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  • Leonardo cala il poker. Inter – Bologna 4-1

    Leonardo cala il poker. Inter – Bologna 4-1

    Quarta partita per leonardo e quarta vittoria per il brasiliano sulla panchina interista, questa volta a farne le spese è il Bologna di malesani che viene battuto nettamente per 4-1. Stankovic, Milito e doppietta dell’ onnipresente Eto’ o mentre il gol della bandiera per il Bologna è firmato da Gimenez.

    Leonardo il rombo con Stankovic vertice alto e Thiago Motta vertice basso del centrocampo con davanti il duo Milito – Eto’ o, mentre Malesani si presenta a san siro con il solo Di vaio davanti con Ramirez in appoggio. È un Inter che parte a mille, pressing a tutto campo che non permette nessun tipo di manovra alla squadra rossoblù e prima palla gol con Milito che non sfrutta una sponda di Lucio mandando sul palo da posizione ravvicinata. È solo però questione di minuti per il vantaggio neroazzurro che arriva al 20’ con Stankovic che insacca su assist di Eto’ o, gol tuttavia viziato da una netta posizione di fuorigioco del serbo. Passano 10 minuti e nuovo errore di impostazione del Bologna che permetta a Milito di involarsi in porta, dribbling su Portanova e sinistro che batte Viviano impotente. Sussulto Bologna con il suo giocatore principe, Di Vaio che sfugge a Lucio ma non riesce ad insaccare grazie alla bella parata di Castellazzi in angolo. Nel recupero Maicon taglia come il burro la difesa del Bologna servendo a Thiago Motta la possibile palla del 3-0 che non viene però sfruttata dal brasiliano sebbene in buona posizione di battuta. Finisce così il primo tempo con la squadra di leonardo assoluta padrona del campo con tuttavia il vizio dell’ irregolarità del primo gol di Stankovic in netta posizione irregolare.

    Nessun cambio in casa nerazzurra mentre per il Bologna dopo 3 minuti entra Gimenez al posto di Mudingayi. La squadra di Malesani sembra più convinta ed infatti si presenta al tiro diverse volte, in maniera molto pericolosa prima con Gimenez che davanti a Castellazzi spara alto, poi con Di Vaio che su punizione manda di poco a lato e poi due volte con Gimenez, una con Perez ed Ekdal ma senza mai impegnare seriamente Castellazzi. L’ Inter controlla e quando decide di accelerare sono guai per la difesa rossoblù, Eto’ o duetta alla grande con Milito che di tacco serve al camerunense la palla splendida del 3 a 0. Etò’ o non è sazio e al 72’ su punizione sigilla il poker la squadra campione d’ Italia e del mondo. Nei minuti finali Gimenez sigilla il gol della bandiera su azione in mischia in area.

    Bella vittoria per la squadra di Leonardo che festeggia nel migliore dei modi il record di capitan Javier Zanetti che con 519 presenze eguaglia Beppe Bergomi che verrà superato, con ogni probabilità, mercoledì sera nel recupero contro il Cesena.

  • Inter-Bologna, i convocati di Leonardo e le probabili formazioni

    Inter-Bologna, i convocati di Leonardo e le probabili formazioni

    Sono 20 i giocatori convocati da Leonardo in vista del match che vedrà impegnata l’Inter domani sera alle h 20.45 contro il Bologna di Alberto Malesani.

    Portieri: 12 Luca Castellazzi, 21 Paolo Orlandoni, 92 Alberto Gallinetta;

    Difensori: 2 Ivan Cordoba, 4 Javier Zanetti, 6 Lucio, 13 Maicon, 15 Andrea Ranocchia, 23 Marco Materazzi, 26 Cristian Chivu, 39 Davide Santon;

    Centrocampisti: 5 Dejan Stankovic, 8 Thiago Motta, 17 MacDonald Mariga, 19 Esteban Cambiasso, 20 Joel Obi;

    Attaccanti: 9 Samuel Eto’o, 22 Diego Milito, 27 Goran Pandev, 88 Ludovic Biabiany.

    Probabile 4-3-1-2 con Castellazzi in porta. Maicon, Lucio, Cordoba e Chivu in difesa, e Stankovic traquartista davanti a al trio della mediana Zanetti-Cambiasso-Thiago Motta. In avanti ritorna Milito, lasciato in panchina nella gara di Coppa Italia, e il camerunese Samuel Eto’o.

