Tag: lionel messi

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    Paco Alcàcer, il baby del Valencia che ha piegato il Barcellona

    Uno dei protagonisti assoluti dell’ultima giornata della Liga è stato senza dubbio Paco Alcàcer che con la rete decisiva del 3-2 a favore del Valencia ha battuto il Barcellona di Messi. Al Camp Nou i blaugrana non perdevano dal 21 aprile 2012. (altro…)

  • Pallone d’oro, Finalmente Cristiano Ronaldo

    Pallone d’oro, Finalmente Cristiano Ronaldo

    Il sorpasso si è compiuto, Cristiano Ronaldo finalmente ha conquistato il Pallone D’Oro a discapito del rivale degli ultimi anni per il prestigioso trofeo Lionel Messi. (altro…)

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    Pirlo unico italiano tra i 23 finalisti per il Pallone d’Oro

    Annunciata la lista dei 23 finalisti al Pallone D’Oro 2013. Unico italiano in lista a sperare di essere insignito del premio più prestigioso per un calciatore è Andrea Pirlo ma le possibilità che il bianconero possa trionfare sono pari allo zero. (altro…)

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    Pallone d’Oro 2013: Messi e Ronaldo in calo. Ecco le new entry

    Il Pallone d’Oro 2013 potrebbe subire degli stravolgimenti. Negli anni passati eravamo abituati tutti a veder trionfare Lionel Messi, argentino arrivato quest’anno ad alzare il quarto premio consecutivo. (altro…)

  • Liga Spagnola, i diritti alle TV locali

    Liga Spagnola, i diritti alle TV locali

    La notizia può apparire clamorosa considerando le caratteristiche del mercato dei diritti televisivi, dominato dai grandi colossi – in particolar modo Sky – che fagocitano il più possibile per ampliare l’offerta da proporre ai propri abbonati ed attrarne di nuovi rendendo, così, il ricorso alla pay tv un aspetto quasi indispensabile, soprattutto per gli appassionati di sport e di calcio in particolare. Invece, alla regola c’è stata una sorprendente eccezione: i diritti per le ultime dieci giornate della Liga Spagnola, che nella presente stagione non erano stati assegnati a nessuna emittente, sono stati acquistati in esclusiva a livello nazionale da un circuito di dieci emittenti locali, che suddivideranno la trasmissione nelle proprie aree di competenza sui propri canali in chiaro del digitale terrestre: in Liguria Primo Canale; in Piemonte Videogruppo; in Puglia Telenorba; in Veneto Rete Veneta; in Sicilia Antenna Sicilia; in Sardegna Videolina; nel Lazio Romauno; in Toscana RTV 38; in Lombardia Antenna 3 e Telelombardia; in Calabria Video Calabria che trasmetterà sul proprio territorio regionale al canale 13. Piccole realtà che, dunque, facendo “rete” ed unendo le forze sono riuscite laddove i colossi avevano desistito rinunciando ad acquistare a inizio stagione i diritti per la Liga e “cancellando” di fatto ogni riferimento alla cronaca della Liga Spagnola, anche a costo di una maggiore completezza dei notiziari sportivi, con grande delusione dei molti appassionati italiani alle prodezze del Barcellona di Messi o al Real Madrid dello Special One Josè Mourinho.

    Liga Spagnola, diritti alle Tv locali | © David Ramos Getty Images
    Liga Spagnola, diritti alle Tv locali | © David Ramos
    Getty Images

    Si tratta, ad ogni modo, di un avvenimento importante perchè è la prima volta che un circuito di televisioni locali riesca ad acquistare i diritti di un campionato internazionale di spessore come la Liga Spagnola colmando un vuoto nell’offerta calcistica, mettendo in atto anche se in ambito differente una sorta di “sperimentazione” già effettuata lo scorso anno quando il circuito di tv locali aveva garantito la trasmissione a livello nazionale del programma di approfondimento politico “Servizio Pubblico” di Michele Santoro, prima che approdasse su La Sette.

