Il matrimonio tra la Juventus ed il maliano Momo Sissoko è finito, la società bianconera ha ceduto il centrocampista al Paris Saint-Germain di Leonardo per una cifra vicina agli 8 milioni di Euro. Continua quindi la politica delle cessioni illustri sotto la mole con il prossimo a salutare Del Piero e compagni che con ogni probabilità sarà il brasiliano d’Italia Amauri anche se, le richieste di Marotta, spaventano un po’ le possibili pretendenti. A confermare questa indiscrezione è proprio l’agente di Amauri, Giampiero Pocetta: “Per Amauri ci sono interessamenti che si scontrano con delle problematiche oggettive, quali possono essere l’alto ingaggio del giocatore e le pretese economiche della Juventus. La società chiede una cifra di 7-8 milioni per il ragazzo e credo che in un mercato problematico come questo andrebbero abbassate le pretese. Le critiche dei tifosi a Bardonecchia? Lui è forte, è tornato in punta di piedi senza fare nessuna polemica. Non ha capito la contestazione mirata visto che si era presentato in ritiro con i propositi migliori. Per fortuna è passata e andiamo avanti con grande fiducia. Squadre interessate ce ne sono e si sta parlando. Gli scenari cambiano giorno per giorno, la storia recente del mercato ci ha insegnato che gli affari migliori si fanno alla fine e specialmente quello delle punte non è ancora iniziato. Il Paris Saint Germain? Con Leonardo c’è stima reciproca e questo è un aspetto importante, ma per adesso non abbiamo affrontato questo argomento.
"Momo" SissokoAncora tutto in alto mare i due affari per i c.d. Top player promessi da Marotta per questa compagna acquisti: il Villareal, con la cessione di Cazorla al Malaga non sembra essere più propenso a cedere Pepito Rossi nonostante la volontà del giocatore a vestire la maglia bianconera, mentre per Vucinic, Walter Sabatini non abbassa la richiesta iniziale di 15 milioni
Avrà pieni poteri e potrà decidere, nel bene o nel male, tutto ciò che vuole: Leonardo è ufficialmente il nuovo general manager del Paris Saint Germain, l’uomo designato dai nuovi (e facoltosi) proprietari del Qatar per la rinascita del club parigino ormai da troppi anni poco considerato visti i risultati non proprio eccellenti ottenuti nelle ultime stagioni dove al massimo è stata raggiunta la qualificazione all’Europa League. Leonardo | Claudio Villa/Getty ImagesL’ex tecnico di Milan ed Inter (ma con un passato da calciatore proprio a Parigi dove ha lasciato ottimi ricordi) aveva posto come condizione primaria per l’accettazione del suo nuovo incarico l’allontanamento del Presidente Robin Leproux, che avrebbe limitato il suo raggio d’azione: detto, fatto! Il consiglio di sorveglianza ha rimosso nel primo pomeriggio Leproux, regalando in questo modo a Leo i pieni poteri che richiedeva come base necessaria del suo progetto. Nel comunicato si può leggere che appena “destituito” Leproux è stato ufficializzato il brasiliano come nuovo manager. Inizia così la sua avventura in terra francese, il ruolo di general manager all’inglese ha sempre attirato Leonardo ma oltre ai lati positivi ci sarà da controbilanciare quelli negativi dato che in caso di insuccesso sarà molto più facile individuare il colpevole! Onori ed oneri di un lavoro intrigante, bellissimo ma al contempo spietato se le cose non si mettono per il verso giusto.
DatasportRinghio Gattuso se la caverà con una multa di 13.333 euro per il coro offensivo nei confronti dell’ex tecnico del Milan Leonardo, che a gennaio era passato sull’altra sponda del Naviglio sulla panchina nerazzurra dell’Inter, intonato assieme ai tifosi rossoneri in occasione della festa per la conquista del 18esimo scudetto allo stadio Olimpico al termine di Roma – Milan. Niente squalifica quindi per Gattuso, incastrato da un video girato da un tifoso e postato su YouTube, come forse avrebbero voluto “i cugini”. Anche la società Milan, deferita alla Commissione Disciplinare insieme al centrocampista dal procuratore Stefano Palazzi per responsabilità oggettiva, è stata punita con la stessa ammenda. Di seguito il video [jwplayer config=”30s” mediaid=”87721″]
E’ un Leonardo voglioso di raccontare tutta la verità quello che si presenta in conferenza stampa a Milano, stadio San Siro, svelando tutti i retroscena che hanno portato al suo addio all’Inter. L’ormai ex tecnico nerazzurro ha spiegato ai microfoni dei giornalisti tutto quello che è successo nell’ultimo mese: Leonardo | Claudio Villa/Getty Images
Mi sembrava giusto raccontare, dopo questo mese, come sono andate le cose. E’ stato un mese, anzi, 2 anni agitati. La verità è che finita la Coppa Italia, ero molto felice per me per questa vittoria, la prima da allenatore. 6 mesi di Inter, molto intensi, visto anche il mio passato. Avevo deciso di fare le mie vacanze, dopo il periodo in Brasile avevo appuntamento col presidente per organizzare la stagione e stavo lavorando proprio per questo“.
