8 mondiali piloti, 11 mondiali costruttori, 123 gran premi: questo è il palmares della Ferrari nei 23 anni di Luca Cordero di Montezemolo. La spiegazione del suo addio è un po’ la stessa che ha dato Antonio Conte dando l’addio alla Juventus: è finito un ciclo. La rossa viene da due anni in rosso, tanto per fare un gioco di parole. Un rosso non tanto economico quanto prestazionale. Il mondo Formula 1 è tecnologicamente andato avanti e la Ferrari è rimasta indietro.
Nemmeno l’addio di Domenicali e il successivo arrivo di Mattiacci hanno portato il cavallino al successo. E col GP di Monza è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: se due piloti campioni del mondo come Raikkonen e Alonso fanno insieme solo 162 punti in 13 gare, meno anche della Williams, il problema lo ha la macchina. E per una monoposto come la Ferrari di quest’anno, lenta sul rettilineo, Monza è la pista peggiore che si possa desiderare. E’ finita un era e Montezemolo lo ha capito, stamattina al cda è arrivata l’ufficialità della separazione consensuale.
Il marchio Ferrari appartiene solo per il 10% a Piero Ferrari, tutto il restante 90% appartiene alla FIAT, il suo ammistratore delegato Sergio Marchionne prenderà in mano anche la rossa. Sono arrivati tanti saluti per Montezemolo: John Elkann ringrazia a nome di tutta la famiglia:“ha reso grande la Ferrari”. Marchionne:“Ringrazio Luca per quanto ha fatto per Ferrari, FIAT e per me. Con lui grandi successi. C’è stata qualche in comprensione, ma è per il bene della Ferrari”. Montezemolo ha ringraziato donne e uomini che hanno lavorato per la Ferrari e tutti i tifosi che l’hanno sempre sostenuta:“23 anni meravigliosi, ringrazio tutti per le memorabili vittorie”.
Tanti di quei successi di cui parlavamo prima, sono di Michael Schumacher. Arrivano notizie confortanti ma non troppo per Schumi, che lo scorso inverno aveva avuto un incidente sugli sci. E’ tornato a casa per la riabilitazione, apre gli occhi e riconosce i parenti più stretti, ma, come dice l’agente Sabine Kehm, c’è ancora tanto lavoro e il recupero sarà lungo e difficile.
Arrivano come un fulmine a ciel sereno le dimissioni di Stefano Domenicali il numero uno della scuderia di Maranello. Forse il suo destino era già segnato e Domenicali altro non ha fatto che anticipare le mosse dei massimi dirigenti del Cavallino rosso, anche perchè, dopo la pessima figura del 6 Aprile scorso in Bahrein, il massimo dirigente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, aveva pù volte fatto intendere che una soluzione era necessaria per uscire dall’impasse in cui il team tutto stazionava.
Ecco che stamattina,inaspettatamente Stefano Domenicali annuncia:
“Ci sono particolari momenti nella vita professionale di ognuno di noi in cui ci vuole il coraggio di prendere decisioni difficili e anche molto sofferte. E’ ora di attuare un cambiamento importante. Da capo, mi assumo la responsabilità – come ho sempre fatto – della situazione che stiamo vivendo. Si tratta di una scelta presa con la volontà di fare qualcosa per dare una scossa al nostro ambiente e per il bene di questo gruppo, a cui sono molto legato. Ringrazio di cuore tutte le donne e gli uomini della squadra, i piloti e i partner per il magnifico rapporto avuto in questi anni. A tutti auguro che presto si possa tornare ai livelli che la Ferrari merita. Infine, vorrei fare l’ultimo ringraziamento al nostro Presidente per avermi sempre sostenuto e un saluto a tutti i tifosi con il rammarico di non aver raccolto quanto duramente seminato in questi anni“.
