Non è bastata la doppietta di Cristiano Ronaldo, il sogno Champions della Juventus è svanito prima di arrivare alle Final Eight di Lisbona.
Contro il Lione i bianconeri dovevano ribaltare lo 0-1 dell’andata ed hanno visto il tutto complicarsi a causa di un rigore dubbio concesso al 11° ai francesi.
Sul finire del primo tempo un penalty dubbio, trasformato da Ronaldo, ha riportato tutto in parità.
Nella ripresa la Juve ci ha provato ed ha pure trovato il vantaggio con un gran tiro di CR7, Sarri si è giocato anche la carta Dybala che però ha retto solo 14 minuti prima di fermarsi.
Nel finale c’è stato un tentativo confusionario di assedio, il Lione ha retto ed ha conquistato la qualificazione.
Una Juve che è arrivata in condizioni pessime all’appuntamento e che tra andata e ritorno non è riuscita ad avere la meglio su una squadra apparentemente più debole, il solo Ronaldo non può bastare.
Ed ora il futuro di Sarri? Certamente saranno fatte valutazioni, con tutte le ipotesi pronte ad essere trasformate in realtà, dalla conferma con mercato fatto per il suo tipo di gioco, all’esonero.
Veniamo al racconto della sfida dell’Allianz Stadium valevole per il ritorno degli ottavi di Champions League.
Partenza aggressiva per la Juventus che prova a muoversi compatta in avanti. Il Lione si fa vedere con una ripartenza veloce ed un tiro di Aouar toccato in corner da Szczesny. Al 11° intervento in area di Bentancur, l’arbitro concede calcio di rigore, il VAR conferma, Depay col colpo sotto trasforma. Al 19° grande azione di Bernardeschi che salta 4 avversari e anche il portiere ma è strepitoso Marcelo sulla linea a toccare in corner. Dopo una prima reazione rabbiosa la Juve sembra spegnersi e non crea più pericoli alla porta ospite. Al 40° pennellata di Ronaldo su punizione, gran parata di Lopes. Al 41° punizione di Pjanic toccata di mano da Depay, l’arbitro concede il calcio di rigore, Ronaldo trasforma. Il primo tempo si chiude sul 1-1.
La ripresa riparte senza cambi. La Juventus prova a chiudere dietro il Lione ma non riesce a creare pericoli. Al 60° una prodezza di Ronaldo da fuori area permette alla Juve di trovare il vantaggio. Al 63° grossa occasione per Bonucci che su corner, lasciato solo, con il colpo di testa non trova la porta. Al 70° Sarri si gioca la carta Dybala. Al 76° altra occasione da corner, stavolta è CR7 a non trovare la porta. Al 84° Dybala è costretto ad alzare bandiera bianca, solo 14 minuti per lui. Gli assedi finali non portano a niente, alla Final Eight di Lisbona va il Lione.
Nell’altra gara di serata il Manchester City replica il 2-1 già ottenuto all’andata al Bernabeu, elimina il Real Madrid e va alle Final 8 dove troverà il Lione.
Una Juve troppo brutta gioca un primo tempo troppo opaco con tanto di rete subita, non basta un’ultima mezz’ora in continua crescita per trovare il pari, a Lione i bianconeri escono sconfitti 1-0.
Lenta, a tratti impacciata e sottomessa per lunghi tratti al gioco dei padroni di casa, questo è stato il primo tempo della squadra di Sarri.
E’ vero che il gol vittoria di Tousart è arrivato con i bianconeri in 10 perché de Ligt era uscito a farsi medicare una grossa ferita sanguinante in testa, e con la difesa totalmente impacciata, non è stata però l’unico momento critico della prima frazione. La squadra di Garcia ha gestito a proprio piacimento il gioco creando altri potenziali pericoli.
Nel secondo tempo, con l’uscita di un Pjanic non proprio al top ed il conseguente ingresso di Ramsey la squadra è sembrata crescere ed ha preso in mano il pallino del gioco, sfiorando quel pareggio che forse avrebbe anche meritato.
Niente è compromesso ovviamente ma solo nel caso in cui allo Stadium si veda la Juve del secondo tempo, in quel caso il passaggio del turno è alla portata.
Veniamo al racconto della partita di Champions League tra Lione e Juventus.
La partenza della gara è decisamente su ritmi alti anche se per i primi 20 minuti i due portieri rimangono sostanzialmente inoperosi. Al 21° Ekambi attacca il primo palo su azione da corner, il suo colpo di testa sbatte contro la traversa. Alla mezz’ora de Ligt è costretto ad uscire per farsi curare una ferita alla testa, il Lione ne approfitta e con il perfetto inserimento di Tousart passa in vantaggio. Al 35° ci prova Ronaldo ma il suo tiro non rientra verso l’angolo basso. Al 41° pasticcio difensivo Pjanic-Bonucci, Ekambi prova ad approfittare ma calcia alto. Il primo tempo, per fortuna della Juventus, si chiude soltanto sul 1-0 per il Lione.
