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  • Derby di Madrid, ultima chiamata per il Real

    Derby di Madrid, ultima chiamata per il Real

    Mentre si parla del futuro sempre più lontano dalla Spagna di Mourinho, in terra iberica c’è grande attesa per il Derby di Madrid. Cristiano Ronaldo contro Radamel Falcao. Due grandi giocatori a confronto. Il primo, finalista per la conquista del Pallone d’Oro, il secondo grande escluso proprio dal trofeo personale nonostante abbia trascinato a suon di gol la sua squadra alla conquista dell’Europa League e della Supercoppa Europea (ridicolizzando il Chelsea vincitore della Champions League). I ragazzi dello Special One, dopo aver perso l’ultima sfida della Liga contro il Betis, non possono più sbagliare e sono obbligati a vincere se vogliono tenere vive le speranze di recuperare i “cugini” e il Barcellona, che sembrano fare un campionato a se. In caso di sconfitta, diventerebbe estremamente difficile una rimonta.

    SIMEONE – Il tecnico dell’Atletico Madrid crede nell’impresa e nella vittoria, con la possibilità di portarsi addirittura a +11 in classifica. L’ex centrocampista della Lazio sembra carico per la grande sfida e l’unica sua paura è l’eccesso di autostima con conseguente rilassamento in campo. Si affiderà come sempre al bomber colombiano a cui consegnerà le chiavi dell’attacco biancorosso. El Cholosa che la sua squadra parte favorita stanotte e l’obiettivo minimo sarà portare a casa almeno un punto, che permetterebbe di lasciare invariate le distanze in classifica.

    Jose Mourinho
    Mou deve vincere contro l’Atletico Madrid © Pierre-Philippe Marcou/Afp/Getty Images

    MOURINHO – Clima diversa invece sull’altra sponda di Madrid, con l’ex tecnico dell’Inter fischiato dai suoi stessi tifosi per il brutto avvio di stagione nella Liga. Il -11 sul Barcellona è difficile da digerire per i tifosi blancos, soprattutto dopo aver vinto lo scorso campionato. Mou come sempre, incassa tutte le critiche e cerca di lasciare i suoi giocatori più tranquilli. Il Real ha bisogno assoluto di una vittoria per tornare in corsa almeno per il secondo posto. Non escludiamo qualche grossa novità nella formazione iniziale, con lo Special One nulla è scontato, neanche in un Derby!

    I PRECEDENTI – Il recente passato dice che l’Atletico Madrid non vince una stracittadina da ben 13 anni. Questo può risultare un fattore rischioso, che potrebbe mettere una pressione eccessiva ai suoi ragazzi di Simeone, anche se lo stesso tecnico dei biancorossi ci tiene a sottolineare che in palio ci sono tre punti e che proseguire la striscia positiva è più importante del Derby, non snobbando i rivali che nonostante il divario in classifica possono contare su tanti campioni in grado di cambiare il corso di un match.

    Nelle ultime otto sfide in Liga tra le due squadre, troviamo ben sette vittorie merengues. Impressionante il doppio 4-1 rifilato dai blancos la scorsa stagione ai rivali. I numeri sono destinati a cambiare e questo Derby può regalare grosse sorprese.

  • Premier League regina degli sponsor. Barca club più pagato

    Premier League regina degli sponsor. Barca club più pagato

    La Premier League è il campionato nazionale che più guadagna dagli sponsor commerciali, quelli che campeggiano sulle maglie per intenderci. Il dominio della Premier è emerso da uno studio condotto da Sport+Markt che ha preso in considerazione i 6 campionati più rappresentativi in Europa ovvero Premier League, Liga, Ligue 1, Serie A, Bundesliga ed Eredivisie. Come detto il campionato nazionale che guadagna di più dagli sponsor sulle maglie è quello inglese che con le sue 20 squadre totalizza un ricavo complessivo di 148,7 milioni, una media di quasi 7,5 milioni per club molto significativa. Tuttavia il club più pagato non è inglese ma spagnolo dato che il Barcellona, riceve dal suo sponsor (Qatar Foundation) 30 milioni a stagione, un pò di più rispetto ai top club inglesi come Manchester United e Liverpool i quali percepiscono dai loro rispettivi sponsor (Aon e Standard Chartered) circa 25 milioni all’anno.