Di dovere i ringraziamenti anche di Montezemolo:
“Ringrazio Stefano Domenicali non solo per il suo costante contributo e impegno, ma per il grande senso di responsabilità che ha saputo dimostrare anche oggi anteponendo l’interesse della Ferrari al proprio. Ho stima e affetto per Domenicali, che ho visto crescere professionalmente in questi ventitré anni di lavoro insieme e per questo gli auguro ogni successo per il suo futuro. Voglio anche augurare buon lavoro a Marco Mattiacci, un manager di valore che conosce bene l’azienda e che ha accettato con entusiasmo questa sfida“.
Il posto lasciato vacante da Domenicali è stato prontamente affidato a Marco Mattiacci, 43 anni, romano, dal 2010 Ad di Ferrari North America. A lui il compito di risollevare il nome del marchio italiano più famoso nel mondo.
Ufficializzato dalla Ferrari il ritorno a Maranello del campione del mondo Kimi Raikkonen. Per Felipe Massa, seconda guida del cavallino rampante, le restanti 7 gare stabilite dal calendario 2013 di F1. (altro…)
Il poco positivo exploit della Ferrari al Gran Premio di Nürburgring di Formula 1 pare aver deluso Luca Cordero di Montezemolo, presidente della storica scuderia di Maranello. Stefano Domenicali, direttore della gestione sportiva della rossa, vista la recente débâcle potrebbe pagarne in un prossimo futuro le conseguenze.
Il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, guarda avanti e sprona il team del cavallino rampante al riscatto nelle prossime due gare di Silverstone del 19 luglio e dello Hungaroring del 28 luglio: “Oggi insieme ai tecnici abbiamo esaminato l’agenda delle prossime settimane di lavoro chiarendo le priorità. Adesso chiedo a tutti una maggiore determinazione e una forte concentrazione su ogni dettaglio. Ho enorme fiducia nella squadra e da tutti attendo risposte concrete, perchè solo attraverso una grande volontà e tanto lavoro sarà possibile raggiungere i risultati che tutti vogliamo ottenere. In sintesi, meno annunci e parole e più fatti”.
Dopo il rammarico in casa Ferrari per il negativo epilogo della gara di Nürburgring conclusasi con la quarta posizione di Fernando Alonso, a 34 lunghezze da Sebastian Vettel, ed il ritiro di Felipe Massa, il team principal della scuderia di Maranello, Stefano Domenicali, ha manifestato tutta la voglia di riscatto della Ferrari: “Ancora una volta abbiamo avuto conferma dell’importanza delle analisi e della gestione del comportamento delle gomme. Regola valida per tutti ma che noi dobbiamo cercare di sfruttare meglio degli altri se vogliamo vincere, anche per quanto riguarda lo sviluppo della F138, terreno su cui dobbiamo far meglio dei nostri avversari. Ora ci attendono settimane decisive in vista dell’Ungheria. C’è un test importantissimo che dovremo cercare di sfruttare al massimo, sia per quanto riguarda il rendimento degli pneumatici, sia per lo sviluppo tecnico della monoposto. Tutto è ancora in gioco, perché siamo solo a metà campionato e i traguardi di inizio stagione sono ancora alla nostra portata”.
La notizia è di quelle che portano con sè una grande risonanza ed un forte impatto connesso, in particolare, a due fattori assolutamente rilevanti: il soggetto e l’oggetto. In primis, il soggetto, ossia la Formula Uno, il circus dorato e plurimilionario che muove capitali ed espande la sua portata in ogni parte del mondo, dai Paesi emergenti a quelli della vecchia Europa; l’oggetto, invece, è la possibile quotazione in borsa, sulla piazza di Singapore o di Hong Kong.
