Tag: los angeles clippers

  • NBA, inizio a Natale con 5 gare in programma

    NBA, inizio a Natale con 5 gare in programma

    Arriva la prima notizia ufficiale della stagione NBA 2011/2012: la Lega ha comunicato che la regular season prenderà il via il giorno 25 dicembre, a Natale dunque, e la programmazione della serata prevede 5 gare da disputare. Una leggera variazione rispetto al calendario originale che contemplava solo 3 partite, ma dopo tutto il tempo perso in questi mesi di lockout la scelta si è resa necessaria per accelerare i tempi.

    Dirk Nowitzki | © DON EMMERT/AFP/Getty Images

    Invariati i 3 incontri originariamente previsti, sfide molto attese da tutti i fans che potranno gustarsi la storica rivalità tra i New York Knicks ed i Boston Celtics, l’elettrizzante partita tra i Los Angeles Lakers ed i Chicago Bulls con la sfida nella sfida tra le stelle Kobe Bryant e Derrick Rose e la rivincita delle ultime Finals NBA tra Dallas Mavericks e Miami Heat con i Big Three della Florida (LeBron James, Chris Bosh e Dwyane Wade) desiderosi di prendersi quantomeno una piccola rivincita dopo la debcale subìta nel mese di giugno contro i texani del tedsco Dirk Nowitzki eletto poi M.V.P. delle Finali.

    La Lega ha anche comunicato di aver aggiunto altri 2 match, quello tra i Golden State Warriors che se la vedranno contro gli ostici  Los Angeles Clippers, una squadra giovane ed in rampa di lancio in uno dei tanti sentitissimi derby californiani, e quello tra gli altrettanto giovani ma ancora più talentuosi Oklahoma City Thunder del futuro dominatore della Lega Kevin Durant che se la vedranno contro gli Orlando Magic del giocatore attualmente più ricercato e desiderato sul mercato ovvero il centro Dwight Howard.

    Nella prossima settimana verrà ufficializzato interamente tutto il calendario della nuova stagione (ricordiamo che ogni squadra dovrà disputare 66 partite, 48 contro team della propria Conference e 18 contro franchigie della Conference opposta) ma già si parte con una interessantissima prima giornata piena di contenuti tecnici e di sfide di prim’ordine.

  • NBA: I voti della stagione. Pacific Division

    NBA: I voti della stagione. Pacific Division

    Dopo aver esaminato la stagione delle squadre della Southwest Division, l’analisi della Western Conference prosegue con la Pacific Division, uno dei raggruppamenti meno competitivi della Lega (al pari della Central Division nella Eastern Conference) che ha visto una sola squadra qualificata alla post season, ovvero gli ex campioni dei Los Angeles Lakers, mentre le rimanenti squadre non sono riuscite ad ottenere neanche un record positivo.

    nba.com

    GOLDEN STATE WARRIORS: 5,5. Stagione tra luci ed ombre quella dei giovani “Guerrieri” di Oakland. E’ mancata la continuità ad una squadra che ha comunque dei margini di miglioramento per fare bene nell’eventuale prossimo campionato. La dirigenza non è rimasta soddisfatta del coach Keith Smart, il vice di Don Nelson negli anni precedenti, esonerato appena si è conclusa la stagione, ed ha affidato la gestione del team a Mark Jackson, ex playmaker dal grande passato soprattutto in maglia Knicks e Pacers (vincitore del titolo di rookie dell’anno nella stagione d’esordio nel 1988 e terzo assoluto nella classifica di ogni tempo degli assist dietro solo al numero 1 John Stockton e a Jason Kidd). Questa mossa è dovuta anche al piccolo calo di rendimento del playmaker titolare Stephen Curry, fenomenale nella sua stagione da esordiente ma un pò meno efficace nella sua seconda annata nella Lega: i consigli di uno dei migliori registi del passato dovrebbero far ritornare Curry sulla retta via e proiettarlo tra i migliori giocatori della NBA. Il lavoro da compiere non è dei più facili per dirigenza e allenatore, chiamati a risolvere rispettivamente i buchi in organico e il mal di trasferta che affligge la squadra (nell’ultima stagione fatta di 36 vittorie e 46 sconfitte i Warriors sono riusciti ad ottenere solo 10 successi lontano dal proprio parquet, un numero troppo basso di affermazioni per poter ambire ad un posto playoff). I margini di miglioramento per questa squadra sono reali ma solo con un grande lavoro da parte del coaching staff si potranno vedere i Warriors nuovamente ai playoff: l’ultima apparizione risale al campionato 2006-2007 quando da ultimi classificati nella temibile e competitiva Western Conference riuscirono ad eliminare i Dallas Mavericks, reduci dalla finale persa contro Miami nel torneo precedente ed autori nel 2007 di uno strepitoso record in stagione regolare di 67 vittorie e 15 sconfitte! Sembra passato un secolo per i tifosi della “Baia” che non hanno mai fatto mancare il loro apporto con la speranza di vedere la loro franchigia nuovamente competitiva.

    LOS ANGELES CLIPPERS: 6. Sulla stagione dei cugini poveri dei Lakers pesa come un macigno la pessima partenza avuta all’inizio della regular season con un orrido record di una vittoria e ben 14 sconfitte. E’ stato questo il fattore determinante per una squadra che da quel momento in poi ha viaggiato alla media del 50% di successi, ma che aveva un gap irrecuperabile per puntare alla qualificazione ai playoff. Sembrava che per i Clippers non ci fossero speranze (destinati ad avere il peggior record ella Lega) ed invece guidati dall’incredibile rookie Blake Griffin, un’ala grande dal talento smisurato, si sono visti i progressi ed il potenziale di questa squadra che se non verrà “buttata” giù dalle folli idee del suo proprietario, come ormai accade da molti anni, pare destinata a togliersi (finalmente) grandi soddisfazioni, forse addirittura riuscirà a primeggiare nella rivalità cittadina contro i più quotati cugini dei Lakers, squadra molto più vecchia e che da un momento all’altro potrebbe pensare alla ricostruzione dopo l’ennesimo ciclo vincente finito con ogni probabilità nel campionato appena terminato. Inoltre i Clippers rispetto ad altre franchigie potrebbero essere molto appetiti anche da eventuali free agent dato che la città di Los Angeles attira molti atleti per via della sua vita mondana. Se si guarda il roster della squadra rossoblu ci si rende conto che manca poco per poter spiccare il volo verso traguardi importanti, il talento accumulato in questi anni tramite il Draft è di grande livello (ed anche quest’anno, se i Clippers non avessero scambiato la propria scelta con Cleveland sul finire del mercato di Febbraio, avrebbero avuto la numero 1 assoluta), ora serve solo trovare la giusta chimica di squadra e questo è l’obiettivo di coach Vinny Del Negro che punta deciso, nella prossima stagione agonistica, alla qualificazione alla post season.

