Tag: lionel messi

  • Milan-Barcellona, la sfida dei sogni. Clima da finalissima

    Milan-Barcellona, la sfida dei sogni. Clima da finalissima

    Sono solamente Ottavi di Finale, eppure sembra una vera e propria Finalissima. La sfida Milan-Barcellona porta con se parecchi record, uno su tutti, quello di incasso da parte del club rossonero, che dal match ricaverà quasi 5 milioni riempendo in ogni ordine di posto lo Stadio San Siro, come raramente si è visto nell’ultimo periodo. A Milano è previsto anche l’arrivo di numerosi tifosi del Barça, circa 2200 (più dell’anno scorso quando le due squadre si scontrarono ai quarti). Insomma, le premesse per assistere ad una gara spettacolare non mancano e saranno presenti nell’impianto milanese ben 301 giornalisti accreditati, oltre a 72 forografi e 50 televisioni. La partita che vale una stagione è arrivata, i giocatori in campo potranno vivere un’atmosfera da far venire la pelle d’oca, sperando che non manchino le emozioni!

    CASA MILAN – Allegri, per la gara che forse gli vale la conferma, deve fare a meno di Flamini, Nocerino e Balotelli. Confermato il 4-3-3 con un tridente meno offensivo del solito visto che il francese Niang dovrebbe partire dalla panchina, dando spazio dal primo minuti a Boateng che supporterà El Shaarawy (recuperato da un fastidio al ginocchio) e Pazzini. A centrocampo ci sarà spazio per la fisicità di Muntari, l’esperienza di Ambrosini e il palleggio di Montolivo. In difesa la coppia centrale sarà composta da Mexes – Zapata, mentre sugli esterni a destra giocherà Abate, dalla parte opposto Costant. In porta Abbiati.

    Tutto esaurito a San Siro ©  Tullio M. Puglia/ Getty Images Sport
    Tutto esaurito a San Siro © Tullio M. Puglia/
    Getty Images Sport

    CASA BARCELLONA – I blaugrana dovranno fare a meno di Villa, rimasto in Spagna. Per il resto, in campo scenderà la formazione migliore con Victor Valdes tra i pali. Difesa a quattro composta da Dani Alves e Jordi Alba sugli esterni e la coppia centrale Puyol – Pique. Davanti al reparto difensivo stazionerà Busquets, mentre le due mezze ali saranno Xavi e Fabregas. Il tridente tutto tecnica e velocità invece sarà composto da Iniesta, Pedro e l’extraterrestre Messi.

    LA MARCATURA A UOMO – Il presidente del Milan, Silvio Berlusconi, nei giorni scorso avrebbe consigliato ad Allegri la marcatura a uomo per il quattro volte vincitore del Pallone D’Oro, Lionel Messi, ricevendo però una risposta negativa dal tecnico che non intende privare il centrocampo di un uomo che segua in maniera asfissiante l’argentino.

    OTTIMISMO ROSSONERO – Il Milan non parte sconfitto, questo è certo. Pur confermando che il favorito è il Barcellona, Adriano Galliani non esclude un colpaccio milanista. La palla è tonda e il calcio non sempre premia il più forte.

    RAPPORTO D’AMICIZIA – La sfida Milan-Barcellona sarà utile anche per poter confermare l’ottimo rapporto tra le due dirigenze. Rosell (presidente del Barça) e Galliani si stimano reciprocamente e per sigillare quest’amicizia, le due dirigenze hanno pranzato insieme in un noto ristorante di Milano. Chissà se si sia parlato anche di mercato e soprattutto di quel Bojan Krkic, in prestito ai rossoneri con un diritto di riscatto fissato a 15 milioni di euro.

    PROBABILI FORMAZIONI MILAN-BARCELLONA
    Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Zapata, Mexes, Costant; Ambrosini, Montolivo, Muntari; Boateng, Pazzini, El Shaarawy. Allenatore: Allegri
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes; Dani Alves, Pique, Puyol, Jordi Alba; Bosquets, Xavi, Fabregas; Iniesta, Messi, Pedro. Allenatore: Roura

  • Liga, Messi da record. Mourinho tocca quota 100 panchine

    Liga, Messi da record. Mourinho tocca quota 100 panchine

    Poche sorprese nella 24esima giornata di Liga Spagnola che ha visto le prime tre squadre vincere e lasciare quindi invariate le rispettive distanze. Sono tre i protagonista: Messi, Sergio Ramos e Mourinho. Per l’argentino ennesima impresa superata con i 300 gol segnati con la maglia blaugrana e una media gol impressionante con 37 reti realizzate nella 24 gare di campionato (segna ininterrottamente da inizio novembre!), il difensore spagnolo invece nel giro di sei minuti (dal 12′ al 18′) realizza il gol del 2-0 per le merengues, poi subisce una doppia ammonizione lampo che costringe i compagni a giocare in dieci per settanta minuti circa, ed infine il tecnico portoghese che tra mille difficoltà raggiunge quota 100 panchine da allenatore del Real Madrid.

