Tag: Londra 2012

  • Il 2012 su Twitter: Olimpiadi, Nfl e Bolt protagonisti

    Il 2012 su Twitter: Olimpiadi, Nfl e Bolt protagonisti

    La fine d’anno si avvicina e, con sè, anche i bilanci di varia natura tra cui quello proposto da Twitter che realizza una speciale sintesi dei temi caldi e dei personaggi maggiormente seguiti nel corso del 2012, dividendolo per sezioni e ripercorrendo, così, i momenti più salienti dell’anno che sta per concludersi. “2012, l’anno su Twitter” è il titolo del resoconto che, nelle sezioni di cui si compone, propone anche Tweet legati al mondo sportivo considerando che, nel corso dell’anno, si sono svolte manifestazioni di primo piano quali gli Europei di calcio di Polonia e Ucraina e, soprattutto, le Olimpiadi di Londra.

    Tweet d’Oro – Nella prima sezione, si fa riferimento ai tweet più popolari, cioè quei “cinguettii” che hanno ricevuto il numero maggiore di retweet. Come prevedibile, al primo posto in assoluto si colloca la foto dell’abbraccio tra Barack Obama e la moglie Michelle, subito dopo aver appreso la notizia della vittoria alle elezioni presidenziali statunitensi, ottenendo la conferma per il secondo mandato, con il commento “Four more years”, ossia “altri quattro anni”. Ma, tra i tweet d’oro attinenti al panorama sportivo, il più popolare è associato ad una contestazione arbitrale. Non si tratta, però, di una delle solite polemiche legate al mondo del calcio italiano, in cui gli “episodi incriminati” finiscono per diventare dei veri e propri tormenti-tormentoni, ma di una protesta legata al mondo arbitrale del Nfl avvenuta nel mese di settembre, nel match tra i Seattle  Seahawks ed i  Green Bay Packers, in cui l’azione finale della partita era stata chiamata da un arbitro di riserva, poichè era in corso un’astensione dal lavoro da parte del sindacato degli arbitri.

    @TJ Lang70
    @TJ Lang70 | Twitter

    Ma la chiamata arbitrale in questione è stata oggetto di aspre polemiche da parte di giocatori e tifosi e, così, TJ Lang dei Green Bay Packers ha deciso di protestare pubblicamente contro la decisione arbitrale, con un Tweet che ha poi raccolto 98000 retweet: “Al diavolo Nfl, multatemi e usate i soldi per pagare gli arbitri titolari”. Più chiaro di così…

    Nella sezione dei tweet sportivi più popolari, dopo quello di TJ Lang, conquista la medaglia d’argento – e il riferimento non è casuale – quello dei fan della Nazionale Olimpica della Gran Bretagna, a conclusione della rassegna londinese, la prima dopo il 1948, sottolineando il bilancio finale del medagliere britannico, con ben 29 ori, 17 argenti, 19 bronzi: “abbiamo concluso al terzo posto del medagliere delle olimpiadi più di successo da 104 anni”. Questo il cinguettìo del team di fan, “Our greatest team”, con ben 68ooo retweet.

    Il battito del pianeta – Questa sezione dello speciale resoconto del 2012 su Twitter accoglie, invece, le “più grandi conversazioni” nate attorno a specifici eventi singoli di grande rilievo, che hanno prodotto un ampio numero di twit e, naturalmente, di retweet. In questo caso, al primo posto, come evento più discusso, troviamo le Olimpiadi di Londra, che hanno attirato complessivamente – nei sedici giorni di svolgimento – ben 150 milioni di twit, focalizzatisi soprattutto sulla vittoria dell’uomo più veloce al mondo, il giamaicano Usaine Bolt, nei duecento metri con il record del mondo e, contemporaneamente, il record di Twit, ben 80 mila al minuto.

