Tag: Londra 2012

  • Italia ottava meraviglia, 3-0 anche alla Serbia. Gioli e Lo Bianco super

    Italia ottava meraviglia, 3-0 anche alla Serbia. Gioli e Lo Bianco super

    Con la vittoria per 3-0 contro la Serbia, fresca campione d’europa, l’Italia di Massimo Barbolini ha praticamente già staccato il biglietto per Londra 2012 in una fantastica cavalcata in terra nipponica che sembra non avere fine.

    Vittoria netta nel punteggio, ma molto combattuta nei parziali (29-27, 25-19, 25-20), con ancora Leo Lo Bianco e Simona Gioli sugli scudi.

    La gioia di Del Core e Lo Bianco ©Claudio Villa/Getty Images

    Sestetto iniziale senza sorprese per il C.T. Barbolini con Lo bianco Bosetti, Gioli, Arrighetti, Del Core e Costagrande ma partenza inattesa con le azzurre sotto sia nel punteggio che nel gioco. La Serbia si trova addirittura avanti di sei lunghezze (10-4) prima di una fantastica rimonta guidata, come al solito, dai fantastici muri di Simona Gioli. Raggiunte le serbe sul 15 pari, inizia un avvincente testa a testa con le azzurre a prevalere per un 29-27 che indirizza tutto il match.

    Infatti nel secondo set le azzurre iniziano più concentrate e conducono il parziale con assoluta tranquillità. Lo Bianco è perfetta in regia, Antonella Del Core fa cedere pochissimi palloni ed il set si chiude con un 25-19 che fa sentire profumo di olimpiade alle nostre azzurre. Il terzo set è equilibrato fino al 10 pari quando Carolina Costagrnde decide di mettersi in proprio e con un muro e due schiacciate consecutive, realizza il break decisivo che porterà alla fine le azzurre ad aggiudicarsi anche il terzo parziale con il punteggio di 25-20.

    Adesso toccherà alla Germania cercare di fermare le ragazze italiane ormai certe del pass olimpico, l’Italia ha ora 23 punti con la certezza matematica a quota 26 e con ancora Germania, Stati Uniti e soprattutto Kenia da battere.

  • Fantastica, superba e travolgente Italia. Brasile ko 3-0 e Londra ad un passo

    Fantastica, superba e travolgente Italia. Brasile ko 3-0 e Londra ad un passo

    Le azzurre di Massimo Barbolini sfoderano, nella notte italiana, una fantastica prestazione contro le campionesse olimpiche e mondiali del Brasile, superate con un netto 3-0 (25-23, 25-16, 25-22) e mettendo una seria ipoteca sulla qualificazione olimpica a Londra 2012.

    La quota per raggiungere i cinque cerchi è fissata a 26 punti, l’Italia è a quota 20 e quindi manca davvero poco per un traguardo comunque non semplice da raggiungere alla vigila di questa World Cup in terra nipponica.

    Simona Gioli ©Claudio Villa/Getty Images

    L’Italia inizia bene il primo set, ma ha un momento di vuoto che consente alle brasiliane di portarsi avanti di tre lunghezze. Il Brasile non può sbagliare contro l’Italia, viste le recenti sconfitte patite nei primi match, ma nel momento migliore non chiude i punti importanti grazie soprattutto ad una fantastica Simona Gioli che innalza un muro impenetrabile per Sheila e compagne chiudendo a favore delle azzurre, un primo set molto equilibrato.

    Nel secondo parziale sale in cattedra Leo Lo Bianco, autrice fino ad oggi, di una World Cup sontuosa. La palleggiatrice azzurra mischia sapientemente le carte in attacco non facendo quasi mai capire alla difesa verde oro dove può finire la palla, con la naturale conseguenza di un secondo set praticamente dominato dalle azzurre e chiuso con il punteggio di 25-16. Anche nel terzo parziale le cose sembrano andare per il meglio, ma sul 23-17 per l’Italia, le campionesse olimpiche e mondiali hanno un sussulto d’orgoglio che le porta ad un passo dal pareggio. Qui è Lucia Bosetti che con un Ace fantastico chiude qualsiasi ipotesi di rimonta per il Brasile che adesso è ad un passo dal baratro olimpico.