    Maglia Barcellona
    Qatar Foundation sponsor ufficiale Barcellona © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Nella speciale classifica dei campionati comandata dalla Premier, al secondo posto vi è la Bundesliga che totalizza con gli sponsor circa 120 milioni di euro, 30 in meno della Premier ma considerando che il numero di squadre tedesche è 18 e non 20 come oltremanica, possiamo dire che la media tedesca (6,67 milioni per club) non è troppo distante da quella inglese. Dopo Premier e Bundesliga, troviamo la nostra cara Serie A con 82,8 milioni complessivi e una media di poco più di 4 milioni di euro per club. In particolare il club italiano che riceve il maggior compenso dallo sponsor ufficiale è la Juventus legata alla Jeep da un contratto di 13 milioni annui. Segue l’Inter che dalla Pirelli percepisce poco meno della Juve ovvero 12,5 milioni mentre a chiudere il podio dei club italiani troviamo il Milan, il cui sodalizio con la Fly Emirates frutta 12 milioni di euro all’anno.

    La Liga spagnola si trova al quarto posto di questa speciale classifica con un totale complessivo di 78,7 milioni. Considerando che 30 li percepisce il Barça e che la Bwin ne garantisce 23 al Real Madrid possiamo intuire che quasi il 70% dei ricavi complessivi della Liga proviene dai 2 top club sopra citati. Chiudono la classifica rispettivamente al quinto e al sesto posto la Ligue 1 con 53,2 milioni e il campionato olandese, meglio conosciuto come Eredivisie, con i suoi 39,8 milioni.

     

  • Messi e Ronaldo show al Camp Nou, Barcellona-Real Madrid 2-2

    Messi e Ronaldo show al Camp Nou, Barcellona-Real Madrid 2-2

    Tanto per cambiare ancora loro, sempre e solo loro due; il “Clasico” di Spagna non difetterebbe certo di campioni neanche nel peggior momento di emergenza, ma questa volta Leo Messi e Cristiano Ronaldo hanno voluto strafare, monopolizzando anche il tabellino dei marcatori e firmando esclusivamente il 2-2 finale di domenica sera.

    “Griffare” i big matches non è mai stato un problema, e il loro nome è spesso comparso tra quelli dei rispettivi compagni di reparto e di squadra che hanno segnato in questo oramai “epico“ match, simbolo della Liga, e spesso replicato in Coppa del Re e in Champions League; tuttavia il “monopolio” del gol instaurato dai due assi nel match di ieri fa di loro ancora una volta e forse definitivamente i simboli odierni di Barcellona e Real Madrid e i protagonisti di questo esaltante dualismo, che non mancherà di riproporsi in chiave Pallone d’ Oro.

    Ala col vizio del goal il portoghese, numero dieci prestato ai fasti e allo score da centravanti l’argentino, anche se nati calcisticamente non propriamente “sotto” la porta avversaria, sarebbe davvero un delitto schierarli troppo lontano dai pali avversari perché come finalizzano loro non finalizza nessuno.

    Ronaldo ha aperto le danze trafiggendo sul suo palo il non incolpevole portiere avversario con una rasoiata mancina; è toccato a Messi pareggiare di rapina approfittando dell’indecisione della difesa dei blancos, e bucare ancora Casillas su calcio di punizione; ha chiuso i conti poi il portoghese entrando in area e trafiggendo Valdes su splendido invito di Ozil.
    E pazienza se grazie al pareggio finale l’Atletico Madrid si appaia al Barcellona capolista: per una volta ancora l’attenzione è calamitata dai protagonisti e non dalla trama della partita.

    Messi e Ronaldo
    Messi e Ronaldo © LLUIS GENE/AFP/GettyImages

    Difficile immaginare le due grandi di Spagna senza di loro, difficile privarsi di entrambi anche in presenza di proposte di mercato indecenti, a testimonianza che in campo ci vanno sempre e comunque i calciatori e che forse la tattica e tutto il resto non sono poi determinanti come i loro interpreti, soprattutto se trattasi di campioni di questo calibro. Difficile è domandarsi chi è il migliore, sbagliato decidere per quale dei due tifare, forse inutile…meglio vederli entrambi in campo e godersi lo spettacolo.
    Facile, molto facile allenare quando in squadra si ha chi la partita te la risolve in un attimo.

