La Reggina cambia ancora. Un ritorno al passato in panchina, visto che a guidare la squadra sarà di nuovo Roberto Breda, esonerato lo scorso 6 gennaio dopo il pareggio a reti bianche nel corso dell’ultima giornata di andata contro il Vicenza. Costa carissimo dunque il pareggio subito a tempo scaduto nel derby di Calabria contro il Crotone ad Angelo Gregucci, sollevato dall’incarico dopo un cammino tutt’altro che eccezionale, considerando che in tredici gare e mezza, in virtù del fatto che quella con il Torino si è conclusa dopo un tempo con i granata avanti di un gol, ha conquistato appena 17 punti, con la squadra che praticamente ha perso quota in classifica scivolando addirittura in decima posizione.
Play off praticamente compromessi, anche se il mercato di gennaio aveva convinto davvero poco i tifosi amaranto, specie dopo la cessione del pezzo pregiato Missiroli finito ai concorrenti del Sassuolo. La scelta di Gregucci non aveva entusiasmato molto la piazza, specie ultimamente che gli amaranto hanno fallito nelle due sfide decisive con Varese e Brescia. Il patron degli amaranto Lillo Foti a questo punto ha decisiso di richiamare Breda, decisione già nell’aria da sabato sera, considerando che lo stesso sino a fine stagione era comunque a libro paga degli amaranto, chiamati ormai ad onorare nel migliore dei modi questo finale di stagione, considerando che il raggiungimento degli spareggi è pura utopia.
Con sette gare e mezzo da giocare e otto punti di distacco il cammino non è semplice, specie se a breve si affronteranno, tra le altre, anche il Verona primo in classifica, la lanciatissima Sampdoria e un Sassuolo voglioso di puntare in alto, senza dimenticare il secondo tempo di Torino. Servirebbe un miracolo insomma, ma al momento il desiderio dei tifosi reggini, già a partire dalla trasferta di sabato prossimo a Nocera Inferiore, è quello di vedere la propria squadra lottare e provarci sino all’ultimo istante.
Il pomeriggio di Sabato 14 Aprile 2012 rimarrà a lungo nella mente e nei cuori di molti: doveva essere una normale giornata di anticipi di campionato, di parole “leggere” su tematiche sportive, ed invece si è trasformato in una giornata di sgomento e tristezza, incredulità e commozione per la morte di un ragazzo di appena 25 anni, accasciatosi al suolo mentre giocava una partita di calcio, a Pescara. Un ragazzo già sfortunato nella vita, Piermario Morosini, che aveva perso i genitori quand’era ancora minorenne, ed il fratello disabile qualche tempo dopo, e che la vita ha voluto strappare ingiustamente, proprio mentre calcava il terreno verde, sotto gli occhi del pubblico incredulo, sotto gli occhi dei compagni di squadra e degli avversari. Inevitabile, per chi lo conosceva e per chi aveva condiviso con lui qualche momento importante, rivolgergli un pensiero, un ultimo saluto, un messaggio. Poche righe – diffuse dai social network – ma significative, perchè in questi casi, per chi vive questo mondo dall’interno, è immediato identificarsi.
In primis il presidente del Livorno, Aldo Spinelli, che esprime il dolore e lo sgomento di tutta la società: “Siamo tutti a terra. Per noi è un momento durissimo, dal quale dovremo provare a uscire tutti insieme. Dobbiamo avere coraggio ma adesso siamo in stato confusionale. Purtroppo contro il destino non c’è niente da fare”. Di seguito, il Pescara, la squadra avversaria nella gara di ieri, che ha voluto esprimere solidarietà alla “consorella Livorno“, per “un altro angelo volato in cielo troppo presto. Riposa in pace Piermario”.
Un pensiero commosso anche da parte del presidente della Reggina Lillo Foti, che aveva conosciuto “Moro” durante la sua militanza in maglia amaranto: “Ciao Moro, mi sarà impossibile dimenticarti. Ho avuto la fortuna di conoscerti ed averti avuto, seppure per un breve periodo, all’interno del nostro club. Porterò sempre con me il patrimonio di straordinari valori umani e morali che possedevi e riuscivi a trasmettere. In questo momento di incommensurabile dolore vorrei solo dirti che ti voglio un bene dell’anima. Con affetto e riconoscenza”.
