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  • Napoli, Insigne resta ma Zeman lo vuole a Roma

    Napoli, Insigne resta ma Zeman lo vuole a Roma

    Data per scontata la partenza di Lavezzi, del quale si aspetta a giorni l’annuncio ufficiale del passaggio al Psg e in pieno fermento per l’adeguamento di contratto di Cavani che qualora  non dovesse ottenere una cifra adeguata al proprio rendimento e status da top player, potrebbe cedere alle lusinghe delle sirene che lo vogliono lontano dal Vesuvio (vedi Juventus). L’altro punto cruciale della campagna acquisti dei partenopei è la conferma del giovane attaccante cresciuto nel vivaio azzurro Lorenzo Insigne che nella scorsa stagione ha ben figurato nelle fila del Pescara del guru Zeman.

    Proprio il tecnico boemo, tornato nelle scorse settimane sulla panchina della Roma, vorrebbe riportare alla propria corte il giovane attaccante napoletano e rimane alla finestra pronto a sfruttare la minima indecisione da parte della proprietà del Napoli, titolare del cartellino, per accaparrarsi le prestazioni del suo pupillo.

    Lorenzo Insigne| © Giuseppe Bellini/ Getty Images

    Attraverso le parole del proprio procuratore però il ragazzo ha fatto intendere che il suo sogno futuro è quello di giocare al San Paolo, nello stadio che fu del grande Diego Maradona.

    La volontà del Napoli è al momento quella di trattenerlo nelle proprie fila, aggregandolo ai partenti per il ritiro, c’è da capire se per utilizzarlo eventualmente come pedina di scambio per arrivare a qualche prezzo più pregiato, sacrificandolo in comproprietà o se il giovane avrà il proprio spazio all’interno di un gruppo che dopo la partenza del Pocho avrà sicuramente bisogno di qualche puntellatura. Inoltre il contratto di Insigne dovrebbe essere rivisto in merito anche alle promesse che il presidente De Laurentiis aveva fatto al ragazzo, qualora avesse dimostrato nella passata stagione di poter essere inserito nella rosa della prima squadra.

    Nel calcio si sa nulla è scontato e pronta ad approfittarne c’è sempre la Roma di Zeman, che al momento non ha effettuato nessun sondaggio con i partenopei e che potrebbe al massimo puntare sulla gratitudine che l’attaccante nutre nei confronti del tecnico boemo, che nello scorso campionato di B gli ha dato modo, a lui come ad Immobile e Verratti, altri pezzi pregiati del mercato, di esplodere a tal punto da ricevere le attenzioni dei maggiori club italiani e non solo. La situazione però pare ormai chiara, le parti si dovranno incontrare e smussare gli ultimi angoli della trattativa, ma il futuro dell’ex pescarese è sempre più a tinte azzurre.

  • Napoli: Mazzarri e De Laurentiis contrasti sul mercato

    Napoli: Mazzarri e De Laurentiis contrasti sul mercato

    Mazzarri – De Laurentiis l’idillio è già finito? Sembrerebbe proprio di si visto che il tecnico azzurro sicuramente non starà impazzendo di gioia nel veder rigettate da De Laurentiis tutte le sue intuizioni di mercato. Il primo nome della lista della spesa firmata Walter Mazzarri era Branislav Ivanovic, difensore del Chelsea e della nazionale serba, proprio lui che pochi mesi fa a Stamford Bridge castigò il Napoli nei tempi supplementari del ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Il presidente del Napoli ha risposto picche alla prima richiesta generata dalla volontà (di Mazzarri) di competere ad altissimi livelli partendo dal rafforzamento del reparto difensivo, troppe volte caduto nel mirino della critica nella scorsa stagione. L’ingaggio del difensore blues è superiore al tetto ingaggi napoletano e il presidente partenopeo non ha mai mancato occasione per dire di voler continuare a crescere guardando sempre con molta attenzione la voce bilancio in chiave Fair Play finanziario.