    Inter (4-3-1-2): Castellazzi; Maicon, Lucio, Cordoba, Chivu; J.Zanetti, Cambiasso, T.Motta; Stankovic; Milito, Eto’o.
    A disposizione: Orlandoni, Ranocchia, Materazzi, Santon, Mariga, Biabiany, Pandev. All.: Leonardo
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Samuel, Coutinho, Sneijder, Julio Cesar

    Bologna (4-3-2-1): Viviano; Garics, Portanova, Britos, Rubin; Perez, Mudingayi, Della Rocca; Ekdal; Ramirez, Di Vaio.
    A disposizione: Lupatelli, Cherubin, Radovanovic, Buscé, Casarini, Gimenez, Meggiorini. All.: Malesani
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Mutarelli, Morleo, Moras

  • Tabanou dopo Castaignos, l’Inter veste giovane

    Tabanou dopo Castaignos, l’Inter veste giovane

    Con Mourinho ha badato all’immediato, a vincer tutto, a tornare sul tetto del mondo, con Benitez prima e adesso con Leonardo Moratti vuol traghettare la sua Inter verso il futuro investendo sui giovani.

    Il tecnico brasiliano è forse il migliore in tal senso, coraggioso e motivatore Leo appoggia totalmente le idee del club sicuro di poter affermarsi anche attraverso un progetto giovane.

    Branca ha chiuso con Luc Castaignos, c’è l’accordo su tutto con il Feynoord resta solo da decidere se l’arrivo sarà immediato o al termine della stagione.

    In Francia danno ormai per fatto l’accorto tra Inter e il Tolosa per il ventiduenne Frank Tabanou promettente terzino sinistro già nel giro della nazionale di Blanc. In casa nerazzurra sperano di ripetere l’affare Maicon acquistato dal Monaco per 6 milioni di euro e diventato poi il miglior terzino al mondo.

  • Piazon, Ganso e Mariano l’Inter si affida al fiuto di Leonardo

    Piazon, Ganso e Mariano l’Inter si affida al fiuto di Leonardo

    L’arrivo di Leonardo in nerazzurro ha ridato entusiasmo e fiducia ad un organico che nella scorsa stagione ha vinto tutto mentre con Benitez sembrava aver smarrito fiducia e certezze.

    Il giovane tecnico brasiliano riesce a caricare e motivare il gruppo al pari di Mourinho riuscendo a ricavare da ogni il giocatore il massimo in ogni partita. Leonardo però oltre ad esser un tecnico in fase di consacrazione è un talent scout formidabile e i cugini milanisti ne sanno qualcosa per gli ingaggi lungimiranti di Kaka, Pato e Thiago Silva.

    L’Inter si è affidata alla diplomazia di Leonardo per sferrare l’attacco agli ultimi talenti nati del florido mondo carioca. I nomi più succulenti sono quelli di Lucas Piazon e del Ganso Pablo Henrique, sul primo è in netto vantaggio la Juventus anche se indiscrezioni dicono che il giocatore voglia vestire nerazzurro.

    Il Ganso invece fu consigliato al Milan da Leonardo e Braida è stato più volte in Brasile a visionarlo, le qualità ci sono ma il talento carioca non è ancora uscito da un brutto infortunio ed ha qualche problema di troppo con la sua società. L’ultimo nome è meno conosciuto ma lo diventarà presto, si tratta di Mariano Ferreira Filho, terzino destro della Fluminense, che piace per giugno.

  • Inter – Genoa: le probabili formazioni. Prima di Ranocchia a San Siro

    Inter – Genoa: le probabili formazioni. Prima di Ranocchia a San Siro

    La terza di Leonardo, la prima di Ranocchia. L’Inter con un ritrovato entusiasmo sfida questa sera a San Siro il Genoa di Ballardini per gli ottavi di Coppa Italia. I nerazzurri pur con un ampio turnover vuol far sua la partita per continuare nella competizione da sempre cara alla famiglia Moratti e comunque importante per rinsaldare il gruppo.

    Leo proverà chi in questo momento gioca meno sperando di trovare conferme e possibili alternative all’unidici titolare. Sarà la prima di Ranocchia in maglia nerazzurra, l’ex genoano giocherà in coppia con Materazzi al centro della difesa con Maicon e Santon ai lati. Gli stakanovisti Zanetti e Cambiasso giostreranno a centrocampo con Obi, Muntari e Mariga, in avanti Eto’o e Pandev.

