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  • Premier League, cade il City, sorrisi Chelsea e Swansea

    Premier League, cade il City, sorrisi Chelsea e Swansea

    La terza giornata di Premier League ha visto Chelsea e Swansea essere le uniche due compagini a punteggio pieno. Il City infatti ha perso clamorosamente in casa contro lo Stoke City così come il Tottenham battuto a domicilio per 3-0 dal Liverpool. Continua il deludente avvio di campionato del Manchester United targato Van Gaal, fermato sul pari in trasferta dal Burnley.

    Diego Costa
    Diego Costa

    Come detto il Chelsea di Mourinho non intende fermarsi e nella gara del sabato ha distrutto con un punteggio tennistico l’Everton a Goodison Park. Dopo 3 minuti i Blues sono già sul 2-0 con Diego Costa ed Ivanovic. Sul finale di tempo Mirallas accorcia per i Toffies. Tra il 66° ed il 77° arrivano 11 minuti di fuoco: l’autogol di Coleman riporta a +2 il Chelsea, Naismith accorcia le distanze ma al 74° Matic segna il 2-4, Eto’o accorcia ancora per l’Everton al 76° ma dopo un minuto Ramires la chiude di nuovo. Al 90° Diego Costa firma la doppietta che vale il 3-6 finale.

    Il sogno dello Swansea continua, la squadra gallese mantiene il punteggio pieno e grazie alla doppietta di Dyer, intervallata dalla rete di Routledge, batte per 3-0 il Wba.

    Cade incredibilmente il Manchester City che perde la vetta a causa della sconfitta casalinga con lo Stoke City firmata dal gol di Diuof al 58°.

    Anche grazie ad un gol di Pellè, che firma il definitivo 1-3, il Southampton vince in casa del West Ham. A passare in vantaggio erano stati gli Hammers con la rete di Noble al 27°. I Saints reagiscono e la ribaltano con la doppietta di Schneiderlin e poi la chiudono, come già detto, col gol di Pellè.

    Delusione United, la squadra di Van Gaal non riesce a vincere, dopo le prime due giornate con una sconfitta ed un pari ed un clamoroso tonfo in coppa di lega, in casa del Burnley arriva un altro pareggio. Uno zero a zero che serve davvero a poco.

    Vittoria importante per il Qpr che lascia la quota zero battendo per 1-0 il Sunderland con la rete di Austin nel recupero del primo tempo.

    Spettacolare pareggio per 3-3 tra Newcastle e Crystal Palace. Gli ospiti vanno due volte in vantaggio. I padroni di casa reagiscono e addirittura al 88° si trovano sul 3-2. Zaha salva il Crystal Palace al 95° per il definitivo 3-3.

    Nelle gare domenicali, show del Liverpool che, nella prima da titolare di Mario Balotelli, espugna White Hart Lane rifilando un netto 3-0 al Tottenham. A segno Sterling dopo 8 minuti, Gerrard al 49° dal dischetto e Moreno al 60°.

    L’Aston Villa porta a casa i 3 punti ai danni dell’Hull City. I Villans trovano il doppio vantaggio nel primo tempo, rendendo inutile il tentativo di rimonta ospite che si ferma al gol di Jelavic al 74°.

    Ai Gunners non basta il gol di Sanchez, la rete del Nino Maravilla al 20° viene infatti pareggiata da Ulloa dopo soli due minuti per il definitivo pareggio del Leicester.

     

    RISULTATI 3° GIORNATA

    Burnley-Manchester United 0-0

    Manchester City-Stoke City 0-1 (58° Diuof)

    Newcastle-Crystal Palace 3-3 (1° Gayle (C), 37° Janmaat (N), 48° Puncheon (C), 74° Aarons (N), 88° Williamson (N), 95° Zaha (N))

    QPR-Sunderland 1-0 (45°+2 Austin)

    Swansea-WBA 3-0 (2°, 71° Dyer, 24° Routledge)

    West Ham-Sotuhampton 1-3 (27° Noble (W), 45°, 68° Schneiderlin (S), 83° Pellè (S))

    Everton-Chelsea 3-6 (1° 90° Diego Costa (C), 3° Ivanovic (C), 45′ Mirallas (E), 66′ aut. Coleman (E), 69′ Naismith (E), 74′ Matic (C), 76′ Eto’o (E), 77′ Ramires (C))

    Aston Villa – Hull City 2-1 (14° Agbonlahor (A), 36° Weimann (A), 74° Jelavic (H))

    Tottenham – Liverpool 0-3 (8° Sterling, 49° rig. Gerrard, 60° Moreno)

    Leicester – Arsenal 1-1 (20° Sanchez (A), 22° Ulloa (L))

     

    CLASSIFICA dopo 3 Giornate

    Chelsea e Swansea 9, Aston Villa 7, Manchester City, Liverpool e Tottenham 6, Arsenal 5, Southampton, Hull City e Stoke City 4, West Ham e Qpr 3, Sunderland, Manchester United, Newcastle, Leicester, Everton e Wba 2, Crystal Palace e Burnley 1

  • Premier League, Jovetic manda ko il Liverpool

    Premier League, Jovetic manda ko il Liverpool

    Tra domenica e lunedì si è completata la seconda giornata di Premier League e lo spettacolo non è assolutamente mancato.