    Un campionato sempre più in mano al Barcellona che mantiene il vantaggio di 12 punti dall’Atletico Madrid (secondo in classifica) e non sembra risentire di alcuna fatica. La squadra di Tito Vilanova continua ad impressionare per gioco e solidità e solo con il ritorno della Champions League,  le dirette concorrenti potrebbero sperare di racimolare qualche punto, anche se, onestamente, la Liga in questo momento può perderla solo il club catalano.

    Sergio Ramos esce a testa bassa dopo l'espulsione © PEDRO ARMESTRE/AFP/Getty Image
    Sergio Ramos esce a testa bassa dopo l’espulsione © PEDRO ARMESTRE/AFP/Getty Image

    Barça in rimonta – Messi e compagni hanno trovato più difficoltà del previsto per superare il Granada, squadra impegnata nella lotta per non retrocedere. La formazione di Vilanova si ritrova anche sotto di un gol alla fine del primo tempo ed è il solito fenomeno argentino a togliere le castagne dal fuoco con una doppietta che gli permette di rimanere al primo posto, con un ottimo margine di sicurezza dalla seconda.

    Fa tutto Sergio Ramos – Il Real Madrid invece chiude la pratica Rayo Vallecano nei primi dodici minuti con le reti di Morata e Sergio Ramos. Il giovane attaccante spagnolo, gettato nella mischia da Mourinho, ringrazia per la fiducia il tecnico con un gol importante che spiana la squadra ad una facile vittoria. Per il terzino ex Siviglia invece, come già detto, una giornata quasi storica. Prima realizza la rete del definitivo 2-0 e dopo sei minuti si fa espellere (per doppia ammonizione) mettendo a serio rischio una vittoria che sembrava già scritta.

    Anti-Barça – L’Atletico Madrid di Simeone continua l’ottimo campionato fin qui disputato e vince in trasferta sul campo del Valladolid con un secco 3-0 che gli permette di mantenere i 4 punti di vantaggio dai cugini del Real. Il Barça invece al momento sembra irraggiungibile. A segno per l’Atletico il solito Falcao, autentico trascinatore dei Cholchoneros.

    Lotta Champions – Inizia a delinearsi anche la lotta al quarto posto (l’ultimo utile per l’ingresso in Champions, tramite Preliminari). Malaga e Valencia sembrano avere una marcia in più rispetto alle dirette concorrenti e con le due vittorie nella 24esima giornata staccano iniziano un piccola fuga. Entrambe le squadre vincono i casa, rispettivamente contro Athletic Bilbao e Maiorca.

    Levante e Real Sociedad si fanno male a vicenda, andando a pareggiare nello scontro diretto (1-1 il risultato finale), mentre per il Betis arriva una deludente sconfitta nella trasferta a Barcellona contro l’Espanyol.

    Retrocessione – La lotta per non scendere il Liga Adelante inizia a farsi chiara. La distanza tra il 18esimo posto e la prima posizione utile per salvarsi la distanza è già di 4 punti. In questo momento, le squadre che scenderebbero di categoria sarebbero: Celta Vigo, Maiorca e Deportivo la Coruna.

  • Liga, il Barça ipoteca il titolo. Ronaldo protagonista di giornata

    Liga, il Barça ipoteca il titolo. Ronaldo protagonista di giornata

    Gol e spettacolo nella 23esima giornata della Liga Spagnola. Barcellona e Real Madrid sono assolute protagoniste del week end spagnolo segnando rispettivamente sei e quattro gol contro Getafe e Siviglia, confermando una certa superiorità rispetto alle altre squadre del campionato. Anche l’Atletico Madrid, dopo un inizio straordinario, sta lentamente calando di continuità di risultati e nell’ultimo incontro ha subito una brutta sconfitta esterna contro il Rayo Vallecano permettendo ai blaugrana di fuggire a +12 dal secondo posto. Liga già chiusa? Possibile riapertura con il ritorno delle gare di Champions? Mai dare per scontato un campionato, ma obiettivamente al momento, sembra davvero difficile trovare una squadra in grado di raggiungere e sorpassare la squadra di Vilanova, che esprime un calcio sempre spettacolare e concreto.

    Ronaldo vs Messi – Stavolta la sfida personale tra il portoghese e l’argentino la vince il primo, che stende da solo con una tripletta il Siviglia, mentre l’argentino si deve accontentare di una sola rete nella sfida contro il Getafe.