    Interessante, molto interessante sarebbe vederli entrambi all’opera in un campionato maggiormente tattico e con le difese un po’ meno allegre, giusto per togliersi lo sfizio, e magari fare ammenda subito dopo per “lesa maestà”.

    Tornando a loro, Cristiano e Leo, è giusto probabilmente augurargli una consacrazione anche a livello di Nazionale, più difficile soprattutto per il portoghese, perché permetterebbe all’argentino di eguagliare e magari di superare il mitico Maradona, mentre a Cristiano Ronaldo di divenire il giocatore portoghese più rappresentativo di tutti i tempi.

    In ogni caso, e comunque vada a finire, noi appassionati non ci perderemo neanche una virgola dei prossimi episodi di questa splendida storia calcistica…

    I GOL DI BARCELLONA-REAL MADRID

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  • Barcellona-Real Madrid, per la Liga o per l’onore?

    Barcellona-Real Madrid, per la Liga o per l’onore?

    Mentre in Italia la domenica del sei ottobre 2012 vedrà alla ribalta il derby di Milano, stracittadina dalle belle speranze scudettate, in Spagna, sarà la giornata del “Clasico”, col Real Madrid ospite della capolista Barcellona. Si gioca l’edizione numero 165 del match dei match iberici e l’attesa è come sempre spasmodica: impazzano i pronostici e il totomarcatori in città e in tutto il paese; si va in campo per la vittoria sportiva e non solo.

    Fa specie però che alla settima giornata di andata della Liga spagnola questo match possa rappresentare l’ultima spiaggia per i blancos, se non meno, ma otto punti di distacco dal Barcellona a poco più di un mese dall’inizio della stagione sono davvero tanti per gli uomini di Mourinho. Al Camp Nou i padroni di casa potrebbero sulla carta avere due risultati a disposizione, qualora non volessero spingere troppo sull’acceleratore e accontentarsi di un pareggio: mantenere infatti lo stesso distacco dagli storici rivali andrebbe forse ugualmente bene: neanche i più ottimisti blaugrana ad oggi avrebbero sperato in questo vantaggio sul Real, così come di avere già un match-point a questo punto della stagione.

    Mourinho, da buono psicologo prima che da allenatore esperto, è ben conscio della situazione e sa che l’avvio stentato dei suoi in campionato rende inutile caricare di ulteriori tensioni la vigilia. Nella sua conferenza stampa, insolitamente rilassata, il portoghese ha parlato del match col Barcellona come di uno scontro speciale, ma che vale sempre tre punti (peccato che pesino come un macigno sulle spalle del Real, già pesantemente lontano dal vertice); da contraltare, a detta del tecnico, la rinnovata mentalità e concentrazione ritrovata dai suoi dopo gli svarioni iniziali, e indiscutibilmente un Cristiano Ronaldo reduce da due triplette che fa sempre paura. Un po’ di sana pretattica per nascondere sino all’ultimo i propositi di formazione ci permettono comunque di ipotizzare il solito Real con tre mezzepunte alle spalle di un centravanti (Higuain o Benzema?…il dubbio vero forse è proprio questo).

    Messi e Cristiano Ronaldo
    Messi e Cristiano Ronaldo © David Ramos/Getty Images

    In casa Barcellona, dato per buono il vantaggio psicologico con cui gli uomini di Vilanova potranno approcciarsi al match, tiene banco la possibile indisponibilità di Piquè al centro della difesa; eventualità questa, che sommata alla certa assenza di Puyol, fuori uso dopo il rovinoso infortunio rimediato in Champions, potrebbe dare più di qualche grattacapo ai blaugrana in fase di contenimento. L’ipotesi di schierare come coppia centrale di difesa Mascherano e Song, di fatto dei centrocampisti con in più poco minutaggio contemporaneo all’attivo è il punto interrogativo principale che affligge i padroni di casa, fermo restando che il Barça, almeno con Guardiola, ci ha abituati a tutto, anche a vari ribaltoni di ruolo, senza perdere mai colpi. In ogni caso centrocampo e attacco sono sempre tra i migliori d’Europa, e basterebbero il proverbiale palleggio e i colpi dei fuoriclasse là davanti a schiacciare qualsiasi avversario e a ricacciarlo nella sua metà campo.

