Sassuolo, Chievo, Bologna, Catania e Livorno. Cinque squadre che a due giornate dal termine si trovano a lottare per due posti che vorrebbero dire permanenza in Serie A. I neroverdi si sono rilanciati con la pazzesca vittoria al Franchi di Firenze e con una vittoria casalinga col Genoa andrebbero a San Siro col Milan già salvi. Stesso discorso per il Chievo a cui invece basta vincere a Cagliari per giocare con l’Inter con la salvezza conquistata. A quel punto ci sarebbero già i verdetti, ma le tre dietro non si arrendono.
Bologna-Catania sarà la sfida che deciderà buona parte della corsa alla salvezza: gli etnei retrocederebbero sia pareggiando che perdendo, il Bologna con una sconfitta sarebbero penultimi. Vincendo le ultime due i ragazzi di Pellegrini potrebbero salvarsi, ma solo se il Chievo non fa più di un punto nei prossimi 180 minuti o il Sassuolo zero. Più probabile, anche se difficile, la prima ipotesi; e poi il Livorno, fanalino di coda del campionato che se la dovrà vedere con Fiorentina e Parma, non proprio una passeggiata. Se invece Chievo, Sassuolo, Catania e Bologna dovessero concludere la stagione appaiate a 32 punti, allora si andrebbe a guardare la classifica avulsa che premierebbe clivensi e neroverdi, con felsinei e rossazzurri in Serie B, a meno che questi ultimi non vincano a Bologna con almeno tre goal di scarto.
Con solo Chievo, Bologna e Catania a pari punti, sarebbero invece gli etnei ad avere la meglio. A questo punto i favoriti sono Sassuolo e Chievo, ma nel calcio non si può mai dire, e chissà che magari il Catania possa fare una rimonta incredibile, il Livorno tappi improvvisamente i buchi difensivi e il Bologna si svegliasse in attacco. Ora però il Sassuolo ha (forse) ritrovato il suo attaccante goleador Mimmo Berardi, che per qualche tempo, dopo il poker al Milan del girone d’andata, era sparito dai tabellini dei marcatori.
Verdetti non ufficiali ma ormai molto probabili in questa 32° giornata di Serie A: la Juve vince con il Livorno nel monday night e torna a +8 dalla Roma; adesso ai bianconeri bastano 4 vittorie (contro Udinese, Bologna, Sassuolo e Atalanta) per conquistare aritmeticamente il terzo scudetto consecutivo. Dall’altra parte della classifica, in fondo, la sconfitta col Torino, oltre a condannare all’esonero Maran (secondo stagionale per lui), porta il Catania a una retrocessione ormai quasi certa: sette punti dalla zona salvezza occupata dal Bologna che nell’anticipo ha conquistato un punto importante a San Siro contro l’Inter. In generale, in alto alla classifica, sembrano già fatte le posizioni finali: tricolore alla Juventus, Roma seconda, Napoli terzo.
Sono troppi ormai i 12 punti che i partenopei hanno in meno dei giallorossi. Come sono tanti i 14 punti tra Napoli e Fiorentina che ormai manderanno per il secondo anno consecutivo la viola in Europa League. Si fa invece molto più interessante e combattuta la lotta per quinto e sesto posto: in ballo Inter (5°), Parma (6°), Lazio (7°), Atalanta (8°), Verona (9°), Torino (10°) e, se si è davvero svegliato del tutto, anche il Milan (11°): tutti e 7 sono nell’arco di 5 punti. Si fa interessante anche la lotta per la salvezza: leviamo il Catania che ormai sembra occupare perennemente il 20° posto e rimangono nell’arco di tre punti 4 squadre: Chievo (16°), Bologna (17°), Livorno (18°) e Sassuolo (19°). Situazione stabile nel mezzo della classifica per Genoa, Udinese e Cagliari, ormai sicuri della salvezza.
I risultati della 32° giornata di Serie A:
Chievo-Verona 0-1 (Toni)
Inter-Bologna 2-2 (Icardi [I], Pazienza [B], Icardi [I], Kone [B])
Il primo anticipo della 29esima giornata di Serie A era in scena allo Stadio “Olimpico“di Torino e vedeva il confronto tra il Torino ed il Livorno. I granata alla ricerca del maledetto gol numero 3000 nella propria storia da quando la Serie A di disputa a girone unico e una vittoria che manca in campionato da ben quattro turni mentre gli amaranto di Di Carlo cercano punti salvezza in un campo difficile ma contro un avversario che pare abbia le pile scariche.