    Ronaldo stende il Siviglia con una tripletta © Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images
    Ronaldo stende il Siviglia con una tripletta © Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images

    Real forza 4 – Le merengues distruggono letteralmente il Siviglia tra le mura amiche del Santiago Bernabeu per 4-1. Decisiva la tripletta di Cristiano Ronaldo che si carica la squadra e la trascina verso una vittoria importantissimi ai fini della classifica, mettendo al sicuro il terzo posto, l’ultimo utile per la qualificazione alla Fase a Gironi della prossima Champions League. Gli ospiti una trasferta shock con un passivo di 4-0 nella prima ora di gioco. Il gol di Del Moral sul finale fissa sul 4-1 il risultato finale.

    Barça super – I blaugrana, per rispondere ai rivali del Real Madrid, ne segnano sei al povero Getafe che si ritrova davanti una squadra in perfetta forma fisica, in vista anche dell’imminente sfida di Champions League. Il risultato finale di 6-1 non lascia spazio a dubbi. Una sola squadra in campo e sei marcatori diversi. In ordine cronologico segnano Sanchez, Messi, Villa, Tello, Iniesta e Pique. Insomma, c’è spazio per tutti. Il Barcellona, con la vittoria di questo week end si porta a +12 sulla seconda in classifica, mettendo le mani sulla Liga 2012-2013.

    Simeone ko – L’unica squadra ancora in grado di impensierire i blaugrana si ferma in trasferta contro il Rayo Vallecano. Parliamo dell’Atletico Madrid di Radamel Falcao, autore del gol della bandiera (segnato al 90′). Adesso la formazione biancorossa deve guardarsi alle spalle al ritorno dei cugini del Real, distanti solamente quattro punti, anche se i ragazzi di Simeone devono recuperare ancora una gara.

    Corsa Champions – Tra alti e bassi continua la caccia all’ultima posizione utile per la Champions 2013-2014. Tra la quarta piazza e il nono posto ci sono solamente sei punti, il che rende tutto più interessante. Il Malaga supera di misura il Levante nell’unico scontro diretto di giornata, confermandosi al quarto posto. Dietro gli andalusi rimangono in scia Valencia e Real Sociedad che vincono di misura su Celta Vigo e Maiorca.

  • Messi rinnova con il Barcellona fino al 2018

    Messi rinnova con il Barcellona fino al 2018

    Lionel Messi. Basta il nome perché per un giocatore simile, ogni presentazione sarebbe superflua e fuori luogo. La Pulce, talento cristallino nato nel “recente” 1987, è ormai alla ribalta del panorama calcistico mondiale da molti anni nonostante i suoi 26 anni. Tutto questo per dire che l’età è tutta dalla parte di Messi. I grandi mostri sacri del passato, per arrivare a fare la metà di quello che ha ottenuto l’argentino, hanno impiegato molto più tempo di lui. Da mettere in conto poi che è difficile se non impossibile fare un paragone fra il calcio giocato in due epoche completamente differenti. Negli anni passati, diverse erano le tattiche, la mentalità dei giocatori e i soldi che giravano attorno al mondo del pallone. Oggi tutto è diverso, non esistono più le squadre “materasso” e il quoziente di difficoltà è aumentato come conseguenza della maggiore possibilità di accesso al calcio stesso: più persone giocano, più è difficile emergere. Ebbene, Messi ce l’ha fatta.

    E’ emerso nonostante molte difficoltà, è esploso, ha vinto tutto e ha polverizzato ogni singolo record che fosse possibile distruggere. Oggi la Pulce viene considerato all’unanimità il giocatore più forte del mondo, lontano anni luce da Cristiano Ronaldo, il suo rivale più accreditato sia per i valori visti in campo, sia per il carattere dell’argentino. Mai gossip, mai un richiamo, un ritardo, un episodio sgradevole, niente di niente. Tutto questo è senza dubbio andato a influire nel giudizio complessivo di Messi come uomo oltre che come calciatore. Appurato il dominio attuale, di diversa lettura è quello relativo al “tutti i tempi”. Messi è davvero il giocatore più forte del mondo di tutti i tempi? Secondo la maggior parte degli statistici e opinionisti, sì. Non solo per i dati (gol segnati, coppe vinte, premi…) ma anche per il modo in cui Leo si è affermato nel calcio, fenomeno più unico che raro. In meno di un decennio, Messi è diventato un simbolo della Liga, della Catalogna, del Barcellona. Tutti sono ai suoi piedi e lui ripaga i suoi tifosi con gol e azioni da urlo. Si può immaginare un Messi lontano dal Barça? Nemmeno per idea e infatti ieri è avvenuto il tanto atteso prolungamento del contratto di Leo con il club blaugrana. L’argentino resterà in Spagna fino al 2018 con una clausola rescissoria da capogiro.

