Tag: Londra 2012

  • Londra 2012, pallanuoto: settebello d’argento, troppo forti i croati

    Londra 2012, pallanuoto: settebello d’argento, troppo forti i croati

    Nella finale valida per la conquista della medaglia d’oro nel torneo olimpico di pallanuoto il settebello di Sandro Campagna si deve arrendere ad una Croazia nettamente superiore. Il ct Ratko Rudic dimostra infatti di aver preparato alla perfezione il match contro gli italiani, impostando la partita su di un ritmo calmo che innervosisce non poco Tempesti e compagni. Nonostante il risultato finale l’Italia era partita con il piede giusto chiudendo il primo quarto con un 2-1 che faceva ben sperare tutti i tifosi presenti: col passare dei minuti però la forza dei croati ha cominciato a fare da padrona e, nemmeno le parate del sempre presente Tempesti sono bastate per tenere a galla gli azzurri.

    Durante l’ultimo quarto infatti la Croazia ha piazzato un break pesante che ha distanziato definitivamente gli italiani dalla medaglia d’oro: sul risultato di 7-3 Felugo e compagni cercano di reagire ma il tempo scorre e le reti da insaccare sono troppo, così il match si conclude con un 8-6 finale che assegna il primo oro olimpico nella storia alla formazione del maestro Ratko Rudic.

    Settebello medaglia d’argento © Al Bello/Getty Images

    Con questo secondo posto invece l’Italia rompe un digiuno da medaglie olimpiche che dura dal 1996, quando ad Atlanta conquistò il bronzo: proprio per questo, nonostante la sconfitta che brucia, quello di oggi è un importante risultato per gli azzurri che, dopo l’oro dei Mondiali di Shanghai 2011, possono finalmente appendersi al collo una medaglia olimpica sicuramente meritata e sudata fin dai primi giorni. A chiudere poi il podio è la Serbia che, nella finalina valida per il terzo posto si è imposta sul Montenegro con un 11-12 finale grazie all’ottima prestazione del giovane Filip Filipovic. Così facendo la squadra di Dejan Udovicic è riuscita a bissare il bronzo di Pechino 2008 dove superò proprio il Montenegro.

    Per quanto riguarda invece il torneo femminile a conquistare l’oro è stata la formazione degli Stati Uniti che, con un netto 8-5 è riuscita a superare la Spagna, andandosi a prendere la rivincita rispetto a Pechino 2008 quando, sconfitta dall’Olanda, si dovette accontentare dell’argento. Terzo posto come quattro anni fa invece per l’Australia che si è guadagnata la medaglia di bronzo superando 13-11 l’Ungheria come accadde a Pechino. Da dimenticare la prestazione del setterosa che ha chiuso quest’avventura ai Giochi Olimpici di Londra 2012 con un penultimo posto che lascia non poco l’amaro in bocca alle ragazze di Fabio Conti.

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  • Riscatto Italvolley, la pallavolo maschile conquista il bronzo

    Riscatto Italvolley, la pallavolo maschile conquista il bronzo

    Finisce con la vittoria dell’Italia la finale valida per la conquista della medaglia di bronzo nel torneo olimpico di pallavolo maschile: la Bulgaria, formazione che aveva sconfitto con un netto 3-0 gli azzurri durante la fase a gironi, si è trovata di fronte tutt’altra squadra, scesa in campo determinata a conquistare il gradino più basso del podio. In quattro set infatti i ragazzi di Berruto sono riusciti a sconfiggere Nikolov e compagni partendo con il piede giusto e disputando un primo set fantastico che ha messo subito dietro i bulgari.

    Nel secondo set invece gli azzurri hanno buttato al vento il lavoro fatto nel precedente in quanto, arrivati al set point per la Bulgaria sul 24-23, si fanno sfuggire malamente l’occasione di pareggiare e guadagnare il cambio palla commettendo un doppio tocco, errore banale che fa pareggiare i conti ai bulgari dopo un’ora di gioco andando sull’1-1.

    Italia – Medaglia di Bronzo © Elsa/Getty Images

    Tutti i giocatori in campo sanno che la posta in palio è davvero alta e l’Italia, che in queste Olimpiadi di Londra 2012 ha provato più volte l’aspro sapore della medaglia di legno, torna in campo con il coltello tra i denti: Berruto carica a dovere i suoi che, trascinati da Savani e Lasko, fanno scivolare nuovamente i bulgari, i quali si aspettavano sicuramente un match meno impegnativo, portandosi avanti sul 2-1.