Dopo una primissima fase di studio, dove pare siano gli ospiti ad organizzarsi meglio, ecco che il Torino esce alla grande offrendo una bella prestazione brillante. Al 17° è Kurtic che colpisce al volo verso la porta e permette a Bardi di scaldarsi le mani prodigandosi in un bell’intervento.
La rete del vantaggio granata arriva al 25°. Dalla destra Cesare Bovo pennella una punizione morbida poco fuori l’area piccola sul primo palo, dove è appostato Immobile che con un bello stacco, di testa piazza il pallone nell’angolino alto della porta difesa da Bardi che non può farci nulla.
Il Torino a questo punto si scioglie e domina il campo creando occasioni da rete non sfruttate al meglio e facendo incetta di calci d’angolo. Proprio da uno di questi Glik colpisce a botta sicura schiacciando verso la rete, ma Bardi si supera e gli nega la rete.
La prima reazione del Livorno si vedrà a fine primo tempo, quando la squadra di Ventura decide di riprendere fiato, ma proprio in una manovra offensiva amaranto parte fulmineo un contropiede micidiale che mette Alessio Cerci a tu per tu con l’estremo difensore livornese che neutralizza l’esterno della Nazionale.
La ripresa parte con un Livorno più frizzante, ma la sostanza non cambia il Torino quando crea fa male. Al 54° ancora Cerci davanti al portiere amaranto calcia centrale facendosi neutralizzare il tiro. Il secondo gol arriva ancora grazie ad Immobile che è abile stoppare un bel passaggio di El Kaddouri e scaricarlo in rete senza pensarci troppo.
Il terzo gol che chiude definitivamente l’incontro è ad opera ancora di Ciro Immobile che si smarca benissimo tagliando in due la difesa del Livorno e si fa trovare libero sul passaggio di Kurtic, il centravanti carica il tiro e indirizza il pallone nell’angolino basso della porta difesa da Bardi. A poco servirà la rete di Siligardi per gli amaranto all’89° che sancisce il risultato finale.
Il Livorno prova qualche timida reazione ma c’è una sola squadra in campo che si permette pure il lusso di sostituire, a questo punto, un ottimo Cerci che è uscito molto arrabbiato e di far fare una standing ovation al suo cannoniere Ciro Immobile che invece si è goduto il momento.
Per Domenico Di Carlo ci sarà molto da lavorare, soprattutto nel morale della squadra perché quando il Livorno va sotto si sfalda troppo facilmente e rinuncia quasi ad impostare il gioco.
Era il 23 febbraio scorso quando il Torino iniziava una serie nera lunga praticamente un mese. Si giocava il derby e la Juventus infliggeva ai granata una sconfitta di misura che poteva minare il cammino verso l’Europa League della squadra di Ventura.
Da quel giorno ad oggi, in altre tre apparizioni sono arrivate altrettante sconfitte facendo scappare quel sogno europeo di ben dieci punti, Sampdoria, Inter e Napoli sono state fatali facendo anche cadere stimoli importanti nei giocatori trainanti della squadra.
Va bene il Torino ha avuto anche disavventure arbitrali marchiane, tuttavia non può sfuggire il fatto che i ragazzi di Ventura abbiano subito qualche scricchiolio di troppo a parte un dato costante che comunque dona all’ambiente la consapevolezza che il cammino percorso possa essere tranquillamente ripreso, il Torino nelle sue quattro sconfitte consecutive ha subito altrettanti gol, quindi è in fase offensiva che c’è da riprendere la retta via.
La sfida casalinga contro una squadra che deve lottare per la retrocessione può essere il punto giusto per ripartire, ma può anche essere un’arma a doppio taglio. Il Torino persa, non ancora matematicamente, la chance per l’Europa League e raggiunta la salvezza con largo anticipo potrebbe aver perso gli stimoli per affrontare un avversario che, al contrario, sta lottando con i denti per raggiungere la permanenza in Serie A. E poi c’è quello sciopero del tifo che potrebbe condizionare i padroni di casa, anche se probabilmente solo ad inizio incontro.
Domenico Di Carlo dal canto suo predica compattezza e grinta per fare i punti nella trasferta di Torino e tra i ventiquattro convocati mette in lista anche il centrocampista della Primavera Bartolini.
Ventura dovrà fare a meno degli acciaccati Masiello, Pasquale, Larrondo, Basha e Farnerud ma non dovrebbe riscontrare problemi ad allestire una rosa che gli permette di fare il suo proficuo gioco.
Di Carlo invece ha due squalifiche eccellenti a cui sopperire, infatti Emeghara e Mbaye saranno out per il Giudice Sportivo e l’unico infortunio presente in rosa è quello di Luci.