    Leo Messi ha rinnovato con il Barcellona fino al 2018 | © JOSEP LAGO/Stringer / Getty Images
    Leo Messi ha rinnovato con il Barcellona fino al 2018 | © JOSEP LAGO/Stringer / Getty Images

    ANCORA INSIEME – Dal 2000 al 2004 Messi ha militato nelle giovanili del Barcellona. Successivamente l’approdo in prima squadra dove Leo è tutt’oggi il giocatore più rappresentativo. Andare via dal Barça è un’utopia. Impossibile pensare Messi con una maglia diversa da quella blaugrana se non con quella della nazionale argentina nella quale però Leo non riesce a emergere come in Liga. Il contratto di Messi con il Barcellona stava per scadere e, nella giornata di ieri, è arrivato il tanto atteso prolungamento. Il prolungamento prevede la permanenza della Pulce nel Barça fino al 2018, per l’esattezza fino al 31 giugno. In quell’anno, Messi avrà 31 anni. Ancora non sono state rese note le cifre dell’operazione allungo contratto ma, secondo quanto riportato dall’Ansa, Messi guadagnerà circa 12 milioni all’anno. Piccolo particolare: la clausola rescissoria del contratto ammonta a 250 milioni di euro. Se qualcuno volesse pagarla per avere il talento argentino, questo è quanto dovrà sborsare.

  • Clamoroso autogol di Ronaldo. Solo un pari per il Barça al Mestalla

    Clamoroso autogol di Ronaldo. Solo un pari per il Barça al Mestalla

    Quando una stagione inizia male, spesse è destinata a finire ancora peggio. La conferma arriva dallo strano campionato del Real Madrid che, non bastassero le polemiche all’interno dello spogliatoio (con la vecchia guardia contro il tecnico), riesce nell’impresa di perdere in casa del Granada (di patron Pozzo, presidente anche di Udinese e Watford) grazie ad una strana autorete del giocatore simbolo di questi anni. Parliamo naturalmente di Cristiano Ronaldo, autore di 33 gol in 34 partite in questa stagione e protagonista in negativo nell’ultima giornata di Liga Spagnola. Non ne approfitta il Barcellona (distante ora 16 lunghezze) che si ferma al Mestalla, in casa del Valencia (1-1 il risultato finale). In gol per i blaugrana il solito Leo Messi, che ha passato gli ultimi giorni nelle prime pagine dei giornali a causa del suo comportamento nella recente sfida contro il Real.

    L’AUTOGOL – Solo in una stagione così sfortunata per il Real, poteva succedere di ritrovarsi a commentare un autogol di Cristiano Rolando. Proprio lui, abituato a comparire nel tabellino dei marcatori, ma nella colonna giusta. Il portoghese devia involontariamente il pallone di testa alle spalle del proprio portiere in coccasione di un calcio d’angolo che risulta decisivo ai fini del risultato finale (1-0).

    Ronaldo, protagonista con l'autogol contro il Granada © Denis Doyle/Getty Images
    Ronaldo, protagonista con l’autogol contro il Granada © Denis Doyle/Getty Images

    CORSA SOLITARIA – Nonostante il pareggio contro il Valencia, il Barcellona sembra fare un campionato a se. L’ottima stagione dell’Atletico Madrid non sembra impensierire più di tanto gli uomini di Vilanova che fanno corsa al Real Madrid, che attualmente si trova a 16 punti di distanza. I blaugrana escono dal Mestalla con un solo punto. I due gol del match arrivano entrambi nella prima frazione di gioco con Banega per i padroni di casa e Messi per gli ospiti (su rigore). Dopo il 5-0 subito tra le mura amiche dal Real Madrid, il Valencia riesce a fermare la capolista!

    SECONDA PIAZZA – E se il Real Madrid fatica a trovare continuità di risultati in questa stagione, sull’altra sponda della città, all’Atletico si godono il secondo posto solitario a 9 punti dal Barcellona. Falcao e compagni superano di misura il Betis nel posticipo di giornata e la distanza dai cugini diventa di sette lunghezze. La qualificazione diretta in Champions pare ormai scontata.

    PRELIMINARI CHAMPIONS – La corsa al quarto posto si fa sempre più interessante. Al momento, la quarta piazza viene occupata dal Malaga (che l’anno prossimo non potrà giocare in competizioni europee a causa di una squalifica arrivata dalla Uefa per i mancati pagamenti degli stipendi negli ultimi mesi) ma la distanza tra la squadra di Pellegrini e l’ottavo posto è di soli tre punti. Le squadre coinvolte, oltre il Malaga, sono Levante, Betis, Valencia e Rayo Vallecano.

    Tra tutte queste squadre, nessuna è riuscita a portare il bottino pieno a casa. Il Malaga ha pareggiato in casa contro il Real Saragozza, 1-1 il risultato finale con la rete del fenomeno spagnolo Isco (recente di rinnovo contrattuale con clausola di rescissione passata a 35 milioni di euro). Anche il Valencia ha conquistato un solo punto (contro il Barcellona), mentre per Levante, Betis e Rayo Vallecano arrivano tre sconfitte, rispettivamente contro Espanyol, Atletico Madrid e Siviglia.