    Ma l’Italia in questa partita è una sorpresa infinita: nel quarto set scende in campo perfetta come non mai e, con un Savani incontenibile, si porta al time out tecnico sul 16-13. Quando si torna in campo la Bulgaria non concede più nulla ma a salvare gli azzurri è Birarelli che, palla dopo palla, tiene avanti l’Italia, sorretto dalle battute di Savani che trascinano tutti sul podio con un 25-21 finale.

    “Sicuramente quello di Londra è stato un torneo difficile ma siamo contenti perchè abbiamo battuto la Bulgaria, squadra che ha fatto un’Olimpiade davvero impeccabile – spiega il capitano dell’Italia Cristian Savani – Abbiamo vinto una medaglia importante e soprattutto dal valore olimpico che non è cosa da tutti, e ricordiamo che davanti avevamo i bulgari che non hanno mai mollato. La cosa che ci ha aiutato molto nel match di oggi è stata di certo la battuta, che ci ha permesso di creare dei break che son serviti a portarci avanti e a tagliare le gambe ai nostri avversari. Quel che è certo è che è stata dura ma ora lasciamelo dire, non ci frega più nulla, perchè quello che conta è la medaglia che abbiamo al collo che vale come un oro”.

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  • Carlo Molfetta oro nel taekwondo. Quando il sogno olimpico diventa realtà

    Carlo Molfetta oro nel taekwondo. Quando il sogno olimpico diventa realtà

    Una vittoria olimpica la sognano un pò tutti, c’è chi ci riesce, chi non ci riesce e chi ci riesce perchè in fondo doveva riuscirci. E’ il caso di Carlo Molfetta, 28enne di Mesagne, che ieri sera si è regalato la medaglia d’oro olimpica nel taekwondo categoria +80kg. Una vittoria storica, perchè si tratta del primo oro olimpico per l’Italia nel taekwondo. Il trono olimpico tanto desiderato adesso ospita Carlo Molfetta. Lui che ad Atene 2004 si presentò da grande favorito nella categoria -68kg ma uscì mestamente al primo turno. Dopo la delusione olimpica di Atene un lungo calvario, condito da ben 4 operazioni alle ginocchia, che ne avevano messo a rischio addirittura la carriera. Qualcun’altro al suo posto avrebbe mollato, ma Carlo Molfetta no. Tanta passione per quest’arte di calci e pugni in volo e tanta voglia di raggiungere il suo sogno olimpico.

    Lui ci ha sempre creduto già da quando frequentava la scuola media e firmava autografi ai compagni spiegando che un giorno quegli stessi autografi avrebbero avuto grande valore. Quel giorno è arrivato e non importa quando si è dovuto soffrire l’importante è esserci riusciti. D’altronde come lo stesso Molfetta ha sempre detto: “I sogni si realizzano, senza questa possibilità la natura non ci inciterebbe a farne”. E’ proprio vero, il sogno di diventare campione olimpico si è realizzato, ma non crediate che sia stato facile perchè il lottatore pugliese si è battuto con veri e propri giganti. Lui, che ad Atene gareggiava nella categoria -68kg, per partecipare a Londra 2012 è ingrassato di 15 kg, tentando l’assalto al suo sogno contro atleti molto più alti e robusti di lui. Nonostante ciò la tecnica dell’italiano è prevalsa e la rapidità nell’inserirsi nella guardia avversaria ne è stata la prova.

    Carlo Molfetta corona il sogno olimpico © ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    In finale Molfetta ha affrontato Anthony Obame, atleta del Gabon alla ricerca della prima storica medaglia olimpica. L’andamento dell’incontro con l’africano ha ricordato un pò la carriera del nativo di Mesagne, perchè ad un certo punto l’oro sembrava perso quando Obame si è portato avanti 6-1 nel primo round. Piano piano però Carlo è risalito prima di prendere nel terzo round un calcio in faccia di quelli che possono spegnere per sempre un sogno olimpico. 9-3 per Obame e poco più di un minuto alla fine dell’incontro. Insomma, era difficile crederci, ma lo era solo per chi non conosceva Carlo Molfetta detto ‘il lupo’. Da lì un paio di colpi e poi a pochi secondi dalla fine il calcio in faccia che porta l’italiano sul 9-9 finale. Si va al round supplementare di 2 minuti dove chi va a segno per primo vince. Molfetta ci prova, Obame pure ma neanche al golden point il match si risolve. C’è bisogno del giudizio dei giudici, che non ci pensano più di tanto e proclamano l’italiano vincitore per superiorità. Incontro emozionante tanto quanto la gioia di portare sul gradino più alto del podio la bandiera italiana.

