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  • Clamoroso Bayern, esonerato Van Gaal

    Clamoroso Bayern, esonerato Van Gaal

    Il Bayern Monaco ha comunicato ufficialmente la decisione di esonerare il tecnico olandese Van Gaal, dopo il deludente pareggio interno per 1-1 contro il Norimberga, che ha allontanato ulteriormente il Bayern dalla testa della classifica, posizionandolo al quarto posto della Bundesliga con 52 punti, a ben 14 punti dalla capolista Borussia Dortmund, scavalcato anche da Bayer Leverkusen ed Hannover.

    La decisione è frutto di una stagione molto sottotono, con i bavaresi fuori da ogni competizione: eliminati dalla coppa nazionale  per mano dello Shalke 04 in semifinale, fuori dalla Champions League agli ottavi eliminati dall’Inter, fuori dalla lotta per il titolo. Unico obiettivo rimasto è la corsa alla qualificazione in Champions, non impossibile ma neppure scontato.

    L’ambiente necessitava, dunque, di una scossa e – come sempre accade – paga l’allenatore, che verrà sostituito nell’immediato da Andries Jonker, tecnico in seconda dei bavaresi, che taghetterà la squadra per le ultime 5 giornate di campionato. Nella prossima stagione, invece, sarebbe Jupp Heynckes il candidato con maggiori probabilità di sedere sulla panchina bavarese, lasciando quella del Bayer Leverkusen. In alternativa, rimane aperta anche la soluzione che porta a Guus Hiddink, attuale commissario tecnico della nazionale turca, gradito alla dirigenza dei bavaresi.

    L’obiettivo di breve periodo, però, resta assolutamente prioritario: il Bayern deve qualificarsi alla Champions League, anche in virtù del fatto che la prossima finale di Champions si disputerà proprio all’Allianz Arena di Monaco.

  • Heynckes – Van Gaal cambio in corsa nella Bundesliga

    Heynckes – Van Gaal cambio in corsa nella Bundesliga

    L’accordo è stato raggiunto! Il Bayern Monaco dopo l’ufficializzazione dell’addio a fine stagione da parte di Van Gaal pronunciata prima della sfida contro l’Inter, sarà guidato nella prossima da Jupp Heynckes, attuale tecnico del Bayer Leverkusen.

    Il club bavarese, dopo la cocente eliminazione nella coppa di Lega e dalla doppia sfida di Champions contro l’Inter, si ritrova quarta in campionato e quindi per il momento fuori dalla zona Champions League. La decisione del tecnico olandese era scaturita dal rendimento poco brillante della squadra e dai risultati non soddisfacenti ottenuti in campionato. Solo l’anno scorso la squadra tedesca era arrivata ad un passo dal triplete, emulando le geste eroiche dell’Inter di Mou, vincendo la Bundesliga e la Coppa di Lega, abdicando al trono d’Europa solo nella finale di Madrid. Perse le motivazioni, e soprattutto seguendo lo stesso mercato nerazzurro, in estate non sono arrivati rinforzi che abbiano dato ossigeno ai giocatori svuotati e spompati dalla stagione con a cavallo il mondiale.

    Curioso rispetto al nostro campionato è la scelta di abbandonare una panchina prima della fine del campionato, come spesso accade in altri sport. Per fare un esempio nel motociclismo dove il caso lampante è quello di Valentino Rossi che avendo già trovato l’accordo con la Ducati ha comunque dimostrato grande professionalità nelle gare che lo separavano dall’addio alla sua Yamaha M1. Nel nostro campionato accade l’opposto con un valzer di panchine durante la stagione da far girare la testa a chiunque. Il caso più eclatante è senza dubbio quello del Torino, dove il presidente Urbano Cairo ha prima esonerato Lerda per chiamare Papadopulo alla sua corte. Il nuovo tecnico è durato il tempo di un caffè silurato due partite dopo, nella sconfitta del Torino contro il Frosinone per 2 a 1. Nemmeno una settimana di allenamenti, e l’esonero è arrivato puntuale per richiamare l’ex tecnico Lerda.