    Sarà ancora una volta scontro tra giocolieri come Ronaldo e Messi, contendenti a singolar tenzone anche per la classifica cannonieri e per il Pallone d’Oro; saranno ancora minacce e promesse di manite sbeffeggianti; sarà ancora una “corrida” con colpi di fioretto e …dita negli occhi del rivale? (Vilanova è avvisato); sarà la bolgia del Camp Nou pronta a inebriare i propri beniamini e a stordire gli ospiti; sarà ancora una volta l’orgoglio della Catalunya contro la Spagna; sarà come sempre ”El Clasico”. Ovviamente da non perdere.

  • La terza vita di Eric Abidal. Il francese inserito nelle liste Champions

    La terza vita di Eric Abidal. Il francese inserito nelle liste Champions

    Sembrava giunto a fine carriera dopo il secondo stop nel giro di due anni a causa di un tumore a fegato. Nella primavera 2011 ci fu un primo intervento per togliere il tumore con un recupero lampo. Infatti, dopo appena due mesi era già in campo e aiutò i compagni a conquistare la Champions League. Un anno dopo, stesso periodo, nuova operazione, stavolta il trapianto del fegato e nuovo recupero che per il medico inizialmente pare irrealizzabile ma con l’avanzare dei giorni diventa sempre più possibile, con il suo club che lo inserisce nella lista Uefa per le partite europee. Questa è la storia di Eric Abidal, difensore francese che da marzo 2011 lotta contro un tumore ma non molla la sua passione per il calcio. Un esempio per giovani e non.

    IL CALVARIO – Il 15 marzo 2011 gli viene diagnosticato un tumore al fegato e venne operato due giorni dopo. Il giocatore riuscì nell’impresa di tornare sui campi da gioco dopo neanche due mesi dall’operazione e giocò tutta la finale di Champions League il 28 maggio. Il 18 gennaio il Barcellona decide di rinnovare il contratto ad Eric Abidal fino a giugno 2014 e tutto sembra andare per il meglio, ma ad un anno esatto dall’operazione, arriva l’annuncio che il giocatore sarà costretto di li a poco a tornare sotto i ferri per il trapianto del fegato mettendo a serio rischio la sua carriera visto che, come annunciato dall’epatologo del giocatore, il francese dovrà stare costantemente sotto controllo per la diminuzione drastica delle difese immunitarie. Il 10 aprile quindi il difensore subisce un’intervento da nove per il trapianto del fegato, donato dal cugino Gerard.
    Il 31 maggio, Juan Carlos Garcia-Valdecas, il chirurgo che l’ha operato, non esclude un ritorno sui campi da gioco di Abidal. Ed arriviamo alla notizia fresca, con il club blaugrana che decide di inserire il giocatore nella lista europea.

    Eric Abidal © David Ramos/Getty Images

    IL RITORNO – Dimesso dall’ospedale a maggio con recupero variabile dai 3 ai 6 mesi, il nazionale francese ha già assistito dalla panchina alla prima partita della stagione della Liga a dimostrazione che il difensore è entrato nell’ottica delle idee di tornare nuovamente in campo e di aumentare le attuali 188 presenze con la maglia del Barcellona. Bentornato Abidal.