Una notizia non ancora ufficiale ma che pare avere buone probabilità di diventarlo ben presto, considerando che l’ipotesi in questione è stata discussa apertamente dal presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, a margine della presentazione di un nuovo centro per le cure delle malattie neuromuscolari dell’infanzia all’Ospedale Niguarda di Milano, alla cui realizzazione la scuderia di Maranello ha dato un diretto contributo. Il presidente del Cavallino, infatti, si è mostrato ben disposto all’eventualità di una quotazione in borsa per la Formula Uno, perchè tale operazione porterebbe con sè sicuri benefici, fra cui maggiore “trasparenza e stabilità”: in tal senso, il riferimento – neppure troppo velato – pare essere rivolto ad una necessità di cambiamento radicale rispetto all’attuale situazione, in cui gli aspetti della gestione economica e commerciale dei diversi team sono perlopiù gestiti dalla società Formula One Group, posseduta – a sua volta – in parte da Cvc Capital Partners che, però, ha progressivamente ridotto la sua partecipazione, ed in parte dallo stesso patron Bernie Ecclestone.
I tempi necessari a gettare le basi per l’avvio della “nuova fase” non dovranno essere, però, troppo lunghi ed, in tal senso, pare che già nel corso della riunione di venerdì prossimo a Montecarlo (dove si correrà nel weekend anche il prossimo Gran Premio, ndr) i vari team discuteranno la delicata questione, considerando che – se l’operazione dovesse avere concreta attuazione – le diverse squadre entreranno direttamente come azionisti e soci del progetto. Ci sarà da testare gli umori dei diversi team ed, in particolare, di quelli più potenti ma, se i vari step necessari verranno superati senza intoppi, già per la fine del mese di giugno la collocazione potrebbe prendere il via, con un’offerta iniziale da circa 2,3 milardi di euro in azioni, pari a 3 miliardi di dollari.
Oltre alla conferma da parte di Montezemolo, anche Dow Jones Newswires ha segnalato che Cvc Capital, la società che detiene attualmente il 40% del capitale della Formula One Group (la quota del 25% è di proprietà di Ecclestone, mentre la restante parte è di proprietà di BlackRock, Waddell & Reed Financial e Norges Bank Investment Management, ndr) si starebbe apprestando a lanciare una campagna di marketing appositamente studiata per il prossimo lancio in borsa, a partire dalla metà di giugno.
Alla luce di tale notizia riportata, sembra che la piazza borsistica prescelta sia quella di Singapore, che avrebbe già dato il parere favorevole al lancio dell’operazione, e lo stesso Bernie Ecclestone si recherà nella metropoli asiatica subito dopo il Gp di Monaco per definire nel dettaglio tutti gli aspetti necessari.
La Ferrari ha presentato la nuova monoposto che prenderà parte al prossimo mondiale 2012 di Formula 1. La presentazione è avvenuta sul sito ufficiale della casa di Maranello a causa delle cattive condizioni metereologiche che ne hanno impedito la celebrazione a causa della pericolosità della viabilità per raggiungere il luogo della cerimonia da parte dei giornalisti e degli oltre trecento invitati.
La nuova arma Rossa che dovrebbe permettere a Fernando Alonso e Felipe Massa di contendere il titolo a Sebastian Vettel e alla Red Bull contrariamente a quanto riportato nei giorni scorsi non si chiamerà F12, bensì Ferrari F2012 a richiamare una tradizione che nei primi anni 2000 vedeva la Ferrari dominare con Michael Schumacher e Rubens Barrichello, quindi anche forse per scaramanzia hanno deciso a Maranello di continuare con quella denominazione che si spera possa portare fortuna.
A togliere i veli alla nuova creatura sono stati i due piloti ufficiali Fernando Alonso e Felipe Massa sotto lo sguardo del team principal Stefano Domenicali e del Direttore della Comunicazione Stefano Lai. L’auto, progettata da Nicolas Tombazis, e che dal 2005 ha visto la perdita del progettista italiano Aldo Costa, passato alla Mercedes, è stata svelata questa mattina nel quartier generale di Maranello è sarà la 58esima monoposto Ferrari che prenderà parte al campionato iridato di Formula 1. Sarà contraddistinta dalla sigla interna 663.