    LOS ANGELES LAKERS: 5. Da molti pronosticati non solo come i sicuri campioni NBA anche della stagione appena conclusa (per l’ennesimo three-peat), ma addirittura come i probabili nuovi detentori del miglior record della storia della Lega (che appartiene invece ancora ai Bulls di Jordan con uno stratosferico score di 72 vittorie e 10 sconfitte), i Lakers hanno profondamente deluso: il record finale di 57 successi a fronte di 25 KO non permette di dare un voto positivo perchè la squadra sulla carta era (e doveva essere) un vero e proprio tritasassi, poche volte si era visto così tanto talento ammassato in una sola squadra. Ed invece, a parte un piccolo perido post All Star Game dove la franchigia gialloviola ha inanellato una serie di 17 vittorie ed una sola sconfitta, nei momenti importanti i Lakers si sono sciolti come neve al sole, dando l’impressione di essere arrivati al capolinea di un ciclo vincente che ha portato 2 titoli e 3 finali in 3 anni. La batosta subita dai Mavericks nei playoff (pesantissimo 4-0 nella serie) ha messo fine al regno di Phil Jackson in panchina (mai uscito dalla post season, in tutta la sua carriera da allenatore più vincente della storia, con uno sweep!) e probabilmente anche all’egemonia della squadra della California, divorata al suo interno anche da profondi dissidi tra i giocatori, cosa che si è anche notata durante i match della post season contro Hornets e Mavs. Il futuro in casa Lakers è molto più problematico di quello che potrebbe sembrare: il monte ingaggi più alto nella NBA non aiuta a muoversi sul mercato, i giocatori più appetibili, eccezion fatta per Bynum, sono tutti arrivati ad avere oltre 30 anni e quindi sono poco richiesti sul mercato che ormai punta esclusivamente sui giovani di livello. Nella prossima stagione è probabile che sia ancora questo nucleo di atleti a provare la scalata (molto difficile) al titolo, ma sono più le sensazioni negative che quelle positive, quando si inizia a parlare del futuro dei Lakers. L’addio di Phil Jackson è emblematico, resosi conto che l’era gialloviola era giunta al termine; per Mike Brown (neo coach) si prospetta un lavoro tutt’altro che facile (in primis quello di rimettere ordine nello spogliatoio) perchè nelle attuali condizioni, anche se il roster rimane di livello, i Lakers faranno veramente poca strada.

    PHOENIX SUNS: 5. Nel campionato 2009-2010 i Suns erano arrivati ad un passo dalla finale NBA, battuti solamente dai favolosi Lakers dell’accoppiata Bryant-Gasol. Solo 12 mesi più tardi Phoenix è diventata una squadra in crisi di identità, devastata dall’addio di Amar’è Stoudemire a cui non si è rimediato a dovere. Per quanto fosse forte e decisivo il talento ora in forza ai Knicks, ciò non giustifica la stagione al di sotto delle potenzialità della squadra, che molte volte è apparsa svogliata, priva della necessaria cattiveria agonistica e della determinazione nei momenti chiave delle partite. Un team che ha dato l’impressione di essere molto lunatico, che ha mancato l’accesso alla post season più per demeriti propri che per altro. In Arizona la situazione non è molto facile, la squadra resta sospesa in una fase a metà tra la ricostruzione e la continuità con il passato, un limbo da cui presto o tardi bisognerà uscire prendendo decisioni difficili ma necessarie. Gli anni migliori di Phoenix sembrano comunque alle spalle, servirebbe un colpo di fortuna alla squadra di coach Alvin Gentry (magari la prima scelta assoluta al prossimo Draft) per poter ricostruire e pensare ad un futuro migliore. Già ora i Suns erano interessati a Derrick Williams, prodotto dell’Università locale, scelto da Minnesota come numero 2 assoluto, ma la trade impostata con i T-Wolves non è andata a buon fine. L’ala di Arizona University sarebbe stato un buon punto di partenza, ora lo staff manageriale dovrà valutare bene cosa fare in futuro perchè restare sospesi nell’anonimato non è un destino che appartiene ad una squadra gloriosa come i Phoenix Suns.

    SACRAMENTO KINGS: 5,5. Scongiurato per il momento il rischio di trasferimento (a Las Vegas o molto più probabilmente ad Anaheim) i Kings hanno disputato una stagione che se si guarda solo al record sembra disastrosa (24 successi, 58 KO) ma per una squadra che aveva deciso 2 anni fa di ripartire costruendo il futuro sui giovani del Draft non è una stagione da buttare. Il team del futuro baserà la propria forza su Tyreke Evans, DeMarcus Cousins e Jimmer Fredette, un ottimo punto di partenza, anche perchè gli altri giovani nel roster di Sacramento promettono bene. C’è da migliorare (e molto) il rendimento interno che è stato deludente (11 vittorie e 30 sconfitte, i Kings sono andati meglio in trasferta ottenendo 13 affermazioni), inoltre Paul Westphal non ha convinto pienamente come capo allenatore e la sua posizione è in bilico. Sistemati i ruoli di playmaker (Evans), guardia (Fredette), ala grande (Thompson) e centro (Cousins), resta da trovare una buona ala piccola (anche se l’israeliano Casspi offre garanzie). In panchina Salmons, Thornton e Dalembert (sperando che sia riconfermato visto che diventa free agent) offriranno valide alternative ed ecco il motivo per cui i Kings guardano con fiducia ed ottimismo al futuro, indipendentemente se resteranno a Sacramento o andranno via verso altri lidi economicamente più allettanti.

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  • NBA: La Draft Lottery premia Cleveland e Utah

    NBA: La Draft Lottery premia Cleveland e Utah

    Nella notte si è svolta la Draft Lottery NBA, evento che assegna in via definitiva l’ordine di scelta in vista del Draft di fine giugno.

    E’ uno degli eventi più seguiti negli Stati Uniti, che rende ufficiali tramite un sistema di lotteria, l’ordine delle squadre che al Draft potranno scegliere i migliori giocatori provenienti dalle Università e dall’Europa. Ovviamente partecipano a questa selezione solo le 14 squadre non qualificate per la post season, che ovviamente hanno bisogno di “aiuto” per riemergere dopo un anno da dimenticare. Dopo queste 14 squadre, infatti, l’ordine di scelta per chi ha ottenuto la qualificazione ai playoff, segue l’ordine del record di vittorie-sconfitte in stagione (i Bulls ad esempio avendo il miglior rcord NBA sceglieranno per ultimi con la 30esima scelta).

    La Lottery ha premiato Cleveland e Utah (uniche squadre che tra l’altro avevano acquisito a febbraio le scelte di altre 2 squadre, rispettivamente Clippers e Nets). E proprio le scelte prese dai Los Angeles Clippers e New Jersey Nets sono state quelle fortunate: Cleveland ha ottenuto la prima piazza, Utah la terza, nel mezzo i Minnesota Timberwolves che invece avevano il peggior record NBA.

    I Cavaliers hanno inoltre ottenuto la quarta chiamata assoluta con l’altra scelta (la loro), un gran guadagno dato che nell’ordine del record di regular season avrebbero scelto con la seconda e con l’ottava. Anche Utah sorride dato che potrà disporre della terza scelta e della 12 (mentre normalmente partiva con la sesta e con la dodicesima). Essendo 2 franchigie in ricostruzione non poteva esserci notizia migliore per i 2 team che ora guarderanno al futuro con più fiducia e con la prospettiva di ritornare tra le grandi squadre.

