Una news che non sorprende più di tanto in Formula 1, dove c’è una casa in difficoltà economiche ecco spuntarne un’altra pronta a rilevare i diritti sportivi della mal capitata. I rumors davano il ritorno della Renault quasi per una certezza ed oggi la notizia è ufficiale, la casa automobilistica francese tornerà già a partire dal 2016 rilevando la Lotus che non naviga in acque tranquille.
Carlos Ghosn, Amministratore Delegato di Renault, annuncia il ritorno della casa transalpina come un passaggio reso possibile grazie ad uno studio di fattibilità del management che ha seguito costi e ricavi di una partecipazione al Mondiale e giungendo alla conclusione che l’inserimento di Renault è compatibilmente sostenibile economicamente per l’azienda. Insomma non solo è stato fatto un sensato approccio per non rischiare di dover uscire subito, ma è anche stato valutato il rischio concernente l’acquisizione di Lotus, da qui la conferma dello stesso Ghosn dell’esistenza e la firma sulla famosa lettera d’intenti firmata dalle due aziende a settembre, la base sulla quale si erano formati i rumors che davano pe certo il rientro dopo 11 anni di assenza della Renault in Formula 1.
Ghosn inoltre ha precisato che il ritorno del team francese nel circus sarà graduale, ma l’obbiettivo non sarà quello di essere un team riempitivo del lotto, ma la volontà e il fine del progetto è quello di tornare da protagonisti riducendo il più in fretta possibile il gap iniziale con i top team.
Renault e Lotus lavoreranno insieme, e non sarà la prima volta visto che per ben 15 anni l’asse franco-britannico è stato protagonista nei circuiti raggiungendo anche il mondiale piloti nel 2005 e nel 2006 con Fernando Alonso, Renault inoltre ha partecipato a più di 600 Gran Premi con 168 vittorie, 12 titoli costruttori e 11 mondiali piloti, insomma un bel pezzo di storia in Formula 1 ritorna in gran cassa.
Già scelti i piloti, saranno Pastor Maldonado e Jolyon Palmer alla sua prima esperienza in Formula 1 a fare da apripista per la nuova avventura della Renault nel circus dal 2016.
Una nuova inchiesta giudiziaria vede come protagonista in Svizzera il patron della F1 Bernie Ecclestone a causa di presunte tangenti nell’ambito della vendita dei diritti della Formula 1. Bernie Ecclestone, imprenditore britannico a capo della struttura del campionato automobilistico di F1, già accusato in Gran Bretagna e Germania di corruzione in merito alla vendita delle quote della Formula 1 alla Cvc Capital, è attualmente indagato dalla procura svizzera.
Il procuratore generale di Ginevra ha reso noto di aver aperto un’inchiesta per il passaggio del 47% delle azioni F1 dalla Constantin Medien alla Cvc Capital. Secondo la procura svizzera l’affare si sarebbe concluso per una cifra non consona di circa 600 milioni di euro per consentire ad Ecclestone e a Gerhard Gribkowsky di lucrare sul precedente finanziatore. Il portavoce del procuratore elvetico ha così motivato il provvedimento: “L’inchiesta è stata avviata in seguito ad una denuncia presentata dalla società Constantin Medien e si dovrà ora stabilire se questi fatti costituiscono un’infrazione del diritto penale svizzero”.
Nel frattempo a Londra, durante il processo per la richiesta danni da 171 milioni di euro avanzata dalla Constantin Medien nei confronti di Bernie Ecclestone, l’avvocato del patron della F1 ha così replicato in difesa del suo assistito: “Questo è un caso che semplicemente non torna. Il motivo per cui la banca BatenLB vendette i diritti a Ecclestone fu perché la sua venne considerata un’offerta molto buona. Quei pagamenti vennero effettuati perché il dottor Gribkowsky ricattava Bernie Ecclestone. L’idea che tutto ciò possa essere stato fatto per rafforzare la posizione di Ecclestone semplicemente non ha fondamenta. Vi sono una serie di prove che dimostrano che il dottor Gribkowsky era, per usare un eufemismo, un visionario”. In precedenza Gribkowsky aveva asserito di aver ricevuto un tentativo di corruzione da Bernie Ecclestone con tangenti di 10 e 20 milioni di dollari durante i Gran Premi di Francia e Australia.