Molto toccante, poi, il post lasciato sulla sua pagina Facebook da parte di Claudio Marchisio: “Non so cosa dire, pensare ad un amico oltre che collega, morire così su un campo di calcio! Non sono sicuramente la persona che lo conosceva meglio ma posso dire che era un ragazzo straordinario! Quante sfide fatte con lui nel settore giovanile, io con la maglia bianconera e lui con quella dell’Atalanta…poi l’under 21 insieme!! Ci mancherai tantissimo Piermario. Cordoglio anche dall‘Atalanta, dove il bergamasco Morosini ha militato per ben dieci anni nel settore giovanile: “Il Presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia Atalanta, attoniti e increduli, piangono la scomparsa di Piermario Morosini e si stringono affettuosamente ai suoi familiari. Ciao Piermario, resterai sempre nei nostri cuori” e da parte di Mino Favini, responsabile del settore giovanile dello stesso club bergamasco, che aveva visto crescere Piermario: “Pensavo che la vita l’avesse già provato fin troppo e invece è arrivata anche quest’ultima tragedia. Aveva perso la mamma che era un bambino e poi il papà, poi il fratello handicappato si è suicidato e gli era rimasta la sorella, anche lei con handicap. Era triste, ma dolcissimo e disponibile”.
Struggente anche il messaggio di Roberto Baronio su Twitter: “Adesso potrai riabbracciare tutta la tua famiglia, ciao Mario!” così come quello di Stefano Mauri, che aveva giocato insieme a Morosini ai tempi dell’Udinese: “Ti ricordo ad Udine, compagno leale, sempre sorridente, un abbraccio Moro. RIP“.
Cordoglio anche da parte del capitano della Juventus, Alessandro Del Piero, sulla sua pagina Facebook: “ È morto in campo un ragazzo di 25 anni, Piermario Morosini. Torniamo a casa pensando a lui e al dolore di chi gli è vicino. Alessandro”; del capitano dell’Inter Javier Zanetti: ” Siamo veramente sconvolti per quello che è successo a Morosini. Siamo tutti colpiti nel profondo e ci dispiace tantissimo”; del milanista Kevin Prince Boateng: “Rest in peace Piermario”; dello Juventino Giorgio Chiellini “Davvero sconvolto e senza parole, non ci posso ancora credere”; il difensore Mimmo Criscito, che aveva condiviso con lui l’esordio in Under 17 “Ricordo la prima volta il under 17 quando dividevo la stanza con te, sei sempre stato un grande. Il destino è crudele, riposa in pace Mario”.
Oltre che in Italia, anche a livello internazionale la tragedia di Piermario Morosini ha lasciato un segno profondo: messaggio di cordoglio dall’Inghilterra da parte di Rio Ferdinand, e soprattutto nella Liga spagnola, che ha voluto rendere omaggio al giovane Piermario, con diverse manifestazioni. Dal lutto al braccio del Barcellona, al Twit del Valencia, al minuto di silenzio al Santiago Bernabeu prima della gara fra Real Madrid e Sporting Gijon, annunciato anche su Twitter (le immagini nel video sottostante, ndr).
In estate il suo nome era stato accostato prima all’Udinese e poi al Genoa, giusto per citare le società di Serie A che lo avevano cercato. Ma alla fine Nicolas Viola, talento 22enne in forza alla Reggina e lo scorso anno eletto miglior giovane della Serie B, non approderà né in Friuli né in Liguria. Sì perché nella serata di ieri il presidente del Palermo Maurizio Zamparini ha annunciato di essere praticamente ad un passo dal portare in rosanero il talento di Taurianova. Al momento il patron dei siciliani sta discutendo con Lillo Foti, presidente della Reggina, della formula del trasferimento. Il vulcanico presidente isolano vorrebbe prelevare l’intero cartellino del giocatore, Foti invece vorrebbe cederlo in comproprietà. E proprio quest’ultima sembra la strada più percorribile al momento, anche se mancano i dettagli, ossia le cifre del trasferimento. Ma l’accordo si troverà.