Si riparte senza cambi per il secondo tempo. La Juve prova a far gioco, il Lione si chiude molto bene. E’ un possesso palla però sterile, Lopes non deve compiere alcun intervento. Al 69° gran cross di Alex Sandro, Dybala arriva a colpire al volo ma mette fuori. Al 84° Ronaldo prova a colpire di testa, viene disturbato e cade chiedendo il rigore, Gil Manzano non fischia. Un minuto dopo Dybala inventa, Higuain però pasticcia e spreca. Al 87° Dybala riesce anche a trovare il gol ma è in fuorigioco di un niente, rete annullata. L’assedio non basta, finisce così, la Juventus perde a Lione e dovrà provare a ribaltarla a Torino nel ritorno per ottenere il pass per i quarti di Champions League.
Nell’altra gara di sera il Manchester City di Guardiola va sotto al Bernabeu per la rete di Isco ma poi la ribalta in pochi minuti grazie ai gol di Gabriel Jesus e De Bruyne. Altro problema per Zidane, il rosso a Sergio Ramos.
I Sorteggi Champions di Nyon hanno regalato sorrisi a Juventus ed Atalanta mentre hanno accoppiato il Napoli con un avversario davvero temibile.
La Juventus giocherà infatti gli ottavi di Champions League contro il Lione, l’Atalanta se la vedrà con il Valencia, sarà spagnola anche l’avversaria del Napoli, i partenopei hanno infatti pescato il Barcellona.
Parola d’ordine non sottovalutare nessuno ma certamente questi Sorteggi Champions lasciano un sapore piuttosto dolce per la Juve.
Il Lione di Rudi Garcia, subentrato a Sylvinho, è certamente l’avversaria meno insidiosa tra le 5 che i bianconeri potevano trovarsi contro, oltretutto la certa assenza del talentuoso Depay, rottura del crociato nella sfida di Ligue 1 contro il Rennes, rende la sfida sbilanciata in favore dei bianconeri che nell’ultimo scontro Champions con i francesi, fase a gironi 2016/17, avevano vinto 1-0 in Francia e pareggiato 1-1 a Torino.
Per quanto riguarda questa edizione della Champions League il Lione si è qualificato al secondo posto nel gruppo G con 8 punti (2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte) alle spalle del Lipsia.
Se i Sorteggi Champions hanno fatto sorridere la Juve, certamente l’urna di Nyon ha fatto molto felice l’Atalanta che ha evitato le super big europee e negli ottavi sfiderà un non certo imbattibile Valencia.
Los Murciélagos non sono certo gli ultimi arrivati, hanno vinto il proprio girone con 11 punti (3 vittorie, 2 pareggi ed una sconfitta) davanti a Chelsea ed Ajax ed hanno tra le proprie fila l’attaccante Rodrigo, l’ex Inter Kondogbia, gli esperti Gameiro e Garay ed anche il talentuoso Ferran Torres.
La Dea non dovrà certamente sottovalutare gli spagnoli o pensare di avercela già fatta ma certamente ci sono molte possibilità di veder proseguire i bergamaschi nel già storico e straordinario percorso Champions.
Amarissimo invece il risultato dei Sorteggi Champions per il Napoli, la squadra di Rino Gattuso agli ottavi dovrà vedersela contro il Barcellona.
Una sfida dal coefficiente di difficoltà altissimo, uno scontro che vede gli azzurri partire, sulla carta, in svantaggio e che vedrà Messi venire a giocare per la prima volta in quel San Paolo che fu teatro delle gesta del suo grande connazionale Diego Armando Maradona.
Il Barcellona si troverà di fronte la seconda italiana in questa edizione di Champions, i blaugrana hanno infatti vinto da imbattuti (4 vittorie e 2 pareggi) il proprio gruppo tenendosi alle spalle il Borussia Dortmund e costringendo all’Europa Legue l’Inter.
Nelle altre 5 sfide spiccano scontri di altissimo livello come Real Madrid-Manchester City,Chelsea-Bayern Monaco e Atletico Madrid-Liverpool. Il Tottenham di Mourinho se la vedrà con il Lipsia mentre Tuchel con il suo Psg sfiderà il proprio passato affrontando il Borussia Dortmund.
Era il protagonista più atteso e non ha certo tradito le attese, Antoine Griezmann francese dell’Atletico Madrid ha trovato la doppiette che ha permesso ai Colchoneros di sconfiggere l’Olympique Marsiglia ed alzare al cielo di Lione l’Europa League.
E’ stata una gara che ha visto partire meglio i francesi di Rudy Garcia poi il pasticcio tra Mandanda e Anguissa al 21° ha lanciato Griezmann verso la porta ed ha sostanzialmente, insieme all’infortunio alla mezz’ora di Payet, indirizzato la sfida verso gli uomini di Simeone.
Ad inizio ripresa sempre lui, sempre Griezmann, ha completato l’opera con la doppietta che ha quasi definitivamente steso i francesi.
Nel finale gloria anche per il capitano Gabi autore del definitivo 3-0.
L’Atletico Madrid conquista la terza Europa League della propria storia mentre per la Francia arriva l’ennesima delusione in una finale europea per club.
Veniamo al racconto della gara.