Lewis Hamilton ha vinto il Gran Premio d’Ungheria, decima prova del Mondiale 2013 di Formula 1. Sul circuito dell’Hungaroring il pilota britannico ha ripetuto la splendida prestazione dello scorso anno al volante della McLaren centrando il quarto successo in carriera sul tracciato ungherese, il primo a bordo del suo nuovo team, la Mercedes. Un capolavoro cominciato con un giro da favola nelle qualifiche del sabato, dove Lewis ha strappato di forza una pole position che sembrava saldamente nelle mani del favoritissimo Vettel, e continuato con un dominio netto per i 70 giri di gara in cui nessuno è riuscito a tenergli testa. Al contrario di quello che ci si aspettava alla vigilia il gran caldo non ha influito sul degrado degli pneumatici della W04 che sta entrando di prepotenza nella lotta per entrambi i titoli iridati, e ciò ha permesso all’anglo-caraibico di poter sfruttare al meglio il suo stile di guida e spingere fino al limite; ne sa qualcosa Webber, beffato per ben due volte alla curva 3 con un fenomenale sorpasso all’esterno che ha permesso al pilota dell Mercedes di avere pista libera davanti a sè e imprimere il proprio ritmo.
Tutto ciò che invece non è riuscito a Sebastian Vettel, il grande favorito per la vittoria del GP e invece vera delusione del week-end. Il campione tedesco non è riuscito a replicare alla grande prestazione di Hamilton nelle qualifiche ed ha finito per essere beffato anche da Kimi Raikkonen, che grazie ad una sosta in meno è riuscito a scavalcare il tre volte campione del mondo in carica e a prendersi la seconda posizione finale. Al finlandese infatti è bastato tenere il suo ritmo di gara con una Lotus particolarmente in forma e come sempre dolcissima sulle gomme per far si di ritrovarsi davanti alla Red Bull numero 1; le caratteristiche tortuose del circuito che non favoriscono di certo i sorpassi hanno poi fatto il resto con Vettel che le ha tentate davvero tutte pur di scavalcare il finnico che ora è diventato il primo avversario anche nella classifica generale.
Il tedesco invece è stato sfortunato nelle dinamiche di gara che per ben due volte lo hanno visto uscire dai pit-stop alle spalle della McLaren di Button, duello in cui il pilota della Red Bull ha avuto anche il danneggiamento dell’ala anteriore in seguito ad un contatto con il posteriore della McLaren numero 5 che ha fatto da tappo favorendo l’allungo dell’ex compagno di squadra Hamilton.
Quarto posto per Mark Webber, autore davvero di una bella gara in risposta ai problemi avuti nelle qualifiche del sabato al Kers che lo hanno fatto qualificare in decima posizione. L’australiano, partito con una strategia di pneumatici diversa rispetto ai primi, ha recuperato diverse posizioni portandosi a ridosso delle posizioni di vertice e classificandosi davanti a Fernando Alonso, centrando l’obiettivo del team Red Bull di classificare entrambe le monoposto davanti allo spagnolo.
Per il pilota della Ferrari invece è arrivata l’ennesima delusione portata dalla scarsa competitività della F138. Le novità aerodinamiche apportate per questo GP non hanno funzionato e in casa Ferrari si sta cercando di compiere un passo indietro per raddrizzare la situazione. La Rossa non ha mai avuto il passo per lottare per la vittoria e in più si è commesso l’errore nelle libere di concentrarsi sul giro singolo e non sul passo gara segno che le idee a Maranello sono tutt’altro che chiare. E sarebbe potuta andare ancora peggio se non fosse stata comminata una penalità a Romain Grosjean, a cui è stato inflitto un drive throught per un contatto a metà gara con Button. Il pilota francese, che oggi aveva il passo per lottare per la vittoria, si è portato nel finale nella scia dell’asturiano che tuttavia è stato bravo a non lasciare spiragli per un sorpasso portando a casa almeno il quinto posto.
