Tag: lockout nba

  • Ratificato il nuovo contratto collettivo, la NBA può partire

    Ratificato il nuovo contratto collettivo, la NBA può partire

    E’ ufficiale: la NBA prenderà il via il 25 dicembre, giorno di Natale, con 5 partite in programma. Nella notte infatti è stata raggiunta la maggioranza dei voti nella votazione per l’approvazione del nuovo contratto collettivo. Maggioranza dunque sia per quanto riguarda i voti dei proprietari che per ciò che concerne quelli dei giocatori.

    Nba | foto tratta dal web

    Il nuovo contratto di lavoro è decennale ma prevede una clausola d’uscita al sesto anno se qualcosa non dovesse funzionare. L’intesa è stata approvata da 25 proprietari su 30, mentre per quanto riguarda i giocatori sono stati 200 ad esprimere la propria opinione e si è raggiunto l’86% di adesioni positive.

    La felice conclusione di questa vicenda consente la ripresa delle attività: oggi infatti aprono i training camp delle squadre (gli allenamenti tra compagni) e possono formalmente cominciare le trattative per l’ingaggio dei free agent, i giocatori svincolati, con la ripresa del mercato.

    Il Commissioner David Stern ed il suo vice Adam Silver hanno annunciato l’accordo nel corso di una conferenza stampa, ponendo fine a quasi 2 anni di difficili negoziati che hanno portato alla seconda stagione dimezzata nella storia della Lega (la prima fu nel 1998/1999 e come logica conseguenza portò ad una regular season da 50 partite con il via nel mese di gennaio). Il campionato inizierà a Natale con 5 sfide elettrizzanti come New York-Boston, Lakers-Bulls, Thunder-Magic, Warriors-Clippers e la tanto attesa rivincita delle ultime Finals NBA Miami Heat-Dallas Mavericks. Italiani in campo il 26 dicembre con Andrea Bargnani e i Toronto Raptors che affronteranno i Cleveland Cavaliers in trasferta, Marco Belinelli e i New Orleans Hornets che se la vedranno con i Phoenix Suns, mentre Danilo Gallinari con i Denver Nuggets debutterà a Dallas, contro i Mavericks campioni in carica. Il campionato si concluderà il 26 aprile dopo 66 partite. Poi playoff per 16 squadre che eleggeranno la vincente della stagione 2011/2012.

    Il lockout è ufficialmente finito dopo ben 161 giorni e il basket a stelle e strisce può finalmente ripartire!

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  • NBA: Calendario pronto, poche modifiche nelle 66 partite in programma

    NBA: Calendario pronto, poche modifiche nelle 66 partite in programma

    Saranno pochissime le modifiche che verranno apportate al calendario NBA. Il programma resta così sostanzialmente invariato e chi sperava in una riformulazione per equilibrare, per ogni squadra, i match sulla carta più facili e quelli più difficili (a causa delle 16 gare cancellate) è rimasto un pò deluso. La stagione regolare sarà di 66 partite, prenderà il via il 25 dicembre, giorno di Natale, con 3 sfide stellari come New York Knicks-Boston Celtics, Los Angeles Lakers-Chicago Bulls e la rivincita dell’ultima Finale NBA Dallas Mavericks-Miami Heat. La fine è fissata invece per il 26 aprile, 2 giorni dopo si apriranno i playoff che termineranno al massimo il 26 giugno (giorno in cui è stata programmata gara 7 di finale).  L’All Star Game si disputerà ad Orlando (come nelle previsioni), ma la data è ancora incerta e potrebbe essere spostata, rispetto al già programmato 26 febbraio.