Il giocatore comunque dovrebbe rimanere sino a giugno in riva allo Stretto trasferendosi in Sicilia solo a partire dal mese di luglio. Il Palermo così sta per bruciare sul tempo tutte le altre società che si erano interessate al regista cresciuto al Sant’Agata, Genoa su tutte, trovando così quel regista che cercava da tempo. Viola avrà così la possibilità di giocarsi le proprie chance in Serie A, categoria con la quale ha esordito con la maglia della Reggina nella stagione 2008/2009 collezionando ben cinque presenze. In Serie B invece ha giocato, in due anni e mezzo, 55 gare, trovando quella continuità che serviva per far conoscere a tutti il talento di cui è dotato. Per lui anche dieci gol nella cadetteria, l’ultimo dei quali favoloso nel posticipo dell’ultimo turno di Serie B contro il Padova: una magistrale punizione dai 35 metri che non ha lasciato scampo al portiere avversario. Dotato di una grande intelligenza tattica, Viola nelle giovanili giocava nel ruolo di trequartista. Pian piano è stato indietreggiato, un po’ come accaduto per Pirlo, trovando lì la sua dimensione esatta. E’ dotato di un’ampia visione di gioco e di un grande sinistro, velenosissimo sia sui calci d’angolo che sulle punizioni. Può vantare ben 18 presenze e 4 gol in maglia Azzurra dall’Under 15 sino all’Under 19.
Il gran gol di Nicolas Viola in Reggina Padova 1-4 (minuto 2.00)
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C’è anche il Padova per il salto diretto in Serie A. Al Granillo arriva una vittoria importantissima per la squadra di Dal Canto che nonostante infortuni e squalifiche piega una Reggina sempre più in crisi portandosi ad appena cinque lunghezze dal primo posto. La cura Gregucci non sembra funzionare e i quattro gol subiti danno l’idea di una squadra che anziché segnali di ripresa sembra barcollare sempre più. Un momentaccio per la squadra di Lillo Foti finita fuori dalla zona play off e che ha dovuto subire anche la contestazione dei tifosi della curva sud i quali hanno disertato il loro settore facendo ingresso dopo ben 20’ ed esponendo uno striscione in cui si legge “Stanchi di questa società, più rispetto per la nostra città“. Bene invece il Padova, capace di tramortire già nel primo tempo gli amaranto con Ruopolo e Cuffa e nonostante la perla di Viola nella ripresa non c’è stata storia con il solito Ruopolo e Hallenius.
Gregucci scioglie all’ultimo istante tutti i dubbi, considerando le pesanti assenze di Adejo, Emerson e Bonazzoli. In porta ci va P. Marino mentre in difesa accanto a Freddi e Cosenza c’è A. Marino, preferito ad Angella. A centrocampo De Rose vince il ballottaggio con Castiglia e D’Alessandro quello con Colombo. A completare il reparto Rizzo, N. Viola e Rizzato. In avanti il tandem formato da Campagnacci e Ceravolo. Dal Canto ha diversi problemi visto che deve fare a meno degli squalificati Bovo e Cacia e degli infortunati Milanetto, Italiano e Succi. In porta c’è l’ex di turno Pelizzoli. Nella linea a quattro di difesa agiscono poi, per vie centrali, Legati e Trevisan, quest’ultimo preferito a Schiavi, mentre sugli esterni ci sono Donati e Renzetti. A centrocampo ci sono Marcolini e Jidayi unitamente al sudamericano Cuffa. In avanti non c’è Cutolo ma Drame accanto a Ruopolo ed Hallenius.
La squadra veneta parte subito con più aggressività mentre la Reggina, più attendista, si fa vedere per prima con il tiro di Campagnacci. Gli amaranto sembrano quasi rinunciatari mentre il Padova fa la partita e al 28’ trova anche il vantaggio: il portiere amaranto Marino esce a vuoto apparecchiando per Ruopolo che non deve far altro che insaccare. I biancoscudati non si fermano e al 43’ vanno vicinissimi al raddoppio: splendida azione personale di Drame il cui tiro fa la barba al palo. E’ il preludio del meritato raddoppio che arriva al 45’: sugli sviluppi di un corner l’argentino Cuffa ha tutto il tempo di mirare lo specchio della porta e insaccare. I padroni di casa, quasi a sorpresa, tornano in partita poco prima del fischio finale di primo tempo: è il 2’ di recupero quando Nicolas Viola trova un bel gol su punizione.