    Anche questo, soprattutto questo rappresentano le Olimpiadi. Dietro ogni atleta c’è una storia da poter raccontare, bella o brutta che sia, non importa neanche il lieto fine perchè ogni storia può essere da esempio per una società dove i veri valori sembrano essersi persi. Carlo Molfetta ha vinto sì la medaglia d’oro alle Olimpiadi, ma la sua più grande vittoria è l’aver dimostrato che nella vita bisogna sempre crederci, anche quando tutto sembra remarti contro. Questa vittoria potrà essere da stimolo a tanti, non solo nell’ambito sportivo, quindi vale ben più di una medaglia, ben più della 23esima medaglia italiana a Londra 2012. Questa è l’Italia sportiva che vogliamo raccontarvi, storie vere e autentiche che rabbrividiscono nell’essere oscurate da storie di personaggi che mirano alle sole copertine. Questa volta la copertina è tutta di Carlo Molfetta, in fondo se l’è meritata, sperando non sia l’ultimo a regalare emozioni e a dispensare grandi insegnamenti.

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  • Olimpiadi Calcio, maledizione Brasile, oro Messico

    Olimpiadi Calcio, maledizione Brasile, oro Messico

    Big surprise. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. La prima volta non si scorda mai. Non sappiamo come dirvelo, però dobbiamo farlo: il Brasile non ha vinto, a festeggiare l’oro olimpico è il Messico. Ciò che neanche il miglior Nostradamus dei nostri giorni poteva predire si è avverato. Gli “alieni verdi” sono sbarcati a Londra con i fari della navicella spenti ma dopo due settimane hanno accecato i verdeoro e si sono mostrati al mondo intero. Sì, gli alieni esistono. Il capobranco è l’inossidabile Oribe Peralta, 28 enne attaccante del Santos Laguna, autore ieri dei due gol che hanno spento i sogni e la samba dei carioca. Intorno a lui montagne verdi (vedi Marco Fabian, Hector Herrera, Aquino) e giovani che saranno famosi. Davide batte Golia, la storia si ripete.

    Finisce 2-1 per il Messico la finale delle Olimpiadi di calcio targate Londra 2012. Il Brasile, super favorito alla vigilia, esce con le ossa rotta e una medaglia d’argento che ha il profumo della delusione. Un intero Paese (e forse qualcosa di più) si aspettava dai ragazzi di Mano Menezes la vittoria del torneo, specialmente dopo l’uscita di scena di Spagna e Uruguay durante la Fase a gironi. Così non è stato, e forse l’aver sciupato anche quest’occasione rende le cose maledettamente più complicate.

    neymar | ©Michael Regan/Getty Images

    Vedere Neymar e compagni a fine partita increduli, al limite dello sconforto, non è stato di certo un bello spettacolo per la torcida verdeoro. Però il calcio è anche questo, e i tifosi purtroppo conoscono fin troppo bene la storiella. C’era una volta l’incredibile Hulk, ieri sera forse è entrato troppo tardi, forse ha segnato troppo tardi, forse non era semplicemente destino. Non è piacevolissimo andare sotto di un gol in una finale dopo appena 30 secondi, rete che di fatto ha cambiato gli equilibri in campo. Ugualmente non sarà stato fantastico per Thiago Silva e compagni poter fare affidamento su un Gabriel così insicuro (non è che Galliani ha acquistato Dida 2 la vendetta?). E infine non sarà stato esaltante per i tifosi del Chelsea (e non solo) vedere Oscar al 93′ fallire la più facile delle occasioni per impattare il risultato sul 2-2 e aprire un nuovo capitolo della finale. Ma questa è un’altra storia.