    Cominciamo dalla sfida tra Hull City e Stoke una sfida che ha visto i padroni di casa, dopo il vantaggio siglato da Jelavic al 42°, sognare la vetta della classifica a punteggio pieno ma il gol di Shawcross al 83° ha fissato il risultato sulla parità permettendo agli ospiti di poter lasciare la quota zero.

    Strepitoso invece il Tottenham che non lascia scampo al Qpr e praticamente chiude la gara nel primo tempo con la doppietta di Chadli e il gol di Dier. Nella ripresa Adebayor arrotonda il risultato sul 4-0 e gli Spurs mantengono il percorso netto, raggiungendo Swansea e Chelsea in vetta, con due successi su due gare disputate.

    Il Manchester United di Louis Van Gaal non riesce proprio a vincere, dopo il tonfo casalingo contro lo Swansea, nella seconda giornata arriva un pareggio con il Sunderland. I Red Devils non sono riusciti a mantenere il vantaggio firmato da Mata al 17°, i Black Cats infatti hanno trovato il pareggio con il gol di Rodwell al 30°. I tifosi dello United cominciano già a spazientirsi, la speranza di Van Gaal è quella che il costosissimo arrivo di Di Maria possa permettere il cambio di passo e la svolta nella stagione.

    Stevan Jovetic
    Stevan Jovetic

    Arriviamo quindi al Monday Night, in programma c’era Manchester City-Liverpool con un tifoso d’eccezione in tribuna: Mario Balotelli. L’ex Milan infatti non ha ancora ottenuto il transfer e si è dovuto accontentare di accomodarsi nel suo ex stadio per assistere alla gara dei suoi nuovi compagni. La gara sembra mettersi bene per il Liverpool, i Reds tengono il pallino del gioco ma all’improvviso al 41° vengono puniti da Jovetic che sfrutta una disattenzione difensiva e porta avanti il City. La ripresa sembra una fotocopia del primo tempo con il Liverpool a fare la gara e venire punito nuovamente da Jovetic al 55°. Al 69° arriva il colpo del K.o., Aguero entrato in campo da pochissimi secondi si lancia in profondità, riceve palla e batte Mignolet. Nel finale di gara i Reds, rimasti in 10 per l’infortunio di Johnson a sostituzioni terminate, accorciano le distanze con Lambert che causa l’autogol di Zabaleta. Un minuto dopo lo stesso Lambert avrebbe la palla per il 2-3 ma anzichè tirare passa in mezzo e la difesa Citizens chiude per un successo che permette agli uomini di Pellegrini di assestarsi in vetta. La morale che devono invece imparare gli uomini di Rodgers è quella di essere più concreti, chissà che non sia proprio SuperMario l’uomo pronto a trasformare in gol le occasioni create.

     

     

     

    RISULTATI gare del 24/8 e 25/8

    Hull City – Stoke City 1-1 (42° Jelavic (H), 83° Shawcross (S))

    Tottenham – QPR 4-0 (12°, 37° Chadli, 30° Dier, 65° Adebayor)

    Sunderland – Manchester United 1-1 (17° Mata (M), 30° Rodwell (S))

    Manchester City – Liverpool 3-1 (41°, 55° Jovetic (M), 69° Aguero (M), 83° aut. Zabaleta (M))
    CLASSIFICA DOPO 2 GIORNATE

    Tottenham, Chelsea, Manchester City e Swansea 6, Arsenal, Hull City e Aston Villa 4, West Ham e Liverpool 3, Everton, Sunderland e Wba 2, Manchester United, Southampton, Stoke City, Leicester e Newcastle 1, Crystal Palace, Qpr e Burnley 0

  • Premier League si parte, caduta casalinga per lo United, successo Arsenal

    Premier League si parte, caduta casalinga per lo United, successo Arsenal

    La Premier League 2014/15 è iniziata e pronti via c’è stata subito una sorpresa. Nella gara d’esordio il Manchester United di Van Gaal è stato sconfitto ad Old Trafford dallo Swansea.

    Buona la partenza dell’Arsenal e del Tottenham mentre le altre grandi, Liverpool e Manchester City, scenderanno in campo nella giornata di domani. Il Chelsea di Mourinho invece esordirà nel Monday Night.

    Veniamo al racconto di questa prima giornata del campionato inglese.