    Delusione in casa Raptors dato che la squadra di Andrea Bargnani nell’ordine era al terzo posto in classifica nella pre-Lottery ma che improvvisamente si è ritrovata al quinto posto per gli exploit dei Cavaliers e dei Jazz.

    Di seguito riportiamo l’ordine di probabilità delle squadre di ottenere la prima scelta assoluta a seconda del loro (peggiore) piazzamento in stagione (che fa riferimento alla regular season 2010-2011):

    1 Minnesota Timberwolves: 250 combinazioni, 25% di probabilità di poter avere la prima scelta
    2 Cleveland Cavaliers: 199 combinazioni, 19.9% di probabilità
    3 Toronto Raptors: 156 combinazioni, 15.6% di probabilità
    4 Washington Wizards: 119 combinazioni, 11.9% di probabilità
    5 Sacramento Kings: 88 combinazioni, 8.8% di probabilità
    6 Utah Jazz (ricevuta dai New Jersey Nets): 63 combinazioni, 6.3% di probabilità
    7 Detroit Pistons: 43 combinazioni, 4.3% di probabilità
    8 Cleveland Cavaliers (ricevuta dai Los Angeles Clippers): 28 combinazioni, 2.8% di probabilità
    9 Charlotte Bobcats: 17 combinazioni, 1.7% di probabilità
    10 Milwaukee Bucks: 11 combinazioni, 1.1% di probabilità
    11 Golden State Warriors: 8 combinazioni, 0.8% di probabilità
    12 Utah Jazz: 7 combinazioni, 0.7% di probabilità
    13 Phoenix Suns: 6 combinazioni, 0.6% di probabilità
    14 Houston Rockets: 5 combinazioni, 0.5% di probabilità

    E ora riportiamo l’ordine del Draft dopo la “Lottery”:

    1. Cleveland Cavaliers (scelta ricevuta dai Clippers)
    2. Minnesota Timberwolves
    3. Utah Jazz (scelta ricevuta dai Nets)
    4. Cleveland Cavaliers
    5. Toronto Raptors
    6. Washington Wizards
    7. Sacramento Kings
    8. Detroit Pistons
    9. Charlotte Bobcats
    10. Milwaukee Bucks
    11. Golden State Warriors
    12. Utah Jazz
    13. Phoenix Suns
    14. Houston Rockets

    Grande soddisfazione ed entusiasmo soprattutto a Cleveland, che disponendo di 2 scelte nelle prime 4 potrà veramente cercare di ritornare ai grandi livelli dell’era LeBron James. Delusione invece tra i tifosi Clippers (che avrebbero potuto avere la prima scelta assoluta da affiancare a Blake Griffin) e tra i fans dei Nets.

    L’appuntamento è ora per il 23 giugno data in cui si terrà il Draft NBA.

  • NBA: Ufficializzati i 2 migliori quintetti dei rookie

    NBA: Ufficializzati i 2 migliori quintetti dei rookie

    La NBA ha reso noti i 2 migliori quintetti dei rookie della stagione 2010/2011.
    Questo l’esito della votazione (l’unanimità è stata raggiunta solo da Blake Griffin che ha ottenuto solamente voti da primo quintetto):

    Primo team rookie:

    PG: John Wall (Washington Wizards-punteggio 57)
    SG: Gary Neal (San Antonio Spurs-punteggio 44)
    SF: Landry Fields (New York knicks-punteggio 56)
    PF: Blake Griffin (Los Angeles Clippers-punteggio 58)
    C: DeMarcus Cousins (Sacramento Kings-punteggio 54)

    Secondo team rookie:

    PG: Eric Bledsoe (Los Angeles Clippers-punteggio 19)
    SG: Paul George (Indiana Pacers-punteggio 12)
    SF: Wesley Johnson (Minnesota Timberwolves-punteggio 26)
    PF: Derrick Favors (Utah Jazz-punteggio 18)
    C: Greg Monroe (Detroit Pistons-punteggio 42)

  • NBA: Blake Griffin matricola dell’anno [Video migliori schiacciate]

    NBA: Blake Griffin matricola dell’anno [Video migliori schiacciate]

    Blake Griffin, ala grande dei Los Angeles Clippers, è stato eletto “rookie of the year” ovvero matricola dell’anno, premio riservato esclusivamente a tutti quei giocatori che affrontano il campionato NBA e le sue difficoltà per la prima volta in carriera.

    Griffin, 22 anni (classe 1989), ha “strappato” anche un record nelle votazioni dato che è stato nominato miglior debuttante all’unanimità (mai successo per una prima scelta assoluta, solo David Robinson degli Spurs riuscì nell’impresa ma non essendo stato chiamato come primo assoluto): dei 118 addetti ai lavori aventi diritto al voto, tutti quanti lo hanno votato al primo posto (la preferenza era di 3 nomi).

    Griffin non è un vero e proprio debuttante, dato che lo scorso anno faceva già parte della NBA essendo stato scelto dai Clippers con la prima scelta assoluta al Draft del 2009 ma a settembre dello stesso anno, nell’ultima partita di preseason, aveva avuto un brutto infortunio al ginocchio (rottura della rotula) che lo aveva costretto all’operazione ed alla conseguente riabilitazione durata fino alla fine della scorsa annata. Ecco perchè dalla Lega è ancora considerato a tutti gli effetti un debuttante dato che nelle partite ufficiali non aveva collezionato neanche una presenza.

    Al secondo posto della classifica si è piazzata la prima scelta assoluta dell’ultimo Draft, John Wall, playmaker di Washington, che ha ricevuto 91 voti da secondo posto (quelli da primo posto come già detto sono stati tutti appannaggio di Griffin) ed al terzo DeMarcus Cousins, centro dei Sacramento Kings.

    Griffin ha guidato tutti i rookie di quest’anno in punti a partita e rimbalzi: con 22,5 punti e 12,1 rimbalzi di media a partita, ha chiuso la stagione regolare (in cui non ha saltato nemmeno un match disputando tutte le 82 partite previste segno che l’infortunio ormai è solo un brutto ricordo) come unico debuttante presente fra i migliori 12 marcatori ed i migliori 4 rimbalzisti. E’stato autore anche di 63 doppie doppie.

    Inoltre l’ala dei Clippers è stato il primo rookie (dopo Yao Ming qualche anno fa) ad essere chiamato a far parte della selezione per l’All Star Game facendo parte della squadra della Western Conference. Ha vinto anche lo Slam Dunk Contest (la gara delle schiacciate) strabiliando il pubblico presente: la sua schiacciata prevedeva il salto di un’automobile! Proprio la schiacciata a canestro è la sua specialità: quest’anno sono state oltre 200 quelle messe insieme dal giocatore di Los Angeles e quasi tutte di una spettacolarità poche volte vista nella Lega.

    Subito dopo l’ufficialità della notizia sono arrivati i complimenti di tutti i compagni di squadra, del suo allenatore Vinny Del Negro, del secondo classificato John Wall e dal vincitore dello scorso anno Tyreke Evans (Sacramento Kings). Griffin è il primo giocatore dei Clippers a vincere il premio da quando Terry Cummings ci riuscì con i San Diego Clippers nel 1983 (prima volta da quando si sono trasferiti a Los Angeles).