    Nba | foto tratta dal web

    Ogni squadra dovrà scendere in campo 2 volte in più al mese rispetto a quanto disposto precedentemente, si apre la possibilità di avere i “back to back to back” ovvero una serie di 3 partite in 3 giorni per ogni team, uno sforzo notevole per i giocatori che non avranno neanche il tempo per rifiatare e recuperare dagli sforzi delle gare precedenti. Ovviamente a causa delle sfide cancellate non tutte le squadre si affronteranno almeno una volta nell’arco della stagione (era questo il punto che spingeva alcuni addetti ai lavori ad una riformulazione del calendario per avere incontri tra tutte le 30 franchigie). Ogni formazione giocherà 48 partite contro avversarie della stessa Conference: 2 volte in casa e 2 in trasferta contro 6 squadre (sicuramente con le altre 4 della stessa Division di appartenenza), una volta in casa e 2 in trasferta contro 4 squadre e 2 in casa e una in trasferta contro altre 4. Le altre 18 partite saranno contro squadre della Conference opposta: contro 3 squadre è prevista doppia sfida con una gara in casa ed una in trasferta, contro altre 6 squadre ci sarà solo il match casalingo e contro altre 6 invece solo quello in trasferta. Si aspetta la ratifica dell’accordo raggiunto qualche giorno fa tra associazione dei giocatori e proprietari, poi il 9 dicembre si apriranno i training camp e ci sarà l’inizio del mercato (con almeno 2 gare di preseason per team).

    Intanto arrivano le prime indiscrezioni sui dettagli dell’intesa che ha portato come logica conseguenza la cancellazione del lockout: i giocatori nella prossima stagione riceveranno il 51,15% dei proventi ovvero i guadagni della Lega che nella scorsa annata hanno superato i 4 miliardi di dollari, e riceveranno i 66/82 dello stipendio fissato nei loro contratti. Ad esempio Kobe Bryant, il giocatore più pagato con 25,2 milioni di dollari, vedrà il suo salario ridursi a 20,3 milioni. Il salary cap, il tetto salariale, resterà invariato fino al 2013 sui livelli della passata stagione (58 milioni), ma i team saranno molto più scoraggiati ad entrare nella luxury tax (la tassa che obbliga qualsiasi squadra che sfori quota 70 milioni in stipendi ai giocatori di pagare un dollaro aggiuntivo alla NBA per ogni dollaro che superi quella cifra). Ma la clausola che potrebbe cambiare sin da subito il mercato si chiama “Amnesty”: i team potranno scaricare (nel vero senso della parola) un atleta a loro scelta (sotto contratto nella stagione 2010-11) senza far pesare il suo ingaggio nel monte salari e liberando quindi denaro per inseguire i free agent. Una scelta innovativa che permetterà alle franchigie enormi risparmi ed ai giocatori di non sedersi sugli allori una volta ottenuto il contratto della vita (come è spesso successo in questi ultimi anni): Washington ad esempio, che ha sotto contratto Rashard Lewis e i suoi oltre 22 milioni di dollari di stipendio (attualmente è il secondo atleta più pagato della Lega, una sproporzione abnorme tra rendimento e salario), potrebbe tranquillamente tagliare l’ala ex Seattle Sonics e risparmiare interamente tutta quella montagna di soldi senza gravare sul bilancio cosa che prima non era possibile.

  • Addio lockout, la NBA riparte a Natale

    Addio lockout, la NBA riparte a Natale

    Svolta clamorosa ma per molti versi tanto attesa in NBA: l’associazione dei giocatori e quella dei proprietari, sotto la supervisione del commissioner David Stern, sono finalmente arrivate ad un accordo nell’ultima interminabile riunione (ben 15 ore di meeting) svoltasi a New York che si è conclusa felicemente alle 3 del mattino.

    David Stern e Billy Hunter | © Patrick McDermott/Getty Images

    Dopo 6 lunghissimi mesi e 149 giorni di blocco, il lockout è ormai alle porte! L’ufficialità che scriverà la parola fine sulla serrata del basket americano avverrà subito dopo la ratifica dell’accordo che prevede la semplice maggioranza dei votanti per essere effettivamente esecutiva (50% più 1 degli aventi diritto), ma a detta di molti esperti la votazione ormai appare come una pura e semplice formalità. Infatti i giocatori che hanno temporaneamente lasciato l’America per giocare con club europei disputeranno il prossimo turno di campionato e quello di Eurolega e poi faranno ritorno negli Stati Uniti grazie alla clausola di uscita dei loro contratti.

    L’intesa raggiunta nella notte (a cavallo del Thanksgiving Day, il Giorno del Ringraziamento negli States) in un ufficio legale di Manhattan è un accordo sommario, dato che ci sarebbero da limare ancora alcuni dettagli, ma a tutti pare, ad oggi, che il più sia stato fatto e sarebbe un’ipotesi inverosimile se tutto all’improvviso crollasse.

