Impresa straordinaria per la coppia Nicolai e Lupo. Il duo azzurro del beach volley ha sconfitto con un perentorio 2-0 gli statunitensi Todd Rogers e Phil Dalhausser nel match valido per gli ottavi di finale del torneo olimpico. Gli azzurri approdano così ai quarti, dopo un inizio non di certo folgorante (sconfitta all’esordio contro il Brasile per poi essere ripescati per lo spareggio in qualità di lucky losers, dove hanno battuto i colleghi del Canada senza troppe difficoltà per 2-0). La vittoria conquistata questo pomeriggio è sorprendente. Nessuno infatti si aspettava che gli azzurri riuscissero a sconfiggere gli americani, testa di serie numero due del torneo e campioni in carica della disciplina (medaglia d’oro a Pechino 2008 contro la coppia brasiliana composta dagli atleti Araujo e Magalhaes).
Inutile dire come la sfida contro Rogers e Dalhausser non sia stata delle più semplici, come ogni impresa che si rispetti d’altronde. La chiave di volta nel primo set, quando gli azzurri hanno capito di avere tra le mani l’occasione unica di battere un duo nettamente più forte: 21-17 il parziale del primo set, a testimonianza del capolavoro tecnico-tattico della coppia Nicolai-Lupo. Ciò che più ha impressionato però è stato il secondo set, con i due italiani bravissimi a rintuzzare la rimonta a stelle e strisce che si stava pericolosamente concretizzando alla fine del set. Alla fine però è festa azzurra (meritata, aggiungiamo).
Adesso c’è attesa nel conoscere gli avversari degli azzurri al turno successivo. La sfida tra la coppia olandese Nummerdor-Schuil e quella svizzera composta da Bellaguarda-Heuscer emetterà il verdetto decisivo. I favori del pronostico sono tutti per gli olandesi. Quattro anni fa il duo dei Paesi bassi conquistò il quarto posto finale, perdendo la finale per il bronzo contro la coppia brasiliana Ricardo-Emanuel.
Vi diamo appuntamento a domani per seguire i quarti di finale del duo azzurro femminile Marta Menegatti e Greta Cicolari.
Gli Stati Uniti battono facilmente la Nigeria nella terza giornata del torneo di basket delle Olimpiadi di Londra (risultato finale 156-73) e diventano ufficialmente la squadra dei record: i 49 punti segnati solo nel primo quarto rappresentano il primato per punti segnati in una frazione, i 78 alla fine del primo tempo permettono di scavalcare il Brasile edizione 1988 (72 punti rifilati alla Cina), inoltre viene demolito il record di punti complessivi in un match che apparteneva sempre al Brasile 1988 (138 punti segnati all’Egitto), ben 18 in più quelli degli americani (ad infrangere questo record è Andre Iguodala con una tripla a 4 minuti e mezzo dal termine dell’incontro). Il +83 sugli africani è più che eloquente, non serve nient’altro da aggiungere, ci limitiamo a riportare però la stratosferica prestazione di un incontenibile Carmelo Anthony dato che la stella dei New York Knicks riesce a piazzare ben 37 punti in soli 14 minuti e 29 secondi di impiego sul parquet derivanti soprattutto da 10 triple (su 12 tentativi), record per un giocatore U.S.A. e parità con Oscar Schmidt per numero di tiri da 3 in un match ai Giochi (10 nel 1996).
Dopo la lunga carrellata di record enunciati dovremmo anche parlare della partita ma si rischia di scemare nell’ovvio e nella scontatezza: gli States partono a razzo (13-0) ed i Nigeriani vanno subito in bambola. La Nazionale a stelle e strisce non ha pietà degli avversari ed inizia a bombardare il canestro biancoverde di triple che alla fine saranno ben 29 su 49 tentativi per un irreale 65%!.
A 5 minuti dalla fine del terzo periodo gli U.S.A. segnano il 100esimo punto, con gli africani disperatamente aggrappati al “sogno” di non farsi doppiare. Che però crolla nell’ultimo quarto quando lo show degli Stati Uniti si completa con giocate d’autore per mandare in visibilio il pubblico sugli spalti. Oltre ai 37 punti di Anthony da segnalare i 21 di un ottimo Westbrook, i 16 di Bryant, i 15 di Love, i 14 di Durant e la doppia doppia di Deron Williams (13 punti e 11 assist). Gara da 6 punti per il più forte giocatore al Mondo, ovvero LeBron James rimasto comodamente in panchina per 29 dei 40 minuti totali.