    Proponiamo 2 video di seguito: quello delle migliori schiacciate di Griffin nel corso dell’anno e quello dell’All Star Game dove il talento dei Clippers salta una macchina.

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  • NBA: Cade San Antonio, Bulls primi assoluti, si salvano i Lakers

    NBA: Cade San Antonio, Bulls primi assoluti, si salvano i Lakers

    Ultimo turno di regular season con ben 15 partite disputate nella notte (giocavano tutte le squadre) con i verdetti finali che ancora mancavano.

    Nella prima di 8 potenziali sfide (ultima di stagione regolare e 7 possibili nel primo turno playoff), i Celtics battono i Knicks: in campo tutte le riserve per le 2 squadre ad eccezione di Stoudemire per New York (14 punti), a trascinare i padroni di casa il duo Bradley-Pavlovic (rispettivamente 20 e 19 punti).

    Atlanta cade per la sesta volta consecutiva, questa volta a Charlotte che ringrazia i 20 punti di Henderson. Ampio turnover per gli Hawks che fanno riposare i 5 titolari ed hanno in Powell (16 punti) il top scorer.

    Cleveland onora il campionato fino alla fine e vince contro i Wizards ormai proiettati alla prossima stagione. Sessions indigesto per la difesa di Washington chiude con 27 punti, per gli ospiti si salva Blatche con 20 punti.

    Netta affermazione per i Magic contro i Pacers (che tengono a riposo i titolari in vista del difficile confronto playoff contro i Bulls). Anderson mette a segno 14 punti, Howard una doppia doppia da 13 punti e 13 rimbalzi, inutili i 16 a testa della coppia Dunleavy-Rush per Indiana.

    Finale di stagione in calando per i Sixers che chiudono con il record al 50% (41 vittorie e 41 sconfitte), anche se si nota qualche progresso della seconda scelta assoluta Evan Turner che contro i Pistons chiude con 18 punti, 6 rimbalzi e 7 assist. Detroit si affida a Stuckey che non tradisce le attese (29 punti) e riesce a raggiungere sul filo di lana le 30 vittorie, obiettivo minimo stagionale.

    Vittoria in scioltezza per gli Heat sul parquet dei Raptors: Bargnani ancora indisponibile (forse ultima stagione in maglia rossa per lui, si prospetta una cessione questa Estate), a vivacizzare un pò la gara ci pensa il duo Bayless-DeRozan (rispettivamente 21 e 18 punti), Miami fa riposare tutti i propri uomini migliori a partire da James, Wade e Bosh e trova in Eddie House (35 punti) il trascinatore della squadra.

    Soffrono i Bulls contro i Nets ma alla fine il successo viene portato a casa e con questo anche il primo posto assoluto nella Lega che vorrebbe dire (se i “Tori” faranno strada) vantaggio del fattore campo in ogni serie di playoff: Korver mette 19 punti e risulta decisivo nel finale quando Chicago piazza il parziale che uccide la gara, non bastano per gli ospiti i 21 punti di Farmar. Per la squadra dell’Illinois è una stagione, fino a questo punto, da 10. La lode potrebbe esserci se arrivasse anche il titolo!

    I Mavericks scaldano i motori in vista dei playoff e sommergono gli Hornets di Belinelli (14 punti) sotto 32 punti di scarto. Nowitzki leader del match con 32 punti, per gli ospiti Jack ne infila 22.

    Budinger (career high a quota 35 punti) guida i suoi Rockets al successo sul campo di Minnesota, alla 15 sconfitta consecutiva che vuol dire peggior record della Lega. Sfida senza esclusione di colpi tra l’ala di Houston e Beasley dei T-Wolves che si ferma ad un solo punto in meno (34). Houston recrimina dato che con il record positivo di 43 vittorie e 39 sconfitte sarebbe teoricamente sesta nella griglia playoff della Eastern Conference.

    Sconfitta indolore per i Thunder che avevano poche speranze di migliorare il quarto posto nella Western Conference: i Bucks si impongono in overtime, guidati dai 16 punti di Jennings, per Oklahoma City ampie rotazioni ed un Westbrook da 20 punti in 21 minuti di gioco.

    Cade anche Denver che si arrende ai Jazz che salutano il loro pubblico con una vittoria dopo una stagione non all’altezza delle aspettative. Hayward firma il career-high con 34 punti (5/6 da 3 punti), per i Nuggets si salva Chandler (27 punti) e c’è da registrare l’infortunio alla caviglia nel secondo periodo per il playmaker titolare Lawson.

    Giornata di riposo per i Blazers che fanno scendere in campo le seconde e terze linee e vengono battuti dai Warriors. Top scorer è Reggie Williams (Golden State) con 28 punti, dall’altra parte Mills si ferma a quota 23.

    I Grizzlies perdono sul parquet dei Clippers e si tengono stretto l’ottavo posto ad Ovest che vuol dire Spurs nel primo turno playoff, lasciando agli Hornets i fortissimi Lakers di Kobe Bryant. Partita dal destino segnato, movimentata dalle solite giocate ad alta quota di Blake Griffin che chiude con una sontuosa tripla doppia (da 31 punti, 10 rimbalzi e 10 assist) una stagione a dir poco esaltante per il prodotto di Oklahoma University.

    San Antonio viene sconfitta a Phoenix e dopo una stagione passata in testa alla Lega dal primo fino all’81esimo turno viene scavalcata proprio all’ultima giornata dai Bulls che si assicurano il miglior record NBA. Popovich, inspiegabilmente, dopo aver lasciato a casa tutti i titolari ieri contro i Lakers per dare via libera ai gialloviola ad una vittoria molto importante ai fini della classifica, schiera la migliore formazione contro i Suns e perde dopo 2 minuti Ginobili che si procura un infortunio al gomito. Phoenix ne approfitta e grazie ai 21 punti di Gortat porta a casa il match. Non bastano i 17 di Duncan ai neroargento che ora sperano che Ginobili non abbia accusato nulla di serio.

    Paura per i Lakers che battono solo dopo un overtime i Kings e mantengono il secondo posto della Western Conference: Sacramento rimonta dal -22 fino al +3 a pochi secondi dalla fine, Bryant trova la tripla del pareggio nel possesso successivo e poi stoppa Thornton nell’ultima giocata dei regolamentari. Al supplementare i gialloviola dominano, con Bryant che chiude a quota 36 punti, ai padroni di casa non bastano i 33 punti di Thornton, chiusura di stagione con una sconfitta per la città di Sacramento che molto probabilmente lascerà andare i Kings ad Anaheim (a meno di clamorosi ripensamenti) che dal prossimo anno avranno anche l’appellativo di Royals (e non più Kings), come già successo ai Sonics 3 anni or sono, chiudendo così un’epoca storica della NBA.