Settimo Jenson Button, che ha davvero sgomitato per ottenere oggi il miglior risultato possibile. L’inglese è stato autore di una gara generosa che lo ha portato a chiudere davanti alla Ferrari di Felipe Massa. A punti anche l’altra McLaren di Sergio Perez che ormai ha recuperato la distanza in classifica costruttori dalla Force India, e Pastor Maldonando che ha regalato il primo punto stagionale alla Williams. Fuori Nico Rosberg a pochi giri dal termine della gara per la rottura del motore Mercedes. Sfortunatissimo il pilota tedesco che dopo il contatto con Massa ad inizio gara si è ritrovato a centro gruppo perdendo molto terreno dai primi.
Sebastian Vettel ha trionfato nel Gran Premio di Germania sul tracciato del Nurburgring, nono appuntamento della stagione 2013 di Formula 1. Il pilota della Red Bull ha messo il suo primo sigillo sullo storico tracciato tedesco, sul quale prima d’ora non aveva mai vinto pur essendoci andato molto vicino, grazie ad una strategia di gara impeccabile frutto anche di una grande partenza che gli ha permesso di balzare subito al comando e imprimere il proprio ritmo alla corsa, e nonostante gli episodi in gara parevano girare tutti a suo sfavore il campione del mondo in carica ha saputo resistere alla grande agli attacchi minacciosi degli avversari alle sue spalle, andando a tagliare per primo il traguardo sotto la bandiera a scacchi riscattando la delusione del ritiro di una settimana fa a Silverstone con 25 punti importantissimi che gli permettono di allungare il passo nella classifica generale del Campionato.
Alle spalle del tedesco hanno chiuso le due Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean, in netta crescita rispetto alle ultime uscite stagionali e ritornate sugli standard prestazionali di inizio campionato. Nonostante una strategia di gara diversa entrambi i piloti di Enstone sono rimasti in gioco per la vittoria fino all’ultimo anche se si è dovuto ricorrere ad un gioco di squadra per permettere al finlandese, nettamente più veloce del compagno di squadra grazie agli pneumatici a mescola morbida montati nel finale, di andare ad insidiare la posizione di Vettel senza però risultati. Comunque molto importante il risultato del team inglese che dopo la disastrosa gara di casa a Silverstone è ritornata a piazzare i suoi due piloti sul podio.
Podio da qui è rimasto giù per un soffio Fernando Alonso che le ha tentate tutte per scavalcare Grosjean senza riuscire a trovare il guizzo giusto per agganciare la terza posizione. Ancora una volta lo spagnolo è riuscito a limitare i danni in gara dopo che le disastrose qualifiche chiuse all’ottavo posto avevano fatto presagire una gara tutta in salita, e in effetti così è stato ma Nando è riuscito a difendersi bene portando a casa il massimo risultato possibile. Giornata agrodolce per la Ferrari che ha visto il ritiro dopo soli 4 giri di Felipe Massa finito in testacoda alla prima curva per un probabile problema tecnico.
Delusione in casa Mercedes, dopo la pole del sabato Di Lewis Hamilton che aveva fatto sperare il team di Stoocarda in una gara da assoluti protagonisti. La W04 invece si è dimostrata assolutamente sottotono soffrendo ancora le alte temperature e solamente all’ultimo giro l’anglo-caraibico è riuscito a conquistare la quinta posizione ai danni di Jenson Button. Ci si attendeva decisamente di più da Nico Rosberg, vincitore dell’ultima gara a Silverstone e solo nono al termine del GP, autore di una gara abbastanza anonima.
In ripresa rispetto alle ultime gare la McLaren, entrata in zona punti sia con Button, sesto dopo una ottima strategia che gli ha permesso di effettuare un pit in meno rispetto agli altri, che con Sergio Perez, ottavo, scavalcato solo nel finale da Mark Webber quando si è ritrovato in crisi con le gomme. Sfortunatissimo invece l’australiano costretto ad una gara di rimonta dall’ultima posizione dopo lo spiacevole inconveniente in corsia dei box; lo pneumatico avvitato male da un meccanico si è sganciato dalla sua RB8 andando a colpire un cameraman trasportato subito al centro medico per accertamenti. Il numero due della Red Bull è stato poi aiutato a ripartire dai meccanici dopo un nuovo pit-stop.