Prossimo avversario degli americani sarà la Lituania che è stata battuta dalla Francia per 82-74: con 27 punti (9/14 al tiro, 5 rimbalzi e 2 assist) Tony Parker è il trascinatore dei transalpini, non bastano ai baltici i 17 punti di Kleiza. Bene anche l’Argentina che si sbarazza agevolmente della Tunisia per 92-69 (dopo un primo quarto sottotono), Ginobili chiude con 24 punti, 21 sono di Delfino e 20 di Scola.
Nell’altro Gruppo soffrono da matti ma vincono le 2 favorite al primo posto, Russia e Spagna: gli iberici rischiano grosso contro i padroni di casa ma alla fine la spuntano di un solo punto (79-78) con i Britannici che nel finale a suon di triple vanno vicinissimi alla rimonta ed al successo clamoroso (Deng 26 punti, Freeland 25 da una parte, Pau Gasol 17 e Calderon 19 dall’altra. La Russia invece si salva grazie ad una gran giocata di Fridzon (canestro da 3 punti a 4 secondi dal termine, in precario equilibrio fra l’altro) contro il Brasile (75-74): Shved però monopolizza l’attenzione, il nuovo giocatore dei Timberwolves, con i sudamericani avanti di 5 punti (72-67 a 90 secondi dalla sirena) prende per mano la squadra e segna 5 punti, sbaglia 2 tiri liberi, sforna 2 assist, prima a Mozgov e poi per la tripla di Fridzon della vittoria che annulla il canestro del 74-72 brasiliano di Huertas a 6 secondi dalla sirena.
Primo successo per l’Australia che ha la meglio sulla Cina (per 81-61) con i “Canguri” guidati da Mills (21 punti) ed Andersen (17 per il giocatore della Montepaschi Siena). Cinesi fanalino di coda del girone.
RISULTATI TERZA GIORNATA:
GRUPPO A:
Stati Uniti-Nigeria 156-73
Francia-Lituania 82-74
Argentina-Tunisia 92-69
GRUPPO B:
Brasile-Russia 74-75
Spagna-Gran Bretagna 79-78
Australia-Cina 81-61
CLASSIFICHE:
GRUPPO A:
Stati Uniti 6
Francia 5
Argentina 5
Nigeria 4
Lituania 4
Tunisia 3
GRUPPO B:
Spagna 6
Russia 6
Brasile 5
Australia 4
Cina 3
Gran Bretagna 3
È proprio tempo di record per Michael Phelps che, dopo aver conquistato nella giornata di mercoledì il titolo di numero uno al mondo per il maggior numero di medaglie vinte ai Giochi Olimpici, raggiunge un altro importante obiettivo: con la vittoria di ieri nei 200 misti, il cannibale di Baltimora ha infatti conquistato il terzo oro in tre edizioni diverse nella stessa gara alle Olimpiadi. Un record che fino ad oggi era stato raggiunto solamente da Dawn Fraser nei 100 sl e da Kristina Ezerszegi nei 200 dorso: il nuotatore americano ha però dovuto lottare con il connazionale Ryan Lochte, il quale ha tentato il tutto e per tutto per battere il recordman, ma alla fine si è dovuto accontentare della medaglia d’argento grazie al tempo di 1’54”90, mettendo dietro di se l’ungherese Laslo Cseh.
Nelle altre gare della serata non sono di certo mancate le emozioni e, mentre gli azzurri si cimentano nelle polemiche, l’America spopola e si prende tutto ciò che può: oltre a Phelps infatti nella finale dei 200 rana femminile è Rebecca Soni a far impazzire i presenti: la statunitense non solo ha conquistato la medaglia d’oro grazie all’ottimo tempo di 2’19″59, ma ha fissato anche il nuovo record mondiale. La giovane americana ha messo dietro di sé la giapponese Satomi Suzki, medaglia d’argento con il crono di 2’20”72 e la russa Yulia Efimova, la quale è riuscita a mettere a segno il nuovo record europeo con il tempo di 2’20”92.
