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  • Psg, anche Ibrahimovic. Appello dei tifosi contro cessione Thiago

    Psg, anche Ibrahimovic. Appello dei tifosi contro cessione Thiago

    Psg all’assalto del Milan. Oltre a Thiago Silva infatti, Leonardo ha preso di mira anche Zlatan Ibrahimovic. Di ieri notte la notizia di una super offerta da 77 milioni di euro per entrambi i giocatori. L’annuncio è stato dato dai francesi di Rmc Sport. Di questi 77 milioni, 47 verrebbero versati per l’acquisto di Thiago, i restanti 30 per lo svedese. Un’operazione finanziaria monstre, fattibile soltanto per pochi club in Europa. Qualora Galliani accettasse l’offerta, il Milan si ritroverebbe ulteriormente ridimensionato in vista della prossima stagione, come già dichiarato ieri pomeriggio dallo stesso Cassano. I tifosi sperano ancora nel miracolo, in un gesto dall’alto, di nome Silvio e di cognome Berlusconi. In fondo non sono trascorsi molti mesi da gennaio.

    PROTAGONISTI – I diretti protagonisti della vicenda, Leonardo da una parte e Galliani dall’altra, fino ad ora non commentano un eventuale inserimento di Ibrahimovic nella trattativa che porterà Thiago Silva a Parigi. Lo stesso agente dello svedese, Mino Raiola, ha riferito che il proprio assistito stia pensando in questo momento soltanto agli Europei, e di non avere alcuna dichiarazione da fare circa le strategie del mercato rossonero, avendo fiducia però nel fatto che Galliani renderà la squadra competitiva su tutti i fronti anche per il 2013. Rimanendo nell’orbita Raiola, non ci sono voci che confermerebbero una sua presenza in territorio francese. Sul fronte Ibratutto tace quindi.

    thiago silva zlatan ibrahimovic | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    DIASPORA – Nonostante l’apparente quiete sul fronte del bomber svedese, bisogna ricordare quanto detto dallo stesso rossonero qualche settimana fa, quando si lamentava del fatto che il Milan non avesse la potenza economica necessaria per rinforzare la rosa. Come la prenderà quindi ora, una volta che la cessione di Thiago Silva sarà ufficializzata? Come dice il suo amico Cassano sicuramente si arrabbierà, che tradotto potrebbe significare anche voglia di trasferirsi in un club più competitivo. Ma anche Fantantonio ieri non ha lanciato segnali d’amore verso la società rossonera, affermando in più di un’occasione che rimanderà ogni sua decisione dopo gli Europei, e di avere già in mente una sua idea. Ritorno alla Samp?

    MILAN CHANNEL – Nel frattempo su Milan Channel, i tifosi hanno apertamente manifestato la propria opinione riguardo la trattativa che vede coinvolto Thiago Silva, pregando il presidente Silvio Berlusconi di non cedere il brasiliano, ritenuto il giocatore più importante per la squadra di Massimiliano Allegri. Come risponderà il patron rossonero? Non sempre è giorno di miracoli.

  • Giallo Thiago Silva: Braida smentisce ma Galliani vola a Parigi

    Giallo Thiago Silva: Braida smentisce ma Galliani vola a Parigi

    Come preannunciato ieri, Thiago Silva è ormai ad un passo dal dire oui al Psg. Leonardo può già rilassarsi, mentre Ancelotti dovrà mettersi presto al lavoro per modellare una squadra che si preannuncia ricca di stelle. Il club parigino sta ripercorrendo le tappe del Manchester City, con cui ha in comune i petroldollari. Primo anno senza colpi di scena, mentre dal secondo in poi liberi tutti, i soldi ovviamente. Il difensore brasiliano è nella capitale francese già da ieri, dove ha avuto modo di incontrarsi con la dirigenza del Paris Saint Germain intorno alle 18, mentre la Francia sfidava i Leoni d’Inghilterra. Galliani arriverà invece oggi, pronto per chiudere l’affare. Bene, tutti d’accordo quindi, tranne uno. Braida infatti ha voluto smentire la cessione di Thiago. L’ultimo profeta?