La prima chance della gara, al 4° minuto, capita sui piedi di Germain che, ben imbeccato da Payet, entra calcia da dentro l’area ma la palla finisce sopra la traversa della porta di Oblak. Passano solo due minuti ed è ancora l’Olympique a provarci con il tiro di Rami che però non trova lo specchio. La partita si mantiene equilibrata con l’Atletico che non riesce a creare gioco. Il calcio però spesso è fatto di episodi ed al 21° Anguissa perde malamente la palla sul passaggio di Mandanda, Griezmann riceve il passaggio di Gabi, si presenta davanti al portiere e lo batte con grande facilità per il vantaggio Colchoneros. Al 31° altra brutta notizia per Rudy Garcia, il tecnico francese è costretto a togliere l’infortunato Payet, al suo posto dentro Lopez. La reazione dei francesi al doppio colpo, gol più uscita del capitano Payet, non si vede ed al riposo si va con l’Atletico avanti 1-0.
Si riparte con una novità, nell’Atletico fuori l’ammonito Vrsaljiko, dentro Juanfran. Al 49° sale nuovamente sul palcoscenico della gara Griezmann, l’attaccante francese dei colchoneros riceve palla da Koke, controlla in area e batte Mandanda in uscita. Come successo nel primo tempo, anche in questo caso non si vede la reazione dell’OM, anzi sono Godin con il colpo di testa e Koke con il tiro da fuori, a sfiorare il gol del 3-0. Al 80° lampo dell’Olympique: colpo di testa di Mitroglou con il pallone che sbatte sul palo interno e rientra in campo. Al 89° arriva anche il gol del 3-0 che viene firmato da Gabi con un preciso diagonale dentro l’area. Finisce così, è trionfo per l’Atletico di Simeone che mette in bacheca così la terza Europa League della propria storia.
Serata di gioia per l’Atalanta in Europa League, i nerazzurri di Gasperini battono 1-0 il Lione e, dopo la qualificazione conquistata lo scorso turno, si aggiudicano il primo posto nel Gruppo E.
Un traguardo da definire storico e difficilmente pronosticabile al momento del sorteggio, l’Atalanta veniva vista da molti come terza forza del girone con qualche chance di insidiare l’Everton per il secondo posto.
Finisce male l’esordio europeo da allenatore per Gattuso, il suo Milan gioca una brutta partita ed esce sconfitto per 2-0 in casa del Rijeka. Niente di preoccupante per quanto riguarda la classifica del girone D di Europa League che i rossoneri avevano già vinto, qualche pensiero in più il tecnico certamente lo avrà a causa della prestazione negativa.
Già qualificata e prima lo era anche la Lazio, i biancocelesti di Inzaghi hanno subito la prima sconfitta europea stagionale in casa dei belgi dello Zulte Waregem. Sotto per 2-0, la Lazio è riuscita a recuperare sul 2-2, grazie ad un Lucas Leiva versione assistman prima e goleador poi, prima di subire il definitivo 3-2 firmato da Leya Iseka. Da segnalare il buon rientro in campo di Felipe Anderson, assente dallo scorso maggio.
Partiamo con il racconto della gara dei nerazzurri.
Al Mapei Stadium di Sassuolo va in campo un vero e proprio spareggio per la vetta del girone di Europa League. Nei primi minuti si assiste ad un’occasione per parte, prima Diaz costringe Berisha ad una bella parata, poi Cristante si fa trovare solo in area ma di testa mette fuori. Al 10° l’Atalanta passa in vantaggio: cross di Spinazzola, Hateboer tenta la girata al volo, la palla rimbalza alta e finisce verso Petagna che con la faccia segna il gol. Il gol carica ancora di più i bergamaschi che non permettono alcuna reazione al Lione, l’unica azione degna di nota per i francesi arriva sul finale di tempo e se la costruisce Depay, ma il suo tiro dalla distanza viene deviato sul fondo.
La ripresa vede ancora l’Atalanta al controllo della sfida con gli ospiti che non riescono a rendersi mai pericolosi. I nerazzurri di Gasperini tengono alla grande il controllo delle operazioni ma rischiano una clamorosa beffa al 92° quando la punizione calciata da Fekir colpisce il palo. Finisce 1-0 per l’Atalanta che conquista il primo posto nel girone E di Europa League e sarà così testa di serie nel sorteggio.
Passiamo all’altra gara delle 19 con una italiana in campo ovvero il Milan.
La sfida di Rijeka non ha alcuna validità ai fini della classifica in quanto il Milan è già qualificato come primo ai sedicesimi di Europa League ed i croati già eliminati. Gattuso sfrutta il suo esordio europeo per fare parecchio turnover, con la speranza di vedere la grinta di chi sino ad ora ha giocato meno. Le cose si mettono subito male perché al 6° Puljic pennella una punizione che bacia l’interno del palo non lasciando scampo a Storari. Ci si aspetta una reazione rabbiosa o quantomeno un Milan più aggressivo ed invece per tutto il primo tempo i rossoneri non riescono praticamente mai a spaventare la difesa dei padroni di casa.