    Ballardini in attesa di qualche novità di mercato ritrova Sculli (in partenza verso Roma sponda Lazio) schieradolo in coppia con Rudolf. A centrocampo spazio a Zuculini.

    ertanto ecco le formazioni:

    INTER (4-3-1-2): Orlandoni, Santon, Ranocchia, Materazzi, Zanetti, Mariga, Muntari, Obi, Cambiasso, Eto’o, Pandev. A disposizione: Castellazzi, Maicon, Cordoba, Biabiany, Nwankwo, Alibec, Milito. Allenatore: Leonardo

    GENOA (4-4-2): Scarpi, Mesto, Moretti, Dainelli, Criscito, Rafinha, Veloso, Rossi, Zuculini , Rudolf, Sculli. A disposizione: Perin, Kucka, Milanetto, Kharja, Jelenic, Palacio, Boakye. Allenatore: Ballardini

    Arbitro: Pierpaoli di Firenze

  • Attenta Juve, l’Inter di Leonardo vuole soffiarti Piazon

    Attenta Juve, l’Inter di Leonardo vuole soffiarti Piazon

    Nonostante l’agente Fifa ed esperto di mercato sudamericano Sabatino Durante abbia già dato per conclusa la trattativa che dovrebbe portare il nuovo astro nascente del calcio brasiliano Lucas Piazon alla Juventus, dall’Inghilterra rimbalza la notizia che sul talento 16enne considerato l’erede di Kakà è piombata prepotentemente l’Inter.
    Secondo la stampa d’Oltremanica infatti il club nerazzurro può soffiare alla Juventus Piazon sfruttando il canale privilegiato che ha il nuovo tecnico Leonardo con il Brasile grazie alla sua mediazione e alla sua conoscenza per i giovani talenti brasiliani. Non dimentichiamo che fu proprio Leonardo a portare Kakà e Pato al Milan e a consigliare tempo fa lo stesso Piazon al club rossonero.

    Il tecnico nerazzuro avrebbe convinto il calciatore a cambiare idea e a trasferirsi all’Inter proprio quando Juventus, San Paolo e Piazon si erano ormai messi d’accordo e sembrava questione di giorni rendere la cosa ufficiale. Al club paulista sarebbero andati quasi 7 milioni di euro mentre il giocatore sarebbe sbarcato in Italia non prima di aver compiuto il 18esimo anno di età oppure in questo mese di giugno se fosse giunto in tempo il passaporto italiano (Piazon è di origine veneta).
    Se l’indiscrezione si rivelasse fondata questo per la Juventus sarebbe un duro colpo da digerire. La coppia Marotta – Paratici dovrà ricorrere subito ai ripari sferrando una controffensiva.

  • Inter, paura prima della rimonta. Risolve Cambiasso contro il Catania

    Inter, paura prima della rimonta. Risolve Cambiasso contro il Catania

    Leonardo fa due su due e rilancia le ambizioni scudetto della sua Inter. I nerazzurri infatti fanno bottino pieno nell’arco di pochi giorni e raccolgono a Catania la seconda vittoria consecutiva dall’avvento del tecnico brasiliano in panchina che è riuscito nel poco tempo a sua disposizione a motivare una squadra già sazia del triplete della scorsa stagione con l’aggiunta poi della conquista del Mondiale per Club e che agli ordini del suo precedessore Benitez sembrava piatta.
    Ma prima dei sorrisi finali la paura di una nuova ricaduta dopo la brillantissima vittoria sul Napoli di 3 giorni fa. Al Massimino gli attaccanti del Catania fanno vedere nella ripresa i sorci verdi alla retroguardia nerazzurra che prima della doppietta – partita di Cambiasso vanno sotto di una rete siglata dal “piccolo” Gomez.

    C’è Eto’o al fianco del Principe Milito in attacco, che rientra dopo la squalifica delle tre giornate inflittagli dalla disciplinare per la testata rifilata a Cesar durante Chievo – Inter del 21 novembre scorso, ma l’attaccante camerunense si vede poco perchè costretto ad una partita di grande sacrificio sulla sinistra. Il primo tempo è a dir poco penoso per i ritmi blandi delle due squadre in campo nel quale non succede praticamente nulla se non una zuccata debole di Stankovic dritta nelle braccia di Andujar.

