicava di trovare in Prandelli una guida esperta ma anche e sopratutto innovativa e dalle sue prime interviste da ct azzurro le speranza sembrano esser ben riposte.

    Cesare Prandelli

    Il neo ct in una intervista concessa al magazine del Corriere della Sera “Sette”, apre nuovamente ai giocatori di origine straniera e alla tecnologia in aiuto ad arbitri e guardalinee ma non solo. Tanti gli argomenti trattati, dalla Fiorentina a Mourinho, moviola in campo, al rapporto con i giocatori.

    Mourinho

    “Nel nostro ambiente il suo stile è stato traumatico, ma dopo due secondi io e lui siamo andati in sintonia su tante cose. Certo, abbiamo caratteri opposti. Lui ha rotto gli schemi in Italia: si presentava in conferenza stampa e spiegava perché non convocava questo o quell, noi invece abbiamo cercato sempre di salvaguardare il giocatore e lo spogliatoio”.

    La Fiorentina

    “Non era una squadra che poteva vincere lo scudetto, alla lunga le qualità tecniche vengono fuori. C’è stato un momento in cui si pensava che avremmo potuto costruire una squadra vincente, poi la proprietà ha fatto una programmazione diversa. Vincere nell’immediato vuol dire fare investimenti importanti. E con la crisi che c’è, giustamente, con tanti altri discorsi hanno progettato a lungo termine”.


    Moviola in campo

    “Sarebbe emozionante. Tanto la moviola in campo esiste già. Finale a Berlino 2006, espulsione di Zidane, l’arbitro è stato avvertito dal quarto uomo che ha visto il replay sul televisore. Non l’hanno mai ammesso ufficialmente ma è cosi’”.