    Il gol del momentaneo 0-1 in Manchester Utd-Swansea
    Il gol del momentaneo 0-1 in Manchester Utd-Swansea

    Come già anticipato il primo fischio d’inizio della stagione si è avuto ad Old Trafford ed è stato un inizio shock per i Red Devils. Lo Swansea è riuscito nell’impresa di portare a casa i 3 punti nel giorno dell’esordio ufficiale di Van Gaal. Il vantaggio ospite è siglato da Ki Sung-Yong al 26°.Nella ripresa pareggio in acrobazia di Rooney al 53° e pochi minuti dopo è ancora il capitano United a sfiorare il vantaggio con una punizione che colpisce l’esterno dell’incrocio dei pali.  Quando si pensa che i rossi possano trovare la rete del successo ecco che a segnare è lo Swansea con Sigurdsson che con un tiro da centro sigla il definitivo 1-2.

    Doppia rimonta per il Leicester che in casa contro l’Everton va sotto al 20° per la rete di McGeady e pareggia con Ulloa dopo soli due minuti. L’Everton trova un nuovo vantaggio con Naismith al 45° e a riportare le cose in parità ci pensa Wood a 4 minuti dal termine.

    Successo per l’Hull City che espugna il campo del Qpr grazie al gol di Chester al 52°. I padroni di casa avrebbero la chance di pareggiare ma Austin al 85° fallisce il rigore del pareggio.

    E’ pareggio 2-2 anche tra Wba e Sunderland, apre le marcature la squadra ospite con Cattermole al 5°, il Wba ribalta la situazione con la doppietta di Berahino, il primo su rigore al 42° ed il secondo al 74°. Il Suderland trova la definitiva parità al 85° con Larsson.

    Vittoria importante per il Tottenham che, in uno dei tanti derby di Londra, con il West Ham vede complicarsi la situazione quando Naughton al 29° viene espulso per fallo di mano in area, dal dischetto però Noble fallisce. Nella ripresa anche il West Ham rimane in 10 per l’espulsione di Collins e al 93° gli Spurs trovano il gol vittoria con il giovane difensore Dier che supera il portiere e segna.

    Successo anche per i Gunners che con il Crystal Palace vanno sotto al 35° per la rete di Hangeland ma ritrovano la parità nel recupero del primo tempo con Koscielny. Gli ospiti rimangono in 10 al 89° per l’espulsione di Puncheon e al 93° arriva il gol vittoria dell’Arsenal con Ramsey abile a ribattere in rete una respinta del portiere Speroni.
    RISULTATI 1° GIORNATA

    Manchester United – Swansea 1-2 (26° Ki Sung-Yong (S), 53° Rooney (M), 72° Sigurdsson (S))

    Leicester – Everton 2-2 (20° McGeady (E), 22° Ulloa (L), 45° Naismith (E), 86° Wood (L))

    Qpr – Hull City 0-1 (52° Chester)

    Stoke City – Aston Villa 0-1 (50° Weimann)

    Wba – Sunderland 2-2 (5° Cattermole (S), 42° rig. 74° Berahino (W), 85° Larsson (S))

    West Ham – Tottenham 0-1 (93° Dier)

    Arsenal – Crystal Palace 2-1 (35° Hangeland (C), 45°+1 Koscielny (A), 91° Ramsey (A))

    Liverpool – Southampton Dom 17/8

    Newcastle – Manchester City Dom 17/8

    Burnley – Chelsea Lun 18/8
    CLASSIFICA

    Swansea, Tottenham, Aston Villa, Hull City e Arsenal 3, Everton, Sunderland, Leicester e Wba 1, Crystal Palace, Qpr, Stoke City, West Ham, Manchester United, Chelsea*, Burnley*, Liverpool*, Southampton*, Manchester City* e Newcastle* 0

    * una partita in meno

  • Brasile 2014: l’Olanda supera il Cile e vola agli ottavi

    Brasile 2014: l’Olanda supera il Cile e vola agli ottavi

    Nella terza giornata di Brasile 2014 l’Olanda sconfigge 2-0 il Cile e si qualifica per gli ottavi di finale da prima del gruppo B. 

    Con un colpo di testa di Fer a meno di un quarto d’ora dalla fine e un gol nel recupero di Depay la squadra di Louis Van Gaal trovano la terza vittoria su tre e chiudono primi il  girone.

    proxy (2)Nel vero girone della morte di questo Mondiale, quello B, il 5-3-2- dell’Olanda di Van Gaal mette in fila tutti. Tanti saluti ai pluricampioni della Spagna, tanti saluti a un Cile che è stato voglioso ma è stato punito sul più bello con la zuccata di Fer e il contropiede devastante di Robben. L’Olanda con un calcio guardingo e ben poco rivoluzionario, è l’europea che ha sin qui fatto meglio di tutte.

    Al 34′ la prima vera occasione del match: Silva piazza la spintarella sullo slancio e fa perdere tempo all’olandese per lo stacco di testa. Al 40′ azione devastante di Robben: l’olandese parte alla sua maniera e in velocità si lancia verso la porta: azione splendida, ma il sinistro non è preciso. Al 44′ è Gutierrez ad avere una grande occasione per il Cile: grande punizione tagliata di Diaz, Gutierrez elude la linea del fuorigioco e con una deviazione aerea mette paura a Cillessen.