Stefano Domenicali nei giorni precedenti la presentazione aveva dichiarato che la vettura sarebbe stata un pò bruttina e in effetti al primo sguardo non sembra il massimo dell’estetica, contraddistinta come conferma delle indiscrezioni precedenti, dallo scalino sul muso (già battezzato a “becco d’anatra” ndr), soluzione adottata dalla Caterham e che verrà adottata presumibilmente anche da altri team, per effetto del nuovo regolamento che ha determinato un ribassamento della altezza della vettura nella parte anteriore, e anche la nuova ala anteriore, sebbene sia un’evoluzione di quella del 2011, sembra molto squadrata e meno sinuosa rispetto agli anni precedenti.
Un’altra modifica principale rispetto al 2011 riguarda la parte posteriore e la relativa posizione dei tubi di scarico, i quali negli ultimi anni sono stati importantissimi ai fini delle prestazioni in pista delle vetture, che l’anno scorso soffiavano direttamente sul diffusore, ma a causa delle modifiche regolamentari di quest’anno sono stati posizionati più in alto sulla vettura, e leggermente inclinati verso l’ala posteriore, che anche quest’anno è dotata del sistema di riduzione dell’avanzamento, cioè il DRS; la parte terminale della monoposto a sua volta è stata resa più snella e compatta grazie all’introduzione di una nuova scatola del cambio e alla ricollocazione di alcune componenti meccaniche, e anche le pance sono state modificate rispetto alla scorsa stagione, sono molto rastremate e simili a quelle della Red Bull con una leggera inclinazione in avanti.
Molto importante anche il cambiamento delle sospensioni anteriori e posteriori dalle push-rod alle pull-rod, cioè a tirante, utilizzate negli scorsi anni, ma solo nella parte posteriore, dalla Red Bull di Newey e successivamente “copiate” dalla McLaren. Si spera che con questa modifica si possano migliorare le prestazioni aerodinamiche in pista della nuova Ferrari.
Un altra modifica che risalta subito all’occhio è il nuovo airscope, la parte aerodinamica sotto la telecamera posta sopra la presa d’aria, che è dotata di una doppia apertura in stile McLaren Mp4-26, che l’aveva introdotta all’inizio dello scorso anno e che era stata copiata successivamente anche dalla Lotus Renault. Questo sistema dovrebbe garantire un raffreddamento più efficace delle componenti interne della monoposto, soprattutto del motore, e anche un leggero incremento della velocità di punta. Per quanto riguarda quello che sta sotto l’airscope, cioè il motore, la F2012 dovrebbe montare “solo” un’evoluzione del motore dello scorso anno, e questo perchè i nuovi regolamenti impediscono modifiche degli organi interni ai fini di aumentare le prestazioni.
Nel quartier generale di Maranello tutti si dicono soddisfatti della nuova Ferrari, a cominciare dai due piloti che dovrebbero portarla alla vittoria: “La mia prima impressione è buona, è una macchina sorprendente e particolare. Dobbiamo essere ottimisti, fiduciosi in noi stessi in questo periodo dell’anno. Manca ancora molto lavoro intenso, tanti mesi di gare dove dobbiamo essere consistenti e determinati, uniti in squadra. L’obiettivo è lottare per il titolo, cercare di fare più punti possibili e fare delle vittorie” commenta Fernando Alonso.
Dello stesso avviso Felipe Massa che è chiamato a riscattare una stagione 2011 a dir poco deludente: “E’ una monoposto molto aggressiva, abbiamo cambiato tanto. Sono convinto che si possa crescere molto per vivere una stagione competitiva dall’inizio alla fine. Ora comincia un lavoro di squadra, fatto di prove e collaudi. Speriamo in un Mondiale competitivo con la rossa là davanti. Vogliamo tornare a lottare al vertice, son convinto di poter far bene quest’anno”.
