Tag: lewis hamilton

  • Hamilton in pole in Brasile. Vettel è davanti ad Alonso

    Hamilton in pole in Brasile. Vettel è davanti ad Alonso

    Lewis Hamilton ha conquistato la pole position del Gran Premio del Brasile, ultimo appuntamento della stagione di Formula 1 decisivo per l’assegnazione del titolo Mondiale tra Sebastian Vettel e Fernando Alonso. Il pilota anglo-caraibico ha costruito un giro pressochè perfetto nella Q3 fermando il cronometro sul tempo di 1:12.458, firmando la sua 26esima pole della carriera e quella che per lui sarà l’ultima al volante della McLaren.

    Ma per la Freccia d’Argento quella di Interlagos è stata una qualifica praticamente perfetta perchè al secondo posto troviamo Jenson Button, che dopo aver ottenuto il miglior tempo nelle terze libere si è ripetuto in qualifica con una grande prestazione che gli permetterà di affiancare domani in griglia il compagno di squadra, e che ha permesso al team di Woking di raggiungere il record di 62 prime file nella storia della Formula 1, nessun team ci è ancora riuscito.

    Lewis Hamilton © Clive Mason/Getty Images Sport

    L’inglese ha confermto lo straordinario momento di forma della McLaren fermandosi a soli cinque centesimi da Hamilton, e ha preceduto le due Red Bull che domani comunque partiranno a posizioni invertite. Mark Webber infatti si è dimostrato più veloce del compagno di squadra Sebastian Vettel, apparso molto nervoso nonostante il vantaggio in classifica sia abbastanza rassicurante. Il tedesco evidentemente ha tutto da perdere e prorpio questa situazione di incertezza in cui non si era mai trovato prima lo mette molto sotto pressione, situazione che lo ha portato a sbagliare tantissimo nell’ultima qualifica, sprecando il suo primo tentativo e commettendo qualche errorino di troppo anche nella seconda, ma la nota positiva per il campione del mondo è che almeno il primo round con il rivale nella lotta al titolo Fernando Alonso è andato a suo favore.

    Lo spagnolo infatti non è andato oltre l’ottavo tempo in qualifica manifestando tutti i problemi della F2012 sul giro singlolo. E’ inutile dire che in Ferrari, nonostante le smentite diplomatiche dell’asturiano, sperano fortemente nell’aiuto della pioggia, caduta, anche se leggermente, all’inizio delle qualifiche per poi lasciare la scena ad un pallido sole che ha asciugato in fretta la traiettoria. Ma è tuttavia difficile capire il set-up scelto dagli alfieri di Maranello, poichè sia Alonso che Felipe Massa hanno dimostrato di essere molto veloci nell’ultimo settore, quello dove serve meno carico aerodinamico e quindi non è detto che abbiano scelto un assetto da bagnato nonostante le previsioni per domani diano per certo una gara con pioggia abbondante.

    Il brasiliano è stato ancora una volta più veloce del compagno di squadra aiutato anche dall’apporto del pubblico di casa e si è piazzato immediatamente alle spalle delle due Red Bull. Tra le due Ferrari si sono frapposte la Williams di Pastor Maldonando e la Force India di Nico Hulkenberg che nel 2010 con condizioni simili aveva ottenuto la pole position al volante della Williams. Tuttavia il pilota venezuelano sarà retrocesso di 10 posizioni in griglia, da sesto a 16esimo, per non essersi fermato in tempo alle verifiche tecniche per il peso aiutando Alonso che così gadagnerà una posizione. Alle spalle di Nando invece troviamo la Lotus di Kimi Raikkonen e la Mercedes di Nico Rosberg che ha chiuso la top-ten.

    Michael Schumacher alla sua ultima qualifica della carriera ha chiuso in 14esima posizione. Paura invece per Romain Grosjean con la seconda Lotus, uscito di scena già in Q1 a causa di contatto ad alta velocità sul rettilineo principale con la HRT di Pedro De La Rosa che lo ha costretto a rientrare ai box a pochi minuti dal termine e cambiare l’ala anteriore completamente distrutta: Partirà 18esimo, ma potrebbe subire l’ennesima penalizzazione della stagione che potrebbe portarlo a schierarsi dall’ultimo posto della griglia di partenza.

  • Hamilton domina le libere a Interlagos. Alonso 5°

    Hamilton domina le libere a Interlagos. Alonso 5°

    Lewis Hamilton è stato il pilota più veloce al termine della prima giornata di prove libere sul circuito di Interlagos, 20esima gara e ultimo appuntamento del Mondiale che domenica ospiterà il consueto Gran Premio del Brasile e calerà il sipario sulla stagione 2012 di Formula 1. Il pilota inglese ha fatto segnare il miglior tempo in entrambe le sessioni con il giro più veloce nella seconda con il tempo di 1:14.026, tempo migliore di un solo decimo rispetto a quello ottenuto nella prima sessione con le gomme medium e hard sperimentali per la prossima stagione, contraddistinte dalla banda di color arancione.

    Il pilota della McLaren, dopo la bella vittoria ottenuta la scorsa settimana nel Gran Premio degli Stati Uniti sul circuito di Austin si è confermato ancora una volta più veloce davanti alla Red Bull di Sebastian Vettel, alle spalle dell’anglo-caraibico di oltre due decimi. Il pilota tedesco nella seconda sessione si è peggiorato però di un decimo e mezzo cosi come anche il compagno Mark Webber, quarto ma a quasi mezzo secondo dalla prima posizione.

