Tag: liga

  • Calciomercato spagnolo fermo, Granada unica eccezione

    Calciomercato spagnolo fermo, Granada unica eccezione

    Visti i colpi, specie da parte delle big, che si sono visti negli ultimi anni, fa un po’ sensazione osservare la staticità che sta coinvolgendo il calciomercato spagnolo di questa estate. Gli affari conclusi infatti si contano con il contagocce, con Francia, Italia ed Inghilterra che in tal senso sembrano essere più dinamiche rispetto alla nazione campione d’Europa. Sulle cause di questo stallo sono diverse le ipotesi che vengono formulate.

    A partire dai rimedi fiscali previsti dal governo Rajoy e che di certo non facilitano le operazioni, mentre se si va ad analizzare la questione più sull’aspetto sportivo si può notare come squadre del calibro di Barcellona e Real Madrid non hanno poi così tanto da rivoluzionare, potendo contare su organici che hanno ben figurato in Spagna e in Europa toppando però, come nel caso dei blaugrana, nei momenti decisivi. Forse è proprio per questo che i catalani, guidati nella prossima stagione da Vilanova, hanno compiuto qualche movimento riprendendo Jordi Alba e lasciando partire Keita. Davvero poco rispetto a qualche stagione fa quando si parlava di nomi altisonanti e vi era un giro di soldi veramente impressionante.

    Acquisti Granada © Jorge Guerrero/AFP/GettyImages

    Ancora meno, o praticamente nulla, ha fatto il Real Madrid. I campioni di Spagna ancora non si sono mossi né in entrata né in uscita. E’ vero che vi è un interesse per Modric ma nulla più. E potrebbero esserci anche delle cessioni come quelle di Altintop, Gago, Diarra e Callejon. Per il resto si è visto veramente poco. Movimenti minori, spesso riguardante alcuni svincolati. Potrebbe fare qualcosina in più rispetto agli altri il Malaga degli sceicchi, ma al momento anche lì tutto tace. Il Villareal, retrocesso, sta sfoltendo la propria rosa, con partenze però verso l’estero. Unica squadra in controtendenza nel calciomercato spagnolo il Granada di Pozzo che ha tesserato quattordici nuovi giocatori tra cui gli ex Udinese Floro Flores e Torje.

  • Liga 2012-2013, annunciato il calendario. Clasico ad ottobre

    Liga 2012-2013, annunciato il calendario. Clasico ad ottobre

    Anche in Spagna è iniziato ufficialmente il conto alla rovescia per la prossima stagione che verrà. Con oltre un mese d’anticipo, i club della Liga conoscono già il verdetto del calendario. Il 18 agosto è la data fissata per la prima giornata del campionato spagnolo. Sorride il Barcellona, che al Nou Camp ospiterà la modesta Real Sociedad. Impegno più difficile invece per i campioni in carica del Real Madrid. Anche la squadra di Jose Mourinho sarà di scena di fronte ai propri tifosi al Bernabeu, ma l’avversario contro cui esordiranno sarà il Valencia del neo tecnico Mauricio Pellegrino (entrato in carica lo scarso 1 luglio), alla sua prima esperienza in panchina dopo aver ricoperto il ruolo di vice Benitez nella sfortunata avventura dello spagnolo all’Inter.

    Debutto sulla carta più semplice quindi per i blaugrana, i quali dopo il regno Guardiola si ritrovano ad iniziare la prossima stagione senza il loro mentore. Tante le incognite che circondano il nuovo allenatore Tito Vilanova, a cominciare dall’impianto tattico che l’ex vice di Guardiola ha in mente per Messi e compagni. Riuscirà il 43 enne ex centrocampista a non far rimpiangere colui che ha rivoluzionato il panorama calcistico come forse soltanto Arrigo Sacchi 25 anni fa era riuscito a fare?

    Real Madrid | ©Denis Doyle/Getty Images

    Per centrare l’impresa dovrà ovviamente interrompere sul nascere l’egemonia dei rivali di sempre, il Real Madrid. Issatosi sul trono di Spagna nella passata stagione, Mourinho vuole gettare le basi della sua dominazione sulle calde terre iberiche, le quali han avuto per 4 anni lo stesso sovrano di nome Joseph.