    @usainbolt
    @usainbolt | Twitter

    Tra gli altri eventi sportivi che hanno suscitato grande attenzione, rientrano ovviamente gli Europei di Calcio, soprattutto durante le appassionanti fasi finali: il record di twit spetta al momento topico del gol di Mata nella finalissima tra Italia e Spagna, con ben  267.200 tweet al minuto, ma grandi numeri sono stati registrati anche nel corso della semifinale Italia-Germania, dopo il secondo gol di Mario Balotelli con annessa esultanza a mostrare i muscoli. Sempre in tema di rassegne continentali, anche la semifinale di Champions League svoltasi nel mese di aprile tra Barcellona e Chelsea ha meritato un posto di primo piano tra i “battiti del pianeta”, con una grande concentrazione di interventi a seguito del gol di Fernando Torres per i Blues (184.535 Tweet) che proiettò gli uomini di Di Matteo verso la finalissima, poi vinta contro il Bayern Monaco.

    Solo su Twitter –  Tale sezione è dedicata, invece, a “momenti di piacevolezza”, ossia a quegli interventi sul social network che hanno regalato agli utenti una corsia prioritaria per vivere dei momenti particolarmente importanti. In questo caso, tra gli eventi sportivi in evidenza vi sono le immagini subacque catturate dalla L 2012 Pool Cam nella piscina olimpionica di Londra, proprio mentre si svolgevano le gare Olimpiche londinesi. Senz’altro, suggestivo.

    Tendenze – Questa sezione del resoconto 2012 di Twitter, invece, accoglie una speciale classifica degli hashtag più utilizzati che, nella sezione sportiva, vedono in prima posizione  #Nfl, al secondo posto #Nascar, la joint venture Usa che organizza gare automobilistiche e che rappresenta negli Usa il secondo evento sportivo più seguito dopo il Super Bowl. Al terzo posto, invece, troviamo #mlb, in riferimento allaMajor League di Baseball.

    Nuove voci – Come suggerisce lo stesso titolo, questa sezione del resoconto accoglie le nuove iscrizioni di personaggi noti, che hanno suscitato la maggiore curiosità da parte degli utenti. Ovviamente,  l’interesse maggiore è stato per il Papa Benedetto sedicesimo, con il suo account @Pontifex, mentre tra gli sportivi, la speciale classifica è guidata dal grande Pelè, @ Pele, l’unico giocatore in grado di laurearsi tre volte campione del Mondo con la propria Nazionale, presente su Twitter dal 9 Aprile 2012, quando ha deciso di condividere momenti di vita con i suoi numerosi followers.

  • Alex Zanardi a GQ: “Vincerò anche a Rio 2016”

    Alex Zanardi a GQ: “Vincerò anche a Rio 2016”

    L’ex pilota di Formula Uno Alex Zanardi non finisce di stupire e, dopo aver trainato per quasi tutto il tragitto della Maratona Handbike di Venezia Eric Fontanari, ragazzo paraplegico di 17 anni, si ritrova in copertina di GQ per l’intervista rilasciata a Carlo Verdelli. Dopo aver conquistato l’oro olimpico pochi mesi fa a Londra 2012, Zanardi ha infatti deciso di non porsi più alcun limite spiegando di voler arrivare a gareggiare anche alle Olimpiadi di Rio 2016:

    “Voglio dirle una cosa: io, a Rio, ci sarò. Sì, certo, me lo dovrò guadagnare, ma ci sarò. E se ci vado, non è per vedere la spiaggia. Sa come si dice nel nostro ambiente: dal secondo posto in giù è come le balle dei cardinali: non servono a niente, o almeno dovrebbe essere così”.

