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  • Toni: “Resto alla Juve, Conte è la scelta giusta”

    Toni: “Resto alla Juve, Conte è la scelta giusta”

    Tra arrivi ipotetici e partenze c’è una certezza in casa Juve, nonostante nel reparto d’attacco per la prossima stagione si prospetti abbondanza, salvo infortuni: la permanenza di Luca Toni.

    L’attaccante emiliano, infatti, è stato rassicurato dalla società sulla fiducia che gli verrà attribuita, ed alche il neo allenatore lo considera parte integrante del progetto, così come Alessandro Matri, che Toni ha designato come suo erede in maglia Azzurra: “Alessandro è molto forte, come Pazzini. Ci sono tanti giovani bravi, quindi Prandelli ha proprio l’imbarazzo della scelta”.

    A proposito di Antonio Conte, Luca Toni esprime tutta la sua stima nei confronti del tecnico salentino, nella speranza che l’entusiasmo che ha accompagnato il suo arrivo possa concretizzarsi in risultati positivi; ecco perchè l’attaccante dopo le vacanze estive vuol presentarsi al meglio della forma, carico e determinato, per dare il suo apporto alla causa bianconera: “Conte ha portato tanto entusiasmo. E’ uno che conosce bene l’ambiente, è uno che ha vinto tanto da giocatore con la maglia bianconera e quindi arriverà con tanta voglia. E’ stata la scelta più giusta”.

  • Juventus – Napoli, probabili formazioni. Out Hamsik, Toni al posto di Matri

    Juventus – Napoli, probabili formazioni. Out Hamsik, Toni al posto di Matri

    Molte sorprese nell’ultima di campionato per la Juventus ed il Napoli in un match che ha poco da dire in una stagione fallimentare per i bianconeri ed esaltante per i partenopei di Walter Mazzarri.

    Sorensen e De Ceglie, dati per sicuri titolari, dovrebbero accomodarsi in panchina. Delneri dovrebbe schierare Salihamidzic terzino destro, Bonucci e Barzagli al centro della difesa e Giorgio Chiellini a sinistra; a centrocampo Krasic a destra, Aquilani e Marchisio in mezzo e Pepe sulla corsia mancina; novità anche in attacco, titolare Luca Toni, accanto a capitan Del Piero con Alessandro Matri che partirà dalla panchina.
    Nel Napoli,  oltre alle assenze di cavani e lavezzi, confermata anche quella di Marek Hamsik con Maiello al suo posto, Zuniga e non Dossena a sinistra. In attacco spazio alla coppia mascara – Lucarelli con Sosa a supporto.

    Juventus (4-4-2): Buffon; Salihamidzic, Bonucci, Barzagli, Chiellini; Krasic, Aquilani, Marchisio, Pepe; Del Piero, Toni.
    A disp.: Storari, Traorè, Sorensen, De Ceglie, Giandonato, Martinez, Matri. All.: Delneri
    Squalificati: Motta (1)
    Indisponibili: Rinaudo, Sissoko, Quagliarella, Iaquinta, Grygera, Grosso, Felipe Melo

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Santacroce, Cribari, Ruiz; Maggio, Gargano, Sosa, Zuniga; Maiello, Mascara; Lucarelli.
    A disp.: Iezzo, Grava, Dossena, Aronica, Cannavaro, Pazienza, Lavezzi. All.: Mazzarri
    Squalificati: Cavani (1)
    Indisponibili: Blasi, Dumitru, Vitale, Hamsik.

  • Delusione Juve. Delneri, semplicemente inadatto

    Delusione Juve. Delneri, semplicemente inadatto

    Ennesima brutta figura stagionale della Vecchia Signora incapace di mantenere un doppio vantaggio e di gestirlo fino alla fine della gara. Un risultato sfumato che risulta essere decisivo per i bianconeri per un lotta all’ ultimo posto Champions che fino al 95′ era lontano solamente 5 punti e con lo scontro diretto contro la Lazio, proprio nel prossimo turno.

    Ed invece come al solito, Gigi Delneri ci ha messo del suo per agevolare la rimonta catanese, con cambi fuori dall’ immaginazione: Toni al posto di Matri quando serviva velocità in contropiede e l’ incapacità cronica a dare una scossa ad una squadra poco incline alla sofferenza ed anche un pò presuntuosa. Come è possibile che per tre partite consecutive si punti su Motta per poi doverlo sempre sostituire a causa delle sue, a dir poco, prestazioni deludenti? Come mai Andujar, nel secondo tempo non ha fatto un intervento? ma soprattutto, perchè le squadre che giocano contro la Juventus sembrano tutte Barcellona o Real Madrid?