    Una notizia che tutti i tifosi, i fans e gli appassionati del basket a stelle e strisce attendevano ormai da tempo e sulla quale, diciamoci la verità, in molti avevano perso le speranze.

    Il via alla stagione agonistica 2011/2012 è fissato per il 25 dicembre giorno di Natale, una data a cui la Lega teneva in particolar modo visti gli ascolti ottenuti negli ultimi anni. Il calendario però e fittissimo di impegni: innanzitutto il sindacato dei giocatori dovrà ritirare la denuncia contro la NBA presentata qualche giorno fa, in seguito potrà avvenire la già citata votazione dell’accordo trovato nella notte. Le 2 parti per il momento hanno deciso di comune accordo di non rivelare i dettagli del nuovo contratto collettivo prima di averli chiariti con i propri membri ma a meno di inaspettati ritardi il 9 dicembre prenderanno il via i training camp per le 30 squadre. Visto il tempo esiguo e limitato, il mercato andrà in scena durante la preparazione, una soluzione complessa e difficile da gestire per i General Manager delle franchigie ma inevitabile per permettere a David Stern ed alla Lega di raggiungere l’obiettivo prefissato, ovvero partire con la regular season e salvare le gare in programma a Natale.

    Secondo le indiscrezioni provenienti dagli Stati Uniti l’accordo (pur restano segreto come detto in precedenza) sarebbe stato trovato sulla base paritaria per la spartizione dei proventi (50%-50%) tra giocatori e proprietari anche se agli atleti sembra sia stata concessa, alla fine,  qualcosina in più rispetto agli owners.

    Queste le parole del commissioner Stern all’uscita dagli uffici:

    • Abbiamo raggiunto un accordo di massima, ci sono ancora aspetti da limare ma siamo ottimisti che vada a buon fine e che la stagione inizierà il 25 dicembre.

    Soddisfatto anche il rappresentante legale dei giocatori Billy Hunter:

    • Abbiamo pensato che fosse nell’interesse di tutti raggiungere un accordo per salvare la stagione

    Le partite da disputare nella stagione regolare per ogni squadra saranno 66 invece delle canoniche 82. Su questo punto ci sarebbero 2 correnti di pensiero in vista del torneo: c’è chi spinge per mantenere immutato il calendario stilato qualche mese fa, chi invece vorrebbe una nuova programmazione per rendere paritarie le forze in causa per ogni team dato che alcune franchigie potrebbero essere avvantaggiate dalle 16 gare cancellate finora (nelle quali avrebbero affrontato top team) mentre altre svantaggiate (se avessero avuto un inizio più soft con formazioni di bassa classifica). Chi spinge per avere un nuovo calendario avrebbe proposto per ogni team 2 sfide con le rivali della Conference opposta (una in casa ed una in trasferta) per un totale di 30 partite a cui si aggiungono 2 sfide con le squadre della stessa Conference ma di Division differente (sempre un match casalingo ed uno fuori) per 20 gare complessive. Le rimanenti 16 partite saranno effettuate con le formazioni della stessa Division (4 team per 4 incontri ciascuno) dato che alla vincitrice del proprio raggruppamento è riservato in ogni caso un posto nei playoff anche se questa arrivasse a fine stagione con un record non eccellente. Il totale, felice coincidenza, sarebbe proprio di 66 gare (30 più 20 più 16), una proposta molto interessante che in molti stanno portando avanti da più anni, sia per snellire il solito calendario da 82 partite (ritenuto esagerato e troppo fitto di impegni) sia per lo spettacolo dato che i giocatori sarebbero più riposati e senza impegni ravvicinati (tipo i back to back, match in cui una squadra gioca in 2 serate di seguito) aumenterebbero lo spettacolo sul parquet. Nei prossimi giorni su questo punto si attendono novità importanti.

    Intanto fa enormemente piacere dire che il lockout è ormai parte del passato, che prendano pure il via le danze che a giugno consegneranno ai posteri la nuova regina del basket NBA.

  • NBA, Durant, Wade e Pierce pronti a giocare in Europa

    NBA, Durant, Wade e Pierce pronti a giocare in Europa

    Con il lockout NBA che rischia di restare in vigore per tutta l’annata 2011/2012, le Star della Lega si preparano allo sbarco in Europa per poter disputare qualche partita di alto livello e mantenere una forma fisica decente in vista del futuro.