    Più vivace la ripresa grazie alla spinta offensiva degli uomini di Giampaolo che trovano in Gomez e Martinho, appena entrato, due frecce che sia Maicon, da una parte, che Chivu, dall’altra, faticano a contenere. Maxi Lopez si divora una colossale occasione facendosi respingere la conclusione ravvicinata da Castellazzi poi al 71′ è Stankovic che gli nega la gioia del gol respingendo di testa sulla linea ma sulla ribattuta si avventa come un falco Gomez che buca le maglie interiste, oggi in tenuta bianca, per il vantaggio etneo.
    Tornano così in un baleno i fantasmi di un tempo non troppo lontano ma la paura dura solo pochi minuti perchè a decidere il match è la doppietta dell’onnipresente Esteban Cambiasso che prima, al 74′, tenuto in gioco da Capuano che non si alza insieme al resto della difesa, beffa Andujar sul secondo palo poi lo trafigge per la seconda volta di testa 5 minuti più tardi su un cross a giro vellutato di Maicon per il 2-1 finale, ma è davvero imbarazzante la marcatura degli etnei nell’occasione. Ci sarebbe anche il tempo di triplicare con Milito ma l’argentino non riesce ad inquadrare lo specchio della porta; un gol, fosse stato l’anno scorso, che non avrebbe sicuramente sbagliato. Nel finale esordio del nuovo arrivato Ranocchia. E ora il Milan non è più un miraggio.

    Il tabellino
    CATANIA – INTER 1-2
    71′ Gomez (C), 74′ Cambiasso (I), 79′ Cambiasso (I)
    CATANIA (4-1-4-1): Andujar; Alvarez (82′ Spolli), Bellusci, Silvestre, Capuano; Carboni; Gomez, Ledesma, Pesce (82′ Antenucci), Llama (51′ Martinho); Maxi Lopez.
    Panchina: Campagnolo, Delvecchio, Mascara, Sciacca.
    Allenatore: Giampaolo.
    INTER (4-3-1-2): Castellazzi; Maicon, Lucio, Cordoba, Chivu (66′ Pandev); Zanetti, Cambiasso, Thiago Motta (82′ Mariga); Stankovic; Milito (91′ Ranocchia), Eto’o.
    Panchina: Orlandoni, Muntari, Materazzi, Biabiany.
    Allenatore: Leonardo.
    Arbitro: Damato di Barletta
    Ammoniti: Martinho (C), Cordoba, Lucio (I)

    LE PAGELLE

  • Il Napoli non c’è, l’Inter di Leonardo vince facile

    Il Napoli non c’è, l’Inter di Leonardo vince facile

    L’Inter riparte da Leonardo, che azzecca la serata giusta e mette sotto un Napoli timido ed impacciato. Gli azzurri (per l’occasione in maglia bianca) deludono le attese e si lasciano superare senza opporre tanta resistenza, scivolando al terzo posto in classifica, un punto dietro alla Lazio e a -6 dalla capolista Milan. A San Siro il pre-partita è tutto per l’Inter, con la presentazione dei cinque trofei vinti dai nerazzurri nel 2010. A ricevere l’applauso e l’ovazione di tutto lo stadio, il capitano Javier Zanetti, che accompagnato dal presidente Massimo Moratti ringrazia tutti i tifosi con la speranza di continuare a vincere. Foto e sorrisi di rito, mentre sullo sfondo alcuni giocatori interisti proseguono negli esercizi di riscaldamento.

    Poi, spazio alla partita tanto attesa, con Leonardo che conferma le indicazioni della vigilia e Mazzarri che alla fine sceglie Campagnaro e non Grava in difesa. Passano solo 3 minuti e l’Inter passa con Thiago Motta, bravo a sfruttare una bella combinazione al limite con Stankovic e a battere De Sanctis con un colpo al volo di sinistro. Il Napoli prova subito a riequilibrare le sorti dell’incontro e su punizione Gargano pesca Dossena in area, ma il laterale sinistro è in fuorigioco e a nulla serve la sua bella voleè, con Cavani pronto a mettere in rete sulla linea di porta.

