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  • La F1 fa tappa a Montecarlo, domenica si corre il GP di Monaco

    La F1 fa tappa a Montecarlo, domenica si corre il GP di Monaco

    Dopo la pausa di una settimana dall’ultimo Gran Premio di Spagna disputatosi nel caldo torrido di Barcellona ecco che la Formula 1 scalda di nuovo i motori per far tappa nel Principato di Monaco, sesto appuntamento del Mondiale 2012, che proprio quest’anno festeggia il suo 70esimo anniversario dalla sua entrata ufficiale nel calendario di F1. L’ultimo GP ha regalato la prima vittoria di Pastor Maldonado, nonchè un grande equilibrio nel campionato al cospetto dei 5 vincitori diversi su altrattante gare disputate. Ecco perchè il GP di Monaco che si terrà domenica si preannuncia come uno dei più avvincenti degli ultimi anni.

    IL FASCINO DI MONTECARLO – Monaco rappresenta il circuito più corto con i suoi 3,34 km da percorrere per 78 giri (260,52 km il totale), ma allo stesso tempo quello più lungo visto che le medie sul giro molto basse impongono una maggior durata della distanza in gara. Montecarlo è il circuito più longevo e anche il più lento del calendario con le strette stradine e chicane che lo caratterizzano ma sicuramente anche quello più carico di fascino al pari di circuiti storici come Spa-Francorchamps o Monza dove una vittoria vale certamente qualcosina in più in termini di importanza rispetto agli altri circuiti, ma soprattutto rappresenta ancora uno dei pochi tracciati dove il pilota può ancora fare la differenza e teatro di grandi gare in passato. I muretti vicinissimi alla pista impongono infatti una grande concentrazione per tutta la durata della gara, in cui chi sbaglia non ha via di scampo.

    INCOGNITA METEO E GOMME – A differenza di Barcellona dove tutti i piloti hanno dovuto modificare un pò il loro stile di guida per preservare maggiormante le gomme che nell’ambiente torrido della Spagna si usuravano con molta facilità, il clima monegasco dovrebbe dare un pò di tregua visto che le temperature si preannunciano più basse e gradevoli. Proprio per questo, così come lo scorso anno, la Pirelli porterà per la prima volta in stagione la gomma Supersoft, quella con dicitura rossa, che verrà utilizzata come gomma morbida, e quella soft, con spalla gialla, come mescola più dura. Questa scelta dovrebbe garantire un maggiore spettacolo ma soprattutto meno calcoli da parte dei piloti che dovranno preoccuparsi meno di risparmiare le gomme e più sulla prestazione assoluta. Ma attenzione al meteo, che potrebbe riservare in previsione del wee-end una gara sotto la pioggia

    FERRARI LAVORA SULL’AERODINAMICA – Rispetto a tutti gli altri circuiti a Monaco è necessaria un’impostazione della vettura nettamente diversa. Per questo in Ferrari si cerca di portare più aggiornamenti possibili atti a migliorare quello che è il carico aerodinamico della monoposto lasciando da parte l’efficenza del motore, che sul circuito cittadino è richiesta al minimo. Tuttavia non si tralasciano molti degli aggiornamenti portati in Spagna e che potrebbero rivelarsi molto utili visto che la F2012 sul circuito del Montmelò, anche se con caratteristiche diverse, è sembrata migliorata rispetto alle prime gare. In Ferrari si tiene a far bene in vista di questo Gran Premio, anche perchè pochi giorni fa, esattamente il 21 Maggio, cadeva l’anniversario del debutto del Cavallino nel Mondiale di F1, proprio sul circuito di Montecarlo nel 1950.

    Montecarlo GP Monaco © Paul Gilham/Getty Images

    INCERTEZZA SUI FAVORITI – Come detto la Ferrari arriva bene al Gran Premio di Monaco grazie al secondo posto di Alonso nel GP di Spagna che lo ha rilanciato nuovamente in vetta alla classifica mondiale, anche se in coabitazione con Sebastian Vettel. Così come la Williams e Maldonado, binomio vincente al Montmelò, e la Lotus, sempre a piazzamento in questa stagione con Raikkonen e Grosjean, e che senza sorprese potrebbe essere la sesta scuderia vincente nei primi 6 GP. Chi invece arriva un pò meno meglio nel Principato sono Red Bull e soprattutto McLaren. La scuderia austriaca sembra la brutta copia della vettura imbattibile delle ultime due stagioni, mentre a Woking, dopo un inizio abbastanza incoraggiante, paiono aver perso la strada giusta e stanno trovando più difficoltà del previsto a tenere il passo dei primi. Inoltre le caratteristiche della Mp4-27 sembrano adttarsi bene ai circuiti con curve ad alta velocità, praticamente inesistenti a Monaco, e meno a quelle di bassa velocità, paricolare sul quale i due piloti di Woking dovranno lavorare molto.

    SCHUMACHER PENALIZZATO – Si parte comunque da una certezza, ovvero la squalifica comminata a Michael Schumacher che verrà retrocesso di 5 posizioni a qualifica ultimata per aver tamponato il brasiliano della Williams Bruno Senna durante il Gran Premio di Spagna. La manovra del tedesco era stata esaminta a fine gara dai commissari che hanno deciso di infliggere la penalità nel GP successivo, visto che la gara dei due piloti a Barcellona era terminata con l’incidente in causa.

    PROGRAMMA WEEK-END – Come di consueto il week-end monegasco si aprirà con le prove libere, non di venerdì come su tutti gli altri circuiti, ma di giovedì. Si parte con le prime prove libere alle ore 10:00. seguite dalle seconde libere alle ore 14:00. Da giovedì si riprenderà poi sabato in cui si terranno le terze libere nella mattinata dalle 11:00 alle 12:00, e successivamente la lotta per la pole con le qualifiche delle ore 14:00. Stesso orario per la gara, domenica alle ore 14:00.

  • Super Maldonado batte Alonso a Barcellona. Vettel 6°

    Super Maldonado batte Alonso a Barcellona. Vettel 6°

    Cinque su cinque. Tanti infatti sono i vincitori diversi delle prime cinque gare di questo equilibratissimo Mondiale 2012 di Formula 1, che oggi ha visto trionfare Pastor Maldonado, salito sul gradino più alto del podio assaporando il gusto dolce della prima vittoria in Formula 1, ma non è tutto.

    L’ex campione del mondo della GP2 è infatti il primo venezuelano a centrare un successo in F1, e lo fa vincendo il Gran Premio di Spagna sul circuito del Montmelò nei pressi di Barcellona, regalando a Frank Williams il ritorno alla vittoria proprio nel giorno del suo 70esimo compleanno, vittoria che mancava da ben otto anni dal Gran Premio del Brasile del 2004 con Juan Pablo Montoya. Non è un caso che il ritorno alla vittoria coincida con l’anno del ritorno del motore Renault, binomio che ha caratterizzato le vittorie della scuderia negli anni 90, e con questo meritatissimo successo il team di Groove diventa la quinta vettura diversa vincente nei primi cinque GP di quest’anno.