    Come abbiamo sempre detto e ripetuto, va bene il nuovo stadio, va bene il Made in Italy ma quello che non va bene è la presa in giro nei confronti di tanti tifosi ridotti a dover assistere ogni domenica ad uno spettacolo penoso e del quale non si farà mai e poi mai l’ abitudine.

    Come un anno fa, adesso la Juventus si trascinerà stancamente alla fine del campionato cercando di ottenere una qualificazione in Europa league che comunque non è ancora sicura e che se venisse fallita, metterebbe la classica “ciliegina” su una torta molto amara per i colori bianconeri.

  • Un pareggio che non serve a nessuno, Fiorentina – Juventus 0-0

    Un pareggio che non serve a nessuno, Fiorentina – Juventus 0-0

    Finisce a reti bianche al Franchi tra Fiorentina e Juventus, una partita con poche emozioni che finisce per non accontentare nessuno.

    Delneri come previsto schiera un 4-1-4-1 con Matri unica punta e Felipe Melo diga davanti alla difesa, mentre Mihajlovic presenta Alessio cerci titolare al posto dell’ infortunato Santana con il rientrante Mutu a fianco di Gilardino.

    È la Fiorentina che parte bene riuscendo a smistare il gioco soprattutto sfruttando bene le due fasce con Vargas e Cerci. È proprio Cerci il più pericoloso della squadra viola nel primo tempo, al 10’ riesce a liberarsi per il tiro con Bonucci che devia il pallone, provvidenzialmente per la Juventus, in calcio d’ angolo. Montolivo comanda bene il gioco viola e costringe più all’ interdizione sia Felipe melo che soprattutto Alberto Aquilani il quale non riesce a costruire gioco per la squadra bianconera. Infatti la Juventus non tira mai in porta nel primo tempo con Krasic spettatore non pagante del match e Matri troppo isolato in avanti. Meglio la Fiorentina in un primo tempo comunque avaro di emozioni.

    Il secondo tempo si apre subito con due buone occasioni per ambedue le squadre, dopo 2’ è Bonucci che su corner tira in bocca a Boruc da due passi e dopo altri 2’ è Gilardino che gira di testa su cross di Cerci di poco a lato. A metà ripresa Delneri cambia ed inserisce prima Del Piero e poi Luca Toni, con il capitano juventino subito pericoloso al 59’ ma con Boruc prontissimo a respingere. È la Fiorentina che comanda però il gioco con un Montolivo perfetto in cabina di regia e Vargas straripante sulla sinistra che fornisce di continui cross pericolosi in area dove sia Mutu che Gilardino non riescono, però, a farsi trovare pronti. I minuti finali sono molto concitati con le squadre lunghe ma le emozioni finiscono con un pareggio che spegne le poche speranze bianconere per la Champions.

  • Pagelle Juventus – Genoa, i bianconeri alzano i Toni

    Pagelle Juventus – Genoa, i bianconeri alzano i Toni

    Pagelle Juventus

    Motta 4: Straniato, smarrito, un pesce fuor d’acqua. Antonelli al rientro gli fa vedere i sorci verdi, anche se nel primo tempo il gol arriva in maniera fortuita, i problemi in entrambe le marcature arrivano dalla sua fascia di competenza. A Roma aveva illuso con una discreta prestazione, ma nel complesso la prova di oggi è l’emblema della sua stagione in bianconero.

    Traorè 6: A tratti è un po’ confusionario, ma in generale la sua è una buona prova, sia in fase d’attacco, dove molto spesso si fa trovare pronto con sovrapposizioni, sia in fase difensiva dove si rende protagonista di alcune ottime chiusure. Viene da pensare se non fosse stato tormentato dagli infortuni come sarebbe stata la sua stagione con la Juventus, non credo che lo scopriremo il prossim’anno, di certo si può dire che probabilmente Marotta c’aveva visto lungo.

    Pepe 7: La sua stagione è stata altalenante, condita da 4 reti tra cui quella fortuita di oggi e da prestazioni al limite dell’irritante per i tifosi juventini. Oggi però l’esterno romano si dà da fare, corre, combatte e lotta su ogni pallone, va vicino al gol in più occasioni e alla fine lo raggiunge nella maniera più fortuita. Se al suo rendimento offrisse un po’ più di costanza sarebbe sempre tra i migliori in campo.