Altra importante finale è stata quella nei 100 sl femminile dove Ranomi Kromowidjojo ha conquistato la medaglia d’oro grazie al suo 53”00 che è valso inoltre il titolo di nuovo record olimpico: l’olandese classe 1990 ha superato nei metri finali la bielorussa Herasimenia e la cinese Tang Yi, rispettivamente medaglia d’argento e di bronzo.
Infine nei 200 dorso maschili a trionfare è stato l’altro americano Tyler Clary il quale, come i suoi colleghi, non si è accontentato della medaglia d’oro, ma ha chiuso con un 1’53”41 che gli ha permesso di abbattere l’ormai vecchio record olimpico. Altra medaglia è arrivata anche per il Giappone che, grazie al secondo posto di Ryosuke Ire, ha potuto incrementare il proprio medagliere. Il podio è stato chiuso dal fantastico Ryan Lochte che poco dopo è sceso in vasca nei 200 misti conquistandosi l’argento dietro a Michael Phelps e quindi la seconda medaglia della giornata.
Non bastasse il flop generale dell’Italnuoto, arrivano anche le polemiche a mettere benzina sul fuoco: dopo le parole assai piccanti del capitano Filippo Magnini, oltre alla risposta immediata dell’allenatore Claudio Rossetto, sono infatti arrivate le dichiarazioni dei compagni di squadra Orsi e Dotto. La delusione e la rabbia che ha portato Re Magno a parlare dopo l’eliminazione dai 100 sl ha infatti creato non poca tensione tra tutti i nuotatori: in primis a parlare è il velocista Marco Orsi che, dopo la mancata qualificazione nei 50 sl ha tirato in ballo direttamente il capitano senza mezzi termini.
“Filippo ha indubbiamente sbagliato e sono stato il primo a dirglielo, lui è il capitano e dovrebbe sapere meglio di chiunque altro che in un momento delicato come quello c’era solamente bisogno di tranquillità e invece lui ha cercato di fare audience tirando in campo cose che dovrebbero essere private. Sono arrabbiatissimo perchè c’è un clima irrespirabile tra noi e soprattutto perchè c’è chi si fa sempre e solo gli affari propri e non pensa al gruppo”.
Il giovane nuotatore bolognese dimostra quindi di non avere peli sulla lingua aggiungendo che il lavoro con il tecnico Rossetto è sempre stato costante per cercare di arrivare in forma a Londra 2012. Più pacata e saggia è stata invece la reazione di Luca Dotto, il quale ha voluto spezzare una lancia in favore di Magnini ma difendendo anche il proprio allenatore:
“Io sono molto tranquillo di mio e in questi giorni per evitare le discussioni ho preferito rifugiarmi in camera della mia fidanzata (Rossella Fiamingo, schermitrice azzurra) perchè il clima era veramente teso tra noi nuotatori. Filippo si è poi scusato con noi ma sono sincero nel dire che tutte le polemiche che sono uscite sono campate in aria e non mi sono per niente piaciute in quanto non si deve puntare il dito contro qualcuno per trovare una scusa, ma servirebbe semplicemente abbassare la testa e tornare a lavorare. Forse Filippo, preso dalla rabbia e dalla delusione, si è scordato per un momento che Claudio Rossetto ci ha fatto vincere un oro ed un argento ai Mondiali“.
A mettere ancora più scompiglio arriva la notizia che Filippo Magnini è stato escluso dalla staffetta 4×100 misti dove assieme a Di Tora, Scozzoli e Rivolta è stato scelto proprio Luca Dotto come velocista nello stile libero per la gara che si disputerà domani. Un Olimpiade assolutamente da dimenticare quindi quella per gli azzurri del nuoto che è stata soprannominata da molti come la “Caporetto dell’Italnuoto”: ora i nuotatori dovranno cercare di rimediare non solo negli insufficienti risultati ottenuti in vasca, ma anche nei rapporti tra di loro che dopo questa vicenda sembrano essersi incrinati. Fortunamente i problemi sembrano riguardare solamente la parte maschile: nella giornata di ieri le nuotatrici hanno infatti dimostrato una grande unione tra di loro.