    Il tabellino di Brasile-Messico, finale delle Olimpiadi Calcio 2012

    Brasile: Gabriel, Rafael (84′ Lucas), Juan Jesus, Thiago, Marcelo, Sandro (71′ Pato), Romulo, Oscar, Alex Sandro (32′ Hulk), Neymar, Damiao. Allenatore: Mano Menezes.
    Messico: Corona, Jimenez (81′ Vidrio), Mier, Reyes, Salcido, Chavez, Enriquez, Aquino (57′ Ponce), Herrera, Fabian, Peralta (85′ R. Jimenez). Allenatore: Tena
    Marcatori: 1′ Peralta (M), 75′ Peralta (M), 90′ Hulk (B)

    Gli highlights di Brasile-Messico 1-2

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  • Londra 2012 programma 12 agosto. Settebello, Ritmica e Cammarelle

    Londra 2012 programma 12 agosto. Settebello, Ritmica e Cammarelle

    Si chiudono oggi i XXX giochi olimpici che hanno visto ieri la splendida impresa di Carlo Molfetta, oro nel Taekwondo e la seconda medaglia d’argento consecutiva di Clemente Russo nella boxe. Ancora grandi speranze per lo sport azzurro con Roberto Cammarelle, le farfalle della Ritmica ed il settebello, tutti alla ricerca della medaglia d’oro.

    Sicuramente l’impresa più difficile è delle farfalle della ginnastica ritmica azzurra che dovranno lottare oltre che con la Russia, anche con la giuria, non sempre presente a ripagare con i voti le farfalle, alla fine di uno degli esercizi più belli e difficili al Mondo.

    Anche Roberto Cammarelle dovrà fare i conti con i giudici, sicuramente fin troppo benevoli sino ad ora nei confronti del britannico Anthony Joshua finalista con il campione olimpico uscente, nella categoria dei supermassimi. Dopo il titolo mondiale, il settebello azzurro cercherà di mantenersi sul tetto del Mondo cercando la medaglia d’oro in finale nel torneo di pallanuoto contro la Croazia.

    Roberto Cammarelle ©Scott Heavey/Getty Images

    L’ultima giornata riserverà come da tradizione anche la maratona uomini con il nostro Ruggero Pertile in cerca di un posto fra i primi dieci e la finale per il bronzo che vedrà impegnato il sestetto guidato da Mauro Berrutto contro la temibile Bulgaria nel torneo di pallavolo maschile.

    Ecco il programma dell’ultima giornata olimpica a Londra ricordando che l’orario indicato è quello londinese mentre in Italia siamo un ora avanti.

    ATLETICA

    Ore 11.00 Finale Maratona U / Ruggero Pertile

    CICLISMO

    Ore 13.30 Finale MTB U / Marco Aurelio Fontana, Gehrard Kerschbaumer

    GINNASTICA

    Ore 13.30 1^ rotazione; ore 14.16 finale (Elisa Blanchi, Romina Laurito, Marta Pagnini, Elisa Santoni, Anzhelika Savrayuk, Andreea Stefanescu)

    PALLAVOLO

    Ore 9.30 Finale 3°/4° posto / Italia v Bulgaria

    PALLANUOTO

    Ore 15.50 Finale 1°/2° posto / Italia v Croazia

    PENTATHLON

    Finale D ore 8.00 scherma / ore 12.35 nuoto / ore 14.35 prova equestre; 18.00 Combined / Claudia Cesarini, Sabrina Crognale

    PUGILATO

    Ore 15.15 finale 1°/2° posto ctg. +91 Kg. Roberto Cammarelle v. A.Joshua (Gbr)

  • Clemente Russo è medaglia d’argento. Grazie “Tatanka”

    Clemente Russo è medaglia d’argento. Grazie “Tatanka”

    Fallisce il sogno di Clemente Russo di poter vincere la medaglia d’oro nella categoria dei massimi, il pugile di Marcianise esce sconfitto per mano dell’ucraino Oleksandr Usyk in un match in cui il pugile azzurro ha dato veramente tutto e non ha assolutamente nulla da rimproverarsi.

    Semplicemente più forte il pugile ucraino che non è mai andato in difficoltà per tutta la durata del torneo olimpico e solamente Russo è riuscito a mettere in crisi il campione del Mondo di Baku 2011.