    Matri 8: Un cecchino. Al limite dell’incredibile la sua media gol in maglia bianconera, 7 gol in 10 partite e tutti di pregevole fattura, anche quello di oggi è un mix di potenza e tecnica, controllo di palla sulla sponda di Toni, dribbling sul diretto avversario palla sul destro e tiro secco alla sinistra di Eduardo. Ma non sono solo i gol a fare di Matri un ottimo acquisto per la causa juventina, l’attaccante scuola Milan è sempre molto partecipe alle manovre della squadra e non disdegna anche la giocata ad effetto.

    Toni 7,5: Entra e la partita cambia, in meno di mezz’ora offre a Matri un ottimo appoggio che il compagno di reparto trasforma nel gol del pareggio, poi offre una palla d’oro a Pepe che conclude e su cui Eduardo compie un mezzo miracolo ed infine sfrutta una dormita della difesa genoana, si precipita su una palla vagante e lo trasforma nella rete della vittoria per la Vecchia Signora. La vendetta è compiuta e stavolta il numero 3 che Preziosi gli aveva assegnato come voto della sua esperienza in rossoblu, gli porta bene.

    Juventus (4-3-2-1): Storari 6; Motta 4 (62′ Sorensen 6), Bonucci 5,5, Barzagli 6, Traore 6; Aquilani 6,5, Felipe Melo 6 (62′ Toni 7,5), Marchisio 6,5; Krasic 6, Pepe 7 (78′ Martinez s.v.) ; Matri 8.
    A disp.: Manninger, Sorensen, Grygera, Salihamidzic, Giandonato, Martinez, Toni.

    Pagelle Genoa

    Eduardo 6,5: Ai mondiali con il Portogallo aveva ben figurato, poi nel corso del campionato ha fatto sorgere dei grossi dubbi sulla sua affidabilità a molti tifosi del Grifone. Oggi ha riconfermato quanto di buono aveva fatto vedere in estate compiendo in molte occasioni dei veri e propri miracoli e salvando più di una volta il risultato, alla fine deve arrendersi ad una deviazione fortunata e a due prodezze degli avanti bianconeri.

    Dainelli 5: Fino a quando Toni non è entrato in campo non ha fatto una brutta figura, ma dal momento in cui il suo ex compagno di squadra ha messo piede in campo per lui è stato un incubo. Rischia di rimetterci l’osso del collo quando Kaladze decide di abbatterlo ed è forse dopo quella botta che rimane stordito a tal punto da farsi superare da Toni, concedendogli di battere a rete e di superare il proprio estremo difensore.

    Rossi 5,5: Tante chiacchiere, molto nervosismo e poca sostanza, il capitano del Genoa è lo specchio del pessimo momento che sta vivendo la squadra rossoblu, ha anche lo sfortunato demerito di vedersi carambolare addosso il pallone del pareggio colpito di testa da Pepe.

    Antonelli 6,5: A vederlo giocare non si capisce perchè il Parma, che non naviga in ottime acque, lo abbia lasciato andar via così a cuor leggero. L’esterno sinistro che quest’estate era stato più volte accostato all’Inter, rientra dopo 3 mesi lontano dai campi di gioco a causa di una brutta pubalgia e rende impossibile la domenica a Motta, che non riesce a contenerlo e se lo vede spuntare da tutte le parti. Entra come assist-man in entrambe le azioni che portano al gol i rossoblu.

    Floro Flores 7: La Juventus alla fine gli ha preferito Matri o forse è lui che a scelto Genova, ma oggi davanti al pubblico bianconero, che lo ha fischiato per tutti i 90 minuti, ha dato prova di poter essere un valido attaccante, sgusciante e spesso imprendibile per il povero Bonucci, svaria per tutto il fronte d’attacco e si rende pericoloso in più occasioni. Sigla la rete del momentaneo doppio vantaggio genoano, ma al 89° sbaglia da ottima posizione il punto del pareggio.Nel complesso ottima prova.

    Genoa (4-4-2): Eduardo 6,5; Mesto 5, Kaladze 5, Dainelli 5, Moretti 5; Rossi 5,5, Konko 6, Milanetto 6 (81′ Jelenic s.v.), Antonelli 6,5 (64′ Chico 5); Paloschi 5 (68′ Palacio 6), Floro Flores 7.
    A disp.: Scarpi, Chico, Doninelli, Jankovic, Boselli, Jelenic, Palacio.