    Poi succede poco, fino al 25esimo, quando Pazienza, su corner di Lavezzi, mette dentro, di testa, la palla dell’1-1. Ed è sempre il Pocho a portare scompiglio nell’area avversaria. L’argentino penetra a sinistra e serve al centro Cavani, che fa sponda per l’accorrente Maggio. Il tiro di prima intenzione di superbike finisce però fuori. Su rapido capovolgimento di fronte è poi Milito, da due passi, a vanificare un assist di Chivu. L’Inter però insiste e al 37esimo si riporta in vantaggio. Maicon crossa preciso dalla destra ed imbecca Cambiasso per il gol del 2-1. Si va a riposo così.

    Nella ripresa, subito uno squillo del Napoli, con Hamsik bravo a giocare d’anticipo su assist di Cavani, ma il tiro dello slovacco si perde di poco a lato. Al 10’ l’Inter triplica. E’ ancora Thiago Motta a trovare il varo giusto di testa sull’angolo battuto da Pandev. Palla all’incrocio e niente da fare per De Sanctis. Il Napoli perde fiducia, mentre l’Inter fa girare bene la palla e si propone sempre con una certa pericolosità, come al 70esimo, quando Zanetti parte in una delle sue classiche progressioni e arriva alla conclusione, sfiorando il palo alla destra di De Sanctis.

    Mazzarri prova a scuotere i suoi con tre cambi, ma Yebda, Zuniga e Sosa non riescono a cambiare granché. I primi due ci provano di testa, ma con poco convinzione e lo stesso fa Lavezzi poco dopo, ma Castellazzi non corre problemi. Non succede quasi più nulla. Leonardo conquista i suoi primi 3 punti da interista, il Napoli torna a casa sconfitto e amareggiato, con la speranza di rifarsi domenica sera al San Paolo contro la Juventus.

    Il tabellino

    INTER-NAPOLI 3-1

    Marcatori: 3’ T. Motta (I), 25’ Pazienza (N), 37’ Cambiasso (I), 55’ Thiago Motta (I),

    Inter (4-3-1-2): Castellazzi; Maicon, Cordoba, Lucio, Chivu; Zanetti, Cambiasso, Thiago Motta (86’ Muntari); Stankovic (80’ Mariga); Pandev (83’ Biabiany), Milito. A disposizione: Orlandoni, Ranocchia, Materazzi, Santon. All.: Leonardo

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, P. Cannavaro, Aronica; Dossena (66’ Zuniga), Gargano (58’ Yebda), Pazienza (76’ Sosa), Maggio; Hamsik, Lavezzi; Cavani. A disposizione: Iezzo, Grava, Santacroce, Dumitru. All.: MazzarriAmmoniti: Chivu (I), Aronica (N), Zanetti (I), Campagnaro (N), Maicon (I)

    Arbitro: Rocchi di Firenze

  • Gattuso bacchetta Leonardo, adesso è un nemico

    Gattuso bacchetta Leonardo, adesso è un nemico

    La scelta di Leonardo di spostarsi dalla sponda opposta di Milano ha in qualche modo scosso l’ambiente rossonero che si è diviso tra chi lo giustificava in nome del suo passato e chi proprio per il passato non ha accettato la scelta. Dopo l’insulto di Gianni, il baby tifoso a Sky, e di Van Basten è toccato a Gattuso ribadire la posizione dei rossoneri nei confronti del brasiliano.

    I due non si sono mai presi e Ringhio non ne ha fatto mai mistero, oggi in una intervista al Corsera, ha ribadito la mancanza di rapporti umani e sopratutto le parole di Leo

    “Con lui il rapporto umano è mancato. Zero. Non c’è stato feeling. Non voleva fare l’allenatore e più volte aveva dichiarato di non sentirsela. Evidentemente il dio denaro fa miracoli. Non penso sia un dispetto“.

    “Sono riuscito ad avere un buon rapporto anche con un taciturno come Donadoni e la cosa non era facile. Nessuno mi leva dalla testa che il nostro rapporto si sia incrinato dopo il derby d’andata, quando perdemmo 4-0. Da quel derby Leo uscì con le ossa rotte, gli hanno dato dell’inesperto. Poi però pochi giorni prima della fine del campionato mi ha fatto i complimenti per come mi ero comportato per tutta la stagione. Questo lo ricordo volentieri. A Leonardo auguro ogni bene, ma anche di non vincere niente con l’Inter”.