    Aurelio De Laurentiis © Andreas Rentz/Getty Images

    Ecco allora che difensori del calibro di Ivanovic difficilmente arriveranno all’ombra del Vesuvio. E i tifosi napoletani si chiederanno: ma chi arriverà allora? Semplice. Giocatori giovani di prospettiva con ingaggi non esorbitanti in linea con i parametri societari impostati per garantire alla società azzurra un futuro sempre più roseo sia a livello di risultati che economico. Un nome già accostato al Napoli tempo addietro e che rispecchia al meglio il discorso fatto prima è quello di Medhi Benatia, 25enne centrale difensivo di proprietà dell’Udinese; il difensore marocchino ha un ingaggio che rientra nei piani napoletani e accetterebbe di buon grado l’approdo in azzurro. Resta da trattare con l’Udinese sull’acquisizione del cartellino, il cui prezzo si aggira intorno ai 15 milioni di euro. Potrebbe essere proprio Benatia l’acquisto top del reparto difensivo azzurro visto che il secondo nome (e che nome) della lista di Mazzarri è stato Mats Hummels, centrale difensivo del Borussia delle meraviglie. L’allenatore del Napoli ha dimostrato, dimostra e dimostrerà di capirne tanto di calcio ma spesso dimentica (o fa finta di dimenticare) le parole del suo presidente volte a puntare sui giovani da far diventare campioni (per vincere in un prossimo futuro) e non puntare su campioni già affermati (per vincere subito). Un difensore giovanissimo e di prospettiva la società azzurra l’ha individuato in Marco Capuano, classe 1991 del Pescara neo promosso, autore di una stagione superlativa sui campi della serie B. L’incontro con il Pescara avverrà a breve e il prestito di Insigne per un altro anno potrebbe agevolare la buona riuscita della trattativa.

    Passiamo a metà campo dove l’ex allenatore di Reggina e Sampdoria avrebbe desiderato veder giocare Lassana Diarra (vicino all’approdo al Fulham). Niente da fare anche per il francese e allora il Napoli sta virando su piste più abbordabili come quelle che portano a Gaby Mudingayi (Bologna) e Anatolij Tymoschuk (Bayern Monaco), esperto centrocampista ucraino impegnato tra l’altro ad Euro 2012. Proprio dalla vetrina degli europei il Napoli ha preso spunto e starebbe sondando il terreno per Simon Poulsen, classe 84 militante nell’Az Alkmaar. L’esterno sinistro della nazionale danese è stato uno dei migliori in campo nella gara d’esordio vinta 1-0 contro l’Olanda e la società azzurra potrebbe farci più di un pensierino. Infine si avvicina l’addio di Lavezzi che nei prossimi giorni firmerà il suo ricco contratto parigino mentre sempre dalla Francia arriverà (via Lione) molto probabilmente il primo colpo del Napoli: Aly Cissokho. I tifosi azzurri fremono, Mazzarri pure.

  • Roma, Zeman punta Giuseppe Rossi e Insigne

    Roma, Zeman punta Giuseppe Rossi e Insigne

    Sono iniziati i grandi lavori in casa Roma, dopo l’arrivo di Zeman in panchina. L’intenzione del boemo è quella di ricostruire una Zemanlandia doc, di quelle da far emozionare, nel bene o nel male, senza vie di mezzo. A Roma si batte forte la pista che porta a Lorenzo Insigne.

    Difficile la trattativa, sebbene ci sia stata un’apertura da parte del procuratore del giocatore, Antonio Ottaiano, che al sito Gazzettagiallorossa.it ha rilasciato  importanti dichiarazioni in merito all’opportunità giallorossa. L’intervista, riportata in maniera integrale su Calciomercato.com, mostra il forte desiderio del fantasista di raggiungere al più presto Zeman, su qualunque panchina sieda.