    In Italia il caso che più si avvicina a quello tedesco è forse la storia del tecnico blucerchiato Del Neri che una volta raggiunta l’impresa sportiva con la qualificazione ai preliminari di Champions League con la Sampdoria ha comunicato al suo presidente la volontà di abbandonare il progetto per puntare ad una big, con il fascino della Vecchia Signora a cui è difficile dire di no. È sicuramente da ammirare nel contesto teutonico, la professionalità di entrambi gli allenatori, che nonostante abbiano già deciso il loro futuro calcistico, cerchino di dare il massimo possibile in termini di contributo e lavoro per la squadra che dovranno guidare fino a giugno. Aspetti positivi da un lato, ma anche negativi che potrebbero distrarre l’attuale lavoro di entrambi i tecnici.  In Casa Bayern Van Gaal, nonostante le continue smentite, ha molti giocatori contro in un ambiente che senza la Champions League potrebbe vedere partire i suoi gioielli migliori. Robben in primis con il Milan alla finestra.

    “Al di là dei buoni rapporti personali con i dirigenti del Bayern Monaco mi ha sempre impressionato la professionalità di questo club.” Queste le prime parole del futuro tecnico del Bayern Monaco Heynckes.

    Un felice ritorno in terra bavarese per il tecnico del Leverkusen: “Sono stato due volte allenatore del Bayern (già al Bayern dal 1987 al 1991 e una seconda volta nel finale della stagione 2008-2009 al posto dell’esonerato Klinsmann) e ho sempre apprezzato l’ambiente. E’ naturale come un allenatore del Bayern possa puntare al successo. Per me è un compito affascinante che mi piacerebbe davvero realizzare con la squadra per le prossime due stagioni”

    Fiducia e felicità traspaiono anche dalle parole del presidente del Bayern Monaco: “Jupp Heynckes era la nostra prima scelta, siamo molto felici di aver concluso le trattative e per il contratto di due anni. Vinceremo molti titoli con lui ”– ha detto Karl-Heinz Rummenigge – ”Sono convinto che la nostra collaborazione ci darà grandi soddisfazioni”.

  • Inter – Bayern Monaco, probabili formazioni: sorpresa Milito

    Inter – Bayern Monaco, probabili formazioni: sorpresa Milito

    Il replay della finale di Champions Leage del 22 Maggio dello scorso anno va in onda questa sera all’Allianz Arena alle ore 20 e 45. La vendetta dei tedeschi è iniziata a materializzarsi quando Mario Gomez ha chiuso la partita dell’andata sul punteggio di 1 a 0. Un gol che pesa come un macigno calcolando che essendo stato segnato fuori casa, costringe i nerazzurri a dover segnare almeno due gol di scarto per passare ai quarti di finale. Bayern che si qualifica con due risultati su tre e che sicuramente può contare sul fattore campo. L’Inter rimane con questa partita, l’ultima squadra italiana (anche se meno italiana nella rosa) a difendere la possibilità di continuare ad avere una voce in capitolo nelle competizioni europee.

    Leonardo è più che fiducioso per la rimonta nerazzurra, e parla di un’aria particolare che si respira, un ‘aria da “il momento è adesso, perché partite come queste sono come finali, perché ora cominciano a decidersi le cose”. Il discorso di Leonardo continua con un chiaro riferimento alla partita dell’andata: “ci stavano anche altri risultati a San Siro, quindi ci sta tutto anche stasera … Una vittoria dell’Inter non sarebbe così strana, perché l’Inter ha tutto per battere il Bayern”

    La formazione dell’Inter rimane ancora un’incognita, poiché l’utilizzo di Lucio rimane ancora un’incognita, anche se è più si che no. Confermati Ranocchia, Chivu e Maicon per il reparto difensivo. Centrocampo di contenimento e al tempo stesso di spinta con Cambiasso play basso (favorito sull’italo brasiliano Thiago Motta), Stankovic e  capitan Zanetti. Sneijder giocherà nel suo ruolo preferito dietro le punte, sfidando il suo amico olandese Robben. In attacco immancabile il bomber Eto’o già a quota 7 gol in Champions League, affiancato dal macedone Pandev. Da Goran tutto l’ambiente nerazzurro si attende una buona prestazione, ma più di tutto i gol che gli sono mancati, soprattutto nella partita contro il Brescia.  Attenzione alla sorpresa Diego Milito che ieri ha giocato una partitella con i compagni e ha segnato anche un gol. Lo staff medico predica calma e molta precauzione, ma non è impossibile vederlo seduto in panchina stasera.