    Kevin Durant | foto tratta dal web

    Dopo le dichiarazioni di Dirk Nowitzki, che ha fatto sapere di essere interessato ad un ingaggio nella sua Germania (il Bayern Monaco preme forte su di lui) ma che non disdegnerebbe neanche una eventuale esperienza in Spagna (Real Madrid favorito visto il rifiuto di Dwight Howard di muoversi dagli States), Turchia o Cina, arrivano novità importanti anche da altri 3 grandissimi giocatori: Kevin Durant, Dwyane Wade e Paul Pierce sono in trattativa con diverse squadre per poter giocare nel “Vecchio Continente”.

    Il più vicino allo sbarco è il fenomeno degli Oklahoma City Thunder, il suo agente Aaron Goodwin, ha confermato di aver avviato una trattativa con il Bayreuth, una più che modesta formazione teutonica che occupa attualmente il 14esimo posto nella Bundesliga con un record di 3 partite vinte e 5 perse. Il vincitore delle ultime 2 edizioni della classifica marcatori NBA darebbe lustro e prestigio ad un campionato ancora molto povero tecnicamente.

    • Non siamo in dirittura d’arrivo ma sono abbastanza ottimista!”

    Ha detto Goodwin in un’intervista nelle ultime ore. Anche se resta l’ostacolo assicurazione: infatti Durant ha altri 82,3 milioni di dollari garantiti con Oklahoma City, ed il 2% di quella cifra (necessaria per l’assicurazione) è superiore al milione e mezzo di dollari. Un pò la stessa situazione di Andrea Bargnani che ha influito notevolmente nel suo mancato accordo con la Virtus Roma di qualche settimana fa.

    Anche Paul Pierce dei Boston Celtics ha fatto sapere al suo agente di essere disposto a giocare in Europa e su di lui si sono subito fiondate Saragozza ed Unicaja Malaga (favorita quest’ultima visto che può disputare l’Eurolega). Il problema nell’eventuale accordo risiede sempre nella polizza assicurativa ma con un pò di sacrificio da entrambe le parti niente può essere escluso a priori. Intanto Thiago Splitter dei San Antonio Spurs ha trovato un’intesa temporanea con il Valencia che ha battuto la concorrenza dell’Olimpia Milano e del Caja Laboral che spingeva forte sul ritorno del suo ex giocatore. E sempre per restare in Spagna, a Barcellona, assieme ai fratelli Gasol, si allena ora anche Ricky Rubio. Presto i 3 giocatori potrebbero apporre le loro firme su contratti a tempo con i blaugrana per giocare nella Liga fino alla fine del lockout NBA.

    Interessato all’esperienza oltreoceano è anche Dwyane Wade: l’asso dei Miami Heat non ha ancora in mente una destinazione precisa ma in questi giorni valuterà il da farsi con il suo agente:

    • Nell’eventualità che la stagione NBA salti del tutto voglio capire se sia possibile giocare a pallacanestro ad alto livello da qualche altra parte. Ho già perso un anno in passato e non voglio perderne un altro, perché non mi rimane ancora tantissimo tempo per giocare a basket

    Si attendono, quindi, importanti novità nei prossimi giorni.

  • NBA, cancellate gare di dicembre. Giocatori pronti alle azioni legali

    NBA, cancellate gare di dicembre. Giocatori pronti alle azioni legali

    La NBA ha reso noto di aver cancellato le gare della regular season 2011/2012 fino al 15 dicembre. Questa la logica conseguenza dopo il mancato accordo della giornata di ieri quando gli atleti hanno rispedito al mittente, proseguendo nella loro linea dura, l’ultimatum posto loro dai proprietari.

    David Stern | © Patrick McDermott/Getty Images

    Il lockout per il mancato rinnovo del contratto collettivo finora ha provocato l’annullamento di ben 324 partite (comprese quelle annullate ora a dicembre), in pratica se n’è già andato oltre 1 quarto di campionato (più esattamente il 26% della stagione regolare) che avrebbe dovuto cominciare il 2 novembre.

    L’annuncio della Lega del basket americano ha preceduto di poche ore inoltre l’avvio formale di 2 azioni legali da parte dei giocatori (come già ampiamente spiegato ieri). In almeno 2 Stati (California e Minnesota per l’esattezza), alcuni atleti si sono rivolti alla giustizia denunciando la violazione delle norme antitrust da parte della NBA: secondo fonti ben informate questo gruppo di giocatori ritiene che la Lega, in sostanza, non consentirebbe ai giocatori di svolgere il proprio lavoro.