A cercare di portare la calma tra tutti è invece Luca Marin che, in un’intervista a Rtl ha dichiarato che il clima non è troppo pesante e che l’unico problema è non aver centrato degli obiettivi prefissati: secondo l’ex fidanzato della Pellegrini infatti tutto sarebbe nella norma tra i nuotatori.
Dopo la splendida dimostrazione di onnipotenza divina delle fiorettiste azzurre e l’argento tutto cuore e volontà di Sartori e Battisti nel canottaggio, oggi si spera nella precisione della carabina di Niccolò Campriani e della sciabola di Aldo Montano e soci.
Campriani vuole assolutamente migliorare l’argento della carabina 10m conquistato giorni fa e ci prova nella specialità del tiro a segno più spettacolare e affascinante. Gli sciabolatori tenteranno di emulare le fiorettiste ma tutto dipenderà dalle condizioni fisiche di Aldo Montano.
Ancora una speranza di podio nel canottaggio con il due senza composto da Mornati e Carboncini mentre nel nuoto ci affidiamo all’ultima speranza azzurra di medaglia rappresentata dal 17enne campione europeo dei 1500sl Gregorio Paltrinieri. Dopo le vittorie di Cammarelle, Russo e Valentino, oggi sarà il giorno di Picardidesideroso di migliorare il bronzo conquistato quattro anni fa in Cina.
Attesa anche per le splendide in tutti i sensi ragazze del beach volley azzurro Cicolari – Menegatti che cercheranno di conquistare i quarti di finale. Infine oggi inizia il programma di Atletica Leggera con Simona La Mantia ed il capitano Nicola Vizzoni alla ricerca della finale rispettivamente nel salto triplo e nel martello.
Ecco il programma completo delle gare a Londra
ARCO Individuale D.
Ore 10 Ottavi. Ore 15 Quarti. 15.52 Semifinali. 16.21 Finale 3° posto. 16.37 Finale 1° posto.
ATLETICA
Ore 11 Qual. peso D.
11.05 100 hs eptathlon D.
11.25 Qual. triplo D: La Mantia.
11.40 1° turno 100 D.
12.15 Batt. 400 hs U; alto eptathlon D.
12.20 e 13.45 Qual. martello U: Vizzoni e Povegliano.
13 Batt. 400 D: Grenot. 14 Batt.
3000 siepi U: Floriani.
20 Peso eptathlon D.
20.05 Quarti 100 D.
20.10 e 21.35 Qual. disco D.
20.50 Qual. lungo U.
21.05 Batt. 1500 U. 21.30 Finale peso U.
21.45 200 D eptathlon. 22.25 Finale 10.000 D.
BADMINTON
Ore 10 Semifinali singolari D. 11.30 Finale 3° posto doppio misto. 14.30 Semifinali singolari U. 16 Finale 1° posto doppio misto.
BASKET
Torneo femminile.
Ore 10 Angola-Croazia.
12.15 Russia-Australia.
15.30 Brasile-Canada.
17.45 Turchia-Cina.
21 Gran Bretagna-Francia.
23.15 Stati Uniti-R.Ceca.
BEACH VOLLEY
Ottavi U. Ottavi D: Cicolari-Menegatti.
BOXE
Ore 14.30 e 21.30 Ottavi 52 kg U (14.30 Picardi c. Nyambayar/Mon) e 69 kg U.
CALCIO Quarti D.
Ore 13 Svezia-Francia.
15.30 Stati Uniti-Nuova Zelanda.
18 Brasile-Giappone.
20.30 Gran Bretagna-Canada.
CANOTTAGGIO Ore 10.40 Finali E/D/C singolo U. 11.10 Finale B 4 di coppia U: Stefanini-Frossi-Frattini-Raineri. 11.20 Finale B 2 senza U. 11.30 Finale B 2 di coppia D. 11.40 Finale B singolo U. 12.30 Finale 4 di coppia U. 12.50 Finale 2 senza U: Mornati-Carboncini. 13.10 Finale 2 di coppia D. 13.30 Finale Singolo U.
CICLISMO Pista.
Ore 17 Qualificazioni Keirin D (1° turno).
17.18 Semifinali Inseguimento a squadre U.
17.43 Ripescaggi Keirin D.
17.56 Qualificazioni Inseguimento a squadre D.
18.46 Qualificazioni Keirin D (2° round). 18.59 Finale Inseguimento a squadre U. 19.32 Finale 7°-12° posto Keirin D. 19.38 Finale 1°-6° posto Keirin D.