    Il programma delle ultime dieci giornate della Liga Spagnola sarà visibile a partire dal weekend di Pasqua, in cui saranno trasmesse quattro partite spalmate fra Sabato e Domenica, così come accadrà poi per le successive giornate. Per la giornata di Sabato 30 Marzo, alle ore 18, ci si potrà sintonizzare su Celta Vigo-Barcellona e alle ore 21 su Saragozza-Real Madrid, mentre Domenica 31 Marzo alle ore 19 sarà trasmessa Espanyol-Real Sociedad ed alle ore 21 Atletico Madrid-Valencia. Nella settimana successiva, invece, il 6 Aprile sarà trasmessa alle ore 18 Real Madrid-Levante e alle 21 Barcellona-Maiorca, mentre Domenica 7 Aprile alle 19 Getafe-Atletico Madrid e alle 21 Valencia-Valladolid. Il programma per le successive giornate è ancora da definire ma, in ogni caso, si saranno sempre garantite quattro partite relative alla giornata per un totale di 40 match trasmessi fino al termine della Liga in calendario il primo giugno: la produzione sarà affidata alla Liga Spagnola, mentre le telecronache verranno realizzate dalla squadra di Fabio Ravezzani direttore delle tv locali lombarde Antenna 3 e Telelombardia.

    Per le piccole tv locali una grande vittoria; per i colossi a pagamento uno “smacco”; per gli appassionati della Liga Spagnola un’opportunità da non perdere.

  • Leo Messi ed Higuaìn esaltano l’Argentina

    Leo Messi ed Higuaìn esaltano l’Argentina

    Sembra persino difficile pensare che un madridista ed un blaugrana possano andare così d’accordo. La rivalità tra Barcelona e Real Madrid è talmente alta che un giorno lo stesso impassibile Josè Mourinho richiamò Iker Casillas ad una maggiore compostezza, complice di aver fraternizzato troppo con gli avversari del Barca, ma grandi compagni di squadra nelle Furie Rosse. Ad ogni modo, la classe calcistica parla evidentemente un altro linguaggio ed è capace anche di mettere da parte le rivalità apparentemente invalicabili. Così come accade anche nella Selecciòn argentina di Alejandro Sabella, che sta dominando il raggruppamento sudamericano per le qualificazioni alla Coppa del Mondo del 2014. E a trascinare la albiceleste, infatti, sono proprio un giocatore del Barcelona ed un altro del Real Madrid, vale a dire Leo Messi e Gonzalo Higuain.

     Con i loro gol hanno stordito anche la non irresistibile, ma non più sprovveduta Nazionale del Venezuela, addirittura ancora in corsa per centrare una clamorosa qualificazione, che sarebbe la prima della sua stroia calcistica. Higuain ha realizzato una doppietta di pregevole fattura, sfruttando manco a dirlo i preziosi suggerimenti di un Messi, che ha incantato anche con la maglia della sua Nazionale. Tanto che il Monumental di Buenos Aires, tra l’altro gremito del pubblico delle grandi occasioni, gli ha riservato grandi ovazioni. Messi ha realizzato invece dagli undici metri. Oltretutto Leo Messi, come è giusto che sia, in Argentina è amatissimo ovunque, anche se non ha mai giocato una partita del campionato nazionale. Del resto, il Barcelona lo portò in Catalogna quando era praticamente giovanissimo con tutta la sua famiglia. Per curarlo, rinforzarlo e farlo diventare un grande campione.