24esima giornata di serie A ancora una volta all’insegna della Juventus. I bianconeri si sbarazzano facilmente del Chievo scacciando le proprie paure e facendo contento il proprio tecnico dopo la sfuriata in settimana con soppressione del giorno di riposo per un allenamento suplettivo dopo il pari contro l’Hellas. (altro…)
La 21ma giornata di Serie A ci ha lasciato con il sapore della speranza che il Campionato sia riaperto. La Juventus infatti non è riuscita a fare tredici e contro un’ottima Lazio strappa a fatica un pari. (altro…)
Che Perotti avrebbe lasciato la panchina del Livorno si era già intuito nella giornata di ieri, tutto sembrava portare ad un ritorno di Davide Nicola alla guida degli amaranto, si parlava di un colloquio tra il presidente Spinelli e l’ex tecnico, ed invece intorno all’ora di pranzo è arrivato il colpo di scena: il nuovo allenatore del Livorno sarà Domenico Di Carlo.
Il 49enne tecnico che avrà il compito di risollevare il Livorno e tentare di raggiungere la salvezza, solo 13 punti in queste prime 20 giornate di campionato ed ultimo posto in coabitazione con il Catania per i labronici, è stato presentato oggi in conferenza stampa, queste le sue prime parole come riportate dal sito del quotidiano “La Nazione”:
“Ho accettato subito, ho voglia di rimettermi subito in gioco. Il momento è difficile, ma possiamo fare l’impresa.
Andrò avanti con il lavoro che è stato impostato da Nicola mettendoci le mie idee.
Anzitutto la squadra non deve sbagliare atteggiamento, come invece ha fatto ultimamente. Poi però servono anche 2-3 innesti di qualità. Ci vogliono giocatori di livello per salvare il Livorno”
Di Carlo, che con la casacca degli amaranto aveva concluso la sua carriera da calciatore nel 2000/2001 (anche se nel novembre 2001 fu tesserato dal SudTirol-Alto Adige senza mai scendere in campo) ha avuto alterne fortune nella sua avventura da tecnico, ottimi i suoi inizi a Mantova con il doppio salto da C2 alla Serie B, giungendo anche ai Playoff per la promozione in Serie A nella stagione 2005/2006.
In seguito il tecnico di Cassino si è seduto sulle panchine di Parma, Chievo, Sampdoria e nuovamente Chievo.
Quella con i veronesi nell’annata 2011/2012 è stata l’ultima esperienza in panchina, Di Carlo infatti dopo l’esonero del 2 ottobre 2012 non aveva trovato squadra per questa stagione.
Il neo tecnico che è solito giocare col 4-4-2 potrebbe quindi cambiare il modulo di gioco del Livorno, che sino ad ora con Nicola e Perotti aveva visto sulla carta la squadra schierarsi con la difesa a 3, che però si trasformava a 4 o 5 con l’arretramento degli esterni.
La Roma di questa sera pratica un ragionato turn-over per quella che, sulla carta, è una sfida decisamente di facile e veloce risoluzione, tuttavia c’è l’incognita del cambio di allenatore nelle fila dei toscani che porta una leggera aria di inquietudine. Totti, Nainggolan e Florenzi partono dalla panchina e l’esordiente Perotti schiera una difesa a cinque con solo Paulinho in attacco.
La Roma, visto l’atteggiamento rinunciatario del Livorno, parte nella prima partita del girone di ritorno all’attacco e alla prima occasione si porta in vantaggio con Destro, che sfrutta al meglio una deviazione di Gervinho su traversone di Ljajic.
La Roma di Garcia è ormai una squadra che conosce i propri pregi e i propri limiti, così dopo il vantaggio prende in mano il pallino del gioco con l’idea di gestire la partita avendo anche di fronte una squadra che sembra incapace di creare pericoli per De Sanctis.
Al 27° Destro non sfrutta un bel assist di De Rossi e tre minuti dopo Bardi compie due parate in sequenza neutralizzando prima Gervinho e poi Pjanic.
Il portiere del Livorno però deve capitolare su Strootman che al 36° raddoppia per i giallorossi dopo un primo tentativo del rinato Destro. Proprio Destro prima della fine del primo tempo realizzerebbe una terza rete per la Roma, ma che l’arbitro annulla per la posizione irregolare di Castan. Insomma la partita è ad una sola porta ed il dominio è assoluto per i giallorossi.
Nella ripresa il copione non cambia e per vedere la prima occasione a favore del Livorno bisogna aspettare il 54°. Greco prova a sorprendere De Sanctis con un tiro da lontano, un po’ pochino per la seconda della classe che risponde immediatamente con Dodò al 57° e Ljajic al 69°.