  • Giallo Cristiano Ronaldo “al Real non sono felice”

    Giallo Cristiano Ronaldo “al Real non sono felice”

    In casa Real Madrid scoppia il caso Cristiano Ronaldo. L’uomo da 60 gol stagionali, il giocatore con la media gol di una rete a partita con il club spagnolo avrebbe esternato il suo malcontento in società. Un fulmine a ciel sereno per i blancos. Come suo solito, Ronaldo ha trascinato la squadra alla vittoria contro il Granada con una doppietta per poi sfogarsi davanti ai microfoni iberici, alimentando una polemica contro qualche personaggio scomodo all’interno della società che starebbe creando malumore nel fuoriclasse portoghese. Cristiano Ronaldo ha aggiunto inoltre di aver già parlato apertamente di questo problema con i vertici societari. Il giocatore avrebbe mostrato i primi sintomi si sofferenza a partire dalla sfida di ritorno di Supercoppa Spagnola contro il Barcellona quando dopo il gol ha esultato mettendo il dito davanti al naso, come se volesse zittire qualcuno.

    E’ partita subito la caccia al “colpevole”. Ronaldo ha immediatamente smentito che questo malessere sia stato causato per il mancato premio di “Miglior Giocatore Europeo” durante i sorteggi per i gironi della Champions League, andato poi allo spagnolo Iniesta. Secondo i media spagnoli allora rimane un solo colpevole, tale Jose Mourinho. Artefice del triplete interista e dell’ultima vittoria nella Liga Spagnola. Naturalmente non ci sarebbero certezze davanti al nome del tecnico portoghese e non viene esclusa nessuna persona all’interno del club. L’unico fatto sicuro è che questo caso va risolto il prima possibile, onde evitare di creare un malcontento generale nello spogliatoio merengues.

    Cristiano Ronaldo © DANI POZO/AFP/GettyImages

    Cristiano Ronaldo ha detto che ora penserà solo alla nazionale, quindi nuovi sviluppi sulla vicenda sono previsti per la settimana prossima quando il giocatore rientrerà a Madrid. Che sia un “mal di pancia” studiato per chiedere la cessione a giugno o addirittura a gennaio?

    E siccome il mercato non dorme mai, già si pensa che gli sceicchi (Manchester City e Paris Saint Germain) siano disposti a presentare delle mega offerte per strappare Ronaldo al Real Madrid. Per ora è solo fantamercato, ma è proprio da queste situazioni che nascono le trattative di mercato più importanti.

    In questo video le dichiarazioni di Cristiano Ronaldo nel post-partita Real Madrid-Getafe
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  • Real Madrid-Barcellona 2-1, la rivincita di Mourinho e Ronaldo

    Real Madrid-Barcellona 2-1, la rivincita di Mourinho e Ronaldo

    Qualcosa è cambiato ieri in Spagna. Non perché Real Madrid-Barcellona è terminata 2-1 in favore delle merengues che si sono aggiudicate così la Supercoppa. E’ cambiato il rapporto di forza tra le due formazioni. Negli ultimi 4 anni (e forse più) mai i Blancos aveva dettato legge in campo contro i blaugrana come ieri sera al Bernabeu. Un primo tempo da sogno, avanti 2-0 quando non era ancora scoccato il 20′ minuto di gara. L’andata del Clasico forse aveva dato spazio a giudizi troppo affrettati. E forse è presto anche per parlare di un Barca diverso rispetto a quello costruito da Guardiola perché una partita singola non può e non deve essere pretesto di un’analisi definitiva. Certo è che Tito, nonostante sia stato suo vice per cinque anni (compresa l’avventura nel Barcellona B), non è come Pep.

    Cosa è mancato al Barcellona Una delle armi letali del Barca, ciò che più rendevano la squadra catalana una fuoriserie, era quella di riuscire a giocare nello spazio di 30 metri. Una (ac)cortezzache garantiva il pressing furioso degli uomini vestiti in blaugrana ed un fraseggio impressionante, reso semplice e perfetto dalla distanza pressoché minima che il pallone doveva percorrere ogni volta per cambiare padrone. Il Barcellona del Camp Nou invece è stata una squadra lunga, cosa che nel recente passato succedeva di rado, specialmente se il match metteva in palio un trofeo. E non lasciatevi ingannare dal fatto che i ragazzi di Tito abbiano giocato in 10 uomini per colpa dell’espulsione di Adriano al 30′ del primo tempo. Il tabellino del Bernabeu segnava già 2-0 per le merengues.