    Ecco la sfortunata autorete di Cristiano Ronaldo contro il Granada
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”169587″]

  • Leo Messi è umano, insulta Karanka e Arbeloa

    Leo Messi è umano, insulta Karanka e Arbeloa

    L’extraterrestre Messi torna sulla terra. Ebbene si, il fenomeno argentino dal comportamento sempre rispettoso, bomber infallibile, nonché quattro volte vincitore del Pallone d’Oro, si è lasciato andare a qualche minuto di nervosismo. Il tutto è successo nel corso del Clasìco, Real Madrid-Barcellona, giocatosi mercoledì sera, per la gara d’andata delle semifinali della Copa de Rey (l’equivalente della nostra Coppa Italia). Leo Messi, non ha apprezzato il trattamento ricevuto dalla difesa delle merengues nel corso di tutta la partita e forse nervoso per l’accoglienza non proprio calorosa del Bernabeu, avrebbe insultato a fine partita prima Karanka (vice di Mourinho) e successivamente Arbeloa. Un atteggiamento del tutto nuovo per l’extraterrestre Messi, probabilmente amareggiato anche per non aver segnato e per il risultato finale.

    Una grande novità per l’argentino, sempre fuori da qualsiasi scandalo calcistico, oltre che giocatore sempre corretto all’interno del rettangolo da gioco.

    Messi nervoso, insulta Karanka e Arbeloa © Denis Doyle/Getty Images
    Messi nervoso, insulta Karanka e Arbeloa © Denis Doyle/Getty Images

    Perché? – E allora viene da chiedersi: perché? Per quale motivo Leo Messi avrebbe insultato Karanka, definendolo “Il pupazzo di Mourinho” e rivolto una sorta di minaccia ad Arbeloa “Ci vediamo a Barcellona”, non prima di avergli detto di girare lo sguardo. Il tutto è avvenuto nei parcheggi del Bernabeu, quindi a mente fredda e lucida. Un comportamento assolutamente lontano dagli standard del giocatore, apprezzato in tutto il mondo anche per il suo modo di essere. Mai polemiche, mai dichiarazioni fuori luogo e mai e poi mai insulti (perlomeno, mai in modo così plateale). E’ bastato un pareggio nei minuti finali per far scattare la scintilla all’argentino? Noi pensiamo proprio di no, ma come detto precedentemente, il quattro volte Pallone d’Oro non ha gradito i numerosi falli ricevuti nel corso di tutta la gara, quasi come se volessero intimidirlo. Ma il gioco del calcio è anche questo, uno sport maschio, dove il contrasto fisico dev’essere la norma. Probabilmente non si è sentito tutelato dall’arbitro di gara.

    E allora va ricordato all’autore di 91 gol nell’anno solare 2012, Leo Messi, che lo sport è anche questo. Si perde, si pareggia e spesso (per lui) si vince. Si subiscono falli e si ricevono i fischi dal pubblico nemico, ma questo non giustifica il nervosismo a fine gara. La Pulce da extraterrestre si riscopre umano…

  • Real Madrid-Barcellona 1-1, a Fabregas risponde Varane

    Real Madrid-Barcellona 1-1, a Fabregas risponde Varane

    Real Madrid-Barcellona: si è concluso il primo di due atti valevoli per la semifinale della Coppa del Re, il trofeo nazionale spagnolo. Il risultato, a differenza di come siamo sempre stati abituati a vedere, è terminato in parità con soli due gol segnati. Certo, si fa per dire, ma da squadre che nell’arco di una stagione segnano quasi 100 gol non ci si aspetta il magro risultato di 1-1. Punteggio che comunque agevola gli ospiti del Barça per via della rete in trasferta: si giocava infatti al Bernabeu di fronte a un pubblico molto abbondante. Il Barcellona non ha mostrato quel suo dominio tipico: controllo cioè dal primo all’ultimo minuto. Ci sono infatti stati alcuni tratti in cui il Real Madrid avrebbe potuto far male ai blaugrana ma l’imprecisione sotto porta di alcuni elementi, ha impedito ciò. Da considerare che le merengues erano in netta emergenza e che Josè Mourinho giocava con il terzo portiere, Diego Lopez, che comunque ha svolto il suo compito egregiamente. Dall’altra parte, un altro portiere non titolare: Pinto, l’asso di coppe nazionali. Veniamo alla descrizione dei novanta minuti.

