Dopo il dominio McLaren nelle libere di ieri, questa mattina nel terzo e ultimo turno disponibile di free practice prima delle qualifiche ufficiali del Gran Premio di Abu Dhabi previste alle 14:00 ora italiana, è stato ancora una Freccia d’Argento a svettare davanti a tutti.
Il miglior tempo è stato fatto segnare da Lewis Hamilton che, con il crono di 1:38.976, è stato anche l’unico pilota in grado di scendere sotto il muro dell’1:39. L’anglo-caraibico sembra in ottima forma nonostante la brutta gara di due settimane fa in India e negli ultimi due appuntamenti, prima che cali il sipario sulla stagione 2011, vorrebbe fare bella figura e portare a casa il massimo, ovvero la vittoria.
Hamilton ha preceduto le due Red Bull di Mark Webber e Sebastian Vettel, staccate di oltre 4 decimi, a soli 2 millesimi dal campione del mondo, con il quarto tempo, troviamo l’altra McLaren di Jenson Button che dovrà difendere la sua seconda posizione nel Mondiale dagli attacchi di Alonso e Webber che nella classifica iridata tallonano da vicino l’inglese.
Quinto tempo proprio per Fernando Alonso, staccato di 7 decimi da Hamilton, e che è l’ultimo pilota a scendere sotto il muro dell’1:40 (1:39.661). Seguono Nico Rosberg, con la prima Mercedes, e Felipe Massa con l’altra Ferrari. Poi le due Force India di Adrian Sutil e Paul Di Resta, che sembrano competitive e in grado di poter lottare per entrare nella Q3, la terza e ultima fase di qualifica che assegna la pole position. Chiude la top ten Michael Schumacher.
Ai margini della top ten troviamo le due Sauber chiuse nella morsa delle due Renault: Kamui Kobayashi e Sergio Perez sono preceduti da Bruno Senna che a loro volta precedono il russo Vitaly Petrov.
Come dicevamo, alle 17:00 locali, quando in Italia saranno le 14:00, il via alla sessione di qualifiche che assegna la pole position del Gran Premio di Abu Dhabi, penultima gara del Mondiale 2011 di Formula 1.
McLaren subito competitive sul circuito di Yas Marina, dove domenica si correrà il Gran Premio di Abu Dhabi, nelle prime prove libere del venerdì. Nella sessione della mattina era stato Jenson Button a siglare il miglior giro con il tempo di 1:40.263, in quella pomeridiana è stato il compagno di scuderia Lewis Hamiltona mettere tutti in fila con il miglior crono di 1:39.586.
Con le Frecce d’Argente davanti in entrambi i turni, le Red Bull e le Ferrari si sono dovute accontentare delle posizioni immediatamente successive: nella prima sessione meglio le Lattine Volanti con Mark Webber, secondo, e Sebastian Vettel, quarto, a seguire le Rosse, nel secondo e ultimo turno di giornata Fernando Alonso, tornato sul “luogo del delitto” a distanza di un anno sul circuito dove nella passata stagione per una strategia errata del muretto Ferrari perse il titolo Mondiale in favore di Vettel, e Felipe Massa si sono messi davanti l’australiano e il neo campione del mondo, rimasto vittima di un incidente alla prima curva danneggiando solo in modo lieve la sua vettura tant’è che i meccanici del team austriaco hanno potuto rimettere a posto la sua Red Bull consentendo a Sebastian di poter rientrare in pista e prendere parte alla fase conclusiva della libere.
Nico Rosberg, fresco di rinnovo con la Mercedes, ha chiuso la giornata con un ottavo e un ventesimo posto lavorando differentemente tra la prima e la seconda sessione, al contrario il compagno di box Michael Schumacher che al mattino aveva ottenuto solo il 15esimo tempo per poi chiudere la giornata con il settimo tempo. Competitive si sono dimostrate anche le due Force India che con Adrian Sutil e Paul Di Resta sono riuscite ad entrate nella top ten. Male le due Renault che dovranno faticare più del previsto domani in qualifica, Vitaly Petrov ha chiuso con il 13esimo tempo sia al mattino che al pomeriggio, ancora più dietro Bruno Senna che nella seconda sessione ha terminato con il 15esimo miglior crono.
