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  • NBA: Cade Chicago, bene Heat e Knicks. Bargnani, Gallinari e Belinelli KO

    NBA: Cade Chicago, bene Heat e Knicks. Bargnani, Gallinari e Belinelli KO

    10 le partite disputate nella notte NBA.

    Dopo 6 vittorie consecutive si interrompe la striscia positiva dei Chicago Bulls che cadono nettamente sul campo degli Atlanta Hawks: 6 giocatori in doppia cifra per i padroni di casa tra i quali spicca Josh Smith autore di 25 punti conditi da ben 6 stoppate. Serata da dimenticare per i Bulls con un Rose inguardabile, il top scorer è Lucas con 16 punti.

    Atlanta Hawks-Chicago Bulls | © Jonathan Daniel/Getty Images

    Dopo un primo quarto di sofferenza, i Pacers si svegliano e rifilano 22 punti di scarto a Charlotte. Hibbert guida i suoi compagni con 20 punti, ai Bobcats non bastano le doppie doppie di Henderson (14 punti e 10 rimbalzi) e Mullens (10 punti e 11 rimbalzi) con Augustin che infila 20 punti.

    Miami vince sul parquet dei Nets trascinata dai 32 punti di LeBron James (con 9 assist e 7 rimbalzi), bene anche Haslem (doppia doppia da 12 punti ed altrettanti rimbalzi), inutili per New Jersey i 25 punti e 12 rimbalzi di Humphries ed i 10 punti e 10 assist di Deron Williams (male però al tiro con un brutto 4/16).

    Largo successo dei Knicks a Detroit: New York prende il largo nel secondo e terzo quarto ed alla fine ringrazia i 22 punti di Stoudemire, i 13 di Anthony (che si riscopre grande assist-man) ed i 16 di un quasi pefetto Bibby (che chiude con 4/4 da 3 punti). Continua a sorprendere il rookie Shumpert (11 punti ed alcune giocate d’autore) mentre i Pistons hanno in Knight il miglior realizzatore della serata con 19 punti.

    I Sixers distruggono i Raptors di Andrea Bargnani (comunque sempre leader dei canadesi con una doppia doppia da 21 punti ed 11 rimbalzi). Philadelphia tiene a soli 62 punti segnati gli avversari e porta 5 uomini in doppia cifra tra i quali si segnala Iguodala con una doppia doppia da 14 punti e 10 rimbalzi.

    27 punti di Kevin Durant (decisivo nel finale di gara) e 25 di Westbrook permettono ai Thunder di espugnare Houston. I Rockets si affidano ad un monumentale Luis Scola (28 punti) ma vengono condannati alla sconfitta da un paio di giocate di Dragic nel finale. Peccato perchè fino a quel momento il playmaker dei texani era stato uno dei migliori in campo con 20 punti ed 8 assist.

    Sconfitta di misura a San Antonio per i Denver Nuggets di Danilo Gallinari che riscrive il proprio career high in punti arrivando a quota 31. L’italiano si arrende a 6 uomini in doppia cifra per gli Spurs con Danny Green che fa la parte del leone con 24 punti. Decisivo Richard Jefferson (19 punti), prima con la stoppata su Lawson lanciato in contropiede (che avrebbe dato il provvisorio -3 a Denver, 112-109 a 2 minuti dalla fine), poi sul recupero seguente del pallone infila la tripla della sicurezza per il 115-107.

    Sesta sconfitta consecutiva per gli Hornets di Belinelli (male l’Azzurro con soli 3 punti) che cadono a Dallas. I texani portano 6 giocatori oltre i 10 punti ed a New Orleans non basta la grande prova di Aminu (prima partita da titolare per lui dopo essere arrivato nello scambio per Paul dai Clippers) che colleziona una doppia doppia da 15 punti e 12 rimbalzi.

    I 22 punti e 14 rimbalzi di Blake Griffin guidano i Clippers al successo sui Bucks. Importanti anche i 20 punti di Caron Butler, mentre Paul si limita all’essenziale chiudendo con 9 punti e 7 assist. Per Milwaukee solita prestazione super di Jennings (21 punti, 6 rimbalzi e 7 assist) ed un Gooden da doppia doppia con 18 punti e 13 rimbalzi.

    Infine gli Utah Jazz sbancano Oakland: ultimi secondi emozionanti, Al Jefferson scrive la parità a quota 87 (30 secondi al termine), poi Ellis perde palla sull’ultimo possesso ed Hayward viene fermato in contropiede con un fallo. L’ala segna solo 1 dei 2 tiri liberi ma opera lo stesso il sorpasso (88-87), i Warriors sbagliano l’ultima conclusione con il solito Ellis, inutile il tap in segnato da Lee perchè avviene a tempo abbondantemente scaduto. E’ la prima “W” in trasferta per Utah che trova 33 punti in combinata da Hayward e Jefferson. Servono a poco i 32 di Monta Ellis per Golden State.

    Risultati NBA 7 gennaio 2012

    Atlanta Hawks-Chicago Bulls 109-94
    Atl: Smith 25, Johnson 17, Radmanovic 17
    Chi: Lucas 16, Korver 13, Boozer 12, Butler 12

    Indiana Pacers-Charlotte Bobcats 99-77
    Ind: Hibbert 20, Hansbrough 15, Collison 14
    Cha: Augustin 20, Henderson 14, Mullens 10, Thomas 10

    New Jersey Nets-Miami Heat 90-101
    N.J.: Humphries 25, Brooks 12, Morrow 11
    Mia: James 32, Bosh 16, Haslem 12

    Detroit Pistons-New York Knicks 80-103
    Det: Knight 19, Monroe 15, Gordon 12
    N.Y.: Stoudemire 22, Bibby 16, Anthony 13

    Philadelphia 76ers-Toronto Raptors 97-62
    Phi: Iguodala 14, Holiday 14, Williams 13
    Tor: Bargnani 21, Amir Johnson 12, DeRozan 8

    Houston Rockets-Oklahoma City Thunder 95-98
    Hou: Scola 28, Dragic 20, Martin 16
    Okl: Durant 27, Westbrook 25, Mohammed 17

    San Antonio Spurs-Denver Nuggets 121-117
    S.A.: Green 24, Parker 19, Jefferson 19
    Den: Gallinari 31, Lawson 20, Harrington 19

    Dallas Mavericks-New Orleans Hornets 96-81
    Dal: Mahinmi 13, Carter 13, Terry 12, West 12
    N.O.: Aminu 15, Jack 13, Landry 12

    Los Angeles Clippers-Milwaukee Bucks 92-86
    Cli: Griffin 22, Butler 20, Billups 19
    Mil: Jennings 21, Gooden 18, Jackson 18

    Golden State Warriors-Utah Jazz 87-88
    G.S.: Ellis 32, Rush 14, Lee 13
    Uta: Hayward 18, Jefferson 15, Favors 12

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, Bargnani trascina Toronto. Bene Gallinari, Knicks inguardabili

    NBA, Bargnani trascina Toronto. Bene Gallinari, Knicks inguardabili

    12 le partite disputate nella notte NBA.