Si riparte ed il Rijeka raddoppia subito, cross basso dal fondo di Kvrzic,Paletta si fa anticipare con troppa facilità da Gavranovic che gira in rete la palla del 2-0. Subita la seconda rete il Milan prova a farsi più intraprendente ma il primo pericolo per il portiere Sluga arriva al 59° con la conclusione di Antonelli, servito da Locatelli, deviata sul fondo. Al 77° insidiosa punizione di Biglia fuori non di molto. Non accade molto altro, Gattuso inizia la propria marcia europea con una sconfitta.
RIJEKA – MILAN 2-0 (6° Puljic, 47° Gavranovic (M))
Milan (3-5-2): Storari; Zapata, Paletta, Romagnoli; Calabria, Zanellato (74° Abate), Biglia, Locatelli, Antonelli (80° Forte); Cutrone, André Silva
Allenatore: Gattuso.
Arbitro: Vad.
Ammoniti: André Silva (M), Males (R), Antonelli (M), Locatelli (M)
Concludiamo con la partita della Lazio iniziata alle 21.05.
Tra Zulte Waregem e Lazio la gara ha il sapore dell’amichevole in quanto i padroni di casa sono già eliminati mentre i biancocelesti hanno già vinto il proprio girone da un paio di turni, per questo motivo Inzaghi attua un corposo turnover puntando anche sui propri giovani. La partenza della sfida sorride allo Zulte che al 6° passa già in vantaggio con il colpo di testa, non irresistibile, di De Pauw su cross di Kaya. La Lazio prova subito a reagire ma in sostanza non crea nulla di pericoloso, anzi è De Pauw ad avere ad avere un’altra chance di testa, blocca Vargic. Al 26°gli uomini di Inzaghi sfiorano il pareggio, cross di Patric, tocco di Caicedo e palla che arriva verso Crecco che però non riesce a colpire. Il pareggio biancoceleste arriverebbe anche al 34° con Palombi, si alza però la bandierina del guardalinee, rete annullata. Al 45° un pasticcio del portiere Vargic rischia di regalare il raddoppio allo Zulte ma i belgi non ne approfittano, il pallone finisce altissimo sopra la traversa ed il primo tempo si chiude sullo 0-0.
Si riparte con la Lazio che prova ad alzare le proprie posizioni, cercando di chiudere indietro lo Zulte. I biancocelesti sembrano sempre poter creare presupposti positivi in ogni azione ma alla fine concretamente Bostyn non corre pericoli. Al 60° lo Zulte raddoppia con Haylen bravo a divincolarsi e a girare in rete su azione da corner. Al 66° la Lazio accorcia con Caicedo che gira in gol la sponda di Lucas Leiva arrivata dopo il cross di Lukaku. Al 76° arriva addirittura il pareggio, Lucas Leiva è rapidissimo con un colpo di tacco a mettere in gol una palla vagante nell’area piccola. Lo Zulte però non ci sta e al 83° Leya Iseka si gira dal limite e lascia partire una conclusione talmente precisa da non lasciare scampo a Vargic. Non succede molto altro, lo Zulte Waregem s’impone per 3-2.
Zulte Waregem (3-4-1-2): Bostyn; Heylen, De Fauw, Baudry; Walsh (87° Saponjic), Doumbia (46° De Sart), Kaya, Madu (46° Hamalainen); Coopman; Leya Iseka, De Pauw.
Allenatore: Dury.
Lazio (3-5-2): Vargic; Patric, Luiz Felipe (65° Wallace), Bastos; Basta, Miceli (55° Lucas Leiva), Murgia, Crecco (55° Felipe Anderson), Lukaku; Palombi, Caicedo
Allenatore: Inzaghi.
Arbitro: Kalogeropoulos.
Ammoniti: Walsh (Z)
Queste le squadre qualificate ai sedicesimi di Europa League: Villarreal (Spa), Astana (Kaz), Dinamo Kiev (Ucr), Partizan (Srb), Braga (Por), Ludogorets (Bul), Milan (Ita), Aek Atene (Gre), Atalanta (Ita), Lione (Fra), Lokomotiv Mosca (Rus), Copenhagen (Dan), Plzen (Cze), Steaua Bucarest (Rom), Stella Rossa (Srb), Salzburg (Aut), Olympique Marsiglia (Fra), Athletic Bilbao (Spa), Ostersunds (Sve), Lazio (Ita), Nizza (Fra), Zenit (Rus), Real Sociedad (Spa).
A queste 16 si aggiungono le 8 retrocesse dalla Champions League: Cska Mosca (Rus), Celtic (Sco), Atletico Madrid (Spa), Sporting Lisbona (Por), Spartak Mosca (Rus), Napoli (Ita), Lipsia (Ger), Borussia Dortmund (Ger).
Il secondo turno dei gironi di Europa League non vede ripetersi il bottino pieno del primo ma regala comunque 2 successi ed un pari alle tre italiane impegnate nella competizione.
La giornata si è aperta con la Lazio che ha proseguito l’ottimo inizio di stagione imponendosi per 2-0 contro lo Zulte Waregem grazie ai gol di Caicedo e del solito bomber Ciro Immobile.