    Lewis Hamitlon © Paul Gilham/Getty Images Sport

    Alle spalle delle due Red Bull troviamo le due Ferrari, con Felipe Massa che come a Austin è stato più veloce del compagno di team Fernando Alonso seppur di pochi millesimi. Le due Rosse sono distanziate da Hamilton di mezzo secondo ma il team di Maranello si è concentrato maggiormente sull’assetto da gara provando con entrambi i piloti delle soluzioni aerodinamiche come la nuova ala anteriore portata appositamente per questa gara. Dunque Ferrari ancora indietro, almeno sul giro secco, rispetto ai principali rivali, ma a creare un pò di incertezza a quest’ultimo e decisivo appuntamento del Mondiale sarà il meteo visto che per questo fine settimana saranno attesi degli scrosci di pioggia che potrebbero modificare quelli che sono i reali valori in campo

    In crescita anche la Mercedes con Michael Schumacher e Nico Rosberg subito dietro alle due Ferrari. Contenuti anche i distacchi delle due vetture di Stoccarda, 6 decimi per il kaiser, alla sua ultima apparizione in Formula 1, e otto decimi per il compagno di squadra anche se in previsione di gara si prospettano i soliti problemi con l’usura degli pneumatici che quest’anno hanno davvero perseguitato le W03. Più attardato invece Jenson Button, che dopo aver ottenuto il quarto tempo nella prima sessione a meno di un decimo di Hamilton, nel pomeriggio non è riuscito a scendere sotto gli otto decimi di distacco dal compagno conquistando soltanto l’ottava posizione. Nona posizione per Romain Grosjean che è andato decisamente meglio del compagno di squadra Kimi Raikkonen, soltanto 12esimo, mentre ancora una volta bene la Force India in decima e 11esima posizione: Paul Di Resta ha chiuso la top-ten mentre Nico Hulkenberg si è piazzato immediatamente alle sue spalle.

  • Gp Brasile, Vettel contro Alonso. Che la sfida abbia inizio

    Gp Brasile, Vettel contro Alonso. Che la sfida abbia inizio

    Gp Brasile. La sfida Vettel – Alonso è iniziata. Il pilota tedesco deve difendere i 13 punti di vantaggio rispetto al collega spagnolo e se tutto dovesse andare secondo i piani l’impresa per la Red Bull non sarà certamente di quelle impossibili. Parliamoci chiaro, per la Ferrari le speranze sono prossime allo zero e solo una serie di coincidenze (che nella Formula 1 ci possono stare) potrebbero aiutare Alonso a conquistare il titolo Mondiale. Vettel è tranquillo, sa di avere in mano il titolo e potrà perderlo solo lui anche se dovrà stare attento all’affidabilità della sua monoposto, visto che sarà pure la più veloce, ma nel corso della stagione ha dimostrato di poter cedere all’improvviso così come è capitato al suo compagno di scuderia Webber nel Gran Premio degli Stati Uniti.

    FERRARI– Partiamo dal presupposto che Alonso per avere qualche speranza dovrà vincere il Gran Premio brasiliano. Dovrà affidarsi essenzialmente alle proprie capacità e sperare in qualche pilota outsider pronto ad inserirsi in posizione podio per togliere punti preziosi al suo rivale Vettel. Lo spagnolo, giunto ormai ai 31 anni d’età si dice sereno e pronto a giocarsi le sue chance.

    Gp Brasile
    Schumacher e Alonso in conferenza stampa © Orlando Kissner/Getty Images

    PARALLELO CON IL CALCIO – Sembra di rivivere la lotta scudetto tra Inter e Roma di qualche anno fa, quando i giallorossi allenati da Ranieri, riuscirono a completare una rimonta ai danni dei nerazzurri e portarono avanti il detto “Non succede, ma se succede…“. Poi lo scudetto finì in mano interista (decisiva una doppietta di Pazzini all’Olimpico). Diciamo che Alonso fa le veci della squadra capitolina (sperando in un esito positivo!), sa che l’impresa è difficile, lui ci proverà e se ci sarà la rimonta potrà partire la grande festa.

    PASSIONE ITALIANA – La Formula 1 nel passato ha regalato sempre grandi emozioni, nel recente passato il pilota più amato in Italia è stato sicuramente Micheal Schumacher, autore di anni fantastici in casa Ferrari, con tanti titoli conquistati sia personali che di squadra. Alonso ha avuto la sfortuna di arrivare nella casa di Maranello nel periodo delle grandi modifiche al regolamento e con la crescita esponenziale della Red Bull, altrimenti avrebbe potuto ripetere le gesta del collega tedesco ora alla Mercedes. Nonostante tutto, viene apprezzato nel Bel Paese per la sua voglia di vincere, per la capacità di saper lottare per le posizioni che contano anche senza una monoposto competitiva. Simpatiche le immagini che spesso si intravedono nei social network con il pilota spagnolo alla guida di una semplice berlina in lotta con Vettel seduto sulla sua Red Bull.

    LA PIOGGIA – Il clima potrebbe diventare un fattore decisivo per le speranze di rimonta. Infatti, in caso di gara bagnata, le due scuderie potrebbero partire alla pari e a quel punto sono le motivazioni e soprattutto la bravura del pilota ad avere la meglio. Alonso ha dimostrato che sulla pioggia si trova a proprio agio, anche se il rischio di errore è sempre dietro l’angolo, soprattutto se sei costretto a vincere.