    Barcellona e Real Madrid si affronteranno per la prima volta il 7 ottobre al Camp Nou, match valido per la 7^ giornata della Liga. Il ritorno del Clasico è in programma invece il 3 marzo al Santiago Bernabeu. L’affascinante derby di Madrid vedrà di fronte Atletico e Real al Vicente Calderon il 2 dicembre (14^ giornata, ritorno il 28 aprile a 5 giornate dal termine).

    Calendario Liga 2012-2013, 1 giornata

    Barcellona-Real Sociedad
    Siviglia-Getafe
    Athletic Bilbao-Betis
    Real Madrid-Valencia
    Levante-Atletico Madrid
    Saragozza-Valladolid
    Celta-Malaga
    Mallorca-Espanyol
    Rayo Vallecano-Granada
    Deportivo-Osasuna

  • Morto Manolo Preciado, nuovo tecnico del Villareal

    Morto Manolo Preciado, nuovo tecnico del Villareal

    Lutto nel mondo del calcio. Si è spento questa notte a Valencia l’attuale tecnico del Villareal,   Manolo Preciado, stroncato da un infarto all’età di 54 anni. Preciado aveva firmato solamente ieri il contratto che l’avrebbe legato alla guida del Sottomarino giallo, con la presentazione pubblica fissata per venerdì prossimo. Una morte improvvisa e inaspettata che lascia tutti il mondo del calcio con l’amaro in bocca, in un momento in cui il tecnico aspettava questa grande occasione di ripartire con l’avventura alla guida del Villareal nella serie cadetta. A dare la notizia della sua dipartita ci pensa un comunicato stampa della sua ex squadra lo Sportin Gijon:

    “Con profonda tristezza – si legge nel comunicato della società – dobbiamo far fronte a una perdita così triste, perché se ne va una delle pagine più belle della nostra storia. Mandiamo le nostre condoglianze alla famiglia che sta vivendo un tremendo momento di dolore”.

    Manolo Preciado © Laurence Griffiths Getty Images Sport

    Un allenatore che dopo aver guidato l’Oviedo, aveva riportato nella prima divisione lo Sporting Gijon, regalando ai suoi tifosi quattro promozioni consecutive, sino all’esonero nell’ultima stagione in corso. L’addio del tecnico spagnolo lascerà in lacrime anche i tifosi di sue altre panchine spagnole come il Racing Santander, il Levante Real Murcia. Celebre in Spagna la sua diatriba con Mourinho, che l’accuso di aver mandato in campo la seconda squadra per facilitare la vittoria del Barcellona. Manolo Preciado non si fece intimorire nemmeno dallo Special One, dimostrando di un avere un carattere duro che probabilmente mancherà a tutti.

    Il mondo del calcio si è stretto intorno al dolore della famiglia. In arrivo sul web le testimonianze sincere di cordoglio su Twitter da parte dei personaggi di rilievo della Liga, con il Presidente del Barcellona Sandro Rosell che scrive:  “Una fortíssima abraçada a la família i amics de Manuel Preciado, descansi en pau”, e il difensore blancos Arbeloa dal ritiro della nazionale spagnola:  “Me he quedado sin palabras..No hace mucho que vino a Valdebebas y pudimos saludarle y charlar con él.. Que gran tío.. Descansa en paz Manolo”.

  • Athletic Bilbao Barcellona 0-3. Guardiola chiude vincendo la Coppa del Re

    Athletic Bilbao Barcellona 0-3. Guardiola chiude vincendo la Coppa del Re

    Si chiude con un successo l’avventura di Pep Guardiola sulla panchina del Barcellona. I blaugrana infatti superano per 3 a 0 l’Athletic Bilbao e si aggiudicano cosi la Coppa del Re. Un match che per i baschi è durato veramente poco, ben 25’: il tempo per i catalani di infilare per tre volte la porta avversaria e di ipotecare un successo mai in discussione. A decidere il match Pedro e Messi, i quali hanno regalato il titolo numero 14 in 4 anni a Guardiola. Poco da fare per Bielsa, anch’esso, da quanto sembra, al capolinea per ciò che riguarda la guida tecnica della propria squadra. Ancora una volta è stato costretto ad arrendersi in finale.Ma se contro l’Atletico Madrid si era parlato di braccino corto, stavolta il discorso è differente: troppo ampio il margine tra le due compagini.