    Inutile dire quindi che la determinazione e la grinta sono le armi vincenti di Zanardi che, sul numero di GQ in edicola da domani ha risposto a tono a tutte le domande fatte dal giornale: nessuna paura, nemmeno quella di essere meno forte di chi di anni, a differenza di lui che ne avrà 50, a Rio ne avrà 20 o 25. Sicuro della propria forza e delle sue capacità l’ex pilota di Formula Uno ha inoltre trionfato alla maratona di New York dove ha stabilito anche un nuovo mostruoso record della gara, guadagnandosi, ironia della sorte, la possibile esclusione dalla prossima edizione.

    coverGQ Alex Zanardi
    Alex Zanardi &copy Foto da Comunicato Stampa

    Nel resto dell’intervista Alex Zanardi ripercorre tutta la sua vita arrivando anche a parlare dell’incidente avvenuto il 15 settembre 2001 quando, a Lausitz, perse le gambe. Parole sicuramente emozionanti che fanno capire quanto abbia dovuto sudare e soffrire per poter arrivare a conquistare queste vittorie e soprattutto per poter tornare a sorridere in questa che lui stesso chiama “seconda vita”. L’intervista poi prosegue sul lato credente, sui mesi di riabilitazione, sulle difficoltà incontrate in quei mesi dopo l’incidente ed infine c’è spazio anche per una domanda riguardante la raccolta di firme che sta girando per l’Italia per convincere Napolitano a nominarlo senatore a vita ma Zanardi, da vero campione, da una spiegazione più che valida al suo no pronto e deciso.

    “Ma no, non mi sento pronto, non è il mio. Pensi che la prima volta ho votato Craxi perché mi sembrava uno con la faccia onesta… E poi, se scambio il Darfur per una scatola di cioccolatini, da uomo di sport ci sta anche. Ma da politico, dai, che figura di merda”.

  • Alessia Filippi lascia il nuoto a soli 25 anni

    Alessia Filippi lascia il nuoto a soli 25 anni

    Notizia shock nel mondo del nuoto dove in queste ore è arrivata l’ufficialità del ritiro di Alessia Filippi, nuotatrice italiana che più volte ha indossato la cuffia azzurra riuscendo anche a portare in alto il proprio nome e l’Italia: queste vittorie sono però mancate negli ultimi anni ed è proprio questo il principale motivo del ritiro a soli 25 anni. Per un’atleta così giovane infatti non è di certo facile appendere costume, cuffia ed occhialini al chiodo ma, quando sotto ci sono anche altre cause e non dipende proprio tutto da te, la decisione arriva in fretta.

    Proprio dopo aver conquistato la qualificazione alle Olimpiadi di Londra 2012, le Fiamme Gialle hanno messo fuori squadra la romana che si è vista crollare il mondo addosso: non bastasse alla gara della propria batteria nei 200 dorso a Londra è stata eliminata subito. Il clima era diventato dunque pesante ed in più la scelta delle Fiamme Gialle di puntare su atleti più giovani e promettenti ha fatto prendere la decisione definitiva ad Alessia Filippi.

    Alessia Filippi Trofeo Settecolli Herbalife - Day 1
    Alessia Filippi © Paolo Bruno/Getty Images

    Ovviamente amareggiata la nuotatrice romana ha affermato di continuare a praticare lo sport solamente per passione e che, nonostante il nuoto sia la sua vita, è arrivato veramente il momento di chiudere la propria carriera. In passato infatti più volte la Filippi aveva dichiarato di essere vicina a lasciare ma poi era ritornata sui suoi passi anche grazie ai risultati che sono arrivati fino ai Mondiali di Roma nel 2009, dove davanti al proprio pubblico conquistò una fantastica doppietta grazie alla medaglia d’oro nei 1500 sl e a quella negli 800.

    Di certo questi sono stati gli anni più importanti per la Filippi che l’anno precedente durante le Olimpiadi di Londra 2012 conquistò l’argento negli 800 e, prima ancora, durante gli Europei di Budapest 2006 e Eindhoven 2008, aggiunse al proprio palmares tre medaglie d’oro e due di bronzo in svariate specialità. Quel che è certo è che Alessia Filippi resterà una delle più grandi nuotatrici italiane che, sfortunatamente è però sempre vissuta nell’ombra di Federica Pellegrini, considerata da sempre la numero uno per gli italiani.