    GLI ADDII – L’ultimo Gran Premio della stagione porterà qualche addio. In primis, il pilota inglese in forza alla McLaren, Lewis Hamilton, passerà dalla prossima stagione alla Mercedes e cercherà di salutare la sua attuale scuderia con un Gp importante, magari con una prestazione da podio (magari terzo, dietro Alonso e Massa). Saluta (in modo definitivo?) Micheal Schumacher, sette volte Campione del Mondo di Formula 1 tra Benetton e Ferrari. L’arrivo di Hamilton alla Mercedes gli chiude tutti gli spazi e avrà l’occasione in Brasile per salutare a suo modo, se dovesse piovere, potrebbe diventare la sua gara.

    71 giri alla fine di un Mondiale bello e intenso. Ci auguriamo di assistere ad un Gran Premio leggendario. Non succede, ma se succede…

  • Gp Brasile, Alonso e Domenicali credono nel miracolo. Se piove…

    Gp Brasile, Alonso e Domenicali credono nel miracolo. Se piove…

    Gp Brasile. Ce la farà o dovrà arrendersi alla netta superiorità della Red Bull? Alonso ci crede e con lui anche Stefano Domenicali che spera più che altro in una serie di eventi che aiuterebbero la Ferrari nella rimonta dei 13 punti che distanziano il pilota spagnolo da Vettel che guida la classifica piloti. Il Gran Premio del Brasile chiuderà la stagione 2012 del Mondiale di Formula 1. Fernando Alonso è pronto a dar battaglia nei 71 giri finali, cercando innanzitutto la vittoria e successivamente preoccupandosi del piazzamento del suo rivale, nella speranza che Massa possa essere d’aiuto e soprattutto che la monoposto non riservi sorprese. Ancora pochi giorni d’attesa prima del verdetto finale. Vettel difenderà il vantaggio oppure Alonso riuscirà nella difficile rimonta?

    ALONSO – Lo spagnolo sembra carico e pronto per affrontare gli ultimi chilometri del Mondiale 2012. Una stagione ottima fino alle ultime gare, quando è uscita fuori la supremazia della vettura targata Red Bull e una serie di fattori sfortunati (vedi gli incidenti ai danni dell’ex pilota Renault) hanno costretto la Ferrari a lasciare il passo proprio ai rivali. Fernando è riuscito a tirare fuori il meglio da una monoposto che probabilmente con un altro pilota arriverebbe costantemente tra la sesta e la decima posizione. Nonostante ciò, rimane fiducioso anche se ammette che l’impresa è di quelle difficili, che non dipendono esclusivamente dalla propria prestazione.

    Stefano Domenicali
    Domenicali, spera in un miracolo brasiliano © Mark Thompson/Getty Images

    DOMENICALI – “Adesso andiamo in Brasile con la consapevolezza di dover dare il massimo, di crederci fino in fondo, di lottare fino in fondo contro un pilota ed una squadra molto forti“, parole del dirigente ferrarista che cerca di carica l’ambiente. Servono massima concentrazione e un po di fortuna, ma nello sport basta un semplice episodio per cambiare le sorti di una gara e di un’intera stagione. Domenicali si dice comunque soddisfatto per essere arrivato all’ultimo Gran Premio della stagione ancora in corsa per il titolo piloti, viste le difficoltà riscontrate nel corso del week end negli Stati Uniti.

    A CHI AFFIDARSI – Felipe Massa è sembrato in gran forma negli Stati Uniti e nel GP casalingo ha sempre dimostrato di poter raccogliere ottimi risultati. Il brasiliano potrebbe essere l’arma in più in casa Ferrari, e cercherà di piazzarsi davanti al Campione del Mondo 2010 e 2011. Un altro aiuto potrebbe arrivare da Lewis Hamilton, giunto ai saluti finali con la McLaren e carico per ottenere un ottimo piazzamento. Anche Raikkonen potrebbe aiutare la sua vecchia scuderia, inserendosi davanti al pilota tedesco della Red Bull. Ed infine la pioggia. In Brasile danno per certa la presenza di temporali in occasione del week end automobilistico e a quel punto, la bravura del pilota conterà più di qualsiasi altra cosa e ogni errore può costar caro. Fermo restando che… Alonso deve vincere e Vettel arrivare al massimo quinto.

    Sarà miracolo brasiliano oppure Vettel vincerà il terzo titolo Mondiale consecutivo? 

  • Fernando Alonso vince se…

    Fernando Alonso vince se…

    Proprio come nel 2010, il Mondiale piloti di F1 si deciderà all’ultimo Gran Premio in programma domenica prossima in Brasile. La vittoria ottenuta da Lewis Hamilton negli Stati Uniti tiene ancora aperti i giochi tra Sebastian Vettel e Fernando Alonso, arrivati subito dietro al pilota della McLaren durante il Gp di Austin.

    Se in passato abbiamo assistito ad accessissimi duelli tra il pilota inglese e lo spagnolo della Ferrari, oltretutto compagni di squadra in McLaren nella travagliata stagione che portò Raikkonen a trionfare con la Rossa approfittando delle scaramucce tra i due, ieri Nando ha trovato in Lewis il miglior alleato per tenere vivo il discorso Mondiale, cosa che sarebbe stata ben difficile se il tedesco della Red Bull avesse conquistato l’intera posta in palio allungando in classifica e portandosi a 20 punti di vantaggio alla vigilia dell’ultima gara della stagione.