    Prima del match bordata di fischi da parte delle due tifoserie presenti al Vicente Calderon di Madrid al momento dell’esecuzione dell’inno spagnolo: come previsto alla vigilia dunque. Poche sorprese nel Barcellona: l’unica novità infatti è legata all’impiego di Pedro al posto di Fabregas. Mossa assolutamente azzeccata, come vedremo tra poco. Dall’altro lato inspiegabile cambio di schema da parte di Bielsa che schiera i suoi con un 4-2-3-1 che sa di suicidio, specie in considerazione della richiesta ai difensori di seguire a uomo Messi e Pedro.

    Barcellona vince Coppa del Re © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Che le cose per i biancorossi non siano semplici lo si capisce dopo pochi secondi con un tiro di poco a lato di Messi. Al 3’ il gol: su azione d’angolo un rimpallo di Javi Martinez dà il via libera a Pedro che insacca. Il Bilbao è in bambola e al 20’ i catalani raddoppiano: Iniesta fa quello che vuole palla al piede e smarca Messi che di destro non perdona. Il Barcellona non è sazio e decide di chiudere subito i conti: è il 25’ quando Xavi appoggia per Pedro che dai venti metri infila il portiere avversario.

    Messi prova a più ripresa a rimpinguare il proprio bottino stagionale cercando di portarlo a quota 74 gol mentre dall’altro lato sono veementi le proteste per un netto fallo da rigore commesso da Piqué, che nella circostanza andava anche espulso, su Llorente. Ad inizio ripresa Bielsa getta nella mischia Ander e I. Perez ma tocca subito a Ibai Gomez tentare di riportare in gara i suoi. Il risultato però non cambia, nemmeno quando Messi al 25’ si fa buona parte del campo palla al piede e supera tutti ma Gorka gli nega la gioia. Finisce cosi con un 3 a 0 che vuol dire addio con il sorriso per Guardiola. Amarezza per l’ennesimo traguardo fallito invece per i baschi.

    Le pagelle di Athletic Bilbao Barcellona:
    Gorka 6,5: Evita ai suoi un passivo ben più pesante con qualche intervento decisivo, vedi quello su Messi nella ripresa.
    Amorebieta 4,5: In confusione totale, specie nei primi 25’. Questa gara vorrà dimenticarla il più velocemente possibile.
    Llorente 6: Il capitano fa il possibile, guadagnandosi anche un rigore che l’arbitro gli nega.
    Iniesta 7,5: Particolarmente ispirato, propizia un gol ma nel complesso regala giocate spettacolari.
    Messi 7: Avesse segnato il gol nella ripresa, lo stadio sarebbe venuto giù. Ma per la vittoria della Coppa è stato sufficiente quello del primo tempo.
    Pedro 7,5: Chiude la stagione con due gol all’attivo che regalano ai suoi la Coppa.

    ATHLETIC BILBAO (4-2-3-1): Gorka 6,5; Iraola 5,5, Ekiza 5, Amorebieta 4,5, Aurtenetxe 5,5; De Marcos 5 (1′ st I.Perez 6), Javi Martinez 6; Susaeta 5 (1′ st Ander 6), Munain 6, Ibai Gomez 5,5; Llorente 6 (28′ st Toquero 5,5). In panchina: R.Fernandez, I.Martinez, Gurpegi, S.José. Allenatore: Bielsa 5
    BARCELLONA (4-3-3): Pinto 6; Montoya 6,5, Piqué 6, Mascherano 7, Adriano 6; Xavi 7 (36′ st Fabregas sv), Busquets 6,5, Iniesta 7,5; Sanchez 6 (26′ st Keita 6), Messi 7, Pedro 7,5 (41′ st Thiago Alcantara sv). In panchina: Valdes, Bartra, Tello, Afellay. Allenatore: Guardiola 7,5

    La video sintesi di Athletic Bilbao Barcellona:
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  • Coppa del Re, stasera la finale. Athletic Bilbao e Barcellona cercano il riscatto

    Coppa del Re, stasera la finale. Athletic Bilbao e Barcellona cercano il riscatto

    Si giocherà stasera alle 22 la finale di Coppa del Re tra Athletic Bilbao e Barcellona. Teatro della sfida il Vicente Calderon di Madrid, equamente diviso tra le due tifoserie. Due formazioni che arrivano da momenti molto delicati: i baschi dal pesante ko maturato nella finale di Europa League contro l’Atletico Madrid, i catalani dal secondo posto alle spalle del Real Madrid in campionato e dall’eliminazione in semifinale di Champions League contro il Chelsea. Baschi e catalani. Proprio su di loro stasera è concentrata l’attenzione: si vocifera infatti che ambedue le tifoserie fischieranno l’inno spagnolo prima dell’inizio dell’incontro.