Nelle gare delle 21.05 erano impegnate Atalanta e Milan, gli uomini di Gasperini sul difficile campo di Lione sono andati sotto sul finire di primo tempo ma hanno riacciuffato un prezioso pari grazie al Papu Gomez, pareggio gestito benissimo fino alla fine anche grazie ad un’ottima difesa.
Discorso diverso per il Milan che dopo essersi portato sul 2-0 con i gol di André Silva e Musacchio, si è fatto riacciuffare, per alcuni errori difensivi, dal Rijeka nel finale di gara. Decisivo si è rivelato Cutrone autore del gol vittoria al 93°.
Veniamo al racconto della sfida della Lazio.
In un Olimpico deserto, per una vecchia squalifica, una Lazio in versione turnover prende subito il dominio del gioco ma non riesce a rendersi pericolosa. Al 18° la gara si sblocca, Lukaku, crossa in mezzo, Marusic fa la sponda e Caicedo in tuffo sigla il gol del 1-0. Trovato il vantaggio i biancocelesti costruiscono altre buone occasioni ma hanno il difetto di non concretizzare ed al riposo si va sul 1-0.
Nella ripresa lo Zulte, anche grazie ad un paio di cambi, si dimostra più aggressivo, più propositivo. Inzaghi manda dentro Immobile e Milinkovic-Savic però è Caicedo ad avere una grossa chance sottoporta, strepitoso Leali nella risposta, cambio di fronte ed è Strakosha a salvare su Iseka Leya. Il portiere della Lazio si ripete sul colpo di testa di Olayinka al 83°. Al 90° arriva il gol che chiude i giochi, la Lazio riparte veloce in contropiede, Murgia serve un pallone delizioso ad Immobile che con una precisa conclusione non lascia scampo a Leali. Finisce 2-0 per la Lazio che dopo due gare di Europa League mantiene il punteggio pieno nel girone K.
La partenza è favorevole ai croati che dopo soli 3 minuti, per una disattenzione della difesa del Milan, avrebbero la chance di trovare il vantaggio ma il diagonale di Heber finisce a lato. Gli ospiti tengono il pallino del gioco ma al 14° il Milan sblocca la gara grazie ad una bella giocata di André Silva che riceve palla, rientra saltando il difensore e lascia partire un tiro che s’insacca. Nei restanti minuti di primo tempo il Milan prova a gestire la gara, Donnarumma non rischia praticamente niente ma anche il portiere dei croati non deve esibirsi in grandi interventi, a San Siro si va al riposo sul 1-0.
Si riparte ed il Rijeka ha subito una potenziale chance ma Abate fa un’ottima diagonale e salva. Al 52° il Milan raddoppia, corner di Bonaventura, sponda di Cutrone che sbatte sul tacco di Bonucci e finisce a Musacchio che da due passi non può sbagliare. Gli uomini di Montella controllano abbastanza agevolmente anche se al 68° Donnarumma è costretto ad intervenire per salvare su Misic. Al 84° un pasticcio tra Bonucci e Donnarumma permette ad Acosty di segnare un gol davvero fortunoso e nato da un rimpallo sul tentativo di uscita del portiere. Al 88° pasticcio di Romagnoli che si fa scippare il pallone sulla linea di fondo e poi commette il fallo da rigore che permette ad Elez dagli 11 metri di trovare il 2-2. Il Milan subisce per qualche istante il colpo e poi si rilancia in avanti e trova con un perfetto inserimento di Cutrone il gol del preziosissimo 3-2.
MILAN – RIJEKA 3-2 (14° André Silva (M), 52° Musacchio (M), 84° Acosty (R) 89° rig. Elez (R), 93° Cutrone (M))
Milan (3-5-2): Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Romagnoli; Abate, Locatelli, Calhanoglu (46° Bonaventura), Kessie (70° Mauri), Borini; Cutrone, André Silva (82° Suso).
Contemporaneamente al Milan è scesa in campo anche l’Atalanta, veniamo al racconto della gara dei nerazzurri.
Come prevedibile la gara la fanno i padroni di casa che però, oltre al dominio territoriale non creano niente ed anzi la prima occasione della gara ce l’ha Hateboer al 23°, l’olandese però non riesce a girare in rete il buon cross di Spinazzola. Il Lione risponde con un bel colpo di testa di Tete che costringe Berisha a respingere una palla ben direzionata sotto la traversa. Al 35° altro spavento per l’Atalanta con una conclusione di Mendy, leggermente deviata, che attraversa l’area piccola e finisce sul fondo. Quando il primo tempo sembra potersi chiudere sullo 0-0 Fekir s’inventa una gran giocata, mette la palla in mezzo per il colpo al volo di Traorè che trova Berisha pronto alla respinta ma la palla torna ancora al 10 del Lione che ribadisce in gol.