    Messi e Higuain | © DANIEL GARCIA / Getty Images
    Messi e Higuain | © DANIEL GARCIA / Getty Images

    La Pulce in ogni caso ha espresso anche un desiderio che l’AFA, la federazione calcistica argentina, esaudirà nel più breve tempo possibile. Infatti, Messi vuole giocare la prossima gara con la Selecciòn contro la Colombia all’Estadio Marcelo Bielsa di Rosario, cioè la tana del Newell’s Old Boys, la squadra in cui aveva militato da giovanissimo, ed i cui tifosi ne rivendicano la paternità di grande campione.
    L’Argentina finalmente riesce a beneficiare della classe di Leo Messi, così come avviene anche per il Barcelona. Sabella gli sta costruendo intorno una squadra importante. Del resto gli argentini di valore che popolano gli altri campionati nel mondo sono tanti. Oltre a Higuain, ci sono Lavezzi, Di Maria, Mascherano. Non sarebbe un caso che tra un anno in Brasile sia proprio l’Argentina una delle squadre da battere.

  • Papa Francesco e lo sport, l’entusiasmo degli argentini l’ironia dei giallorossi

    Papa Francesco e lo sport, l’entusiasmo degli argentini l’ironia dei giallorossi

    Da 24 ore il mondo ha conosciuto il volto del nuovo Papa, il 266° Pontefice chiamato a guidare la Chiesa dopo le dimissioni di Ratzinger. Il mondo del calcio, ironicamente, già aveva votato ed eletto il suo Papa con un giorno d’anticipo rispetto al Santo Padre: Lionel Messi, l’argentino in forza ai blaugrana che martedì 12 Marzo ha ribadito sul campo la sua classe ai danni del Milan negli ottavi di Champions League.
    Ebbene, forse, (sempre ironicamente parlando) l’elezione a Papa dell’attaccante argentino era un presagio, chissà…. Sta di fatto che ieri 13/03/2013 le Campane di San Pietro suonavano a festa per il nuovo Pontefice, l’argentino Josè Mario Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires che ha deciso di chiamarsi Francesco.

    La nomina di Papa Francesco è stata accolta con stupore nei primi minuti dell’annuncio ma poi il sentimento di tutti è stato di immensa gioia, soprattutto da parte degli Argentini orgogliosi che proprio un loro connazionale è il primo Papa Sudamericano. Ed ecco che prontamente sul web si sono susseguiti i messaggi di augurio per Papa Francesco da parte di alcuni connazionali illustri come Lionel Messi il quale spera di potergli dedicare la vittoria al mondiale 2014: “Un Papa argentino! Quanto sono felice! Francesco, mi piacerebbe tanto poter dedicarti la vittoria del mondiale 2014“, Maradona invece spera di poter incontrare Sua Santità non appena ritornerà in Italia, augurio condiviso anche da capitan Zanetti: “E’ un grande orgoglio per noi argentini, un Papa umile he ha vissuto a Buenos Aires. Spero di avere l’occasione di conoscere il nuovo Papa connazionale, sarebbe una grandissima emozione per me e per tutta la mia famiglia. Gli auguro tutto il bene possibile e, ripeto, per tutti noi come popolo argentino è una grande emozione“.

    Papa Fracesco | © L'Osservatore Romano/Getty Images
    Papa Fracesco | © L’Osservatore Romano/Getty Images

    Anche la squadra del San Lorenzo, società del quartiere Boedo di Buenos Aires di cui Bergoglio si è dichiarato tifosissimo  non ha tardato ad esternare l’immenso onore e gioia per il loro illustre tifoso. Da ieri il sito argentino dei “Cuervos” ( così si chiamano i tifosi del San Lorenzo) pubblicano  foto che ritraggono il Pontefice con indosso la maglia a strisce rosso e blu. Una passione mai celata per il calcio da parte di Bergoglio il quale,  addirittura nel 2011, quando il San Lorenzo era sull’orlo del fallimento e in piena zona retrocessione, celebrò una messa in onore di Lorenzo Massa, l’ex vescovo tra i fondatori del club. Ieri subito dopo l’elezione la società argentina ha postato su Twitter un messaggio di augurio per il loro tifoso illustre: “E’ un enorme orgoglio per la nostra squadra sapere che il primo Papa sudamericano è un socio del San Lorenzo“.