    E non importa se una città come il Napoli lo consideri già il nuovo Lavezzi, il numero 10 che può riaccendere l’entusiasmo della folla partenopea e falle raggiungere livelli di sonoro raggiunti solamente 20 anni fa. Nonostante l’agente ribadisca l’intenzione del proprio assistito di continuare ad essere allenato dal boemo, lanciando messaggi d’amore anche alla piazza di Roma, lo stesso procuratore però torna con i piedi per terra una volta analizzata la situazione Napoli, con De Laurentiis in primis che difficilmente potrà vendere un calciatore del genere a una diretta concorrente per un posto nell’Europa che conta.

    lorenzo insigne | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    C’è poi un concreto interesse da parte della Roma verso il Sottomarino giallo Giuseppe Rossi. L’attaccante del Villareal, retrocesso quest’anno in Segunda, non è più un obiettivo di mercato irrealistico, come lo era stato la scorsa estate, quando Sabatini andò a bussare alla porta del presidente spagnolo e si vide recapitata una richiesta di 25 milioni, ritenuta fuori mercato dalla società capitolina.

    Ora le cose sono cambiate. Da una parte il costo del cartellino è sceso automaticamente di almeno un terzo del valore dopo la debacle del Sottomarino nella Liga, mentre l’ennesimo infortunio patito al ginocchio dall’attaccante azzurro ha definitivamente dimezzato la sua quotazione, che ora si aggira intorno ai 10-12 milioni di euro. La Roma sembra non curarsi dell’infortunio del Pepito, che lo terrà fuori fino a marzo 2013, e vuole ugualmente approfittare del momento per acquistare un sicuro big per la prossima stagione.

  • La Roma di Zeman, Totti al centro del progetto

    La Roma di Zeman, Totti al centro del progetto

    È cosa ormai fatta per il ritorno di Zeman alla Roma. Il tecnico boemo dopo essere tornato alla ribalta con la promozione in Serie A del suo Pescara, attraverso un calcio divertente e spettacolare come suo specifico marchio di fabbrica, prepara il suo rientro nel club giallorosso dopo l’addio del 1998 con il quinto posto in bacheca, e la successione di Capello. Le ultime parole pronunciate sul palco nel bel mezzo della festa per la promozione del Pescara in A, avevano fatto presagire ai tifosi un addio imminente, con la Roma, unica società che avrebbe potuto realmente far vacillare il tecnico boemo. Manca ancora l’ufficialità, sia chiaro, ma dalle parole rilasciate in una recente intervista all’emittente sportiva Sky Sport 24, lo stesso Zeman fa trapelare come per sancire il nuovo matrimonio giallorosso manchino solo la firma e i dettagli. La voglia di rivincita, e di riscatto saranno il catalizzatore di un progetto Roma che dopo l’annata fallimentare di Luis Enrique dovrà iniziare a dare i suoi frutti, riportando i giallorossi nei posti alti della classifica.

    Zdenek Zeman © Marco Luzzani Getty Images Sport

    ACCORDO RAGGIUNTO – L’incontro con Franco Baldini di lunedì ha portato i frutti sperati. La conferma arriva attraverso le stesse parole del boemo che in merito al suo futuro ha spiegato di aver parlato con la società giallorossa e di essere a buon punto. Il ritorno a Roma è visto da Zeman come una sorta di rivincita e un’opportunità di tornare ad allenare nel calcio che conta dopo un’uscita di scena per motivi ‘esterni’ al mondo del calcio:

    “Per me questa avventura rappresenta tante cose, una rivincita e una nuova occasione. Sono uscito dalla Roma perché dovevo uscire. Sono uscito per un problema politico, non per il rendimento. Nel 1998, dopo lo scandalo (doping, ndr), la Roma ha perso più di venti punti per le decisioni di altri. Con venti punti in più, la squadra sarebbe stata competitiva. Continuando con me, l’anno dopo la Roma non avrebbe fatto meglio quindi è stato giusto cambiare”.

