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  • Serie B, il Pescara ora crede nei playoff

    Serie B, il Pescara ora crede nei playoff

    Archiviato il ‘Marzo maledetto’ con un solo punto conquistato in cinque partite, l’entrata del mese di Aprile è coincisa con il riscatto biancazzurro: 6 punti in due gare ed il tabù trasferta finalmente sfatato dopo 5 mesi di astinenza e zero punti riportati a casa in tutto il 2011. Si respira dunque un’aria diversa al Poggio degli Ulivi con il traguardo salvezza ormai raggiunto quasi aritmeticamente ed il sogno playoff distante appena un punto. “Raggiungiamo l’obiettivo che ci siamo prefissati ad inizio stagione in modo definitivo”, dichiara ai cronisti il tecnico Di Francesco, “poi guarderemo ad altro ma senza che diventi una delusione se non dovessimo riuscire a fare di più. Ripeto: pensiamo prima a centrare la certezza della permanenza nella categoria e poi ad altro ma senza ossessione. Ora siamo lì e dobbiamo provarci giocandoci al meglio tutte le partite”. Mai come quest’anno, forse, la serie cadetta è di poco chiara decifrazione con una classifica davvero corta: “questo campionato ha riservato mille sorprese, squadre che resuscitano e poi vengono risucchiate nei bassifondi o viceversa. Ora siamo tutte lì e ci giocheremo le nostre carte fino alla fine”.

    Il momento negativo è archiviato: “penso sia stata fondamentale la partita di Piacenza. L’aspetto psicologico è importante e dovremo dare continuità a quello che abbiamo fatto nelle ultime due partite. Ho rivisto negli occhi dei ragazzi la voglia di fare bene, ora è importante non ricadere nelle amnesie capitate in passato. Ricordiamo che tra i nostri problemi c’era quello delle assenze, specie in mezzo al campo con 4 o 5 indisponibilità fisse. E’ il centrocampo che dà equilibrio ad una squadra e da esso dipende sia la fase offensiva che quella difensiva. Ora serriamo i ranghi con la speranza di recuperare più uomini possibili, da Cascione a Tognozzi, ma anche Sansovini che prima di Piacenza ha avuto qualche problemino alla spalla”. Alle porte c’è l’insidiosa partita del ‘Del Duca’ al cospetto di una squadra che non può più errare e venderà cara la pelle: “è per entrambe una gara importante, andiamo ad Ascoli con massimo rispetto per loro ma consapevoli delle nostre qualità. Prepareremo la partita al meglio durante tutta la settimana, sappiamo di avere di fronte una squadra che lotta sempre fino alla fine, dal grande carattere e che non molla mai. Un po’ come il suo allenatore, la cui mano è ben visibile. Partono con un 4-5-1 che poi varia, attaccano e difendono in modo molto compatto. Cercheremo di impostare la partita con la stessa mentalità di Piacenza, cercheremo di prendere palla alti e verticalizzare”. Ad Ascoli mancherà il pubblico: “dispiace che mancheranno i nostri tifosi”, chiosa Di Francesco, “anche a livello inconscio la loro presenza spinge a dare quel qualcosa in più. Sappiamo che è una gara importante e molto sentita, daremo il massimo”.

    Ex di turno della delicata gara di Ascoli, Luca Ariatti è tra i protagonisti del rilancio biancazzurro: da quando è rientrato in squadra, in tandem con Verratti nella linea mediana, sono arrivate due vittorie in altrettante gare. La sua esperienza ed il suo senso tattico sono stati decisivi nella duplice zampata biancazzurra: “metto a disposizione quel che è il mio modo di essere e le mie qualità a livello tecnico, caratteriale e di esperienza. Sono stati importanti i recuperi, il fatto di avere più alternative e giocatori con più minuti nelle gambe, penso a me ma anche a Bucchi e Gessa ad esempio. Questa squadra con tutto l’organico al completo se la gioca con chiunque”. Sembra lontano già anni luce la mini-crisi di Marzo: “si respira un’aria diversa rispetto al post partita di Modena, a livello generale è tutta un’altra atmosfera. Sabato ho respirato in campo il fatto che si doveva vincere per non avere il sapore di un’occasione persa: lì c’è stato il salto di qualità mentale secondo me. Ci siamo ricompattati, due vittorie senza subire gol”.