    Da evidenziare la prestazione di Maldonado, che dopo aver perso la testa della corsa alla partenza in favore di Fernando Alonso, riesce a recuperare con una grandissima strategia di gara e a scavalcare lo spagnolo al secondo pit-stop, grazie anche ad un giro record che gli permette di guadagnare ben 2 secondi all’idolo di casa. Da vero veterano poi la gestione della prima posizone, mai messa in dubbio neanche nel finale quando Alonso cominciava a farsi minaccioso negli specchietti ma senza riuscire a trovare il guizzo giusto per portargli l’attacco definitivo.

    Il pilota della Ferrari dal canto suo deve recriminare per quel doppiaggio su Charles Pic della Marussia in prossimità della sua seconda sosta che gli ha fatto perdere decimi importanti per la vittoria, anche se è fuori di dubbio che anche senza questo episodio difficilmente avrebbe battuto il super-Maldonado di oggi. Non è bastato infatti l’apporto incredibile del suo pubblico allo spagnolo che nel finale deve ancora lottare con problemi di usura gomme, ma tutto sommato può comunque consolarsi per la continua crescita della Ferrari che nelle sue mani sembra davvero efficace, e per la ritrovata vetta della classifica in coabitazione con Sebastian Vettel.

    Anzi nel finale il pilota della Rossa ha il suo bel da fare per mantenere a distanza uno scatenato Kimi Raikkonen, che grazie alla maggior freschezza delle sue gomme a mescola dura gli recupera secondi su secondi portandosi negli scarichi della F2012, me per il sorpasso è troopo tardi. Costa caro al finlandese volante l’ aver ritardato di qualche giro il suo ultimo pit-stop, ma in definitiva il week-end spagnolo conferma il suo buon periodo di forma, basta pensare che il finnico è stato l’unico a mantenere il passo dei primi due piloti, e quindi podio più che meritato.

    Pastor Maldonado © DIMITAR DILKOFF/Getty Images

    Medaglia di legno per l’altra Lotus di Romain Grosjean, ancora una volta protagonisti, mentre bella la prestazione della Sauber di Kamui Kobayashi che vede premiata la scelta di risparmiare un set di gomme nelle qualifiche con un’ottima quinta posizione.

    Dalla settima posizione in poi, a prte Alonso naturalmente, troviamo tutti gli altri big. A cominciare dal campione del mondo in carica Sebastian Vettel che salva il salvabile chiudendo la gara in sesta posizone, che viste come si erano messe le cose, è oro colato. Partendo da una discutibile penalizzazione per non aver rispettato le bandiere gialle per l’incidente occorso a Michael Schumacher e Bruno Senna, che ha causato al tedesco la perdita di molte posizioni, per passare alla strana sostituzione del nuovo muso anteriore che apparentemente non sembrava avere problemi.

    Nonostante ciò il numero uno in carica riesce a terminare davanti all’unica Mercedes superstite di Nico Rosberg che con il settimo posto chiude degnamente il week-end spagnolo del team tedesco, visto l’ennesimo ritiro del compagno di squadra. Non è bastata infatti come in Cina la super-velocità del propulsore Mercedes sul rettilineo principale per competere per la prima posizone e anzi la W03 ha dovuto fare i conti con l’usura degli pneumatici che con il caldo torrido di Barcellona sono ritornati punto debole della vettura.

    Mezzo disastro in casa McLaren dove l’unica nota positiva è ancora una volta la rimonta di Lewis Hamilton, che dall’ultima posizione, dopo la squalifica inflittagli nella giornata di ieri, riesce a limitare i danni e a chiudere davanti al suo compagno di squadra Jenson Button. L’anglo-caraibico ha gestito al meglio i suoi pneumatici dimostrando di non essere poi cosi aggressivo come si dice e la tattica delle due soste ha pagato, almeno per quanto riguarda lo scontro in famiglia, ma un ottava e una nona posizione non possono essere certo risultati positivi per il team di Woking, che deve fare ancora i conti con gli errori dei meccanici ai box durante i pit-stop. E’ toccato nuovamente ad Hamilton che al momento di uscire dalla sua piazzola passa sopra la pistola di avvitamento dei dadi della ruota posteriore sinistra, fortunatamente per lui senza conseguenze.

    Alle spalle delle due McLaren la Force India di Nico Hulkenberg che chiude la top-ten in decima posizione, mentre da dimenticare la gara dell’altra Red Bull di Mark Webber, 11esima ad un giro di distacco, e per l’altra Ferrari di Felipe Massa, che come Vettel ha dovuto subire il drive throught per aver ignorato le bandiere gialle, chiudendo la sua gara soltanto in 15esima posizione.

     

  • F1, pole di Hamilton a Barcellona. Alonso 3°

    F1, pole di Hamilton a Barcellona. Alonso 3°

    Lewis Hamilton conquista la pole position del Gran Premio di Spagna sul circuito del Montmelò alle porte di Barcellona, quinta prova del Mondiale 2012 di Formula 1. Il pilota anglocaraibico conquista con un giro stratosferico la terza pole personale della stagione dopo quelle ottenute in Australia e in Malesia, portando a 22 quelle in carriera e a cifra tonda, 150, quelle della McLaren.

    Giro perfetto quello del campione del mondo 2008 che firma un irraggiungibile 1:21.707, unico pilota capace di scendere sotto il muro dell’1:22, scegliendo di seguire nel suo ultimo tentativo la vera sorpresa di giornata, Pastor Maldonado, che riporta la Williams in prima fila, che mancava dal Gran premio del Brasile del 2010, in cui Nico Hulkenberg, allora compagno di Rubens Barrichello, conquistò la prima posizione. Non solo questione di fortuna la prestazione del pilota venezuelano che, nonostante il mezzo secondo accusato dal primo, ha dimostrato di essere molto veloce anche nelle prime due sessioni di qualifica, chiuse entrambe con il primo posto e solo una prestazione superlativa di Hamilton gli ha tolto la gioia della prima pole position.

    Dunque indeedita prima fila domani, con Maldonado che potrebbe essere sicuramente la mina vagante di giornata. Terza posizone per Fernando Alonso che apre la seconda fila con il tempo di 1:22.302, a due centesimi dalla seconda posizione. Lo spagnolo, spinto dal tifo del pubblico, è riuscito come al solito a sfoderare una prestazione al di sopra delle possibilità di questa Ferrari, anche se deve ringraziare la strategia rinunciataria degli altri big che hanno preferito risparmiare le gomme per la gara di domani, che si annuncia “infuocata”, non soprattutto per le condizioni metereologiche.