    Uno straordinario Andrea Bargnani con 31 punti (11/16 dal campo per lui) a cui aggiunge 7 rimbalzi trascina i suoi Toronto Raptors alla vittoria (la seconda di fila) contro i Cleveland Cavaliers. DeMar DeRozan aggiunge 25 punti e 5 triple segnate e per gli ospiti non c’è nulla da fare. Delude Irving con 3 soli canestri su 13 tentativi.

    Toronto Raptors | © Mike Lawrie/Getty Images

    Successo agevole per gli Orlando Magic contro i disastrati Wizards che infilano la sesta sconfitta consecutiva. Anderson (23 punti e 15 rimbalzi) ed Howard (18 punti e 20 rimbalzi) distruggono la debole difesa avversaria. Ottima prova anche per Turkoglu con 14 punti ed 8 assist. Washington ora si interroga sul futuro.

    Terzo quarto decisivo a Boston dove con un parziale di 29-12 i Celtics chiudono la pratica Nets dopo aver sofferto oltremodo nel primo tempo. Pierce guida i suoi compagni con una prestazione da 24 punti, 6 rimbalzi e 5 assist, mentre tra le fila di New Jersey viene pagata a caro prezzo l’assenza della stella Deron Williams.

    Incredibile sconfitta interna per i Knicks che dopo aver perso 2 giorni fa contro Toronto cedono il passo ad un’alta squadra tutt’altro che irresistibile, i Charlotte Bobcats: dopo 2 iniziali canestri di Chandler gli ospiti prendono il comando delle operazioni e non si voltano più indietro. Non basta il rientro di Stoudemire e Shumpert a risvegliare una squadra che sembra priva di un’identità di gioco nonostante i fenomeni in campo. Anthony piazza 32 punti,”Stat”ne aggiunge 25 con 12 rimbalzi ma Douglas continua a fare danni nei possessi decisivi ed alla fine viene fischiato dal pubblico presente. Charlotte porta tutto il quintetto titolare in doppia cifra con un Diaw autore di 27 punti.

    Pur privi dell’infortunato Dwyane Wade i Miami Heat surclassano gli Indiana Pacers. Mattatore del match il solito LeBron James che infila una doppia doppia da 33 punti e 13 assist.Per gli ospiti si salva il solo Hibbert (16 punti e 12 rimbalzi), orrido il secondo periodo dove Miami prende il largo e con i Pacers capaci di segnare un solo canestro su 15 tentativi.

    Tutto facile anche per i Bulls che sbancano Detroit grazie ai 17 punti e 10 assist di Derrick Rose ed ai 14 punti del grande ex Rip Hamilton. Monroe è il migliore per i Pistons, per lui doppia doppia da 19 punti e 13 rimbalzi.

    Continua la crisi degli Hornets di Marco Belinelli che perdono la quarta partita consecutiva. Non basta il ritorno in campo di Eric Gordon per una squadra che tira molto male sul parquet. A Philadelphia basta un Holiday da 23 punti per espugnare New Orleans. Buona la prova di Evan Turner che mette a referto 21 punti.

    Nonostante la brutta notizia che il leader Randolph resterà fuori causa per 2 mesi dopo l’infortunio subìto a Chicago (è stato preso per sopperire all’assenza il lungo Speights da Philadelphia), i Memphis Grizzlies sbancano Minneapolis e ringraziano il perfect game di Tony Allen (20 punti con 8/8 dal campo). Ai Timberwolves non bastano le buone prove di Love (27 punti e 14 rimbalzi) e Rubio (12 punti e 10 assist).

    Match tutto sommato tranquillo per Dallas che porta a casa un altro successo questa volta contro i Suns. Alla sua 1000esima partita nella Lega Dirk Nowitzki segna 20 punti con 6 rimbalzi e 7 assist. Inutili per Phoenix i 22 punti e 10 rimbalzi di Gortat.

    Senza Manu Ginobili (out per circa 6 settimane, verrà operato oggi alla mano fratturata), gli Spurs battono lo stesso i Warriors. Protagonisti del match Parker (21 punti) e Duncan (15 punti ed 11 rimbalzi). Super Ellis (38 punti) non basta a Golden State.

    Vittoria in scioltezza anche per Danilo Gallinari (8 punti) ed i suoi Denver Nuggets che arrivano contro i Kings ad avere anche un vantaggio di 31 punti. La squadra del Colorado segna con qualsiasi giocatore, mentre Sacramento si accontenta, per il momento, della buona prova del ribelle Cousins che chiude con 26 punti in appena 25 minuti di gioco.

    Infine largo successo dei Clippers contro Houston: i californiani giocano e si divertono guidati dalle magie di Paul (20 punti e 10 assist) e Griffin (22 punti e 9 rimbalzi). Per i Rockets il top scorer è il solito Lowry che infila 17 punti.

    Risultati NBA 4 gennaio 2012

    Toronto Raptors-Cleveland Cavaliers 92-77
    Tor: Bargnani 31, DeRozan 25, Calderon 13
    Cle: Jamison 19, Irving 2, Casspi 10

    Orlando Magic-Washington wizards 103-85
    Orl: Howard 28, Anderson 23, Turkoglu 14, Redick 14
    Was: Young 17, Wall 14, Blatche 10

    Boston Celtics-New Jersey Nets 89-70
    Bos: Pierce 24, Bass 15, Garnett 14
    N.J.: Brooks 17, Farmar 11, Morrow 9

    New York Knicks-Charlotte Bobcats 110-118
    N.Y.: Anthony 32, Stoudemire 25, Shumpert 18
    Cha: Diaw 27, Henderson 24, Mullens 16

    Miami Heat-Indiana Pacers 118-83
    Mia: James 33, Bosh 22, Jones 14, Chalmers 14
    Ind: Hibbert 16, Hansbrough 14, George 13

    Detroit Pistons-Chicago Bulls-83-99
    Det: Monroe 19, Jerebko 13, Wilkins 10, Bynum 10
    Chi: Boozer 19, Rose 17, Hamilton 14

    New Orleans Hornets-Philadelphia 76ers 93-101
    N.O.: Gordon 22, Landry 21, Jack 19
    Phi: Holiday 23, Turner 21, Hawes 17

    Minnesota Timberwolves-Memphis Grizzlies 86-90
    Min: Love 27, Ridnour 13, Rubio 12
    Mem: Allen 2o, Gay 19, Mayo 14

    Dallas Mavericks-Phoenix Suns 98-89
    Dal: Nowitzki 20, Terry 18, Odom 15
    Pho: Gortat 22, Nash 15, Hill 14

    San Antonio Spurs-Golden State Warriors 101-95
    S.A.: Parker 21, Jefferson 17, Duncan 15
    G.S.: Ellis 38, Curry 20, Lee 13

    Denver Nuggets-Sacramento Kings 110-83
    Den: Harrington 15, Fernandez 12, Mozgov 11, Afflalo 11
    Sac: Cousins 26, Thornton 23, Fredette 7

    Los Angeles Clippers-Houston Rockets 117-89
    Cli: Griffin 22, Paul 20, Foye 16
    Hou: Lowry 17, Martin 14, Scola 12

    LE CLASSIFICHE

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, riscatto Gallinari. Bargnani e Belinelli KO, vincono Heat e Bulls

    NBA, riscatto Gallinari. Bargnani e Belinelli KO, vincono Heat e Bulls

    9 le partite disputate nella notte NBA.