Grande risultato per Nico Hulkenberg, che per la seconda gara consecutiva è riuscito ad entrare nella top-ten e a chiudere in decima posizione. Sicuramente una bella vetrina per un pilota che sta nettamente stracciando il suo compagno di squadra per aspirare ad un volante più prestigioso nella prossima stagione.
Momenti di vera paura al 39esimo giro: la Marussia di Jules Bianchi ferma a bordo pista dopo un problema al motore viene letteralmente dimenticata dai commissari facendola scivolare pericolosamente sulla pista in prossimità dell’ultima chicane, dopo il lungo rettilineo dell’ Hatzenbects. Per fortuna in prossimità del tratto di pista non transitava nessuna vettura ma l’episodio di fatto ha inevitabilmente causato l’uscita in pista proprio a metà gara della safety-car rimescolando le carte e rendendo la seconda parte della corsa decisamente avvincente.
Mercedes ancora protagonista nelle qualifiche della Formula 1: sul circuito di Montecarlo il più veloce è Nico Rosberg che ottiene la terza pole consecutiva in stagione, la quarta di fila per la Mercedes, che da un mese a questa parte riesce sempre a piazzare entrambe le monoposto in prima fila nelle qualifiche del sabato. Il pilota tedesco ferma il cronometro sull’1:13.876, precedendo il suo compagno di squadra Lewis Hamilton per poco meno di un decimo (+0.091), in seconda fila si sono piazzate le due Red Bull, con Sebastian Vettel (1:13.980) davanti a Mark Webber. Quinta piazza per la Lotus di Kimi Raikkonen, che riesce a tenere dietro il ferrarista Fernando Alonso per soli 2 millesimi, settimo Sergio Perez con la sua Mclaren, poi Adrian Sutil su Force India, Jenson Button (McLaren) e Vergne (Toro Rosso) a chiudere la top ten. Felipe Massa, autore di un incidente durante le terze libere, partirà ultimo.
Le qualifiche monegasche sono iniziate sotto una leggera pioggia che ha reso l’asfalto del circuito del Principato viscido e insidioso, nel quale un minimo errore poteva essere pagato a caro prezzo. Su un tracciato dove i sorpassi in gara risultano pressocchè impossibili, la conquista della pole diventa fondamentale, e le favorite Mercedes devono faticare più del previsto già dalla Q1, che ha visto tanti outsider nelle prime posizioni grazie alla variabilità delle condizioni meteorologiche che ha mischiato le carte in tavola. Durante la Q2 sono emersi i veri valori delle big e con l’asfalto ormai asciutto i piloti di testa non hanno avuto grossi problemi ad entrare nella Q3, eccetto per Alonso che ha quasi compromesso la sua qualifica entrando due volte ai box negli ultimi 3 minuti della seconda manche. Nei 10 minuti finali della Q3 la tensione è palpabile: tutti in pista con gomme super morbide e Nico Rosberg estrae dal cilindro un giro grandioso che gli permette di conquistare la pole davanti al compagno di box Hamilton e a Sebastian Vettel, segno evidente della superiorità in qualifica delle Mercedes rispetto alle avversarie.
Tanta amarezza in casa Ferrari dopo le qualifiche: Fernando Alonso, che partirà sesto, è visibilmente deluso dall’andamento della sua monoposto. Lo spagnolo ha dichiarato che la F138 ha fatto un passo indietro rispetto alle prove del giovedì e che era importante partire nelle prime posizioni per tentare di vincere la gara domenica. Peggio è andata a Massa, che non è sceso in pista a causa di un incidente occorsogli nelle prime libere del sabato: l’impossibilità dei meccanici di riparare in tempo la monoposto, distrutta nell’impatto contro il guard-rail alla Saint-Devote, ha costretto il brasiliano a restare fermo ai box e conseguentemente a partire ultimo in griglia nella gara di domani.