    Alonso ha così  il 25% di possibilità di scavalcare Vettel in classifica proprio all’ultima gara come fece Seb nel 2010 ad Abu Dhabi approfittando della terribile strategia adottata dalla Ferrari, intenti a fare la gara su Webber (in testa al Mondiale), snobbando di fatto Vettel che si laureò Campione del Mondo. Allo spagnolo servirà vincere e sperare che Vettel arrivi non oltre il sesto posto, ma in caso di clamorosa uscita di scena dal Gp del pilota della Red Bull potrebbe addirittura bastare il terzo posto per trionfare nel Mondiale. Un’ulteriore chance di vittoria per Fernando Alonso sarebbe quella di arrivare in seconda posizione e sperare che Vettel arrivi almeno ottavo; se si verificasse almeno una di queste probabilità, sarebbe la vittoria più bella in carriera perchè insperata per il pilota asturiano che è arrivato a giocarsi ancora una volta il Mondiale all’ultimo Gran Premio sebbene ad inizio stagione questo potesse considerarsi una vera e propria utopia.

    Fernando Alonso
    Fernando Alonso | © Fernando Alonso / Getty Images

    In casa Ferrari tutti credono nel ribaltone finale, a partire dal Presidente Montezemolo che si mostra fiducioso per un possibile esito a favore di Alonso, per finire proprio con lo stesso pilota spagnolo, che in cuor suo sente di aver più del 25% di possibilità che la matematica attualmente gli offre: determinante saranno le posizioni in griglia sul circuito brasiliano, che da sempre è un tracciato  favorevole alla scuderia di Maranello, in più Alonso può contare sull’apporto del ritrovato Felipe Massa (autore di un’ottima prestazione ieri in Texas) che ad Interlagos ha sempre offerto le migliori prestazioni e che può giocare un ruolo determinante nella lotta al titolo del suo compagno di squadra. Fondamentali saranno anche le previsioni meteo che potrebbero rivelarsi una variabile impazzita proprio nell’ultimo weekend della stagione. La superiorità della Red Bull potrebbe così essere vanificata da una possibile gara sul bagnato che potrebbe favorire la Ferrari e stravolgere le carte in tavola; proprio Alonso spera nella pioggia come ulteriore alleato nella conquista del Mondiale, ma almeno fino a venerdì le previsioni saranno un grosso punto interrogativo. Un altro fattore che potrebbe risultare decisivo in chiave campionato è l’affidabilità delle “lattine volanti” non proprio ottimale nelle ultime uscite: ne sa qualcosa Webber che è stato costretto al ritiro durante la gara di ieri, ma anche lo stesso Vettel ha “testato” le noie che da qualche Gp affliggono le monoposto della scuderia Campione del Mondo, ritrovatosi in fondo alla griglia nella gara di Abu Dhabi dopo il problema accusato nelle qualifiche.

    Indipendentemente dal risultato che otterrà Fernando Alonso, a Vettel basterà un quarto posto per laurearsi per la terza volta consecutiva Campione del Mondo di F1. Invece allo spagnolo servirà un’impresa e tanta fortuna, ma i colpi di scena in questo sport sono sempre dietro l’angolo.

    Riepilogando, Fernando Alonso vince se:

    – Vince e Vettel arriva quinto o peggio
    – Arriva secondo e Vettel chiude ottavo o peggio
    – Arriva terzo e Vettel chiude decimo o peggio

  • GP Stati Uniti: Hamilton padrone ad Austin. Le pagelle

    GP Stati Uniti: Hamilton padrone ad Austin. Le pagelle

    Le pagelle del GP degli Stati Uniti svoltosi sul nuovissimo circuito di Austin in Texas, sul quale quest’anno si correva per la prima volta. Il vincitore è stato Lewis Hamilton, migliore interprete del tracciato, che ha preceduto Sebastian Vettel e Fernando Alonso, il trio delle meraviglie della Formula 1 moderna che stranamente, fino a ieri, non era mai salito insieme sul podio. L’anglo caraibico con la quarta vittoria stagionale ha tenuto ancora vivo il Mondiale e le speranze dell’asturiano che in questa gara ha perso altri tre punti dal tedesco leader del mondiale. Gli sevirà perciò un’impresa nell’ultimo appuntamento in Brasile tra una settimana, ma il mondiale è pronto a riservare altri colpi di scena.

    Hamilton 10 : in Texas si è visto il vero talento del campione del mondo 2008, ritrovatosi dopo un periodo di sbandamento coinciso con l’addio alla McLaren, team che lo ha cresciuto sportivamente sin da piccolo. Non ha mai mollato di un centimetro Vettel guidando al limite come solo lui sa fare e ha sfruttato l’unico errore del tedesco in un doppiaggio per sverniciarlo a velocità supersonica sul rettilineo principale. Con le quattro vittorie in stagione è secondo soltanto al campione del mondo ma è ormai fuori dalla lotta al titolo perchè pesano tantissimo i 5 “zero”in classifica in quella che per l’anglo-caraibico resterà la stagione dei rimpianti.

    Vettel 8 : non può nulla per tenere a bada quel diavolo di Hamilton che gli è rimasto incollato per 40 giri nei tubi di scarico per poi superarlo nel finale con un gran sorpasso all’esterno. Il giro più veloce all’ultima tornata del Gran Premio è servito a poco in una domenica in cui Seb ha dimostrato di non essere perfetto come al solito, ma si sa, le gare riservano sempre incognite impreviste. Poteva chiudere già in Texas i conti mondiali e invece avrà ancora da soffrire per i 68 giri di Interlagos, tenuto in apprensione da una Red Bull in crisi di affidabilità e da un motore che ha già tanti chilometri sulle spalle.