EQUITAZIONE
Ore 12 Dressage individuale seconda parte (12.27 Truppa) e a squadre (seconda parte).
GINNASTICA
Trampolino elastico
Ore 15 e 15.44 Qualificazioni U (prima e seconda routine): Cannone. 16.26 Finale U.
HOCKEY PRATO Torneo maschile.
Ore 9.30 Australia-Argentina. 11.45 Olanda-Nuova Zelanda. 14.45 Germania-India. 17 Gran Bretagna-Pakistan. 20 Sud Africa-Spagna. 22.15 Belgio-Sud Corea.
JUDO
Ore 10.30 Qualificazioni +78 kg D e +100 kg U. 17 e 17.10 Finali 1° posto.
NUOTO
Ore 11 Batterie 50 sl D: Ferraioli.
11.24 Batterie 1500 sl U: Detti, Paltrinieri.
12.35 Batterie 4×100 misti D: Italia.
12.49 Batterie 4×100 misti U: Italia. 20.30 Finale 200 dorso D. 20.38 Finale 100 farfalla U. 20.45 Finale 800 sl D. 21.09 Finale 50 sl U.
21.27 Semifinale 50 sl D.
PALLAMANO Torneo femminile.
Ore 10.30 Gran Bretagna-Angola. 12.15 Sud Corea-Francia. 15.30 Croazia-Montenegro. 17.15 Russia-Brasile. 20.30 Spagna-Svezia. 22.15 Danimarca-Norvegia.
PALLANUOTO Torneo femminile.
Ore 15.10 Spagna-Ungheria.
15.30 Russia-Australia.
19.20 Gran Bretagna-ITALIA.
20.40 Cina-Stati Uniti.
PALLAVOLO Torneo femminile.
Ore 10.30 Brasile-Cina.
12.30 Giappone-Russia.
15.45 Turchia-Sud Corea.
17.45 Gran Bretagna-R.Dominicana.
21 Stati Uniti-Serbia.
23 ITALIA-Algeria.
PESI
Ore 11 Gruppo B 85 kg U. 13.30 Gruppo B 75 kg D. 16.30 Gruppo A 75 kg D. 20 Gruppo A 85 kg U.
SCHERMA Sciabola a squadre U.
11.30 Ottavi.
12.30 Quarti: Italia (Montano, Occhiuzzi, Tarantino) c. Bielorussia.
14.30 Semifinali. 19 Finale 3° posto. 19.45 Finale 1° posto.
TENNIS
Ore 13 Semifinali singolare U e D. Semifinali doppio misto (dalle 12.30: Vinci-Bracciali c. Lisicki-Kas (Ger).
TENNISTAVOLO Squadre.
Ore 11 e 15.30 1° turno D. 20 1° turno U.
TIRO A SEGNO
Ore 10 Carabina a terra 50 m. elim. U: De Nicolo, Campriani.
11.30 Pistola libera 25 m. elim. 2 tiro rapido U.
13 Carabina a terra 50 m. finale U. 15.30 Pistola libera 25 m. finale tiro rapido U.
TUFFI
Ore 15.30 Trampolino 3 m preliminari D: Cagnotto, Dellapè.
VELA
Ore 13 Laser U (regate 7 e 8): Regolo. 470 D (regate 1 e 2). Finn U (regate 9 e 10): Baldassari. 13.05. 470 U (regate 3 e 4): Zandonà-Zucchetti. Star U (regate 9 e 10). 14.30 49er U (regate 9, 10 e 11): Angelilla-Sibello. 14.35. Laser Radial D (regate 7 e 8).
Non era facile bissare il successo di sabato quando le fiorettiste azzurre avevano conquistato uno storico triplete grazie all’oro di Elisa Di Francisca, all’argento di Arianna Errigo e al bronzo di Valentina Vezzali, ma queste atlete, assieme anche ad Ilaria Salvadori, sono davvero qualcosa di speciale e, nella sfida a squadre sono riuscite a conquistare il gradino più alto del podio. Un cammino quasi perfetto quello delle azzurre che, nella serata di oggi, si è concluso con la magnifica vittoria sulla Russia: un 45-31 finale che la dice lunga sulla netta superiorità che le quattro fiorettiste hanno dimostrato in pista.