    Ma l’elezione del nuovo Papa ha portato anche tanta ilarità nell’ambiente giallorosso che sul web ha ironizzato sull’omonimia del Pontefice con Francesco Totti. Sono apparse online simpatiche immagini che raffigurano il capitano giallorosso nelle vesti di Papa e numerosi tweet : “e comunque chiamatelo Francesco II“, oppure “Er Papone come Er Pupone” o ancora “Ve l’avevo detto: Totti Papa!“. E Totti? Bhe sicuramente divertito dell’ilarità dei suoi tifosi ha comunque salutato Papa Francesco con commozione ed imbarazzo: “Il suo volto mi ha colpito per la semplicità, il viso fa trasparire serenità e bontà. I giovani hanno bisogno di questo, la sua presenza rassicurante sarà una certezza per tutti noi. La scelta di chiamarsi Francesco? Mi fa arrossire…

  • Barcellona in crisi, il Real Madrid tornerà la regina di Spagna?

    Barcellona in crisi, il Real Madrid tornerà la regina di Spagna?

    Barcellona e Real Madrid sono due delle squadre che nell’ultimo periodo hanno riscosso più successo in tutto il panorama calcistico mondiale. Anzi, a dire il vero non solo gli sportivi conosco le gesta dei vari Cristiano Ronaldo, Messi, Casillas e via dicendo: dalle fiamme del portoghese ai numeri della Pulce fino al famoso bacio in diretta fra il portierone delle merengues e la sua ragazza/giornalista e potremmo continuare all’infinito. Insomma tutti, quando parliamo di Real Madrid e Barcellona, sanno a cosa si allude. Di solito il Barça degli ultimi cinque anni è considerato il club calcistico più forte della storia: grazie a Pep Guardiola i catalani sono riusciti a costruire un club che, come dice lo slogan cucito sulle magliette, è Mas que un club. Gioco incantevole, talenti purissimi, spazio ai giovani: c’è tutto nelle vittorie del fantastico Barcellona di Guardiola. Il Real Madrid è sempre stato invece l’antagonista, l’altra faccia del calcio champagne che, a dire il vero, non sempre è risultato tale. La frustrazione dei madrileni nell’arrivare sempre dietro gli odiati catalani ha raggiunto livelli altissimi: sconfitte in Liga, in Champions, in Coppa del Re con Mourinho a cavalcare l’onda della polemica. Recentemente però questa tendenza sembra essersi invertita. Il Barcellona sembra aver finito il suo ciclo stra vincente mentre il Real, al contrario, potrebbe aprirne subito un altro.

    Real Madrid e Barcellona: la rivalità fra le due squadre è storica | © AFP/Stringer / Getty Images
    Real Madrid e Barcellona: la rivalità fra le due squadre è storica | © AFP/Stringer / Getty Images

    BARCELLONA IN DECLINO – Il Barcellona non sta affatto vivendo un bel momento di forma. Guardando la Liga, il vantaggio dei catalani sulla seconda è sempre molto ampio però, per una squadra capace di offrire uno spettacolo assoluto, fare una stagione del genere è paragonabile a un fallimento. Le prime crepe di un possibile tramonto sono arrivate a fine agosto durante la finale di Supercoppa di Spagna disputata contro il Real: i mdarileni riuscirono a sconfiggere fra andata e ritorno la squadra blaugrana. Proseguendo, ecco altri problemini nel girone di questa Champions League: in un accoppiamento abbordabilissimo i catalani hanno perso qualche punto di troppo con squadre di livello nettamente inferiore (la sconfitta contro il Celtic è un esempio). Storia ancora più recente (si parla di qualche settimana fa): il Barça è stato sconfitto nell’andata degli ottavi di Champions League dal Milan per 2-0 poi nella Liga e in semifinale di Coppa del Re sono arrivate due ko contro il Real Madid. Perchè questo declino? Intanto bisogna vedere se di declino effettivamente si tratta: semmai possiamo parlare di calo rispetto agli anni scorsi. E’ anche vero che a dirigere l’orchestra blaugrana non c’è più Pep ma Villanova – anzi, Roura per via della malattia dell’erede di Guardiola – ma i giocatori sono rimasti gli stessi. Mancanza di stimoli? Possibile. Nel Barcellona attualmente giocano atleti che hanno vinto tutto e di più e un calo ci può stare. Resta da vedere se si tratta di declino vero e proprio o solo di una leggera flessione.