    Bielsa, probabilmente alla sua ultima gara alla guida dei baschi, schiererà i suoi con un 4-3-3. Davanti al portiere Iraizoz, ci sarà una difesa formata da Javi Martinez e Amorebieta centrali con Iraola e Aurtenexe laterali. In mezzo al campo Iturraspe con Ander Herrera e De Marcos mentre in attacco Susaeta e Muniain agiranno vicino alla stella Llorente.

    Barcellona Athletic Bilbao © Jasper Juinen/Getty Images

    Guardiola, al passo di addio, dal canto suo dovrà rinunciare, oltre ad Abidal, anche a Puyol e Dani Alves. Nel suo 4-3-3 l’allenatore catalano schiererà, davanti al portiere Pinto, utilizzato in Coppa del Re al posto di Valdes, mentre la difesa sarò formata da Piqué e Mascherano centrali con Montoya e Adriano esterni. In mezzo al campo agiranno Busquets, Xavi e Iniesta con Fabregas e Messi che in avanti saranno a supporto di Messi.

    Le probabili formazioni di Athletic Bilbao Barcellona:
    ATHLETIC BILBAO (4-3-3) Iraizoz; Iraola, Javi Martínez, Amorebieta, Aurtenexe; Iturraspe, Ander Herrera, De Marcos; Susaeta, Muniain, Llorente. In panchina: Raul, Ekiza, San José, Inigo Perez, Gabilondo, Ibai Gomez, Toquero. Allenatore: Bielsa
    BARCELLONA (4-3-3) Pinto; Montoya, Piqué, Mascherano, Adriano; Busquets, Xavi, Iniesta; Fábregas, Messi, Sánchez. In panchina: Valdes, Bartra, Keita, Thiago Alcantara, Cuenca, Pedro, Tello. Allenatore: Guardiola

  • Real Madrid, Mourinho rinnova fino al 2016

    Real Madrid, Mourinho rinnova fino al 2016

    Il bello deve ancora venire. Verrebbe da dire questo all’annuncio dei Blancos di Spagna circa il rinnovo fino al 2016 dello Special One. Due anni che vanno ad aggiungersi al post 2014, data designata in precedenza come termine del lavoro di Mourinho all’interno del Real. Il portoghese ha convinto anche il tifoso più scettico riguardo la dote che porta con sé in ciascun club che allena: tituli. Un decennio fa era impegnato in Portogallo, dirimpettaio della terra iberica ma lontano anni luce dalla fama che ora può decantare in ogni Paese in cui risiede. Sia che si trovi a Oporto, in Inghilterra, in Italia, o in Spagna, Mou è da sempre riconosciuto come lo Special One. Dopo esser arrivato su una delle panchine più prestigiose d’Europa, il vate è pronto a cogliere il trionfo più importante.

    Non c’è due senza tre. Semplice proverbio, che va letto come tale, ma che ancora oggi è capace di rivestire una fetta concreta della realtà. Sono tanti i luoghi comuni che popolano il mondo del calcio, tra leggi non scritte e divinità non meglio precisate. Mourinho sta rincorrendo un sogno che ormai conosce alla perfezione sotto ogni suo aspetto. Oltre ad esserne protagonista, ne vuole diventare il primo regista. Nella sua bacheca personale può abbracciare due Champions. E la terza? Appunto.

    jose mourinho | © Denis Doyle/Getty Images

    Se lo chiamano Special One un motivo ci sarà. Chissà se Mourinho avrà letto “La solitudine dei numeri primi”. O meglio, se Paolo Giordano sia stato in qualche modo influenzato dalla cavalcata del portoghese. Disarmante, continua. Una Champions incredibile nel 2004 con il Porto. Lo sbarco in Inghilterra, dove forse ha superato alcune leggende come Cesare o l’ammiraglio Nelson. Altre sfide lo attendono in Italia, dove sbarca alla corte di Massimo Moratti. La prima conferenza diventa nel giro di poche ore un must. Forse non servivano le dimostrazioni pratiche per riconoscere come Mourinho non sia decisamente un pirla, ma il triplete nerazzurro del 2009 è in ogni caso a disposizione di chiunque voglia toccare la mano di Re Mida.