    CONTRATTO DA ROI – Nella giornata di ieri, durante l’incontro con gli uomini di Nasser Al-Khelaïfi, Thiago Silva ha ricevuto un’offerta da Roi di Parigi, 10 milioni di euro, più del doppio di quanto guadagni ora a Milano, cose che soltanto Messi e altri pochi eletti possono capire. Ed evidentemente nella casta dei top-player rientra di diritto anche il difensore del Milan, dopo tre stagioni “discrete” in Italia e con la Nazionale verdeoro.

    thiago silva | ©Claudio Villa/Image Sport

    VOLO GALLIANI – Alla seconda offerta proveniente direttamente dalla Torre Eiffel Galliani non c’ha più visto e si è diretto in fretta e furia a Parigi per concludere l’affare. Non capita tutti i giorni, sopratutto di questi tempi, che un club bussi alla tua porta con un assegno da 40 milioni di euro (+ altri 10 in bonus) per un tuo difensore, sia esso il più forte del mondo. Cifra che se paragonata con gli altri trasferimenti nel reparto difensivo non trova eguali. Un’offerta irrinunciabile anche per una società come il Milan, la quale aveva più volte dichiarato in passato che nessun calciatore sarebbe stato venduto per questioni economiche. Un altro mito dei rossoneri è così crollato.

    FUORI TEMPO – In tutto questo è quasi paradossale la posizione di Ariedo Braida, che stamattina ha ribadito l’incedibilità di Thiago Silva, sebbene in contemporanea il numero due di Via Turati prendeva a Linate l’aereo con cui avrebbe raggiunto neanche un’ora dopo la capitale francese, e stavolta non per assistere al Roland Garros. Il tempo delle pallate è finito, il tifoso rossonero non vuole più riceverle, ha bisogno di altro. Altro che corrisponda alla voce rinforzi, e non l’ennesimo gioco del mago Houdini, con l’assegno degli sceicchi fatto scomparire misteriosamente così come accadde per Kaka, quando gli oltre 60 milioni di euro incassati vennero utilizzati per ripianare il debito.

    PSICOLOGIA – Tornando a Thiago Silva, perché ha accettato l’offerta del Psg? Perché quello che è considerato universalmente uno dei più forti difensori centrali al mondo accetta di andare in Ligue One, campionato discreto ma non eccelso? Solo per soldi? Difficile, anche perché il Barcellona volendo avrebbe potuto avvicinare, e di molto, la proposta parigina. E allora, c’è dell’altro? Oui. Non è la bellezza della città, chiariamo subito. E’ una scelta dettata da quella che rappresenta forse la scommessa più affascinante dell’intero continente europeo. Il Barcellona ha perso l’appeal che fino a qualche tempo fa lo rendeva unico dopo i successi dell’era Guardiola. In Inghilterra il City non è più una scommessa da vincere. Resta il Psg, con Carlo Ancelotti in panchina e Leonardo nei piani alti della Torre Eiffel. Per una sfida internazionale alle super-potenze del calcio. Oggi Thiago Silva, domani Lavezzi, e poi potrebbe arrivare anche il turno di Dani Alves. C’è dell’altro?

  • Addio Milan, Thiago Silva al Psg questione di ore

    Addio Milan, Thiago Silva al Psg questione di ore

    Anche le belle favole finiscono, e quella di Thiago Silva al Milan sembra proprio recitare il bad-end. Dalla Francia sono pronti infatti a strappare il brasiliano alla società rossonera. Sarà vero, o sarà una bufala estiva? La fonte è sempre quella, Le Parisien, ripreso poi a ruota da tutti gli altri quotidiani transalpini e non, compreso l’Equipe. Il Paris Saint Germain sarebbe a un passo dall’acquisto del difensore centrale per la modica cifra di 40 milioni di euro, sebbene non sia da escludere anche un eventuale rialzo delle ultime ore. A firmare l’operazione il duo Leonardo-Ancelotti, che non meno di un lustro fa aveva saputo conquistare l’ultimo grande successo a livello internazionale per il Diavolo. Galliani cederà di fronte ai petroldollari coniati vicino la Torre Eiffel?

    THIAGO SILVA A PARIGI – Se fosse vero Le Parisien ha fatto davvero il botto stavolta. L’offerta è quella ventilata da una settimana ormai, assegno da 40 milioni di euro, chiavi in mano. L’ad del Milan, tra un rovescio di Nadal e un dritto di Djokovic, vacilla sempre di più, tanto da ricevere in pieno lo smash del vecchio amico Leonardo, 40 milioni freschi freschi serviti con la racchetta dalle corde rosso-blu parigine. Non sarà il Roland Garros, non sarà Wimbledon, ma si tratta pur sempre di calciomercato. E Thiago Silva dov’è? Secondo i tabloid francesi proprio lì, sotto la Torre Eiffel, e non per fare una foto ricordo insieme al suo procuratore. Il brasiliano è sbarcato questa mattina sul suolo d’oltralpe, di rientro dalla sfortunata amichevole persa dal suo Brasile contro l’Argentina.