    Lionel Messi ha offerto l'assist a Fabregas ma non è bastato al Barça per vincere | © Denis Doyle/Stringer / Getty Images
    Lionel Messi ha offerto l’assist a Fabregas ma non è bastato al Barça per vincere | © Denis Doyle/Stringer / Getty Images

    OCCASIONI SPRECATE – Nel primo tempo è il Real Madrid a partire a mille sostenuto dai suoi caldissimi tifosi. Al 5′ Cristiano Ronaldo esalta i riflessi di Pinto direttamente da calcio di punizione dal limite dell’area di rigore: il portiere blaugrana è bravo a respingere un tiro potente ma non preciso. Dal 12′ in poi viene fuori tutta la classe del Barcellona. Iniesta, che ha giocato un’altra partita pazzesca, serve con un tocco delizioso Jordi Alba che, quasi davanti a Diego Lopez, spreca malamente il match ball. Il terzino blaugrana effettua una sorta di tiro cross sballato che termina malamente sul fondo. Appena cinque minuti dopo è Xavi a far tremare i blanoc con un magistrale calcio di punizione dal limite: pallone che scavalca la barriera e che si infrange sulla traversa a Diego Lopez battuto. Lo stesso Xavi, poco dopo, facilitato da un errore clamoroso di Carvalho, conclude a rete ma il salvataggio provvidenziale di Varane mantiene stabile lo 0-0.

    UMANI – Nel primo tempo Messi e Cristiano Ronaldo non si sono praticamente mai visti. Il portoghese è stato completamente fuori dal gioco mentre la Pulce ha giocato una partita normale. Ecco che per una volta anche gli alieni possono tornare umani. Nella ripresa questa sensazione non cambia eccezion fatta per Messi che risulta determinante. E’ proprio grazie a un suo suggerimento che Fabregas porta il Barcellona in vantaggio al 5′ della ripresa. Il Barça controlla il match con tutta tranquillità e, quando vuole, accelera con combinazioni strette fra i suoi palleggiatori. Sembra l’epilogo per il Real Madrid ma i cambi di Mourinho ridanno linfa a una squadra spenta. Intanto Ronaldo si divora un gol clamoroso da pochi passi dalla linea di porta al 16′. Al 25′ Fabregas potrebbe chiudere i conti ma, su suggerimento di Dani Alves, il catalano centra il legno da posizione favorevolissima nel cuore dell’area di rigore. Gol sbagliato, gol subito. Legge sempre valida che si concretizza al 36′. Un perfetto cross di Ozil trova lo stacco di testa vincente del giovane Varane che salva i suoi dall’ennesima sconfitta contro il Barcellona. Tutto rimandato alla gara di ritorno.

    Pagelle Real Madrid-Barcellona:

    Varane 7,5 Se il Real Madrid non capitombola, gran parte del merito è di questo ragazzo. Un salvataggio sulla linea, chiusure ottime e un gol al Barça: cosa chiedere di più?

    Iniesta 7 Il solito elegantone. La semplicità è sconosciuta a questo professore proveniente da un altro pianeta. Distribuisce palloni deliziosi che, purtroppo per lui, i compagni non sempre concretizzano.

    Piquè 6,5 Roccioso e diligente in difesa, compie delle chiusure fondamentali

    Ronaldo 5 Serataccia. Un gol divorato da pochi passi e tanta corsa. Nel concreto però c’è poco o nulla

    Pedro 5 Mai in partita. Eppure il Real Madrid è una delle sue vittime preferite.

    Tabellino Real Madrid-Barcellona:

    Real Madrid (4-2-3-1): Diego Lopez 6; Essien 6, Varane 7.5, Carvalho 5.5, Arbeloa 6; Xabi Alonso 6, Khedira 5.5, Ronaldo 5, Ozil 6.5, Callejon 5 (51′ Modric 6.5); Benzema 6 (63′ Higuain 6). A disp. Adan, Albiol, Nacho, Marcelo, Kakà. All. Mourinho 6.5

    Barcellona (4-3-3): Pinto 6.5; Jordi Alba 6, Piquè 6.5, Puyol 6, Dani Alves 6; Xavi 6.5, Fabregas 6.5 (85′ Thiago s.v), Busquets 5.5; Iniesta 7, Messi 6.5, Pedro 5 (76′ Sanchez 6). A disp.Valdes, Adriano, Mascherano, Song, Villa. All. Villanova 6

    Marcatori Real Madrid-Barcellona: 50′ Fabregas (Bar), 81′ Varane (Real)

     Note: Ammoniti: Carvalho, Callejon (Real); Dani Alves, Puyol (Bar)

    Arbitro:  C.Gomez

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”169021″]

  • C.Ronaldo ne fa 3, Messi risponde con un poker…

    C.Ronaldo ne fa 3, Messi risponde con un poker…

    Messi-Ronaldo 4-3. La sfida a distanza tra i due fuoriclasse della Liga Spagnola continua e nonostante le rispettive squadre si trovino distanti di parecchi punti in classifica tra di loro, l’argentino e il portoghese regalano spettacolo ogni settimana. Questo week end ha vinto il numero 10 blaugrana, autore di un personalissimo poker nella gara tra il Barcellona e l’Osasuna. Il numero 7 merengues invece si è dovuto “accontentare” di una tripletta nella sfida tra il suo Real Madrid e il Getafe. L’altro fenomeno del campionato, Falcao, si è inceppato nella sfida esterna del suo Atletico Madrid contro l’Athletic Bilbao. Il Barça a fine giornata si ritrova con un bel +11 rispetto all’Atletico che da canto suo, paga la sconfitta con l’avvicinamento dei cugini del Real adesso distanti solamente 4 punti.