  • Paralimpiadi 2012 da record, il commento di Luca Pancalli

    Paralimpiadi 2012 da record, il commento di Luca Pancalli

    Nella giornata di ieri si sono concluse anche le Paralimpiadi 2012 e, per la squadra azzurra, le emozioni sono state infinite: il medagliere infatti ci vede alla tredicesima posizione con 28 medaglie, ben 10 in più rispetto a quelle conquistate a Pechino 2008 e soprattutto le stesse di quelle conquistate alle Olimpiadi nonostante gli azzurri paralimpici fossero nettamente di meno. Un risultato che ha lasciato tutti a bocca aperta e che, al contrario di quanto successo alle Olimpiadi, ha stupito ogni tipo di obiettivo posto prima di partire per questa avventura: alla fine infatti le medaglie d’oro sono state nove, quelle d’argento otto e quelle di bronzo undici. Ma apparte i numeri, i risultati parlano di passi avanti enormi con conferme da parte dei grandi come Oscar De Pellegrin e Alex Zanardi, e con fantastiche sorprese da parte dei giovani Oxana Corso, Federico Morlacchi e Cecilia Camellini.

    Anche se con storie completamente diverse, la squadra azzurra è riuscita ad unire le forze e conquistare ventotto podi: le medaglie d’oro azzurre col passare dei giorni si sono infatti appese al collo di Cecilia Camellini, vincitrice nelle gare dei 100 e 50 sl, Assunta Legnante record women nel lancio del peso, Oscar De Pellegrin fantastico come sempre nel tiro con l’arco, Martina Caironi vera sorpresa in pista nei 100 metri T42, Roberto Bargna nel ciclismo su strada C1-C3, Alessandro Zanardi che ha conquistato una doppietta nell’handbike ed i fratelli Luca e Ivano Pizzi ottimi sul tandem.

    Alessandro Zanardi © Bryn Lennon/Getty Images

    Quelle d’argento sono state conquistate da Oxana Corso nei 100 e 200 metri T35, da Pamela Pezzuto strabiliante nel tennistavolo, dal non più giovanissimo Alvise De Vidi nei 100 metri T51, da Elisabetta Mijno nel tiro con l’arco, da Luca e Ivano Pizzi nella gara di tandem crono, da Giorgio Farroni nel ciclismo su strada, e dalla squadra azzurra del ciclismo impegnata nella staffetta Francesca Fenocchio, Vittorio Podestà, Alessandro Zanardi.

    Passando invece a quelle di bronzo arriva subito un tris di Federico Morlacchi che nella vasca dell’Acquatic Center è salito sul podio nei 400 sl, 100 farfalla e 200 misti, una doppietta arriva poi da Cecilia Camellini nei 100 dorso e 400 sl, un bronzo che vale oro è invece quello di Annalisa Minetti nei 1500 mt, mentre un terzo posto che sta stretto è quello di Matteo Betti nella scherma in carrozzina. Nel ciclismo su strada Vittorio Podestà e Michele Pittacolo regalano altre due medaglie e l’undicesima arriva da Alessio Sarri nella sciabola in carrozzina.

    Proprio riguardando tutti questi risultati, molti dei quali inattesi, il presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli ha dichiarato:

    “Queste vittorie sono frutto del lavoro iniziato ancora prima di Pechino, ed è simbolo che se si suda i risultati arrivano. Peccato che nel nostro paese le prime cose che si tagliano sono il sociale e lo sport, significa che non ci si crede così tanto: siamo tutti bravi quando si vince a prendere gli onori, ma poi la responsabilità politica di credere nello sport viene a mancare. Tornando alle cose positive stiamo ricevendo migliaia di email tra le quali c’è quella di un ragazzo che ci chiede cosa deve fare per poter diventare un atleta paralimpico, e penso che questa sia ancor più una vittoria dal punto di vista del sociale”.