Nella ripresa sembra vedere in campo un’altra Reggina, tonica e pimpante, forse galvanizzata dal gol messo a segno a fine tempo. Ci prova subito Campagnacci, ma Pelizzoli, ex di turno gli dice di no. Dopo un’occasione a testa con Ceravolo e Drame ecco che sale in cattedra D’Alessandro ma sembra un predicatore nel deserto visto che in mezzo all’area nessuno approfitta dei suoi spunti. Gregucci prova a dare più qualità alla manovra inserendo Montiel al posto di De Rose quando sono passati 15’. Il Padova, più guardingo, agisce di rimessa ed è proprio su azione di contropiede che Hallenius avrebbe la palla del 3-1 ma dopo aver superato tre avversari manda altissimo. Lazarevic prende il posto di uno stanco Drame e al 26’ il Padova chiude i conti: merito ancora una volta di Ruopolo, stavolta con un gran tiro che non lascia scampo a Marino. Per la Reggina è notte fonda. Poco dopo Ragusa subentra a Rizzo, con Gregucci pronto a giocarsi il tutto per tutto. Ma di azioni pericolose non se ne vedono. Alessio Viola subentra a Campagnacci ma è il Padova a segnare: è il 36’ quando Hallenius calcia verso la porta difesa da Marino che ancora una volta si fa, colpevolmente, sorprendere. Dal Canto fa rifiatare il generoso Cuffa facendo entrare Osuji e sino alla fine la Reggina raccoglie due gialli per falli di frustrazione all’indirizzo di Freddi e Montiel e sfiora il gol con Nicolas Viola in pieno recupero. Ma è troppo tardi.
Reggina Padova 1-4 video highlights youtube
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Un mercato, fino al momento, scarno. Almeno in entrata. E’ quello della Reggina del presidente Lillo Foti che al momento occupa il sesto posto in classifica, l’ultimo valido per accedere ai playoff, ma che nel corso delle ultime giornate ha perso tanto terreno rispetto a chi stava dietro e lunedì sarà impegnata nel difficile posticipo contro il Padova. L’unica voce da registrare tra i nuovi arrivi a disposizione del tecnico Gregucci è quella relativa a Gianluca Freddi, 24enne difensore proveniente dal Grosseto. Vicinissimo invece Gabriele Angella, giovane difensore del Siena che nelle ultime ore sembrava ad un passo dal Lecce. Il 22enne invece pare si trovi già a Reggio Calabria e domani si allenerà con i nuovi compagni. Arriva in amaranto in prestito.
Per il resto solo partenze. A quella, criticatissima dai tifosi che non hanno condiviso la scelta societaria, di Simone Missiroli finito al Sassuolo, sono seguite quelle relative a Lorenzo Burzigotti finito al Latina, Francesco Bombagi, terminato al Piacenza e quella di Filadelfio Carroccio, passato al Foligno. Ma non è finita qui: sulla lista dei partenti ci sarebbero anche Rizzo, nel mirino del Cagliari, e Cosenza. Oltre a Nicolas Viola, sempre appetito dal Genoa. Più difficile invece che il capitano Bonazzoli lasci Reggio Calabria per Padova. I biancoscudati inoltre avrebbero anche fatto un sondaggio per Ceravolo. Non sono esclusi comunque altri movimenti riguardanti giocatori sin qui poco utilizzati.
Ovviamente si attendono anche movimenti in entrata, oltre quelli già citati, considerando che qualcosina a livello di esperienza sembra ancora mancare. Innanzitutto si cerca un portiere, considerando che i due attualmente in rosa, Marino e Kovacsik non hanno offerto adeguate garanzie. In pole c’è il palermitano Benussi, favorito su Guarna dell’Ascoli finito sul taccuino del diesse Simone Giacchetta da diverso tempo. A centrocampo invece piace l’empolese Valdifiori, il quale tuttavia potrebbe arrivare solo dopo un’eventuale cessione di Rizzo al Cagliari. Tramontata ormai l’ipotesi di un ritorno di Francesco Acerbi.
Roberto Breda non è più l’allenatore della Reggina. A comunicarlo pochi minuti fa sul proprio sito ufficiale è stata la società amaranto che ha sollevato dall’incarico il giovane trainer dopo il pareggio, tutt’altro che esaltante, ottenuto venerdì pomeriggio a Vicenza contro una squadra alla portata dei calabresi. Al suo posto è stato chiamato Angelo Gregucci, 47 anni, lo scorso anno alla guida del Sassuolo e nei giorni scorsi finito nel mirino della Nocerina dopo l’esonero di Auteri.