    Adesso tocca alla Serbia e qualora dovesse arrivare un’altra vittoria, l’approdo a Londra sarebbe cosa fatta visto l’ultimo match che vedrà opposte le azzurre alla non certo irresistibile, nazionale Keniana.

  • Mondiali scherma, eterna Vezzali. Montano, prima gioia mondiale

    Mondiali scherma, eterna Vezzali. Montano, prima gioia mondiale

    Iniziano nel migliore dei modi i mondiali di scherma in corso di svolgimento a Catania con subito due ori, conquistati nel fioretto femminile da Valentina Vezzali e nella sciabola maschile da Aldo Montano. Non a caso i due atleti simbolo della scherma azzurra non hanno tradito le grandi aspettative sulle loro prestazioni, ampliate dal fatto che si gioca in casa, situazione mai facile da affrontare.

    Valentina Vezzali ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Ma come dice Valentina Vezzali subito dopo la vittoria sulla connazionale Elisa Di Francisca, “quando uno è in pace con se stesso può raggiungere tutti i traguardi possibili”, una condizione psico – fisica  che tutta l’Italia si augura che la fuoriclasse azzurra possa mantenere a lungo per conquistare il quarto oro olimpico consecutivo a Londra. Sesto alloro mondiale per la jesina che in finale non ha dato scampo alla sua amica nonché concittadina, Elisa Di Francisca strapazzata con un netto 14-7 ma comunque soddisfatta, quest’ultima, di essersi mantenuta ai vertici mondiali dopo il titolo conquistato un anno fa a Parigi. Se la Vezzali rappresenta una felice abitudine con le sue vittorie, sicuramente l’opposto è rappresentato da Aldo Montano che finalmente, si spera, sembra aver trovato anche lui la serenità necessaria per dimostrare tutto il suo immenso talento che lo portò al titolo olimpico ad Atene 2004 nella sorpresa generale. Il livornese ha avuto la meglio nei confronti del tenace tedesco Limbach superato per 15-13 in una finale sempre condotta dall’azzurro con il pathos finale dove Montano, avanti 14-9, si fa recuperare quattro stoccate prima di chiudere in bellezza. Queste le parole di Montano dopo la finale: “Sono contentissimo, non ci credo nemmeno – racconta Montano -. C’era un punto interrogativo, ho fatto una grandissima gara. Non mi sento il più forte ma uno dei più forti, che un giorno può vincere ed un altro perdere. Sono stracontento, sono riuscito a vincere un’Olimpiade, un Mondiale ed un Europeo. Ero finito? Lo dicevate voi. Il fatto è che la vita di un atleta ha alti e bassi”. Come nel fioretto femminile, l’Italia poteva avere un’altra finale tutta azzurra, ma fa ben sperare anche il bronzo di Luigi Tarantino, superato in semifinale proprio dal tedesco Limbach.

  • I dopati alle Olimpiadi. Adesso De Coubertin è morto davvero

    I dopati alle Olimpiadi. Adesso De Coubertin è morto davvero

    Proprio ieri, giorno della morte di Steve Jobs ho sentito da molti una frase che avevo imparato ad ascoltare da maestri e professori e riferiti a personaggi del passato e nella mia vita l’avevo pensata solo per Giovanni Paolo II “la tua leggenda vivrà per sempre”. E’ cosi che in molti hanno salutato il visionario della Silicon Valley per le sue scoperte e per la sua gran capacità di comunicazione. Nel mondo dello Sport il livello massimo di integrazione, di arricchimento delle culture e della storie dei popoli erano i giochi Olimpici ideati ed ispirati dagli insegnamenti del barone Pierre De Coubertin la cui leggenda viveva proprio tra i sogni d’integrazione a cinque cerchi.

    Bandiera olimpica ©Getty Images
    L’importante non è vincere ma partecipare diceva De Coubertin ma il suo spirito è praticamente scomparso dai Giochi Olimpici moderni con una successione di regole che di epoca in epoca ne ha delegittimato il valore e lo stimolo fondatore facendo largo prima a meri scopi di supremazia politica e poi vedendosi alla pubblicità e alle multinazionali dello Sport. L’ultimo colpo l’ha dato il TAS della Svizzera (Tribunale arbitrale dello sport di Losanna) decidendo di ammettere alla competizione anche gli atleti che hanno scontato una squalifica per doping superiore ai sei mesi possono partecipare alle Olimpiadi. Una sentenza choc che stravolge e cambia definitivamente lo spirito delle Olimpiadi riaprendo le porte a chi ha fatto uso di sostanze dopanti per arrivare a conseguire un risultato sportivo.