    gonzalo higuain | ©David Ramos/Getty Images

    Real super Non è stata una vigilia semplice per Mourinho. Mai al vate di Setubal era capitato di restare a secco di vittorie dopo 3 partite consecutive. In più dalla Spagna giungevano voci non rassicuranti in merito alla situazione dello spogliatoio madrileno, con Ramos e Casillas a recitare la parte di ribelli contro gli strilli del tecnico portoghese all’indomani della sconfitta rimediata sul campo del Getafe lo scorso fine settimana. Come si è detto un Real super, incontenibile durante la prima frazione di gioco, cinico e spietato nel capitalizzare al meglio gli errori insoliti della difesa ospite (Mascherano su tutti). I gol sono arrivati dal Pepita Higuain e Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse portoghese si è resto protagonista di un gol eccezionale, da playstation, grazie sopratutto all’incredibile controllo di tacco col quale si è bevuto Piquè prima di insaccare il 2-0.

    Messi non basta Stavolta il Pallone d’oro esce sconfitto. Inutile il sesto gol stagionale in quattro partite fin qui disputate, una punizione telecomandata da 25 metri che aveva riacceso le speranze blaugrana al termine del primo tempo. Messi raggiunge quota 15 gol in tutti i Clasici fin qui disputati, affiancando Raul e mettendo nel mirino Di Stefano (primo con 18 reti).

    Il tabellino di Real Madrid-Barcellona 2-1
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Ramos, Pepe, Marcelo, Xabi Alonso, Khedira, Di Maria (78′ Callejon s.v.), Ozil (83′ Modric), Ronaldo, Higuain (81′ Benzema).  Allenatore: Jose Mourinho.
    Barcellona (4-3-3): Valdes, Adriano, Mascherano, Piquè, Jordi Alba, Xavi, Busquets (75′ Song), Iniesta, Sanchez (32′ Montoya), Messi, Pedro (81′ Tello). Allenatore: Tito Vilanova.

    Gli highlights della partita
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  • Real Madrid-Barcellona, Clasico da vincere per Mourinho

    Real Madrid-Barcellona, Clasico da vincere per Mourinho

    Stasera al Bernabeu si gioca il ritorno della Supercoppa di Spagna Real Madrid-Barcellona. Sette giorni fa al Camp Nou i blaugrana vinsero per 3-2 grazie alla prova superlativa di Iniesta. Sette giorni dopo il Clasico vale molto più di quanto non dica il calendario. Da una parte c’è una squadra non più guidata dal tecnico che l’ha resa quell’armata invincibile, ma riesce ugualmente a mantenere i suoi canoni di bellezza assoluta. Dall’altra invece c’è un Real ferito. Con la Liga appena cominciata sono già 5 i punti che separano le merengues dai catalani. La sconfitta contro il Getafe ha evidenziato un Mourinho particolarmente nervoso, una rarità considerando le abitudini del portoghese. Vincere la Supercoppa significherebbe togliersi da una pericolosa empasse. Perderla invece rafforzerebbe la leadership di Tito Vilanova all’interno del clan blaugrana con il rischio di vivere una stagione già segnata. Ma forse è troppo presto per dirlo, in fondo non è ancora arrivato il mese di settembre.

    Dentro Di MariaE’ questa la novità più sostanziale dell’undici di Mourinho rispetto alla gara d’andata. L’argentino prende il posto di Callejon posizionandosi sulla fascia destra. Al centro dell’attacco Higuain continua ad essere preferito a Benzema. Il nuovo arrivato Modric partirà dalla panchina, visto e considerato come Ozil sia tutt’ora il titolare indiscusso nel ruolo di trequartista, e che difficilmente il vate di Setubal deciderà di privarsi di Xabi Alonso in cabina di regia. In difesa importante rientro di Pepe al fianco di Ramos, con Coentrao confermato dal primo minuto al posto del brasiliano Marcelo.

    jose mourinho | ©Gonzalo Arroyo/Getty Images

    Tito e il primo trofeo Alzare un trofeo al Bernabeu non è da tutti, farlo con il Barcellona poi è un qualcosa di irripetibile. La Supercoppa di Spagna può essere per Tito Vilanova il primo trofeo da allenatore, dopo averne vinto 14 come vice di Guardiola. L’erede di Pep mantiene l’undici invariato rispetto al vittorioso match del Camp Nou, con la sola variabile di Jordi Alba a sinistra che rimpiazzerà Adriano. In attacco Tito prosegue con il trio Messi-Sanchez-Pedro, lasciando in panchina David Villa e il giovane talentuoso Tello.