    Boston vince a Washington grazie alla 14esima tripla doppia in carriera del suo playmaker Rajon Rodo che infila 18 punti (con 7/10 al tiro), 11 rimbalzi e 14 assist, bene anche Garnett autore di 24 punti. Per i Wizards, sempre sotto nel punteggio e costretti a rincorrere per tutta la gara, ci sono i 19 punti di Wall, i 18 di Young e la doppia doppia di McGee da 16 punti e 14 rimbalzi (a cui aggiunge anche 5 stoppate).

    Danilo Gallinari | © Dilip Vishwanat/Getty Images

    Nonostante i 28 punti di un ottimo Andrea Bargnani i Raptors crollano negli ultimi 7 minuti di gioco, subiscono un parziale di 24-7 e buttano via una probabile vittoria ad Orlando. Per la squadra della Florida si conferma ancora una volta top scorer Ryan Anderson con 24 punti, Redick ne aggiunge 21 dalla panchina ed Howard contribuisce con la sua solita doppia doppia da 19 punti e 15 rimbalzi.

    Qualche giorno fa a Charlotte era stato Dwyane Wade ad evitare la sconfitta ai suoi Heat con un gran canestro nel finale di gara, nella partita di ieri a Miami invece non c’è stata storia con James e compagni che hanno ridicolizzato i Bobcats infliggendo 39 punti di scarto. Doppia doppia da 24 punti e 10 rimbalzi per Bosh, 22 per Wade e 16 a testa per James, Chalmers ed il rookie Cole che si conferma su livelli altissimi.

    Contro i disastrati Nets hanno la meglio anche i Cavaliers: la franchigia dell’Ohio si impone grazie alle ottime performance di Jamison (23 punti e 3/3 da oltre l’arco), Gibson (19 con 5 triple a referto) ed Irving autore di 13 punti. New Jersey ha 16 punti da Deron Williams (ma con 16 tentativi dal campo) e 15 da Morrow che esce dalla panchina.

    Prima vittoria stagionale per Minnesota che batte i campioni in carica dei Dallas Mavericks: i Timberwolves costruiscono un buon margine di vantaggio ma rischiano di buttarlo via quando i texani si rifanno sotto a 5 minuti dalla fine arrivando sul -2. Da quel momento in poi però i Mavs non segnano più e Minnesota può esultare. Solita doppia doppia per Love da 25 punti e 17 rimbalzi, ancora una grande gara per Rubio che chiude con 14 punti e 7 assist. Dallas ha in Nowitzki il miglior realizzatore (21 punti) ma deve trovare in fretta il bandolo della matassa per rimediare a questo brutto avvio di torneo.

    Severa lezione dei Chicago Bulls ai Memphis Grizzlies, annichiliti sotto 40 punti di gap. L’infortunio di Zach Randolph priva gli “Orsi” del loro leader e della prima opzione offensiva, i Bulls ne approfittano chiudendo il primo tempo in vantaggio per 54-28. Per Chicago quindi il match si trasforma in una passeggiata con ampio riposo per tutti i titolari. Alla fine del match Boozer chiude in doppia doppia (17 punti ed 11 rimbalzi), Brewer aggiunge 17 punti e Rose 16. I Grizzlies hanno in Young e Davis (dalla panchina) i top scorer con 10 punti e poco altro per una squadra che riesce a segnare a malapena 64 punti totali.

    Denver e Danilo Gallinari si prendono la rivincita sui Lakers: l’italiano dopo aver consegnato su un piatto d’argento la vittoria sabato ai gialloviola sbagliando un comodo contropiede nel finale di gara, si riscatta ed infila 20 punti. Buon apporto anche da Lawson (17 punti e 10 assist) mentre Harrington chiude in doppia doppia (12 punti ed 11rimbalzi). Orrenda prestazione di Bryant per i Lakers che per segnare 16 punti deve prendersi 28 tiri! inutili quindi le doppie doppie di Bynum (18 punti e 16 rimbalzi) e Gasol (20 punti ed 11 rimbalzi).

    Fulmine a ciel sereno a Sacramento con il centro Cousins (atleta dal potenziale notevole) che ha chiesto ufficialmente di essere ceduto. In attesa di sviluppi i Kings comunque hanno la meglio sugli Hornets guidati dai 25 punti di Thornton e dai 27 di Evans. New Orleans, ancora priva di Gordon, non segna neanche un canestro da 3 in 15 tentativi, delude Belinelli con 6 punti tirando ben 12 volte.

    Infine i Clippers battono i Blazers che ancora non avevano subìto sconfitte: decisivi Griffin (20 punti e 10 rimbalzi) e Paul (17 punti e 7 assist). Inutili per Portland i 23 punti di Crawford.

    Risultati NBA 1 gennaio 2012

    Washington Wizards-Boston Celtics 86-94
    Was: Wall 19, Young 18, McGee 16
    Bos: Garnett 24, Rondo 18, Allen 13

    Orlando Magic-Toronto Raptors 102-96
    Orl: Anderson 24, Redick 21, Howard 19
    Tor: Bargnani 28, Calderon 18, DeRozan 17

    Miami Heat-Charlotte Bobcats 129-90
    Mia: Bosh 24, Wade 22,James 16, Chalmers 16, Cole 16
    Cha: White 21, Walker 17, Brown 14

    Cleveland Cavaliers-New Jersey Nets 98-82
    Cle: Jamison 23, Gibson 19, Irving 13
    N.J.: Williams 16, Morrow 15, Humphries 11, Gaines 11

    Minnesota Timberwolves-Dallas Mavericks 99-82
    Min: Love 25, Rubio 14, Tolliver 13
    Dal: Nowitzki 21, West 13, Terry 10

    Chicago Bulls-Memphis Grizzlies 104-64
    Chi: Brewer 17, Boozer 17, Rose 16
    Mem: Young 10, Davis 10, Gasol 8