  • Alex Zanardi non smette di stupire, poker per la Camellini

    Alex Zanardi non smette di stupire, poker per la Camellini

    Continua a gonfie vele l’avventura degli atleti azzurri alle Paralimpiadi 2012 in corso a Londra: a portare a casa un altro oro è Alex Zanardi, ex pilota di formula uno, che ha bissato la vittoria della scorsa giornata nella gara a cronometro. Questa volta il campione azzurro ha superato tutti nella prova in linea col tempo di 2’00”32, davanti al sudafricano Van Dyk ed al belga Decleir. Nei giorni scorsi Zanardi ha inoltre lanciato una provocazione agli italiani spiegando che gli inglesi sono riusciti a mettere in piedi un’organizzazione fantastica e che un evento del genere non potrebbe essere realizzata in Italia a causa della poca educazione che spopola tra tutte le generazioni.

    “Pensavo di fare una gara tranquilla e di provare la fuga a due giri dalla fine – ha spiegato il bolognese – ma ho provato diverse volte a prendere velocità e vedevo che mi stavano sempre attaccati alle ruote, non mollava nessuno. Allora ho cambiato tattica compleamente: ho deciso di andare al risparmio di energia, lasciando andare avanti gli altri in salita per recuperarli in discesa. Siamo arrivati tutti in volata e negli ultimi metri ho spinto tutto quello che potevo. Questa vittoria, conquistata in questo modo, dimostra che sono a tutti gli effetti un ciclista, anche se non ho le gambe. Voglio dedicarla alla mia squadra, soprattutto a coloro che purtroppo non sono qui, per ragioni che non capisco: Fabrizio Macchi e Pierpaolo Addesi. Sono miei cari amici e mi mancano molto in questo momento”.

    Cecilia Camellini © GLYN KIRK/AFP/GettyImages

    Oltre a Zanardi a portare ben in alto la bandiera azzurra ci pensa Cecilia Camellini, mettendo a segno un fantastico poker di medaglie salendo sul podio anche nella giornata di oggi nella gara dei 400 stile libero, proprio laddove la Pellegrini non era riuscita ad arrivare: la modenese, dopo i due oro nei 50 e 100 sl ed il bronzo nei 100 dorso ha infatti stupito nuovamente tutti mettendo la firma anche in questa gara. L’atleta azzurra si è fatta superare solamente dalla numero uno Daniela Schulte e dalla canadese Amber Thomas.

    Altri due bis arrivano poi grazie alle medaglie di Oxana Corso e Vittorio Podestà: la giovanissima italiana d’adozione, dopo l’argento nella gara dei 100 metri, ha conquistato un buon secondo posto anche nei 200 metri finendo nuovamente dietro alla cinese Ping Liu la quale oltre all’oro ha messo a segno anche il nuovo record del mondo con il crono di 15’’44. Per Podestà invece obiettivo centrato nella gara su strada classe H2: il ciclista azzurro aveva infatti promesso un’altra medaglia e così è stato. Ora l’Italia si appresta ad affrontare le ultime giornate di queste Paralimpiadi, ben consapevole che potrà aggiungere ancora altri ottimi risultati.

  • Oscar Pistorius fuori dal podio nei 100

    Oscar Pistorius fuori dal podio nei 100

    Dopo aver perso la medaglia d’oro nei 200 metri ed essersi accontentato dell’argento nonostante le critiche rivolte alle protesi del vincitore Alan Cardoso Oliveira, Oscar Pistorius si è trovato nuovamente di fronte ad un risultato che gli va stretto a queste Paralimpiadi di Londra 2012. Nella finale valida per la gara nei 100 metri categoria T44 il sudafricano è infatti rimasto ai piedi del podio, dove sono invece saliti il britannico Jonnie Peacock, l’americano Richard Browne ed il connazionale Arnu Fourie. Una sconfitta che brucia ma che viene sollevata dalla vittoria nella staffetta 4×100 dove Pistorius, Radebe, Smith e Fourie hanno messo a segno il nuovo record mondiale in 41″78, andando a conquistare la medaglia d’oro davanti alla Cina e alla Germania.