L’approccio dei bergamaschi ad inizio ripresa è buono, dopo 3 minuti Petagna calcia da dentro l’area ma una deviazione regala solo corner. Al 57° l’Atalanta si procura una punizione dal vertice dell’area, il Papu Gomez si fa toccare la palla poi lascia partire un bolide che, approfittando anche dell’apertura della barriera, s’infila alle spalle di un immobile Lopes. Subito il gol, il Lione cerca di ributtarsi in avanti ma concede anche qualche spazio che i nerazzurri provano a sfruttare. I francesi attaccano e al 68° Caldara salva in corner un tiro di Diaz, dal calcio d’angolo successivo arriva il colpo di testa di Tete respinto da Castagne e subito dopo una gran conclusione da lontano di Ndombele alzata oltre la traversa da Berisha. Al 75° è super il riflesso di Berisha che tocca in corner un cross basso insidioso deviato verso la porta da Caldara. Il Lione si butta in attacco ma Caldara e Masiello sono due muri insuperabili e alla fine l’Atalanta porta a casa un 1-1 che gli permette di mantenere la testa, a quota 4, del girone E di Europa League.
La corsa in Europa League della Roma si ferma agli ottavi di finale, ai giallorossi di Spalletti riesce una mezza remuntada, il successo per 2-1 non basta infatti a ribaltare il 4-2 subito all’andata.
Una doppia sfida che era decisamente alla portata della Roma, il Lione si è dimostrato squadra con buon potenziale offensivo ma con una difesa non certo impermeabile, il migliore in campo per i francesi questa sera è stato certamente il portiere Lopes.
Rimangono quindi tanti rimpianti per la squadra guidata da Spalletti, l’ostacolo Lione sembrava superabile e una volta raggiunti i quarti soltanto il Manchester United avrebbe potuto rendere insidioso il cammino della Roma verso Stoccolma.
Veniamo al racconto della gara, Spalletti sorprende inserendo sulla fascia sinistra del suo 3-4-2-1 Mario Rui anzichè Emerson, per il resto solo certezze con il due Nainggolan-Salah ad agire alle spalle di Dzeko. In difesa ritorna Rudiger che aveva saltato l’andata per squalifica.
Praticamente zero sorprese per Genesio che manda in campo 9/11 della formazione vista nella gara di 7 giorni fa con l’inserimento di Jallet, che all’andata entrò a gara in corso e fece molto bene, al posto di Rafael e di Cornet per Ghezzal.
La Roma come è normale che sia dovendo recuperare da un 2-4, parte fortissimo ed al 6° ha subito una ghiottissima chance con Rudiger che, dopo una sponda di Manolas su azione da corner, lascia partire un vero e proprio siluro che si schianta contro la traversa, sulla palla si avventa Salah che colpisce di testa costringendo Lopes ad una gran parata in corner.
I giallorossi spingono, sfruttano gli inserimenti di Salah per rendersi pericolosi ma come all’andata, alla prima occasione, alla prima punizione dalla destra calciata da Valbuena, arriva il colpo di testa vincente di Diakhaby, perso colpevolmente da Fazio. Al minuto 16 il Lione si porta sul 1-0.
Passa però solo un minuto e la Roma reagisce e sul calcio di punizione di De Rossi si avventa Strootman che con un tocco non stilisticamente perfetto, ma decisamente efficace, infila il pallone alle spalle di Lopes per il pareggio.
La Roma prova subito a trovare il vantaggio, attacca con il solito Salah che con i suoi inserimenti, imbeccati da Bruno Peres, cerca di creare pericoli alla retroguardia francese che in un modo o nell’altro se la cava e quando poi hanno la palla tra i piedi gli uomini di Genesio cercano di addormentare il ritmo. Ci prova anche Nainggolan poco dopo la mezz’ora ma il suo tiro si spegne sul fondo non di molto.
Al 41° serve uno strepitoso Lopes a chiudere due volte su Strootman, l’olandese, servito da un geniale colpo di tacco di Salah, calcia a botta sicura ma il portiere chiude, la palla torna a Strootman che calcia ancora ma Lopes è ancora lì pronto a chiudere in corner.
Il primo tempo si chiude sul 1-1.
Si riparte, senza sostituzioni, con la Roma subito all’attacco ma con il solito Lopes protagonista, il portiere francese salva su un bel colpo di testa di Nainngolan dopo circa un minuto.
I padroni di casa provano a respirare qualche minuto e poi ripartono in attacco, spingendo alla ricerca del vantaggio. Spalletti si gioca la carta El Shaarawy al 59° e il faraone ripaga subito la scelta del suo tecnico con il cross basso in mezzo che manda in tilt la difesa del Lione che con la coppia Jallet-Tousart confeziona un clamoroso autogol.
Passano solo 3 minuti ed El Shaarawy ha la palla per il gol qualificazione ma il suo diagonale non trova lo specchio. L’Olimpico ribolle d’entusiasmo ma al 66° per un secondo il popolo giallorosso di gela, giocata di Morel, cross basso indietro, arriva Cornet che però calcia altissimo.
I ritmi si abbassano ma Spalletti ci crede e rende ancora più offensiva la propria squadra andando a sostituire Mario Rui con il più offensivo Perotti. Si vede anche Alisson, praticamente inoperoso per il resto della gara, che prima respinge su gran conclusione di Tolisso e poi esce col tempo giusto sull’inserimento di Cornet.