    REAL ALLA RISCOSSA – Se Barcellona piange, Madrid ride. Ebbene, dopo essere stati considerati gli eterni secondi sotto il Barcellona, il Real Madrid è riuscito a strappare i riflettori alla squadra catalana.  Ripercorriamo questo tragitto. La Liga attualmente è un discorso chiuso ma, nonostante questo, Mourinho si è tolto lo sfizio di sconfiggere il Barça per 2-1 al Bernabeu. Prima del turno di campionato c’è stata anche l’eliminazione dalla semifinale di coppa del Re. Poi? Le merengues si sono qualificati ai quarti di finale di Champions League sconfiggendo il Manchester United mentre il Barcellona rischia di non passare il turno, Milan permettendo. L’occasione di scrollarsi di dosso l’etichetta di eterni secondi è arrivata: tocca a Mourinho e a tutto il Real Madrid cogliere l’attimo, carpe diem.

  • Il Real Madrid umilia il Barcellona 3-1: Messi sotto accusa

    Il Real Madrid umilia il Barcellona 3-1: Messi sotto accusa

    Barcellona-Real Madrid non è una partita come tutte le altre. Vuoi perchè in campo ci sono i migliori giocatori del mondo, vuoi per le tradizioni opposte che risiedono dietro gli stemmi delle due squadre, il Clasico è uno degli eventi sportivi più sentiti nell’intera Spagna e non solo. Da una parte il Barcellona, simbolo della Catalunia e delle spinte autonomiste, dall’altra il Real Madrid, formazione orgoglio della capitale spagnola e dell’ideologia politica opposta a quella blaugrana. Nella lontanissima storia iberica, il Real ha per larghi tratti dominato la scena fino a quando, con un’accurata gestione del settore giovanile, non è nato anche il mito del Barcellona che ha portato la squadra catalana a diventare la leggenda che conosciamo oggi. Nonostante questo sembrano ormai passati e sepolti gli anni della manita o della frustrazione del Real Madrid di Mourinho incapace di battere gli alieni del Barcellona. E’ vero che i blanocos sono nettamente distaccati nella Liga ma nella semifinale di Coppa del Re sono riusciti a eliminare i favoriti blaugrana. L’andata giocata qualche settimana fa al Bernabeu era finita 1-1 con gol di Fabregas e recupero finale madrileno con un colpo di testa di Varane. Dopo quel risultato la stampa spagnola era certa che il Barça avrebbe controllato facilmente la situazione e sarebbe approdato in finale senza troppi fronzoli. Previsione errata perchè nella sfida di ritorno al Camp Nou, tempio del Barcellona, il Real Madrid ha letteralmente umiliato i catalani sconfiggendoli per 3-1 davanti alla loro gente.

    Cristiano Ronaldo man of the match: due gol al Camp Nou | © Jasper Juinen / Getty Images
    Cristiano Ronaldo man of the match: due gol al Camp Nou e Barça eliminato| © Jasper Juinen / Getty Images