    Sul nuovo arrivo Cassano: “Non è vero che la vecchia guardia non ne voleva sapere, sono palle – aggiunge – Stiamo parlando di una persona squisita e il talento ovviamente non si discute. La prima cosa che gli ho detto è stata questa: quando capisci che stai andando fuori di testa chiuditi in una stanza e butta la chiave. Poi ti veniamo a prendere noi”.

    E Ibra da vicino? “Due cose ho capito di lui. Che è un grande rompicoglioni. Per lui è sempre colpa degli altri. E che è un professionista coi fiocchi”.

  • Inter, è il Leonardo day: “E’ un sogno”

    Inter, è il Leonardo day: “E’ un sogno”

    • Sono un romantico. Non cercavo un lavoro, cercavo un sogno. E questa è la sfida più grande che ci sia“.

    Queste le prime parole di Leonardo da allenatore dell’Inter. A dimostrazione di quanto sia stato importante l’ingaggio del tecnico brasiliano la presenza alla conferenza stampa dello stesso presidente nerazzurro Massimo Moratti che mai si era “scomodato” prima d’ora nella sua lunga gestione di presentare in prima persona un allenatore. Il patron, mostratosi sorridente davanti alle telecamere e ai giornalisti giunti alla Pinetina per raccontare una nuova pagina della storia del club di via Durini, ha aperto così la presentazione prima di cedere la parola a Leo:

    • Felicissimo di questa scelta, l’ho sempre stimato. Ora lasciamolo lavorare senza pressione, ma con tutte le ambizioni che deve avere il club campione del mondo. Lui sente addosso il peso di una grande responsabilità, ma io pure, per la decisione che la società ha preso“.

    Inevitabile chiedere a Leonardo del suo passato al Milan dopo aver trascorso 13 lunghi anni ricchi di successi e aver ricoperto i ruoli di calciatore, dirigente e, infine, di allenatore con chiare stoccate al suo ex presidente Berlusconi, il motivo del suo divorzio alla fine della scorsa stagione dai rossoneri:

    • Io traditore? Non voglio fare il bravo ragazzo. Rispetto ogni parere. Io cerco la mia identità. Poi se creo un rapporto con una società, cerco di essere me stesso. Ho tante cose in comune col Milan, non dimenticherò mai quello che ho vissuto. Lì ho fatto il giocatore, il dirigente e l’allenatore. Capello mi ha portato qui. Galliani lo stimo tantissimo. Io col Milan ho tante cose in comune. Con l’Inter ne ho altre. Io non mi sento colpevole, non ho rimpianti, sono sempre stato libero. Ho sempre detto alle persone come volevo stare. Questa sfida è troppo affascinante, inaspettata“.

    Poi il nuovo tecnico si concetra solo sulla sua nuova esperienza professionale sull’altra sponda del Naviglio dedicando un pensiero a colui che portò al Milan, Kakà, (voci di mercato vogliono che il brasiliano possa seguirlo nella sua nuova avventura ndr) e il grande “amico” Mourinho, suo precedessore dopo la breve parentesi Benitez:

    • Per me era impossibile dire di no. E’ un’opportunità meravigiliosa, e anche per il rapporto col presidente, di stima e di amicizia. Scherzavamo anche dieci anni fa ma non abbiamo mai realizzato questa possibilità. E ora sono allenatore, un ruolo molto delicato. C’è un rispetto assoluto delle gerarchie. Oggi è un giorno speciale.
    • Kakà? Lo conosco non andrà mai via dal Real Madrid finchè non avrà fatto bene. Tra poco rientrerà e ha davanti un’annata che il Real sta vivendo in modo entusiasmante.
    • Mourinho? Con me è stato straordinario. Arrivare all’Inter senza passare da lui è impossible. Lui è ovunque. Lo conoscevo ma è stato straordinario. E’ una persona intelligiente, che conosce bene questo ambiente e qui ha lasciato qualsiasi cosa. E sono molto felice di quello che mi ha detto. E considero lui un brillante fuoriclasse“.

    Chiusura dedicata al campionato:

    • Scudetto? Ci credo eccome, il campionato è lungo. Il periodo iniziale sarà molto importante. Il Milan è primo e favorito ma noi dobbiamo pensare alle nostre partite“.