    thiago silva | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    MILAN, CHE FAI? – Quello che doveva essere un assedio strenuo, fino alla morte, paragonabile soltanto alla Maginot, è verosimilmente crollato. Destino ha voluto che sia stato proprio il territorio francese a raccogliere le macerie del muro eretto a Milanello. E a dire che riecheggiano ancora forti le parole di Adriano Galliani, pronunciate non meno di 10 giorni fa ai microfoni di mezza stampa italiana. Quel “faremo il possibile e l’impossibile” si è trasformato in breve tempo in si salvi chi può. Evidentemente in Via Turati non c’era tutta questa volontà espressa a voce nei giorni scorsi dal numero due del Milan. Anche la Linea Maginot prima di cadere aveva resistito per più di due settimane. Certe volte la storia si ripete d’accordo, ma con sfumature diverse.

    CONCORRENZA BARCELLONA – Non ci resta ora che aspettare l’ultima controffensiva del Barcellona, interessata già da oltre un anno a Thiago Silva. Si dirà, una rondine non fa primavera, però l’arrivo di Rosell a Milano potrebbe scompigliare i piani del Paris Saint Germain, con i vari Equipe e Le Parisien  che dovrebbero reimpostare nuovamente da capo le loro prime pagine. Anche se un eventuale offerta del Barca spingerebbe il Psg ad alzare ulteriormente la posta in palio, scatenando così una vera e propria asta tra due super potenze economiche del calcio mondiale. Galliani sorride, i tifosi un po’ meno. E dopo Thiago Silva toccherà ad Ibrahimovic? L’allarme dei 10 milioni di fan rossoneri su Facebook è già scattato.

  • Ibrahimovic ringrazia ma resta al Milan: “Qui sto bene”

    Ibrahimovic ringrazia ma resta al Milan: “Qui sto bene”

    Si chiude ogni tipo di trattativa con il Paris Saint Germain. Il talento svedese infatti spiega “Ringrazio il Paris Saint Germain, ma resto al Milan”. L’attaccante del Milan non ha quindi nessuna intenzione di lasciare i rossoneri. Zero i dubbi che circondano il fuoriclasse, al contrario di quanto si era detto nei giorni scorsi.La sintonia con Galliani sembra infatti essere massima e Zlatan Ibrahimovic ha dichiarato di sentirsi in ottima forma per continuare a calcare il campo di San Siro e regalare altrettante emozioni ai tifosi rossoneri.
    Tutto ok anche con l’allenatore Allegri; nonostante la sintonia non sia alla pari di quella con Galliani tra Ibra e l’allenatore sembra esserci del gran rispetto che porterà ad una grande prossima stagione.

    Nel frattempo lo svedese si è aggregato alla sua squadra in vista degli Europei che si svolgeranno in Polonia e Ucraina.

    zlatan-ibrahimovic | © Gabriele Maltinti/Getty Images
    L’attaccante del Milan dovrà sfatare in questo torneo il fardello che si porta sulle spalle di essere un giocatore poco decisivo nei match che contano con la Nazionale.

    Detto fatto Ibra non ha perso tempo, cominciando già dalle qualificazioni con il piede giusto: in questo percorso verso Euro 2012 il suo apporto è stato infatti a dir poco fondamentale, mettendo a segno 5 gol in 8 partite.

    Importante è stato anche l’apporto di Zlatan Ibrahimovic nel match amichevole di ieri contro la Serbia dove lo svedese ha messo a segno la rete della vittoria. Dal dischetto Ibra ha magnificamente superato il portiere serbo siglando il 2-1 finale.

    Inutile nascondere le ambizioni in questo Europeo: la punta di diamante della Svezia in conferenza stampa ha infatti dichiarato:
    “Per me vincere questo Europeo, forse, varrebbe più di tutti i titoli che ho vinto fino ad oggi. Vincere con il proprio paese è speciale, anche perchè è sempre un onore giocare per la propria nazionale. Sarebbe fantastico poter vincere con questa maglia e poi tornare a casa e festeggiare con i tifosi”.

