Scambio Kakà-Maicon: fantamercato o realtà? Per ora non è dato saperlo, ma pare che Leonardo e Mourinho stiano lavorando per questo. Nonostante l’affare appaia come clamoroso, potrebbe però avere esito positivo perchè i due calciatori coinvolti gradirebebro entrambi “cambiare aria”. dal web Maicon lo ha manifestato apertamente nei giorni scorsi, attraverso il suo procuratore Caliendo, che ha rivelato come “lo scorso anno Moratti si sia impuntato per non vendere i prezzi pregiati a Mou appena partito, ma quest’ anno il Real sta studiando nuove offerte da presentare”.Kakà, invece, dichiara di non voler lasciare il Real, anche se nel clan di Mourinho lui non è una delle prime scelte, nè lo sarà nella prossima stagione: anzi, la sua partenza potrebbe lasciar spazio ad Aguero, molto gradito a Mourinho. Inoltre, all’Inter, Kakà potrebbe avere l’ occasione per riabbracciare colui che lo scoprì e lo portò in Italia al Milan, Leonardo, anche se dovrebbe fronteggiare il malumore dei tifosi milanisti, che dovrebbero sopportare un altro “tradimento”.
Nella favolosa cornice di pubblico dello Stadio Olimpico di Roma, l’Inter si aggiudica la finale di Coppa Italia contro il Palermo con un 3-1 molto sofferto. La settima coppa nazionale per i nerazzurri arriva dopo una partita dominata dai siciliani per quasi tutti i 90 minuti. Solo una splendida doppietta di Samuel Eto’o ha permesso all’Inter di aggiungere in bacheca il terzo trofeo stagionale dopo Supercoppa italiana e Mondiale per club. Il Palermo, infatti, è entrato in campo senza timori reverenziali e dimostrando grande coraggio ha attaccato con continuità ed intensità.
La voglia di vincere è stata la chiave del grande approccio al match dei palermitani che hanno imposto all’avversario ritmi vertiginosi e pressing asfissiante. All’ardore e alle motivazioni di un Palermo trainato dalle giocate di Javier Pastore e dai 35000 tifosi arrivati dall’isola, l’Inter ha risposto con l’immensa classe cristallina di Eto’o e con una solidità difensiva che al netto delle occasioni concesse ai rosanero si è rivelata vincente. I ragazzi di Leonardo, pur mancando di precisione e concentrazione, hanno dimostrato di saper soffrire senza crollare sbancando l’Olimpico grazie alla straordinaria abilità di alcuni giocatori più che attraverso un gioco di organizzazione corale. Anche dopo la rete dell’ 1-0 firmata, appunto, da Eto’o al minuto 26 del primo tempo, il canovaccio della partita non è cambiato: il Palermo ad attaccare e l’Inter a difendere e provare a ripartire senza grossi risultati . Solo le prodezze di Julio Cesar e gli interventi in extremis di Chivu e Lucio soprattutto hanno impedito che le splendide triangolazioni in velocità delle giovani stelle sicule potessero concretizzarsi in gol.
Dopo il primo tempo di dominio Palermo ci si attendeva un ritorno dell’Inter che non c’è stato. Stessa trama. Prima Miccoli, poi Balzaretti e Ilicic hanno provato a segnare anche grazie ai continui inserimenti di centrocampisti e difensori, ma la formazione di Milano ha retto gli assalti. Fino al 76esimo minuto quando su assist di Sneijder ancora Eto’o, al secondo tiro nello specchio della porta da parte dell’Inter, ha trafitto una sbilanciata difesa palermitana fissando il risultato sul 2-o. Neppure il raddoppio interista ha placato la foga del Palermo che al minuto 87 ha trovato il gol del 2-1 col colpo di testa di Munoz, innescato dal cross dal fondo di Balzaretti effettuato quando la palla aveva già valicato la linea del fuori.