    TOTTI E I GIOVANI – La Roma del futuro inizierà a prendere forma verosimilmente già da venerdì, data in cui ci sarà un altro incontro tra Zeman e Baldini per porre la firma sul contratto e l’ufficialità al nuovo tecnico giallorosso. Sul capitolo Totti, Zeman ha spiegato come se il capitano della Roma continuerà a dimostrare il suo valore, giocherà titolare, anche nel ruolo di prima punta. Filosofia chiara e senza possibilità di fraintendimenti: gioca chi merita, senza considerare la carta d’identità dei calciatori, nonostante il tecnico boemo spesso riesca a ottenere i suoi migliori risultati proprio con i più giovani.

    MERCATO – Ovviamente è prematuro parlare di mercato prima della firma di Zeman, ma le primissime indiscrezioni giornalistiche parlano di alcune precise preferenze del boemo. Nella lista dei desideri spunta il nome di Angelo Ogbonna, giovanissimo difensore del Torino in ottica Nazionale azzurra e sui cui sono forti gli interessi anche di altri importanti club di Serie A. Occhio anche ai fedelissimi del Pescara che potrebbero e magari vorrebbero seguire Zeman alla Roma, tra cui Verratti e Insigne. Difficilissimo per gli ultimi due con Verratti che a scanso di sorprese rimarrà un altro anno a Pescara e Insigne probabilmente con l’addio di Lavezzi vestirà l’azzurro di Napoli. Rimane apertissimo il discorso su Destro, ma c’è da battere la concorrenza di Juventus e Inter che al momento sembrano essere in vantaggio.

  • Lorenzo Insigne eletto miglior giovane serie B 2012

    Lorenzo Insigne eletto miglior giovane serie B 2012

    E’ il napoletano Lorenzo Insigne il miglior giovane del campionato di Serie B secondo il sondaggio effettuato dal sito di Sky Sport: il giocatore del Pescara, neopromosso di Zeman, in prestito dal Napoli, ha ottenuto, infatti, il 52,93% delle preferenze, che gli hanno permesso di battere la concorrenza di un’altra promessa del nostro calcio, ossia Alessandro Florenzi  del Crotone, ma in prestito dalla Roma. Un testa a testa in finale tra i due gioiellini, entrambi classe 1991, ventunenni di belle speranze e dal grande potenziale, che si affacciano al grande calcio con la volontà di far bene, continuando sulla positiva strada intrapresa finora.

    In tal senso, si è espresso anche Angelo Peruzzi, vice di Ciro Ferrara tecnico dell’Under 21 Azzurra, che ha sottolineato il grande talento del giovane Lorenzo Insigne, proprio nel giorno della sua consacrazione come miglior giovane del campionato cadetto, oltre che vincitore del titolo di migliore attaccante esterno della serie Bwin 2012, realizzando diciotto gol in maglia biancoazzurra.

    Lorenzo Insigne | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    La premiazione del giovane Lorenzo Insigne verrà trasmessa in diretta da Sky Sport nel pre-partita di Pescara-Nocerina, in programma sabato 26 Maggio alle ore 20.45 e che si preannuncia come una passerella festosa per gli abruzzesi, che celebreranno nello stadio casalingo la promozione in serie A ottenuta con una giornata di anticipo al Marassi contro la Sampdoria.

    Dopo la festa e la premiazione, però, per il giovane Lorenzo sarà tempo di pensare al proprio futuro che, al momento, è ancora incerto: le richieste di certo non mancano, soprattutto da parte di club che vorrebbero ottenerlo in prestito, ma ci sarebbe anche la possibilità di un suo ritorno al Napoli, in particolare dopo le parole di grande stima nei suoi confronti espresse dal presidente De Laurentiis, sempre che il tecnico Walter Mazzarri gli offra le opportune garanzie, “senza aver la pretesa di partire titolare” ma, perlomeno, la possibilità di essere considerato alla pari con gli altri attaccanti: in caso contrario, il giovane Lorenzo è pronto a restare ancora un anno a Pescara.