    Risultati NBA del 13 aprile 2011

    Boston Celtics-New York Knicks 112-102
    Bos Bradley 20, Pavlovic 19, Davis 17
    N.Y. Fields 16, Stoudemire 14, Walker 12

    Charlotte Bobcats-Atlanta Hawks 96-85
    Cha Henderson 20, Augustin 17, Cunningham 14
    Atl Powell 16, Crawford 14, Wilkins 14

    Cleveland Cavaliers-Washington Wizards 100-93
    Cle Sessions 27, Hickson 15, Hollins 12
    Was Blatche 20, Evans 15, Wall 10, McGee 10, Yi 10

    Orlando Magic-Indiana Pacers 92-74
    Orl Anderson 14, Howard 13, Turkoglu 13
    Ind Dunleavy 16, Rush 16, Hansbrough 9

    Philadelphia 76ers-Detroit Pistons 100-104
    Phi Holiday 21, Turner 18, Nocioni 18
    Det Stuckey 29, Prince 14, Monroe 10, Gordon 10, Summers 10, Maxiell 10

    Toronto Raptors-Miami Heat 79-97
    Tor Bayless 21. DeRozan 18, James Johnson 12
    Mia House 35, Howard 18, Jones 12

    Chicago Bulls-New Jersey Nets 97-92
    Chi Korver 19, Rose 15, Deng 11
    N.J. Farmar 21, Lopez 17, Petro 13

    Dallas Mavericks-New Orleans Hornets 121-89
    Dal Nowitzki 32, Barea 14, Terry 13
    N.O. Jack 22, Belinelli 14, Pondexter 10, Landry 10

    Minnesota Timberwolves-Houston Rockets 102-121
    Min Beasley 34, Randolph 23, Webster 11
    Hou Budinger 35, Martin 25, Lee 22

    Oklahoma City Thunder-Milwaukee Bucks 106-110 (overtime)
    Okl Westbrook 20, Durant 14, Harden 12, Mohammed 12
    Mil Jennings 16, Salmons 15, Ilyasova 14

    Utah Jazz-Denver Nuggets 107-103
    Uta Hayward 34, Harris 21, Jefferson 17
    Den Chandler 27, Forbes 17, Harrington 15

    Golden State Warriors-Prtland Trail Blazers 110-86
    G.S. Williams 28, Wright 20, Curry 18
    Por Mills 23, Matthews 18, Johnson 12

    Los Angeles Clippers-Memphis Grizzlies 110-103
    Cli Griffin 31, Gordon 24, Jordan 14
    Mem Young 22, Vasquez 17, Battier 13

    Phoenix Suns-San Antonio Spurs 106-103
    Pho Gortat 21, Dudley 17, Frye 17
    S.A. Duncan 17, Neal 14, Green 13, George Hill 13

    Sacramento Kings-Los Angeles Lakers 108-116 (overtime)
    Sac Thornton 33, Evans 19, Thompson 16, Dalembert 16
    Lak Bryant 36, Odom 22, Gasol 18

    GUARDA LE CLASSIFICHE NBA

  • NBA: Spurs Ok, Hawks ancora sconfitti, Denver a valanga

    NBA: Spurs Ok, Hawks ancora sconfitti, Denver a valanga

    5 le partite disputate nella notte NBA.

    Ancora una sconfitta per gli Atlanta Hawks che vengono spazzati via dai non irresistibili Wizards: ai padroni di casa bastano i 23 punti di Blatche ed i 19 di Wall ma sono ben 7 i giocatori i doppia cifra per Washington. In casa Hawks si salva Horford con 21 punti e 10 rimbalzi.

    Houston domina dall’inizio alla fine l’incontro con i Clippers e si prende la soddisfazione di chiudere la stagione quantomeno con un record vincente: sono 3 i giocatori a quota 16 punti per i Rockets, ovvero Martin, Budinger e Miller. Los Angeles chiude le sue partite in trasferta stagionali non riuscendo ad arrivare alle 10 vittorie (record 9 “W” e 32 “L”), unici in doppia cifra Gordon (19 punti) e Griffin (13).

    Nella sfida tra Bucks e Cavs a monopolizzare l’attenzione è John Salmons che segna 32 punti e guida Milwaukee ad un successo che però non conta nulla visto che i giochi playoff sono fatti. Gooden illumina anche lui la scena con una grande tripla doppia da 15 punti, 13 rimbalzi e 13 assist. Cleveland ha in Davis il top scorer con 19 punti.

    San Antonio si appresta a blindare anche il primo posto nella Lega dopo aver ottenuto una buona vittoria contro i Jazz: è Al a vincere la sfida tra gli omonimi Jefferson ai danni di Richard, con il centro dei Jazz autore di 23 punti mentre l’ala degli Spurs si ferma a 20. Per i padroni di casa terminano le sfide casalinghe (ultime 2 in trasferta a Los Angeles e Phoenix) con un record di 36-5, secondo miglior record interno della storia dei neroargento.

    Grande prestazione dei Nuggets che rifilano 130 punti a Minnesota: protagonista assoluto è Ty Lawson che sigla 37 punti con un fantastico 10/11 da 3 punti, a soli 2 canestri dal record di Kobe Bryant e Donyell Marshall (rispettivamente con 12/18 e 12/19). Sono comunque 8 gli uomini in doppia cifra per la squadra del Colorado dei 10 utilizzati per la rotazione (unici a non superare i 10 punti sono Ely con 6 punti e il nostro Danilo Gallinari con 3 punti in 10 minuti di gioco). Nuovo record di triple segnate per Denver che ne infila 19 (su 38 tentativi). Minnesota, ormai allo sbando, ha in Webster ed Hayward i migliori realizzatori con 15 punti.

    Risultati NBA del 9 aprile 2011

    Washington Wizards-Atlanta Hawks 115-83
    Was Blatche 23, Wall 19, Yi 15
    Atl Horford 21, Johnson 16, Crawford 13

    Houston Rockets-Los Angeles Clippers 99-78
    Hou Martin 16, Budinger 16, Miller 16
    Cli Gordon 19, Griffin 13, Foye 8, Jordan 8

    Milwaukee Bucks-Cleveland Cavaliers 108-101
    Mil Salmons 32, Gooden 15, Jennings 14
    Cle Davis 19, Sessions 15, Gee 14

    San Antonio Spurs-Utah Jazz 111-102
    S.A. Richard Jefferson 20, Parker 13, Splitter 13
    Uta Al Jefferson 23, Favors 17, Millsap 16

    Denver Nuggets-Minnesota Timberwolves 130-106
    Den Lawson 37, Smith 18, Martin 12, Harrington 12
    Min Hayward 15, Webster 15, Beasley 14

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  • NBA: Lakers KO, vincono Bulls, Celtics, Heat, Thunder, Mavs e Knicks

    NBA: Lakers KO, vincono Bulls, Celtics, Heat, Thunder, Mavs e Knicks

    12 le partite disputate nella notte NBA.

    I 28 punti di Danny Granger permettono ad Indiana di superare Atlanta che ormai sembra pensare solo ed esclusivamente al primo turno playoff contro Orlando.

    I Knicks battono i Nets grazie all’ottima prova di Carmelo Anthony che mette 25 punti e prende 14 rimbalzi, pur privo dell’apporto dell’altra “stella” Stoudemire fuori per infortunio. New Jersey colleziona un’altra sconfitta nonostante i 27 punti di Lopez.