    Alonso 8 : parte alla sua maniera scavalcando tre avversari e portandosi alle spalle di Webber e tutto lascia presagire ad un’altra gara da fenomeno. E invece la sua verve finisce lì perdendo contatto con il terzetto di testa con una Ferrari al di sotto delle aspettative. Anche lui forse non era nella migliore giornata e i 40 secondi di ritardo accusati dalla vetta ne sono una dimostrazione ma chiedergli dei miracoli ogni domenica con un mezzo nettamente inferiore sarebbe davvero troppo. Servirà un mezzo miracolo per poter agguantare un mondiale che è con un piede e mezzo già nel box Red Bull ma intanto arriverà a Interlagos con la consapevolezza di potersela giocare.

    PODIO GP STATI UNITI © JIM WATSON
    AFP/GETTY IMAGES

    Massa 9 : da gran signore il gesto di farsi da parte come richiesto dal team per far sopravanzare in griglia il compagno di squadra Alonso e farlo partire dal lato pulito della pista. Lui ci rimette cinque posizioni ma mette in mostra una gara da fenomeno come poche volte abbiamo ammirato dal brasiliano in questi ultimi anni. Sarà stata la mente libera o la voglia di dimostrare il suo valore sta di fatto che Felipe già in qualifica si è dimostrato più veloce del suo capo squadra e visti i tempi sul giro avrebbe avuto la possibilità anche di arrivargli davanti in gara.

    Button 8 : come Massa, bella anche la gara dell’inglese che per un problema all’acceleratore è stato costretto a partire dall 12esima piazza. Alla partenza con le gomme dure non ancora entrate bene in temperatura scivola in 16esima posizione ma ha la forza di riprendersi e di rimontare fino al quinto posto con una grande serie di sorpassi. Da manuale ancora una volta la gestione delle gomme, ma ancora una volta sembra mancargli quel pizzico di cattiveria in più nei sorpassi che invece non manca affatto al compagno di squdra. Di fatti ne esce ancora una volta sconfitto nel confronto diretto in famiglia.

    Red Bull 9,5 : terzo titolo mondiale dei costruttori conquistato in otto anni di Formula 1, la consapevolezza di essere ancora una volta, per il terzo anno consecutivo, la miglior macchina del lotto e quella con la capacità di meglio interpretare un regolamento dove le regole hanno molto margine di interpretazione. Gli togliamo soltanto mezzo punto per la scarsa affidabilità mostrata fino a questo momento, se vogliamo vero unico punto debole del missile di Milton Keynes che tiene ancora aperto il Mondiale fino all’ultima curva di Interlagos.

    Webber sv : il passo dei primi due era davvero irraggiungibile anche per lui che siede sulla vettura più forte del campionato ma di sicurio il terzo posto l’avrebbe colto a occhi chiusi vista la scarsa vena di giornata di Alonso. Ma il solito problema all’alternatore lo ha appiedato nei primi giri di gara regalando una posizione allo spagnolo che ha ancora una speranza di poter riagguantare questo mondiale. Sfortunato, capitano davvero tutte a lui.

    Schumacher 5 : chiudere in 16esima non era proprio il massimo delle aspettative alla vigilia, dopo aver conquistato un grande quinto posto nelle qualifiche. Di fatto la domenica del kaiser termina lì, con una Mercedes (voto 2) mai competitiva e in difficoltà nel portare a temperatura le gomme. Gli resta la soddisfazione di aver aggiunto un altro record al suo già grandioso e ricchissimo palmares, quello del pilota con più chilometri percorsi in carriera.

    Ferrari 4 : partiamo dalla scelta non eticamente corretta di far arretrare sulla griglia Massa che in qualifica si era dimostrato più veloce di Alonso, per far partire lo spagnolo dalla parte pulita della pista e fargli guadagnare una posizione. In Ferrari, più che a queste tattiche, farebbero meglio a concentrarsi a migliorare la vettura che invece ad ogni GP sembra fare un passo indietro nonostante gli aggiornamenti che evidentemente non funzionano. Finiamo nel dire che proprio per questo se Alonso vincerà il mondiale non sarà di certo per merito della F2012, ma per molto merito del pilota e una gran dose di fortuna che ad Interlagos per forza di cose non dovrà assolutamente mancare. Resta da difendere il secondo posto in costruttori da una arrembante McLaren, al momento più forte della Rossa soprattutto nelle mani di Hamilton.

    Texas 10 : finalmente il progettista Hermann Tilke sembra averne imbroccato una giusta. Il tracciato di Austin, seppur simile nel disegno a tanti altri creati dallo stesso progettista, sembra essere davvero adatto alle vetture di Formula 1 e ha regalato ieri alla sua prima edizione una gara ricca di emozioni e tanti sorpassi. Speriamo di rivederne una altrettanto bella il prossimo anno.

  • Hamilton batte Vettel ad Austin e tiene vivo il mondiale. Alonso 3°

    Hamilton batte Vettel ad Austin e tiene vivo il mondiale. Alonso 3°

    Lewis Hamilton ha vinto la prima edizione del Gran Premio degli Stati Uniti sul nuovissimo circuito di Austin, dove si è corsa la 19esima e penultima gara della stagione di Formula 1. Il pilota della McLaren, oggi alla sua penultima apparizione con il team inglese in quanto prossimo al passaggio in Mercedes a fine stagione, è stato il migliore interprete del nuovo tracciato che ha regalato tantissime emozioni e una delle gare più belle degli ultimi tempi, grazie ai tanti sorpassi effettuati dai piloti  nei 56 giri totali. Quello di Lewis è arrivato al giro numero 41, sfruttando un incertezza del leader Sebastian Vettel in un doppiaggio dopo averlo braccato per tutta la gara attendendo per lungo tempo un errore che gli avrebbe permesso di avvicinarsi agli scarichi del tedesco per prenderne la scia sul rettilineo principale con l’aiuto del DRS, errore che ha permesso all’anglo-caraibico di sfruttare la maggiore velocità in rettilineo della McLaren rispetto a quella della Red Bull sverniciandolo a velocità supersonica e andando ad amministrare con tranquillità gli ultimi 15 giri di gara culminati con la 21esima vittoria in carriera.