Anche Stefano Domenicali è sembrato abbastanza fiducioso: “Dietro la F2012 ci sono state scelte difficili, che rappresentano però il nostro modo di guardare avanti. Dal punto di vista tecnico ci sono tante novità, sia a livello meccanico che di forme, abbiamo voluto una discontinuità e speriamo che ci porti le prestazioni che noi tutti vogliamo”.
E ovviamente l’obiettivo della Ferrari è quello di ritornare a vincere e di riportare un titolo che a Maranello manca da troppi anni, ben quattro. Il numero uno Luca Cordero di Montezemolo è chiaramente la persona che tiene di più a questo obiettivo rappresentando la Rossa da Presidente e le sue ambizioni sono alte: “Siamo di fronte a una stagione molto importante, una stagione nella quale tutti noi vogliamo tornare ai massimi livelli. Vogliamo vincere”.
Come per la McLaren MP4-27, anche per quanto riguarda la Ferrari la presentazione non ha mostrato la versione definitiva della nuova vettura, quindi bisognerà aspettare i primi test di Jerez de la Frontera in programma dal 7 al 9 febbraio per sapere qualcosa di più sulle nuove componenti aerodinamiche. Alcune indiscrezioni riportano che secondo Tombazis, capo progettista della F2012 molte delle componenti aerodinamiche che dovrebbero caratterizzare la Ferrari nel 2012 si vedranno solo nella terza giornata di test. E’ chiaro che tutto il team si concentrerà sullo sviluppo delle componenti aerodinamiche e delle nuove gomme Pirelli che come l’anno scorso avranno un ruolo molto importante nella gestione delle gare, anche se per dare dei giudizi definitivi bisognerà aspettare la prima gara di Melbourne in Australia in programma il 18 marzo.
In seguito alle voci che erano circolate nei giorni scorsi di un imminente accordo tra Ferrari e Adrian Sutil per il 2013, è arrivata oggi la smentita da parte del manager del pilota tedesco silurato, inspiegabilmente, dalla Force India che per la prossima stagione ha preferito confermare lo scozzese Paul Di Resta e promuovere il collaudatore Nico Hulkenberg a ruolo di seconda guida nel team indiano.
Manfred Zimmermann in un’intervista concessa a Sky ha negato i presunti contatti con la scuderia di Maranello affermando che comunque la Ferrari resta la massima aspirazione di ogni pilota: “Naturalmente, è il sogno di ogni pilota e manager ma non siamo in trattativa con la Ferrari“.
Stando ai recenti rumors del mercato piloti, sarebbe Luca Cordero di Montezemolo a spingere per la soluzione Sutil che, secondo le intenzioni del presidente, dovrebbe affiancare Fernando Alonso e raccogliere nel 2013 l’eredità di Felipe Massa al quale a fine stagione scadrà il contratto difficilmente rinnovabile a meno di un pronto riscatto nella prossima stagione. Il pilota brasiliano è reduce da due annate difficili terminate entrambe in sesta posizione in classifica accusando distacchi importanti dagli altri piloti dei top team. La vittoria gli manca dal Gran Premio casalingo del Brasile del 2008, la gara beffa nella quale perse il titolo mondiale per il sorpasso nelle ultime curve di Hamilton su Glock mentre l’ultimo podio porta la data del 24 ottobre 2010 quando transitò terzo sotto la bandiera a scacchi del GP di Corea.
Per Sutil, rimasto senza sedile per il 2012 nonostante l’ottima stagione disputata al volante della Force India, resta ancora in piedi l’ipotesi Williams come conferma indirettamente il manager del driver tedesco “Ci sono ancora possibilità di rimanere in Formula 1 e stiamo negoziando, ma al momento non possiamo dire niente di più” (facile intuire che si tratti della Williams considerato che oltre al team inglese è rimasto un posto vacante solo all’Hispania). Dopo aver confermato il venezuelano Pastor Maldonado e congelato la posizione di Rubens Barrichello, la scuderia di Grove è ancora alla ricerca di un altro pilota al quale affidare la nuova FW34 motorizzata Renault che parteciperà al Mondiale 2012 e il pilota tedesco sembra essere in cima ai desideri di Frank Williams.