    Denver Nuggets-Los Angeles Lakers 99-90
    Den: Gallinari 20, Lawson 17, Nenè 13
    Lak: Gasol 20, Bynum 18, Bryant 16

    Sacramento Kings-New Orleans Hornets 96-80
    Sac: Evans 27, Thornton 25, Salmons 13
    N.O.: Ariza 17, Kaman 14, Okafor 13

    Los Angeles Clippers-Portland Trail Blazers 93-88
    Cli: Griffin 20, Butler 19, Paul 17
    Por: Crawford 23, Aldridge 19, Batum 15

    LE CLASSIFICHE 

     

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, vincono Knicks, Heat, Bulls, Thunder e Clippers

    NBA, vincono Knicks, Heat, Bulls, Thunder e Clippers

    Prima giornata entusiasmante in NBA, con le vittorie sul filo di lana per i New York Knicks ed i Chicago Bulls rispettivamente contro Boston Celtics e Los Angeles Lakers. Miami domina la rivincita delle ultime Finals infliggendo una dura lezione ai campioni dei Dallas Mavericks, i Thunder guidati dal solito Kevin Durant si impongono facilmente sugli Orlando Magic mentre nel derby californiano i nuovi Clippers vincono agevolmente contro i Golden State Warriors.

    Carmelo Anthony, New York Knicks | © Christopher Pasatieri/Getty Images

    Gara molto emozionante a New York dove i Knicks battono di misura i Boston Celtics: l’assenza di capitan Paul Pierce pesa nel primo tempo per i “Verdi” che non riescono a trovare contromisure adeguate all’attacco dei padroni di casa e faticano più del dovuto in attacco. Knicks anche a +17 nel secondo quarto. La musica cambia nettamente nella ripresa, al ritorno in campo c’è un primo parziale di 16-2 per Boston che ribalta il punteggio, Rondo e compagni continuano a spingere (approfittando anche dell’assenza di Carmelo Anthony sul parquet) e trovano in Brandon Bass la chiave per scardinare la difesa di New York volando anche a +8. Nell’ultimo quarto però il fenomeno dei Knicks torna in campo e cambia il volto della partita, segnando un canestro dopo l’altro. Il neo acquisto Chandler blocca le giocate a centro area e ad 1 minuto dalla fine il match è in parità. A decidere tutto sono i tiri liberi di Anthony e gli errori nei secondi conclusivi prima di Daniels e poi di Garnett. 37 punti per Anthony, 21 per Stoudemire e 19 sono di Douglas per i Knicks. Ai Celtics non basta la super prova di Rondo con 31 punti, 13 assist, 5 rimbalzi e 5 recuperi, bene anche Bass con 20 punti ed 11 rimbalzi.

    Il match forse più atteso tra tutti dura solo pochi minuti, il tempo per i Miami Heat di prendere il largo e non voltarsi più indietro. Dallas viene nettamente battuta nella rivincita delle scorse Finals. Non basta il tentativo di Terry di riportare in partita i texani nel quarto periodo (da -35 a -11), Miami controlla la situazione e si prende la vittoria. Grande James che chiude con 37 punti, 10 rimbalzi e 6 assist, ben coadiuvato da Wade (26 punti). Per i Mavs si salvano Terry (23 punti) e Nowitzki (21 punti ma autore di un brutto primo tempo).

    Partita dai 2 volti a Los Angeles dove i Bulls hanno la meglio nel finale sui Lakers. Primo tempo marcato Chicago, secondo tutto per i Lakers che raggiungono anche la doppia cifra di vantaggio a 4 minuti dalla fine. La difesa gialloviola però si addormenta sul più bello e permette a Rose e Deng di ribaltare il risultato: Deng ruba palla e la consegna al suo playmaker per il vantaggio (88-87) a 5 secondi dalla fine, poi stoppa Bryant sull’ultima azione ed i Bulls espugnano lo Staples Center. Kobe Bryant chiude alla fine con 28 punti ma nulla può contro la coppia dei “Tori” con Rose che ne infila 22 e Deng 21.

    Poche difficoltà per i Thunder contro i Magic: l’inizio è però tutto di Dwight Howard e compagni (a segno ripetutamente in avvio di match) ma i padroni di casa prendono le misure, ed alla fine Orlando viene tenuta al 30%dal campo. In attacco ci pensano invece Durant (30 punti e 6 assist) ed Harden (19 punti) a scavare il divario che permette di annientare la squadra della Florida. Male Howard per i Magic (11 punti e nervoso nei confronti del rivale Perkins), Nelson infila 18 punti ma è Anderson il top scorer di Orlando con 25 punti (6 triple a referto) a cui aggiunge anche 10 rimbalzi.

    Partita senza storia anche ad Oakland dove i nuovi Clippers della coppia Paul-Griffin sbancano la Oracle Arena, campo di casa dei Warriors. Alla fine 20 punti per il playmaker con 9 assist, Griffin ne aggiunge 22 con 7 rimbalzi. Per Golden State doppia doppia inutile per David Lee (21 punti e 12 rimbalzi), in difesa si erge protagonista assoluto il centro DeAndre Jordan dei Clippers autore di ben 8 stoppate in 30 minuti di utilizzo.

    Risultati NBA 25 dicembre 2011

    New York Knicks-Boston Celtics 106-104
    N.Y.: Anthony 37, Stoudemire 21, Douglas 19
    Bos: Rondo 31, Bass 20, Allen 20

    Dallas Mavericks-Miami Heat 105-94
    Dal: Terry 23, Nowitzki 21, Marion 12
    Mia: James 37, Wade 26, Haslem 9, Jones 9

    Los Angeles Lakers-Chicago Bulls 87-88
    Lak: Bryant 28, Gasol 14, Blake 12
    Chi: Rose 22. Deng 21, Boozer 15

    Oklahoma City Thunder-Orlando Magic 97-89
    Okl: Durant 30, Harden 19, Westbrrok 14
    Orl: Anderson 25, Nelson 18, Howard 11

    Golden State Warriors-Los Angeles Clippers 86-105
    G.S.: Lee 21, Ellis 15. Rush 12
    Cli: Griffin 22, Billups 21, Paul 20

    LE CLASSIFICHE

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA si parte, il programma di Natale. Miami a Dallas per la rivincita

    NBA si parte, il programma di Natale. Miami a Dallas per la rivincita

    Tra poco più di 24 ore prenderà il via la stagione NBA 2011/2012. Dopo mesi e mesi di lockout, che ha bloccato la Lega di basket più seguita al Mondo, finalmente si torna a giocare, e tutte le frizioni tra Lega, proprietari e giocatori, tutti i dubbi susseguitisi incessantemente da luglio in poi, tutto ciò che si è detto negli ultimi tempi, lasceranno spazio all’unica cosa che alla fine veramente conta, ovvero la parola del campo!