    Infatti “Tatanka” inizia il match in maniera esemplare, tiene bene la distanza piazzando i colpi al momento giusto con l’ucraino che perde la sua solita calma denunciando anche qualche cenno di nervosismo. Il primo round finisce 3-1 per Russo che però, come contro Mammadov in semifinale, entra in seria difficoltà nel corso del secondo round. Usyk parte  all’attacco sin da subito mettendo al tappeto Russoche riesce a mascherare benissimo il colpo fingendo una scivolata sul ring ed evitando il conteggio dell’arbitro.

    Clemente Russo ©JACK GUEZ/AFP/GettyImages

    Clemente non si arrende, reagisce ai colpi dell’ucraino riuscendo a chiudere il round sotto 7-5 ma pari nel punteggio totale. Purtroppo però, il cambio di marcia mostrato in semifinale non avviene contro Usyk che inizia a doppiare benissimo i colpi dalla corta distanza disorientando Russo che mette qualche colpo ma finisce letteralmente la benzina quando ancora c’e’ ancora un minuto dalla fine del match, consegnandosi all’avversario che chiude meritatamente con il punteggio finale di 14-11.

    Comunque un grazie sincero a Clemente Russo che regala alla boxe italiana, e soprattutto allo sport italiano, il secondo argento consecutivo nella boxe ed in una delle categorie più prestigiose.

    Il sogno d’oro per il pugilato italiano non è comunque finito, l’ultimo giorno olimpico ci regalerà infatti la finale dei supermassimi dove il campione olimpico Roberto Cammarelle cercherà di difendere il titolo contro il padrone di casa Anthony Joshua in un match dove l’azzurro è chiamato ad una vera e propria impresa considerata la voglia matta dei giudici di regalare un oro alla Gran Bretagna.

  • Bolt imprendibile, Giamaica oro e record del Mondo. Bis Farah

    Bolt imprendibile, Giamaica oro e record del Mondo. Bis Farah

    Ancora una volta Usain Bolt e la sua Giamaica riscrivono la storia della velocità mondiale vincendo l’oro olimpico della staffetta 4×100 e conquistando anche il nuovo primato del Mondo abbattendo il muro dei 37” con un sensazionale 36”84.

    Perfetti i giamaicani che aprono la frazione con Nesta Carter, poi Michael Frater che consegna il testimone a Yohan Blake in curva e poi il finale con i botti di Usain Bolt che recupera in maniera stratosferica sugli Stati Uniti con Trinidad & Tobago medaglia di bronzo per la squalifica del Canada.

    Con Usain Bolt e David Rudisha, il terzo atleta simbolo di Londra 2012 è sicuramente Mohamed Farah che piazza il sensazionale bis olimpico vincendo da re i 5.000m dopo aver vinto anche i 10.000. ancora una volta gara pessima sia dei keniani che degli etiopi che commettono l’errore di non rendere la gara dura portando in carrozza Farah nell’ultimo giro dove il britannico ha decisamente una marcia in più rispetto al resto del Mondo. Il podio viene completato con l’argento all’etiope Dejen Gebremeskel (13’41″98) e bronzo al keniano Thomas Longosiwa(13’42″36).

    Il quartetto giamaicano, oro e record del Mondo ©Alexander Hassenstein/Getty Images

    La finale dell’alto donne vede la russa Anna Chicherova medaglia d’oro con 2.05, davanti all’americana Brigetta Barrett (2.03) e alla connazionale Svetlana Shkolina (2.03). grandi misure con la sensazione che, se anche ci fosse stata Antonietta Di Martino, non ci sarebbe stato nulla da fare per il podio. Russia padrona anche della gara degli 800m donne con Mariya Savinova che precede la sudafricana Caster Semenya ed il bronzo ancora Russia con Ekaterina Poistogova. Oro statunitense nella 4X400 donne (DeeDee Trotter, Allyson Felix, Francena McCorory e Sanya Richards-Ross) vincono la finale in 3’16″88, primato stagionale. Argento per la Russia (3’20″23), bronzo alla Giamaica (3’20″95). Per Allison Felixè la terza medaglia d’oro dopo i 200m e la 4×100 di ieri sera.

    In mattinata e nel pomeriggio si sono svolte anche le gare della 50km di marcia maschile e della 20km femminile che hanno visto il dominio della Russia con i titoli conquistati rispettivamente da Sergey Kirdyapkin e Elena Lashmanova che con i suoi 20 anni e 124 giorni, è la più giovane vincitrice di sempre nella marcia olimpica 20 chilometri. L’Italia chiude l’avventura olimpica con il 17° posto di Marco De Luca nella 50km ed i buoni piazzamenti di Elisa Rigaudo, settima e Eleonora Giorgia 14esima con la Rigaudo che, dopo la maternità, stabilisce anche il nuovo primato italiano con 1’27″36.