     

    Al 56′ Sanchez ci prova da lontano, palla alta. Al 77′ arriva il vantaggio dell’Olanda con un gran colpo di testa di Fer, il quale sbuca perfettamente alle spalle di tutti e mette dentro. Al 92′ arriva il raddoppio Olanda: corsa e assist di Robben, palla per Depay che sottoporta non può sbagliare.

    Ora negli ottavi di finale, per l’Olanda ci sarà la sfida al Messico vittorioso per 3-1 contro la Croazia.

    CILE-OLANDA (0-0) 0-2

    CILE (3-4-1-2): Bravo; Silva ( 70′ Valvidia), Medel, Jara; Isla, Aranguiz, Diaz, Mena; Gutierrez (Beausejour); Sanchez, Vargas(81′ Pinilla)

    OLANDA (4-3-3): Cilessen; Janmaat, De Vril, Vlaar, Blind; Wijnaldum, De Jong, Lens (68′ Depay); Kuyt (88′ Kongolo), Sneijder ( Fer, Robben

    AMMONITI: Bild 63′; Silva

  • Brasile 2014: sorridono l’Olanda e Croazia

    Brasile 2014: sorridono l’Olanda e Croazia

    A Porto Alegre nella sfida valida per il gruppo B dei Mondiali di Brasile 2014 l’Olanda porta a casa altri tre punti che significano qualificazione quasi al sicuro Ma la banda di Louis Van Gaal soffre e anche tanto contro un’ottima Australia, che però saluta il Mondiale.

    Nei primi minuti la partita è molto bloccata. Una buona Australia ferma l’Olanda senza grosse difficoltà. Al 19′ vantaggio dell’Olanda: Robben si invola verso la porta e di sinistro mette dentro in diagonale. Al 21′ pareggio Australia: Cahill fa un gol bellissimo. cross da lontanissimo per lui che, al volo di sinistro, la mette sotto la traversa. Al 31′ è Bresciano ad avere la palla del vantaggio per i canguri: Leckie inventa ancora sulla destra, mette dentro rasoterra per il tiro di Bresciano che però mette alto. Al 32′ è ancora Australia: punizione dalla tre quarti, palla in mezzo per Martins Indi che sbaglia il fuorigioco e Spiranovic da due passi appoggia al portiere.

    Australia-Olanda

    Al 50′ conclusione di Sneijder che tira da fuori area, Ryan in tuffo mette in corner. Al 53′ mano di Jaanmat in area su cross di Bozanic. l’arbitro fischia il rigore; Jedinak realizza dal dischetto portando l’Australia avanti per 2-1. Al 56′ pareggio dell’Olanda con Van Persie realizza la rete del pareggio grazie a un assist di Debay. Un minuto dopo occasione per Robben che si invola sulla fascia e prova il diagonale ma arriva addosso a Ryan che blocca. Al 66′ occasione Australia con Leckie che commette un erroraccio, Oar gli serve la palla molto bene e l’esterno la gira in porta di petto. Il portiere ringrazia e blocca. Al 67′ arriva al 3-2 l’Olanda con Depay con un tiro da 25 metri del neo entrato, Ryan non perfetto e la palla entra. Al 75′ conclusione di De Jong ma blocca Ryan.

    AUSTRALIA-OLANDA 2-3

    AUSTRALIA (4-2-3-1): Ryan; Mcgowan, Davidson, Wilkinson, Spiranovic; Jedinak, Mckay; Leckie, Ora (76′ Taggart), Bresciano (52′ Bozanic); Cahill (67′ Halloran)

    OLANDA (5-3-2): Cilessen; Vlaar, De Vrij, Martins (45′ Depay), Blind, Janmaat; De Jong, De Guzman (78′ Wijnaldum), Sneijder; Robben, Van Persie (86′ Lens)

    ARBITRO: Haimoudi (Algeria)

    AMMONITI: 42′ Cahill; 47′ Van Persie;

    All’ Arena da Amazônia, Manaus  nella seconda partita del gruppo A la Croazia non sbaglia: rifila un poker al Camerun con le reti dei compagni al Wolfsburg Olic e Perisic e la doppietta di Mandzukic. Gli africani, in dieci dal 40′ per l’ingenua espulsione di Song, abbandonano il Mondiale con una gara di anticipo.
    La Croazia c’è e risponde presente e rifila il pesante passivo per 4-0 ad un Camerun deludente, rassegnato al ruolo di comparsa nel proprio ostico girone. Serviva un successo della squadra di Kovac: che è scesa in campo consapevole di avere mezzi tecnici superiori a quelli degli avversari e forse ancora con il dente avvelenato in riferimento per il match perso contro il Brasile all’esordio. Quattro gol al Camerun e partita mai in discussione contro una squadra che dura giusto una manciata di minuti e poi si arrende.