    Dallas Mavericks-Miami Heat, Finals NBA 2011 | © MARK RALSTON/AFP/Getty Images

    Il programma del giorno di Natale è ricco ed interessante in quanto scenderanno sul parquet alcune tra le squadre più forti del campionato: la prima palla a 2 della nuova stagione (ore 18 in Italia, diretta su Sportitalia) vedrà come team protagonisti i rinnovati ed ambiziosi New York Knicks delle Star Carmelo Anthony ed Amar’è Stoudemire (ai quali la dirigenza bluarancio ha aggiunto il centro Tyson Chandler ed il fortissimo playmaker Baron Davis) che riceveranno la visita dei Boston Celtics di Kevin Garnett, Ray Allen, Rajon Rondo e Paul Pierce (in dubbio però per un infortunio dell’ultima ora), per la prima sfida divisionale tra le 2 maggiori pretendenti alla conquista dell’Atlantic Division. Niente male come inizio, ma il prosieguo della serata non sarà da meno!

    Infatti alle ore 20.30 si sfideranno a Dallas i campioni in carica dei Mavericks di Dirk Nowitzki (in cerca della riconferma sul gradino più alto del podio) ed i vicecampioni dei Miami Heat del fantastico trio LeBron James-Dwyane Wade-Chris Bosh, che cercheranno la vendetta nei confronti dei texani in una riedizione delle ultime Finals. Gli Heat si presentano ai nastri di partenza come i veri favoriti nella corsa al titolo, staremo a vedere se manterranno le promesse. Una partita comunque da non perdere!

    Le emozioni proseguiranno nella notte italiana: a partire dalle 23, tre sfide che si preannunciano combattute e tiratissime fino alla fine. Innanzitutto a Los Angeles andranno in scena i Chicago Bulls di Derrick Rose, squadra dal grande potenziale ed in grado di arrivare fino alla Finale di Conference nello scorso torneo (battuta solo dagli Heat dei “Big Three”) nonostante le straordinarie performance proprio dell’ultimo vincitore del premio di M.V.P. della regular season. A fare gli onori di casa gli ex campioni NBA dei Los Angeles Lakers dell’asso Kobe Bryant, in dubbio però per un infortunio al polso. I gialloviola pur non essendosi rinforzati molto puntano a riscattare i brutti playoff 2011, dove sono stati umiliati e sbattuti fuori dai Mavericks con un inequivocabile 4-0.

    Subito dopo (alle ore 2) i talentuosi e giovani Oklahoma City Thunder riceveranno la visita degli Orlando Magic dello scontento Dwight Howard, alla ricerca di una squadra ambiziosa e da titolo. Kevin Durant, astro nascente del firmamento NBA, secondo alcuni il futuro dominatore della Lega per i prossimi anni, dovrà dimostrare di poter portare la sua squadra verso i traguardi più ambiziosi e prestigiosi. Il vincitore delle ultime 2 classifiche marcatori possiede infatti un talento offensivo che raramente si può vedere in un giocatore di basket, un repertorio così vario e completo che risulta difficile da arginare per chiunque. Vedremo cosa saprà fare, per iniziare, contro il miglior difensore del campionato, proprio il centro Howard, sperando che quest’ultimo non sia demotivato dalla mancata cessione (ai Lakers o ai Nets) nella finestra di mercato.

    Infine alle 4.30 i nuovi Los Angeles Clippers del neo acquisto Chris Paul (probabilmente il miglior playmaker in circolazione) e del sensazionale e spettacolare rookie of the year 2011 Blake Griffin (ala grande dalle giocate esplosive) faranno visita ai Golden State Warriors, per il primo derby californiano della stagione. La franchigia di Oakland quest’anno dovrà dimostrare di essere pronta ad entrare nell’Olimpo delle migliori squadre e staccare così il pass per la post season. Gli occhi saranno tutti puntati su Paul e Griffin, ma attenzione ai Warriors che potrebbero essere la sorpresa di giornata!

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  • NBA, analisi Pacific Division. Derby tra Lakers e Clippers

    NBA, analisi Pacific Division. Derby tra Lakers e Clippers

    Nuovi rapporti di forza nella Pacific Division che potrebbe trovare nuovi dominatori nei Los Angeles Clippers: la seconda squadra cittadina (dopo i Lakers), una delle più perdenti della storia NBA, è attesa ad una stagione da protagonista visto l’enorme talento a disposizione. L’avvento al potere dei Clips porterà ad un derby cittadino con i Lakers molto più equilibrato rispetto al passato, merito della trade Chris Paul (strappato proprio ai gialloviola) che ha cambiato volto al team rossoblu. Il playmaker ed il fenomenale Blake Griffin sono una coppia da sogno ed i favori del pronostico vanno tutti ai cugini “poveri”. Ovvio che i Lakers cercheranno in tutti i modi di contrastarli ma la partenza di Odom è grave e non è stata colmata a dovere (a dire il vero i gialloviola non hanno colmato, finora, nessuna lacuna del roster). L’esperienza permetterà a Bryant e compagni di giocare per i soliti obiettivi, ma esaminando a fondo la situazione non può non notarsi che in realtà i Lakers sono in parabola discendente. I gialloviola dovranno fare molta attenzione anche alle nuove leve Warriors e Kings che negli ultimi anni hanno ammassato talento con scelte alte al Draft e potrebbero esplodere da un momento all’altro. Phoenix invece è la solita incognita, tutto dipenderà dal genio di Steve Nash, ma apparentemente i Suns non sono attrezzati per i traguardi ambiziosi.

    Chris Paul & Kobe Bryant | © Harry How/Getty Images

    GOLDEN STATE WARRIORS: Talento offensivo eccezionale per i giovani Warriors che sotto la nuova guida di Mark Jackson dovranno cercare di sistemare qualcosa in difesa per esplodere e dare parecchi grattacapi a qualsiasi squadra li trovi sul proprio cammino. Monta Ellis, Stephen Curry e David Lee sono i 3 punti fermi del quintetto, un arsenale non indifferente nella metà campo offensiva. A completare il quintetto ci dovrebbero essere l’ottimo Dorell Wright, sempre abile a sfruttare gli scarichi sull’esterno ed Andris Biedrins come centro. Golden State appare poco coperta proprio in questo ruolo dato che dopo le prime buone stagioni il lettone non ha poi mantenuto le aspettative. Era stato proposto un gran contratto a DeAndre Jordan, centro dei cugini dei Clippers ma a Los Angeles hanno pareggiato l’offerta ed il trasferimento è sfumato. Il piano B è stato quello di ingaggiare Kwame Brown (forse la peggiore prima scelta assoluta della storia NBA). Dovrà essere principalmente un fattore difensivo, solo allora i Warriors potranno pensare in grande. Attenzione anche ad Ekpe Udoh, prima scelta di Golden State nello scorso Draft, ed al talentuoso Brandon Rush, arrivato da Indiana qualche giorno fa. Probabile che la franchigia di Oakland si giochi l’ultimo posto playoff con Hornets, Blazers, Suns e forse anche Minnesota.