Un minuto più tardi lo stesso Munoz si è fatto espellere per un fallo commesso su Mariga che non era da sanzionare, ma che l’arbitro Morganti ha ritenuto falloso. Espulso dal quarto uomo Tagliavento anche l’allenatore del Palermo Delio Rossi per proteste. Senza allenatore, con l’uomo in meno in campo e pochissimi minuti alla fine, il Palermo ha gettato la spugna subendo la terza rete di Diego Milito che ha regalato definitivamente il trofeo all’Inter. Il verdetto dice che l’Inter è campione per la seconda volta consecutiva dopo il successo dello scorso anno e che Leonardo ha conquistato la prima vittoria da quando fa l’allenatore. I tifosi del Palermo, però, possono essere orgogliosi della prestazione della loro squadra che ha cercato di vincere in tutti i modi.
Ultimo trofeo della stagione, poi sarà solo calciomercato. Stasera all’Olimpico di Roma si assegna la 63ma edizione della Coppa Italia. Ad affrontarsi saranno l’Inter di Leonardo, che punta alla conquista del suo primo alloro da quando è allenatore, e il Palermo di Delio Rossi, che raggiunge la finale della coppa nazionale dopo 32 anni. Le due compagini arrivano a Roma con qualche defezione, in casa nerazzurra mancherà lo squalificato Maicon, sostituito da Nagatomo; la linea difensiva davanti a Julio Cesar dovrebbe, quindi, essere composta dal giapponese a destra, la coppia Lucio-Ranocchia al centro e Chivu a sinistra. In mediana dovrebbero agire Zanetti, Stankovic e Thiago Motta, con il marocchino Kharja a muoversi da trequartista dietro la coppia d’attacco Pazzini-Eto’o.
In casa rosanero, l’emozione e la voglia di conquistare un trofeo, per la prima volta nella storia del club, è tanta a tal punto che sono previsti 35.000 tifosi al seguito della squadra di Delio Rossi, che dovrà fare a meno di Bovo e Bacinovic, mentre è riuscito a recuperare Acquah, Balzaretti e Migliaccio, che dovrebbero, quindi, scendere regolarmente in campo. Solito modulo per il tecnico ex laziale, già vincitore di una Coppa Italia due stagioni fa, proprio con la squadra capitolina, che prevede una difesa a quattro composta da Cassani e Balzaretti sulle fasce e Munoz e Goian coppia centrale. Il centrocampo a tre vedrà agire, oltre ai già nominati Acquah e Migliaccio, anche Nocerino. Con il duo Pastore-Ilicic a muoversi dietro l’unica punta Hernandez, panchina quindi per il capitano Fabrizio Miccoli, pronto a subentrare in caso di bisogno.
Da qualche settimana in casa nerazzurra si è deciso di tenere un profilo basso evitando di parlare di calciomercato e di futuro. Scelta giustissima per prepare al meglio la finalissima di Coppa Italia che forse non salverà la stagione ma pur sempre un prestigioso trofeo e comunque non farebbe perdere l’abitudine a vincere.
Il calciomercato come detto viaggia sotto traccia anche se il nome di Sanchez riesce a far capolino, poi si sa che l’Inter investirà in mediana per svecchiare la rosa e che Leonardo pare esser il tecnico anche per la prossima stagione. Il tecnico brasiliano è stato protagonista di una annata strepitosa con il record di vittorie interne ed esclusa quella maledetta settimana estremamente positiva.
L’Inter ripartirà da Leo? Al momento tutto fa propendere verso il si ma a mio avviso il futuro non è cosi certo, intanto dipenderà molto dall’esito della partita contro il Palermo, poi dall’evolvervsi del mercato. Se il Barcellona dovesse vincere la Champions League il mandato di Guardiola in Spagna sarebbe concluso e l’Inter a quel punto sarebbe pronta a metterlo sotto contratto duellando con il Chelsea anch’esso in attesa della finalissima di Wembley per decidere il proprio tecnico.
L’Inter passeggia su un Catania ormai in vacanza vincendo con una doppietta di Giampaolo Pazzini ed il gol del samurai Nagatomo, di ledesma il gol dei siciliani.
Leonardo non vuole lasciare niente al caso e trova delle motivazioni impensabili in una partita all’apparenza inutile. Pazzini al posto di Milito con Stankovic a centrocampo in sostituzione dell’infortunato Cambiasso. Simeone, alla sua ultima panchina con i siciliani, schiera Bergessio in attacco con Gomez a supporto.