    Ma le brutte notizie non finiscono qui perchè a quanto pare le star NBA chiedono un risarcimento danni superiore ai 2 miliardi di dollari complessivi che la categoria guadagnerebbe nell’intera annata 2011-2012.

    Una situazione ai limiti dell’inverosimile e sempre più complessa che porterà come logica conseguenza il probabile annullamento dell’intero torneo. E non è detto che questo sia poi così negativo, dato che i mancati guadagni (dato che è questo il vero motivo che sta spingendo i giocatori a tale guerra nei confronti degli owners) magari porteranno le parti a parlarsi il più presto possibile per dare una svolta a questo interminabile lockout.

  • Dirk Nowitzki pronto a sbarcare in Europa

    Dirk Nowitzki pronto a sbarcare in Europa

    Dopo l’ennesimo buco nell’acqua nelle trattative tra associazione dei giocatori e dei proprietari NBA per cercare di porre fine al lockout che paralizza da oltre 130 giorni la Lega, anche Dirk Nowitzki inizia a guardarsi attorno per cercare una squadra con cui giocare per questa stagione.

    Dirk Nowitzki | © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images

    Se infatti entro fine anno non verrà trovata un’intesa sul contratto collettivo (cosa ormai molto remota dopo l’ultimo rifiuto dei giocatori e la conseguente azione legale nei confronti dei proprietari per abuso di posizione dominante) l’ala dei Dallas Mavericks, squadra campione in carica, ha espresso il desiderio di trovare una sistemazione altrove per mantenere il suo stato di forma.

    • Spero che le parti raggiungano comunque un accordo e che possa partire il campionato, anche se magari più corto rispetto al normale. Ma non posso rimanere fermo per un’intera annata e a fine anno penserò a un nuovo club per il resto della stagione“.

    Queste le parole dell’asso tedesco alla “Bild”.

    E’ Difficile un suo ritorno in Germania (a lui sono interessati Bayern Monaco, Alba Berlino e Bamberg) più possibile un futuro tra Cina, Spagna o Turchia dove economicamente ci sarebbe più disponibilità per un campione come lui.

  • NBA, lockout: I giocatori rifiutano l’ultimatum e denunciano i proprietari

    NBA, lockout: I giocatori rifiutano l’ultimatum e denunciano i proprietari

    Potrebbe essere stata scritta la parola “fine” sulla stagione NBA 2011/2012: i giocatori hanno infatti rifiutato l’ultima proposta fatta loro qualche giorno fa dai proprietari. La situazione è decisamente critica perchè il sindacato degli atleti ha inoltre deciso di agire per vie legali contro l’associazione dei proprietari con un’azione di massa, la class action, per abuso di posizione dominante. Ormai solo un miracolo potrebbe riportare le parti in causa al tavolo delle trattative per cercare un nuovo accordo che quantomeno possa salvare il salvabile.

    • La proposta dei proprietari è inaccettabile. Siamo tutti uniti e adesso passiamo la palla agli avvocati. Siamo pronti a promuovere un’azione per la violazione delle leggi antitrust contro la NBA. E’ la decisione migliore per i giocatori, in molti, a livello individuale, hanno tante cose in gioco in termini di carriera e di posizione e crediamo che sia importante che tutti i giocatori ottengano un accordo per tutti coloro che arriveranno nella Lega nei prossimi 10 anni e anche oltre“.
    Nba | foto tratta dal web

    Queste le parole del rappresentante dei giocatori Derek Fisher in una conferenza stampa.

    Profondamente deluso il commissioner NBA David Stern che a questo punto vede lo spettro della cancellazione dell’intera annata farsi sempre più vicino e minaccioso:

    • Se penso che le possibilità di riprendere la stagione e che noi e i giocatori buttiamo al vento tutto il lavoro fatto sinora, credo che siamo di fronte a una vera tragedia“.

    Stern non ha ammesso che l’ennesimo rifiuto degli atleti e la causa che partirà nei prossimi giorni contro i proprietari avranno come logica conseguenza il protrarsi a tempo indeterminato del lockout ma da alcune fonti si è saputo che anche il commissioner pare ormai rassegnato a dover prendere in considerazione il fatto che tutta la stagione NBA debba essere necessariamente cancellata.