  • Cuore Juve. Matri Toni, la Champions a -6

    Cuore Juve. Matri Toni, la Champions a -6

    Domenica al cardiopalma per i tifosi juventini, quella che alla vigilia si prospettava come una gara decisiva per le ambizioni Champions dell’undici di Del Neri, non ha deluso le aspettative. Cinque gol e tante altre occasioni che hanno reso la partita scoppiettante e divertente, ma quasi tutte nella seconda frazione di gioco.

    Sotto un sole estivo e anomalo per questo periodo le due squadre si affrontano per ambizioni diverse, contrariamente alle previsioni della vigilia però nelle file del Genoa non c’è Palacio, al suo posto gioca Paloschi. Le due compagini sembrano contratte e complice anche il gran caldo fanno fatica a proporre manovre di gioco che possano portare pericoli ai portieri, soprattutto i bianconeri appaiono a tratti timorosi e poco propositivi e sono, infatti, gli ospiti a passare approfittando di una distrazione in copertura di Motta, Antonelli scambia con Floro Flores e mette in mezzo di nuovo per l’attaccante napoletano, sfortunata la deviazione di Bonucci che insacca all’angolino battendo l’incolpevole Storari. 1-0 e Juve in bambola. Il gioco si trascina lentamente con i rossoblu ad amministrare e a difendere in 10 dietro la linea della palla e i padroni di casa a provare vanamente ad imbastire qualcosa di pericoloso, solo al 38° su azione d’angolo, Bonucci si ritrova a tu per tu con Eduardo e prova a farsi perdonare, ma il portiere porteghese è bravo a respingere il colpo di testa ravvicinato. Al 42° Pepe prova a sfruttare un cross di Motta anticipando Mesto, schierato oggi come quarto esterno di difesa, e mandando poco a lato di testa. Si va al riposo, brutta partita e brutta Juventus che rivede i fantasmi del recente passato.

    Al rientro il discorso cambia, il pubblico che fino a poco prima aveva fischiato i giocatori decide di concedere un po’ di tregua agli uomini di Del Neri e questo serve da scossa. Al 49° i padroni di casa raggiungono il pareggio con Simone Pepe che sfrutta un cross di Aquilani e complice una deviazione di M.Rossi insacca all’angolino. Sembra un’altra Juve e invece così non è. Infatti, dopo una bella azione che porta al tiro Krasic su cui Eduardo compie un mezzo miracolo, sono di nuovo gli uomini di Ballardini a riportarsi in vantaggio con una bella azione manovrata sempre sull’asse Antonelli-Floro Flores, con quest’ultimo pronto a raccogliere il cross del compagno e a battere Storari con un preciso destro all’angolino. A questo punto il tecnico della Vecchia Signora prende in pugno la situazione e al 62° con un doppio cambio, Toni per Melo e Sorensen per uno spaesato Motta, riporta la squadra al vecchio 4-4-2, con Marchisio spostato al centro e Pepe e Krasic sugli esterni. E’ la mossa decisiva perchè un minuto dopo la Juve ritrova il pareggio, stavolta è il bomber Matri a rimettere le cose in sesto sfruttando una sponda del neo-entrato Toni, dribbla un avversario e con uno splendido destro batte Eduardo. Ballardini cerca di correre ai ripari ed inserisce forze fresche: entrano Chico per uno stanco Antonelli, ottimo al rientro dopo 3 mesi di assenza per pubalgia, e Palacio per un evanescente Paloschi. La Juve si rende pericolosa con l’ex Toni che sfiora la rete su calcio d’angolo, sul ribaltamento di fronte Palacio sfodera un tiro a giro che accarezza il palo. Al 74° è ancora Pepe che crea il panico nella difesa genoana con un ottimo inserimento, però, al momento del tiro spreca sparando addosso ad Eduardo. Poco dopo l’esterno romano esce fra gli applausi per far posto a Martinez. Ma è all’83° che si concretizza la rimonta bianconera, e come nelle più classiche delle situazioni è l’ex di turno, Toni, a siglare la rete che porta alla vittoria l’undici bianconero. L’attaccante è bravo a sfruttare una dormita generale della difesa del Grifone e a battere con preciso tocco di esterno per la terza volta l’incolpevole Eduardo.