    Lewis Hamilton © Paul Gilham/Getty Images

    E’ il caso di Kamui Kobayashi, che non ha effettuato tempi cronometrati nell’ultima qualifica a causa anche dell’ennesimo problema sulla sua C31, dimostratasi ancora una volta troppo fragile. Il giapponese partirà dalla decima posizione, ultimo disponibile nella Q3, e chiuderà la top-ten. Cosi come Michael Schumacher e Sebastian Vettel, che invece hanno effettuato soltanto il giro di lancio per poi rientrare nei rispettivi box e conservare un prezioso set di gomme morbide per la gara. I due tedeschi infatti sono i due piloti che hanno più set di gomme nuove a disposizione e nonostante partano dalla ottava e dalla nona posizione hanno tutte le possibilità di recuperare terreno sul passo gara. Il tutto a vantaggio delle due Lotus, in quarta e quinta posizione con Romain Grosjean e Kimi Raikkonen, seguiti dalla Sauber di Sergio Perez e la Mercedes di Nico Rosberg.

    Tante le esclusioni eccellenti dalla Q3 in una delle qualifiche più strane degli ultimi tempi. L’altra parte del box McLaren ha poco da sorridere con Jenson Button che chiude in 11esima posizione, stesso discorso per la Red Bull di Mark Webber, alle spalle dell’inglese in 12esima posizione. Ancora peggio va all’altra Ferrari di Felipe Massa alle prese con la peggior qualifica della stagione in 17esima posizione. Anche problemi di traffico per il brasiliano che forse qualche decimo gliel’ha fatto perdere ma che ancora una volta non giustifica il distacco dal compagno di squadra. Fuori dalla gara il solo Narai Karthikeyan, che non ha superato il 107% del tempo della pole position.

  • F1, Vettel domina a Sakhir, rinascita Raikkonen 2°. Alonso 7°

    F1, Vettel domina a Sakhir, rinascita Raikkonen 2°. Alonso 7°

    Sebastian Vettel vince il Gran Premio del Bahrain sul circuito di Sakhir, quarta prova del Mondiale 2012 di Formula 1. Il campione del mondo tedesco centra il suo primo successo stagionale tornando alla vittoria che gli mancava da ben cinque gare, ultimo ottenuto nel GP d’India dello scorso anno e si porta per la prima volta quest’anno in testa alla classifica mondiale.

    Il pilota della Red Bull domina la corsa dall’inizio alla fine centrando l’Hat Trick avendo ottenuto pole, vittoria e giro veloce riportando un pò di quella serenità che nel box si era perduta a causa di un inizio di stagione non proprio esaltante. Tuttavia i problemi sembrano essere stati risolti grazie all’innovazione di questi nuovi scarichi che pare abbiano portato un miglioramento delle prestazioni. Con la vittoria di oggi diventano quattro i piloti e i costruttori diversi ad aver vinto i primi quattro GP disputati a  dimostrazione di quanto questo campionato sia equilibrato.

    Alle spalle del campione del mondo in carica la vera sorpresa di giornata, le due Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean che portano a casa una bella quanto inaspettata doppietta con il secondo e il terzo posto finale. Le due vetture del team di Enstone si sono dimostrate velocissime soprattutto in rettilineo essendo le due monoposto con la velocità di punta più alta. Inoltre entrambi i piloti hanno gestito bene il degrado degli pneumatici anche avendo optato per due strategie diverse, situazione che ha permesso a Kimi Raikkonen di scavalcare il compagno di squadra dopo il secondo pit-stop.

    Il finlandese è stato anche l’unico a mettere un pò di pressione e a minare, anche se per pochi giri, la leadrship di Vettel non riuscendo a trovare il guizzo giusto per portarsi davanti, ma è da sottolineare la prestazione del campione del mondo del 2007 che dimostra di essere ritornato nel circus alla grande. Ottima ancjhe la prestazione di Grosjean che porta a casa il suo primo podio della carriera in Formula 1.

    Le due Lotus tra le due Red Bull. Ai piedi del podio infatti troviamo l’altra lattina volante di Mark Webber, che non ha mai avuto però il passo per stare con i primi tre ma bisogna dire che è anche grazie ai suoi 12 punti se la Red Bull si riporta in testa al campionato del mondo.

    Sebastian Vettel © Mark Thompson/Getty Images

    In quinta posizione il vincitore del Gran premio di Cina Nico Rosberg, autore di una gara ai limiti della regolarità. Il tedesco si è reso protagonista di una manovra che deve essere ancora esaminata attentamente dai commissari di gara prima con Hamilton e poi con Alonso, costretti ad andare fuori pista in manovra di sorpasso proprio ai danni del pilota della Mercedes, quindi la classifica finale potrebbe subire ancora delle variazioni se la segnalazione dovesse tradursi in penalità in termini di secondi. Rosberg ha poi fermato la sua W03 all’uscita dei box una volta tagliato il traguardo a causa di un problema allo scarico.

    Festa anche in casa Force India, che riesce a portare a casa una importante sesta posizione con Paul Di Resta, che sfrutta al meglio la strategia di gara con due soli pit-stop. L’inglese è cosi riuscito a chiudere davanti alla Ferrari di Fernando Alonso, anche se con difficoltà visto che nel finale i suoi pneumatici hanno avuto un brusco calo di prestazione. Lo spagnolo invece porta ancora una volta a casa punti importantissimi ai fini della sua classifica personale, e riesce a limitare i danni per quanto riguarda il distacco dalla vetta della classifica, che in queste prime quattro gare, definite di transizione prima dell’inizio della stagione, ammonta a soli 10 punti.

    Alonso riesce a terminare ancora una volta davanti alla McLaren di Lewis Hamilton, l’unica superstite visto che Jenson Button è stato costretto al ritiro a pochi giri dalla fine presumibilmente per un problema al motore della sua MP4-27. L’anglo-caraibico deve appellarsi letteralmente alla sfortuna che lo ha fermato ai box per ben due volte oltre il tempo limite nei pit-stop, a causa ancora una volta di un problema al dado della ruota posteriore sinistra che aveva qualche difficoltà ad avvitarsi, lo stesso che ha impedito a Button di lottare per la vittoria la scorsa settimana a Shangai.

    Alle spalle di Hamilton l’altra Ferrari di Felipe Massa, che porta a casa un nono posto importantissimo che glipermette di guadagnare i suoi primi due punti mondiali. Chiude la top-ten la Mercedes di Michael Schumacher, partito in ultima fila a causa della sostituzione del cambio nel venerdi, ma bravissimo nel rimontare fino alla decima posizione davanti alla Sauber di Sergio Perez.