    Saluta Milano e l’Italia a modo suo, da vincente. Lo aspetta ulteriore gloria, fama Reale. Il primo anno è deludente per i suoi standard. Perde clamorosamente il duello con il Barca, sia in campionato che in Champions. In pochi si ricorderanno la vittoria in Copa del Rey, lui stesso forse non se ne ricorderà più in un prossimo futuro. La stagione successiva sarà invece la rivincita quasi perfetta. Il Nou Camp è espugnato, la Liga conquistata, Guardiola affondato. Tre vittorie in una sola notte. Niente male, se difronte si hanno i blaugrana. Il resto della storia è soltanto per gli amanti delle statistiche. Cento punti (record), 121 gol (record). La solitudine dei numeri primi, appunto.

  • Scandalo Liga, il biscotto tra Rayo e Granada fa retrocedere il Villareal

    Scandalo Liga, il biscotto tra Rayo e Granada fa retrocedere il Villareal

    Un altro scandalo sconvolge il mondo del calcio. Stavolta non siamo in Italia ma bensì in Spagna dove nell’ultima giornata della Liga è avvenuto ciò che non dovrebbe mai accadere in un campo di calcio. Infatti un giocatore del Rayo Vallecano, squadra che doveva vincere per salvarsi, avrebbe chiesto agli avversari di far segnare la propria squadra e subito dopo è arrivato il goal richiesto. A pagare per questa combine è stato il Villareal, che retrocede in seconda divisione dopo la sconfitta con l’Atletico. Ma riavvolgiamo il nastro a prima che iniziassero le partite.

    LOTTA SALVEZZA – Prima dell’inizio del 38esimo turno della Liga spagnola, la classifica vedeva ben 4 squadre coinvolte nella lotta salvezza e stiamo parlando nell’ordine di Granada (42pt), Villareal (41pt), Saragozza (40pt) e Rayo Vallecano (40pt). Di queste 4 squadre solo una sarebbe retrocessa come terzultima accompagnando in seconda divisione le altre due squadre già matematicamente retrocesse ovvero Santander e Sporting Gijon.

    Villareal retrocede © JOSE JORDAN/AFP/GettyImages

    Ma dallo scandalo che è balzato fuori, possiamo tranquillamente dire che a retrocedere non è stato chi se lo meritava (Rayo Vallecano) ma il Villareal di Giuseppe Rossi. Il sottomarino giallo, autore di una stagione deludente che lo ha visto ai nastri di partenza dell’ultima Champions, non è riuscito a vincere nell’ultima partita di campionato contro l’Atletico Madrid che si è imposto 1-0 con il solito Falcao a due minuti dal novantesimo. Il Saragozza ha legittimato la sua salvezza andando a vincere 2-0 a Getafe.

    SALVEZZA SU RICHIESTA – Ed ecco che arriviamo alla partita incriminata, Rayo Vallecano – Granada, punteggio bloccato sullo 0-0 fino ad un paio di minuti dal termine. Con il pareggio il Granada sarebbe salvo così come il Villareal, ma a questo punto entra in scena Michu: “L’Atletico ha segnato, fateci fare un gol così ci salviamo insieme“, queste le parole pronunciate dal centrocampista del Rayo per convincere i difensori avversari a farli segnare. Lo stesso Michu ha ammesso di aver richiesto l’aiutino degli avversari. E che aiutino visto che subito dopo la richiesta arriva il gol del Rayo firmato Raul Tamudo. Il biscotto è servito. Entrambe le squadre salve a discapito del sottomarino giallo che dopo anni gloriosi retrocede in seconda divisione.