     

    I gol di Lorenzo Insigne nel campionato Serie B 2012
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  • De Laurentiis punta su Insigne per il dopo Lavezzi

    De Laurentiis punta su Insigne per il dopo Lavezzi

    Come in un film, uno dei più riusciti e ben scritti, domenica sera l’avventura di Aurelio De Laurentiis alla presidenza del Napoli ha avuto un risvolto da incorniciare, raggiungendo un traguardo importante e desiderato, una vittoria che la città partenopea bramava da troppo tempo, una Coppa da alzare al cielo, una nottata dedicata ai festeggiamenti, che facesse rivivere i fasti di un tempo, di un epoca lontana e spesso rimpianta. Il presidente Aurelio De Laurentiis è stato l’artefice di tutto questo, ha creduto fortemente nel suo progetto, ha portato avanti i valori della napoletanità e della valorizzazione dei suoi aspetti peculiari, per dimostrare al mondo intero che il prodotto Napoli può essere un investimento redditizio, ma anche molto di più, regalando un sogno alla sua città che, ora, lo ama ancora di più.

    Parla del risultato raggiunto ma non solo, il presidente produttore, che da uomo d’affari navigato guarda già al futuro, alle prospettive della società e della squadra. In ottica mercato in uscita, ad esempio, la questione più importante e delicata riguarda il Pocho Lavezzi, in bilico fra la commozione del saluto e la volontà di voltare pagina, calandosi in una realtà diversa che, probabilmente, sarà oltralpe, nel Paris Saint Germain di Ancelotti e Leonardo che, allo stato dei fatti, sembra essere l’unico club in grado di versare la clausola rescissoria nelle casse del club partonopeo: 30,8 milioni di euro, all’incirca.

    De Laurentiis, dunque, non si lascia abbattere dalla nostalgia per un addio sempre più vicino, e punta dritto ad individuare il successore dell’argentino. Un giovane, naturalmente, che possa garantire al Napoli un futuro importante ed al quale il Napoli possa offrire il giusto spazio e l’adeguata visibilità, com’è giusto che sia: sarà il giovane Insigne il successore designato di Lavezzi, e sarà lui la pagina nuova del club azzurro. “A me piace Insigne perché e un uomo squadra, lui e suo fratello stanno facendo benissimo, avete visto? E allora che facciamo? Li riportiamo a Napoli per non farli mai giocare perché gioca sempre il Pocho Lavezzi? I giovani devono giocare”.

    Lorenzo Insigne | © Getty Images

    Parole chiare, dirette e mirate, per far capire al giovane gioiellino del Pescara di Zeman la volontà del club di puntare su di lui, per valorizzarlo al meglio, in campo, perchè “solo chi gioca può migliorare e crescere facendo esperienza e nel Napoli potrà farlo, perchè con gli impegni europei serve un organico meno ridotto. In questo organico Insigne ci può stare bene”.

    Ecco perchè, nonostante ci siano molte società interessate essendo disposte anche a rilevarlo “in toto” (anche dall’Inghilterra e dalla Francia, ndr) ed altrettante interessate ad un eventuale prestito (su tutte Chievo e Atalanta, ndr) il procuratore del calciatore, Fabio Andreotti, finora ha sempre sottolineato la volontà del calciatore di “rimanere legato al Napoli, che lo detiene in comproprietà”.

    Lorenzo Insigne, dunque, secondo il presidente partenopeo è già maturo e può essere lanciato nei prossimi impegni di Europa League del Napoli, invertendo la rotta rispetto all’impostazione gestionale di Walter Mazzarri, che finora ha sempre dato maggior spazio ai senatori piuttosto che ai giovani, ritenendo che – prima di esser lanciati – debbano avere le spalle larghe e la necessaria esperienza, soprattutto per poter giocare in una piazza particolarmente calda ed ambiziosa come quella napoletana.

  • Napoli, Insigne è il sostituto di Lavezzi

    Napoli, Insigne è il sostituto di Lavezzi

    Nemmeno il tempo di gioire per una Coppa Italia vinta contro una Juve imbattuta, che il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, inizia a pianificare il prossimo mercato estivo alle porte. La domanda tormentone del momento arriva puntuale da tutti i tifosi napoletani innamorati e un po’traditi dal Pocho, e dai giornalisti di Sky Sport 24 che chiedono al numero uno del Napoli, quale sarà il futuro del numero 22, Ezequiel Lavezzi?