    Brivido al 44° ancora su azione d’angolo Floro Flores in girata va vicino al 3-3. Prima della fine del match Toni ha l’opportunità di colpire per la seconda volta, ma sbaglia clamorosamente calciando a lato. Dopo 5 minuti di recupero l’arbitro fischia la fine e la gioia bianconera può esplodere, terza vittoria di fila per i bianconeri, non era mai accaduto in questo campionato e Champions a -6, con questo carattere tutto pare possibile.

  • 100 volte Di Natale – Toni. Bari quasi in B

    100 volte Di Natale – Toni. Bari quasi in B

    Eccoci con l’appuntamento settimanale di Liscio e Sbalascio, col quale andremo ad analizzare i migliori e i peggiori della 24esima giornata di campionato:

    Al primo posto dei Lisci c’è Totò Di Natale, che sabato contro la Sampdoria ha siglato le sue 100 reti in maglia friulana. Lui, che è da anni l’idolo dei tifosi (a Udine è più amato di Zico), in estate ha rifiutato grandi club, tra i quali la Juventus, proprio per non abbandonare quella gente che tanto lo ama e apprezza, sdebitandosi così con la 100esima rete in 6 anni di Udinese. In concomitanza con Di Natale, per via delle 100 reti, collochiamo anche Luca Toni, autore anch’egli del 100esimo gol (in serie A) siglato sabato sera durante Cagliari – Juventus. Un traguardo importante per l’attaccante modenese a coronamento di una grande carriera tra i professionisti.

    Al secondo posto collochiamo Samuel Eto’o, sempre più trascinatore di questa Inter. 27 gol stagionali tra campionato e coppe, il camerunense non stecca una partita e risulta essere sempre decisivo nei momenti convulsi del match. Sta ingaggiando un duello a distanza con Edinson Cavani e tutti siamo curiosi di sapere come andrà a finire, ovvero chi dei due vincerà la classifica cannonieri. Una sfida intensa fino alla fine tra i bomber più prolifici della stagione.

    Piazza d’onore per Josip Ilicic, autore ieri di una prova straordinari. Entrato nella ripresa di Lecce – Palermo quando i suoi erano sotto 2-1, in pochi minuti cambia il match a favore dei rosanero siglando un gol di vitale importanza (2-4) dopo aver mandato in gol prima il suo gemello Pastore e poi il rientrante Hernandez. Lo sloveno 21enne ha veramente una classe impressionante, questo palermo ormai non può più fare a meno di lui.

    Tra gli Sbalasci di giornata troviamo al primo posto Julio Sergio, il portiere della Roma autore ieri di una prova alquanto imbarazzante contro l’Inter, non tanto per i 5 gol incassati quanto il modo in cui li ha presi: grossolana la papera su Eto’o per il 2-1 momentaneo dei nerazzurri, e anche se tenta di rimediare agli errori, non riesce mai ad infondere sicurezza alla retroguardia giallorossa. Ha straperso il confronto diretto con il collega (e connazinale) Julio Cesar, il quale dall’altro lato del campo si è superato con almeno 4 interventi decisivi.

    Al secondo posto rinnoviamo la critica verso un Bari completamente allo sbando, bruttissima copia di quello ammirato l’anno scorso quando arrivò decimo in campionato, e ormai abbandonata al suo destino (la serie B). La squadra, priva del suo uomo migliore Barreto (ma questo non è un alibi), non riesce a esprimersi e a essere pericolosa in zona gol, e ora recuperare 9 punti per tirarsi fuori dalla zona retrocessione sembra un’impresa veramente difficile, se non impossibile.

    Infine ultimo posto per i tafferugli visti al Ferraris tra le tifoserie di Genoa e Milan. Gli ultras rossoblù hanno attaccato quelli rossoneri lanciando petardi, fumogeni e altri oggetti in direzione del settore ospiti. La rivalità, o meglio l’odio che i genoani nutrono nei confronti dei milanisti, è tristemente nota per l’omicidio di Spagnolo avvenuta nel 1995 per mano di un ultrà rossonero, e da quel giorno in poi i rischi di gravi disordini durante questa partita non si sono mai placati. Speriamo veramente che su questo accaduto si ci possa mettere una pietra sopra.