  • Pallavolo, wild card alle azzurre in Coppa del Mondo. Uomini al 3° posto nel ranking

    Pallavolo, wild card alle azzurre in Coppa del Mondo. Uomini al 3° posto nel ranking

    Con l’ultimo Europeo chiuso mestamente al quarto posto, le ragazze guidate da Massimo Barbolini oltre alla figuraccia continentale, avevano compromesso seriamente la qualificazione a Londra 2012 non qualificandosi direttamente per la Coppa del Mondo prevista in Giappone dal 3 novembre che regala 3 pass olimpici. Fortunatamente, una mano è arrivata dalla Federazione Internazionale, che ha concesso all’Italvolley femminile una delle due wild card per la Coppa del Mondo.

    ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Il gruppo delle ragazze, fino alla semifinale con la Germania aveva dato ottime garanzie, ma il crollo con le tedesche (sconfitta netta per 3-0) e la sconfitta per il bronzo con la Turchia, hanno fatto tremare la panchina di Barbolini e le convinzioni delle ragazze che hanno ceduto di schianto alle prime difficoltà. Si spera quindi in un pronto riscatto dato che è di vitale importanza raggiungere uno dei primi tre posti che assegnano il biglietto per i cinque cerchi. Notizie più confortanti arrivano dai maschi che, a differenza delle donne, hanno disputato un ottimo Europeo chiuso con una medaglia d’argento contro la Serbia e sfiorando addirittura il titolo. Adesso l’Italia di Berruto è al 3° posto del ranking internazionale preceduta solo dall’imbattibile Brasile e dalla Russia vincitrice dell’ultima World League.

  • Pellegrini, dopo Marin perde anche Philippe Lucas?

    Pellegrini, dopo Marin perde anche Philippe Lucas?

    Sbarcata due giorni fa sul suolo italico ed accolta con tutti i clamori del caso, Federica Pellegrini si accinge ad effettuare un’altra dolorosa scelta. Come ormai tutti sanno, la storia d’amore tra la fuoriclasse veronese ed il mistista siciliano Luca Marin è finita dopo quasi tre anni con tanto di dichiarazione sul blog ufficiale da parte della stessa pellegrini durante i mondiali e per giunta con l’aggiunta del terzo incomodo rappresentato da Filippo Magnini, forse il nuovo partner dell’azzurra  ma sicuramente l’ex compagno di stanza di Marin.

    Federica Pellegrini e Philippe Lucas | ©BERTRAND LANGLOIS/AFP/Getty Images
    Dopo le due medaglie d’oro mondiali a Shanghai, Federica ha fatto sapere all’entourage del suo tecnico francese, Philippe Lucas che non ha nessuna intenzione di spostarsi per gli allenamenti il prossimo anno e di aver individuato nel centro federale di Verona, la base stabile per la preparazione delle olimpiadi di Londra 2012 dove l’azzurra deve difendere il titolo nei 200m e cercare di conquistare per la prima volta l’alloro nei 400m stile libero. Sicuramente un imposizione che denota immenso carattere nella Federica nazionale anche perché, qualora Lucas non volesse accettare di spostarsi lui dalla Francia invece che Federica, si interromperebbe un rapporto che fine ad ora ha dimostrato di funzionare, e pure alla grande, considerati gli ultimi mondiali appena conclusosi. Comunque la possibilità di cambiare allenatore a 12 mesi dall’appuntamento più importante del quadriennio, e cioè, le olimpiadi non sembra una scelta azzeccata anche per una fuoriclasse di razza come la Pellegrini che forse, fuori dalla piscina, deve ponderare meglio le proprie scelte, sicuramente in tutti i sensi.