    “Lavezzi? Il Pocho ha ventisette anni, facciamolo decidere del suo destino, c’è una clausola rescissoria, se qualcuno si presenta e la paga andrà via”.

    Parole che confermano ulteriormente un addio ormai annunciato da tempo. Le stesse lacrime del giocatore a fine partita sono il segnale chiaro e inequivocabile di come il suo ciclo con la maglia del Napoli sia ormai giunto a scadenza. Nessuno è incedibile, questo è il De Laurentiis pensiero, soprattutto ragionando in termini di Fair Play Finanziario e con 31 milioni di euro che permetterebbero importanti investimenti sul mercato in entrata.

    Proprio parlando di un possibile sostituto in grado di colmare il vuoto lasciato dall’addio dell’argentino, il presidente continua l’intervista scoprendo senza timori le carte da giocare sul mercato, con un chiaro riferimento al gioiello del Pescara di Zeman, Lorenzo Insigne:

    “A me piace Insigne perché e un uomo squadra, lui e suo fratello stanno facendo benissimo, avete visto? E allora che facciamo? Li riportiamo a Napoli per non farli mai giocare perché gioca sempre il Pocho Lavezzi? I giovani devono giocare…”

    Lorenzo Insigne © Giuseppe Bellini Getty Images Sport

    Inizia dunque a prendere la giusta fisionomia il nuovo Napoli, che avendo scelto in un primo tempo Palacio come vice Lavezzi, vista la netta accelerazione nella trattativa da parte dell’Inter, vira con decisione sul giovane fantasista del Pescara. Lo stesso De Laurentiis avrebbe contatto telefonicamente Zeman per avere conferme sulla tenuta tecnica e psicologica del giocatore qualora fosse chiamato a giocare in una big come il Napoli, ottenendo conferme e risposte favorevoli.

    Ovviamente c’è prima da chiarire se Mazzarri continuerà a sedere sulla panchina del Napoli nella prossima stagione. DeLa sembra essere tranquillo, confidando negli anni di contratto rimanenti che legano il tecnico alla panchina partenopea, ma nel calcio si sa, basta un mal di pancia a far cambiare le carte in tavolo con poco tempo.

  • Pescara – Vicenza 6-0, spettacolo Zemanlandia

    Pescara – Vicenza 6-0, spettacolo Zemanlandia

    E’ indigestione di gol allo stadio Adriatico di Pescara per la sfida tra i padroni di casa di Zdenek Zeman e gli ospiti di Gigi Cagni, al ritorno sulla panchina veneta proprio in questa giornata: Pescara – Vicentza termina con punteggio tennistico, 6-0 per gli abruzzesi, confermando lo stato di forma eccezionale degli adriatici che nelle ultime tre partite ha conquistato 9 punti con 13 reti all’attivo e zero al passivo.

    E’ tornata Zemanlandia, gol e spettacolo a profusione, con dominio imbarazzante e difesa sigillata (i detrattori del boemo gridano al miracolo) su un Vicenza davvero derelitto. L’immagine di Gigi Cagni in piedi davanti alla propria panchina mentre assiste al naufragio dei suoi è una metafora che dice molto di più dei battibecchi dello stesso tecnico biancorosso con i giornalisti nella mixed zone. Ciro Immobile al 26 gol stagionale (capocannoniere incontrastato di Serie B), Capitan Sansovini con un ruolo ‘alla Altafini’, il ‘nuovo Pirlo’ alias Marco Verratti ma soprattutto Lorenzo Insigne, della stirpe dei piccoli fuoriclasse, sono i mattatori del 6-0.