    Discorso inverso invece per Daniel Ricciardo, che dopo una bella qualifica chiusa con il sesto tempo si perde in gara non riuscendo ad andare oltre la 15esima posizione.

  • F1, Rosberg vince a Shangai davanti a Button e Hamilton. Solo 9° Alonso

    F1, Rosberg vince a Shangai davanti a Button e Hamilton. Solo 9° Alonso

    Nico Rosberg vince il terzo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1 sul circuito di Shangai, teatro del Gran Premio della Cina. Il pilota tedesco, dopo aver conquistato la prima pole della carriera nelle qualifiche, bissa il risultato positivo di sabato andando a vincere il suo primo Gran Premio dopo 111 gare all’attivo (inclusa quella di oggi), regalando alla Mercedes il ritorno al successo come costruttore dopo 57 anni, ultimo quello del cinque volte campione del mondo Juan Manuel Fangio sul circuito di Monza, GP d’Italia.

    Con la vittoria di oggi la Cina ha regalato al campionato il terzo vincitore diverso su altrettante gare disputate, il che fa presagire ad un mondiale sicuramente più equilibrato rispetto agli ultimi anni. A dimostrazione di ciò è stata emozionante ed esaltante la lotta finale che ha coinvolto fino ad un certo punto ben sei piloti, tutti racchiusi nel giro di un secondo ed in lotta per la seconda posizione, alle spalle di un Rosberg che aveva già fatto il vuoto e che non vedeva l’ora di tagliare il traguardo per portare a casa i suoi primi 25 punti mondiali.

    Alla fine l’ha spuntata Jenson Button, che però deve appellarsi alla sfortuna per essere rimasto bloccato ai box nel suo terzo e ultimo pit-stop oltre il tempo limite per un problema nel montaggio della ruota posteriore sinistra, senza il quale avrebbe potuto insidiare sicuramente la posizione di Rosberg che dopo la sua seconda e ultima sosta era ritornato davanti a lui per una decina di secondi. Cosi l’inglese è stato costretto a rientrare nel gruppetto e ad abbandonare i sogni di gloria, lasciando al tedesco la possibilità di risparmiare gli pneumatici e di involarsi da solo al traguardo.

    Terza posizione per l’altra McLaren di Lewis Hamilton, che si consola con il terzo gradino del podio che lo lancia inesorabilmente in vetta alla classifica mondiale in attesa del prossimo appuntamento. Il team di Woking non ha sicuramente sfruttato in questi primi tre GP tutto il potenziale e la miglior condizione rispetto ai rivali ma al momento è sicuramente la vettura che sta meglio e raggiungerla in vetta alla classifica non sarà di certo facile.

    Nico Rosberg © Ker Robertson/Getty Images

    Anche perchè la Red Bull sembra faticare più del previsto ma è comunque riuscita a salvare la faccia grazie alla quarta posizione di Mark Webber e alla quinta di Sebastian Vettel, che comunque ha rimontato dalla 11esima posizione e che avrebbe potuto raccogliere anche di più se non avesse dovuto arrendersi al calo di prestazione degli pneumatici nel finale e cedere la posizione prima a Button e poi nell’arco degli ultimi due giri ad Hamilton e Webber, che deve dirsi fortunato per essere decollato soltanto a metà dopo un’uscita di pista al 40esimo giro nella curva 13, prima del lungo rettilineo antecedente il traguardo.

    Alle spalle del tedesco bicampione del mondo troviamo la Lotus di Romain Grosjean, che ha portato a casa qualche punticino prezioso dopo che il team di Enstone aveva assaporato la possibilità di conquistare la seconda posizione con Kimi Raikkonen, che ha improvvisamente ceduto nel finale a causa del degrado delle gomme e che lo ha relegato in 14esima posizione. Buona comunque la prestazione del finlandese che fino a quando ha potuto ha lottato da vero guerriero per difendere la sua posizione.

    Cosi come è eccellente la prestazione delle due Williams di Bruno Senna e Pastor Maldonado, entrambe a punti nei primi dieci della classifica e apparse molto competitive e vicine ai team di testa. Sicuramente davanti alla Ferrari, che sta attraversando un periodo a dir poco nero. Non bastano i miracoli di Fernando Alonso, e alla fine la tanto attesa pioggia proclamata dallo spagnolo e che avrebbe potuto rimescolare le carte non è arrivata, e addirittura le temperature piuttosto basse del circuito cinese hanno fatto riemergere i soliti problemi della Rossa nel portare a giusta temperatura gli pneumatici. Cosi il risultato non poteva essere che deludente, con Alonso che anzi si è difeso bene fin quando ha potuto ma non riuscendo ad evitare la nona posizione finale, e Felipe Massa che ancora una volta chiude il suo score personale con uno zero in classifica, e con la 13esima posizione finale.

    Al contrario la prestazione delle Sauber, dimostraesi validissime sul giro secco in qualifica ma che hanno perso di consistenza sul passo di gara. Kamui Kobayashi riesce comunque a chiudere nella top-ten, anche se partiva dalla terza posizione, Sergio Perez, dopo la bella gara della Malesia, chiude in 11esima posizione.

    Peggio è andata a Micheal Schumacher che avrebbe potuto sicuramente lottare, se non per la vittoria, almeno per il podio, ma che è stato abbandonato sul più bello dai suoi meccanici che al primo pit-stop, al 12esimo giro, hanno dimenticato di avvitargli il dado della ruota anteriore destra costringendolo ad un ritiro che, vista la competitività della Mercedes, gli lascia l’amaro in bocca.

     

     

  • F1, a Sepang ancora Hamilton in pole. 9° Alonso

    F1, a Sepang ancora Hamilton in pole. 9° Alonso

    In Malesia come in Australia. Lewis Hamilton conquista la seconda pole position consecutiva della stagione nelle qualifiche del Gran Premio di Malesia bissando quella ottenuta lo scorso week-end sul circuito di Melbourne nel Gran premio d’Australia ottenendo l’en-plein nelle prime due uscite stagionali.

    L’anglo-caraibico si conferma ancora re del giro secco conquistando la migliore prestazione  già al primo giro lanciato della Q3 fermando il crono sul tempo di 1.36:219. Il tempo del pilota della McLaren sarebbe potuto essere ancora più basso se non avesse avuto una piccola indecisione all’ultima curva dopo il lungo rettilineo dietro ai box, andando al bloccaggio delle ruote anteriori che forse qualche decimino per strada lo ha fatto perdere, ma nessuno poi è riuscito ad avvicinare il suo tempo tanto che non c’è stato bisogno neanche dell’ultimo tentativo lanciato. In definitiva Lewis può ritenersi soddisfatto della sua prestazione, dopo un sabato cominciato male, con un’escursione di pista nelle ultime libere e la pole, la 21esima delle sua carriera, poteva essere la miglior risposta possibile.