    Altri toni per Van Gaal che a prescindere dal risultato comunque in estate abbandonerà il club bavarese per “per differenze di filosofia calcistica” come egli stesso ammette. Nella conferenza stampa pre partita simpatico siparietto con Gomez, quando l’allenatore olandese si siede tra i giornalisti e chiede alla sua punta: “ A che minuto segnerà signor Gomez?” “A che minuto vuole il gol” risponde il giocatore, “Se fosse così facile..” chiude Van Gaal.

    La formazione tedesca dovrebbe essere simile a quella dell’andata prevedendo un 4-2-3-1 con qualche leggera variazione in difesa. In porta giocherà il giovane portiere tedesco Kraft, autore di un’ottima prova a San Siro. Difesa a 4 con il ritorno di Van Buyten centrale a fare coppia con Breno. Sugli esterni agiranno Lahm e Pranijc. Ad aiutare in fase di copertura, visto il centrocampo votato all’attacco ci saranno Luiz Gustavo e il sogno del Real di Mourinho Schweinsteiger. Le tre minacce maggiori si chiamano Ribery, Muller e Robben. Con il terminale offensivo composto dall’unica e pericolosissima punta Mario Gomez. Chiedere a Julio Cesar.

     

    Ecco le probabili formazioni nella partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra Bayern Monaco e Inter in campo stasera alle ore 20 e 45 all’Allianz Arena:

    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Kraft; Lahm, Van Buyten, Breno, Pranjic; Schweinsteiger, Luiz Gustavo; Robben, Müller, Ribery; Gomez.

    A disposizione: Butt, Timoshchuk, Öttl, Badstuber, Kroos, Altintop, Klose.

    Allenatore: Van Gaal

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Chivu; Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Eto’o, Pandev.

    A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Materazzi, Nagatomo, Thiago Motta, Kharja, Milito.

    Allenatore: Leonardo

  • Inter a Monaco: convocato anche Milito

    Inter a Monaco: convocato anche Milito

    È notizia dell’ultima ora che Diego Milito è stato inserito nella lista dei convocati per la trasferta che i nerazzurri dovranno affrontare a Monaco. Il Principe si è aggregato ai compagni per l’impegno di Champions League solamente a livello figurativo, cioè farà parte della squadra ma sarà in tribuna all’Allianz Arena, perché non ha ancora recuperato dall’infortunio muscolare. Sarà una specie di portafortuna. Proprio lui che il 22 Maggio dello scorso anno aveva demolito i tedeschi con una doppietta nella finale di Madrid, diventando l’uomo simbolo dei successi europei nerazzurri, domani sera, proverà ad aiutare i suoi compagni solamente a livello di supporto e di tifo. Secondo i bollettini medici Milito dovrebbe rientrare in campo per la sfida contro il Milan, evitando il rientro affrettato nella partita contro il Lecce e approfittando in questo modo della pausa per recuperare al meglio.

    Leonardo ha voluto convocare l’argentino e anche Giampaolo Pazzini (non schierabile perché ha disputato i preliminari con la Sampdoria) per rafforzare la coesione di un gruppo che dopo gli insuccessi nella prima parte di stagione con la gestione Benitez aveva  vacillato un po’. Sono rimasti a Milano solamente Walter Samuel e David Suazo che dovranno proseguire con i rispettivi programmi individuali di recupero.

    Valutazione ancora da fare invece, per quanto riguarda il difensore brasiliano Lucio, che ha svolto un lavoro specifico a parte, ed è disponibile nonostante lo stiramento al gluteo destro. Per avere conferme sul suo utilizzo si dovrà però attendere la rifinitura di stasera o l’ultima di domani. Anche Thiago Motta sembra essere recuperato  avendo smaltito il problema all’adduttore è quindi schierabile per la formazione anti Bayern.

    Discorso opposto per il Bayern che nella finale di Madrid dovette rinunciare a Frank Ribery allora squalificato e invece domani potrà schierare la sua formazione al completo. Le ultime partite parlavano di un Bayern in piena crisi che non riusciva più a vincere nella Bundesliga. Il tecnico olandese Van Gaal  che ha ufficialmente dichiarato che abbandonerà il club in estate ha dato una risposta alle critiche vincendo 6 a 0 nell’ultimo turno di campionato, lanciando al tempo stesso un serio avvertimento ai nerazzurri. Nonostante tutto, il clima in casa Bayern non è dei migliori, poiché la precoce eliminazione dalla coppa di Lega e il quarto posto in campionato con un distacco di 16 punti dal Borussia Dortmund non rientravano nei piani della dirigenza a inizio stagione. Questa partita potrebbe rappresentare il punto di svolta stagionale o un’altra eventuale bocciatura.