  • Spagna tegola Puyol, addio Europeo

    Spagna tegola Puyol, addio Europeo

    Brutte notizie per la Spagna di Vicente del Bosque. Ad un mese dall’inizio dei campionati europei in Polonia e Ucraina, le furie rosse perdono per un infortunio al ginocchio destro Carles Puyol, capitano del Barcellona e pilastro della difesa della nazionale spagnola. Ecco il commento del ct spagnolo Vicente Del Bosque riguardo all’infortunio del difensore blaugrana: “La perdita di Puyol per gli Europei è una brutta battuta d’arresto“.

    GINOCCHIO KO – Lo scorso sabato sera durante il penultimo turno della Liga, Carles Puyol ha giocato con il suo Barcellona al Camp Nou nel derby contro l’Espanyol, vinto dai blaugrana 4-0 grazie alle quattro reti realizzate da un Lionel Messi sempre più capocannoniere incontrastato della Liga con 50 reti. Dopo la partita, tra l’altro giocata per intero dal catalano, il 34enne difensore della nazionale spagnola si è sottoposto ad alcuni esami e ha deciso di operarsi in artroscopia il prossimo sabato. I tempi di recupero sono stimati intorno alle sei settimane e ciò vorrebbe dire addio ai campionati europei (iniziano l’8 giugno) dove la Spagna difenderà il titolo di campione d’europa conquistato 4 anni orsono in Austria e Svizzera.

    Carles Puyol © Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images

    Brutte notizie anche per il Barcellona, infatti il capitano catalano salterà le ultime due partite stagionali dei blaugrana tra cui la finale di coppa del re, ultima partita di Pep Guardiola da allenatore del Barça. La finale di coppa del re è in programma il prossimo 25 maggio al Vicente Calderon di Madrid e il Barcellona, squadra di cui Puyol è capitano dalla stagione 2003-2004, sfiderà per il titolo l’Atlhetic Bilbao di Marcelo Bielsa.

    Buone notizie invece per l‘Italia di Cesare Prandelli, che nel suo match d’esordio ed in programma il prossimo 10 giugno affronterà proprio la Spagna campione in carica. All’assenza di Carles Puyol potrebbe aggiungersi anche quella di David Villa,  infortunato da molti mesi e capocannoniere ad Euro 2008.

  • Addio Guardiola, omaggio Camp Nou. Rissa in Granada-Real Madrid

    Addio Guardiola, omaggio Camp Nou. Rissa in Granada-Real Madrid

    Le lacrime,  gli applausi, i cori, i ricordi ,c’è tutto nel saluto dell’intero Camp Nou nell’”addio Guardiola day. Stadio esaurito, 99.000 spettatori pronti a rendere omaggio al tecnico dai 13 trofei vinti con supremazia assoluta.  BarcellonaEspanyol è solo la cornice di questo grande giorno, i blaugrana salutano la storia, l’uomo del “tiki-taca”, il tecnico dei record, l’ allenatore che ha rivoluzionato l’approccio al calcio.

    Finisce fra gli applausi quindi, lo staordinario ciclo di Pep Guardiola sulla panchina del Barcellona. Come non apprezzare un allenatore di questa entità. Il modo con cui ha rivoluzionato l’ idea di calcio, il modo con cui ha manifestato la netta supremazia in questi anni, il modo con cui ha saputo dare meriti agli avversari anche quando questi magari non lo meritavano. Mai una parola fuori posto, mai un comportamento fuori dalle righe, Guardiola ha insegnato a tutto il panorama calcistico e sportivo il senso civico e etico del mondo del calcio. Anche i giocatori del Barcellona hanno voluto rendere omaggio al proprio’allenatore, festeggiandolo sul campo e dedicandogli un girotondo a centrocampo con staff e dirigenza. Lacrime d’ addio, ma allo stesso tempo lacrime di gioia per aver condiviso un capitolo che rimarrà scritto sia nella storia blaugrana, sia in quello dell’ intero panorama calcistico internazionale.

    Pep Guardiola © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Il tecnico catalano visibilmente provato dall’affetto dell’intero Camp Nou ha così commentato: “Non mi perderete mai tutto questo durerà una vita, me lo porterò sempre dietro. La vita mi ha fatto un bel regalo”. Non ci rimane altro che unirci agli applausi e sperare che questo sia solo un arrivederci. Per la cronaca, la partita è terminata 4-0 in favore dei blaugrana con l’ennesimo show stagionale di Lionel Messi, giunto a quota 50 reti nella Liga. Altro record per il fuoriclasse argentino dunque.