    Anche se gli obiettivi nella gara dei 100 metri non erano altissimi, non essere salito sul podio è un fattore che ha dato da pensare all’atleta sudafricano, soprattutto in quanto proprio un mese fa era su questa pista a gareggiare contro i normodotati durante le Olimpiadi 2012. Ora Pistorius potrà cercare di prendersi una rivincita nella gara dei 400 metri di domani dove dovrà difendere l’oro conquistato a Pechino 2008.

    Oscar Pistorius © Justin Setterfield/Getty Images

    “Quello che abbiamo visto correre è un grande sprinter paralimpico – spiega Pistorius parlando del diciannovenne Peacock – la sua è stata una grande performance ed i 100 non sono la mia specialità, e comunque il livello è molto cresciuto. Sono incredibilmente felice: Jonnie ha fatto una cosa straordinaria, davanti al pubblico di casa. Sono sicuro che resterà tra i ricordi della sua vita”.

    Il sudafricano ha quindi digerito bene questa sconfitta, evitando di creare polemiche inutili come era stato fatto nella gara precedente dove era arrivato anche a fare ricorso al Comitato Paralimpico, il quale aveva chiesto all’atleta di riflettere su quanto accaduto senza accogliere la richiesta di indagare sulle protesi degli avversari e soprattutto su quelle del vincitore.

  • Paralimpiadi 2012: tris di bronzi per Morlacchi, Pittacolo e Sarri

    Paralimpiadi 2012: tris di bronzi per Morlacchi, Pittacolo e Sarri

    L’Italia raggiunge quota 21 medaglie, posizionandosi così alla quattordicesima posizione: a incrementare il numero di vittorie in queste Paralimpiadi 2012 sono stati infatti Michele Pittacolo, Roberto Bargna, Federico Morlacchi ed Alessio Sarri. A conquistare la settima medaglia d’oro azzurra è stato Roberto Bargna, il quale è andato a vincere la gara nella prova individuale di ciclismo su strada della categoria C1-3: l’atleta italiano, non più giovanissimo in quanto ha raggiunto i quarantanni ha saputo mettere in gioco tutti i suoi punti di forza andando a superare in volata il tedesco Steffen Warias e l’australiano David Nicholas, rispettivamente argento e bronzo.

    Nella giornata di ieri però dal ciclismo è arrivata un’altro importante risultato: Michele Pittacolo infatti ha conquistato un ottimo terzo posto nella prova su strada di categoria C4 negli 80 chilometri. L’atleta italiano, il quale ha festeggiato il proprio quarantesimo compleanno con questo buon risultato, è stato superato solamente dall’ucraino Dementyev e dal cinese Liu i quali hanno chiuso la proprio gara rispettivamente con un 1’55″38 ed 1’55″48 rispetto al suo crono di 1’55″51.

    Federico Morlacchi © Gareth Copley/Getty Images

    “Approdato a Londra il mio obiettivo era proprio quello di andare a medaglia e ci sono riuscito, anche se non è la medaglia più pesante. Prima di venire qui a gareggiare ho pensato che se non avessi vinto nulla mi sarei ritirato, ma con questa medaglia al collo mi sento determinato a continuare”.

    Dopo quella di Matteo Betti, altra medaglia arriva anche dalla scherma: salire sul gradino più basso del podio della gara della Sciabola categoria B è infatti Alessio Sarri. Il quasi quarantenne atleta azzurra, arrivato a disputare la propria terza Olimpiade, ha stupito tutti i presenti superando l’ucraino Anton Datsko, numero uno nel ranking mondiale. Approdato in semifinale si è però dovuto arrendere con un 15-10 al polacco Gzegorz Pluta: in finalina per il terzo posto si è preso la rivincita battendo il russo Yusupov con un ottimo 15-7.