    Questa volta nulla ha potuto Sebastian Vettel contro la voglia di Hamilton di prendersi questa vittoria, se non la magra consolazione di togliergli il giro più veloce della gara proprio all’ultima tornata, quando comunque ormai i giochi erano già fatti, chiudendo a soli sei decimi dalla McLaren numero 4. La vittoria di Hamilton tiene ancora aperto il campionato e rimanda alla prossima gara in Brasile, ultimo appuntamento dell’anno, i giochi per il Mondiale, che vede ancora in testa Vettel che ha guadagnato altri tre punticini sul diretto inseguitore Fernando Alonso, terzo al termine della gara.

    Lewis Hamilton © Clive Mason/Getty Images Sport

    Lo spagnolo nonostante abbia effettuato come al suo solito una grande partenza recuperando 3 posizioni non ha mai dato l’impressione di poter tenere il passo dei primi due, davvero inarrivabile per una Ferrari che più va avanti è più sembra peggiorare. I 40 secondi di ritardo dalla vetta ne sono una chiara dimostrazione e il pilota asturiano deve ringraziare una serie di circostanze positive che gli hanno permesso di limitare i danni. In primis il ritiro di Mark Webber, dovuto ai soliti problemi all’alternatore , che gli ha permesso di guadagnare una posizione, senza contare il fatto di aver ricevuto l’aiuto del team che ha deciso strategicamente prima della gara di rompere i sigilli del cambio sulla vettura del compagno di squadra Felipe Massa per permettergli di guadagnare una posizione in griglia e partire dal lato pulito della pista. Tattica che comunque non ha nascosto i problemi e le difficoltà della F2012, troppo distante dalle prestazioni attuali di McLaren e Red Bull, che oggi nonostante il ritiro di Webber ha conquistato il terzo mondiale costruttori della sua storia.

    Alle spalle di Alonso un gladiatorio Massa che nonostante l’imposizione forzata del suo team di retrocederlo in griglia è stato autore davvero di una bella gara e di una grande rimonta dall’11esima alla quarta posizione, segno che il pilota di San Paolo in quest’ultima parte di stagione sembra essere ritrovato, il che è molto importante per il team di Maranello che tra sette giorni ad Interlagos dovrà contare, oltre ad una buona dose di fortuna, anche sul suo aiuto. Bella rimonta anche per Jenson Button che dopo una partenza disastrosa che lo aveva relegato dalla 12esima alla 16esima posizione ha recuperato fino alle spalle del brasiliano anche grazie ad una strategia diversa rispetto agli altri piloti: il pilota inglese infatti, uscito nelle qualifiche già nella Q2 per un problema all’acceleratore della Mp4-27, ha scelto di montare alla partenza le gomme dure sacrificando la prima parte di gara per poi montare le morbide nel finale e recuperare fino alla quinta posizione scavalcando le due Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean, efficaci nel misto ma insolitamente troppo lente in rettilineo.

    Alle spalle dei due alfieri di Enstone si è confermata la Force India di Nico Hulkenberg che ha chiuso in zona punti davanti alle due Williams di Pastor Maldonado e Bruno Senna che hanno chiuso la top-ten e che nel finale hanno dimenticato di essere compagni di squadra arrivando più volte al contatto. Disastrosa ancora una volta la gara delle Mercedes, con Nico Rosberg in 13esima posizione e Michael Schumacher che dopo essere partito in quinta posizione ha chiuso con un deludente 16esimo posto.

    L’appuntamento è tra sette giorni in Brasile, GP che chiuderà la stagione della Formula 1. Tutto è ancora possibile, con Alonso che dovrà rimontare 13 punti su Vettel, impresa non impossibile ma non facilissima viste le prestazioni attuali della Ferrari. Il volto di Alonso a fine gara era tutto un programma, servirà, oltre al talento dello spagnolo che fino ad ora ha dato il 120%, anche tanta fortuna e sperare in qualche errore da parte degli uomini Red Bull che oltre ad aver conquistato il mondiale costruttori hanno in pugno anche quello piloti. Soltanto loro a questo punto della stagione possono perdere il titolo, ma i colpi di scena sono dietro l’angolo e potrebbero riservare altre sorprese fino alla bandiera a scacchi di questo combattutissimo campionato del mondo.

  • Vettel in pole a Austin, male Alonso: è 8°

    Vettel in pole a Austin, male Alonso: è 8°

    Sebastian Vettel in pole nel Gran Premio degli Stati Uniti, penultimo appuntamento della stagione di Formula 1. Il campione del mondo dopo aver ottenuto i migliori tempi in tutte e tre le sessioni di prove libere si è ripetuto in qualifica facendo sua la sesta pole position stagionale, 36esima della carriera dando così un chiaro segnale al campionato e alla lotta al titolo Mondiale. Che intende mantenere all’interno del box Red Bull.