Primo sussulto all’ottavo con Kharja che stampa un tiro da lontano sulla traversa, lo stesso Kharja vince un contrasto al limite dell’ area catanese, palla a Pazzini che al 15’ porta in vantaggio i nerazzurri. L’ Inter comanda in tutte le zone del campo con il Catania che si vede alla mezzora con Schelotto che salta Chivu mettendo al centro una palla interessante messa fuori da un ottimo Lucio. Finisce un primo tempo sotto ritmo con la gara a senso unico, Inter in attacco e Catania intento solo a coprirsi.
Si rivede il principe Milito nel secondo tempo a l posto di Eto’ o, Milito subito protagonista al 3’ con l’assist al bacio per Pazzini che realizza la sua personale doppietta. Catania assolutamente assente in campo con l’Inter in forma per la finale di Coppa Italia contro il Palermo, al 7’ tiro di Stankovic deviato e palla di poco a lato. Sussulto catania al 9’ con Bergessio, servito da Schelotto che mira sul secondo palo con Castellazzi pronto in calcia d’angolo. Ripresa molto più emozionante e ricca di azion, l’Inter segna il terzo gol con il migliore in campo, il giapponese Nagatomo che insacca su assist di Lucio, gol della bandiera del Catania con Ledesma pescato da Lodi su azione da calcio d’angolo. Entra Samuel che va subito vicino al gol lisciando una palla che andava solo spinta in rete su corner di Kharja ed ancora Kharja che fallisce, alla mezzora, un comodo contropiede sparando alto da buona posizione.
Finisce nel migliore dei modi il campionato nerazzurro con la mente alla finale di Coppa Italia contro il Palermo per regalare almeno un titolo al patron Massimo Moratti dopo l’abbuffata dell’era Mourinho.
Scendono in campo oggi pomeriggio alle 18.00 a San Siro Inter e Catania per la passerella finale del campionato. Già, perché l’Inter con il pareggio strappato a Napoli si è garantita aritmeticamente la seconda posizione in classifica, e il Catania battendo nel precedente turno la Roma di Montella ha strappato il pass per la permanenza in serie A anche per la prossima stagione. Partita dai toni amichevoli, con la possibilità per Simeone, ex nerazzurro di rivedere e ricevere applausi dal suo pubblico interista, e con la possibilità invece per Leonardo di lasciare spazio a chi ha giocato meno, e far tirare il fiato in vista della prossima finale di Tim Cup contro il Palermo in programma il 29 maggio. Curiosità del giorno, l’anno scorso proprio il 22 maggio l’Inter scendeva in campo per la finale Champions League a Madrid contro il Bayern Monaco: emozioni diverse, in un anno diverso.
INTER– Situazione non delle più rosee in casa Inter, a livello di condizione fisica, con il numero degli infortunati che tende ad aumentare di giorno in giorno. Out Sneijder, (che dovrebbe recuperare per la finale di Tim Cup), indisponibile anche Julio Cesar alle prese con i soliti dolori alla schiena, salta fuori all’ultimo momento anche l’infortunio i Cambiasso che complica i piani di Leonardo. Per il centrocampista argentino si parla di uno stiramento al bicipite femorale di terzo grado. Un infortunio più grave del previsto che mette ancora una volta in allarme il centrocampo nerazzurro. Ultimo forfait quello di Maicon, perché essendo squalificato in coppa Italia, Leo vuole capire in questa partita chi può sostituire il brasiliano al meglio. Quindi undici titolare con Castellazzi tra i pali, difesa a quattro con Materazzi e Samuel al centro, il primavera Faraoni e Nagatomo sulle corsie laterali; Centrocampo in totale emergenza con Mariga e Thiago Motta più arretrati e Zanetti e Pandev ai lati. Se si optasse per il rombo spazio a Coutinho sulla trequarti. Ovviamente in zona gol largo ad Eto’o, con la possibilità di infrangere il suo record personale di 36 gol segnati con la maglia del Barcellona, e minuti nelle gambe per Milito, che nelle ultime partite è sembrato in ottima condizione.