  • Inter torna Leonardo con Lucas e Kolarov

    Inter torna Leonardo con Lucas e Kolarov

    Prima con l’addio di Ranieri, e poi con l’arrivo di Stramaccioni, Massimo Moratti sta ponendo le basi per l’Inter che verrà. Ma la rifondazione della squadra non passa solo dalla scelta dell’allenatore o dei giocatori della rosa, bensì anche dalla scelta di nuovi dirigenti, competenti e che evitino di sbagliare i prossimi colpi di mercato. Sotto quest’ottica il possibile addio di Leonardo dalla poltrona di direttore generale del Psg, si potrebbe interpretare come già evidenziato dalla stampa parigina e italiana, come un chiaro segnale di voler tornare nella Milano nerazzurra con cui il brasiliano si era lasciato in maniera troppo frettolosa nella passata stagione. Lo stesso Leonardo appena pubblicate queste indiscrezioni su un suo possibile addio parigino ha voluto gettare repentinamente acqua sul fuoco, tranquillizzando i tifosi francesi e la sua dirigenza:

    “Non so da dove vengono fuori le voci su un mio addio. Sono in contatto con tutte le società con cui ho lavorato ma non mi sono accordato con l’Inter per tornare a Milano. Ho un bellissimo rapporto con il presidente Moratti, ma non ho parlato con lui per ritornare a lavorare insieme. Sono felicissimo a Parigi ma sono legato anch’io ai risultati. Io non prometto nulla, ma sono qui per il Psg, resto e sono felice”.

    A questo punto l’ago della bilancia potrebbero essere i risultati, e visto come il Montpellier in Francia abbia di fatto scavalcato il Psg, l’idillio tra Leonardo e la dirigenza del Qatar, proprietaria del club francese potrebbe realmente essere giunta al capolinea.

    Leonardo © Valerio Pennicino/Getty Images

    INTER- Moratti rimane alla finestra, da sempre affascinato dal carisma e dalle capacità di un uomo di mercato oltre che di un dirigente come Leonardo. Lo stesso presidente nerazzurro intervistato a margine dell’apertura del nuovo locale di Cambiasso e Zanetti (il Botinero) ha tessuto le lodi di Stramaccioni, spiegando come aver realizzato 7 punti in tre partite fosse qualcosa a cui i nerazzurri non erano più abituati. Chiusura netta su Leonardo, con un secco ‘ho letto ma non so nulla’, giustificando in seguito i continui contatti con il brasiliano, per un buon rapporto che li lega , e soprattutto in merito all’affare Thiago Motta concluso solo a fine gennaio tra le due società.

    LEONARDO CON LUCAS?- Il dubbio su un clamoroso ritorno a Milano, come dirigente nerazzurro rimane, considerando come Oriali difficilmente affiancherà nuovamente Branca, e a questo punto Leonardo potrebbe realmente rappresentare il nuovo braccio destro dell’attuale direttore sportivo nerazzurro. Come suggerisce lo stesso TuttoSport nell’edizione odierna Leonardo affiancherebbe Branca, avendo un importante ruolo sul mercato e di raccordo tra i media e le istituzioni, portandosi dietro in dote il talento brasiliano Lucas, su cui le attenzioni dell’Inter sono fortissime già da molto tempo. Il primo obiettivo del prossimo mercato interista è rappresentato proprio dalla stella 19enne del San Paolo, e proprio attraverso il ‘potere’ e l’influenza che Leonardo ha in Brasile potrebbero aprire una corsia preferenziale per l’approdo del giovane campione nella Milano nerazzurra.

    KOLAROV- Rimanendo sempre in tema di mercato sono interessanti le parole di Branca che parlando di possibili colpi per il prossimo mercato estivo, spiega come Alexandre Kolarov interessi molto all’Inter, (con il giocatore che è scalato nelle gerarchie di Mancini con l’arrivo di Clichy) chiudendo al tempo stesso l’ipotesi su un possibile ritorno di Mario Balotelli. Inizia dunque a prendere forma la prossima Inter del futuro, con una possibile conferma di Stramaccioni in panchina, Isla come obiettivo confermatissimo, Kolarov in rampa di lancia e Lucas come ciliegina sulla torta. Rimane da capire chi saranno i sacrificabili per fare cassa.

  • Leonardo rompe con il Psg per tornare all’Inter?

    Leonardo rompe con il Psg per tornare all’Inter?

    Fosse arrivata solo qualche settimana fa, la notizia che Leonardo avesse intenzione di lasciare il ruolo di direttore generale del Paris Saint Germain, avremmo parlato di un pesce d’aprile riuscitissimo. L’indiscrezione però arriva direttamente dal giornale francese  Le 10 Sport, secondo il quale Leonardo sarebbe realmente intenzionato a lasciare la carica dirigenziale per fare un clamoroso ritorno in Italia. Insomma altro che bufala, e l’ex tecnico nerazzurro ormai incline a clamorosi colpi di scena potrebbe prima dell’estate regalarne un altro a tutti gli addetti ai lavori.