Nico Rosberg ha conquistato la pole position del Gran Premio di Spagna 2013, quinta gara della stagione e prima tappa europea della Formula 1. Sul circuito del Montmelò il tedesco partirà davanti a tutti per la seconda volta consecutiva, dopo aver ottenuto la migliore prestazione anche nelle qualifiche del GP del Bahrain, grazie al tempo di 1:20.718, tempo più rapido di due decimi e mezzo da quello messo a segno dal compagno di squadra Lewis Hamilton, che gli partirà di fianco sulla seconda casella della griglia. La Mercedes, dopo essersi nascosta alla grande in occasione delle libere, ha tirato fuori gli artigli al momento giusto nelle qualifiche di Barcellona monopolizzando la prima fila e regalando al team un “tris” storico, visto che era dal lontano 1955 che la casa dalla stella a tre punte non conquistava tre pole di fila (considerando che l’anglo-caraibico ha centrato la pole in occasione del GP di Cina).
La doppietta del team di Stoccarda è dimostrazione che la vettura verde-argento è ancora velocissima sul giro singolo ma soffre ancora in gara per l’eccessiva usura delle gomme, problema che nel box sperano abbiano risolto durante le tre settimane di pausa o per lo meno limitato. Anche perchè la concorrenza alle spalle e davvero agguerrita, con Sebastian Vettel che partirà terzo, nonostante quella di oggi non sia stata esattamente la migliore qualifica del campione del mondo, visibilmente deluso a fine sessione. il tedesco sarà affiancato da Kimi Raikkonen, a proprio agio sulla E21 e in grande forma sul passo gara.
Cosi come Fernando Alonso, che ancora una volta non è riuscito a fare la differenza sul giro secco chiudendo la sessione solamente in quinta posizione ma in grado di capitalizzare al massimo con la sua Ferrari l’ottimo passo sopratutto con le gomme dure, opportunamente modificate in occasione di questo GP. Felipe Massa invece ha conquistato la sesta posizione, ma è stato retrocesso a fine qualifiche di tre posizioni per aver ostacolato in Q2 Mark Webber durante il suo giro veloce. Partirà dunque nono, mentre beneficeranno dell’arretramento del brasiliano Romain Grosjean, Mark Webber e Sergio Perez. Chiude la top-ten in decima posizione Paul Di Resta, reduce dall’ottima gara in Bahrain chiusa al quarto posto e ancora tra i migliori.
Fuori dalla Q3 Jenson Button, ancora in evidente difficoltà con la McLaren su cui gli aggiornamenti apportati per la Mp4-28 non hanno funzionato. Malissimo anche la Williams, che ha piazzato 17esimo e 18esimo i due alfieri del team inglese. Valterri Bottas è riuscito a classificarsi davanti al suo tam-mate Pastor Maldonado, visibilmente deluso per essere passato dalla pole e la vittoria dello scorso anno all’uscita già nella prima sessione, la Q3.
Sebastian Vettel ha vinto a mani basse la nona edizione del Gran Premio del Bahrain, quarto appuntamento della stagione 2013 del Mondiale di Formula 1. Sul circuito di Sakhir il pilota tedesco ha letteralmente dominato la gara (altro…)
Kimi Raikkonen è stato il pilota più veloce al termine della prima sessione di prove libere svoltasi sul circuito di Sakhir che domenica ospiterà la nona edizione del Gran Premio del Bahrain. Il pilota finlandese ha fermato il cronometro sul tempo di 1:34.154 rispondendo così alle due Ferrari che nella sessione del mattino si erano imposte grazie al primo e al secondo tempo di Massa e Alonso, effettuando un tempo di circa tre decimi più veloci rispetto ai due alfieri di Maranello.