CATANIA- Simeone strappata la salvezza e la permanenza in A nella prossima stagione contro la Roma, oggi torna a San Siro per il saluto ai suoi ex tifosi nerazzurri. Personaggio molto amato dai colori interisti, nonostante quel gol segnato in maglia biancoazzurra il 5 maggio, quando l’Inter perse lo scudetto contro la Lazio. “Non so se mi hanno perdonato quel gol- ha spiegato Simeone- Credo però che quando i tifosi dell’Inter vedono me, vedono una persona pulita e nel calcio italiano è bello di tanto in tanto vedere una persona così”. Formazione inedita anche per il Catania, con diversi giocatori nemmeno partiti per la trasferta milanese. Rimane a casa il bomber Maxi Lopez per un infortunio al piede, come anche i difensori Spolli, Bellusci e Silvestre, indisponibili per acciacchi vari. Mancheranno all’appello anche Biagianti e Pesce, alle prese con dei risentimenti muscolari. Quindi Simeone dovrebbe schierare dal primo minuto una difesa con quattro uomini: Augustyn e Terlizzi al centro e Capuano e Alvarez sugli esterni. Centrocampo con Carboni, l’ex Frosinone Lodi, e l’argentino Ledesma. Tridente offensivo con Bergessio, Gomez e Schelotto.
Il tecnico nerazzurro Leonardo fa il punto della situazione in casa interista nella conferenza stampa alla vigilia della sfida tra Inter e Catania. Leonardo domani scenderà in campo cercando di ottenere l’en-plein per quanto riguarda le vittorie casalinghe da quando siede sulla panchina nerazzurra, entrando nella storia dell’Inter. Motivo in più per chiudere il campionato in bellezza, cercando di evitare scivoloni, in un momento in cui la lista degli indisponibili continua ad allungarsi.
NON CONVOCATI – L’argomento clou del giorno sono le condizioni di molti giocatori nerazzurri, in vista della prossima finale di Tim Cup in programma il 29 maggio. Leonardo analizza con queste parole il momento non proprio roseo dei suoi uomini dal punto di vista fisico: “Cambiasso ha avuto un problema in allenamento oggi, dobbiamo valutare nei prossimi giorni. L’infortunio c’è, bisogna valutare la gravità. Julio Cesar ha avuto un problema alla schiena l’altro giorno e non ha la possibilità di giocare. Sneijder non ha ancora recuperato totalmente. Mentre Maicon non è stato convocato essendo squalificato per la Tim Cup e noi abbiamo bisogno di vedere i giocatori per la prossima settimana”.
Mentre a sorpresa rientra nella lista dei convocati, Marco Davide Faraoni, giovanissimo calciatore proveniente direttamente dalla primavera nerazzurra: “È un ragazzo che mi piace. Il suo è un ruolo difficile, quello del terzino, e se riesci a trovarlo in casa è una cosa molto bella”.
CATANIA – Parlando in maniera più dettagliata della gara contro il Catania, Leonardo non ammette scuse e carica i suoi per vincere e arrivare in questo modo con il morale alto alla sfida contro il Palermo nella finale di Tim cup: “La gara di domani è da affrontare nel modo migliore, noi dobbiamo mantenere la nostra concentrazione e il nostro modo di giocare. Siamo in crescendo e così continuiamo a voler fare, anche perché poi abbiamo la partita che chiude la stagione. Le buone prestazioni portano sempre cose positive, quindi domani vogliamo vincere, anche per valutare la formazione in vista della finale di Tim Cup”.
RENDIMENTI – Il tecnico brasiliano si ritiene soddisfatto da quando siede sulla panchina nerazzurra e in particolar modo analizza i rendimenti di Nagatomo, da schierare al posto di Maicon vista l’indisponibilità del brasiliano, e del bomber Eto’o che sembra non voler smettere mai di segnare. Nagatomo giocherà a destra?: “Mi è piaciuto contro la Sampdoria. Lui ha giocato a destra, a sinistra, nella linea di centrocampo a quattro, non ha quindi un problema di lateralità. Riesce ad esprimersi bene a prescindere dal lato del campo in cui gioca, e questa è una grande qualità”.