Al 84° strepitoso Alisson a fermare Cornet presentatosi da solo dopo un perfetto contropiede del Lione, il portiere brasiliano con un’uscita perfetta tiene vive le speranze dei suoi.
Entra anche Totti, la Roma si butta in avanti ed al 92° sfiora il gol con il colpo di testa di Dzeko alto di poco. I giallorossi ci mettono tutta la grinta, tutto il cuore ma non basta, la remuntada si ferma sul più bello e la Roma è costretta a salutare l’Europa League.
Roma (3-4-2-1): Alisson; Rudiger, Manolas, Fazio; Bruno Peres (59° El Shaarawy), De Rossi (84° Totti), Strootman, Mario Rui (76° Perotti); Salah, Nainggolan; Dzeko.
La Roma dopo 45 minuti giocati davvero bene e chiusi in vantaggio sul 2-1, si spegne nella ripresa e permette la rimonta al Lione che prima pareggia con Tolisso, passa in vantaggio con Fekir e fissa il risultato sul 4-2 finale nel recupero grazie al gol di Lacazette.
Un crollo fisico davvero inaspettato quello dei giallorossi che rischia di compromettere il passaggio del turno. Niente è impossibile, tra 7 giorni basterà un 2-0 ma non sarà certo una sfida in discesa, servirà una squadra concentrata per tutti i 90 minuti.
Veniamo al racconto della gara, Spalletti sceglie ancora il 3-4-1-2 con Juan Jesus a prendere il posto dello squalificato Rudiger, in avanti Dzeko supportato da Salah e Nainggolan.
Il tecnico del Lione opta per il 4-3-3 con un insidioso tridente offensivo composto da Valbuena, Lacazette e Ghezzal.
La Roma parte bene e dopo aver superato il pressing alto dei francesi, si crea due grandi chance, la prima al 5° con un bel tiro di Nainggolan respinto dal portiere Lopes, e la seconda due minuti dopo con Salah che calcia alto non sfruttando la buona giocata ed il susseguente assist dalla sinistra di Dzeko.
Al minuto numero 8 Fazio commette un fallo ingenuo ed evitabilissimo sulla fascia offensiva destra del Lione, sul successivo calcio di punizione calciato da Valbuena, Diakhaby si fa trovare libero, dopo una spizzata, sul secondo palo e spinge la palla alle spalle di Alisson. Il gol carica i francesi che al 12° potrebbero raddoppiare se Juan Jesus non fosse bravo a opporsi al tiro di Valbuena che si era ben liberato dopo uno scambio con Lacazette.
I giallorossi si svegliano e al 16° Dzeko avrebbe una grossa chance ma il suo colpo di testa finisce alto. Se il Lione aveva sfruttato un’ingenuità di Fazio, la Roma approfitta di un clamoroso errore di Diakhaby che spiana la strada a Salah, l’egiziano solo davanti al portiere non sbaglia e al 19° sigla il gol del pari.
La Roma però gioca meglio, al 31° serve un gran recupero della difesa per salvare sulla conclusione di Strootman ma un minuto dopo i francesi non possono nulla sul gran colpo di testa di Fazio che gira in rete il bel cross di De Rossi.
Il Lione cerca una reazione ma sostanzialmente Alisson non corre alcun pericolo, si va al riposo con la Roma avanti per 2-1.
Pronti via e dopo meno di due minuti il Lione perviene al pareggio con Tolisso che prima combina con Lacazette e poi lascia partire una conclusione da appena fuori area che non lascia scampo ad Alisson. La Roma avrebbe subito l’occasione del 3-2 ma i giallorossi sprecano un ghiottissimo contropiede.
Gli uomini di Genesio dimostrano maggiore energia ed intensità e provano a creare pericoli, i ragazzi di Spalletti rispondono con rapidi contropiedi ma il risultato non si sblocca.
Tra il 69° ed il 70° si erge a protagonista Alisson che prima salva in corner sul gran tiro di Lacazette e poi si oppone alla conclusione a giro di Valbuena, deviando sempre oltre la traversa. Al 74° però il portiere brasiliano non può niente contro la conclusione del neoentrato Fekir bravo a liberarsi e a lasciare partire il diagonale vincente.
La Roma pare stanca, il Lione pare decisamente più reattivo e tutti i contrasti virano a favore dei padroni di casa. Il pubblico di casa pare pronto ad esplodere in un grido di gioia quando Lacazette si lancia davanti ad Alisson ma l’estremo difensore brasiliano costringe il francese ad allargarsi e l’occasione si perde.
I francesi spingono, vogliono quel gol che potrebbe rendere più agile il ritorno ed al 92° il gol arriva con una violenta conclusione di Lacazette che s’infila sotto l’incrocio. Finisce così, 4-2 per il Lione che certamente non chiude il discorso qualificazione ma che costringe la Roma ad un gran match tra 7 giorni all’Olimpico.
Roma (3-4-2-1): Alisson; Manolas, Fazio, J. Jesus; B. Peres, De Rossi (82° Paredes), Strootman, Emerson; Nainggolan (84° Perotti), Salah; Dzeko (92° El Shaarawy).