Sono trascorsi 48 anni da quando un giovane pilota neozelandese di 26 anni ebbe il coraggio e l’intuizione di fondare una squadra tutta sua con il sogno un giorno di mettersi al volante della sua creatura e di guidarla personalmente in Formula 1. Era il 1963 e Bruce McLaren, allora pilota della Cooper, fondò la Bruce McLaren Motor Racing Ltd iniziando così anche la carriera di costruttore di vetture sportive facendo esordire la sua vettura nelle serie CanAm. McLaren 700 GP | Facebook McLaren Soltanto 3 anni più tardi, nel 1966, realizzò il suo sogno facendo l’esordio in Formula 1 al volante di una vettura che portava il suo nome nel Gran Premio di Montecarlo tra le strette e insidiose curve del circuito del Principato di Monaco: per Bruce però l’esordio non fu felice perchè fu costretto al ritiro dopo appena 9 giri per una perdita d’olio sulla sua M2B. La prima soddisfazione, dopo quelle con la Cooper con la quale vinse 3 corse, però non tardò ad arrivare perchè in quello stesso anno durante il GP “di casa” in Gran Bretagna a Brands Hatch, Bruce si piazzò sesto regalando il primo punto iridato alla sua “neonata”. Per la prima vittoria dovette aspettare altri due anni, a Spa durante il GP del Belgio, per quella che poi fu soltanto la prima di una lunga serie. Purtroppo il povero Bruce non potè godersi a lungo il frutto del suo lavoro perchè due anni più tardi, nel 1970, perì in un incidente mentre stava provando la nuova M8D sul circuito di Goodwood. Da lì a poco quella vettura sarebbe diventata una delle scuderie più vincenti della Formula 1 annoverando tra le proprie fila piloti del calibro di Emerson Fittipaldi, James Hunt, Niki Lauda, Alain Prost, Ayrton Senna, Nigel Mansell (anche se per qualche GP), Mika Hakkinen, David Coulthard per arrivare fino ai più recenti Kimi Raikkonen, Lewis Hamilton e Jenson Button. In totale 174 vittorie, 146 pole position, 149 giri veloci in gara che sono valsi 12 titoli piloti, dietro solo alla Ferrari (15), e 8 titoli costruttori, terza dietro alla scuderia di Maranello (16) e Williams (9). Il primo titolo giunse nel 1974 grazie all’esperienza di Emerson Fittipaldi, già campione del mondo due anni prima con la Lotus, gli anni più belli furono quelli degli epici scontri interni tra il Professore Alain Prost e The Magic Ayrton Senna che, da compagni di squadra, fruttarono alla McLaren in sole due stagioni 25 vittorie, 28 pole position e 4 titoli Mondiali (2 piloti e 2 costruttori) monopolizzando le stagioni ’88 e ’89 nonostante gli “scontri” in pista. Da ricordare anche l’era Hakkinen, con il primo Schumacher in Ferrari come rivale, che vinse due degli ultimi titoli piloti per la scuderia di Woking prima dell’ultimo datato 2008 e che porta la firma di Lewis Hamilton, trionfo rocambolesco con sorpasso decisivo per il titolo nelle curve finali su Timo Glock sulla pista di San Paolo e vinto ai danni del padrone di casa Felipe Massa dopo che lo stesso inglese l’anno precedente, alla sua stagione d’esordio in Formula 1, gettò al vento il Mondiale perdendolo in favore di Kimi Raikkonen, nel frattempo passato in Ferrari, dilapidando un vantaggio di 16 punti con sole due gare al termine della stagione (l’assegnazione dei punteggi prevedeva ancora 10 punti al primo classificato) nei confronti del finlandese. Quella di domenica in Corea sarà la gara numero 700 per l’eterna rivale della Ferrari, la scuderia di Woking taglierà questo grande e prestigioso traguardo (seconda solo al Cavallino Rampante per numero di Gran Premi) cercando di festeggiarlo nel migliore dei modi. E come se non con una vittoria? Sarebbe però ancor più bello farlo con una doppietta Vettel e Red Bull permettendo….