    I giocatori nerazzurri, il tecnico Leonardo e per primo il presidente nerazzurro Massimo Moratti credono nella possibile rimonta contro il Bayern. Moratti come si legge nelle sue dichiarazioni sul sito ufficiale Inter.it ha così risposto alla domande dei cronisti sulla possibilità di battere il Bayern e sovvertire i pronostici che vedono favoriti i tedeschi: “Ci crediamo senza dubbio, anche perché avevamo fatto bene la partita di Milano, male solo all’ultimo minuto, ma comunque era stata una partita ben impostata e quindi speriamo di poter fare lo stesso lì, con un risultato però a nostro favore”.

    Alla domanda se avesse detto qualche cosa in particolare ai giocatori per caricarli in vista dell’imminente sfida il presidente nerazzurro aggiunge: “C’è un dialogo molto più diretto e meno ufficiale rispetto a una conferenza. Mi sembra che capiscano, sono tutti maturi e con l’esperienza necessaria personale per capire di cosa si tratta”.

    Una dichiarazione sul gesto che ha reso protagonista in negativo Zlatan Ibrahimovic nella partita contro il Bari :“Mi dispiace per Ibra, per il resto sarà quello che sarà – aggiungendo come i nervosismi in casa rossonera non c’entrino niente con quell’episodio – È  stata una reazione, niente di più”.

    Evitando nel finale con un dribbling le polemiche relative alla squalifica dello svedese: “Mi volete tirare dentro la polemica che non ci sarà, perché avrà la risonanza che dovrà avere”.

  • Budesliga: i risultati della 25 giornata. Bayern ko, Van Gaal rischia

    Budesliga: i risultati della 25 giornata. Bayern ko, Van Gaal rischia

    Nella 25esima giornata di Bundesliga fa rumore il tonfo del Bayern Monaco in casa dell’Hannover. Gli uomini di Van Gaal escono sconfitti per 3 a 1, ed adesso rischiano di dover lottare fino all’ultima giornata per raggiungere il 3° posto buono per i preliminari di Champions.I baveresi devono fare la corsa proprio sull’ Hannover e sul Bayer Leverkusen, che distano rispettivamente 5 e 7 punti.

    Contro i neroverdi, i campioni di Germania in carica confermano una scarsa forma sia fisica che mentale, andando sotto di due reti in 51 minuti (Abdellaoue al 17′ e Rausch al 51′). Il Bayern prova a reagire e accorcia le distante al 55′ con Robben, ma si tratta di un fuoco di paglia perche al 62′ l’Hannover chiude la partita con la rete Sergio Pinto. Ciliegina sulla torta bavarese l’espulsione del difensore Breno al 75′.

    La panchina di Van Gaal è sempre più scricchiolante; l’appuntamento cruciale della stagione sarà il 15 Marzo in casa contro l’Inter. In caso di clamorosa disfatta le sorti dell’allenatore olandese sarebbero segnate.

    Continua la marcia del Borussia Dortmund di Jurgen Klopp che vince 1 a 0 contro il Colonia e conferma i 12 punti di vantaggio sul Leverkusen, a sua volta vincitore per 3-0 contro il Wolfsburg dell’ex bianconero Diego, ormai finito nelle sabbie mobili della zona retrocessione. Sempre per quanto riguarda i bassifondi della classifica importanti vittorie dello Stoccarda (1-0 contro lo Shalke 04) e del Borussia Moenchengladbach (2-0 contro l’Hoffenheim). Goleada del Norimberga sul St. Pauli, con la squadra del quartiere a luci rosse di Amburgo a soli 3 punti dalla terz’ultima. Infine pareggio a reti bianche tra Eintracht Francoforte e Kaiserslautern.

    Domani il Friburgo ospita il Werder Brema (incredibilmente penultimo) mentre il Mainz va ad Amburgo per cercare di consolidare il 5 posto che garantirebbe la qualificazione all’Europa League.

  • Inter sprecona con il Bayern, Gomez gela San Siro

    Inter sprecona con il Bayern, Gomez gela San Siro

    Cornice spettacolare quella di San Siro con uno stadio tutto esaurito, 80mila spettatori e con una bellissima scenografia della curva interista con la scritta Milano su sfondo nerazzurro e le stelle bianche in risalto della Champions League. Le squadre scendono in campo e la partita può cominciare.