  • Marotta a 360°: “Juve pronta per l’Inter”. E sul rinnovo di Del Piero…

    Marotta a 360°: “Juve pronta per l’Inter”. E sul rinnovo di Del Piero…

    Mancano solo sei giorni al derby d’Italia, alla sfida per eccellenza Juventus – Inter, e sia per i tifosi nerazzurri che bianconeri questa che è appena iniziata sarà una settimana di passione.
    Beppe Marotta è intervenuto sul big match di domenica dopo che la sua Juve ha raccolto un preziosissimo successo a Cagliari interrompendo una striscia di sconfitte che durava dal 27 gennaio, cominciata con la Roma in Coppa Italia e proseguita con i ko con Udinese e Palermo:

    L’Inter che affronteremo è ambiziosa, forte e desiderosa di far bene. E’ un campanello che abbiamo sentito suonare, ma la Juve è preparata per affrontarla nel migliore dei modi“.

    I nerazzurri stanno compiendo una rimonta incredibile dopo aver toccato il fondo nel mese di dicembre quando con Benitez alla guida la squadra era sprofondata all’ottavo posto in classifica. Dopo il Mondiale per Club vinto e la risoluzione del contratto con il tecnico spagnolo, l’arrivo in panchina di Leonardo ha portato entusiasmo e nuove energie mentali per continuare a vincere:

    E’ stata una metamorfosi molto strana, oggi sembra un’Inter completamente diversa da quella di Benitez. Penso che l’Inter ora sia un’autorevole antagonista del Milan nella corsa per lo scudetto. Ha una forza della rosa notevolissima e ha trovato un filotto di risultati positivi che ha aumentato la loro compattezza e la convinzione nei propri mezzi“.

    Ma Juve – Inter è una sfida che viene giocata anche fuori dal rettangolo verde di gioco. Calciopoli ha avvelenato i rapporti esistenti tra le due dirigenze e, come tutti sappiamo, la Juventus ha presentato un esposto alla Figc per ottenere la revoca dello scudetto 2006 già tolto ai bianconeri e assegnato ai nerazzurri alla luce degli ultimi fatti che stanno emergendo dal processo contro l’ex dg bianconero Luciano Moggi in corso a Napoli:

    E’ tanto tempo che l’abbiamo presentato. Abbiamo fiducia nella Federcalcio e nella giustizia sportiva, ma ci aspettiamo risposte celeri. Abbiamo presentato un esposto molto ben dettagliato e chiediamo giustizia“.

    Marotta inoltre ha accusato gli infortuni quale causa principale del momento negativo, che spera sia stato messo alle spalle, bianconero. In effetti la Juventus è stata tartassata come negli anni precedenti da una serie di assenze, soprattutto nel reparto avanzato, che hanno poi portato alla decisione di acquistare durante l’ultimo meracto di riparazione prima Toni e poi, al fotofinish, Matri quest’ultimo fresco di convocazione in Nazionale e autore della doppietta che ha steso la sua ex squadra il Cagliari nello stadio che è stato suo per 3 anni e mezzo:

    Nell’ultimo periodo siamo stati afflitti da diversi infortuni, abbiamo perso tre attaccanti in sette giorni. Quando sono venuti meno giocatori importanti la squadra ne ha risentito e il nostro ruolino di marcia si è un po’ fermato. Prima venivamo da 18 risultati utili consecutivi. Non eravamo fenomeni allora, non siamo diventati brocchi poi. L’arrivo di Matri? E’ uno dei giovani più importanti del vivaio italiano. Siamo contenti di aver puntato su di lui“.

    Il dg bianconero rilancia poi la sua sfida all’Inter e anche al Milan non appena la “nuova casa” sarà pronta (luglio ndr). La Juventus Arena, questo al momento il nome dello stadio il primo in Italia di proprietà di un club in attesa di trovare lo sponsor commerciale che legherà il suo nome a quello dell’impianto in fase di ultimazione, sarà un fattore determinante per poter lottare alla pari con le due milanesi in ambito nazionale ed anche europeo:

    Sarà la casa della Juventus portando sicurezza e ospitalità. Un asset fondamentale, in cui abbiamo investito molto e che darà i suoi frutti in futuro, permettendo ricavi ora impensabili. Quest’anno la mancata partecipazione all’Uefa ha generato minori introiti e ci apprestiamo a chiudere il bilancio in perdita. Ma il nuovo stadio porterà un incremento notevolissimo, parlo di decine di milioni di euro. E certamente la società dedicherà una fetta importante di questi introiti ad investimenti sui giocatori“.