Il ritmo della gara scende, Bardi è miracoloso nel respingere un sinistro da distanza ravvicinata di Ljajic al 75°. Tuttavia il giocatore serbo 3 minuti dopo fulmina il portiere dei toscani con un destro secco sul primo palo. La Roma inizia al meglio il girone di ritorno e la rincorsa alla Juventus continua.
Lesione al legamento collaterale è questa la diagnosi ufficiale dell’infortunio a Giuseppe Rossi rimediato nel corso della partita contro il Livorno. (altro…)
Che questo turno infrasettimanale di Serie A potesse essere emozionante lo si immaginava, bastava vedere i due big match in programma, il mostruoso Fiorentina-Napoli e lo scontro tra le deluse, per ora della stagione, Milan-Lazio. Una bella Atalanta ferma sul pari un’ Inter sciupona. E’ stato l’anticipo di questa decima giornata di Serie A, giocato martedì ed ha visto la squadra di Colantuono proporre un buon calcio al cospetto di un’ Inter capace di portarsi in vantaggio sfruttando un contropiede con Alvarez, sempre più pedina fondamentale dello scacchiere di Mazzarri. Il vantaggio meneghino però dura solo 9′, quando Denis su cross pennellato di Moralez insacca di testa alle spalle di Handanovic. Accade tutto nel primo tempo e nella ripresa i nerazzurri milanesi avrebbero un paio di occasioni per tornare a condurre la gara ma sprecano, l’Atalanta dal canto suo non si è mai chiusa facendo le barricate ed ha ribattuto colpo su colpo.
La Juventus travolge il Catania. Inizia male la signora, quindici minuti di appannamento che potevano costarle caro, in un paio di occasioni infatti i siciliani si trovano pericolosamente dalle parti di Buffon senza però pungere. Vidal segna con un tiro dal limite deviato che mette fuori causa Andujar al 26° e da quel momento la gara prende l’inerzia scontata. I bianconeri iniziano a macinare gioco e vanno all’intervallo con il doppio vantaggio siglato da Pirlo su calcio di punizione. La ripresa ripresenta lo stesso copione e la Juventus realizza altre due reti una con Tevez al 66° e un’altra con Bonucci su assist di Giovinco, subentrato al posto dello stesso argentino.
Genoa, tre punti importanti tra le mura amiche. Il Grifone trova tre punti fondamentali per continuare a crescere nell’atmosfera più congeniale, quella dell’autostima. Uno stupendo goal di Gilardino, da ariete vero, su un cross perfetto di Biondini piazza il colpo del ko per i liguri. Ad inizio gara il Genoa si prende anche il lusso di sbagliare un calcio di rigore proprio con l’autore del goal partita. Un match equilibrato con un leggero predominio territoriale a favore degli ospiti come nel numero di occasioni, una vittoria classica da Genoa insomma, costruita più sul cuore che sulla manovra di gioco.
Il Bologna passeggia a Cagliari. Vittoria netta, che dona morale e rimette in pista gli emiliani, orfani di Diamanti, grazie ad una prestazione maiuscola di Kone. Infatti c’è lo zampino del gocatore greco in tutte e tre le realizzazioni bolognesi. Assist per Garics e per Pazienza intervallate proprio da una sua zampata vincente. Uno 0-3 ottenuto in casa di una diretta concorrente tra le più in forma, tutto questo è di buon auspicio per la cavalcata salvezza.
L’Udinese sbanca Reggio Emilia.Sassuolo – Udinese hanno dato vita ad un discreto match dove a tratti si è visto un buon calcio, ma sono stati messi in evidenza ancora i limiti della compagine di Guidolin e la crescita in prospettiva dei giovani neroverdi di Di Francesco. Parte subito bene l’Udinese che con Di Natale realizza il vantaggio su calcio di rigore ma che poi dopo neanche 5′ si fa raggiungere da una stupenda giocata di Zaza. Ad inizio ripresa ci pensa Muriel a rimettere davanti gli ospiti. Poi tanta corsa e possesso palla per l’Udinese ma la maggior parte delle occasioni sono per i neroverdi ma il risultato non cambia.
Fuochi d’artificio a Livorno. Partita incredibile tra Livorno e Torino dove ad inizio gara pronti via e nemmeno in 10′ gli ospiti sono in vantaggio per due reti. Prima Immobile e poi Glik, entrambi su assist di Cerci,timbrano la porta toscana con una difesa a dir poco imbarazzante, sembra la disfatta e la fine per Nicola che è gia da qualche settimana sulla graticola ed invece il Livorno inizia a macinare gioco e alla fine del primo tempo perviene addirittura al pareggio. Paulinho e Greco regalano un temporaneo ed inaspettato sollievo al presidente Spinelli in tribuna visibilmente scosso dall’uno-due granata iniziale. Nella ripresa la squadra di Nicola illude il “Picchi” passando in vantaggio con un bolide da lontanissimo di Emerson che beffa Padelli fuori dai pali e all’87° è Cerci (migliore in campo) che su calcio di rigore rimette la gara su un binario positivo per Ventura.