    MOTIVAZIONI – La domanda sorge spontanea: su quali basi il brasiliano avrebbe cambiato le sue idee in così poco tempo? Sempre secondo il giornale francese le motivazioni che spingerebbero Leonardo a voler mollare tutto sarebbero molteplici. In primo luogo la sua famiglia non si sarebbe adattata alla vita parigina, rimpiangendo tutto ciò che avrebbero lasciato in Italia. Poi si mormora di rapporti non idilliaci con l’attuale dirigenza, considerando inoltre come i continui rifiuti dei maggiori colpi estivi (Pato e Tevez su tutti) abbiano di fatto ridimensionato le ambizioni della squadra, dimostrando come non bastino i soldi per vincere qualcosa. Volendo si potrebbe aggiungere la scarsità di risultati, considerando il sorpasso in classifica da parte del Montpellier che vincendo per 3 a 1 contro il Marsiglia è lanciatissimo verso la conquista del titolo.

    Leonardo © FRANCK FIFE AFP

    CLAUSOLE – Iniziano quindi ad aprirsi molte crepe in un progetto che fino a poco tempo fa sembrava solidissimo. Si parla inoltre di una clausola speciale che permetterebbe a Leonardo di abbandonare il Psg in qualsiasi momento . A questo punto rimane incerto anche il futuro di Carlo Ancelotti,  che potrebbe liberarsi (anche lui grazie a una clausola speciale) in caso arrivasse una chiamata da un club di primo piano, dove Le 10 Sport, ipotizza il caso della Federazione Inglese alla ricerca del sostituto di Fabio Capello.

    INTER – Secondo le ultime indiscrezioni è ipotizzabile nel caso Leonardo tornasse in Italia, un rientro a Milano, destinazione Inter. I precedenti incontri con Massimo Moratti potrebbero rappresentare un segnale forte e chiaro di un legame mai interrotto. Ovviamente è da escludere un ruolo come tecnico, precisando come il brasiliano potrebbe rientrare nei nuovi piani di rifondazione in mente del presidente per quanto riguarda i cambi al vertice della dirigenza. In tal caso Branca e soci non avrebbero più le stesse certezze.

  • Juventus – Inter, i 10 derby d’Italia più significativi pre e post Calciopoli

    Juventus – Inter, i 10 derby d’Italia più significativi pre e post Calciopoli

    Il big match della 29^ giornata di Serie A vede Juventus Inter affrontarsi per la 157^ volta in campionato. I bianconeri sono in vantaggio sui rivali nerazzurri, grazie ai 74 successi ottenuti fino ad oggi, contro le 44 vittorie degli interisti. Riviviamo i 10 derby d’Italia più belli degli ultimi vent’anni, prima e dopo Calciopoli, spartiacque fondamentale nella storia recente dei due club.

    ’96-97 Juventus Inter 2-0 (Jugovic, Zidane) – La Juve di Marcello Lippi stava scrivendo pagine indelebile per il calcio italiano. L’anno precedente i bianconeri avevano conquistato la Champions League battendo l’Ajax ai rigori nella finale dell’Olimpico. Nella stagione ’96-97 muoveva i primi passi in Serie A il neo acquisto Zidane, che nel giro di pochi anni diventò il calciatore simbolo della corazzata di Lippi, costruita dalla triade Bettega-Giraudo-Moggi. Quell’anno la Juve vinse lo scudetto, mentre l’Inter di Roy Hodgson conquistò il terzo posto.

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    ’97-98 Juventus Inter 1-0 (Del Piero) – Un match che passerà alla storia del calcio. La sfida scudetto del campionato ’97-98 viene vinta dalla Juventus grazie alla rete di Del Piero, ma sopratutto grazie al rigore non assegnato dall’arbitro Ceccarini per il fallo di Iuliano ai danni del Fenomeno Ronaldo. L’allora tecnico dell’Inter Gigi Simoni incredulo entrò in campo correndo verso il fischietto di gara, che pochi secondi dopo avrebbe assegnato un rigore alla Juve. Alla fine i bianconeri vinsero lo scudetto, scavalcando proprio quel giorno i nerazzurri.