    croazia.camerunAl 10′ primo pericolo per il Camerun, lancio di Corluka per Mandzukic che trova la sponda per Olic, ma gli allunga troppo la palla e comunque chiude bene Mbia. Al 11′ vantaggio della Croazia, della destra il pallone di Srna verso Mandzukic il quale viene fermato, sul rimpallo va Perisic di controbalzo, è l’assit per Olic che segna a porta vuota: è 1-0. Al 16′ occasioneper il raddoppio Croazia: altro cross da destra di Srna per Mandzukic ma arriva la chiusura di Mbia che mette in angolo. Un minuto dopo è Olic ad andare vicino al raddoppio: rimpallo in area, la tocca Perisic col basso ventre, poi per poco l’attaccante esterno non riesce a battere per la seconda volta Itandje. Al 37′ è Perisic di testa direttamente da calcio d’angolo il giocatore del Wolfsburg tenta l’inzucccata palla alta. Al 40′ il Camerun resta il 10 per l’espulsione di Song a cusa di un pungo sulla schiena ai danni di Mandzukic.

    Al 48′ minuto raddoppio Croazia: azione personale di Perisic che recupera palla a centrocampo, se la allunga di testa, brucia Nounkeu e in area batte Itandje i uscita. Al 50′ vicino al gol Mandzukic grazie a un bellissimo assist di Sammir, a tu per tu con Itandje prova il tocco sotto ma non trova la porta. Al 61′ 3-0: calcio d’angolo di Pranjic, stacco di Mandzukic e rete. E’ il 73′ quando la Croazia fa poker: proprio il neo entrato Eduardo crea i presupposti per la doppietta di Mandzukic, sinistro respinto da Itandje e tap-in di Mandzukic. Al 81′ splendida giocata di Kovacic, filtrante sulla corsa di Eduardo che rientra e prova il sinistro, murato, sulla ribattuta Srna vede respinto il suo tiro.Al 88′ Rakitic fallisce il 5-0: lancio lungo per Rebic che evita il suo marcatore e la passa davanti alla porta al compagno neo-acquisto del Barcellona che prova il pallonetto ma Itandje ma la spedisce di poco fuori.Al 89′ occasione Camerun: Assou-Ekotto crossa col sinistro verso Webò che va di testa ma grandissima parata di Pletikosa che dice no al primo gol nel torneo del Camerun.

    CAMERUN-CROAZIA  0-4

    CAMERUN (4-3-3): Itandje; Mbia, N’koulou, Chedjou( 46′ Nounkeu), Assou-ekotto; Song, Enoh, Matip; Moukandjo, Aboubakar(70’Webo), Choupo-Moting (75′ Salli)
    CROAZIA ( 4-2-3-1): Pletikosa; Srna, Lovren, Corluka, Pranjic; Modric, Rakitic; Perisic(78′ rebic), Sammir(71′ Kovacic), Olic(69’Eduardo); Mandzukic
    ARBITRO: Proenca (Portogallo)
    MARCATORI: 11’Olic; 48′ Perisic; 61′ e 73′ Mandzukic
    AMMONITO: Eduardo
    ESPULSI: Song

  • Mondiali 2014: crolla la Spagna, Olanda super manita

    Mondiali 2014: crolla la Spagna, Olanda super manita

    Nella prima partita del gruppo B dei Mondiali 2014 l’Olanda si prende la rivincita di Sudafrica 2010 sconfiggendo sonoramente la Spagna campione uscente in carica. Apre il rigore di Xabi Alonso, poi doppiette di  Robben e Van Persie e gol di De Vrij.  Per la Spagna sconfitta pesante anche in ottica differenza reti.

    Il Mondiale, si sa, può regalare tante sorprese, beh, eccola qua servita la prima della manifestazione: Olanda-Spagna 5-1. Un’Olanda attenta, giovane, arrabbiata, grintosa e coraggiosa. Giusto però dire che, come sempre accade di fronte a risultati cosi clamorosi, non si capisce mai bene dove finiscono i meriti di una squadra e inizino i demeriti dell’altra; si perchè a contribuire a alla festa degli olandesi c’è stata una Spagna troppo brutta per essere vera. Le furie rosse hanno infatti staccato la spina dal gol del pareggio in poi, lasciando delle voragini difensive che hanno fatto sembrare la coppia centrale Ramos-Piquè una coppia di inesperti. Intanto, però, ha vinto l’Olanda e ha vinto il coraggio di un Van Gaal tatticamente perfetto.

    Spagna-Olanda 1-5

    La Spagna non è poi cambiata tantissimo, ma qualche differenza si  è notata. In attacco, ad esempio, dove il naturalizzato Diego Costa è il bomber di razza che alle Furie Rosse mancava ed è cambiata al centro della difesa dopo l’addio di Puyol con Pique e Sergio Ramos. Il blocco di base è sempre lo stesso con Iniesta, Xavi, Busquets e Xabi Alonso.