La matricola Hellas schiaccia la Sampdoria. Friendly match sugli spalti per il gemellaggio storico tra le tifoserie ma le due squadre hanno dato vita ad una gara vera. La rivelazione del momento Hellas Verona prende altri tre punti su una diretta concorrente e stacca il giro di boa in chiave salvezza contro una Sampdoria molle che si sveglia solo nel finale. Le reti arrivano nella ripresa ma fino al 2-0 i gialloblù mettono sotto gli avversari, al 57° segna Juanito Gomez su assist di un ritrovato Toni e al 78° è lo stesso ex attaccante di Fiorentina e Juventus che realizza il doppio vantaggio. Troppo tardi la sveglia blucerchiata.
Kaka illude il Milan e Ciani sveglia la Lazio. Intensa gara al “G. Meazza” di Milano tra rossoneri e capitolini dove si è capito molto di quanto queste due squadre possano dire in questa stagione. Il Milan ritrova un uomo simbolo che può far rialzare la testa al diavolo, stupenda rete del momentaneo 1-0 con una bomba a girare di dall’angolo sinistro dell’area di rigore che va ad insaccarsi sotto l’incorcio dei pali opposti. tanta euforia rossonera ma smorzata dal cuore della Lazio che è plasmata dal tecnico Petkovic con questa peculiarità Il pareggio lo realizza il gigante Ciani, solissimo in area, schiacciando di testa in rete un cross di Candreva (migliore in campo).
Fiorentina – Napoli spettacolo e…..polemiche. E’ stata una partita che ha mantenuto tutte le aspettative. Ritmo vertiginoso, numeri di classe, bel gioco da entrambe le parti e goal. Il Napoli passa in vantaggio con una combinazione stupenda tra Higuain, delizioso cross di esterno destro, e Callejon che al volo di destro batte l’incolpevole Neto. I viola non ci stanno e come un rullo compressore iniziano ad attaccare a testa bassa arrivand al pareggio con Rossi su calcio di rigore. Palla al centro e Cuadrado in contropiede colpisce il palo. Passano 5 minuti e il Napoli costruisce l’azione che sarà poi determinante alla fine, ancora Higuain regala un assist per Mertens che entra in area e di sinistro insacca rasoterra sul secondo palo. Questo è solo il primo tempo, nella ripresa il ritmo inevitabilmente cala ma la Fiorentina prova in tutti i modi a recuperare, sul finale viene espulso Cuadrado che in area di rigore salta un avversario, salta anche Inler che lo stende platealmente. L’arbitro non vede il contatto palese ed ammonisce per la seconda volta il colombiano per simulazione mandando su tutte le furie educate Della Valle.
Roma a due facce. Il posticipo di questa decima giornata Roma – Chievo portava a confrontarsi la testa e la coda della Serie A. Una Roma quasi irriconoscibile nella prima frazione che s’infrange sul muro eretto dagli uomini di Sannino. Poca fantasia, sempre una trama scontata da parte giallorossa ed un Chievo che nelle ripartenze metteva in timido affanno il reparto arretrato giallorosso, tanta pressione ma troppo nervosismo. Nella seconda frazione il cannovaccio non cambia, tanta pressing convulso della Roma ma poco costrutto. Garcia fa entrare Florenzi al posto di Marquinho e Balzaretti al posto di Dodo per cercare di far allargare di più il gioco sulle fasce poco sfruttate fino a questo punto. La mossa tattica regala i suoi frutti perché è proprio Florenzi al 67° a mettere un pallone morbido in area che Borriello in tuffo devia di testa in rete.
Il resto della gara è controllo del match da parte della Roma che continua in testa alla classifica di Serie A macinando record incredibili e tenendo lontane le inseguitrici.
CLASSIFICA
30 punti: Roma; 25 punti: Napoli e Juventus; 19 punti: Inter e Verona; 18 punti: Fiorentina; 15 punti: Lazio; 13 punti: Udinese e Atalanta; 12 punti: Milan e Parma; 11 punti: Torino e Genoa; 10 punti: Cagliari; 9 punti: Livorno, Bologna e Sampdoria; 6 punti: Catania e Sassuolo; 4 punti: Chievo.