In mattinata le quattro azzurre hanno superato perfettamente le padrone di casa della Gran Bretagna con un 42-14 per poi passare in semifinale contro la Francia, le transalpine non sono riuscite minimamente ad impensierire la squadra italiana, chiudendo con un 45-22. Inutile dire che tutti aspettavano questo oro da giorni, ma ogni gara è una storia a se e quindi Aida Shanaeva, Inna Deriglazova e Larisa Korobeynikova sono salite in pista una dopo l’altra cercando di mettere i bastoni tra le ruote all’Italia, rendendosi conto a poco a poco che era un’impresa impossibile. Il risultato finale di 45-31 regala quindi nuovamente una medaglia alle fiorettiste ma questa volta il valore sarà il più alto per tutte.
Durante la finale del fioretto a squadre, l’Italia ha deciso di far salire in pista anche Ilaria Salvadori, la meno esperta del gruppo, che ha comunque saputo farsi valere nel settimo round: se la fiorettista non fosse stata inclusa nella gara non avrebbe infatti potuto salire sul podio e soprattutto ricevere la medaglia d’oro che anche lei come le sue compagne si merita. Con questa importante vittoria l’Italia arriva a toccare quota undici nel medagliere generale ma soprattutto il capitano Valentina Vezzali conquista la propria sesta medaglia d’oro olimpica che si va ad aggiungere alle altre quattro, arrivando quindi a mettere a segno la personale decima medaglia che le assegna il titolo di “recordwoman” italiana per quanto riguarda le Olimpiadi.
Il torneo olimpico di tennis è entrato nella fase più calda. Nella giornata odierna si sono disputati gli incontri di quarti di finale del singolare maschile e femminile, dove non ci sono state particolari sorprese. Nel singolare maschile sono approdati in semifinale le prime 3 teste di serie ovvero Federer, Djokovic e Murray. L’ultimo pass l’ha staccato l’argentino Juan Martin Del Potro, penultimo ostacolo sulla strada che potrebbe portare Federer alla conquista dell’oro olimpico in singolare. Il campione svizzero è apparso oggi molto concentrato nella sfida che l’ha visto opposto al gigante americano John Isner, eliminato con il punteggio di 6-4 7-6 ma comunque autore di una grande prova. Domani il 7 volte campione dei Championships affronterà Del Potro, numero 9 del mondo e vincitore nel 2009 degli Us Open, dove in finale superò proprio Federer andando a vincere il suo primo ed unico torneo del grande Slam.
Nella parte bassa del tabellone di singolare maschile sono state rispettate le gerarchie del ranking con Djokovic e Murray, che si sfideranno in semifinale in un match che si preannuncia scoppiettante. Novak Djokovic si è guadagnato l’accesso in semifinale dopo aver battuto un avversario ostico come Jo-Wilfried Tsonga. Il tennista francese ha faticato molto oggi, forse stanco della maratona dell’altro ieri, tant’è che Djokovic non ha dovuto soffrire più di tanto. Nessun problema neanche per Andy Murray. Il tennista britannico oggi ha superato in 2 facili set lo spagnolo Almagro e ha ben figurato dinanzi agli occhi del principe William e sua moglie Kate. In semifinale Murray avrà il vantaggio di avere il pubblico di casa tutto dalla sua parte ma non sono rassicuranti i precedenti con il campione serbo, in vantaggio per 8 vittorie a 5 anche se i 2 non si sono mai affrontati sull’erba. C’è sempre una prima volta…
Nel singolare femminile prosegue spedita la marcia di Serena Williams verso l’oro olimpico. La tennista americana ha strapazzato l’ex numero 1 del mondo Wozniacki lasciandole la miseria di soli 3 games. Adesso in semifinale la 5 volte vincitrice di Wimbledon se la vedrà con la numero 1 del mondo Victoria Azarenka, ma nonostante il ranking dica il contrario la campionessa statunitense partirà nettamente favorita. L’unica sorpresa di giornata è rappresentata dalla sconfitta della ceca Petra Kvitova, eliminata dalla russa Maria Kirilenko. Proprio la Russia che a Pechino 2008 fece en plein di medaglie nel singolare femminile, quest’anno potrà almeno portarne due a casa, visto che oltre alla Kirilenko si è qualificata in semifinale anche Maria Sharapova, vittoriosa in 2 set sulla belga Kim Clijsters. Domani le 2 Maria si affronteranno in semifinale e daranno vita ad un derby russo, dove la numero 3 del mondo parte nettamente favorita.