  • Stati Uniti inarrestabili, Argentina KO. Finale contro la Spagna

    Stati Uniti inarrestabili, Argentina KO. Finale contro la Spagna

    Gli Stati Uniti ottengono l’ennesima vittoria nel torneo di basket delle Olimpiadi di Londra 2012: nella semifinale dei Giochi gli americani trionfano per 109-83 sull’Argentina e volano alla finalissima che li metterà di fronte ai campioni d’Europa della Spagna, che a loro volta hanno fatto fuori la Russia in rimonta (67-59) nella partita che tutti volevano per la conclusione della competizione. In palio ovviamente il titolo di campioni olimpici e la medaglia d’oro.

    Il Dream Team è inarrestabile e doma l’Argentina (che ha gli uomini contati) in un match che vede gli uomini di coach Mike Krzyzewski partire forte grazie all’ispirato Kobe Bryant che mette a segno 11 dei primi 18 punti americani (18-6). I cambi però rischiano di far sprofondare la Nazionale a stelle e strisce che subisce un parziale dei sudamericani che si riportano in partita sul 19-17. I troppi tiri da 3 punti (14 nei primi 12 minuti) costringono coach “K” a rimettere in campo le proprie stelle e così sul parquet ritornano James, Durant e Bryant. LeBron è scatenato e permette alla sua squadra di ottenere un mini allungo sul 37-27 con 9 punti importantissimi. Per poter riacciuffare gli avversari l’Argentina si affida alle bombe e così si va al riposo lungo sul 47-40.

    In avvio di secondo tempo l’albiceleste rosicchia ancora qualcosa (51-46) ma a togliere le castagne dal fuoco agli statunitensi ci pensa il solito James che, indemoniato, inizia a fare magie in ogni zona del campo: segna, prende rimbalzi e sforna assist a ripetizione e proprio sui suoi scarichi Durant piazza 12 punti con 4 triple mentre la stella dei Miami Heat arriva a quota 18 con 6 assist e gli Stati Uniti volano sul 74-57 chiudendo in anticipo la pratica quando ancora mancano 10 minuti di gioco.

    Nel garbage time c’è spazio anche per Carmelo Anthony autore di 3 triple in appena 42 secondi che portano il punteggio sul 93-64, con coach Krzyzewski che invita i suoi a non umiliare gli avversari ma a portare sempre rispetto. A fine gara ci sono 19 punti di Kevin Durant, 18 per Carmelo Anthony e LeBron James che però aggiunge anche 7 rimbalzi e 7 assist, per i sudamericani invece 18 punti di Manu Ginobili (forse alla sua penultima gara in Nazionale), 15 per Carlos Delfino e Luis Scola.

    LeBron James | © Christian Petersen/Getty Images

    A contendere la medaglia d’oro agli Stati Uniti sarà la Spagna, già battuta 4 anni fa dagli assi NBA a Pechino 2008: la Roja ha avuto la meglio, in rimonta, su una Russia sprecona con il punteggio di 67-59. E’ la difesa la carta vincente del team allenato da Sergio Scariolo, soprattutto nel secondo tempo: nella prima parte di gara infatti Kirilenko e compagni paiono più decisi e determinati e volano sul massimo vantaggio (27-14) a 5 minuti dalla fine del primo tempo. Al riposo si arriva sul 31-20, ma la musica cambia nella ripresa con Fernandez e Calderon bravi a segnare da 3 con il play dei Toronto Raptors che firma il paeggio a quota 46. Da qui si gioca una nuova partita dove gli iberici hanno la meglio grazie al break propiziato da Pau Gasol (60-50). La Russia si riavvicina nell’ultimo minuto ma a dare il colpo di grazia alla Nazionale di Blatt è il leader Kirilenko che stranamente sbaglia 5 tiri liberi su 6 quando ancora tutto sarebbe stato possibile. 16 i punti di Pau Gasol, 11 quelli del fratello Marc con Calderon a quota 14 e Fernandez 11, mentre ai russi non bastano i 14 di Kaun ed i 10 di Kirilenko.