    Il tedesco ha ottenuto la migliore prestazione grazie al tempo di 1:35.657, tempo inavvicinabile per tutti tranne che per Lewis Hamilton, con il quale ha dato vita ad un duello emozionante sul filo dei millesimi. L’inglese inaspettatamente ha tenuto alla grande il passo di Vettel ed è stato l’unico assieme al tedesco a scendere sotto il muro del minuto e 35, ma ha ha dovuto rinunciare alla pole per soli 109 millesimi di secondo accontentandosi di piazzare la sua McLaren tra le due Red Bull.

    Mark Webber infatti è stato relegato in terza posizione ma non ha mai dato l’impressione di poter impensierire i primi due che oggi hanno praticamente fatto un altro sport. Così l’australiano si è dovuto accontentare della terza posizione e sarà affiancato in seconda fila da Kimi Raikkonen che comunque in qualifica ha ottenuto il quinto tempo. Il finlandese beneficerà dell’arretramento del compagno di squadra Romain Grosjean che dalla quarta posizione sarà arretrato di cinque posizioni per la sostituzione del cambio. Grande la prestazione delle due Lotus che anche qui ad Austin hanno dimostrato di essere competitive.

    Sebastian Vettel
    Sebastian Vettel pole nel GP Stati Uniti © JIM WATSON/AFP/Getty Images

    Così come grande è stata la prestazione di Michael Schumacher che con un guizzo è riuscito ad agguantare la sesta posizione, galavanizzato forse dalla possibilità domani di poter raggiungere un altro record, quello del pilota con il maggior numero di chilometri percorsi in carriera che attualmente spetta a Rubens Barrichello, e per farlo gli basterà compiere soltanto due giri. La prestazione del kaiser ottiene maggiore risalto considerando il fatto di aver tenuto dietro le due Ferrari, che hanno effettuato una qualifica davvero disastrosa.

    Felipe Massa, che per la prima volta in stagione ha battuto il compagno di squadra Fernando Alonso, ha chiuso in settima posizione mentre lo spagnolo partirà in nona posizione, soltanto grazie alla penalità che dovrà scontare Grosjean che partirà alle sue spalle. Pesanti i distacchi dalla vetta, un secondo e quattro il brasiliano, un secondo e nove l’asturiano, ma soprattutto sono tantissimi i problemi  sulla F2012, a partire dagli aggiornamenti portati per questo GP che non sembrano migliorare le prestazioni della Rossa, e a finire con il solito problema nel portare a temperatura gli pneumatici, problema che da tanti anni la Ferrari si porta dietro. Nell’ultima qualifica, per sopperire a questo problema, sulle vetture di Maranello sono state montate delle gomme medie già utilizzate nel tentativo di portare gli pneumatici prima in temperatura, mossa che però non ha pagato e che anzi ha relegato ancora più indietro la Ferrari rispetto alle ultime uscite.

    Tra le due Rosse si è piazzata la Force India di Nico Hulkenberg mentre in decima posizione troviamo Pastor Maldonando che ha chiuso la top-ten con oltre due secondi di distacco. Delusione per Jenson Button che non è riuscito ad entrare nell’ultima qualifica per un problema all’acceleratore. Partirà alle spalle della seconda Williams di Bruno Senna. Soltanto 17esimo Nico Rosberg.

  • Vettel vola nelle libere in Texas

    Vettel vola nelle libere in Texas

    Sebastian Vettel ha dominato le due sessioni di prove libere del venerdì sul Circuito delle Americhe in programma ad Austin: il pilota della Red Bull è stato formidabile alla guida della sua monoposto segnando il tempo di 1:37:718, distaccando i rivali di quasi un secondo. Già nelle prime libere Vettel aveva fatto capire di voler fare sul serio liquidando i colleghi in poco più di un’ora rifilando a Lewis Hamilton, che aveva ottenuto temporaneamente il secondo tempo, ben un secondo e mezzo, un divario impressionante se si pensa che si sta girando su un circiuto totalmente nuovo e sconosciuto ai piloti.

    Sebastian Vettel © Clive Mason/Getty Images Sport

    Subito dietro Vettel troviamo Mark Webber, compagno di box del tedesco, con oltre sette decimi di ritardo, che precede per soli otto millesimi l’altro contendente al titolo iridato Fernando Alonso, che sin dalle prime libere ha accusato un netto ritardo nei confronti del pilota campione del mondo in carica. Ad un secondo di distacco troviamo le due McLaren di Hamilton e Jenson Button, rispetttivamente in quarta e quinta posizione, nonostante il pilota caraibico sia stato per buona parte della sessione al comando con il miglior tempo, stracciato in seguito da un Vettel in stato di grazia al quale è bastato un giro ad alta prestazione per sbalordire le scuderie avversarie, in particolare la Ferrari che sperava in una situazione più favorevole su un tracciato che sembrava si potesse adattare bene alle caratteristiche della F2012.

    Sesto tempo per l’altra Rossa di Felipe Massa il quale non è riuscito a scendere sotto il muro del 1:39 accusando cosi un ritardo di un secondo e tre decimi, precedendo Nico Rosberg su Mercedes, un ottimo Bruno Senna con la Williams, la Sauber di Kamui Kobayashi e l’altra Mercedes di Michael Schumacher, distaccato di quasi due secondi e mezzo dal leader della classifica. Più indietro le Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean, che hanno ottenuto l’undicesimo e il tredicesimo tempo di giornata, male le Force India di Di Resta e Nico Hulkenberg, attardate rispetto al gruppo delle posizioni di testa, piazzatisi rispettivamente in diciassettesima e diciottesima posizione.