“Poi è arrivata la chiamata del Paris Saint Germain, con loro ancora non ho firmato nulla, mi hanno cercato molto in questi anni, sia nel 2004, sia nel 2006, che nel 2008. Stavolta è arrivata un’altra chiamata che mi ha fatto tanto piacere, ho un legame forte con questo club, con il quale ho giocato. Loro mi hanno invitato a conoscere un possibile progetto, non era ancora stato acquistato dai nuovi proprietari. Io sono stato più volte cercato e l’ho comunicato al presidente, dicendogli che non sapevo cosa fare, anche rispetto alla mia vita. Con Moratti c’è un rapporto straordinario, non credo che voi lo possiate capire. Abbiamo parlato di tutto, della situazione, dei nuovi investitori, del progetto. Sono andato a Doha, l’11 giugno, prima di andare in Brasile: mi raccontano tutto, li conoscevo già. Sono le stesse persone che si stanno occupando anche del Mondiale del 2022, sono già nel calcio“.
“A questo punto la mia prima risposta è stata di dire loro la mia impossibilità al trasferimento al PSG. Ho fatto presente che ormai la nuova stagione era già in corso. Poi ho incontrato Moratti e lì è scattato qualcosa che non mi aspettavo veramente. Lui mi ha detto che era una cosa bella, io ho detto che preferivo andare in Brasile e pensarci bene. Mi ha trattato come se fosse un padre, ho parlato con i suoi figli e mi hanno confermato che si comporta così, se lui crede che una cosa sia positiva per noi lascia che si decida per il nostro meglio. Le cose non erano ancora state decise quando, per la logica del mercato, dei contatti, è venuta fuori la cosa di Bielsa, del contatto con l’agente ed è esploso tutto, si è innescato un meccanismo incontrollabile, che ha creato un casino della madonna. Io rispetto i giudizi di tutti, ma sono venute fuori troppe cose, si è creata una situazione insostenibile“.
“Sono sempre stato a disposizione dell’Inter per rimanere, io non ho trattato con il Paris S.Germain fino a tre giorni fa. Ricordate la dichiarazione di Moratti prima dell’ingaggio di Gasperini, quando diceva che ero ancora l’allenatore dell’Inter e potevo restare. Moratti è una persona che per come mi ha trattato è eccezionale. Mi dispiace molto non essere più l’allenatore dell’Inter, parlo soprattutto di quello che ho creato con tutto l’ambiente, la dirigenza, la gente della Pinetina. Per me tutto questo gioco è stato un privilegio, mi sono capitate delle cose difficili, ma straordinarie. Non ho ipotizzato mai questa situazione. Quando è arrivata la proposta del PSG, ho pensato che era una cosa bella, magari per il futuro. Andare via dall’Inter oggi mi sembrava impossibile. Si ‘è creata una situazione insostenibile e si è arrivati a questo“.
“Io non indirizzo cose, o pensieri. Ho deciso di fare una conferenza stampa per chiarire le cose, giuro che è la verità. Non ho firmato niente, non ho mai parlato di soldi, non c’è niente di sicuro e ho iniziato a parlare per il nuovo ruolo al PSG da pochi giorni, da quando è finito il mio rapporto con l’Inter. Per me non è quello, fortunatamente non sto cercando niente, se non una sfida. Il PSG ha la nuova proprietà dal 30 giugno, da una settimana, anche loro non potevano fare niente. A prescindere dalle notizie, su di me uscivano giudizi. Dovevo fare un comunicato contro dei giudizi? Dovevo smentire una cosa che non c’è, vale a dire io al Psg?“.
“La tensione a Milano nei miei confronti? Non è il motivo di una mia partenza, è la mia vita, sarò sempre legato a Milano. Non pensavo che si potesse arrivare a dei livelli così alti, ma mi dispiace non tanto per me, quanto per il calcio italiano, perché queste cose lo fanno meno bello. Forse era una situazione non molto bella anche per l’Inter”. Galliani? Mi ha chiamato. Ci siamo allontanati negli ultimi tempi, però ci siamo sentiti. Nessun consiglio, lui ha solo cercato di capire se stavo bene. Non gli ho fatto delle confidenze sulla mia situazione. Aspettavo il momento di raccontare quello che ho vissuto. Mourinho? Ci siamo messaggiati, scherzavamo sulla situazione”. Non sono venuto qua a chiedere giustificazioni e comprensione, ho 42 anni! La situazione è stata creata per una possibilità che non era sicura, per il modo di essere presidente di Moratti che mi ha consentito di lasciarmi libero di scegliere. E’ nata un’incomprensione ed è diventata una situazione senza ritorno!“.
“Credo che nessuno nella mia carriera mi possa dire: ti ho fatto un favore. Preferisco non averne. Io le scorciatoie non le prendo. Gasperini? Non ha bisogno di consigli, è molto più esperto di me come allenatore. Troverà una squadra con tanta voglia. Faccio tantissimi auguri a lui e all’Inter. Calciopoli? Giudicare oggi è difficile, è la conseguenza di ieri. Questa base deve essere curata, altrimenti tra 3 mesi verrà fuori un altro problema. E’ alle origini che la cosa è molto debole!“.
“Pensare di tornare indietro è veramente inutile, la vita infatti va avanti, c’è sempre stata la chiusura di qualcosa e di conseguenza l’apertura di qualcos’altro. Mi dispiace perché tutto è successo in un modo che non è stato bello per nessuno. Ma questo è un giorno che per me è importante, perché è la chiusura del mio rapporto con l’Inter“.