    ROSTER GOLDEN STATE WARRIORS

    LOS ANGELES CLIPPERS: Con l’acquisto di Chris Paul i Clippers diventano i favoriti nella Pacific Division. E’ l’alba di una nuova era dove probabilmente si invertiranno le parti nel predominio cittadino con i Lakers (Dwight Howard permettendo). I Clippers sono completi sotto ogni punto di vista, con Paul in cabina di regia, Mo Williams come guardia, Caron Butler nel ruolo di ala piccola, DeAndre Jordan sotto canestro ed il sensazionale Blake Griffin a dare spettacolo nel ruolo di ala grande. L’asse Paul-Griffin sarà determinante per le fortune del team rossoblu. Per arrivare al playmaker sono stati sacrificati l’ottimo Gordon, il solido Kaman ed un giocatore di prospettiva come Aminu, spediti senza esitare a New Orleans. Proprio la cessione di Kaman potrebbe pesare molto dato che a centro area è rimasto il solo Jordan. Trovare un valido sostituto sul mercato sarebbe prioritario, anche perchè gli altri ruoli sono molto coperti con Billups, Bledsone, Gomes e Foye pronti ad entrare dalla panchina. Per i Clippers l’importante sarà fare un passo alla volta cercando di arrivare al primo turno playoff magari vincendo la propria Division, ma alcune volte le sorprese sono dietro l’angolo ed una crescita improvvisa ed esponenziale non può essere scartata a priori (basti vedere cosa è successo lo corso anno con i Chicago Bulls che hanno letteralmente bruciato tutte le tappe intermedie di crescita).

    ROSTER LOS ANGELES CLIPPERS

    LOS ANGELES LAKERS: A meno di clamorosi stravolgimenti (l’arrivo tramite scambio di Dwight Howard dai Magic) sarà un anno molto duro per i Lakers, soprattutto per i tifosi abituati ormai da anni alle magìe dei giocatori gialloviola che spesso a fine campionato portavano alla conquista del titolo. I Lakers non solo hanno perso un giocatore importante come Odom, inspiegabilmente mandato a Dallas per poco o nulla, ma non hanno neanche colmato le lacune del roster (identico a quello dello scorso torneo), che in alcuni settori sono anche evidenti e sono state messe in luce dai Dallas Mavericks negli ultimi playoff, quando i texani hanno spazzato via Los Angeles con un secco 4-0. Continuando su queste basi è probabile che il predominio divisionale vada ai cugini dei Clippers, mentre per la qualificazione ai playoff non ci dovrebbero essere problemi per Bryant e company ma oltre il primo turno non si dovrebbe andare visto che Thunder, Grizzlies, Mavericks, e Clippers appaiono superiori al momento. Per tutti i tifosi c’è sempre la speranza Howard, ma alcune volte il risveglio dai bei sogni è veramente brusco…

    ROSTER LOS ANGELES LAKERS

    PHOENIX SUNS: Grande atletismo, ma poco talento (fatta eccezione per l’intramontabile Nash) nel roster dei Suns che si apprestano ad iniziare la nuova stagione con molte incognite e poche certezze. Della squadra che negli anni passati ha in alcuni casi dominato la Pacific Division ed in altri ha combattuto per il predominio con i Lakers è rimasto solo il playmaker canadese. Il roster presenta buoni atleti come Aaron Brooks, Shannon Brown (strappato proprio ai Lakers), Jared Dudley, Channing Frye, Marcin Gortat, Mickael Pietrus ed Hakim Warrick ma per combattere per conquistare un posto nei playoff dovrà esserci piena unione d’intenti e dare sempre il massimo. E’ rimasto il veteranissimo Grant Hill, che con Nash proverà ad infondere la necessaria esperienza ad un gruppo di atleti che finora non ha impressionato molto nell’avventura in NBA.

    ROSTER PHOENIX SUNS

    SACRAMENTO KINGS: Il progetto dei Kings va avanti e sembra venire sù veramente bene. Probabilmente sarà un anno di transizione per permettere ai giovani atleti a disposizione nel roster di crescere con tranquillità: il futuro dei Kings è assicurato dal promettentissimo Tyreke Evans, dal talentuoso centro DeMarcus Cousins, da Jason Thompson, da Marcus Thornton e dalla prima scelta di Sacramento all’ultimo Draft Jimmer Fredette, tremendo tiratore da 3 punti capace di segnare da qualsiasi posizione. In aggiunta anche qualche buon comprimario come Travis Outlaw, J.J. Hickson ed il ritorno di Johns Salmons. Peserà la perdita di Hayes, costretto a fermarsi per problemi cardiaci (come Jeff Green dei Celtics) ed il cui contratto è stato annullato. Per prendere lui era stato lasciato libero Sam Dalembert, ora invece Cousins non ha più un valido sostituto a centro area. Sembra ovvio che a Sacramento nessuno possa pretendere tanto ma se i giovani proseguiranno nella loro crescita e manterranno le promesse c’è la piccola possibilità di vedere lottare i Kings per l’ultimo posto playoff ad Ovest.

    ROSTER SACRAMENTO KINGS 

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  • NBA, Paul va ai Clippers. Howard, per ora, resta ai Magic

    NBA, Paul va ai Clippers. Howard, per ora, resta ai Magic

    E’ finita la telenovela del mercato NBA: Chris Paul, playmaker corteggiato in questi giorni da metà delle squadre della Lega, passa dai New Orleans Hornets ai Los Angeles Clippers. L’accordo è stato trovato poche ore fa e prevede il contemporaneo passaggio di 3 giocatori ed 1 futura scelta alla franchigia della Louisiana. In sostanza la seconda squadra di Los Angeles acquista Paul ed in cambio cede a New Orleans il centro Chris Kaman, l’ala piccola Al-Farouq Aminu e la guardia Eric Gordon ed in più una prima scelta al prossimo Draft, che sarà quella di Minnesota che i Timberwolves diedero ai californiani nel lontano 2005 in aggiunta allo scambio tra Sam Cassell e Marko Jaric. David Stern (commissioner NBA ma al momento anche Presidente degli Hornets), dopo essersi opposto per ben 2 volte alla cessione di Paul, prima ai Lakers in uno scambio a 3 team con l’inserimento degli Houston Rockets, poi 2 giorni fa proprio nei confronti dei Clippers dai quali pretendeva per cedere la sua “Stella” l’inserimento di Eric Gordon, ha finalmente dato il suo benestare visto che alla fine i Clips hanno accontentato le sue richieste. E tanta la soddisfazione sia a New Orleans (che è passata dal perdere Paul praticamente gratis a giugno 2012 ad un pacchetto importante di atleti ed una scelta altissima al prossimo Draft) che a Los Angeles, dove per una volta la squadra meno nobile della città parte leggermente favorita nei pronostici di inizio anno rispetto ai plurititolati cugini dei Lakers. Paul, 26 anni, convocato per 4 volte all‘All Star Game (in tutte le ultime 4 edizioni a partire dal 2008) è arrivato in Louisiana nella stagione 2005/2006 da Wake Forest University, chiamato come quarta scelta assoluta. Per lui 6 stagioni in maglia gialloceleste con una media di 18.7 punti, 9.9 assist e 2.4 recuperi di media a partita, realizzando numerosi record di franchigia. Ora l’avventura in California, dove lo aspetta una formazione altamente competitiva che potrà dire la sua in questa stagione anche ai playoff. I tifosi già sognano pensando alle magie che potrà regalare l’accoppiata che formerà con il fenomeno Blake Griffin, lo scorso anno rookie of the year, giocatore dall’atletismo spaventoso.