    Tutt’altro spettacolo ha offerto la sfida tra Granada e Real Madrid. Al termine della gara gli animi si sono surriscaldati. I giocatori del Granada, sostenuti dai propri tifosi, hanno preso di mira l’arbitro, reo  di aver assegnato un rigore al Real Madrid inesistente, consegnado così il 2-1 finale agli uomini di Mourinho.

    I giocatori del Granada hanno circondato il direttore di gara Clos Gomez. Nella mischia si è fatto strada Dani Benitez, il quale  è riuscito a lanciare una bottiglia verso l’arbitro colpendolo al viso. Ora la squadra di Pozzo, rischia grosso. Si attendono  tremende sanzioni sia per il club,che per il giocatore.

    Addio Guardiola, il tributo del Camp Nou Video Youtube
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    Video bottiglia in testa all’arbitro in Granada Real Madrid
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  • Real Madrid campione, Mourinho trionfa nella Liga

    Real Madrid campione, Mourinho trionfa nella Liga

    Il Real Madrid è campione di Spagna. Mourinho centra l’impresa. Tutto facile per i Blancos nella sfida contro l’Athletic Bilbao di Bielsa. Gara già archiviata nei primi venti minuti, grazie ai gol di Ozil e Higuain. Nella ripresa arriva la firma di Cristiano Ronaldo sullo scudetto numero 32 della storia madrilena, nuovo record all’interno dei confini nazionali. Le merengues interrompono così il dominio blaugrana che durava incontrastato dall’avvento di Pep Guardiola. Dopo aver conquistato il successo nella Liga però, il Real non ha alcuna intenzione di fermarsi. Per il prossimo anno l’obiettivo neanche tanto nascosto è quello di vincere la decima Coppa Campioni dell’incredibile storia real. Anche perché il vate di Setubal non se ne andrà fin quando non salirà nuovamente sul tetto più alto d’Europa.

    RE NUDO – Nonostante la vittoria di ieri sul Malaga per 4-1, il Barcellona deve inchinarsi ai nuovi padroni di Spagna. La squadra della capitale ha dimostrato nel corso della stagione di essere la più regolare, qualità che le ha permesso di superare i marziani blaugrana. La regolarità in campionato è stata sempre una delle armi migliori sfoderate dalle squadre di Mourinho, e spesso è risultato decisivo nella conquista finale del titolo. Ruolino di marcia impressionante quello del Real Madrid: 30 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte in 36 partite, raggiunta quota 94 punti, ancora in corsa per raggiungere quota 100 punti qualora dovessero arrivare altri due vittorie nei rimanenti match. Record che verrebbe strappato indovinate a chi? Al Barcellona di Pep Guardiola, che nella stagione 2009-2010 si fermò a 99 punti.

    jose mourinho | © AFP PHOTO / CESAR MANSO

    SPECIAL FOUR – Ieri José Mourinho è entrato ufficialmente nella storia. Non che non ci fosse già, sia chiaro. Il successo nella Liga però lo porta ad essere l’unico allenatore ad aver vinto i tre titoli nei tre più grandi campionati europei: Premier, Italia, Liga. Senza dimenticare come l’ex tecnico nerazzurro avesse iniziato la propria carriera nel Porto, conquistando anche lo scudetto insieme ad una memorabile Champions League per i portoghesi. Special One? No, Special Four.

    RONALDO –  E’ indiscutibile che la stella di questo Real sia il fuoriclasse lusitano Cristiano Ronaldo. Oltre ai gol segnati quest’anno in campionato (con la rete di ieri è salito a quota 44 in 36 match), CR7 è stato l’uomo del Clasico più importante di tutta la stagione, quello disputato il 21 aprile scorso e che ha visto trionfare per la prima volta gli uomini di Mourinho dopo quasi due anni (se si esclude la finale di Copa del Rey, vinta ai supplementari la scorsa stagione). La rete del 2-1 nel tempio blaugrana ha sancito definitivamente il sorpasso dei Blancos. Non si confermerà forse come Pichichi, ma vestirà il titolo di campione con la camiseta bianca. Le prime volte non finiscono mai.