    Come a Melbourne anche la prima fila, tutta McLaren con Jenson Button che partirà alle spalle del compagno di squadra seppur di un solo decimo ( 1.36:368 il tempo del vincitore del Gran premio d’Australia), che spera di ripetere la prestazione del primo Gran Premio attaccando già in partenza il compagno di squadra, che sulla strategia di gara ha certamente qualcosina in meno. La McLaren comunque sembra davvero in forma e anche domani sarà la vettura da battere.

    Terzo posto per Michael Schumacher, che ottiene la sua miglior prestazione in qualifica dal suo ritorno in Formula 1 grazie ad un ottimo giro e ad una Mercedes che sul singolo giro non ha niente da invidiare a nessuno ma che sicuramente troverà qualche difficoltà in più sulla distanza di gara come già dimostrato in Australia.

    Per trovare la prima Red Bull bisogna scendere fino alla quarta posizione, dove troviamo Mark Webber che batte nuovamente in qualifica il suo compagno di squadra Sebastian Vettel, ancora una volta in sesta posizione. Le lattine volanti non hanno più il passo dello scorso anno in qualifica, ma si sono dimostrate più veloci di tutte nelle libere sul passo di gara. Occhio anche alla strategia del campione del mondo che ha ottenuto il miglior tempo con gomme dure e che fa presagire ad una strategia diversa rispetto a tutti gli altri.

    Lewis Hamilton | © ROSLAN RAHMAN/AFP/Getty Images

    Tra le due vetture anglo-austriache la Lotus di Kimi Raikkonen, ritrovatissimo campione che sembra non aver patito la lontanaza di due anni dalla Formula 1. Il finlandese, dopo aver ottenuto il primo tempo nella Q2, si ripete con un grandissimo tempo nell’ultima sessione ma purtroppo per lui sarà scalato di cinque posizioni per aver sostituito ieri la scatola del cambio e partirà dalla decima posizione.

    Buona anche la prestazione del compagno di squadra Romain Grosjean a conferma dell’ottimo bilanciamento della Lotus E20, che sembra essere nata davvero bene. Il francese chiude in settima posizione, ma, complice l’arretramento di Raikkonen partirà in sesta posizione, alle spalle di Vettel.

    Non perfetto Nico Rosberg, che viene battuto dal compagno di squadra Schumacher. Il tedesco paga ancora una volta un’errore di troppo nel giro buono, e nonostante una Mercedes ben bilanciata non riesce ad andare oltre l’ottavo posto. Il rammarico cresce guardando la prestazione delle terze libere, chiusa con la migliore prestazione.

    Soltanto nono Fernando Alonso, che sembra non avere segnali incoraggianti dalla sua Ferrari F2012. Qualche piccolo miglioramento rispetto all’Australia lo si è visto ma il gap dalle posizioni che contano è ancora troppo alto e non sembra colmabile in poco tempo visto che anche gli avversari corrono eccome. La penalità inflitta a Raikkonen gli farà guadagnare la quarta fila, non certo soddisfacente. Va peggio all’altro ferrarista Felipe Massa, che chiude le sue qualifiche già nella Q2 in 12esima posizione. Il brasiliano ha mostrato tanta fatica anche a passare la prima qualifica in cui ha dovuto utilizzare anche un set di gomme morbide al pari degli avversari inferiori. Piccola consolazione per lui il nuovo telaio portato da Maranello, che almeno lo ha avvicinato alle prestazioni di Alonso, distante soltanto tre decimi.

    Chiude la top-ten la Sauber di Sergio Perez, colui che in questi giorni è stato accostato al sedile della Ferrari proprio al posto di Massa. Bella la risposta del messicano che con una grande prestazione riesce a chiudere la sua qualifica con i migliori dieci e partirà alle spalle di Alonso.

    Griglia di partenza

     1.  Lewis Hamilton        McLaren-Mercedes     1m36.219s
     2.  Jenson Button         McLaren-Mercedes     1m36.368s   + 0.149
     3.  Michael Schumacher    Mercedes             1m36.391s   + 0.172
     4.  Mark Webber           Red Bull-Renault     1m36.461s   + 0.242
     5.  Kimi Raikkonen        Lotus-Renault        1m36.461s   + 0.242
     6.  Sebastian Vettel      Red Bull-Renault     1m36.634s   + 0.415
     7.  Romain Grosjean       Lotus-Renault        1m36.658s   + 0.439
     8.  Nico Rosberg          Mercedes             1m36.664s   + 0.445
     9.  Fernando Alonso       Ferrari              1m37.566s   + 1.347
    10.  Sergio Perez          Sauber-Ferrari       1m37.698s   + 1.479
    11.  Pastor Maldonado      Williams-Renault     1m37.589s   + 0.874
    12.  Felipe Massa          Ferrari              1m37.731s   + 1.016
    13.  Bruno Senna           Williams-Renault     1m37.841s   + 1.126
    14.  Paul di Resta         Force India-Mercedes 1m37.877s   + 1.162
    15.  Daniel Ricciardo      Toro Rosso-Ferrari   1m37.883s   + 1.168
    16.  Nico Hulkenberg       Force India-Mercedes 1m37.890s   + 1.175
    17.  Kamui Kobayashi       Sauber-Ferrari       1m38.069s   + 1.354
    18.  Jean-Eric Vergne      Toro Rosso-Ferrari   1m39.077s   + 1.905
    19.  Heikki Kovalainen     Caterham-Renault     1m39.306s   + 2.134
    20.  Vitaly Petrov         Caterham-Renault     1m39.567s   + 2.395
    21.  Timo Glock            Marussia-Cosworth    1m40.903s   + 3.731
    22.  Charles Pic           Marussia-Cosworth    1m41.250s   + 4.078
    23.  Pedro de la Rosa      HRT-Cosworth         1m42.914s   + 5.742
    24.  Narain Karthikeyan    HRT-Cosworth         1m43.655s   + 6.483
  • F1, Mondiale 2012 al via da Melbourne. La caccia a Vettel è aperta

    F1, Mondiale 2012 al via da Melbourne. La caccia a Vettel è aperta

    Tutti i piloti e i team sono già arrivati al Melbourne, manca ormai poco all’inizio dell’attesissimo Mondiale 2012 di Formula 1, soltanto 24 ore alle prime libere sul circuito dell’Albert Park in Australia che apriranno la 63esima edizione del campionato del mondo, quello che sarà infatti il più lungo mondiale della storia della F1. Da quest’anno saranno infatti ben 20 i Gran Premi su cui i piloti dovranno confrontarsi, uno in più rispetto allo scorso anno quando venne cancellato dal calendario il GP del Barhain per gli ormai noti disordini del paese.