Una notizia che era nell’aria da stamattina e che si è concretizzata in serata con una brevissima nota apparsa sul portale amaranto. Il tutto dopo un confronto di ben tre ore tra il presidente amaranto Lillo Foti e il direttore sportivo Simone Giacchetta. Quest’ultimo, che sembrava essere in discussione insieme all’ormai ex allenatore amaranto, è stato invece riconfermato al proprio posto.
Da parecchio tempo ormai Breda era nel mirino della tifoseria, complice alcune scelte tecniche abbastanza discutibili ma anche per via del gioco che spesso è mancato negli amaranto. I 31 punti e il momentaneo sesto posto che vale i playoff non sono bastati a Breda dunque, anche perché l’organico a disposizione sembra valere qualcosina in più rispetto all’attuale posizione di classifica. Adesso toccherà a Gregucci prendere in mano una squadra che, nonostante la partenza di Missiroli, rimane competitiva. E chissà che nel corso di questa sessione di mercato non arrivino altri elementi in grado di rafforzare ulteriormente l’organico, a fronte anche di altre partenze, inevitabili, visto l’organico al momento composto da ben ventisei elementi. E il primo impegno del neo tecnico amaranto non sarà facile: sabato prossimo infatti si andrà a fare visita al Modena, formazione a caccia di punti salvezza. Ci sarà il classico scossone che si verifica quasi ogni volta che c’è il cambio della guida tecnica? Staremo a vedere.
Era nell’aria da qualche giorno, ma oggi c’è stata la conferma: Simone Missiroli è ormai un giocatore del Sassuolo. Manca solo l’ufficialità, ma si tratta solo di una semplice formalità. Nelle scorse ore infatti l’ormai ex giocatore della Reggina non ha preso parte all’allenamento degli amaranto, recandosi al centro sportivo Sant’Agata solo per ritirare il biglietto aereo che lo ha portato verso l’Emilia. Una cessione, vista la cifra, davvero importante dal punto di vista economico per la Serie B: i neroverdi infatti spenderanno tre milioni e mezzo, di cui due immediatamente, per rilevare il cartellino del giocatore, sul quale vi erano anche alcune formazioni di A come Cagliari e Udinese. Missiroli invece passerà dagli attuali 90 mila a 300 mila euro annui di ingaggio.
Un affare per tutti dunque, ma non per i tifosi amaranto che sul web hanno espresso tutta la loro amarezza nei confronti del direttore sportivo Giacchetta e del presidente Foti per la cessione dell’eclettico giocatore di Gallina. Ciò probabilmente visto anche l’alto rendimento avuto fin qui, con ben sette gol all’attivo, per ultimo quello nel derby di Crotone. E per il secondo anno di fila la cessione arriva proprio nel mercato invernale. Lo scorso anno infatti Missiroli lasciò gli amaranto a fine gennaio, destinazione Cagliari. Stavolta però finisce ad una diretta concorrente della Reggina per il salto in Serie A, ed è forse questo uno dei motivi che ha fatto arrabbiare i tifosi calabresi.
Trequartista dotato di un grande fisico, 191 centimetri per 74 kg, Missiroli può comunque ricoprire diverse posizioni in mezzo al campo. Inoltre ha un certo feeling con il gol, come dimostrato in questa stagione. Ad appena 26 anni inoltre ha da poco superato le duecento presenze tra i professionisti, vestendo le maglie di Reggina, Treviso e Cagliari. Nella sua carriera anche due presenze con la maglia della Nazionale Under 20.
Un sesto posto che non ha pienamente soddisfatto i tifosi. La Reggina che ha chiuso l’anno solare poteva dare senza dubbio qualcosina in più, ma molti punti sono andati persi in gare apparentemente alla portata. L’organico a disposizione di Breda, richiamato a distanza di un paio di anni da Foti dopo l’addio di Atzori passato alla Sampdoria, è di alto profilo, ma il distacco dalla vetta appare sin troppo ampio. In estate la campagna acquisti, apparentemente povera, si rivela invece molto interessante, considerando che molti giocatori al rientro dai prestiti rimangano in amaranto. E’ il caso di Missiroli e Ceravolo ad esempio, mentre ecco sbarcare in riva allo stretto i talentuosi Emerson, D’Alessandro e Ragusa. Tante le conferme rispetto alla stagione precedenti, su tutti Bonazzoli, Nicolas Viola e Rizzo, molto richiesti sul mercato. Vanno via invece Puggioni, Acerbi e Costa.