    Zdenek Zeman © Giusepep Bellini/Getty Images

    Al 15’ Pescara in vantaggio: Lorenzo Insigne è lanciato in profondità da Verratti e batte Pisoglio con un preciso tocco che non lascia scampo all’estremo ospite in uscita. Al 33’, Insigne firma la doppietta personale ed il raddoppio biancazzurro con un pallonetto beffardo che non lascia scampo al portiere veneto (in precedenza annullata una splendida rete in sforbiciata allo stesso numero 11 pescarese). Il terzo gol abruzzese arriva al 15’ quando c’è sfortunata la decisiva deviazione di Pisano nella propria porta su torre aerea di Ciro Immobile a conclusione di grande azione manovrata.

    Al minuto 18 Sansovini sigla  il poker e la propria rete personale numero 15 in stagione aggirando anche Pinsoglio in uscita e depositando in rete a porta sguarnita. Ciro Immobile al 21’ trova la cinquina di giornata ed il goal personale numero 26 al 23’ con uno splendido pallonetto che mortifica il Vicenza. La sesta rete biancazzurra è firmata dal danese Matti Lund  Nielsen al 36’ che conclude una nuova azione spettacolo della Zeman’s Band con la propria rete stagionale numero 2. Il danese sembra avere conti in sospeso con le squadre venete: dopo il Padova, infatti, castiga anche il Vicenza.  E’ calcio spettacolo a Pescara, uno show made in Zemanlandia che non appare troppo severo per quanto visto in campo ma perfettamente aderente alle prestazioni offerte dai due team : naufraga sulle rive del mare Adriatico il Vicenza di Cagni mentre il Pescara di Zeman salpa a vele spiegate verso mete agognate e fantastiche.

    VIDEO PESCARA VICENZA 6-0

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  • Pescara, sei bellissimo. Padova umiliato in casa

    Pescara, sei bellissimo. Padova umiliato in casa

    Ricomincia con il botto il campionato di Serie B. Un Pescara stratosferico infatti esce dal periodo buio che lo stava caratterizzando surclassando con un altisonante 6 a 0 a domicilio un Padova irriconoscibile. Grazie a questi tre punti il Pescara sale a quota 65 in graduatoria, con un match, quello contro il Livorno, ancora da proseguire, riconquistando la terza posizione in attesa che il Sassuolo, fermo a 64, scenda in campo domani. Il Padova invece resta fermo a quota 56 a causa di questa seconda sconfitta di fila e domani vi è il serio rischio che i veneti rimangono addirittura fuori dalla zona play off.

    Qualche novità rispetto alle formazioni previste alla vigilia: Dal Canto lascia fuori Marcolini, Italiano e Cacia. Dentro Franco, Lazarevic e Succi. Dall’altra parte c’è Immobile che recupera dalla distorsione alla caviglia rimediata in settimana. Fuori Sansovini. Match che comincia nel ricordo di Piermario Morosini: note di Ligabue in sottofondo e tutti in campo, arbitri compresi, con la maglia numero 25, per ricordare il centrocampista del Livorno deceduto proprio una settimana fa contro il Pescara.

    Si comincia e la squadra di Zdenek Zeman è un vero e proprio rullo compressore. Dopo un tiro dal limite di Insigne ci prova Caprari, ma Perin risponde presente. Ancora Pescara pericoloso con un colpo di testa di Nielsen, palla di poco a lato. Lazarevic intanto prova un break ma sbaglia tutto sotto porta, come farà al 9’ Immobile che centra il portiere avversario Perin da buona posizione. Al 13’ clamorosa, doppia, occasione targata Insigne e Cascione ma sulla linea prima Perin poi Trevisan sventano la minaccia.

    Il portiere del Padova però continua a farsi trovare pronto e a cavallo del 20’ compie altri tre grandissimi interventi per due volte su Immobile e una su Insigne. E per poco non ci scappa la classica beffa: Lazarevic serve Ruopolo che presentatosi davanti ad Anania manca incredibilmente la palla del vantaggio. Insigne e Caprari chiamano in causa Perin sino a che, al 38’, Ruopolo non stende Cascione in area di rigore. Dal dischetto Immobile, stavolta, non sbaglia.