    Le new-entry quest’anno saranno proprio il rientro del Bahrain e il nuovo GP di Austin sui quali però aleggiano ancora molti dubbi, mentre di sicuro non avremo più il Gran Premio della Turchia sul circuito di Istanbul, che saluta la competizione dopo 7 anni. Per il resto tutto confermato, con il rientro del Nurburgring a discapito di Hockenheim per l’alternanza ogni anno per il GP della Germania, e i due suggestivi Gran Premi in notturna di Singapore e Abu Dhabi.

    Si riparte da Melbourne, che come nella maggior parte delle volte sarà teatro della gara inaugurale del Mondiale. Circuito cittadino ma da sempre uno dei più veloci considerando le medie sul giro tra le più alte della Formula 1, è da tradizione favorevole alla vettura meglio bilanciata in conseguenza dell’alto carico aerodinamico che le vetture necessitano per percorrere le sue 16 curve. Il punto in cui i piloti potranno maggiormante tentare il soprpasso sarà sul rettilineo del traguardo, favoriti dal dispositivo DRS introdotto la scorsa stagione, che da quest’anno potrà essere attivato ben due volte su questo circuito, sia sul rettilineo principale che in quello successivo tra la le curve 2 e 3.   Il punto di detection point invece sarà solo uno, e sarà posto alla curva prima del traguardo.

    Sarà un GP molto importante perchè da molti anni resiste la tradizione che vede campione del Mondo il pilota che riesce a vincere  su questa pista. Il favorito numero uno in questione è sicuramente Sebastian Vettel, forte della sua consacrazione negli ultimi due anni e voglioso di eguagliare il record di Micheal Schumacher e Fangio di conquistare tre titoli mondiali consecutivi. Riuscendoci riuscirebbe sicuramente a smentire tutti coloro (più dai colleghi stessi che dall’esterno) che lo etichettano come “pilota che vince perchè ha la macchina più forte”. Anche perchè da quest’anno si riparte da una sorta di anno zero, in cui sono state tantissime le limitazioni e le innovazioni imposte dalla Fia.

    A partire dall’abolizione dei tanto discussi scarichi soffiati introdotti dal genio Adrian Newey, che da quest’anno saranno posizionati più in alto sulla vettura come ai vecchi tempi e non potranno generare più tanto carico aerodinamico. Proprio per questo motivo la Pirelli che anche quest’anno sarà il fornitore ufficiale degli pneumatici fornirà gomme che consentiranno al pilota una maggiore aderenza al posteriore.

    Ma la novità più importante a livello visivo sarà sicuramente l’antiestetico muso a becco d’anatra che sarà presente su tutte le vetture ad eccezione della sola McLaren che ha preferito optare per una soluzione lineare in controtendenza rispetto al resto della compagnia. Questa soluzione aerodinamica sarà caratterizzata dalla divisione per via di uno scalino della parte dell’abitacolo con la parte anteriore del muso stesso per via delle nuove regolamentzioni che vincolano l’altezza massima della vettura nella parte anteriore, per diminuire la pericolosità dell’impatto in caso di urto con la parte laterale della vettura che è stata appositamente rialzata.

    C’è chi ha fatto quindi di necessità virtù, neanche a dirlo Newey si è subito adoperato per trovare uno stratagemma per trasformare un semlice scalino in un’arma micidiale: vi ha infatti posto una fessura per il passaggio dell’aria che non si è ancora riuscita a decifrare ma si è pronti a scommettere su un’altra invenzione aerodinamica (simile all’F-duct) e non ad un semplice passaggio d’aria per refrigerare i piloti come lui stesso ha dichiarato. Anche la Sauber ha presentato una soluzione analoga posta però al di sopra dello scalino.

    F1, Gran Premio Australia | © Robert Cianflone/Getty Images

    Dalle varie Gallerie del Vento si è passati poi alla pista e i test pre-stagionali hanno mostrato che per forza di cose la macchina da battere sarà ancora la Red Bull campione del mondo in carica ma la lotta si preannuncia molto serrata: la macchina più in forma è stata sicuramente la Lotus, dominatrice nella maggior parte delle giornate di test, che quest’anno schiera una coppia tutta nuova quanto ambiziosa. Il campione del mondo 2007 Kimi Raikkonen fa il suo ritorno dopo due anni passati nel Rally, e Romain Grosjean, campione iridato GP2, ansioso di riscattare la mezza stagione nel 2009 con la Renault in cui venne ingaggiato per sostituire Nelsinho Piquè e nella quale non si mise certo in luce per i risultati in pista, abbastanza deludenti.

    Dalle premesse la scuderia francese sicuramente potrebbe essere la sorpresa della stagione, anche se le gerarchie là davanti non sembrano essere cambiate. La McLaren si presenta sicuramente come anti Red Bull visto che nei test collettivi è stata una delle scuderie più convincenti. Hamilton e Button sono due piloti di sicuro affidamento e che possono puntare entrambi al Mondiale, ma l’anglo-caraibico dovrà dimostrare di saper gestire meglio la sua vita al di fuori della pit-lane. Per il resto la scelta del team di andare in controtendenza nella progettazione della nuova vettura è stata molto coraggiosa e bisognerà aspettare ancora poco per sapere se porterà un vantaggio o uno svantaggio.

    E poi c’è la Ferrari che nonostante i problemi annunciati da Domenicali ci si aspetta di trovarla sempre lassù a lottare per la vittoria. E’ vero che i test non sono andati nel modo in cui si sperava ma la progettazione di un’auto innovativa rispetto allo scorso anno richiede tempo per migliorare. Anche la McLaren lo scorso anno partì malissimo ma finì per diventare l’anti Red Bull. E se su Alonso si può fare sicuro affidamento, Massa deve dimostare di meritare la Ferrari riscattando la stagione deludente dello scorso anno, portando più risultati utili possibili al team.

    Alle spalle delle prime tre big, la Mercedes sembra essere nata sotto i migliori auspici, e come al solito il team tedesco, sotto la direzione dell’ex Ferrari Ross Brawn, è stato uno dei miglior a livello di innovazione. Basti pensare al W-duct, fratello di quell’ F-duct bandito dalla FIA, che migliora l’aerodinamica della vettura e incrementa la velocità in rettilineo mandando in stallo l’ala anteriore. Non è un caso che il dispositivo sia stato copiato subito dalla McLaren, ma essendo stato considerato un sistema legale le vetture ad utilizzarlo non potranno che aumentare. Sicuramente all’interno del team si punterà sulla voglia di riscatto del vecchio leone Micheal Schumacher che vuole dimostare di non essere un pilota finito e per questo ripartirà dal record di sorpassi ottenuto lo scorso campionato, e sulla bravura di Nico Rosberg, pilota mai sbocciato completamente ed in attesa della prima vittoria.