  • Atletica, Howe vince i 200 e ripensa al salto in lungo

    Atletica, Howe vince i 200 e ripensa al salto in lungo

    Andrew Howe continua ad essere, e ci mancherebbe altro, al centro delle discussione dell’atletica nazionale, l’aretino nato in America ha vinto i 200 m laureandosi campione d’Italia ma continua a non avere le idee tante chiare circa il suo futuro. Mamma Felton ha un peso specifico molto notevole sulle decisioni del giovane Howe e forse c’e’ lo zampino della mamma nella riapertura alla gara del lungo non ai prossimi mondiali ma alle olimpiadi di Londra nel 2012 da parte dell’azzurro. Ieri Andrew ha corso i 200 due volte realizzando un grande tempo in batteria, 20”58 rialzandosi dopo 80 m e vincendo la gara in 20”50 sicuramente con qualche pressione in più che ne ha compromesso il tempo finale. Nei prossimi mondiali si concentrerà sulla velocità ma con ogni probabilità, infortuni ai piedi permettendo, ai giochi olimpici lo rivedremo in pedana nel lungo dato che è in quella gara che ha le maggiori possibilità di conquistare una medaglia.

    Andrew Howe | ©TIZIANA FABI/AFP/Getty Images
    Nelle altre gare, troviamo Federica Ferraro campionessa nei 1000 metri femminili, nel lancio del disco maschile, successo con 59,05 di Giovanni Faloci su Hannes Kirchler, secondo con 58,99. Spareggio per assegnare il tricolore nel salto in lungo donne: la spunta di un centimetro, con 6,32 la campionessa in carica Tania Vicenzino sulla 16enne Anastassia Angioi. Nel salto in alto Silvano Chesani vince ed eguaglia il 2,28 che ne ha fatto il numero uno italiano del 2011 all’aperto. Dietro di lui, entrambi a quota 2,25, si piazzano la promessa azzurra Marco Fassinotti e un ritrovato Andrea Bettinelli. Fabrizio Donato ha fatto suo il 19° titolo assoluto (compresi gli 11 indoor) in carriera nel triplo maschile con la migliore prestazione italiana dell’anno in 17,17. Argento con 16,94 al campione indoor Fabrizio Schembri, reduce dalla vittoria all’Europeo per Nazioni di Stoccolma. Nicola Vizzoni ha vinto il titolo tricolore nel martello per la ventitreesima volta, tra indoor e outdoor. Nel giavellotto donne, sulla pedana di casa, Zahra Bani manca la soddisfazione del primo 60 della stagione per soli otto centimetri. Il responso del misuratore è 59,92, nel peso donne, titolo per Chiara Rosa con 17,64, alle sue spalle con 15,71 la campionessa Under 23 Julaika Nicoletti. Nei 400 metri Marco Vistalli difende con successo il titolo in 45″88 (primato stagionale). L’argento va a Juarez (46″51), il bronzo a Tricca (46″69). Nel giro di pista femminile, Marta Milani strappa la vittoria per tre centesimi alla primatista italiana LIbania Grenot, 52″29 contro 52″32. Ottima terza Maria Enrica Spacca in 52″62. Affermazione, infine, dello junior Josè Bencosme nella finale dei 400 ostacoli (50″55).

  • Laure Manaudou torna ad allenarsi. Obiettivo Londra 2012

    Laure Manaudou torna ad allenarsi. Obiettivo Londra 2012

    La sua carriera, agli inizi, sembrava protesa verso l’imbattibilità, verso il dominio incontrastato nella acque colorate, nelle gare femminili, soprattutto dopo la vittoria olimpica di Atene 2004, che la consacrò a livello mondiale. Nella vita, però, spesso gli eventi non seguono un percorso lineare e prevedibile, ma accade che alcuni episodi possano cambiare il corso delle cose.

    © REMY GABALDA/AFP/Getty Images
    Ecco che Laure Manaudou, la nuotatrice francese, si trovi a dover competere con un’altra predestinata del nuoto, Federica Pellegrini, sia in vasca che in amore, e che la competizione a lungo andare la stanchi e la indica a scegliere di abbandonare – almeno provvisoriamente – la vasca per dedicarsi alla famiglia: nel 2010 è diventata mamma, lasciando per due lungi anni qualunque tipo di allenamento. Questo ha fatto sì che ingrassasse di 20 chili in due anni, ma che recuperasse in termini di serenità mentale e che, ora, sia pronta a ritornare in vista delle Olimpiadi di Londra 2012, anche se prima di tutto occorrerà tornare in forma per partecipare alle gare di qualificazione. Ha intensificato i ritmi di allenamento, con nove sedute a settimana, accompagnata dal compagno, oltre che collega, Frederic Bousquets, che le è stato vicino soprattutto nei momenti di iniziale sconforto e difficoltà, quando non riusciva a ritrovare il feeling con il “suo ambiente”, ossia l’acqua, e si lasciava scoraggiare dalla circostanza di non sentirsi più “competitiva”. I tre mesi iniziali, come la stessa Manaudou ha raccontato, sono stati i più difficili, ma ora la grinta di un tempo sta ritornando in lei, anche se preferisce – scaramanticamente – mantenere un low profile, senza fare troppi proclami. Ma lei a Londra vuole esserci: la sfida Olimpica a Federica Pellegrini è già lanciata.