    Nemmeno inizia la partita e su una punizione conquistata da Eto’o, l’olandese Sneijder serve un pallone perfetto per Ranocchia che in area lasciato libero calcia e mette la palla di un soffio a lato. Il Bayern aggredisce moltissimo i portatori di palla nerazzurri, soprattutto bloccando sul primo tocco Sneijder la chiave del centrocampo interista.

    La formazione di Leonardo invece è troppo attendista, facendo poco pressing sulla linea dei mediani lascia ampi spazi di manovra alla squadra bavarese. Bayern pericoloso nei primi minuti soprattutto con le conclusioni da lontano di Luiz Gustavo.

    Al 21’ lo stadio si infiamma sulle percussioni di Maicon ed Eto’o sulla fascia. Il camerunense si libera dei difensori e serve Cambiasso praticamente davanti a Kraft. L’argentino controlla e scarica sul corpo del portiere sbagliando un’occasione d’oro. Passano due minuti e  arriva la risposta del Bayern Monaco: dai piedi di Robben parte un cross perfetto su Ribery che anticipa Ranocchia di testa e colpisce la traversa con Julio Cesar che può solo guardare. Al 28’ ancora dolori per i nerazzurri con l’inserimento di Lahm in area che va a servire un ottimo pallone a Gomez che calcia alla stelle.

    Al 33’ l’Inter si riaffaccia davanti con il proseguire di un’azione da calcio d’angolo, dove Lucio dal fondo mette in mezzo un pallone per Eto’o, che riesce a sgusciare tra i difensori e calciare. È solo un miracolo di Kraft a negargli la gioia del gol.  Il match va avanti con  il forcing del Bayern che spinge tantissimo schiacciando i nerazzurri nella loro metà campo.  Nei minuti finali del primo tempo l’Inter alza il pressing e Maicon servito sulla fascia con un pizzico di egoismo non serve Stankovic libero in area e spara alto sulla traversa. Le squadre vanno a riposo sullo 0 a 0, ma nonostante le reti inviolate non è mancato lo spettacolo.

    Il secondo tempo regala ancora emozioni forti con Robben che si infila in area, si decentra e fa partire un tiro che va a scagliarsi contro il palo. Ancora una volta il legno ha salvato l’Inter. Il Bayern acquista sicurezza e riesce a far girare la palla ed essere pericoloso davanti con i nerazzurri come nel primo tempo troppo schiacciati. Al 56’ errore della difesa bavarese che regala il pallone a Maicon. Il brasiliano serve Eto’o che stoppa di petto  e calcia su Kraft che para e respinge. Cambiasso sulla respinta praticamente a porta vuota calcia con troppa forza e manda il pallone sopra la traversa.

    Una partita che non conosce tregua con squadre lunghissime che ripartono praticamente ogni istante.

    Bayern praticamente a trazione anteriore con una difesa altissima e un pressing asfissiante a schiacciare dietro la linea della palla tutti gli undici nerazzurri. Al minuto 70’ c’è l’infortunio di Andrea Ranocchia che fino ad allora aveva disputato un’ottima partita. Sostituzione obbligata con Kharja. Chivu praticamente va a fare il difensore centrale come faceva ai tempi della Roma, con Zanetti che scala sulla fascia da terzino.

    Al 79’ ancora Inter con Kharja che, servito da Eto’o, defilatissimo prova un tiro-cross che non trova il tapin vincente di nessuno dei suoi compagni e impatta sulle mani di Kross che con sicurezza respinge. All’85’ è Thiago Motta a sfiorare il gol con un colpo di testa troppo centrale dagli sviluppi di un calcio d’angolo. Lo stadio si ammutolisce quando nel forcing finale sul tiro di Eto’o la palla sembra entrare e invece sfiora il palo. Solo Inter nel finale che praticamente ha avuto moltissime occasioni per passare in vantaggio.

    Al minuto 89’ succede l’impensabile. L’Inter, che praticamente sembra voler chiudere la partita, perde palla e Robben da fuori fa partire un gran tiro su cui Julio Cesar sbaglia la respinta regalando il pallone a Gomez che da un metro non può sbagliare e porta i suoi in vantaggio. Bayern 1 Inter 0. Non c’è nemmeno il tempo per reagire. Un gol che gela i nerazzurri.