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    ’02-03 Juventus Inter 3-0 (Gugliempietro autogol, Nedved, Camoranesi) – Un incontro a senso unico quello del marzo 2003. La Juventus di Marcello Lippi vinceva il derby d’Italia per 3-0 e si involava verso la conquista dell’ennesimo scudetto della storia bianconera. Quell’anno la Vecchia Signora fu vicina all’accoppiata scudetto-Champions League, però i sogni europei si infransero nella sfida di Manchester dove il Milan vinse ai rigori una finale tutta italiana. L’Inter, guidata da Cuper, terminò il campionato al secondo posto in classifica.

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    ’03-04 Juventus Inter 1-3 (Cruz, Cruz, Martins – Montero) – Storica vittoria dell’Inter di Zaccheroni, che dopo 10 anni sconfigge la Juventus al Delle Alpi. La doppietta dell’argentino e il gol di Obafemi Martins firmano il successo nerazzurro. Gli uomini di Zac non riusciranno però a scavalcare la Juve in classifica, giungendo quarti, alle spalle dei bianconeri.

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    ’04-05 Juventus Inter 0-1 (Cruz) – Ancora il Giardiniero Cruz mette il sigillo su quella che fino ad oggi rappresenta l’ultima vittoria nerazzurra in casa della Juve. I bianconeri, con Capello al suo primo anno sulla panchina della Signora, si “accontenteranno” di vincere lo scudetto, chiudendo in testa a 86 punti. L’Inter di Roberto Mancini terminò al terzo posto dietro il Milan.

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    ’05-06 Juventus Inter 2-0 (Trezeguet, Nedved) – E’ l’anno del terremoto di Calciopoli. La squadra di Capello inizia la stagione vincendo il derby d’Italia per 2-0 grazie alle reti di Trezeguet e del ceco Nedved. I bianconeri vinceranno il secondo scudetto consecutivo, poi revocato e assegnato all’Inter di Mancini nell’estate successiva. Da lì in avanti i nerazzurri monopolizzeranno la Serie A, vincendo ininterrottamente fino al 2009-2010, l’anno dello storico “triplete”.

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    ’07-08 Juventus Inter 1-1 (Cruz, Camoranesi) – Il primo derby d’Italia post Calciopoli termina in parità. La Juventus guidata da Ranieri acciuffa il pareggio al 77° minuto, dopo che i nerazzurri erano passati in vantaggio nel corso del primo tempo con la rete di Cruz. I bianconeri chiuderanno il campionato al terzo posto, mentre gli uomini di Mancini getteranno le basi per il dominio degli anni successivi.

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    ’08-09 Juventus Inter 1-1 (Balotelli, Grygera) – Ancora un pareggio fra le due acerrime rivali. La banda di Mourinho va in gol per prima grazie a un contropiede finalizzato da Balotelli. Nei minuti di recupero la Juve pareggia i conti con un colpo di testa del difensore Grygera sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Ranieri verrà esonerato dalla dirigenza bianconera poco prima della fine del campionato nonostante la squadra fosse in piena corsa per un posto in Champions League. L’Inter invece vincerà l’ennesimo scudetto dopo Calciopoli.

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    ’09-10 Juventus Inter 2-1 (Felipe Melo, Eto’o, Marchisio) – I bianconeri, con Ciro Ferrara in panchina, riescono nell’impresa di sconfiggere i campioni d’Italia in carica dell’Inter. Il gol della vittoria viene siglato dal centrocampista Marchisio dopo uno splendido dribbling in area di rigore. Sarà però un successo che non troverà seguito nella stagione juventina, con la Vecchia Signora che chiuderà al settimo posto in classifica, mentre l’Inter di Mourinho vincerà il quarto scudetto consecutivo e suggellerà la trionfale cavalcata in Europa nella finale del Bernabeu contro il Bayern Monaco.

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    ’10-11 Juventus Inter 1-0 (Matri) – Nel post Calciopoli la trasferta di Torino resta proibitiva per l’Inter, che anche nella stagione dopo il triplete non riesce ad espugnare il Delle Alpi. Decide l’incontro la rete del neo acquisto Alessandro Matri, al suo terzo gol con la maglia bianconera. Per Leonardo derby d’Italia indigesto, dopo il pareggio a reti bianche dell’andata. Gli uomini di Del Neri non riusciranno a fare meglio del settimo posto finale, mentre i nerazzurri chiuderanno in seconda posizione alle spalle dei cugini del Milan.

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  • Hamsik strizza l’occhio al Psg. Classica strategia alla Raiola?

    Hamsik strizza l’occhio al Psg. Classica strategia alla Raiola?