La stagione. Comincia nel segno del Modena la stagione degli amaranto, che dopo aver battuto la Carrarese nel primo turno di Coppa incontrano i canarini la settimana successiva perdendo 2-1. Ma la sfida che più conta contro i gialloblù è quella relativa alla prima di campionato. E al “Granillo” è inizio col botto per gli amaranto che vincono 4-1. In tale circostanza si mette in evidenza Campagnacci, giocatore dalle grosse potenzialità ma che nella passata stagione ha stentato parecchio sotto porta. Dalle gare contro Padova e Grosseto si attende la continuità, ma arriva appena un punto. Contro Gubbio e Pescara ecco arrivare due successi molto preziosi, dove oltre al solito Campagnacci si fanno notare anche Missiroli e Ceravolo. Due giocatori che sembravano destinati alla cessione ma che invece sono l’arma in più di una Reggina dove l’unico che stenta a decollare sembra essere Bonazzoli. L’altalena però continua con Empoli, Juve Stabia ed Ascoli, tre gare abbordabili dalle quali non viene fuori nemmeno una vittoria. Ma sono i quattro successi di fila di ottobre a far riprendere quota in classifica alla formazione amaranto, che di colpo sembra aver trovato quella continuità che si è rivelata per gran parte del girone di andata il tallone d’Achille. Nel frattempo esplode il talento Ragusa, mentre Rizzo conquista un posto in pianta stabile nell’Under 21. Contro il Torino sembra essere la gara della consacrazione, ma la squadra di Breda sfodera una pessima prestazione, mostrando molti limiti, spesso mascherati dai risultati, in termini di gioco, forse anche a causa di qualche scelta tattica poco felice, come l’esclusione dall’undici titolare avvenuta più volte di Nicolas Viola, l’unico che in mezzo al campo potrebbe innalzare il livello qualitativo, o quella di Adejo nel reparto arretrato. Il pari nel derby di Crotone acuisce il momento negativo dei ragazzi di Breda che in vantaggio di un gol e di un uomo si fanno riagguantare. Contro Nocerina e Albinoleffe si fanno quattro punti ma la squadra continua a non convincere sotto il profilo del gioco. Ed è questa la partita che da inizio ad un mini ciclo di crisi, visto che nelle restanti quattro gare prima della pausa gli amaranto raccolgono la miseria di due punti in casa contro la Sampdoria e il Sassuolo, perdendo a Verona e Cittadella. Breda, più volte vicino all’esonero, si salva. Ma a gennaio ci sarà la prova d’appello: il calendario arride ai calabresi infatti. E gli alibi sembrano essere finiti.
Il mercato. Nei giorni scorsi si era parlato di una possibile cessione di Emiliano Bonazzoli, che in questa stagione non ha particolarmente brillato. Ma lo stesso si è affrettato a smentire, asserendo di voler chiudere la carriera in riva allo Stretto e da capitano della Reggina. In ogni caso le partenze ci saranno, poiché la rosa è ampia e da sfoltire. I primi ad andare via potrebbero essere Burzigotti e Colombo, mentre Alessio Viola, che sin qui ha trovato poco spazio, è nel mirino di alcune società, su tutte la Juve Stabia. Su Rizzato invece c’è la Sampdoria, mentre Missiroli sarebbe nel mirino del Padova, oltre che del Chievo e dell’Udinese. Il Siena invece sarebbe sulle tracce di Barillà mentre Ceravolo è sul taccuino di diverse compagini della massima serie. Ovviamente non partiranno tutti, ma è fuor di dubbio che ci sarà una cernita. In entrata si fa il nome del senegalese della Vibonese Doukara, classe 1991, bomber tra i più prolifici in Lega Pro. Qualche movimento in entrata sicuramente ci sarà, ma come è ormai consuetudine non si tratterà di nomi di grido.
E’ costata cara la sconfitta della Reggina sul campo del Cittadella a mister Breda confermato prima dal presidente Foti ma adesso quasi ufficialmente esonerato. L’ex tecnico della Salernitana dopo una avvio di stagione positivo ha pagato la scarsa capacità della sua squadra di mantenere i risultati, peccando spesso in fase difensiva depauperando il grande lavoro di un attacco atomico. Anche nella gara di Padova la Reggina dopo aver ribaltato il vantaggio grazie agli spunti del sempre più decisivo Antonino Ragusa la squadra è andata in crisi perdendo alla fine la partita e allontanandosi dalle posizioni nobili di classifica.