Raikkonen ha preceduto le due Red Bull di Mark Webber e Sebastian Vettel, entrambe velocissime e staccate di un soffio dalla E21 del finlandese. L’australiano paga soltanto 30 millesimi mentre il tedesco poco più di un decimo, ma come sempre le due vetture di Milton Keynes sembrano essere messe bene soprattutto sul passo gara. Cosa che non sembra mancare neanche alla Ferrari che nel pomeriggio hanno un pò peggiorato la loro prestazione terminando rispettivamente in quarta e sesta posizione con Fernando Alonso e Felipe Massa. Questo il verdetto di queste prime libere che hanno messo in mostra come Ferrari soprattutto, ma anche Red Bull e Lotus con Raikkonen abbiano un passo decisamente superiore rispetto agli altri il che fa presagire ad una lotta in qualifica e gara ristretta a questi cinque piloti che sono molto vicini in termini prestazionali. Con l’incognita Force India che con Paul Di Resta è riuscita a piazzarsi tra le due Rosse in quinta posizione a dimostrazione di come su questo tracciato le differenze siano pressochè minime.
A seguire troviamo Romain Grosjean che ha chiuso in sesta posizione la sua giornata di prove. Il francese ha potuto usufruire del nuovo telaio portato appositamente per la sua E21 per questa gara da Enstone e il suo distacco dal compagno di squadra in vetta è racchiuso sotto il mezzo secondo. Attardate invece le due Mercedes che troviamo ai margini della top-ten con l’ottavo tempo di Nico Rosberg e il decimo di Lewis Hamilton. In particolare il pilota anglo-caraibico si è trovato molto in difficoltà con la gestione degli pneumatici che ancora una volta hanno mostrato un forte degrado, mentre il tedesco ha saputo difendersi meglio del compagno di team chiudendo in seconda posizione la prima parte di libere. Male ancora una volta le McLaren, ancora una volta fuori dalla top-ten in 11esima e 13esima posizione con Button e Perez e le prime vetture ad avere oltre un secondo di ritardo dalla vetta. Il sesto tempo dell’inglese nella sessione mattutina aveva illuso gli uomini di Woking che invece nel turno pomeridiano sono tornate a navigare a centro gruppo.
Fernando Alonso ha vinto la decima edizione del Gran Premio della Cina sul circuito di Shangai valevole per il terzo appuntamento del Mondiale 2013 di Formula 1. Lo spagnolo ha impiegato tre gare per ottenere il primo successo del 2013, riportando la Ferrari al successo dopo circa nove mesi, da un successo che mancava dal Gran Premio di Germania sul circuito di Hockenheim corso lo scorso luglio, ma quì in Cina è stato autore di una gara e una strategia veramente perfetta che gli hanno consentito di riscattare il disastroso GP della Malesia in cui aveva raccolto zero punti conquistando la vittoria numero 31 della carriera raggiungendo nella classifica di tutti i tempi un grande della Formula 1 come Nigel Mansell.
L’asturiano ha messo le cose in chiaro sin dalla partenza scavalcando un incerto Raikkonen, rimasto piantato sulla propria casella e portando l’attacco al rivale di sempre Lewis Hamilton, che dopo pochi giri di gara è stato costretto a cedergli la posizione per un evidente calo dei suoi pneumatici Pirelli a mescola morbida. Ed è proprio questo il dato che fa impressione perchè Alonso ha martellato tempi inarrivabili per gli avversari dal primo all’ultimo giro e nonostante questo gli pneumatici non hanno mostrato segni di cedimento a dimostrazione di una Ferrari davvero ben bilanciata delicata sulle coperture mentre gli altri hanno pensato di risparmiare la gomma a discapito della prestazione. Con questa dimostrazione di forza il due volte campione del mondo ha dovuto soltanto gestire al meglio, senza neanche troppi problemi, il finale di gara per arrivare in solitaria al traguardo riavvicinandosi nuovamente alla vetta della classifica riaprendo il Mondiale.