    Classica strategia alla Mino Raiola per strappare un prolungamento del contratto, magari con un ingaggio maggiore, rispetto a quello attuale, o c’è un fondo di verità? Parliamo delle dichiarazione rilasciate dal talentuoso giocatore del Napoli Marek Hamsik, che nelle ultime ore ha lanciato chiari messaggi al Paris Saint Germain di Carlo Ancelotti. “Anche se sto bene a Napoli, posso dire che ammiro il Psg che ha nuovi proprietari ed è una squadra ambiziosa. Non sono mai stato contattato direttamente, ma rispetto molto Leonardo. Con Ancelotti stanno facendo un ottimo lavoro. Il Psg ha un grande futuro davanti”. Queste le parole che il giocatore slovacche ha detto ai giornalisti di Tf1. Parole di ammirazione nei confronti di club, dirigenti e allenatore.Il giocatore attualmente ha un contratto sino al 2015 con il Napoli ed è assistito da Mino Raiola, procuratore che spesso e volentieri usa tattiche di questo genere al fine di strappare un aumento sull’ingaggio dei propri assistiti o prolungamenti degli accordi.

    Marek Hamsik © Claudio Villa/Getty Images

    E qualcuno ha pensato proprio a questo dopo le dichiarazioni del giocatore. In passato ciò è stato fatto anche, giusto per citare un paio di casi, con Zlatan Ibrahimovic e Mario Balotelli, in particolare quest’ultimo accostato a diverse squadre dal suo arrivo al Manchester City, Milan su tutte. C’è da dire però che Hamsik ha precisato alcune cose. “Ho ancora un contratto e sono felice qui. C’è grande energia in ogni partita, tutti i tifosi sono con noi, tifosi di tutte le età” ha asserito. Semplice ammirazione nei confronti dei francesi? Potrebbe anche essere, di certo sorprende la tempistica di tutto questo, considerando che la stagione vive la sua fase cruciale e che le voci di mercato sui “tre tenori” napoletani sono veramente tante. Non resta che attendere ancora qualche giorno, o forse qualche ora, per vedere le reazioni del patron dei campani Aurelio De Laurentiis.

  • Inter, Thiago Motta al Psg. Si avvicina Palombo

    Inter, Thiago Motta al Psg. Si avvicina Palombo

    Manca ancora l’ufficialità ma Thiago Motta può considerarsi un calciatore del Psg. Dopo il rilancio dell’offerta francese, Branca e Massimo Moratti hanno deciso di accettare la proposta di Leonardo e consentire all’italo-brasiliano di raggiungere Parigi. Con Muntari passato al Milan, la dirigenza nerazzurra ha optato per l’acquisto del capitano della Sampdoria Angelo Palombo, il quale è vicinissimo alla firma con la società di corso Vittorio Emanuele, dopo essere stato accostato nelle prime ore di questa giornata ai cugini del Milan.

    THIAGO MOTTA – Alla fine è arrivato il colpo di scena meno atteso dagli operatori di mercato. Thiago Motta lascia l’Inter e prende l’aereo che lo porterà a Parigi. L’allenatore del Paris Saint Germain Carlo Ancelotti e il direttore sportivo Leonardo possono sorridere dopo la felice conclusione della trattativa, che durava ormai da oltre due settimane. L’oriundo dice addio al club che l’ha portato sul tetto più alto del mondo la scorsa stagione, dopo lo storico Triplete, ultimo regalo della gestione Mourinho. Il trasferimento è a titolo definitivo. Il rilancio dell’offerta parigina, 10 milioni di euro contro gli 8 offerti in precedenza ai nerazzurri, è stato decisivo per il buon esito della trattativa. Con questa cifra l’Inter pagherà in estate il cartellino del neo acquisto Guarin, il centrocampista colombiano prelevato dal Porto nella giornata di ieri.

    thiago motta | &; FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    FULMINE A CIEL SERENORanieri, che aveva sempre allontanato le voci di un possibile addio fin da gennaio di Thiago Motta, dovrà ora prepararsi ad affrontare l’intero girone di ritorno senza quel giocatore definito dallo stesso tecnico romano “unico” nella rosa interista. Nella conferenza stampa di presentazione della partita di domani sera contro il Palermo in casa, Ranieri si era detto ignaro di tutto, affermando apertamente che l’italo-brasiliano era stato convocato per il match di campionato in programma a San Siro nella giornata di domani.