    Rischiano grosso i Sixers che in casa riescono ad avere la meglio solo nel finale dei derelitti Raptors ancora senza Bargnani: è la coppia Brand-Young (rispettivamente 22 e 20 punti) a trascinare Philadelphia, mentre per gli ospiti ci sono i 27 punti di DeRozan, i 24 di Bayless e la doppia doppia di Davis da 14 punti e 10 rimbalzi, i 3 giocatori su cui Toronto costruirà molto probabilmente il suo futuro.

    Tutto facile per i Celtics che vincono con ampio margine sui Wizards trascinati dalle doppie doppie di Pierce (22 punti e 12 rimbalzi), di Rondo (20 punti e 14 assist) e dai 17 punti di Krstic. A Washington non bastano i 20 a testa di Blatche e Wall.

    Chicago mette il sigillo sul primo posto ad Est grazie all’affermazione sui Cavs: per una volta Rose si prende una giornata di pausa e a salire in cattedra è Boozer con 24 punti ed 11 rimbalzi. Per Cleveland invece 22 punti e 15 rimbalzi per il sempre ottimo Hickson.

    Gara dalle motivazioni vicine allo 0 quella tra Pistons e Bucks che viene vinta dai padroni di casa grazie alla prova di Wilcox autore di 27 punti e 13 rimbalzi in soli 23 minuti di gioco. Milwaukee ha 3 starter che chiuderanno a quota 0 punti alla fine, i 31 punti di Jennings quindi non possono bastare.

    Guidati dai soliti 3 gli Heat battono i Bobcats di un grande Kwame Brown (23 punti e 13 rimbalzi): Wade ritorna e piazza 27 punti, 27 sono anche il bottino di Bosh, mentre James si ferma a quota 23. Ora si pensa a domenica ed ai Celtics per lo “spareggio” che varrà il secondo posto della Eastern Conference.

    Dopo 5 anni di digiuno i Grizzlies ritornano ai playoff. Randolph trascina i suoi compagni con 27 punti e 15 rimbalzi, mentre per i Kings ci sono 18 punti di Thornton (ma con 23 tiri) e la brutta prestazione di Cousins gravato dai falli.

    Gli Hornets di Belinelli (9 punti per lui) continuano a vincere: Green trova una serata straordinaria al tiro e mette 31 punti che annientano i Suns che hanno in Dudley e Gortat (rispettivamente 18 e 17 punti) i top scorer.

    Dallas batte i Clippers e approfittando dello scivolone dei Lakers si porta ad una gara dal secondo posto (comunque molto improbabile): sono 4 i giocatori a cui i Mavs devono la vittoria, ovvero Nowitzki, Brewer (20 punti a testa), Chandler e Barea (15 punti a testa). Non basta ai Clippers la coppia Williams-Griffin (rispettivamente 29 e 23 punti).

    Oklahoma City dimostra ancora una volta di essere un avversario ostico per tutti battendo per la seconda volta in pochi giorni i Nuggets di Danilo Gallinari (buona la sua prova da 17 punti e 9 rimbalzi). Nella vittoria dei giovani Thunder ci sono i soliti Durant (28 punti) e Westbrook (17) ed è importante anche il contributo di Mohammed (15 punti) dalla panchina visti i problemi di falli di Perkins e della pessima serata al tiro di Ibaka. Denver, miglior attacco della NBA con quasi 110 punti a partita, viene limitato a soli 89 e con il 40% dal campo.

    Ancora un KO per i Lakers che cadono a Portland sotto i colpi dei Blazers. Dopo un primo quarto equilibrato, Portland domina la gara e gestisce il vantaggio in doppia cifra con relativa comodità. Il quintetto iniziale di coach McMillan segna 86 dei 93 punti totali con un Aldridge da 24 punti ed 11 rimbalzi. Wallace chiude in zona tripla doppia (19 punti, 13 rimbalzi e 7 assist) mentre Miller smista 13 dei 28 assist totali. Per i Lakers 24 punti con 25 tiri per Kobe Bryant che non basta per prendersi il successo. Attimi di nervosismo con una rissa tra Wallace ed Artest.

    Risultati NBA 8 aprile 2011

    Indiana Pacers-Atlanta Hawks 114-102
    Ind Granger 28, Collison 13, Hibbert 14
    Atl Teague 21, Johnson 17, Crawford 13

    New Jersey Nets-New York Knicks 96-113
    N.J. Lopez 27, Outlaw 16, Vujacic 13
    N.Y. Anthony 25, Billups 22, Shawne Williams 10, Douglas 10, Walker 10

    Philadelphia 76ers-Toronto Raptors 98-93
    Phi Brand 22, Young 20, Iguodala 16
    Tor DeRozan 27, Bayless 24, Davis 14

    Boston Celtics-Washington Wizards 104-88
    Bos Pierce 22, Rondo 20, Krstic 17
    Was Blatche 20, Wall 20, Crawford 19

    Cleveland Cavaliers-Chicago Bulls 82-93
    Cle Hickson 22, Gibson 14, Sessions 13
    Chi Boozer 24, Brewer 12, Noah 11, Rose 11

    Detroit Pistons-Milwaukee Bucks 110-100
    Det Wilcox 27, Stuckey 22, Prince 16
    Mil Jennings 31, Ilyasova 18, Gooden 12

    Miami Heat-Charlotte Bobcats 112-103
    Mia Wade 27, Bosh 27, James 23
    Cha Brown 23, Temple 17, White 13

    Memphis Grizzlies-Sacramento Kings 101-96
    Mem Randolph 27, Gasol 18, Allen 13
    Sac Thornton 18, Dalembert 17, Evans 16

    New Orleans Hornets-Phoenix Suns 109-97
    N.O. Green 31, Ariza 21, Landry 17
    Pho Dudley 18, Gortat 17, Hill 15

    Dallas Mavericks-Los Angeles Clippers 107-96
    Dal Nowirzki 20, Brewer 20, Chandler 15, Barea 15
    Cli Williams 29, Griffin 23, Gordon 11

    Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets 104-89
    Okl Durant 28, Westbrook 17, Mohammed 15
    Den Nenè 18, Gallinari 17, Felton 17

    Portland Trail Blazers-Los Angeles Lakers 93-86
    Por Aldridge 24, Wallace 19, Matthews 18
    Lak Bryant 24, Artest 14, Odom 13

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  • NBA: Belinelli ai playoff, vincono Thunder, Denver e Knicks, cadono Heat e Lakers

    NBA: Belinelli ai playoff, vincono Thunder, Denver e Knicks, cadono Heat e Lakers

    12 le partite disputate nella notte NBA.

    Serve un overtime ai Magic per espugnare Charlotte che con la sconfitta dice addio alla post season a favore di Indiana. I Bobcats rischiano di vincere il match quando a pochi secondi dalla fine Augustin impatta il risultato a quota 96 e nell’azione successiva (l’ultima dell’incontro) ruba palla a Nelson per poi sbagliare il contropiede della vittoria. Nel supplementare un 9-0 di parziale di Orlando taglia le gambe ai padroni di casa. Gli ospiti portano 6 uomini in abbondante doppia cifra con Arenas che chiude con 25 punti, mentre ai ‘Cats non bastano i 32 (migliore prestazione in carriera ) di Henderson. Da egnalare una brutta rissa nel secondo tempo tra lo stesso Henderson e Quentin Richardson.