    Posibili outsider sicuramente la Force India che punta a migliorare il campionato dello scorso anno già di ottimo livello. Per farlo potrà contare su Nico Hulkenberg che ha dimostrato il suo valore già in Williams conquistando anche una pole position nel GP del Brasile 2010, e su Paul Di Resta. Fatto fuori invece Adrian Sutil a seguito della vicenda che lo ha coinvolto nel caso Lux. Desta molta sorpresa la coppia tutta nuova in Toro Rosso con Daniel Ricciardo e Jean-Eric Vergne che hanno sostituito Alguersuari e Buemi che comunque non demeritavano affatto. Se per lo svizzero c’è stata la promozione se pur come terzo pilota in Red Bull per lo spagnolo è stata una vera è propria bocciatura. Sicuramente dalla nuova coppia ci si aspetta di più dal team, staremo a vedere.

    Da non sottovalutare anche la Sauber spinta dal propulsore Ferrari e che potrà contare su un pilota sempre di scuola “Rossa” come Sergio Perez e dal samurai giapponese Kamui Kobayashi, capace come pochi di rifilare sorpassi in un fazzoletto di pista. Molte aspettative anche sul fronte Williams, la grande decaduta ormai da un pò (troppi) anni, abbandonata anche dai suoi sponsor principali. Così per mantenere il suo grande appeal ha richiamato un binomio affscinante, quello con Senna che ricalca le orme dello zio Ayrton, affiancato dal venezuelano Pastor Maldonado sperando che in questi anno arrivino risultati più convincenti.

    Partono in ultima posizione sia la Marussia, exVirgin, che ha totalizzato pochi chilometri con Timo Glock e Charles Pic tra l’altro con la vecchia vettura, e la HRT di Pedro de La Rosa e Narain Karthikeyan, che si apprestano ad iniziare il Mondiale con zero chilometri sulle spalle. Davanti a loro la comunque migliorata Catehram, che ha perso la battaglia legale con la Renault per il nome Lotus, schiererà Heikki Kovalainen e Vitaly Petrov, che grazie ai suoi sponsor ha scalzato all’ultimo momento Jarno Trulli.

    Per questo motivo il Mondiale partirà dopo moltissimi anni senza nessun portabandiera a difendere il nostro tricolore, ma in compenso potremo contare sullo spettacolo che si spera i ben 6 campioni del Mondo daranno nell’arco della stagione. In pista contemporaneamente ci saranno 12 titoli iridati, con Michael Schumacher, re assoluto con 7 titoli all’attivo, seguito dalla coppia Vettel e Alonso che inseguono a quota 2. Un titolo a testa per la coppia McLaren Hamilton e Button e l’ex Raikkonen.

    Chi avrà la meglio quest’anno? Allacciate le cinture, il responso, come al solito, lo darà la pista.

  • F1, Raikkonen chiude al comando i test di Barcellona

    F1, Raikkonen chiude al comando i test di Barcellona

    L’ultimo giorno di test pre-campionato prima dell’inizio del mondiale di Formula 1 va in archivio con il miglior tempo di Kimi Raikkonen che riscatta alla grande la terza giornata di prove in cui aveva ottenuto soltanto l’ultimo posto a causa di problemi allo sterzo. Sul circuito del Montmelò a Barcellona il finlandese della Lotus stacca il miglior tempo di sessione fermando il cronometro sull’1.22:030, tempo ottenuto nella mattinata e poi mentenuto per tutto il resto della sessione in cui si è concentrato nella simulazione di un GP con ben 121 giri che ne hanno fatto il pilota più attivo in pista. Raikkonen chiude i test cosi come li aveva iniziati, cioè al comando.

    Alle spalle del finnico la Ferrari di Fernando Alonso che chiude a soli 220 millesimi di ritardo con il tempo di 1.22:250. Anche per lo spagnolo un infinità di giri percorsi, ben 115, lavorando per lo più sulle regolazioni d’assetto della F2012 che a detta dello stesso spagnolo è un pò in ritardo sulla concorrenza.

    Terzo posto per Bruno Senna con la Williams che però ha girato soltanto al mattina percorrendo 53 tornate per poi lasciare il testimone nel pomeriggio al suo compagno di team Pastor Maldonado, che con i suoi 48 giri di cui il migliore in 1.23:347, non è riuscito ad andare oltre il nono tempo.

    Kimi Raikkonen | © Paul Gilham

    Quarto tempo per la Force India di Nico Hulkenberg a quasi tre decimi dalla vetta che precede la Sauber di Kamui Kobayashi per soli 7 centesimi. Il giapponese è stato ancora una volta protagonista delle due bandiere rosse di sessione causate da un’uscita di pista e dall’ennesimo problema tecnico sulla C31.

    Segue Lewis Hamilton che porta a termine ben 115 tornate recuperando parte del programma perso ieri per via del problema idraulico occorso sulla sua MP4-27. L’inglese chiude la sessione con il tempo 1.22:430, a circa 4 decimi da Raikkonen, ma il passo di gara tenuto dalla Freccia  d’Argento di gran lunga uno dei migliori.

    Settimo tempo per la Catehram di Vitali Petrov, autore anche di un fuoripista, che precede di due decimi la Mercedes di Micheal Schumacher che completa 100 tornate con il miglior tempo di 1.22:939.

    Ultime due posizioni per le sorelle del campionato, la Toro Rosso di Daniel Ricciardo e la Red Bull di Sebatian Vettel. Il tedesco della lattina volante è stato costretto a rimanere ai box per molto tempo a causa di un cedimento all’ala anteriore riscontarto nei primi 15 giri di installazione in mattinata e di un problema al cambio nella sessione pomeridiana. In totale soltanto 23 giri per il campione del mondo che a differrenza di Webber non ha avuto la possibilità di provare la miride di novità portate in pista dalla Red Bull nella giornata di sabato.

    D’ora in poi i team non dovranno più nascondersi e la parola passa in maniera ufficiale alla pista con le prove del Gran Premio inaugurale di Formula 1 che si terranno venerdi 16 marzo sul circuito dell’Albert Park di Melbourne in Australia. Il mondiale è già iniziato.

  • F1, Grosjean ancora primo nella seconda sessione a Barcellona

    F1, Grosjean ancora primo nella seconda sessione a Barcellona

    E’ stato ancora una volta Romain Grosjean il pilota più veloce  in pista nella seconda sessione di test collettivi sul circuito del Montmelò a Barcellona. Al termine della seconda giornata il francese ha piazzato la sua Lotus davanti a tutti con il miglior tempo di 1.22:614, tempo ottenuto a pochi minuti dal termine nella sessione pomeridiana  in cui l’ex pilota della GP2 ha lavorato ad una simulazione di gara completando 60 tornate e alternando le gomme dure e le gomme morbide, con le quali ha ottenuto il miglior tempo. Da domani il francese lascerà il testimone al compagno di squadra Kimi Raikkonen che completerà le ultime due giornate.