  • Raikkonen vince il GP di Abu Dhabi. Alonso a -10 da Vettel

    Raikkonen vince il GP di Abu Dhabi. Alonso a -10 da Vettel

    E’ successo di tutto nei 55 giri del Gran Premio di Abu Dhabi, 18esimo e terzultimo appuntamento della stagione e uno dei più belli degli ultimi anni. Sul circuito di Yas Marina ha trionfato Kimi Raikkonen che è ritornato sul gradino più alto del podio dopo quasi tre anni dalla sua ultima vittoria datata Gran Premio del Belgio 2009 al volante della Ferrari. Il pilota della Lotus, a cui quest’anno mancava soltanto la vittoria per coronare un campionato molto più che positivo, ha vinto meritatamente la prima gara dopo il suo rientro in Formula 1, correndo una gara accorta ed intelligente dopo aver guadagnato la seconda posizione ai danni di Webber alla partenza, centrando il suo 19esimo successo della carriera sfruttando al meglio il ritiro di Lewis Hamilton che al 20esimo giro è stato costretto al ritiro mentre era saldamente in testa alla gara per un problema tecnico sulla sua Mp4-27, che nella stessa situazione di Singapore ha peccato ancora una volta di affidabilità.

    Il successo del finlandese però è dolce-amaro visto che nonostante la vittoria e i 25 punti conquistati è uscito matematicamente dalla lotta al titolo Mondiale che ora riguarda soltanto Fernando Alonso e Sebastian Vettel. Nell’ordine perché lo spagnolo ha chiuso in seconda posizione mentre il tedesco, partito dalla pit-lane per la penalità inflittagli dai commissari per essere rimasto senza benzina alla fine delle qualifiche, ha compiuto una grande rimonta che lo ha portato al terzo posto finale, limitando i danni in un week-end che dopo i problemi del sabato sembrava non poter portare a nulla di buono. Invece il campione del mondo in carica ha saputo rispondere in pista da vero fuoriclasse, aiutato senza dubbio anche dalla doppia entrata in pista della safety-car, limitando a solo 3 i punti guadagnati dal ferrarista nei suoi confronti quando al termine della stagione mancano solo 2 gare e 50 punti a disposizione. E visto i 10 punti di vantaggio potrebbe chiudere i conti Mondiali già in Texas, gara in programma tra 2 settimane.

    Kimi Raikkonen © KARIM SAHIB/AFP/Getty Images
    Doveva essere la grande occasione per Alonso che invece ha dovuto accontentarsi di recuperare tre soli miseri punti al rivale nella lotta al titolo, pochi ripensando a come era iniziata la gara ma non per questo potrebbero rivelarsi meno importanti. Già perché in gara lo spagnolo ha mostrato il solito incoraggiante passo seppur soltanto nel finale dopo l’entrata della seconda sefety-car, dopo aver gestito al meglio, grazie ad un’ottima velocità di punta nei due rettilinei, gli attacchi della McLaren di Jenson Button, arrivato a fine corsa con gli pneumatici alla frutta. L’inglese, dopo aver cullato l’idea di conquistare la seconda posizione ai danni dell’asturiano, ha dovuto subire anche il sorpasso di Vettel che grazie alla strategia di gara adottata e un pizzico di fortuna si è ritrovato negli ultimi giri con gomme più nuove e performanti, le morbide, trovandosi relegato in quarta posizione ai piedi del podio con l’unica McLaren superstite. Il ritiro di Hamilton infatti ha messo in serio pericolo la possibilità di aggancio alla seconda posizione nel campionato costruttori, occupata momentaneamente dalla Ferrari, e si vede ora insidiata dalla Lotus per la terza.

    Discorso simile per la Red Bull, che avrebbe potuto chiudere già qui ad Abu Dhabi i giochi per il Mondiale e invece il ritiro di Mark Webber ha complicato i piani del team di Milton Keynes, che pur tenendo saldamente la testa della classifica ha dovuto rimandare i festeggiamenti. All’australiano infatti ne sono capitate di tutti i colori, prima il solito sorpasso subito da Alonso, poi un testacoda per un contatto con Maldonado nel tentativo di rimonta e alla fine l’ incidente con Romain Grosjean che lo ha messo definitivamente k.o., nella carambola causata da Sergio Perez, poi penalizzato, e che ha coinvolto anche la Force India di Paul Di Resta, che comunque è riuscito a terminare la sua gara in nona posizione e a portare 2 punti preziosi al team.

    Tornando alla classifica finale quindi alle spalle di Button ha chiuso Pastor Maldonado che come al suo solito ha lottato e ha fatto a sportellate per difendere la sua posizione. Il giusto premio per la sua tenacia è stato il quinto posto finale che nonostante la quarta posizione iniziale resta un gran risultato. Alle spalle della sua Williams troviamo la Sauber di Kamui Kobayashi, anche lui autore di una grande gara, entrambi hanno chiuso davanti alla Ferrari di Felipe Massa che non è andato oltre la settima posizione in una gara priva di acuti degni di nota.

    Ottavo Bruno Senna che ha portato anche la seconda Williams a punti davanti a Di Resta e a Daniel Ricciardo con la Toro Rosso che ha chiuso la top-ten. Ancora anonima la gara della Mercedes se non fosse per lo spaventoso incidente che ha coinvolto Nico Rosberg e Narain Karthikeyan nelle prime battute di gara. La W03 del tedesco è decollata sopra la vettura dell’indiano che aveva subito un rallentamento anomalo proprio all’ultima curva del circuito causando la prima safety-car della gara e il doppio ritiro dei due piloti. Il compagno di squadra Michael Schumacher è invece riuscito a terminare la gara ma in 11esima posizione al di fuori della zona punti.