Alle spalle dello spagnolo con un distacco abbondante hanno chiuso Kimi Raikkonen e Lewis Hamilton che nonostante un ottimo risultato non sono mai stati in grado di impensierire seriamente la Ferrari numero 3. Il finlandese si è comunque difeso benissimo perchè dopo una partenza disastrosa che lo ha relegato dalla seconda alla quarta posizone alle spalle delle due Ferrari è stato abile a rimontare nonostante il danneggiamento dell’ala e del muso anteriore in un contatto con la McLaren di Perez durantte il valzer dei pit-stop. L’anglo-caraibicopuò recriminare per non aver saputo sfruttare al meglio la pole position ottenuta nelle qualifiche ma ha saputo limitare i danni con una Mercedes che ha mostrato ancora qualche problema nella gestione delle gomme. Per l’ex-pilota della McLaren anche qualche brivido finale dovuto alla grande rimonta di Sebastian Vettel che gli è arrivato vicinissimo grazie ad una strategia di gomme decisamente diversa, ma ciò non è servito a togliergli la soddisfazione del secondo podio consecutivo.
Proprio Vettel non è incappato nella sua migliore giornata e ha sofferto tantissimo il Gran Premio cinese. Il tedesco ha provato a sovvertire il pronostico con una strategia diversa rispetto ai primi sette delle qualifiche ma ciò non è servito a fargli agguantare per lo meno il podio che comunque è stato ad un passo fino all’ultima curva. E’ di consolazione il fatto di aver mantenuto la vetta solitaria della classifica del campionato ma la scarsa prestazione della RB9 deve cominciare a far riflettere il team anglo-austriaco perchè oggi si è dimostrata nettamente inferiore alle avversarie. A dimostrazione della non competitività della Red Bull il pessimo week-end del compagno di squadra Mark Webber, penalizzato prima dai commissari di gara che lo hanno retrocesso in ultima posizione dopo le qualifiche per essere rimasto senza benzina, e poi dai suoi meccanici che nel secondo cambio gomme si sono dimenticati di avvitargli il dado della ruota posteriore destra con conseguente ritiro e un brutto zero in classifica.
Quinta posizione per Jenson Button, che ancora una volta ha salvato la faccia alla McLaren con una bella prestazione coronato con il quinto posto. Il pilota inglese ha nascosto ancora una volta le lacune tecniche di una Mp4-28 nata malissimo, oggi in versione B grazie agli aggiornamenti portati da Woking per questo week-end, con una strategia di gara veramente ottima che gli ha consentito di effettuare soltanto due soste e battagliare con i primi e alla fine il quinto posto finale è il giusto riconoscimento per la prestazione del campione del mondo 2009. Non si può dire altrettanto per il compagno di squadra Sergio Perez, ancora una volta anonimo e fuori dalla top-ten ad oltre un minuto dalla vetta.
Gara sottotono invece per Felipe Massa che dopo una partenza fulmine aveva fatto sperare in un prosieguo di gara abbastanza incoraggiante. Dopo il primo pit-stop il brasiliano si è perso restando invischiato nella lotta per le posizioni di centro gruppo senza riuscire a replicare i tempi della prima metà di gara. Mentre si è tolto una bella soddisfazione Daniel Ricciardo che ha confermato con la Toro Rosso la settima posizione delle qualifiche chiudendo davanti alla Force India di Paul Di Resta e un sempre più deludente Romain Grosjean che non è andato oltre la nona posizione. Decimo posto per Nico Hulkenberg, anche lui autore di una bella gara condizionata dagli errori dei propri tecnici durante i pit-stop che lo hanno costretto a restare ai box più tempo del normale. Disastrosa la gara del compagno di squadra Esteban Gutierrez che ha speronato la Force India di Adrian Sutil ponendo fine alla gara di entrambi, cosi come per Nico Rosberg che per la seconda gara consecutiva è stato costretto al ritiro per problemi di affidabilità della W04.
Il risultato finale di gara è stato per qualche minuto sub-judice poichè i commissari di gara hanno messo sotto la lente d’ingrandimento il comportamento di alcuni piloti che hanno utilizzato il DRS sotto regime di bandiere gialle. Tra questi c’erano Sebastian Vettel, Jenson Button, Mark Webber, Kimi Raikkonen e Romain Grosjean che tuttavia dopo essere stati ascoltati non hanno subito nessuna penalità e quindi il risultato finale di gara è stato confermato.