    Dall’incubo di essere risucchiati alla possibilità di centrare gli spareggi promozione il passo è stato breve: “In Serie B fare due risultati pieni in modo consecutivo fa cambiare prospettive. Comunque noi dobbiamo raggiungere la salvezza matematica il prima possibile e poi non adagiarsi su quanto fatto giocandoci le nostre possibilità per salire quel gradino in più che tutti sappiamo. Guardiamo agli avversari di turno e pensiamo a lavorare bene senza rivolgere la mente al Torino, al Livorno, alla Reggina, al Padova che può rientrare, al Vicenza e alle altre. Guarderemo la classifica solo a fine campionato”. Sette partite per puntare ad un sogno, partendo dal derby di Ascoli: “Aver ritrovato fiducia e tratto insegnamento dal periodo negativo è e sarà importante per il finale di stagione. Ora pensiamo all’Ascoli. Il caldo può essere un fattore, ne risente lo spettacolo ed il ritmo della gara. Dato l’orario strano per una partita, le 12.30, una novità per molti ma non per me che l’ho conosciuto lo scorso anno, il caldo sarà un elemento importante così come l’alimentazione. Ho ricordi positivi della mia esperienza ad Ascoli, di tanto tempo fa ormai. Ho conosciuto mia moglie là ed è una città che fa parte della mia vita ormai, ma non penso a questo: sarà una partita fondamentale come lo è stata Piacenza e come lo sarà quella con il Frosinone. In più è un derby, sappiamo che i tifosi ci tengono in modo particolare e daremo il massimo. Andremo ad Ascoli per fare la nostra partita dopo aver sfatato finalmente il tabù trasferta e questa cosa può anche averci liberato psicologicamente”.

  • Pescara, la dirigenza spiega le strategie di mercato

    Si è tenuta presso la sede del Delfino Pescara 1936, in data 2 Settembre, alla presenza di tutto lo stato maggiore del sodalizio biancazzurro, la conferenza stampa post chiusura del mercato estivo Tracciato il bilancio conclusivo dell’estate di trattative, un bilancio che vede la dirigenza soddisfatta: “è una campagna acquisti interpretata un po’ male”, afferma Peppe De Cecco, “in particolare dalla stampa. Non tutti sanno, ed è meglio spiegarlo, che tutte le società di Serie B ricevono ad inizio stagione dei parametri economici per superare i quali sono necessarie fideiussioni. Il Pescara ha già superato la cifra indicata, e uno sforzo ulteriore era collegato all’uscita di quei tre giocatori che ci permettevano di risparmiare un milione che ci avrebbe consentito, ad esempio, di competere con il Siena per Brienza, Siena che oltretutto prende 7 milioni in più del Pescara di contributi”.

    Il problema delle dismissioni è stato nuovamente affrontato dal D.G. Lucchesi: “E’ stato un mercato difficile. Anche le operazioni in uscita realizzate sono state concluse nelle ultime ore di mercato, e questo testimonia le difficoltà incontrate. Siamo contenti del nostro gruppo e pensiamo che per l’obiettivo che ci siamo posti, un campionato onorevole e di consolidamento ma con ambizioni, sia un organico idoneo nel rispetto dei parametri economico-finanziari imposti. Non avremmo preso un calciatore tanto per fare un acquisto, solo un elemento che ci facesse fare il salto di qualità ed in tal senso avevamo due o tre nomi in mente. Non è stato possibile e siamo soddisfatti così”.

    Infine, parola all’A.D. Daniele Sebastiani: “Non possono essere date colpe o responsabilità ai direttori. La chiave di lettura di questo mercato deve essere centrata sul fatto che sono state compiute scelte dettate, per ogni società, dai contributi e dalle esigenze economiche diverse dal passato. Noi per il futuro dovremo rivedere la politica dei contratti, sia per la durata, preferendo quelli annuali, che per entità degli ingaggi”.

    A margine della conferenza stampa di chiusura del mercato, è stato ufficialmente presentato l’ultimo acquisto pescarese (se si eccettua il ritorno in prestito di Aquilanti), il jolly Luca Ariatti: “Vengo a Pescara con grande voglia di mettermi in discussione e senza guardare al passato. Mi auguro e sono anche convinto di aver fatto la scelta giusta. Ho giocato come centrale di centrocampo ed anche a destra, ma preferisco la corsia di sinistra sia come esterno basso che come esterno di centrocampo”.