    A completare una gran giornata è poi Federico Morlarcchi: il nuotatore azzurro ha infatti conquistato il terzo bronzo personale da quando è alle Paralimpiadi di Londra 2012. Dopo quello nei 100 farfalla e l’altro nei 400 stile libero, il varesotto si è guadagnato anche quello nei 200 misti categoria SM9, finendo dietro solamente all’australiano Cowdrey e all’ucraino Kalyna.

    Così facendo l’Italia supera le 18 medaglie conquistate a Pechino 2008, tenendo ben presente che mancano ancora tre giorni alla chiusura dei Giochi Paralimpici e sperando di poter incrementare ancora il numero di vittorie, magari andando a superare le 28 conquistate durante le Olimpiadi.

  • Martina Caironi acclamata a Londra

    Martina Caironi acclamata a Londra

    Una sogno che diventa realtà quello di Martina Caironi, ragazza appena 22enne di Bergamo che nel 2007 perse la gamba sinistra in un incidente in moto: alle Paralimpiadi 2012 in corso a Londra la giovane azzurra è infatti riuscita a conquistare la medaglia d’oro nella gara dei 100 metri categoria T42 con un fantastico 15″87, spinta anche dai 70 mila spettatori che l’hanno a lungo applaudita, mettendo inoltre a segno anche il nuovo record del mondo, superando tutte le attese di questa avventura. In questa sua prima esperienza ai Giochi Paralimpici la bergamasca ha infatti lasciato tutti a bocca aperta, superando l’australiana Kelly Cartwright e la tedesca Jana Schmidt, rispettivamente medaglia d’argento e di bronzo.

    “Non so che dire, so solo che sono felicissima e stento ancora a credere sia tutto vero, non sai mai cosa ti riserva la vita, questa è una gioia che dedico alla mia famiglia e ai miei amici, alcuni dei quali erano qui a sostenermi. Un po’ in partenza mi ero spaventata, ma dentro ho sentito un qualcosa che mi diceva che dovevo riprenderle, e alla fine ce l’ho fatta”.

    Martina Caironi © Michael Steele/Getty Images

    Nella serata di ieri inoltre è arrivato il bronzo di Vittorio Podestà, atleta costretto alla sedia a rotelle dal 2000 a causa di un incidente stradale dove ha riportato la lesione del midollo spinale: sul percorso di Brands Hatch, dove Alex Zanardi ha conquistato l’oro, Vittorio è infatti riuscito ad agguantare il terzo posto nella crono H2 dei 16 km con 27’01″98. Così facendo l’azzurro sale sul podio nuovamente dopo l’argento di quattro anni fa a Pechino: questa volta però a salire sul secondo gradino è stato l’austriaco Ablinger, il quale si è fatto precedere solamente dallo svizzero Frei, vincitore con un 26’52″39.

    Ritorna a regalare emozioni l’ExCel Stadium dove la squadra della scherma ha saputo portare a casa numerose medaglie durante le Olimpiadi: a conquistare il bronzo nella giornata di ieri è infatti Matteo Betti, ventiseienne di Siena sceso in pista per il torneo individuale maschile di spada nella categoria A. L’azzurro, un po’ amareggiato per l’eliminazione nel torneo a squadre, si è dunque preso la propria rivincita eliminando l’ucraino Demchuk per 15-11 durante i quarti, ed il russo Yusupov con un 15-10 in finalina per il terzo posto.

  • Paralimpiadi 2012: oro per Alex Zanardi ed Assunta Legnante

    Paralimpiadi 2012: oro per Alex Zanardi ed Assunta Legnante

    Fioccano le medaglie con tanto di record per gli azzurri che scendono in pista alle Paralimpiadi 2012 in corso a Londra: dopo Cecilia Camellini ed Annalisa Minetti a mettere a segno un altro gran risultato è infatti Assunta Legnante, non vedente dal 2009 a causa di un glaucoma congenito ad entrambi gli occhi, la quale si è imposta già dal primo lancio utile nella gara del getto del peso classe F11-12. La campionessa napoletana ha lasciato a bocca aperta tutti i presenti scavalcando il vecchio record mondiale con un formidabile 16.74 e mettendosi anticipatamente al collo il metallo più pregiato.