    Finale in programma tra Stati Uniti e Spagna domenica 12 agosto alle ore 16 italiane.

    SEMIFINALI:

    Stati Uniti-Argentina 109-83

    Russia-Spagna 59-67

    FINALE 3°/4° posto

    Argentina-Russia domenica 12 agosto ore 12

    FINALE 1°posto

    STATI UNITI-SPAGNA domenica 12 agosto ore 16

  • Olimpiadi Calcio, Brasile sfida il Messico e la maledizione dell’oro

    Olimpiadi Calcio, Brasile sfida il Messico e la maledizione dell’oro

    Questo pomeriggio a Londra si assegna l’oro per il torneo olimpico di calcio. In finale ritroviamo Brasile e Messico, rispettivamente vittoriose su Corea del Sud e Giappone nelle semifinali. Il pronostico sembra nettamente a favore dei carioca di Mano Menezes, che fin qui non hanno ancora perso un colpo. Cinque vittorie su cinque match disputati, ma anche tanti spauracchi salvati sempre dalle individualità superiori alla media dei calciatori verdeoro. Neymar e compagni non potranno però sottovalutare il Messico. Sarebbe un peccato mortale, anche perché i centroamericani sono tutto fuorché una Nazionale arrendevole. Lì davanti gli “alieni verdi” fanno paura, sebbene non possano contare sulla straripante forza di un Damiao o sulla classe infinita di Neymar.

    Comunque si sa, le finali hanno sempre fatto una storia a sé. Sono tante le storie che potremmo raccontare, facendo riferimento anche al banalissimo episodio di Davide contro Golia, abusato più e più volte nel mondo dello sport, profanando se vogliamo le Sacre Scritture. Anche oggi siamo difronte ad una sfida che sulla carta parrebbe a senso unico. Il capocannoniere del torneo, il miglior giocatore del torneo, il miglior centrocampista del torneo, il miglior difensore del torneo; di contro invece forse il miglior collettivo visto fin qui sul Tamigi. Nel calcio moderno, in una finalissima, può il collettivo superare le individualità? Risposta puramente soggettiva, alla quale rispondo di no (felice di sbagliarmi ovviamente).

    neymar | ©PAUL ELLIS/AFP/GettyImages

    Ciò che più mi fa propendere verso la massa dei bookmakers è il possesso palla attuato dalle due formazioni. Un qualcosa di incessante, di incontrollabile. Non siamo folli se diciamo che la partita verrà vinta dalla squadra che riuscirà a prendere in mano il pallino del gioco, e sinceramente penso che quella squadra sarà proprio il Brasile di Oscar. Se davvero andasse così per i ragazzi di Luis Fernando Tena sarà come morire, dal momento che gran parte del gioco messicano si basa sopratutto sul palleggio e già contro il Senegal (a tratti anche col Giappone) hanno mostrato notevoli lacune quando si trattava di difendere.

    C’è infine un ulteriore dato che mi porta a credere che quest’oggi la finale sarà piuttosto agevole per i verdeoro, ovvero l’assenza di Giovani Dos Santos, infortunatosi alla fine del primo tempo del match contro il Giappone. Fin qui è stato uno degli uomini chiave del Messico, come dimostrano le tre reti segnate nei cinque match disputati.

    Ricordiamo che per Brasile e Messico sarà una prima volta assoluta: i verdeoro per l’oro, i centroamericani (oltre che per l’oro) per la prima finale olimpica conquistata nella loro storia. Appuntamento alle ore 16 (diretta live su Sky Olimpiadi 7).

    Le probabili formazioni di Brasile Messico, finale Olimpiadi calcio 2012

    Brasile (4-3-3): Gabriel, Rafael , Juan, Thiago, Marcelo, Sandro, Romulo, Oscar, Hulk, Neymar, Damiao. Allenatore: Mano Menezes
    Messico (4-3-3): Corona, Jimenez, Salcido, Mier, Chavez, Reyes, Enriquez, Aquino, Herrera, Fabian, Peralta. Allenatore:

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Il Settebello non tradisce: è finale. La pallavolo maschile si arrende al Brasile

    Il Settebello non tradisce: è finale. La pallavolo maschile si arrende al Brasile

    Nella giornata di ieri le formazioni dell’Italvolley maschile e del settebello sono scese in campo per disputare due semifinali importanti: sfortunatamente per i ragazzi di Berruto di fronte si sono trovati il Brasile, squadra nettamente superiore che si è imposta con un pesante 3-0. Finale centrata invece per un ennesimo magnifico settebello che, dopo aver superato l’Ungheria nei quarti di finale disputando una partita quasi perfetta, supera anche la Serbia con un 9-7.