    Indiana festeggia la matematica qualificazione ai playoff rifilando 136 punti ai Wizards in una partita dove porta 7 uomini in doppia cifra con Granger top scorer da 25 punti. Dopo anni di buio torna a splendere il sole ad Indianapolis: i Pacers però affronteranno i Bulls al primo turno per una serie che molto probabilmente non lascia scampo agli uomini di coach Vogel.

    New York si dimostra la squadra più “pazza” della Lega e sbanca Philadelphia con un super Carmelo Anthony da 31 punti ed 11 rimbalzi, superando proprio i Sixers e piazzandosi al sesto posto della Eastern Conference. Nella quinta vittoria di fila per i Knicks “Melo” piazza un 5/8 da 3 punti che fa la differenza, a nulla valgono i 25 punti di Young per Phila.

    Senza Andrea Bargnani, altro KO per i Raptors che si arrendono in casa ai Cavs di un Hickson da 28 punti e 10 rimbalzi. Inutili per Toronto i 28 di Bayless. Cleveland raggiunge Minnesota ed ora sono appaiate all’ultimo posto della Lega.

    Partita dal significato quasi nullo quella tra Pistons e Nets: vincono i padroni di casa che approfittano delle assenze degli ospiti (prima fra tutte quella di Deron Williams) e sono trascinati dai 25 punti di Hamilton, dai 22 di Stuckey e dai 20 (+10 rimbalzi) di Monroe (sempre più consistente il rookie di Detroit). Per New Jersey super prestazione di Lopez che giganteggia con 39 punti.

    Senza Dwyane Wade (fuori per infortunio) gli Heat si arrendono in casa ai modesti Bucks che nonostante la vittoria vengono esclusi dai playoff dalla vittoria di Indiana. James segna 29 punti, mentre per gli ospiti sono sufficienti i 17 di Salmons.

    Continua a perdere ininterrottamente Minnesota (e siamo a 12 di fila) che viene battuta dai Suns di uno strepitoso Gortat da 20 punti e 16 rimbalzi. Beasley dei T-Wolves piazza 24 punti ed 11 rimbalzi ma non può evitare la sconfitta e Minnesota viene raggiunta da Cleveland a quota 17 vittorie in stagione.

    La vittoria degli Hornets di Belinelli (5 punti) sui Rockets regala i playoff a New Orleans: strepitoso Chris Paul che va vicino alla tripla doppia con 28 punti, 9 rimbalzi e 10 assist, l’ex di turno, Ariza, piazza 19 punti e Houston si inchina nonostante i 21 punti di Martin e la doppia doppia di Scola (16 punti e 10 rimbalzi).

    Dopo il KO di qualche giorno fa a Los Angeles i giovani Thunder trovano vendetta sui Clippers e rendono amaro il ritorno (per la seconda volta in stagione) di Blake Griffin nella sua città natale. L’ala dei Clippers mette comunque a segno 35 punti ed 11 rimbalzi, ma ad affondare gli ospiti sono i soliti Kevin Durant e Russell Westbrook che con 29 e 26 punti rispettivamente guidano i Thunder alla vittoria e allo stesso tempo si prendono il titolo della Northwest Division.

    Gli Spurs invece mettono al sicuro il primo posto della Western Conference (60esima “W”) grazie alla vittoria sui Kings: Ginobili sugli scudi con 25 punti, per gli ospiti 16 punti di Evans e doppia doppia di Cousins (15+11 rimbalzi).

    Danilo Gallinari (10 punti per lui) e i suoi Nuggets sbancano Dallas e ringraziano i 7 punti nel finale di gara di J.R. Smith (23 in totale) che risolve il match in favore della squadra del Colorado. Marion (21 punti) e Nowitzki (20) gli unici a salvarsi per i Mavericks (al quarto KO di fila).

    Arriva, incredibilmente e forse anche inspiegabilmente, la terza sconfitta consecutiva dei Lakers che cadono ad Oakland sotto i colpi di Ellis (26 punti) e compagni. Bryant segna 25 punti, sotto i tabelloni Bynum raccoglie 17 rimbalzi (grande lotta con Lee che chiude a quota 22 e 17 rimbalzi) ma alla fine a spuntarla sono i padroni di casa che stanno onorando il campionato fino in fondo pur essendo tagliati fuori da tanto tempo dalla lotta playoff. Fortuna per Los Angeles che Dallas sta facendo peggio e non si avvicina al secondo posto gialloviola.

    Risultati NBA del 6 aprile 2011

    Charlotte Bobcats-Orlando Magic 102-111 (overtime)
    Cha Henderson 32, Diaw 17, Cunningham 16
    Orl Arenas 25, Bass 19, Nelson 18

    Indiana Pacers-Washington Wizards 136-112
    Ind Granger 25, George 13, Hibbert 16
    Was Crawford 29, Blatche 23, Wall 19

    Philadelphia 76ers-New York Knicks 92-97
    Phi Young 25, Brand 24, Iguodala 15
    N.Y. Anthony 31, Stoudemire 18, Douglas 17

    Toronto Raptors-Cleveland Cavaliers 96-104
    Tor Bayless 28, DeRozan 19, Weems 17
    Cle Hickson 28, Baron Davis 19, Sessions 15

    Detroit Pistons-New Jersey Nets 116-109
    Det Hamilton 25, Stuckey 22, Monroe 20
    N.J. Lopez 39, Farmar 18, Vujacic 16

    Miami Heat-Milwaukee Bucks 85-90
    Mia James 29, Bosh 18, Miller 8, Anthony 8
    Mil Salmons 17, Maggette 14, Mbah a Moute 14

    Minnesota Timberwolves-Phoenix Suns 98-108
    Min Beasley 24, Randolph 19, Webster 13
    Pho Gortat 20, Brooks 19, Hill 17, Warrick 17

    New Orleans Hornets-Houston Rockets 101-93
    N.O. Paul 28, Ariza 19, Jack 19
    Hou Martin 21, Scola 16, Dragic 16

    Oklahoma City Thunder-Los Angeles Clippers 112-108
    Okl Durant 29, Westbrook 26, Ibaka 15
    Cli Griffin 35, Williams 16, Gordon 16

    San Antonio Spurs-Sacramento Kings 124-92
    S.A. Ginobili 25, Hill 19, Parker 15
    Sac Evans 16, Cousins 15, Dalembert 12

    Dallas Mavericks-Denver Nuggets 96-104
    Dal Marion 21, Nowitzki 20, Terry 15
    Den Smith 23, Martin 18, Chandler 16

    Golden State Warriors-Los Angeles Lakers 95-87
    G.S. Ellis 26, Lee 22, Curry 20
    Lak Brynat 25, Gasol 18, Bynum 13

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  • NBA: Lakers ancora KO, Durant batte Gallinari, New York a valanga

    NBA: Lakers ancora KO, Durant batte Gallinari, New York a valanga

    13 le partite disputate nella notte NBA.