    PALOMBO – Il blucerchiato è a un passo dal vestire la maglia dell’Inter. Dopo la partenza di Thiago Motta e l’arrivo di Guarin, il centrocampo nerazzurro vede aggiungersi un ulteriore tassello. Il calciatore arriverà con la formula del prestito oneroso per i prossimi 6 mesi (1,5 milioni di euro) e il diritto di riscatto a favore della società interista.

  • Il Psg di Ancelotti vince ancora, quarta vittoria di fila

    Il Psg di Ancelotti vince ancora, quarta vittoria di fila

    Continua la striscia vincente di Carlo Ancelotti da quando è seduto sulla panchina del Psg. Ieri è arrivata la quarta vittoria consecutiva, dopo aver battuto in trasferta il Brest per 0-1 con il gol del terzino destro Milan Bisevac nella 21^ giornata di Ligue One. Un successo che conferma il primato in classifica dei parigini, i quali conservano tre punti di vantaggio sul Montpellier, che anche ieri ha ottenuto tre punti pesantissimi sul campo del Nice. Riesce a rispondere anche il Lione, sebbene Gomis e compagni siano distanti 8 punti dagli uomini di Ancelotti e abbiano dovuto faticare più del previsto per superare in casa gli agguerriti avversari del Dijon.

    Nonostante l’ex allenatore Kombouré non si dia pace per essere stato licenziato in tronco da Leonardo alla vigilia di Natale, quando il Paris Saint Germain era in testa alla Ligue One,  con dichiarazioni quantomeno discutibili circa la propria bravura e l’assenza di timore nel confrontarsi con il più blasonato tecnico italiano, le prime partite di Ancelotti in Francia hanno conosciuto un unico risultato, la vittoria. Dodici punti nelle 4 gare fin qui disputate, fra cui due di Coppa nazionale, quanto basta per far tornare i conti all’interno dell’azienda. Il risultato però non è l’unico motivo per cui i tifosi del club parigino possano essere felici. A far brillare gli occhi all’intero Parco dei Principi è il gioco fatto di possesso palla e veloci ripartenze, due principi ancora “vergini” per il calcio francese, ma che con Ancelotti appaiono più che mai destinati ad entrare a far parte della memoria collettiva generale.

    Ancelotti |© GERARD JULIEN/AFP/Getty Images

    E’ sempre periodo di festa a Parigi. L’albero di Natale trapiantato direttamente da Milanello qui in Francia mostra tutto il suo repertorio, fatto di luci e ghirlande abbaglianti e raffinate. Pastore, Nené, Menez sono destinati formare il trio offensivo più congeniale per Ancelotti, con l’argentino chiamato a recitare la parte che nel Milan storica era assegnata a Kaka. Dove può arrivare questo Psg?  Se il successo in campionato sembra scontato, è il futuro a solleticare l’appetito dei supporter francesi. L’obiettivo dichiarato della nuova dirigenza è quello di aprire un ciclo importante in Europa, che nel ciclo di 2-3 anni possa permettere al Psg di entrare a far parte del ristretto club delle migliori otto del vecchio continente.

    Leonardo quanto Ancelotti sarà determinante nel plasmare una squadra capace di raggiungere gli obiettivi prefissati dallo sceicco Al Thani. Fallito l’assalto a Tevez, nelle ultime ore di nuovo vicino al Milan , nella giornata di ieri è stato ufficializzato l’acquisto del difensore del Chelsea Alex, già allenato in passato dal tecnico di Reggiolo durante la sua avventura in Premier con i Blues di Abramovich. Rimane aperta la caccia a un centrocampista di valore assoluto, con Thiago Motta dell’Inter che rimane il “desiderata” numero uno del ds brasiliano, il quale lo conosce molto bene avendolo allenato per una stagione qando sedeva sulla panchina nerazzurra.

    Qualora l’ex tecnico rossonero ottenesse la vittoria in Ligue One, sarebbe il primo allenatore ad aver vinto il titolo di campione nazionale in Italia, Inghilterra e Francia. C’è però lo spettro di Josè Mourinho che aleggia nel continente europeo, poiché proprio in questa stagione potrebbe diventare l’unico ad aver vinto in Inghilterra, Italia, Spagna, ovvero i tre campionati più importanti d’Europa, ed inoltre se riuscisse a vincere la Champions League con il Real Madrid diventerebbe l’unico tecnico della storia del calcio ad aver vinto la Coppa Campioni con tre squadre diverse. La sfida fra due dei tecnici migliori al mondo prosegue, e promette di riservare forti emozioni ai tifosi di mezza Europa.