    Marotta conclude dedicando un pensiero verso i due simboli della Juventus, Alessandro Del Piero e Gianluigi Buffon, il primo in attesa di rinnovo di contratto in scadenza a giugno e l’altro appena rientrato da un lungo stop per un sottoporsi ad un delicato intervento alla schiena:

    Alex è una leggenda della Juve. Il presidente Andrea Agnelli l’ha dichiarato esplicitamente, la porta per il rinnovo del suo contratto è sempre aperta, speriamo di arrivarci quanto prima e continuare con lui. Ci piacerebbe che potesse calcare il prato del nuovo stadio, dove certamente giocheremo dal prossimo campionato
    Gigi è il miglior portiere del mondo, un valore aggiunto per la Juve. Sta riprendendo la forma nel modo migliore dopo sei mesi di stop e sappiamo la professionalità che può aggiungere alla squadra
    “.

  • Del Neri sull’Inter: “Un avversaria vale l’altra”

    Del Neri sull’Inter: “Un avversaria vale l’altra”

    Tre punti pesantissimi quelli conquistati dai bianconeri a Cagliari in una trasferta più che insidiosa. Dopo un periodo decisamente buio torna la luce in casa Juventus e l’allenatore Gigi Del Neri può togliersi qualche sassolino dalla scarpa nell’intervista post partita rilasciata a Sky, attribuendo grandi colpe per i precedenti risultati, ai troppi infortuni che hanno decimato il reparto offensivo bianconero. “Il calcio è fatto di uomini, di qualità e di finalizzazione – ha continuato il tecnico – senza punte è difficile giocare. Vincere a Cagliari non era semplice, questo successo di ci dà molta fiducia per il futuro”. L’arrivo di Alessandro Matri e il recupero di Luca Toni rappresentano la boccata d’ossigeno che mancava a questa squadra. Il mercato invernale ha portato forze fresche e peso all’undici titolare. La classifica  conti alla mano, è molto corta e le distanze iniziano ad essere minori.

    Forse, è proprio questa la partita della svolta in casa bianconera per tornare ad avvicinarsi alla zona Champions, unico obiettivo dichiarato fondamentale dalla dirigenza e dal presidente Agnelli.

    Anche l’attaccante Luca Toni spesso criticato quest’anno per le sue prestazioni altalenanti si è tolto la soddisfazione di segnare contemporaneamente il primo gol con la nuova maglia bianconera e il gol numero 100 in serie A: “Sono ormai un po’ di anni che dicono che sono finito, in realtà sono ancora qui sul pezzo. Vai a vedere un po’ di numeri e faccio sempre gol”.

    Meno loquace sulle domande relative alle prossime sfide di campionato, Del Neri è sembrato quasi infastidito sulla sfida contro l’Inter in programma domenica prossima 13 Febbraio: “Può essere più difficile giocare contro il Cagliari che contro l’Inter”. Il tecnico da la carica ai suoi con parole molto forti: “Per noi non cambia nulla qualsiasi avversario ci tocchi. Dobbiamo dimostrare di essere una squadra che sa soffrire, in grado di restare con i piedi per terra, andando avanti di domenica in domenica”.

    Gli ordini sono chiari si naviga a vista, ogni partita deve essere giocata come fosse una finale.

  • Matri rilancia la Juve nella sua Cagliari

    Matri rilancia la Juve nella sua Cagliari

    Il calcio è bello ed imprevedibile e la storia di Alessandro Matri ne è il manifesto più evidente. L’attaccante cresciuto nelle govanili del Milan solo una settimana prima aveva segnato con la maglia del Cagliari addosso mandando in estasi i suoi tifosi, poi il passaggio in bianconero e la contestazione degli isolani.

    Ieri nella sua Cagliari subbissato dai fischi “d’amore” e da qualche insulto di troppo Matri ha rilanciato la JUventus con una bella doppietta che ha fatto aumentare i rimpianti nei padroni di casa ma allo stesso ha fatto capire ai bianconeri di aver trovato finalmente un finalizzatore.

    Le gioie per Del Neri però sembrano non esser finite, l’impatto di Toni sulla partita è stato devastante e il gol non solo ha consentito di chiudere la partita ma ha dato fiducia al campione del mondo per quest’ultima parte di campionato. Buone le risposte anche di Barzagli autore di un pregevole assist e di una partita attenta su Acquafresca. Adesso serve continuità e con l’Inter alle porte l’entusiasmo non può che fare bene.