Su Eto’o a quota 35 gol, Leonardo non può che aggiungere lodi allo splendido campionato dell’attaccante camerunense: “Se guardiamo quello che ha fatto negli ultimi anni, quest’anno compreso, non si può dire altro se non che Samuel Eto’o è uno dei giocatori migliori al mondo, e questa stagione lo ha premiato. È una stagione straordinaria la sua”.
PREOCCUPAZIONI – Le preoccupazioni di Leonardo arrivano dalla lunghissima estate che aspetta la colonia brasiliana e argentina in casa Inter, in vista della Coppa America. Leonardo ammette come questo potrebbe rappresentare un problema per la prossima preparazione estiva:“Ci saranno le qualificazioni agli Europei, Coutinho avrà l’Under 20, mentre gli altri argentini e brasiliani giocheranno subito due amichevoli, il 4 e il 7 giugno, poi penso avranno una decina di giorni di vacanza e dopo cominceranno la preparazione in vista della Coppa America, che comincia i primi di luglio. E’ faticoso, riguardo alla nostra preparazione ci saranno molte situazioni da valutare”
MERCATO – Sul tema mercato Leonardo non si sbilancia dichiarando la perfetta sintonia con la società nerazzurra: “Io sono un allenatore, questo faccio, l’allenatore. Mi sento in sintonia con Branca e Ausilio per il mercato e con il presidente Moratti che poi fa le scelte, ma faccio l’allenatore. Se poi posso dare in qualche modo un contributo, comunque ci sono”. Alla domanda finale sul prossimo mercato dell’Inter, a Leonardo viene chiesto un suo giudizio, o una sua preferenza su Robben, Tevez e Sanchez: “Giocatori diversi fra loro, ma che giocano in attacco e lo possano fare ovunque. Robben è una realtà, Tevez anche, e Sanchez è lì pronto per fare il salto di qualità, le prospettive sono straordinarie”.
Massimo Moratti si concede ad una lunga intervista alle Iene Show in onda questa sera abbracciando tutti gli argomenti caldi, dal calciomercato a Moggi e Calciopoli fino al rapporto con Benitez e Leonardo. Il presidente nerazzurro confessa che con la nuova Juve i rapporti sono ottimi, confermando la stima per Andrea Agnelli ma tiene ancora una volta a precisare la leggittimità dello scudetto del 2006 “Durante calciopoli c’erano delle magagne ecco perchè c’è gente che è stata beccata. Se c’erano anche prima? Credo di si, solo che hanno avuto la fortuna di non essere intercettati. Con la Juventus va tutto bene, con l’attuale società i rapporti sono buoni e Andrea Angelli è un ragazzo molto serio e preparato. Sono stupito dal fatto che i bianconeri non siano arrivati nemmeno in Europa League, spero comunque che Andrea Agnelli superi con serenità questo momento difficile. La Juve rivuole due Scudetti? Uno è nostro, ne scelga un altro. Questo un calcio migliore senza di Moggi? Non posso dire di no…”
La scelta di Benitez e il rapporto con Leonardo “Non era l’allenatore giusto da prendere per il dopo Mourinho, avrei dovuto prenderlo più in là quando serviva un tecnico per ricostruire, ma all’Inter quest’anno da ricostruire non c’era nulla. Devo dire che alla fine mi ha fatto arrabbiare. Leonardo invece ha lavorato con grande professionalità, ha fatto quel che doveva. Mou? Non lo sento da un mese”.
Il mercato “Da 1 a 10 quante possibilità che arrivino all’Inter? Pastore 5, Sanchez è troppo caro quindi 4, Cavani 1, Ibra zero ma mi piacerebbe dire 10, Messi mi piacerebbe dire 8 ma è zero. Il mio affare migliore? La cessione di Ibra”.
E’ irreperabile oramai la frattura tra Leonardo e il Milan e a tenere banco sono ancora una volta gli insulti e i gesti deprecabili dei tifosi, che prima contaggiarono Gattuso, con il tecnico brasiliano sul piede di guerra e alla ricerca di spiegazioni.