    Van Gaal ha proposto una difesa a tre, con i due esterni Janmaat e Bling che avranno il compito di coprire per una difesa a 5 in fase di non possesso che trasforma l’Olanda in un 3-4-3 quando dovranno attaccare.

    In apertura di match è Sneijder ad avere una grande occasione. Palla geniale di Robben che lancia Sneijder verso la porta, Piquè si addormenta ma l’ex interista conclude addosso a Casillas. I minuti passano e l’Olanda continua a difendere molto alta e con grande coraggio. La partita si sblocca al 26′: calcio di rigore per la Spagna: Diego Costa salta Vlaar che lo stende; rigore netto. Rigore trasformato da Xabi Alonso e 1-0 per la Spagna la quale al 42′ avrebbe la palla del 2-0 ma Silva prova lo scavetto, grazie all’invenzione del sempre meraviglioso Iniesta, ma Cillese è super nella parata. Al 44′ pareggia l’Olanda: grande pallonetto con un colpo di testa di Van Persie; Sergio Ramos e Piquè sbagliano il tempo del salto, Ramos si perde Van Persie che sul pallone dalla sinistra riesce a indovinare il pallonetto.

    Gli olandesi trovano il gol del vantaggio al 51′ del secondo tempo: Piquè fa in confusione con una finta sul sinistro, e poi all’altezza del dischetto è un gioco da ragazzi per Robben mettere dentro. L’Olanda è scatenata e al 60′ traversa clamorosa di Van Persie: l’attaccante del Manchester United calcia di destro una sassata terrificante sull’ennesimo ribaltone firmato Robben. Al 64′ arriva il 3-1 orange: papera di Casillas che si addormenta sulla punizione di Robben, uscita ostacolata anche da Van Persie, sul secondo palo De Vrij di testa non può sbagliare. Al 72′ crolla la Spagna con l’arrivo del quarto gol dell’Olanda; altro grave errore di Casillas che perde palla sul controllo di un retropassaggio e mette in porta Van Persie. Al 80′ l’Olanda chiude i conti, Robben si prende gioco di Casillas e mette dentro, dopo aver saltato il portiere, in una rincorsa goffa. Primi tre punti per l’Olanda che parte alla grande. Spagna rimandata non bocciata, ci sono ancora due partite, cioè sei punti, per poter qualificarsi agli ottavi: certo i Campioni del Mondo dovranno cambiare marcia, e subito.

    SPAGNA-OLANDA 1-5 (1-1) ( 27′ rig. Xabi Alonso; 44′ e 72′ Van Persie; 53′ e 80′ Robben; 64′ De Vrij)

    SPAGNA (4-2-3-1): Casillas; Azpilicueta, Ramos, Piquè, Jordi Alba; Xavi Alonso (62′ Torres), Busquets; SIlva (79′ Fabregas), Xavi, Iniesta; Diego Costa (62′ Pedro). Allenatore: Vicente del Bosque

    OLANDA (3-4-3): Cillessen; Vlaar, De Vrij (78′ Veltman), Martins Indi, Janmaat, De Guzman (62′ Wijnaldum), De Jong, Blind; Robben, Van Persie (79′ Lens), Sneijder Allenatore: Louis Van Gaal

    Arbitro: Gianluca Rizzoli

    Ammoniti: De Guzman, De Vrij,Van Persie; Casillas.

  • Louis van Gaal nuovo ct dell’Olanda

    Louis van Gaal nuovo ct dell’Olanda

    E’ Louis Van Gaal il nuovo commissario tecnico della nazionale olandese. L’annuncio dell’accordo è stato dato tramite il sito della federazione olandese. Van Gaal allenerà l’Olanda fino al termine dei mondiali del 2014 e avrà il compito di rialzare gli orange dopo la cocente delusione di Euro 2012. Sneijder e compagni si erano presentati agli ultimi campionati europei come una delle squadre da battere invece il loro cammino si è rivelato disastroso ed è finito con una cocente eliminazione nella fase a gironi senza vincere neanche una partita. L’avventura di Bert van Marwijk, iniziata nel luglio 2008, ha avuto il picco più alto ai mondiali del 2010 quando l’Olanda ha ottenuto il secondo posto mentre è terminata in Polonia e Ucraina pochi giorni dopo il flop orange con van Marwijk che ha rassegnato le dimissioni.