    Il successo degli Spurs ad Atlanta (Parker 26 punti) avvicina i texani al primo posto della Lega.

    I 16 punti e 19 rimbalzi di Hickson permettono a Cleveland di battere Charlotte che probabilmente dice addio alle speranze di fare i playoff con questa sconfitta nonostante un Augustin da 22 punti.

    Deron Williams decisivo nella vittoria dei Nets sui Timberwolves: il playmaker segna 18 punti ed aggiunge 21 assist infilando il canestro decisivo a meno di 2 secondi dalla fine, Lopez con 30 punti e 12 rimbalzi è inarrestabile al centro dell’area, a Minnesota non bastano i 20 punti a testa di Beasley e Randolph (con 11 rimbalzi per il primo e 10 per il secondo).

    Anche Milwaukee abbandona i sogni playoff: i Magic guidati da 18 punti e 17 rimbalzi di Howard vincono il match, per i Bucks 2 soli uomini in doppia cifra (Gooden 18 punti e Dooling 10).

    Per la prima volta in stagione i Wizards ottengono una serie di 3 vittorie consecutive battendo i Pistons in un match equilibrato e spezzato solo da John Wall (26 punti e 12 assist) a 15 secondi dal termine. Oltre al play di Washington c’è Blatche contribuisce con 26 punti e 10 rimbalzi, inutile la doppia doppia di Monroe per Detroit da 22 punti e 14 rimbalzi.

    In uno degli scontri “classici” della NBA (e probabile antipasto del primo turno playoff di questa stagione) i Celtics vincono agevolmente sui Sixers di un grande Evan Turner (21 punti per lui). Boston invece ha nei suoi 4 “Big” i migliori marcatori con Pierce a quota 18, Rondo 16, Garnett 14 ed Allen 13.

    Sono ben 131 i punti segnati dai Knicks ai Raptors di Andrea Bargnani (0 punti per lui in 8 minuti di gioco, costretto ad uscire subito per il riacutizzarsi dei suoi problemi fisici): Douglas segna 28 punti e Stoudemire ed Anthony ne aggiungono 23 a testa, per i canadesi ottima la prova del trio del futuro DeRozan (36 punti e 10 rimbalzi), Davis (22 punti e 13 rimbalzi) e Bayless (19 punti), i giocatori sui quali i Raptors vogliono (e dovranno a questo punto) ricostruire.

    I Bulls si avvicinano a quota 60 vittorie (ora sono 57) con la “W” sui Suns di un ottimo Vince Carter (23 punti): Chicago ha 19 punti da Rose, 18 da Deng e 12 a testa dai “lunghi” Boozer e Noah.

    I Grizzlies vengono sorpresi dai Clippers e gettano alle ortiche la possibilità di chiudere il discorso qualificazione per la post season: è Williams (16 punti) ad essere decisivo con un gioco da 3 punti a pochi secondi dalla fine, Griffin chiude in doppia doppia (15 punti e 14 rimbalzi), Per Memphis 20 punti di Conley e 14 (+15 rimbalzi) per Gasol.

    I Kings spengono le speranze di playoff dei Rockets: a Houston i protagonisti sono Dalembert e Thornton con 21 punti a testa, non bastano ai padroni di casa i 30 del solito Martin per una sconfitta che in pratica estromette i texani dai giochi.

    Dopo una serie di 10 vittorie casalinghe di fila i Nuggets vengono battuti dai Thunder di un fantastico Kevin Durant (32 punti e 9 rimbalzi alla fine). Denver ha in Lawson (28 punti) il top scorer del match, bene anche Gallinari a quota 17.

    Golden State domina in casa dei Blazers: grazie al trio Ellis (30 punti), Lee (29 e 20 rimbalzi) e Curry (28 punti) i Warriors mettono a segno un comodo +21 su uno dei campi più difficili della NBA. Portland trova una pessima serata al tiro e tutta la squadra segna quanto il solo trio di Golden State (87 punti). Portland però grazie alla sconfitta dei Rockets accede alla post season.

    La sorpresa della notte arriva però da Los Angeles dove i Lakers vengono sconfitti in casa dai Jazz. Partita molto equilibrata con Utah che viene fuori nel finale grazie alla grande gara di Hayward che mette a referto 22 punti. Watson regala il +5 ai Jazz a 2 minuti dalla sirena ma 2 triple di Bryant (20 punti) riportano in parità i Lakers. A 6 secondi dalla fine, sull’ 85 pari, Hayward fa 1/2 dalla lunetta e lascia a Bryant la possibilità del tiro finale ma l’asso dei Lakers perde palla per il secondo KO consecutivo allo Staples Center. Non bastano i 23 rimbalzi con 12 punti e 4 stoppate di Bynum.

    Risultati NBA del 5 aprile 2011

    Atlanta Hawks-San Antonio Spurs 90-97
    Atl Johnson 21, Crawford 2o, Hinrich 13
    S.A. Parker 26, Ginobili 18, Duncan 17

    Cleveland Cavaliers-Charlotte Bobcats 99-89
    Cle Sessions 18, Hollins 16, Hickson 16
    Cha Augustin 22, Henderson 15, Carroll 13

    New Jersey Nets-Minnesota Timberwolves 107-105
    N.J. Lopez 30, Williams 18, Vujacic 17
    Min Randolph 20, Beasley 20, Webster 16

    Orlando Magic-Milwaukee Bucks 78-72
    Orl Howard 18, Nelson 17, Bass 13
    Mil Gooden 18, Dooling 10, Salmons 9

    Washington Wizards-Detroit Pistons 107-105
    Was Wall 26, Blatche 26, Evans 20
    Det Monroe 22, Prince 14, Bynum 14, McGrady 14, Daye 14

    Boston Celtics-Philadelphia 76ers 99-82
    Bos Pierce 18, Allen 16, Garnett 14
    Phi Turner 21, Brand 12, Holiday 11

    New York Knicks-Toronto Raptors 131-118
    N.Y. Douglas 28, Anthony 23, Stoudemire 23
    Tor DeRozan 36, Davis 22, Bayless 19

    Chicago Bulls-Phoenix Suns 97-94
    Chi Rose 19, DEng 18, Boozer 12, Noah 12
    Pho Carter 23, Hill 13, Frye 13

    Memphis Grizzlies-Los Angeles Clippers 81-82
    Mem Conley 20, Gasol 14, Randolph 14
    Cli Williams 16, Griffin 15, Kaman 14

    Houston Rockets-Sacramento Kings 101-104
    Hou Martin 30, Scola 18, Lowry 15
    Sac Dalembert 21, Thornton 21, Evans 18

    Denver Nuggets-Oklahoma City Thunder 94-101
    Den Durant 32, Westbrook 18, Harden 13
    Okl Lawson 28, Gallinari 17, Martin 14

    Portland Trail Balzers-Golden State Warriors 87-108
    Por Aldridge 17, Matthews 17, Batum 15
    G.S. Ellis 30, Lee 29, Curry 28

    Los Angeles Lakers-Utah Jazz 85-86
    Lak Bryant 20, Gasol 19, Bynum 12
    Uta Millsap 22, Hayward 22, Favors 14

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