    Il primo posto ormai è nelle mani del Barcellona. Solo i ragazzi di Vilanova potranno perdere questo scudetto, ormai scontato. Mentre dal secondo posto in poi tutto può cambiare da qui alla fine del campionato, visti i passi falsi dell’Atletico Madrid.

    Lionel Messi in azione contro l'Osasuna © David Ramos/Getty Images
    Lionel Messi in azione contro l’Osasuna © David Ramos/Getty Images

    POKERISSIMO BLAUGRANA – Il Barcellona, dopo la sconfitta contro il Real Sociedad, era chiamato ad una reazione importante e come era preventivabile distrugge letteralmente l’Osasuna con un 5-1 senza repliche. Protagonista della serata, come detto poco sopra, il Pallone d’Oro Lionel Messi che trascina la formazione catalana con un poker. L’altro gol del Barça porta la firma di Pedro.

    OTTIMO REAL – Nonostante le crepe all’interno dello spogliatoio e il rapporto ormai logoro tra la vecchia guardia e il tecnico Mourinho, il Real Madrid vince e convince contro il Getafe. Un primo tempo difficile che vede le due squadre rientrare negli spogliatoi sullo 0-0. Nella seconda frazione Sergio Ramos (uno dei giocatori che si è schierato contro il tecnico) sblocca il risultato poi sale in cattedra Cristiano Ronaldo che mette a segna una tripletta per il definitivo 4-0.

    LE ALTRE – L’Atletico Madrid, seconda forza del campionato, cola a picco in casa dell’Athletic Bilbao (3-0 il risultato finale), mentre la sfida tra le rivelazioni del campionato Rayo Vallecano-Betis va ai padroni di casa che si impongono con un secco 3-0, ritrovandosi così ad un solo punto dalla quarta piazza (che vale i preliminari di Champions) occupata dagli avversari di giornata (il Betis) e dal Malaga, vincente sul campo del Maiorca per 3-2.

    Dopo l’incredibile sconfitta casalinga contro il Real Madrid (5-0), il Valencia torna alla vittoria al Riazor, campo del Deportivo la Coruna (3-2 il risultato finale). Continua l’ottimo cammino casalingo del Levante (attualmente a pari punti con il Valencia, in lotta per un posto in Champions) che vince contro il Real Valladolid per 2-1 (gol ospite arrivato a tempo ormai scaduto).

  • Crisi Real. Pareggia contro l’Osasuna e il Barça vola a +18

    Crisi Real. Pareggia contro l’Osasuna e il Barça vola a +18

    Nella Liga Spagnola siamo giunti al giro di boa. La diciannovesima giornata ha riservato una clamorosa sorpresa con il pareggio esterno del Real Madrid in casa dell’Osasuna, ultimo in classifica. Il Barcellona, con la vittoria sul campo del Malaga vola a +18 dalle merengues, dando il colpo di grazia alle speranze di una già impossibile rimonta. Le energie della squadra di Mourinho saranno tutte riversate nella Champions League, dove li attende la super sfida contro il Manchester United. Tiene come può l’Atletico Madrid, fermo al secondo posto a 11 punti dal Barça. I ragazzi di Simeone guadagnano due punti dal Real e si portano a +7. Attenzione al cammino del Betis Siviglia che supera con un secco 2-0 il Levante e si porta a soli tre punti dal club di Florentino Perez. A questo punto il terzo posto diventa l’obiettivo dei biancoverdi.

    La sfida tra due nobili in crisi, Valencia-Siviglia, va ai padroni di casa che si impongono sul 2-0 (doppietta di Soldado) che ritornano in corsa per un posto in Europa League.

    Il Barça supera il Malaga e si porta a +18 dal Real © David Ramos/Getty Images
    Il Barça supera il Malaga e si porta a +18 dal Real © David Ramos/Getty Images

    REAL MADRID IN CRISI – Se i tifosi hanno espresso il proprio malumore nei confronti di Mourinho, non sono stati tanto leggeri i soci del club che hanno definito la gestione del tecnico portoghese la peggiore degli ultimi anni. Non è bastata la vittoria della Liga appena una stagione fa a rendere l’ex allenatore di Chelsea e Inter simpatico agli occhi dei tifosi. E come se non bastasse, complici anche le assenze di Cristiano Ronaldo, Sergio Ramos e Pepe, il Real viene fermato dall’Osasuna (0-0), ultimo in classifica e dalla formazione con un livello tecnico davvero basso. Il periodo no continua e intanto la terza posizione (che garantisce la Champions senza preliminari) non è poi così tanto sicuro.