    Triplice fischio e partita finita.

    Tantissime le occasioni per parte con un pareggio che forse sarebbe stato il risultato più giusto, ma a differenza dei nerazzurri il Bayern ha saputo capitalizzare sull’errore del portiere interista. Una serata storta per gli uomini di Leo troppo imprecisi sottoporta.

    La partita finisce con la terza sconfitta per le tre italiane in Champions League. Nel ritorno sarà durissima per i nerazzurri che avranno bisogno di  segnare almeno un gol per andare ai supplementari e due per passare il turno.

  • Inter – Bayern Monaco: un Mercoledì da Leoni!

    Inter – Bayern Monaco: un Mercoledì da Leoni!

    Se fosse un film sarebbe “Un mercoledì da Leoni” quello che attende i nerazzurri stasera in campo a San Siro nell’andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Bayern Monaco. I tedeschi vedono in questa sfida l’opportunità di una rivincita dopo la sconfitta nella finale del 22 maggio a Madrid. Entrambe le squadre in estate non hanno praticamente fatto grandi colpi di mercato riconfermando gli stessi uomini.

    Stesso anche l’inizio di stagione in salita, forse pagando la stanchezza per l’annata precedente, con l’Inter che si è saputa riprendere solo dopo l’arrivo di Leonardo con 8 vittorie su 10 partite e il Bayern di Van Gaal che è tornato a macinare gioco e vittorie solo in quest’ultimo mese, abbandonando definitivamente la conquista del titolo.

    La differenza rispetto al 22 maggio sta nell’assenza pesantissima di Diego Milito, che ha vissuto in quest’anno calcistico il periodo più travagliato della sua carriera, non riuscendo praticamente mai a recuperare dai numerosissimi infortuni che l’hanno colpito. Dall’altra parte Van Gaal che nella finale spagnola aveva dovuto rinunciare a Frank Ribery perché squalificato, stasera potrà schierare tutte le sue stelle, proponendo in attacco anche il bomber Mario Gomez utilizzando alla massima potenza il potenziale offensivo della sua squadra.

    “L’Inter non è cambiata molto – ha spiegato ai giornalisti Louis Van Gaal – e finora io non l’ho mai vista giocare in modo diverso. Chi ha visto la finale di Madrid lo sa bene, e poi basta vedere come l’Inter gioca ogni settimana. Anche contro il Cagliari nella ripresa si è chiusa dietro senza fare nulla mentre l’avversario attaccava.

    Il tecnico del Bayern attacca Leo e la società per il modo di giocare troppo difensivista:

    “Si vede che allenatore e società hanno deciso di giocare così, io invece voglio offrire un calcio più attraente per i tifosi: attaccare è più difficile rispetto a pensare solo a difendersi, ma è la mia idea di calcio”.

    Una squadra con Ribery, Robben, Muller e Gomez ha sicuramente nel suo dna elevatissime doti offensive, ma come ha dimostrato in Bundesliga la squadra di Van Gaal ha evidenti limiti in fase difensiva.

    Leo dal canto suo ha voluto puntualizzare sull’aspetto relativo alla stanchezza della squadra e sul fatto che la sua squadra subisca troppi gol.

    “La squadra ha risposto molto bene a un momento dispendioso e arriva a questa gara di Champions con stimoli altissimi. Punti deboli e forti del Bayern? Tutti ne hanno. Se mi andrebbe domani una vittoria 3-2? Sappiamo le regole, in Champions, a differenza del campionato, non è un gran risultato.”

    Volendo analizzare la partita a livello tattico è necessario vedere come scenderanno le squadre in campo.

    Van Gaal non lascia nulla al caso, essendo un abilissimo allenatore, dovrebbe schierare la stessa formazione scesa in campo contro il Manz con quattro difensori: centrali Badstuber e Tymoshchuk con Lahm a destra e l’ipotesi Luiz Gustavo a sinistra. Centrocampo di contenimento con Schweinsteiger e Pranjic a dare un po’ di copertura poiché in fase offensiva agiranno sulle fasce Ribery e Robben con Muller libero di svariare dietro l’unica punta Mario Gomez.