Uno degli scenari possibili sarebbe quello di guidare la Williams per la prossima stagione per poi sperare nella chiamata del Cavallino Rampante nel 2013.
Le crepe che si erano aperte nelle settimane scorse non erano nient’altro che le prime avvisaglie di una imminente spaccatura all’interno della FOTA, l’associazione che riunisce sotto un unico organo tutti i team che partecipano al Mondiale di Formula 1 istituito nel 2008 e il cui compito principale è quello di interlocuire con la FIA per la salvaguardia dei diritti commerciali e del bene comune delle scuderie.
Sono due i team che hanno formulato richiesta di uscita dall’organizzazione, come si apprende da un portavoce della FOTA che però non ne fa il nome. Non è difficile però intuire di quali scuderie si tratta: la Ferrari infatti ha confermato tutto tramite un comunicato ufficiale e la Red Bull lo ha fatto indirettamente per bocca del team principal della scuderia austriaca Chris Horner che ha fatto intendere come ormai l’organizzazione sia giunta ad un bivio in merito alle problematiche della F1 e che l’associazione non avrebbe più motivo di esistere se non si dovessero trovare le giuste soluzioni comuni. Sulla stessa lunghezza d’onda il responsabile della gestione sportiva del Cavallino Rampante Stefano Domenicali.
Alla base della decisione della Ferrari il fatto che gli accordi stipulati nel Resource Restriction Agreement per la riduzione dei costi non siano stati rispettati (velati riferimenti alla Red Bull). La proposta della scuderia di Maranello era quella di porre delle limitazioni per quanto riguarda l’aerodinamica e l’allargamento quindi della ricerca anche ad altri settori con la reintroduzione delle sessioni dei test privati per far sì che la progettazione e lo sviluppo della vettura avvennissero più che altro in pista e non nelle gallerie del vento. Inoltre il presidente Luca Cordero di Montezemolo aveva rilanciato anche con l’introduzione/reintroduzione della customer car, una terza vettura da “vendere” a team minori ad un prezzo inferiore di quanto effettivamente non costi la progettazione di una vettura propria, favorendo così un livellamento tra top team e scuderie minori ma allo stesso tempo snaturando il principio del mondiale costruttori per come è inteso oggi.
Avevamo già parlato settimana scorsa della riunione della Commissione Formula 1di Ginevra nella quale si sarebbero discusse alcune problematiche da affrontare per la nuova stagione e gli anni a venire.
Oltre al cambio di denominazione di 3 team per il quale serviva l’unanimità, l’ex Renault che si chiamerà a tutti gli effetti Lotus e che di Renault avrà solo la fornitura motoristica, l’altra Lotus, quella anglo-malese di Tony Fernandes, che ha perso la causa per l’utilizzo del nome della gloriosa casa britannica, ha cambiato denominazione in Caterham e la Virgin di Richard Branson che dall’anno prossimo si chiamerà Marussia, nome della casa automobilistica russa che detiene ora la maggioranza delle azioni della scuderia (Virgin resterà come main sponsor), è stato anche approvato il calendario del 2012 che prevederà i 20 Gran Premi già stabiliti nello scorso mese di agosto dopo che quello del Bahrain, quello di Corea e il nuovo degli Stati Uniti nel Texas per motivi economici o per controversie politiche rischiavano di saltare riducendo il Mondiale della prossima stagione a 17 appuntamenti.