    BARCELLONA A VALANGA – Dall’altra parte, il Barça non conosce soste. In casa del Malaga vince 3-1 e vola a +18 rispetto all’odiato Real Madrid. Le reti arrivano da Messi, Fabregas e Thiago Alcantara. Per i padroni di casa, la rete della bandiera, arrivato a due minuti dal termina, porta la firma di Buonanotte (in procinto di lasciare il club per arrivare in Italia). Difficile descrivere il cammino dei blaugrana, imbattuti e autori di un campionato praticamente perfetto: 18 vittorie e 1 pareggio! L’addio di Guardiola ha responsabilizzato ulteriormente i giocatori che continuano a giocare a memoria regalando spettacolo al pubblico.

    OCCHIO AL BETIS – Ed intanto dalla retrovie, in gran silenzio, ecco spuntare il Betis. Con i 34 punti conquistati nel girone d’andata si ritrova a soli tre punti dal terzo posto, occupato dal Real Madrid. Poco dietro troviamo Malaga, Rayo Vallecano, Levante e Valencia. Incredibile il cammino del Rayo, che ha pareggiato una sola partita, conquistando 10 vittorie e 8 sconfitte. Frutto di una mentalità propositiva, senza troppe pressioni.

    Se il primo posto sembra ormai segnato, non escludiamo un ritorno di fiamma del Real Madrid per il secondo posto, anche se stando così le cose, i cugini dell’Atletico non avranno problemi a proteggere la posizione. In fondo alla classifica è lotta tra sei squadre, divise tra loro in tre soli punti.

    Il miglior attacco è quello del Barcellona (64 gol fatti), mentre la miglior difesa è del Malaga (16 gol subiti).

  • Mauro Icardi da pupillo di Guardiola a Golden Boy della Samp

    Mauro Icardi da pupillo di Guardiola a Golden Boy della Samp

    Adesso é diventato grande e ha superato l’esame di maturitá. Mauro Icardi, attaccante della Sampdoria, ha mostrato a tutti le sue doti segnando un’importantissima doppietta allo Juventus Stadium regalando una vittoria insperata alla sua squadra. Le gesta del giovane hanno ormai fatto il giro del mondo calcistico: chissá cosa ne pensano a Barcellona, squadra dove Icardi é si é calcisticamente formato.

    DOPPIETTA – Andiamo con ordine. Dopo il primo tempo, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla rimonta della Sampdoria ai danni di una Juventus in vantaggio di un gol, rigore di Giovinco. Nella ripresa, come se non bastasse, ecco arrivare l’espulsione di Berardi a complicare i piani di Delio Rossi. Partita finita? Nemmeno per idea perché Icardi riesce a trovare il pareggio con una conclusione che beffa il portierone bianconero Gigi Buffon. Evidente l’errore dello juventino che si fa beffare dal giovane blicerchiato.

    Mauro Icardi
    La storia di Mauro Icardi | ©Getty Images
    Quasi allo scadere ecco la doccia fredda per tutti i tifosi juventini: ancora Icardi trafigge Buffon sul suo palo con un tiro potentissimo. Partita ribaltata e tre punti portati a Genova grazie ai colpi di genio di un grande attaccante dal futuro assicurato. Certo, la giornata no di Buffon ha agevolato e non poco le cose, ma sulla classe di Icardi non si discute.

    DIVENTATO GRANDE – Adesso Icardi, si puó dire, ha finalmente trovato la giusta dimensione all’interno del campionato italiano. Da oggetto misterioso ad attaccante fondamentale della Sampdoria. Con il rientro di Maxi Lopez, i blucerchiati potranno vantare un attacco di tutto rispetto senza dimenticare lo scalpitante Eder pronto ad inserirsi con la sua velocitá. Icardi ha giocato nel Barcellona in un arco di tempo che va dal 2008 al 2011 con 38 gol all’attivo con la maglia blaugrana, prima di essere ceduto in prestito alla Samp che lo ha poi riscattato del tutto. Dopo aver assaggiato il panorama calcistico italiano in Serie B, segnando pur qualche gol importante, ecco l’esordio nella massima serie. La prima rete in serie a arriva nel derby di Genova. Con la successiva doppietta alla Juventus, Mario Icardi é definitvamente entrato nel cuore dei tifosi doriani. Forse le giovanili blaugrana hanno puntato poco su di lui.