  • Clemente Russo primo Azzurro ufficialmente a Londra 2012

    Clemente Russo primo Azzurro ufficialmente a Londra 2012

    Il primo atleta italiano a qualificarsi individualmente per le prossime Olimpiadi di Londra 2012 è Clemente Russo: il pugile campano ha, infatti, battuto ai punti nella finale dei pesi massimi della World Series svoltasi in Cina, il pugile russo, naturalizzato cittadino dell’Azerbaijan, Medzhidov.
    Russo, così, a Londra potrà provare a conquistare il titolo olimpico che gli era sfuggito di un soffio nell’Olimpiade di Pechino 2008, dove conquistò la medaglia d’argento.

    L’accesso all’Olimpiade, nel caso del pugilato, prevede una conquista individuale del pass, ecco perchè per “Tatanka” si può parlare di primo atleta azzurro qualificatosi anche se vi sono altri tredici atleti che hanno conquistato l’accesso a Londra 2012 come posto Nazione.

    La soddisfazione del Presidente della Federpugilato, Franco Falcinelli, è pertanto davvero molto forte soprattutto in chiave di visibilità che il movimento pugilato italiano potrà ricevere, soprattutto in termini di qualità organizzativa e di programmazione, da questo importante risultato ottenuto dal pugile: “Un prestigioso traguardo per il pugilato italiano. La vittoria di Russo alle WSB individuali è una soddisfazione straordinaria non solo per il risultato ottenuto ma per la conquista del primo pass olimpico”.
    Ora, il pugile Casertano, già attore nel film “Tatanka”, dovrà dare il colpo decisivo per provare a salire ancora più in alto: conquistare l’oro Olimpico.

  • Boxe, Clemente Russo sospeso dalla Polizia. A rischio Londra 2012

    Boxe, Clemente Russo sospeso dalla Polizia. A rischio Londra 2012

    Clamorosa decisione della Polizia di Stato che ha deciso di sospendere Clemente Russo, uno dei pugili dilettanti più forti al mondo, iridato nel 2007 e medaglia d’ argento agli giochi olimpici di Pechino 2008.

    La decisione è stata presa in seguito alla partecipazione del pugile al film “Tatanka” tratto dalle pagine del romanzo di Roberto Saviano “Bellezza e l’Inferno” nelle sale dal 6 maggio in cui Russo interpreta il personaggio principale, Tatanka appunto. Il film narra la storia di un ragazzo di Marcianise a cui lo sport, la boxe, ha permesso di scappare dalle terre di Gomorra, di affrancarsi da una realtà pericolosa e di prendere le distanze da un futuro  che sembrava già scritto.

    La richiesta della Polizia è stata chiara, cambiare alcune scene del film, nella convinzione che avrebbero offerto un’immagine distorta di quella che è la realtà di Gomorra, della vita di coloro che contro Gomorra lottano ogni giorno. Ma il pugile di Marcianise si è rifiutato andando avanti per la sua strada senza cambiare la sceneggiatura iniziale, scatenando l’ inevitabile reazione dei suoi capi.

    Al rifiuto del pugile, la Polizia di Stato ha risposto quindi con la sospensione di 6 mesi, una decisione che si è resa necessaria, per ricordare che “Lui, come ogni poliziotto – spiega il Dipartimento di pubblica sicurezza- è tenuto al rispetto delle regole. Se non lo fa, da esempio positivo si trasforma in negativo”.

    Con la sospensione Clemente Russo è fuori dalla Fiamme Gialle e quindi corre seriamente il rischio di compromettere le qualificazioni alle Olimpiadi di Londra 2012, come si suol dire, oltre al danno la beffa per chi cerca di trasmettere segnali positivi senza nessun tipo di compromessi e andando diritto per la propria strada.