    Le probabili formazioni di Real Madrid-Barcellona
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Pepe, Ramos, Coentrao, Xabi Alonso, Khedira, Ozil, Ronaldo, Di Maria, Higuain.
    A disposizione: Adan, Marcelo, Albiol, Diarra, Callejon, Modric, Benzema. Allenatore: Jose Mourinho.
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes, Dani Alvez, Piquè, Mascherano, Jordi Alba, Iniesta, Xavi, Busquets, Pedro, Messi, Sanchez.
    A disposizione: Pinto, Adriano, Puyol, Song, Fabregas, Tello, David Villa.

  • Barcellona-Real Madrid 3-2, Iniesta super

    Barcellona-Real Madrid 3-2, Iniesta super

    Mas que match. Che spettacolo ieri sera al Camp Nou, dove una folla di 91 mila spettatori ha assistito ad un Clasico memorabile. Barcellona-Real Madrid, l’andata della Supercoppa di Spagna, ha saputo raccontare l’essenza del calcio. Vincono i blaugrana di Tito Vilanova, bravo a ridare l’antica anima ai ragazzi orfani di Pep Guardiola. Un incontro di rara bellezza, terminato sul punteggio di 3-2. Il Real Madrid non affonda, segna due gol nel tempio catalano, ma la sensazione è quella di un Barca capace al ritorno di confermarsi superiore ai Blancos. Da sottolineare la prova stratosferica di Iniesta. In 90′ minuti il numero 8 blaugrana ha dipinto un capolavoro unico, proprio difronte al buon Mou. In fondo Barcellona-Real Madrid è anche la metafora della solitudine dei numeri primi.

    E’ e sarà un Barca leggermente diverso, ugualmente implacabile sul lato possesso palla, ma che ora non si vergogna dei lanci lunghi (vedi pareggio Pedro al 56′), senza sfociare sia chiaro nel canovaccio di sonettiana memoria. Sugli esterni non più centrocampisti ma esterni veri (Sanchez-Pedro), con la fantasia al 100% riportata nella zona centrale del campo (Xavi-Iniesta), una difesa a tre tornata in soffitta, e una freccia in più sulla corsia di sinistra (Jordi Alba). Et voilà, il Barcellona di sempre.

    lionel messi | ©LLUIS GENE/AFP/GettyImages

    Se da una parte c’è il solito Barca, dall’altra c’è il solito Ronaldo. D’accordo, il duello con Messi è terminato in parità (1 gol a testa), la differenza in campo però è stata abissale. Un solo tiro in porta per il portoghese, quello del vantaggio-beffa iniziale (colpo di testa su corner), con il Pallone d’Oro che risponde presente 15 minuti più tardi, realizzando il provvisorio 2-1. Ci vorrà un Real e un CR7 in versione Camp Nou aprile 2012 affinché i tifosi possano sperare nella rimonta fra 6 giorni al Bernabeu.

    Oltre a Iniesta, il Clasico di ieri ha avuto come protagonisti assoluti Casillas e Valdes. C’è il primo che toglie dalla rete il pallone del potenziale 4-1 blaugrana, e c’è l’altro che regala a Di Maria il gol del 3-2 tenendo così in vita l’undici di Mourinho in vista del match di ritorno.

    Da due giorni il vate di Setubal ha messo saggiamente le mani avanti sull’esito della Supercoppa, come se avesse già vaticinato la sconfitta dei suoi uomini, dimostrando ancora una volta di essere un passo avanti rispetto ai suoi colleghi. In ogni caso tutto questo interessa relativamente al Polifemo Tito, accecato da Mou lo scorso anno. C’è una tradizione importante da rispettare, un trofeo da regalare idealmente a Guardiola, passaggio di consegne perfetto tra il vecchio e il nuovo, sebbene sia più opportuno rovesciare la prospettiva.