Brutte notizie per l’Italia sono arrivate dal doppio femminile, dove nei quarti la coppia azzurra Errani-Vinci è stata travolta dalla sorelle Williams con un doppio 6-1. Adesso a difendere i nostri colori nel torneo olimpico di tennis è rimasta solo la coppia, Daniele Bracciali e Roberta Vinci, impegnata domani nei quarti di finale del doppio misto.
Inizia bene per l’Italia la sesta giornata olimpica. Alessio Sartori e Romano Battisti hanno conquistato la medaglia d’argento nel due di coppia di canottaggio regalando all’Italia la decima medaglia ai giochi di Londra 2012, la quinta d’argento. La prima medaglia azzurra nel canottaggio è arrivata nella finale del due di coppia grazie al duo Sartori-Battisti, autori di un’ottima prestazione in 6’32″80 e battuti solo dalla Nuova Zelanda, grande favorita della vigilia che ha chiuso con il tempo di 6’31″67 . La medaglia di bronzo è andata al duo sloveno Spik-Cop, che ha condotto la gara nella parte iniziale per poi calare alla distanza e chiudere in 6’34″35. La coppia azzurra invece è partita in sordina prima di accelerare a metà gara e andare al comando ai 1500 metri. Poi è venuto fuori alla grande l’equipaggio neozelandese che negli ultimi metri ha tolto al duo formato da Sartori e Battisti la gioia di vincere la medaglia olimpica più preziosa.
Tuttavia la medaglia d’argento conquistata, seppur lasciando l’amaro in bocca, porta l’Italia in doppia cifra nel medagliere. A fine gara Alessio Sartori e Romano Battisti hanno mostrato la loro felicità per la medaglia olimpica conquistata anche se non hanno risparmiato una frecciatina alla Federazione, rea di non ritenerli all’altezza dell’impegno olimpico. Ecco le parole di Alessio Sartori: “Siamo passati ai 500 in testa ma avevamo la Nuova Zelanda che stava facendo la gara su di noi. Siamo un equipaggio societario e purtroppo non eravamo atleti adatti per la federazione, ma è venuto fuori un grosso equipaggio. Siamo soddisfatti del nostro percorso”.
Dello stesso parare Romano Battisti, che ha concluso con una dedica speciale: “Il nostro percorso è stato molto difficile. Abbiamo dimostrato di avere le capacità di potere competere a livello internazionale. Dedico questa medaglia al Colonello Bellantuono, che è stato un secondo papà per tutti e due”. Grande rivincita per gli azzurri e per l’Italia, che nell’attesa della finale delle magnifiche fiorettiste azzurre, può consolarsi decisamente con la decima medaglia a Londra 2012.
A volte la realtà è diversa da quella che percepiamo con gli occhi. Dietro un’apparente e transitoria gioia per una medaglia (d’oro) si possono celare anni di sofferenze e pianti. Da Pechino 2008 in avanti la Cina è l’indiscussa fuoriclasse dei Giochi. Fotografie, video, attimi di una vittoria che abbia come sfondo la scalata della bandiera cinese scivolano via attraverso i tubi catodici installati nel pianeta. Questa la superficie, quanto arriva a galla di ciò che viene definito come il miracolo della Repubblica Popolare. Chi si arresta alla prima fermata, senza continuare il viaggio che porta al cuore del fenomeno cinese, è perduto. L’arma più pericolosa per distruggerlo è il qualunquismo, la cui peculiarità è quella di chiudere gli occhi e associare pericolosamente due sostantivi inconciliabili, con il concetto di paranormale che tange la linea ombrosa del doping.
PROGETTO 119 – Il segreto del successo della Cina è racchiuso sotto questo nome. Come sottolineato dal sito Linkiesta.it (“Progetto 119: ecco la fabbrica cinese dei campioni di nuoto”), il grande pubblico è venuto a conoscenza di tale piano soltanto a partire dal 2004.