Nel giorno della festa invece si è consumato l’ultimo gesto con i tifosi intenti a bruciare la maglia numero 18 del brasiliano durante il corteo dei festeggiamenti.
Una partita senza troppe motivazioni per i nerazzurri che con un punto in due gare otterrebbero la certezza matematica del secondo posto, chiudendo una stagione in maniera più che dignitosa, e con la finale di Tim Cup in programma il 29 maggio. Discorso diverso per il Napoli e Mazzarri che cercano un punto per ottenere la certezza della qualificazione in Champions League il prossimo anno. Tornare nell’Europa che conta a 21 anni di distanza riportando il Napoli ai vertici del calcio europeo.
NAPOLI – Al San Paolo nonostante il traguardo Champions League sia realmente ad un passo, il clima non è dei più sereni, con le indecisioni e le mezze risposte del tecnico Mazzarri quasi a far presagire un addio per la sua ultima partita al San Paolo. Il presidente De Laurentiis e gran parte della tifoseria sembra non aver digerito il modo in cui il tecnico abbia preso questa decisione di abbandonare il progetto Napoli per abbracciare la causa juventina. Dopo questa partita, o dopo il raggiungimento del traguardo storico della qualificazione alla Champions League, Mazzarri farà maggiore chiarezza spiegando magari se nella prossima stagione siederà ancora sulla panchina partenopea. Per quanto riguarda la partita di stasera, Mazzarri scioglierà gli ultimi dubbi sull’undici titolare probabilmente nelle ultime ore ma la formazione che dovrebbe scendere in campo contro i nerazzurri dovrebbe essere così composta: classica difesa a tre uomini con Cannavaro, Aronica favorito su Ruiz e Campagnaro. Mediana robusta con Gargano e Pazienza a coprire le avanzate avversarie con Maggio e Dossena pronti a colpire sulle fasce laterali. In attacco c’è il problema maggiore, perché la squalifica di Cavani comporta un totale rinnovamento dell’assetto offensivo. Lavezzi sarà la punta centrale, supportato da Hamsik a sinistra e Zuniga a destra.
INTER – Leonardo probabilmente lascerà spazio a chi ha avuto meno occasioni di giocare da quando lui siede sulla panchina nerazzurra. La lista degli indisponibili si è notevolmente allungata, e al nome di Sneijder, Stankovic e Cordoba si è aggiunto anche il centrale brasiliano Lucio ancora dolorante per un problema alla caviglia che non recupera e viene preservato in vista della finale di Tim Cup contro il Palermo. Squadra da ridisegnare quindi, in difesa, a centrocampo e con qualche dubbio anche in attacco. “Vi do la formazione? Ma se non la so nemmeno io” ha detto in maniera ironica il tecnico brasiliano in conferenza stampa, spiegando inoltre come la convocazione di Walter Samuel potrebbe voler dire che è pronto per tornare a giocare qualche minuto di partita. Le ipotesi sono due: Rombo di centrocampo, o un 4-4-2 più coperto con Pandev titolare dal primo minuto. Nella prima ipotesi spazio a Coutinho dall’inizio. Formazione titolare da decifrare, con rebus anche in difesa dove il posto da centrale vicino a Ranocchia se lo giocano Materazzi e Chivu. Centrocampo da adattare con l’immancabile capitan Zanetti, Cambiasso e un’ulteriore conferma per Mariga apparso in crescita nella sfida contro la Roma. Davanti l’intoccabile Samuel Eto’o alla ricerca del gol per insidiare il suo personale record di 36 gol in una stagione (ottenuto ai tempi del Barcellona) e il solito ballottaggio tra Pazzini e Milito, con l’argentino leggermente favorito.
PROBABILI FORMAZIONI
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena; Hamsik, Zuniga; Lavezzi.
A Disposizione: Iezzo, Santacroce, Ruiz, Yebda, Vitale, Sosa, C. Lucarelli.
Allenatore: Mazzarri
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Chivu, Nagatomo; J. Zanetti, Mariga, Cambiasso; Coutinho; Eto’o, Milito.
A Disposizione: Castellazzi, Samuel, Materazzi, Obi, Thiago Motta, Pandev, Pazzini.
Allenatore: Leonardo