    Altro gran risultato è arrivato in serata quando Alessandro Zanardi, ex pilota italiano di formula uno che perse gli arti inferiori in un terribile incidente, si è guadagnato un magnifico oro nella prova a cronometro di handbike: la gara, della durata di 16 km, è stata chiusa dall’azzurro con tempo di 24’50″22, precedendo di gran lunga il tedesco Norbert Modandl, il quale non è riuscito ad andare oltre ad un 25’17″40, e lo statunitense Oscar Sanchez, 25’35″26. Una vittoria che riporta sul podio,seppur diverso da quello della Formula 1, il ben noto Alex Zanardi: l’atleta ha cominciato questa nuova avventura nel 2009, preparandosi a debuttare al primo impegno Paralimpico proprio a Londra dove ora sogna in grande. Nella giornata di domani infatti Zanardi scenderà in pista come favoritissimo per la prova in linea e sabato disputerà la prova con la staffetta azzurra.

    Assunta Legnante © Gareth Copley/Getty Images

    Rispettando il detto “Non c’è due senza tre” l’Italia chiude la giornata con un’altra impresa: a regalare la quindicesima medaglia sono infatti i fratelli Ivano e Luca Pizzi, i quali hanno disputato la gara in tandem nei 24 km, chiudendo con un 30’50″41 dietro a Verge-Llaurado, coppia spagnola che ha conquistato il gradino più alto del podio per soli due secondi, ma davanti a Brown-Shaw, atleti irlandesi arrivati terzi.

  • Annalisa Minetti un bronzo che vale oro

    Annalisa Minetti un bronzo che vale oro

    Grandi emozioni alle Paralimpiadi 2012 dove la squadra azzurra arriva a quota 11 medaglie solamente dopo pochi giorni dalla cerimonia d’apertura: a portare a casa un fantastico bronzo è infatti Annalisa Minetti che è riuscita a conquistare il gradino più basso del podio nella gara dei 1500 metri T12. L’atleta azzurra, sotto la guida di Andrea Giocondi, ha raggiunto il traguardo con un ottimo 4’48″88, preceduta solamente dalla spagnola Elena Congost, medaglia d’argento, e dalla russa Elena Pautova, vincitrice della gara.

    Anche qui infatti la Minetti è riuscita ad imporsi dopo aver vinto al Festival di Sanremo nel 1998 ed aver partecipato anche come concorrente a Miss Italia, dimostrazione di grande determinazione e grinta. Nota positiva è inoltre il fatto che le due atlete che hanno conquistato la prima e seconda posizione sono ipovedenti e quindi Annalisa è riuscita a conquistare la vittoria nella categoria delle non vedenti, stabilendo anche il nuovo record del mondo. In merito alla decisione di unire le gare nonostante i vari gradi di disabilità si è espresso il presidente del Comitato paralimpico italiano Luca Pancalli dichiarando:

    Annalisa Minetti © Scott Heavey/Getty Images

    “Gare così fanno perdere credibilità al movimento. I criteri sono migliorabili e le classificazioni devono essere aggiornate di continuo. Va bene lo spettacolo, ma il concetto paralimpico deve essere quello di gare in cui gli atleti gareggiano con pari opportunità”.

    Parole giuste che vanno a sottolineare lo spirito delle Paralimpiadi: nonostante questo però Annalisa Minetti ha festeggiato il bronzo come valesse oro, spiegando di dover questo risultato alla grande preparazione fatta con Andrea Giocondi il quale “Ha trasformato le mie gambe da Miss ad atleta”. Con queste parole infatti la cantante italiana ha voluto ringraziare la propria guida, la quale ha spiegato di aver faticato non poco per cambiare la mentalità di Annalisa, dichiarando però che sarà in grado di diventare ancora più forte grazie alla sua determinazione interna che l’ha aiutata soprattutto durante la fase in cui la malattia l’ha colpita rendendola non vedente.