Allenatore: Spalletti.
Arbitro: Taylor.
Ammoniti: Emerson (R), Tousart (L), Manolas (R)
Questi i risultati delle altre gare d’andata degli ottavi di finale di Europa League.
Il sorteggio Europa League ha un gusto non certo dolce per l’unica italiana rimasta in corsa nella competizione. La Roma di Luciano Spalletti, in vista degli ottavi di finale, ha evitato lo spauracchio Manchester United ma ha comunque pescato un avversario tosto come il Lione.
I francesi, retrocessi in Europa League dopo esser arrivati terzi nel girone di Champions League in cui era presente la Juventus, sono una compagine da non sottovalutare, già con i bianconeri hanno dimostrato tutto il loro valore, cadendo per 1-0 in casa per la prodezza di Cuadrado, dopo aver fallito un calcio di rigore, e riuscendo a conquistare un prezioso 1-1 allo Juventus Stadium, campo notoriamente complicato per qualsiasi squadra.
Nella gara dei sedicesimi il Lione ha letteralmente spazzato via gli olandesi del AZ con un 4-1 in Olanda ed un secco 7-1 in terra francese, un totale di 11-2 che può creare qualche pensiero nella mente dei giallorossi.
La stella dei francesi è certamente Alexandre Lacazette, attaccante classe ’91 capace di andare oltre i 20 gol nelle ultime tre stagioni di Ligue1, compresa questa in cui a campionato in corso ha già timbrato proprio per ben 20 volte.
In attacco un occhio di riguardo va riservato anche a Nabil Fekir, autore di una tripletta nel 7-1 all’AZ Alkmaar.
Il centrocampo è certamente un punto di forza del Lione, i nomi di classe e qualità abbondano, si va da Tolisso, oggetto del desiderio della Juventus nelle scorse sessioni di mercato, a Valbuena senza dimenticare Gonalons, che è stato a lungo nel mirino del Napoli.
In difesa una vecchia conoscenza per i giallorossi ovvero Mapou Yanga-Mbiwa, giocatore che ha vestito la maglia della Roma nella stagione 2014/15.
La gara di andata si giocherà a Lione giovedì 9 marzo mentre il ritorno a Roma il 16 marzo.
Per quanto riguarda i precedenti, Roma e Lione si sono affrontate negli ottavi di finale della Champions League 2006/07, all’Olimpico finì 0-0 mentre allo Stade de Gerland Totti prima e Mancini poi, con un gol spettacolare, firmarono il 2-0 che valse il passaggio del turno.
Il Sorteggio Europa League ha riservato anche altre sfide interessanti come i due derby uno belga, Gent-Genk, ed uno tedesco Schalke-Borussia Moenchengladbach. Il Manchester United di Josè Mourinho se la vedrà con il Rostov. Equilibrate, sulla carta, le altre gare: Olympiacos-Besiktas, Celta-Krasnodar, Copenhagen-Ajax e Apoel-Anderlecht.
Nella vita, particolarmente nel calcio in questo caso, dare giudizi affrettati non va mani bene, lo hanno capito sulla loro pelle tutti coloro che dopo il doppio errore tra Nazionale e Campionato, davano già per finito Gigi Buffon.
Il portierone dell’Italia e della Juventus nella sfida di Champions League in casa del Lione ha infatti sfoderato una prestazione favolosa, condita da un rigore parato a Lacazette nel primo tempo e da due parate strepitose nella ripresa che hanno permesso alla porta dei bianconeri di rimanere imbattuta.
Un vero e proprio riscatto quello di Buffon, gli errori pesanti che avevano causato il gol della Spagna e quello dell’Udinese avevano fatto mugugnare la critica con alcuni che erano arrivati addirittura a sospettare l’inizio del viale del tramonto.
Prendendo a spunto lo striscione dei tifosi della Juve, esposto allo Stadium nella sfida contro i friulani guidati da Del Neri, talvolta Superman è semplicemente Clark Kent. Ieri sera però probabilmente fuori dal Parc Olympique LyonnaisBuffon ha trovato una cabina telefonica ed ha potuto indossare i panni del miglior Superman.
L’altro eroe bianconero della serata di ieri è stato l’autore del gol da tre punti, il colombiano Juan Cuadrado.
Lanciato in campo da Max Allegri al 69° al posto di Dybala sullo 0-0 e con la Juventus in 10 contro 11 per l’espulsione a Lemina, la freccia bianconera ha impiego solo 7 minuti per mettere il suo sigillo decisivo sulla sfida: serie di doppi passi e giochi di gambe per liberarsi dell’avversario e poi violenta conclusione, da posizione defilata che ha fatto pensare più ad un cross sbagliato, che ha sorpresa il portiere dei francesi e si è infilata in gol.
Una Juventus non certo stupenda che però ha saputo tirar fuori tutto l’orgoglio dei propri campioni e sopratutto grazie alle prodezze di Super Gigi Buffon e del rapido Cuadrado, ha portato a casa un successo fondamentale che avvicina i bianconeri al passaggio del turno.