    Leo stasera si affiderà alla vena realizzativa di Eto’o che in Champions ha già segnato 7 gol. Non avendo a disposizione Milito e non potendo schierare Pazzini perché già utilizzato dalla Sampdoria in Champions dovrà cambiare la formazione. In difesa ci sarà il ballottaggio tra Cordoba e Ranocchia per chi dovrà affiancare il rientrante Lucio. Maicon a destra stakanovista dei nerazzurri ha praticamente giocato tutte le partite. A sinistra c’è il rebus sul possibile utilizzo di Chivu permettendo a Zanetti di tornare a centrocampo. La linea dei mediani vedrà quindi Thiago Motta play basso con Zanetti e Cambiasso di supporto. Sneijder e Stankovic dovrebbe svariare e non dare punti di riferimento alla difesa bavarese, con l’unica soluzione offensiva rappresentata da Samuel Eto’o.

    Curiosità per gli interisti, Josè Mourinho ieri ai giornalisti ha detto che stasera tiferà Inter davanti alla Tv: “Io sono sempre con i miei amici. Voglio sempre che vincano tutte le partite ma sarà tosta perché il Bayern è una grandissima squadra, Io sarò con la mia maglia a guardare la partita in Tv”.

  • Arsenal pazzo? Il Bayern Monaco non scherza!

    Arsenal pazzo? Il Bayern Monaco non scherza!

    Dopo aver assistito alla folle rimonta subito dall’Arsenal da parte del Newcastle da 4 a 0 nei primi 30 minuti a un rocambolesco 4 a 4 nel finale (leggi l’articolo), la giornata odierna ci regala un’altra spettacolare “remuntada” del Colonia contro il Bayern Monaco in Bundesliga! La partita all’inizio è molto noiosa con il Colonia che tiene bene il campo soprattutto in fase di copertura.

    Il Bayern preme sull’acceleratore e si porta in vantaggio al 22’ del primo tempo con un gran cross di Muller che serve con precisione in area Mario Gomez. Gol acrobatico per l’attaccante bavarese, che si butta in scivolata per anticipare il portiere avversario Rensing e riesce a fargli passare la palla sotto le gambe.

    Splendida anche l’altra rete del Bayern sul finale di primo tempo, con un gran diagonale di Altintop che da posizione defilatissima in area sorprende ancora Rensing e permette ai suoi di andare all’intervallo sul 2 a 0.

    Nella ripresa però succede l’impensabile, forse  perché il Bayern è già convinto di aver la partita in pugno, si rilassa troppo, e concede molto più spazio al Colonia. Al 55’ del secondo tempo Clemens perso dalla difesa bavarese si inserisce in area dove viene servito e accorcia le distanze. Passano meno di 10 min ed è l’attaccante Novakovic a riaprire la partita con un colpo di testa che sorprende Kraft. La folla presente impazzisce e incita i suoi idoli nell’impresa. Il bello deve ancora venire, perché al minuto 73 del secondo tempo, da un rinvio di Rensing, nasce l’azione che porterà il Colonia in vantaggio. Palla lunga del portiere, colpo di testa di Matuschyk a servire ancora Novakovic che tiene testa a Badstuber, entra in area e realizza un gol pesantissimo.

    Con questa sconfitta la squadra di Van Gaal  si accomoda al quinto posto della classifica e dice addio al titolo una volta per tutte, mentre il Borussia Dortmund gongola dall’alto dei suoi + 13 di vantaggio sulla seconda.

    Di seguito tutti i risultati della 21.a giornata della Bundesliga:

    Mainz-Werder 1-1
    19′ Schurlle (M), 90′ Pizarro (W)

    Hoffenheim-Kaiserslautern 3-2

    28′ Sigurdsson (H), 40′ Rudy (H), 58′ Hoffer (K), 60′ Rodnei (K), 63′ Ibisevic (H)

    Colonia-Bayern 3-2

    22′ Gomez (B), 43′ Altintop (B), 55′ Clemens (C), 62′ e 73′ Novakovic (C)

    Hannover-Wolfsburg 1-0

    5′ Pinto (H)

    Norimberga-Bayer 1-0

    60′ Eigler (N)

  • Mourinho ha nostalgia dell’Italia

    Mourinho ha nostalgia dell’Italia

    In una recente intervista rilasciata a Sky, il vate di Setubal, si racconta a 360 gradi, dalle motivazioni che l’hanno spinto a diventare uno dei migliori allenatori al mondo fino alla nostalgia del nostro paese.