    Chris Paul, New Orleans Hornets | © Harry How/Getty Images

    L’altro oggetto del desiderio delle rimanenti squadre NBA è Dwight Howard. Nel pomeriggio di ieri si era fatta largo la voce che voleva il centro degli Orlando Magic in procinto di trasferirsi ai New Jersey Nets in uno scambio che avrebbe coinvolto anche i Portland Trail Blazers. In sostanza la trade avrebbe visto l’approdo di Howard, Chris Duhon ed Hedo Turkoglu (pesanti contratti di cui Orlando vuole disfarsi) ai Nets che avrebbero girato il centro Brook Lopez e 2 future prime scelte alla franchigia della Florida. Queste 2 scelte abbinate ad una dei Magic sarebbero poi finite a Portland in cambio di Gerald Wallace, talentuosa ala che avrebbe formato una grande coppia con Lopez sotto canestro ad Orlando. Ai Trail Blazers infatti avrebbero fatto molto più comodo 3 prime scelte future per ricostruire la squadra, ora povera di talento dopo il ritiro dell’asso Brandon Roy a soli 27 anni per problemi alle ginocchia, e vista la situazione molto delicata dell’altro uomo franchigia Greg Oden, centro dal potenziale incredibile ma limitato in questi anni da diversi infortuni ai legamenti di entrambe le ginocchia. In serata però è arrivato il dietro-front dei Magic che per ora hanno tolto il loro giocatore simbolo dal mercato nella speranza che un eventuale titolo NBA a fine campionato possa far ritornare Howard sui suoi propositi decidendo magari di rinnovare il contratto in scadenza a luglio e restare avita in Florida.

    Richard Hamilton, scaricato dai Detroit Pistons tramite clausola Amnesty, firma un biennale con opzione per la terza stagione ai Chicago Bulls che quindi sopperiscono al mancato arrivo di Marco Belinelli (che ieri ha prolungato per un’altra stagione con gli Hornets) prendendo un giocatore perimetrale esperto che potrà dare un grande contributo nell’arco del torneo.

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  • NBA, Marc Gasol resta a Memphis. Paul-Clippers, questione di ore

    NBA, Marc Gasol resta a Memphis. Paul-Clippers, questione di ore

    Marc Gasol, centro spagnolo in NBA dei Memphis Grizzlies, fatello minore del più famoso Pau, ala grande dei Los Angeles Lakers (almeno fino ad ora), resterà con la franchigia del Tennessee per i prossimi 4 anni. I Grizzlies hanno infatti pareggiato l’offerta degli Houston Rockets che nella giornata di ieri avevano fatto pervenire all’agente del giocatore una proposta molto interessante da 58 milioni di dollari per 4 anni. Essendo un free agent con restrizione Memphis ha potuto trattenere il suo centro dandogli un contratto analogo. Marc, scelto dai Los Angeles Lakers al Draft del 2007, ha giocato solo ed esclusivamente con i Grizzlies nella Lega, visto che nel 2008 proprio i gialloviola che detenevano i suoi diritti lo scambiarono a Memphis per acquistare il fratello Pau. Beffati anche i New Orleans Hornets che, perso proprio ieri David West, accasatosi agli Indiana Pacers, avrebbero voluto sfruttare l’ampio margine salariale a disposizione per acquisire proprio Marc Gasol. Il forte centro iberico nell’ultima stagione è stato uno dei principali protagonisti dei Grizzlies, approdati dopo qualche annata buia nuovamente ai playoff, dove la loro corsa è stata fermata dagliOklahoma City Thunder in semifinale di Conference (dopo aver eliminato al primo turno per 4-2 la squadra con il seed numero 1 della Western Conference ovvero i SanAntonio Spurs). Le cifre d’altronde parlano chiaro: per lui 82 gare disputate (sempre presente) con 11.7 punti, 7 rimbalzi e 1.7 stoppate di media a partita nella regular season 2009/2010, numeri poi migliorati nei 13 incontri dei playoff chiusi a 15 punti, 11.2 rimbalzi e 2.2 stoppate di media. Una riconferma importante per i Memphis Grizzlies che ora puntano a migliorare decisamente l’ottimo campionato disputato lo scorso anno.

    Marc Gasol, Memphis Grizzlies | © Ronald Martinez/Getty Images

    Chris Paul intanto è sempre più vicino ai Los Angeles Clippers: nelle ultime ore c’era stato uno stop alla trattativa con New Orleans voluto, come già successo qualche giorno fa con i cugini dei Lakers, dal commissioner David Stern, che al momento deve fare anche le veci di Presidente degli Hornets dato che la franchigia della Louisiana appartiene alla Lega in attesa di nuovi investitori. Stern aveva bloccato l’affare con i Clips non convinto totalmente dalle contropartite tecniche del team californiano: Eric Gordon, Chris Kaman, Al-Farouq Aminu e una prima scelta (quella che i Clips hanno ricevuto da Minnesota) al prossimo Draft, un pacchetto molto invitante rispedito al mittente da Stern che voleva inserire nella trade un ulteriore giocatore, il giovane playmaker Eric Bledsoe. La contro proposta ha fatto infuriare la dirigenza losangelina che ha interrotto le trattative. Ma Chris Paul fa veramente gola ai “cugini” dei Lakers ed ecco che con una mossa a sorpresa i Clippers hanno messo sotto contratto il veterano playmaker Chauncey Billups, 35 anni, tagliato con la clausola “Amnesty” dai New York Knicks qualche giorno fa, acquisto che di fatto permette l’inserimento di Bledsoe nello scambio con gli Hornets. Ad ore si attende la nuova risposta di Stern che secondo molti esperti dovrebbe essere positiva per finalizzare l’affare. Il diretto interessato, Chris Paul, chiede ai Clippers garanzie in vista del futuro e comunque non rinnoverà il contratto sulla lunga scadenza con i rossoblu limitandosi ad attivare semplicemente la player option, ovvero un rinnovo annuale, opzione contemplata nel suo attuale contratto. Se i Clippers si riveleranno una squadra da titolo allora poi Paul firmerà l’estensione pluriennale, altrimenti se il progetto dovesse fallire potrà diventare free agent nell’Estate 2013 e sarà libero di andare dove più desidera.