    Ciro Immobile © Claudio Villa/Getty Images

    Nella ripresa Dal Canto getta nella mischia sin da subito Marcolini ma è il Pescara a chiudere immediatamente i conti con Insigne, il quale nel giro di 4’ mette a segno due gol. Al 8’ sfrutta al meglio un assist di Immobile agganciando e calciando di destro, poi al 12’ lascia partire un tiro che si infila proprio sotto l’incrocio. Il Padova sotto di tre gol reagisce ma Portin, Cacia, entrato da poco, e Marcolini non hanno fortuna. Va meglio a Nielsen che al 25’ sfrutta un cross di Verratti insaccando.

    Dal Canto inserisce Dramè mentre Zeman nel giro di pochi minuti esaurisce la girandola dei cambi inserendo Gessa, Kone e Sansovini per Nielsen, Caprari ed Insigne. Al 38’ è proprio Sansovini che innesca Immobile il quale scattando sul filo del fuorigioco sigla la sua doppietta personale facendo scatenare l’ira del pubblico padovano contro i proprio giocatori. Nel finale c’è gloria anche per Cascione che fissa il punteggio su un clamoroso 0 a 6 con un tiro a giro sul secondo palo.

    Le azioni salienti di Padova Pescara 0-6:
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  • Il Pescara riparte da Padova. Incognita Immobile per Zeman

    Il Pescara riparte da Padova. Incognita Immobile per Zeman

    Dopo il nefasto ultimo turno di campionato, con la morte del centrocampista del Livorno Piermario Morosini, è tempo di ritornare in campo per le squadre di Serie B. E a farlo sarà proprio la squadra che il 25enne giocatore bergamasco stava affrontando quando ha perso la vita, il Pescara, ospite di un Padova che necessità di punti in chiave play off. La squadra di Zeman però, dopo un periodo molto buio, proverà a risalire la china per non compromettere quanto di buono fatto sin qui e continuare a credere ancora nella promozione diretta in Serie A.

    Dal Canto avrà qualche problema di troppo: Legati sarà assente per squalifica mentre Cutolo, Milanetto, Hallenius e Jelenic saranno assenti causa infortunio. In porta andrà Perin. Davanti a lui difesa a quattro con Trevisan e Schiavi, quest’ultimo favorito su Portin, al centro della difesa, mentre Donati e Renzetti agiranno sugli esterni. Il trio davanti alla difesa sarà formato da Bovo, Italiano ed uno tra Marcolini e Jidayi, con l’italiano favorito. Bentivoglio poi giocherà in appoggio alle due punti che dovrebbero essere Ruopolo e Cacia, anche se Succi è in agguato.

    Ciro Immobile | © Claudio Villa/Getty Images

    Zeman dovrà invece rinunciare a Zanon causa un’infiammazione al ginocchio. Sempre in dubbio invece Immobile che in settimana ha rimediato una distorsione alla caviglia. Davanti ad Anania dunque difesa formata da Romagnoli e Capuano centrali, con Balzano spostato a destra e Bocchetti a sinistra. In mezzo al campo confermato il trio Nielsen, Verratti e Cascione mentre in avanti Sansovini e Insigne sono sicuri del posto mentre l’impiego di Immobile si deciderà all’ultimo anche se è probabile che il tecnico boemo si affidi a Caprari.

    Padova Pescara, le probabili formazioni:
    Padova (4-3-1-2): Perin; Donati, Schiavi, Trevisan, Renzetti; Bovo, Italiano, Marcolini; Bentivoglio; Ruopolo, Cacia. In panchina: Pelizzoli, Portin, Franco, Jidayi, Cuffa, Lazarevic, Succi. Allenatore: Dal Canto
    Pescara (4-3-3): Anania; Balzano, Romagnoli, Capuano, Bocchetti; Nielsen, Verratti, Cascione; Caprari, Sansovini, Insigne. In panchina: Ragni, Brosco, Kone, Togni, Gessa, Immobile, Maniero. Allenatore: Zeman.