    A mezzo secondo da Grosjean troviamo il connazionale della Toro Rosso Jean-Eric Vergne, che aveva ottenuto la migliore prestazione al mattino con il tempo di 1.23:126 con gomme morbide. Il francese non è riuscito più a migliorare il suo tempo perchè dopo la pausa pranzo la sua STR7 è stata a lungo parcheggiata nei box a causa di alcuni problemi tecnici, e a poco sono serviti i 15 minuti finali in cui la vettura di Faenza è riuscita nuovamnete a scendere in pista.

    Alle spalle dei due francesi troviamo il duo composto da Sebastian Vettel e Fernando Alonso. Il tedesco è riuscito a risalire nel pomeriggio fino alla terza posizione grazie al tempo di 1.23:361 ottenuto con le gomme medie precedendo di soli 86 millesimi la Ferrari di Fernando Alonso. Lo spagnolo ha completato ben 125 tornate lavorando nel pomeriggio alla simulazione di un GP, dopo che nella mattinata aveva fatto segnare la miglior prestazione con gomme dure. Un passo avanti dunque per la Rossa che però deve ancora lavorare tanto per arrivare ai livelli della Red Bull che da domani porterà in pista una nuova e forse definitiva soluzione degli scarichi nascosta agli avversari nei primi 10 giorni di test.

    Romain Grosjean | © Mark Thompson/Getty Images

    Quinto posto a sorpresa per la Caterham di Heikki Kovalainen, che ha risolto alla grande i suoi problemi intestinali risultando uno dei protagonisti della seconda giornata. Il finlandese chiude con il tempo di 1.23.828, a “soli” otto decimi dalla prima posizione aiutato anche dalla mescola super morbida, precedendo la Sauber di Kamui Kobayashi per soli 8 millesimi. Ancora una volta problemi sulla C31 che ha lamentato problemi idraulici costringendola a restare per molto tempo ai box. La nuova monoposto di Hinwil si sta rivelando molto fragile, ed è infatti la vettura che nelle 10 giornate complessive di test ha lamentato più problemi tecnici.

    Problemi anche per la Force India di Nico Hulkenberg costretto a restare ai box per tutta la sessione pomeridiana. Settimo posto finale per il tedesco ex-Williams, davanti al connazionale della Mercedes Michael Schumacher che si è reso protagonista più per le bandiere rosse provocate nella sessione odierna che per i tempi in pista. Per il tedesco un fuoripista e un problema tecnico sulla sua W03 che non è nata proprio sotto i migliori auspici.

    Solo nono tempo per la McLaren di Lewis Hamilton con il tempo di 1.24:111 a  circa 1 secondo e mezzo di ritardo dalla vetta. Il pilota inglese ha totalizzato soltanto 65 giri lavorando diversamente dal compagno di squadra che aveva concentrato il suo lavoro sulla lunga distanza. Per l’anglo-caraibico lavoro mirato più sugli assetti della nuova MP4-27, che come per il resto della truppa monterà le novità più importanti e forse anche definitive nella giornata di sabato.

    Chiudono la griglia le due Williams di Bruno Senna e Pastor Maldonado che al contrario degli altri giorni hanno girato molto poco, soltanto 68 giri in due. Per il venezuelano anche un problema al motore che lo ha costretto ai box per gran parte della mattinata.

     

  • F1, Grosjean primo nel day 1 a Barcellona

    F1, Grosjean primo nel day 1 a Barcellona

    E’ iniziata questa mattina sul circuito di Barcellona la terza e ultima sessione di test pre-stagionali della Formula 1 che chiuderanno il precampionato.

    Il più veloce della prima giornata è stato Romain Grosjean con la Lotus che ha migliorato nell’ultima mezz’ora di prova il tempo fatto segnare nella mattinata di sette decimi, aiutato anche dalle gomme a mescola morbida e chiudendo con il miglior crono di 1.23:252. Il francese è stato insieme a Mark Webber l’unico a migliorare il tempo nella sessione pomeridiana e festeggia cosi al meglio il ritorno in pista della E20 che aveva saltato gli ultimi giorni di prove nello scorso test a causa di alcuni problemi al telaio. Proprio per questo motivo la monoposto è stat equipaggata di alcuni dispositivi che hanno il compito di verificare in questi quattro giorni il corretto funzionamento della scocca.

    Al secondo posto la McLaren di Jenson Button con il tempo di 1.23:510. L’inglese è stato autore del miglior tempo della mattinata con lo stesso crono ottenuto con gomme dure, e si è poi concentrato nel pomeriggio sul lavoro di long-run, anche se i giri in totale sono abbastanza pochi, soltanto 64. La Freccia d’Argento è sembrata comunque molto veloce.

    Romain Grosjean | © Mark Thompson/Getty Images

    Terzo posto per Sergio Perez che chiude a mezzo secondo dalla vetta con il migliortempo di 1.23:820 su 118 giri. Curiosità per il messicano che ha utilizzato per il suo giro veloce un set di gomme medie proveniente da una fabbrica secondaria e non da quella principale in Turchia, e proprio per questa motivazione risultavano non contrassegnate dalla solita dicitura di colore giallo.

    Alle spalle della Sauber per soli 10 millesimi la Red Bull di Mark Webber, che recupera nel pomeriggio fino ad arrivare alla quarta posizione assoluta. La vettura campione del mondo è stata una delle vetture che ha girato di più in pista, ben 102 giri con un ritmo abbastanza buono.

    Il pilota più attivo in pista invece è stato Nico Rosberg che porta la sua Mercedes in quinta posizione con il migliorcrono di 1.23.992 a sette decimi dalla Lotus di Grosjean. Il lavoro nel team tedesco si è concentrato soprattutto sulla lunga distanza e i 128 giri all’attivo ne sono la dimostrazione. Alle sue spalle in sesta posizione la Toro Rosso di Jean-Eric Vergne a poco più di un secondo dalla vetta. Come per la McLaren di Button anche per la scuderia di Faenza nel pomeriggio è toccato molto lavoro sui pit-stop rapidi per migliorare l’efficienza dei meccanici durante il campionato.

    A seguire la Force India di Paul Di Resta a un secondo di distacco con il tempo di 1.24.305. Quindi Felipe Massa che chiude alle spalle dello scozzese per soli 13 millesimi. Il brasiliano dopo un lungo stop poco dopo la pusa pranzo ha lavorato sull’assetto della sua F2012 e sullalunga distanza chiudendo con il miglior tempo di 1.24:318.

    Ultime due posizoni per la Catheram di Petrov, che ha sostituito Kovalainen colpito da un’infezione alimentare, e la Williams di Maldonado che a differenza di Rosberg è il pilota che ha effettuato meno tornate.