Ma il nodo cruciale era rappresentato dall’ingresso, o meglio, dalla reintroduzione della customer car, ovvero una terza vettura da poter schierare in griglia e che i grandi costruttori potevano vendere a “buon prezzo” a team satelliti – così come si usa im MotoGP – che avrebbero risparmiato un mucchio di soldi sulla progettazione di una propria auto ricavandone così un beneficio condiviso. Ma fino al 31 dicembre 2012, data fino alla quale rimarrà in vigore il Patto della Concordia (accordo tra FOTA, organizzazione di cui fanno parte tutti i team che partecipano al campionato di Formula 1, e FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobile, per la regolamentazione economoche e sportive della F1) nessuna variazione in tal senso.
La proposta avanzata dalla Ferrari va a scontrarsi contro le idee conservatrici dei top team Red Bull, McLaren e Mercedes e di Jean Todt, ex dt della scuderia di Maranello dal 1993 al 2008 e ora a capo della FIA, le intenzioni degli “oppositori” alla proposta della Rossa è quella di preservare il principio del campionato costruttori mentre l’dea del presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo è quella di introdurre nuove regolamentazioni per la Formula 1 del domani.
A tal proposito, Montezemolo, intervenuto nel corso delle Finali dei campionati monomarca del Cavallino Rampante che si sono tenuti nell’ultimo fine settimana al Mugello, ha lanciato un vero e proprio ultimatum minacciando di abbandonare la Formula 1 dedicandosi ad altre categorie motoristiche se non si dovesse arrivare ad un accordo su 3 principali condizioni che la Ferrari ritiene necessarie per restare nel Grande Circus e che si possono riassumere nel modo seguente:
1 – no ad una Formula 1 basata esclusivamente sull’aerodinamica perchè la competizione prevede anche il confronto tra altre componenti, deve esserci il giusto mix tra aerodinamica, motori, elettronica etc etc; 2 – no allo sperpero di denaro per l’utilizzo delle gallerie del vento quando l’ideale, al fine della progettazione delle nuove vetture, sarebbe quello di reintrodurre i test che oggi sono limitati ad alcune sessioni così da poter provare e far crescere i piloti del domani; 3 – la terza vettura in pista, la customer car, di cui abbiamo già spiegato sopra. Queste le dichiarazioni, chiare, di Montezemolo:
“La Formula 1 rimane la nostra vita ma senza Ferrari non c’è la Formula 1, così come senza Formula 1 la Ferrari sarebbe diversa. Abbiamo tanta pazienza ma ci sono delle condizioni precise per proseguire nel nostro impegno. Corriamo non soltanto per farci pubblicità ma soprattutto per fare ricerca avanzata per le nostre vetture stradali, su tutti gli aspetti: motori, telai, meccanica, elettronica, materiali e aerodinamica, tanto è vero che il trasferimento di tecnologia dalla pista alla strada è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi vent’anni. Quello che non ci sta più bene è che il 90% della competitività sia basato esclusivamente sull’aerodinamica o che il nostro sia l’unico sport in cui viene impedito di allenarci, uno sport dove sono proibiti i test. C’è il tema della terza macchina che non lo sosteniamo tanto per il nostro interesse quanto per quello dello sport in generale. Siamo convinti che l’attenzione di tifosi, media e sponsor possa aumentare se in pista c’è un numero più ampio di vetture competitive e non macchine più lente di due o tre secondi al giro che vengono doppiate dopo poche tornate. Nel ’61, Giancarlo Baghetti vinse il Gran Premio di Francia a Reims con una Ferrari messagli a disposizione da un privato: ecco, sarebbe bello vedere in futuro una nostra macchina correre con i colori americani, cinesi o, magari di Abu Dhabi. Sosterremo le nostre ragioni nelle sedi e nei modi più opportuni ma saremo molto chiari e a chi sta bene bene altrimenti se ne faranno una ragione. Se vorranno ancora la Ferrari, la Formula 1 deve cambiare e tornare ad essere ricerca avanzata, sempre con una necessaria attenzione ai costi. Noi non siamo in Formula 1 come degli sponsor ma come costruttori“.