Roberto Breda nell’avventura amaranto ha però avuto il coraggio di affidarsi ad occhi chiudi a i giovani dandogli fiducia in zone nevralgiche quali il centrocampo, cosi come l’idea di schierare Missiroli in una posizione ibrida di palymaker a tutto campo che spesso si è rilevata determinante per le partite della Reggina. Lillo Foti però da tempo in crisi con le scelte del giocatore ha deciso di rompere gli indugi sollevando il tecnico dall’incarico, manca ancora l’ufficialità ma Breda già oggi non dirigerà l’allenamento della Reggina. In verità nel corso della mattinata si era sparsa la voce di una nuova fiducia “a tempo” concessa da Lillo Foti, il presidente però pare sia tornato sulla decisione presa negli istanti successivi alla sconfitta contro il Cittadella esonerando Breda.
Il toto nomi che da qualche settimana coinvolge la panchina della Reggina vede in pole il nome di Franco Lerda anche se l’ex allenatore di Crotone e Torino ha smentito tutto ai microfoni di Sky Sport “Sono chiacchere che si fanno da qualche settimana, ma ho rispetto per il collega Breda, che sta lavorando molto bene. Per adesso con Foti non ci sono stati contatti”. Altri nomi sono quello di Salvatore Campilongo e Alessandro Calori quest’ultimo però vicino al Brescia per sostituire Scienza. La Reggina occupa il sesto posto in classifica di serie B in piena zona play-off.
Dopo la quarta udienza di requisitoria, i Pm Stefano Capuano e Giuseppe Narducci hanno finalmente formulato le richieste di pena per i 24 imputati del processo Calciopoli in corso di svolgimento a Napoli.
Tra le varie richieste dei Pubbilci Ministeri ovviamente spicca la pena per Luciano Moggi, 5 anni e 8 mesi per l’ex dg della Juventus mentre per gli altri imputati illustri, richiesti 5 anni per Paolo Bergamo, 4 anni e 6 mesi per Pierluigi Pairetto, 4 anni per Mazzini, 3 anni per l’ex arbitro Massimo De Sanctis, 2 anni per il presidente della Reggina Lillo Foti , 1 anno e 10 mesi per Claudio Lotito, presidente della Lazio, 1 anno e 6 mesi per Leonardo Meani ex dirigente del Milan, 2 anni e 2 mesi per l’ex arbitro Salvatore Racalbuto, 1 anno e 8 mesi per l’altro ex arbitro Antonio Dattilo, , 1 anno e 10 mesi per Andrea Della Valle e 2 anni per suo fratello Diego e 2 anni e 4 mesi per Bertini.
Tutto sommato le richieste formulate dai pubblici Ministeri sono vicine alle previsioni fatte dagli avvocati difensori, anzi, alcuni si aspettavano addirittura qualcosa di più per i loro assistiti infatti, la richiesta di pena per Luciano Moggi di 5 anni e 8 mesi risulta essere inferiore rispetto a quella richiesta per Giraudo e, comunque, meno di quanto richiesto dal pm Palamara nel processo stralcio della Gea sempre per Moggi. La gradazione delle richieste di pena è legata al ruolo di promotori dell’associazione a delinquere, in particolare per quel che riguarda Moggi e i due designatori Bergamo e Pairetto.Curiosità: l’unico arbitro a suo tempo intercettato e facente parte dell’associazione, De Santis, vede allegerirsi molto la sua posizone, perché il pm Narducci dice: «Non siamo riusciti a trovare il ruolo di promotore dell’associazione». .
Quindi giornata importante per il processo di Calciopoli che si sta avviando alla conclusione in attesa che si conosca il futuro del giudice Teresa Casoria, colei che dovrà decidere per la condanna o l’assoluzione degli imputati. Sul giudice partenopeo pende un’istanza di ricusazione presentata dai due pubblici ministeri che oggi hanno fatto la loro requisitoria. La decisione di ricusazione verrà presa in considerazione dalla corte d’Appello di Napoli solo a fine mese e in caso di esito positivo, cioè l’allontamento della Casoria, il processo dovrà riprendere da capo.