    Louis Van Gaal nuovo ct Olanda © CHRISTOF STACHE/AFP/Getty Images

    RITORNO AL PASSATO – Il nuovo allenatore dell’Olanda è Louis Van Gaal ma per il tecnico di Amsterdam non è la prima volta sulla panchina della nazionale orange. Infatti l’ex tecnico di Bayern Monaco e Barcellona ha già allenato la selezione del suo paese dal 2000 al 2002 ma la sua avventura fu a dir poco deludente visto che gli olandesi sotto la sua gestione fallirono addirittura la qualificazione ai mondiali del 2002. Adesso per il 60enne Van Gaal è arrivata l’occasione per rifarsi: “Sono lieto che la federazione mi abbia contattato. Questa è una opportunità che attendevo da tempo”. A differenza di 10 anni fa la rosa orange è molto più competitiva e questo è già un buon punto di partenza per il buon Louis che potrà certamente fare meglio rispetto alla sua precedente esperienza da ct dell’Olanda.

    L’ultima esperienza da allenatore Van Gaal l’ha maturata nel Bayern Monaco dove nella stagione 2009/2010 dopo aver vinto Bundesliga e Coppa di Germania ha condotto la squadra bavarese ad un passo dal Triplete, ottenuto invece proprio dall’Inter di Josè Mourinho grazie alla vittoria nella finale Champions League 2010 a Madrid. Dopo il mancato triplete il 60enne tecnico di Amsterdam ha avuto poca fortuna visto che nell’aprile 2011 fu esonerato dalla dirigenza bavarese per gli scarsi risultati ottenuti in stagione.

  • Inter, il dopo Gasperini da Ranieri a Van Gaal

    Inter, il dopo Gasperini da Ranieri a Van Gaal

    La disfatta contro il Novara di ieri sera sembra aver convinto la società ad esonerare Gian Piero Gasperini per cercare quella scossa necessaria a ricaricare l’ambiente evitando di incorrere nell’ennesima stagione deludente, come avvenne con Benitez.

    E’ chiaro che l’ex tecnico del Grifone ha solo una parte di colpe, la principale forse è quella di aver accettato una panchina difficile senza garanzie di interventi adeguati nella rosa e sopratutto senza il completo appoggio dalla parte della dirigenza.

    Il sostituto di Gasperini sarà il quarto tecnico del dopo Mourinho. Proprio lo Special One sembra esser il freno inibitore di tutti i tecnici che perdono il confronto all’interno dello spogliatoio e con i tifosi.

    I nomi del post Gasperini sono tanti e questo dimostra ancora una volta l’incertezza societaria: si va dalla scelta interna e a tempo Figo Baresi, fino alle ipotesi Luis Van Gaal. I bookmakers danno per favorito Claudio Ranieri tecnico esperto e subito pronto a calarsi in una realtà difficile. COntro Ranieri però ci sono i tifosi memori del passato bianconero e degli scontri con Mourinho.

    Per temperamento ma considerato senza esperienza ci sarebbe l’ipotesi Delio Rossi rimasto a spasso proprio per aspettare la grande occasione. La più gettonata tra i tifosi è invece l’ipotesi interna con Baresi e Figo, sia per l’alchimia che il portoghese ha sui giocatori che per la possiiblità di non impegnarsi a lungo potendo scegliere poi a fine anno un tecnico carismatico come Guardiola o Capello.

    Nel summit post partita tra Branca e i giocatori sembra uscito fuori il nome di Luis Van Gaal a riposo dopo l’addio al Bayern Monaco. Lo stratega olandese avrebbe il temperamento necessario per sedersi in panchina ma vorrebbe garanzie per il futuro e sopratutto un intervento corposo nel mercato invernale.

  • Juve, Marotta e le sue idee, torna di moda Van Gaal

    Juve, Marotta e le sue idee, torna di moda Van Gaal

    È incredibile come in casa bianconera l’ incertezza possa regnare sovrana, il club più titolato d’ Italia ridotto ad una confusione totale, Delneri si se vince, Delneri no se perde, Mazzarri forse, Villas Boas magari e intanto già che ci siamo si sogna anche Van Gall.

    Ieri Delneri è stato incredibile in conferenza stampa arrivando anche a dire che la Juventus ha preso 6 gol in meno della passata stagione come se tutto il resto possa passare in secondo piano, oramai il tecnico di Aquileia ha già capito da tempo di non essere più l’ allenatore bianconero, ma un minimo di dignità e di rispetto verso la propria persona non avrebbe sicuramente guastato.

    Anche Beppe Marotta non perde occasione di aggiungere dichiarazioni fuori dalla normalità umana, ai microfono di Sky sport il factotum bianconero ha dichiarato che la dirigenza ha le idee chiare per quanto riguarda la panchina bianconera, ma forse il concetto di chiarezza per Marotta è alquanto diverso da quello  comunemente usato e conosciuto dai più.

    Mancini è ufficialmente sparito dai pretendenti, Spalletti costa più di Pastore, Mazzarri adesso che l’ Europa che conta per il club bianconero è svanita, tenterà di conciliarsi con De Laurentiis ed allora rimangono due nomi, il primo urlato con insistenza dai tifosi e cioè Antonio Conte ed il secondo sognato dalla dirigenza e cioè Louis Van Gaal.