    Intanto David West spiega perchè Paul vuole andare via dagli Hornets e perchè lui stesso lo ha già fatto:

    Oggi è dura lavorare senza un proprietario che possa dare una direzione, per questo ho visto subito difficile la mia permanenza a New Orleans. Ci sono stati vari eventi che hanno allontanato me e Chris Paul dalla franchigia. Se hai Paul, devi fare di tutto per fare felice il tuo uomo-franchigia. E allora non devi lasciar partire a cuor leggere il suo migliore amico, Jannero Pargo, e non puoi commettere l’errore di non consultare Paul in occasione della cessione di Tyson Chandler. Non ho nulla contro il suo sostituto, Emeka Okafor, ma la partenza di un giocatore come Chandler ha fatto vacillare le nostre illusioni, Jeff Bower avrebbe dovuto sentire i nostri pareri prima di queste operazioniDemps e Monty Williams ci hanno invece consultato per ogni scelta, ma ormai era già tardi

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    NBA, David West ai Pacers. Paul vicino ai Clippers

    Importanti movimenti ed indiscrezioni nelle ultime ore in NBA: David West ha accettato la proposta degli Indiana Pacers mentre il compagno di squadra nelle ultime stagioni ai New Orleans Hornets, il playmaker Chris Paul, pare destinato ai Los Angeles Clippers.

    Chris Paul & David West | © Chris Graythen/Getty Images

    L’ala grande, reduce da un intervento di ricostruzione dei legamenti del ginocchio per via di un infortunio capitatogli a pochi giorni dall’inizio dei playoff dello scorso campionato, ha firmato un contratto biennale a 20 milioni di dollari complessivi con la franchigia di Indianapolis, che si è inserita prepotentemente tra West ed i Boston Celtics nei giorni scorsi spiazzando il General Manager dei biancoverdi Danny Ainge che ha dovuto necessariamente abbandonare la trattativa. I gialloblu sono attivissimi sul mercato e seguono l’evolversi della situazione Kirilenko (che non ha ancora deciso se tornare in NBA o continuare a giocare con il CSKA Mosca) ed hanno proposto ai Grizzlies Josh McRoberts per avere in cambio O.J. Mayo.

    La coppia che ha contribuito al successo degli Hornets degli ultimi anni si divide ed anche Chris Paul a breve andrà via dalla Louisiana: per lui si parla insistentemente dei Los Angeles Clippers che avrebbero accettato di inserire nello scambio Eric Gordon oltre ai soliti noti Al-Farouq Aminu, il contratto in scadenza di Chris Kaman e una prima scelta del prossimo Draft che i Clippers hanno avuto da Minnesota. Paul ha rassicurato la dirigenza rossoblu anche sull’eventuale prolungamento di contratto. Unico ostacolo alla conclusione della trade l’inserimento dei Golden State Warriors che propongono come pedina di scambio l’ambìto Stephen Curry, oltre a qualche futura scelta nei prossimi Draft. Staremo a vedere le mosse degli Hornets.

    Intanto pare destinata a finire lo scontro proprio tra Golden State e Clippers per il centro DeAndre Jordan: nei giorni scorsi la squadra di Oakland aveva proposto un contratto di 4 anni per 40 milioni di dollari complessivi. I Clippers, secondo alcune indiscrezioni, avrebbero però pareggiato l’offerta per il loro atleta (che era free agent con restrizione) che resterà quindi a Los Angeles . Chiusura per Marc Gasol, fratello di Pau: Houston offre 55 milioni di dollari totali per 4 anni, si attende la risposta di Memphis che vorrebbe trattenere il giocatore.

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    NBA, i Clippers si muovono per Chris Paul

    Chris Paul, playmaker che gioca in NBA con i New Orleans Hornets, squadra che ha nel roster anche il nostro Marco Belinelli, è l’uomo mercato del momento: su di lui si stanno muovendo tantissime squadre per cercare di strapparlo alla franchigia della Louisiana dato che il giocatore a fine campionato sarà libero di cercarsi una nuova sistemazione in quanto free agent. Il numero 3 dei “Calabroni” ha già fatto sapere al General Manager del suo attuale team che non rinnoverà il contratto quindi a New Orleans hanno optato per la sua cessione onde evitare di restare con un pugno di mosche in mano a fine campionato.

    Chris Paul, New Orleans Hornets | © Harry How/Getty Images

    Una cosa è certa, Paul vuole fortemente i New York Knicks per poter finalmente giocare assieme ai suoi grandi amici Carmelo Anthony ed Amar’è Stoudemire in una grande arena come quella del Madison Square Garden. Tuttavia i Knicks non hanno contropartite tecniche adeguate per prelevare immediatamente il playmaker e dargli la possibilità di giocare subito a New York.

    Ecco perchè le altre squadre non restano a guardare e sono pronte a proporre scambi molto vantaggiosi agli Hornets: in prima fila ci sono i Los Angeles Clippers che sacrificherebbero per lui Eric Bledsoe (che diventerebbe di troppo essendo l’ennesima point guard nel roster), Al-Farouq Aminu, il fortissimo centro di nazionalità tedesca Chris Kaman e i diritti su una seconda scelta al prossimo Draft che i rossoblu hanno ricevuto da Minnesota. Intoccabili, ovviamente, la guardia Eric Gordon, il centro DeAndre Jordan (esploso nell’ultima stagione dopo l’infortunio proprio di Kaman) e la “Stella” Blake Griffin, un’ala grande dal talento spaventoso autore di un campionato eccezionale, convocato immediatamente per l’All Star Game al suo primo anno sui parquet della NBA e vincitore del premio di matricola dell’anno. I 3 giocatori appena citati, più Paul in cabina di regia ed il probabile innesto di Caron Butler (che sarà acquisito sul mercato dei free agent) in ala piccola renderebbero la seconda squadra di Los Angeles una vera e propria corazzata. Naturale che però, cedendo tanto talento a New Orleans, i Clippers vogliano avere determinate garanzie per non vedersi poi sfilare via Paul a fine anno da qualche altra squadra e chiedono alla franchigia della Louisiana di far prolungare il contratto al playmaker. Un’operazione quasi impossibile vista la volontà di Paul di giocare a New York. Ma in NBA le cose cambiano in fretta e magari nei prossimi giorni ci saranno grosse novità per “leggere” in modo più chiaro questa situazione.

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