In realtà le sue origini risalgono agli anni ’80 (Tempi.it, “Ecco perché la Cina trionfa alle Olimpiadi”). L’obiettivo del regime comunista era quello di scalzare gli Stati Uniti d’America dal tetto più alto del mondo. In quel periodo iniziarono ad essere costruite le basi per il successo a cui oggi assistiamo impotenti. Oltre 3 mila centri di allenamento finalizzati alla conquista del Gold, la cui scritta campeggia su ciascuna bandiera che fa da cornice alla struttura. Sessioni di training infinite: protagonisti giovanissime “cavie” di bambini che ancora non conoscono la tabellina del sette.
Metodi rigidi e incessanti sul modello dei “fratelli” sovietici, come sostiene Vladimir Ujba, capo dell’Agenzia Federale Medico-Biologica russa (Italian.ruvr.ru, “La Cina è in testa alle Olimpiadi grazie ai metodi di allenamento sovietici), il quale auspica anche per il suo Paese un ritorno al passato, sulle orme delle atlete della Germania Est come Petra Schneider. A tal proposito troviamo conferme da Sir Matthew Pinsent (Tempi.it), canottiere inglese inviato dal Cio per una relazione sugli allenamenti a cui vengono sottoposti i bambini cinesi, secondo il quale nessun’altra Nazione “forgia” le giovani promesse, e che per quanto difficile possa sembrare di fronte agli occhi di un esterno, il sistema cinese non è sanzionabile.
NON TUTTO E’ ORO CIO’ CHE LUCCICA – Alcuni di questi bambini vengono prelevati con la forza dalle proprie famiglie ed “immagazzinati” nelle Gold, dove cresceranno fino a diventare una delle “solite” medaglie d’oro cinesi (Pianetamamma.it, “L’allenamento disumano dei bambini cinesi per le Olimpiadi”). La stessa sorte che è toccata alla controversa nuotatrice Ye Shiwen, la 16 enne trionfatrice dei 400 misti. Forse ora le parole della giovane cinese hanno un sapore diverso. Le immagini che vi proponiamo descrivono particolarmente bene quanto pronunciato dalla Ye: “I miei risultati vengono dal duro lavoro e dall’allenamento”.
ALCUNE IMMAGINI DEGLI ALLENAMENTI A CUI VENGONO SOTTOPOSTI I GIOVANISSIMI ATLETI CINESI
Un sorriso che piace a tutti quello sul volto di Federica Pellegrini: nonostante il settimo posto nella finale 4×200 sl il quartetto italiano, composto oltre che dalla Pellegrini anche da Alice Mizzau, Alice Nesti e Diletta Carli, si è presentato ai microfoni della zona mista con un viso sereno. La forza della squadra si mette quindi in primo piano e a confermare l’unità del quartetto è proprio Super Fede che dichiara:
“Questo è un gruppo davvero speciale, lo devo anche a loro se in un momento così delicato della mia carriera ho ritrovato il sorriso. Credo non si sia mai vista una staffetta così unita e sono davvero felice di farne parte: continuerò a lavorare con loro anche durante l’anno sabbatico dove scenderò in vasca solamente per le gare corte e per crescere giorno dopo giorno con la staffetta per arrivare pronte al prossimo impegno e soprattutto per centrare un obiettivo preciso”.
Ottimo dunque lo stato d’animo delle azzurre e soprattutto quello della regina del nuoto italiano, che si sono trovate in vasca con atlete davvero preparate e si sono dovute accontentare della settima posizione, conquistata in extremis grazie allo sprint finale di Federica Pellegrini. A vincere sono ancora una volta gli Stati Uniti che hanno nettamente dimostrato di essere superiori alle altre nazioni andando a mettere a segno anche il nuovo record olimpico: un’ottima partenza di Missy Franklin ha infatti aperto le danze alla squadra americana composta da Dana Vollmer, Shannon Vreeland ed Allison Schimtt che hanno chiuso con un 7’42″92. Secondo posto per l’Australia con un 7’44″81 e medaglia di bronzo per la Francia grazie al crono di 7’47″49.
La serenità delle azzurre si era vista anche durante la presentazione quando, dopo essere entrate, si sono lasciate andare in una mossa di break dance tipo scioglimento che non ha però portato fortuna per l’imminente gara.