    Il tabellino di Barcellona-Real Madrid 3-2 (andata della Supercoppa di Spagna 2012)
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes, Dani Alves, Pique, Mascherano, Adriano, Xavi (83′ Fabregas), Busquets, Iniesta, Pedro (86′ Alba), Messi, Sanchez (73′ Tello). Allenatore: Tito Vilanova.
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Albiol, Ramos, Coentrao, Khedira, Xabi Alonso, Callejon (65′ Di Maria), Ozil (81′ Marcelo), Cristiano Ronaldo, Benzema (60′ Higuain). Allenatore: Jose Mourinho.

    IL VIDEO DI BARCELLONA-REAL MADRID 3-2
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  • Barcellona-Real Madrid, prima sfida tra Tito e Mourinho

    Barcellona-Real Madrid, prima sfida tra Tito e Mourinho

    Il primo Clasico della stagione è arrivato. Al Camp Nou stasera si gioca l’andata della Supercoppa di Spagna, Barcellona-Real Madrid. Grande l’attesa per quella che è considerata come mas que match. Non a casa si affrontano non solo le due squadre più forti del Paese iberico, ma anche d’Europa (e verosimilmente del globo). Qualche cambiamento c’è stato, sopratutto in terra catalana. La leggenda di Pep Guardiola è appunto leggenda e non più realtà concreta. Al suo posto il vice Tito, il quale non pare esser imparentato con l’omonimo imperatore di Roma, sebbene la distanza geografica faccia presupporre il contrario. Mourinho è il solito Mourinho, lui non cambierà mai. Anzi no. Non è più Special, da pochi giorni è Unico, per sua stessa ammissione.

    Tito Vilanova ha riportato il Barcellona alle origini, liberandolo dai ghirigori tattici dell’ultimo Guardiola. Nella prima partita ufficiale della stagione, i blaugrana hanno battuto 5-1 la Real Sociedad, spendendo energie fisiche prossime allo zero. In difesa ci sarà la coppia Puyol-Pique, con Dani Alves a destra e il nuovo acquisto Jordi Alba a sinistra. Il modulo storico (4-3-3) presenta gli stessi interpreti anche a centrocampo: Sergi Busquets davanti alla difesa con Xavi e Iniesta insieme. Sugli esterni Sanchezdovrebbe giocare dal primo minuto a sinistra, mentre a destra agirà Pedro. Al centro dell’attacco non può mancare Messi, autore di una doppietta sabato scorso.

    tito vilanova | ©LLUIS GENE/AFP/GettyImages

    Il Real è identico a quello della scorsa stagione. Qualcosa potrebbe cambiare soltanto negli ultimi giorni di calciomercato, quando verrà definitivamente deciso il futuro di Kaka da una parte e quello di Modric dall’altra. Nel frattempo Sahin si è trasferito in prestito all’Arsenal. Il capitano Casillas in porta quindi, con Albiol e Ramos coppia centrale e Arbeloa-Coentrao terzini. Nel 4-2-3-1 del tecnico portoghese la cerniera di centrocampo sarà composta da Xabi Alonso e Khedira. Sulla linea dei trequartisti invece Ozil agirà ancora in posizione centrale, con Di Maria e Ronaldo larghi sulle fasce. Come nella prima giornata della Liga la maglia per l’attacco è stata assegnata al Pipita Higuain.

    LE PROBABILI FORMAZIONI DI BARCELLONA-REAL (andata Supercoppa di Spagna 2012)
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes, Dani Alves, Pique, Puyol, Jordi Alba, Xavi, Iniesta, Sergio Busquets, Pedro, Sanchez, Messi.
    A disposizione: Pinto, Mascherano, Adriano, Song, Fabregas, Tello, David Villa. Allenatore: Tito Vilanova.
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Albiol, Ramos, Coentrao, Xabi Alonso, Khedira, Di Maria, Ozil, Ronaldo, Higuain.
    A disposizione: Adan, Varane, Marcelo, Diarra, Granero, Callejon, Benzema. Allenatore: Mourinho.