  • NBA, lockout: Martedì si decide, accordo oppure salta la stagione

    NBA, lockout: Martedì si decide, accordo oppure salta la stagione

    Altre 11 ore di trattative non sono bastate a scrivere la parola fine sul lockout NBA. Rispetto, però, alle altre riunioni c’è un lato positivo, ovvero il fatto che David Stern, commissioner della Lega, abbia detto chiaro e tondo ai giocatori che entro martedì si aspetta una decisione chiara e definitiva in merito: o viene accettata la proposta dei proprietari delle franchigie oppure salterà l’intera stagione 2011/2012 con buona pace di tutti (i limiti per ricucire lo strappo a quel punto sarebbero veramente minimi ed insufficienti).

    nba.com
    In sostanza il sindacato degli atleti entro martedì 15 novembre dovrà pronunciarsi positivamente o negativamente sull’ultima proposta che è stata fatta. Brevemente, la bozza di accordo prevede ricavi divisi in parti uguali (50% per entrambe le parti in causa) ma con qualche significativa concessione riguardo al salary cap fatta ai giocatori. Se la risposta sarà positiva ovviamente inizieranno i preparativi per dare il via alla tanto sospirata regular season, un campionato “mozzato” di sole 10 partite rispetto alla normalità, quindi con 72 match per squadra, che avrebbe nel 15 dicembre la data inaugurale. Tour de force per le squadre che sarebbero così chiamate a disputare nel corso di ogni singolo mese 18 partite anzichè le canoniche 15 per recuperare il tempo perduto. ma in sostanza la stagione sarebbe salva. In caso di risposta negativa è probabile che venga scritta la parola fine sul torneo che salterebbe del tutto: difficile infatti che poi i giocatori nei mesi e nelle riunioni successive accettino il 47% dei ricavi (Stern ha infatti messo in chiaro che questa sarà l’ultima proposta con divisione equa della “torta” dei guadagni, poi si passerà ad offerte al ribasso), anche perchè poi l’eventuale accordo sarà vincolante per una decina di anni (e forse più) e gli atleti non ci tengono per nulla a diminuire i propri salari in favore degli owners. Queste le parole di David Stern alla conclusione del meeting:

    • Non posso certo prevedere quello che farà il sindacato ma spero ardentemente che arrivi una risposta positiva in modo da poter partire il 15 dicembre con una stagione regolare da 72 partite“.

    Non particolarmente entusiasti della proposta  ricevuta, Derek Fisher e Billy Hunter hanno così risposto in coro:

    • Non ci sono stati progressi sufficienti per arrivare a un accordo e questo e’ molto deludente visto che noi tutti vogliamo tornare a giocare. Sicuramente questa non e’ la miglior offerta del mondo ma abbiamo il dovere di proporla ai rappresentati delle squadre“.

    Il tempo corre e lunedì diventa un giorno cruciale in attesa che poi martedì si arrivi al tanto sospirato lieto fine!

  • NBA, lockout: Atleti rigettano ultimatum, situazione critica

    NBA, lockout: Atleti rigettano ultimatum, situazione critica

    Tira aria di tempesta in NBA. Il sindacato dei giocatori, addirittura con qualche ora di anticipo sulla scadenza effettiva, hanno rifiutato la proposta dei proprietari, l’ultimatum che il commissioner David Stern aveva posto agli atleti qualche giorno fa e che prevedeva la spartizione quasi paritaria degli introiti della Lega, con il 51% che sarebbe andato nelle tasche delle Star NBA ed il 49% agli owners.

    nba.com
    Ovviamente dopo questi ultimi avvenimenti non si prospetta nulla di buono ed il lockout pare destinato a protrarsi ancora per molto tempo, alcuni parlano addirittura per tutta la stagione 2011/2012. Una dura presa di posizione quella dei giocatori che mandano un chiaro messaggio a Stern ed ai proprietari, pensiero che viene spiegato dalle parole di Derek Fisher, rappresentante degli atleti:

    • Il nostro pensiero è chiarissimo. Al momento, l’offerta messa sul tavolo dalla NBA non è accettabileContinueremo a discutere e a portare avanti quello che per noi rappresenta una giusta causa al fine di trovare un accordo economico corretto e che faccia crescere il movimento. E senza questo tipo di decisioni che per noi sono indubbi miglioramenti, il nostro movimento non crescerà e non credo si riuscirà a trovare un punto di incontro. I giocatori sono chiaramente preoccupati perché vorrebbero tornare a fare ciò che più amano ma allo stesso modo desiderano anche andare avanti a negoziare per portare a casa un risultato importante. Ma non lo si può fare accettando tutto ciò che ci viene chiesto dai proprietari delle franchigie quasi noi fossimo la parte debole alla quale deve essere imposto un ultimatum.”

    Sono comunque presenti dissidi anche all’interno del sindacato con alcuni atleti che spingono per firmare l’accordo e tornare a giocare. In primis Paul Pierce, stufo dell’atteggiamento dei suoi rappresentanti e principale promotore della decertificaton, ovvero lo scioglimento del sindacato: al suo fianco ci sarebbero circa 200 atleti, numero sufficiente per avviare le pratiche di scioglimento (è richiesto, per farlo, il 30% degli iscritti), una questione spinosa che dovrà essere valutata attentamente da Fisher ed Hunter che forse stanno tirando troppo la corda nella questione della divisione dei proventi. Proprio il fatto di doversi “guardare” su 2 fronti (interno ed esterno) potrebbe portare il playmaker dei Lakers a chiedere un nuovo incontro ai proprietari per cercare un nuovo tipo di accordo che si aggira sul 53% degli introiti totali, ma da ciò che trapela dagli ambienti NBA sono proprio gli owners che forti di questo rifiuto al loro ultimatum pretenderebbero ora loro il 53% della “torta”, con l’inserimento nel nuovo contratto di salary cap hard e rinnovi contrattuali dei giocatori più corti e molto meno pesanti a livello di bilancio. Una situazione molto complicata, per nulla risolvibile in poco tempo e che addirittura potrebbe portare Stern alla cancellazione di altre 2-3 settimane di gare nei prossimi giorni. E la delusione dei tifosi cresce di giorno in giorno…

  • NBA, lockout: Ultimatum per i giocatori

    NBA, lockout: Ultimatum per i giocatori

    Sembra arrivata ad un punto di svolta la situazione in NBA per sbloccare o rendere definitivo per il resto della stagione (con buona pace di tutti i fans e degli appassionati) il lockout che ormai attanaglia la Lega da circa 6 mesi.

    nba.com
    Il commissioner David Stern ha reso noto che entro mercoledì il sindacato dei giocatori dovrà accettare una proposta del 51% sulla spartizione degli introiti, altrimenti la nuova (ed eventuale) offerta sarà al ribasso: non più del 47%, una specie di ultimatum (anche se a bene vedere lo è a tutti gli effetti)  che mette alle strette l’associazione degli atleti già fortemente in crisi per via di alcuni dissidi interni che potrebbero portare allo scioglimento del sindacato con pesanti e forse irrimediabili conseguenze. Una presa di posizione netta e chiara quella dei proprietari e di David Stern (come mai era avvenuto in precedenza) che vuole incrinare le certezze del sindacato giocatori che se dovesse continuare a rifiutare le proposte della controparte avrebbe il “merito” di far saltare completamente tutta la stagione agonistica! Queste le parole di Stern dopo l’ultimo incontro:

    • Speriamo che il rinvio porti il sindacato a definire la propria posizione e ad accettare l’accordo. Non farò percentuali o previsioni, niente del genere. Vogliamo che i nostri giocatori scendano in campo perché vogliamo avere un campionato“.

    A giudicare dalle parole del legale dei giocatori Jeffrey Kessler però è veramente difficile ipotizzare un accordo:

    • Non si lasceranno intimidire. Vogliono giocare, vogliono un campionato, ma non sacrificheranno il futuro di tutti i giocatori NBAdavanti a questo tipo di minacce. Derek Fisher non la vede così, Billy Hunter non la vede così, il comitato esecutivo non la vede così…!

    Proprio Fisher con un’ultima dichiarazione non lascia trapelare nulla di buono:

    • È un’altra giornata triste per i nostri tifosi e per tutti i lavoratori del settore. Noi abbiamo fatto uno sforzo per provare a concludere l’accordo…