    Londra 2012, pallavolo maschile: La formazione maschile di pallavolo non è mai stata in grado di superare il Brasile durante tutti questi anni e, nemmeno nella serata di ieri è riuscita nell’impresa, facendo continuare questo tabù verdeoro. Troppo forti infatti i brasiliani che, in tre set hanno messo ko Savani e compagni: fin da subito il match si è fatto complicato, l’Italia ha cercato di reagire ma ad ogni attacco arrivava una risposta della difesa avversaria che puntualmente riusciva ad alzare il pallone da terra e a contro attaccarre, chiudendo il primo set con un 25-21. Nel secondo set gli azzurri si spengono e ad approfittarne sono Murilo Endres e Wallace de Souza, che in un batter d’occhio portano avanti la propria squadra su 2-0 grazie ad un 25-12 che pesa non poco sull’orgoglio azzurro. Nel terzo set infatti i ragazzi di Berruto ritornano in campo più decisi: restano avanti per qualche punto, ma poi la strapotenza brasiliana torna a fare da protagonista e chiude definitivamente il match con un 25-21 finale.

    Ora gli azzurri dovranno ricaricare le batterie per il match di domani dove alle 10.30 affronteranno la Bulgaria, squadra che incontrarono già durante la fase a gironi: il risultato di quella partita fu un 3-0 che mise l’Italia in quarta posizione, ma sicuramente domani Lasko e compagni sapranno scendere in campo determinati per conquistare la medaglia di bronzo. Il Brasile invece affronterà domani alle 14.00 la Russia per conquistare il gradino più alto del podio, e per rifarsi soprattutto dall’argento che conquistò a Pechino 2008 dove fu sconfitto dagli Stati Uniti.

    Settebello in finale © ADEK BERRY/AFP/GettyImages

    Londra 2012 pallanuoto maschile Un passo alla volta e i ragazzi di Sandro Campagna sono riusciti a conquistare la finale olimpica di Londra 2012: proprio così infatti gli azzurri della pallanuoto maschile sono arrivati a centrare l’impresa, dopo essere partiti con il piede sbagliato durante la fase a gironi. Ma la vera svolta è stata la partita dei quarti di finale contro l’Ungheria, Campionessa Olimpica in carica dal 2000, quando a Sydney conquistarono il primo dei tre titoli consecutivi fino ad arrivare a Pechino 2008: per poter invece scovare l’ultima medaglia d’oro italiana alle Olimpiadi dobbiamo ritornare a Barcellona 1992, un dato che fa dunque capire quanto i ragazzi del settebello siano riusciti a compiere qualcosa di importante in questi giorni.

    Ad aspettare gli azzurri domani pomeriggio alle 16.50 sarà la Croazia, la quale ha superato nell’altra semifinale il Montenegro con il risultato di 7-5: durante il torneo le due formazioni si sono già incontrate nella fase a gironi dove, ad avere la meglio furono i croati che superarono gli italiani con un pesante 6-11. Fortunatamente però la squadra di Sandro Campagna che scese in campo in quella partita è completamente cambiata: la grinta ed il cuore, assieme all’ancora ottima forma fisica, hanno dato in queste ultime partite quel qualcosa in più agli azzurri, che ha fatto sì che l’Italia arrivasse in finale.

    “Eravamo nettamente più in forma dei nostri avversari – ha spiegato il ct Sandro Campagna – io avevo studiato la Serbia in questi giorni e avevo notato che erano calati giorno dopo giorno. Probabilmente il loro girone era più difficile del nostro e quindi hanno speso più energie, ma noi abbiamo preferito rischiare qualcosa prima ma arrivare ad oggi più in forma di tutti gli altri. Quella di ieri sera è stata una partita davvero speciale: i ragazzi in campo hanno messo veramente tutto: cuore, determinazione, fisico e passione, tutte armi che ci hanno permesso fin da subito di metterci davanti ed arrivare a conquistare una finale Olimpica venti anni dopo”.

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012