    Tra chi dei due sarà il prossimo allenatore bianconero ancora non si sa, ma l’ unica cosa certa è che il tempo non è tanto ed una scelta dovrà essere fatta al più presto e nel frattempo i tanti tifosi juventini sperano che, tra il cricket e la formula 1, John Elkann possa ritagliarsi un po’ di tempo per la Vecchia Signora, una Signora tanta amata dal nonno Gianni ma da lui sicuramente trascurata.

  • Juventus: è Van Gaal l’uomo del cambiamento?

    Juventus: è Van Gaal l’uomo del cambiamento?

    Il pareggio a reti inviolate di Firenze potrebbe avere vari punti di vista interpretativi per fotografare la situazione in casa bianconera, varie angolazioni. Da un lato, data la situazione stagionale, appare positivo che la squadra sia riuscita a tenere il campo ed a ritrovare una solidità difensiva, anche con l’assenza di Giorgio Chiellini.

    Dall’altro lato, però, appare in modo netto la diffcoltà realizzativa, nonostante la presenza in attacco di un Matri ultimamente molto ispirato, e nonostante il recupero di Del Piero, entrato nella ripresa. Ma ciò che è più evidente non è l’elemento di dettaglio, il particolare rivelatore, bensì l’andazzo generale, la visione d’insieme su una stagione dalla quale era lecito attendersi molto di più, ma che terminerà nuovamente fuori dalla Champions League, con una qualificazione in Europa League di cui non si sa se essere o meno realmente contenti, o se vederla più come un peso per la prossima stagione, considerando la difficoltà di gestire, anche dal punto di vista del recupero fisico ed atletico, impegni infrasettimanali al giovedì sera.

    La Juventus di Gigi Del Neri doveva essere ben altro, doveva mettere in campo doti – anche caratteriali – ben differenti dall’arrendevolezza mostrata durante questa stagione, con ben poche eccezioni. Una squadra a tratti con carenze di personalità, che è riuscita ad esprimersi al meglio soltanto in occasione dei big match con Milan, Inter e Roma, rasentando quasi sempre la mediocrità, di approccio e di risultato, nelle altre occasioni.

    Tutto questo non può non pesare sul bilancio dell stagione di Gigi Del Neri, tecnico supportato da Marotta e dallo spogliatoio, ma la cui gestione non è riuscita ad essere incisiva, nè è riuscita  a garantire qualla svolta tanto paventata in Estate.

    Con il pareggio di ieri, che ha visto allontanarsi ancor di più le contendenti Lazio ed Udinese, la delusione cresce ancor di più, ed è difficile non considerare come più che probabile l’ipotesi di un suo addio a fine stagione, in virtù degli abissali distacchi dal Milan capolista (ben 19 punti), e dell’essere nella medesima posizione di classifica che occupava lo scorso anno la Juventus del traghettatore Alberto Zaccheroni (che chiuse a -27 dall’Inter vincente).

    Per tali motivazioni, nonostante il legame fra Beppe Marotta ed il tecnico di Aquileia, pare che la Juventus si stia già muovendo per contattare altri tecnici. Fra i papabili, oltre a Luciano Spalletti, attualmente impegnato nel campionato Russo con lo Zenit San Pietroburgo, vi è soprattutto Louis Van Gaal, ex tecnico 59 enne del Bayern Monaco, oltre che del Barcellona, e mentore di Josè Mourinho.

    E’, però, indubbio che il tecnico olandese vorrà delle precise garanzie tecniche dalla dirigenza, mirando ad una vera campagna di rafforzamento dell’organico, con l’ acquisizione di “top players”. Il beneficio maggiore che la squadra potrebbe trarre dall’arrivo di un tecnico con l’esperienza internazionale di Van Gaal potrebbe riguardare soprattutto l’aspetto motivazionale, uno degli elementi maggiormente criticabili della gestione Del Neri, che già in Estate fu attaccato per la scarsa ambizione dei proclami, dichiarando di ritenersi soddisfatto se la squadra avesse conquistato il quarto posto. Linea “arrendevole” proseguita nei mesi, e culminata anche nelle dichiarazioni del post-partita di ieri, in cui sosteneva di essere soddisfatto della prestazione della squadra, pur considerando che la Juventus non si è mai resa pericolosa in zona gol.

    Il settimo posto attuale è, dunque, frutto della mentalità arrendevole che la squadra ha mostrato, smarrendo quella caparbietà e quella tenacia che, invece, da sempre aveva contraddistinto la Juventus, (pre calciopoli ma anche quella della prima gestione di Claudio Ranieri), capace di ribaltare le partite oltre il novantesimo. Una squadra mai doma, che ora viene sempre domata, anche da avversari non irresistibili.

    Resta da chiedersi se l’ulteriore cambio in panchina possa costituire una reale soluzione di cambiamento, ma per ora appare l’unica realmente percorribile.