    FINE DI UN CICLO? – La sconfitta a San Siro contro il Milan è stato il primo campanello d’allarme per Roura. Squadra che non crea, che non segna e che trasforma il possesso palla, fino ad ora arma micidiale, in un qualcosa di fazioso e di inconcludente. La difesa, ormai evidentemente vecchia e logora, concede moltissimo agli avversari e in una formazione nettamente predisposta a un gioco offensivo, è un suicidio sportivo, un lusso che il Barcellona non può permettersi. Contro il Real Madrid ci sono stati dei flop clamorosi. Basti pensare al veterano Puyol, saltato come un giocatore qualunque da Di Maria nell’azione che ha portato i blancos a segnare la seconda rete della serata. Tutti nella metà campo madrilena, pallone allontanato dalla difesa di Mourinho e calciato in avanti dove la rapidità di Di Maria e Cristiano Ronaldo ha letteralmente fatto a fette la difesa di burro del Barça. La sensazione è che i fenomeni catalani abbiano intrapreso la via del declino. Sia chiaro, la qualità è sempre ai massimi livelli e le vittorie continueranno ad arrivare per un bel po’ ma dobbiamo scordarci della squadra di cannibali dell’era Guardiola. Adesso il Barcellona si può battere, anche sul proprio campo. Una dolce melodia per le orecchie del Milan.

    CR7 MATTATORE – Tornando alla semifinale di ritorno, Mourinho questa volta è stato tatticamente impeccabile. Real Madrid chiuso e ordinato pronto a ripartire per far male a Messi e compagni. Proprio l’argentino ha deluso ancora: la stampa spagnola lo ha attaccato come uno dei responsabili della debacle. La verità è che il Real, così come aveva fatto il Milan, ha saputo contenerlo con una vera e propria gabbia attorno a lui. Già al 12′ Piquè interviene malamente su Cristiano Ronaldo: calcio di rigore e gol del portoghese. Nella ripresa arriva il raddoppio dello stesso Cr7 al termine di un’azione solitaria di Di Maria. Spazio anche per Varane che di testa, come all’andata, su azione da corner, trafigge Pinto per la terza volta. Nel Barcellona non basta il gol finale di Alba su magnifico assist di Iniesta, opaca fotografia di una manovra eccelsa ormai sbiadita.

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  • Barcellona inguardabile, Milan da sogno. Che storia!

    Barcellona inguardabile, Milan da sogno. Che storia!

    Questa è storia! Milan-Barcellona, match valido per l’andata dei Quarti di Finale di Champions League, termina 2-0. Partita perfetta per i ragazzi di Allegri che tengono perfettamente il campo e non concedono un tiro in porta ai catalani che escono dal campo a testa bassa con la consapevolezza di aver perso meritatamente una gara nella quale hanno vinto il confronto sul possesso palla (non è certo una novità) ma non creando nessun pericolo alla porta difesa di Abbiati, che neanche nei suoi sogni più belli avrebbe immaginato di vivere una serata così tranquilla. La cornice di pubblico e la spinta dei tifosi è stata fondamentale per la conquista di questa vittoria che permette di sperare in una qualificazione ai Quarti che sembrava davvero impossibile alla vigilia di questo incontro.

    La partita – Gara studiata nei minimo particolari da Allegri che manda in campo una formazione molto organizzata e concentrata per tutti i novanta minuti, concedendo solamente il pallino del gioco ma difendendo benissimo la porta difesa dall’inoperoso Abbiati. Già nel primo tempo il Milan ha rischiato di passare in vantaggio due volte con El Shaarawy e una volta con Boateng. Ma è nella seconda frazione di gioco che i rossoneri hanno dominato il Barça, alzando il baricentro e cercando di pressarli alti. La rete del vantaggio arriva all’ora di gioco con una punizione di Montolivo che viene rimpallata da Zapata (che in realtà colpisce la palla anche di braccio), il pallone finisce sui piedi di Boateng che dalla distanza fulmina Victor Valdes.

    Boateng e Muntari, decisivi nella vittoria rossonera contro il Barça © Claudio Villa/Getty Images
    Boateng e Muntari, decisivi nella vittoria rossonera contro il Barça © Claudio Villa/Getty Images

    Il capolavoro però arriva venti minuti più tardi, quando il cronometro segnava l’80’. Lancio lungo per Niang, che beffa Puyol con un leggero colpo di testa, il francese serve a centro area El Shaarawy che sentendosi marcato, serve con un leggero pallonetto Muntari che arriva a tutta velocità è calcia al volo bucando per la seconda volta il portiere spagnolo. 2-0! La partita si conclude con l’assalto del Barça controllato ottimamente dalla formazione rossonera.