    L’intervista condotta da Christian Panucci parte dagli esordi, ripercorrendo il percorso di studi del portoghese, laureato in Scienze Motorie e con alle spalle diversi anni di lavoro con ragazzi disabili:

    “Per me è stata un’esperienza incredibile perché tutto è psicologico là, tutto è affetto, tutto è emozione. Ti puoi preparare all’università per lavorare con loro, però poi quando arrivi lì, tutto è passione, cuore, è rapporto diretto, empatia”. Josè spiega quindi l’importanza fondamentale che questa esperienza ha dato alla sua vita: “Io ero molto giovane e nello stesso tempo in cui allenavo ragazzi di 14-15 anni, lavoravo nella scuola con questi bambini e bambine e per me questa è un’esperienza fantastica che dopo tu prendi per la vita e tante volte dico ai giocatori, quando loro non sono felici, che devono essere sempre felici e che ci sono tanti problemi nella vita e questi bambini ne sono un esempio”.

    Riferimenti anche al padre ex giocatore che gli ha fatto vedere il mondo del calcio in un’ottica diversa, con la consapevolezza di non essere un fenomeno con la palla al piede e la scoperta della vocazione nel saper dirigere al meglio una squadra: “Ho capito che non potevo essere un grandissimo giocatore: potevo essere un fenomeno quando giocavo con i miei amici vicino a casa mia, ma quando passavo al campionato organizzato diventavo un giocatore come tanti altri. Ho capito che anche da giovane ero più allenatore in campo che giocatore”.

    Si prosegue con i primi anni da assistente al Barcellona e gli splendidi rapporti con Robson e Van Gaal, l’uno l’opposto dell’altro ma entrambi capaci di insegnargli moltissimo. “Io dico sempre che Bobby mi ha dato un opportunità fantastica di andare a Barcellona, perché sono andato con lui, però poi Van Gaal mi ha dato un’autonomia e una fiducia che mi hanno preparato tanto”.

    L’intervista continua nei ricordi della prima panchina conquistata alla guida del Benfica, prima di arrivare a Leira a metà stagione e raggiungere un terzo posto che sa di miracolo sportivo.

    L’approdo al Porto è storia nota con la rifondazione della squadra con moltissimi giovani talenti portoghesi (tra cui ricordiamo Deco) e la conquista del campionato, una coppa Uefa  e addirittura una Champions League! La storia si ripete con il Chelsea dove il portoghese ha portato in bacheca due campionati consecutivi e sfiorato l’impresa in Europa, ponendo le basi per una squadra che ancora oggi mantiene quell’ossatura di giocatori.

    Le domande relative all’Italia arrivano sul finale di intervista, con una risposta che sicuramente gli affezionati apprezzeranno:

    “Dopo l’Inghilterra sono arrivato in Italia e ho trovato un mondo completamente diverso e molto più complesso. Però per me il peggio in Italia è il dopo partita. Non perché non mi piace, mi piaceva tanto parlare in tv, parlare con Gianluca Vialli, Arrigo Sacchi, gente con un’opinione sincera che ti fa pensare e che ti fa imparare. Però dopo una partita voi giocatori siete stanchi e anche noi allenatori lo siamo. Dopo la partita uno deve mangiare, andare a casa, riposare. Invece, dopo una partita, un’ora di tv era pesante ed era la cosa che meno mi piaceva in assoluto. Ma ricordo sempre quello che diceva Crespo quando io l’ho avuto al Chelsea. Hernan mi diceva tante volte, perché io gli facevo tante domande sull’Italia e lui mi diceva sempre : ‘Quando siamo in Italia siamo stanchi dell’Italia, quando non siamo in Italia, l’Italia manca’. . . ed è vero”.

    Il solito Mourinho, mai una risposta banale!

  • Iffhs incorona Mourinho: miglior tecnico del 2010

    Iffhs incorona Mourinho: miglior tecnico del 2010

    L’istituto degli storici e degli statistici del calcio (Iffhs) ha in parte restituito merito e onori a Josè Mourinho attribuendogli la palma di migliore allenatore del 2010. L’iffhs a dispetto del premio consegnato dalla Fifa tiene conto di parametri oggettivi quali le vittorie nelle singole partite e i successi al termine della stagione.

    Mourinho ha ottenuto 294 punti, davanti a Pep Guardiola (188), vincitore nel 2009 e a Louis van Gaal, 3/o con 75. Solo due italiani fra i primi 20: Carlo Ancelotti (5/o) e Luciano Spalletti (13/o).