    La gara di Allegri – Sei mesi passati tra le critiche, con i fantasmi di nuovi pseudo allenatori alle spalle. Eppure l’ex tecnico del Cagliari ha mostrato sangue freddo, rimboccandosi le maniche e costruendo un Milan cinico ed equilibrato, capace di recupera parecchi punti in classifica (raggiungendo l’attuale terzo posto). Ora l’impresa contro il Barcellona è destinata ad entrare nella storia del club rossonero e gran parte del merito va dato ad Allegri. La partita perfetta, che dovrà essere confermata al Camp Nou per assicurarsi il passaggio del turno.

    Il Boa – Sarà stata la maglia inguardabile oppure il nome della squadra, ma quando Boateng vede Barcellona sembra impazzire. Prestazione di livello importante sia in fase offensiva che in fase difensiva. Quanto è mancato al Milan? Tanto, forse troppo!

    Stile Barça – Ennesima lamentela della dirigenza blaugrana riguardanti le condizioni del campo, parso comunque in ottime condizioni. A fine gara, Roura (sostituto di Vilanova) ha avuto modo di lamentarsi sul prato verde dello stadio San Siro, secondo lui causa principale della sconfitta contro il Milan. Il tecnico catalano ha avuto anche modo di dichiarare che il Barcellona passerà sicuramente il turno. Ogni tanto un po di umiltà non guasterebbe. Sarebbe stato più sportivo fare i complimenti agli avversari e preparare al meglio la sfida di ritorno. Poco abituati a perdere?

    Pagelle Milan-Barcellona

    Muntari 7.5 – Il ghanese è l’uomo dai gol pesanti! L’anno scorso quello contro la Juventus, che poteva valere lo scudetto, venne annullato (tra le mille polemiche), stavolta il 2-0 nel match che può valere un’intera stagione. Tanta sostanza in mezzo al campo e qualche palla sbagliata di troppo.
    Montolivo 8 – Da quando gli è stata affidata la fascia di capitano (in questo match sul braccio di Ambrosini) e gli sono state date le chiavi del centrocampo, l’ex viola non ha mai sbagliato una gara. Personalità, ottimo piede e tanta corsa. Non sarà Pirlo, ma il centrocampista è diventato un nuovo idolo della curva rossonera.
    Mexes 7 – Giocasse sempre così, il Milan non avrebbe problemi in campionato. Sempre concentrato, preciso e a volte ruvido negli interventi (il tanto giusto). Becca l’ammonizione dopo pochi minuti e si controlla perfettamente.
    Messi 4.5 – Chi l’ha visto? Le leggende parlano di un argentino in grado di vincere quattro Palloni d’Oro, superando record su record. Eppure l’alieno in Italia fatica sempre. Sarà abituato male?
    Iniesta 6.5 – Forse il migliore dei suoi. Cerca la via della rete con l’unico tiro dalla distanza della gara. Si muove a tutto campo ma da solo non può battere un Milan organizzato e cinico.

    TABELLINO MILAN-BARCELLONA 2-0
    Milan (4-3-3): Abbiati 6; Abate 7, Mexes 7, Zapata 6, Constant 6.5; Montolivo 8, Ambrosini 6.5, Muntari 7.5; Boateng 7.5, Pazzini 6.5 (74′ Niang 6.5), El Shaarawy 6.5 (87′ Traore sv).
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes 6; Dani Alves 6, Pique 6, Puyol 6 (88′ Mascherano sv), Jordi Alba 5.5; Xavi 6, Busquets 5, Iniesta 6.5; Pedro 5, Messi 4.5, Fabregas 4.5 (62′ Sanchez 5).
    Marcatori: 57′ Boateng, 80′ Muntari

    Azioni salienti del match Milan-Barcellona
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