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  • Leonardo punge Galliani: “Siamo più vicini o sbaglio?”

    Leonardo punge Galliani: “Siamo più vicini o sbaglio?”

    Dopo che il vice presidente del Milano Adriano Galliani aveva in un’intervista minimizzato la rimonta nerazzurra, spiegando come in realtà i punti recuperati nella gestione Leonardo siano solo 2, (escludendo quindi i recuperi)il tecnico nerazzurro Leonardo, nella conferenza stampa prima della partita contro il Cagliari, ha voluto rispondere al diretto interessato esponendo il suo pensiero: “A me sembra che siamo un po’ più vicini rispetto a gennaio, o no?”- ha detto con un pizzico di ironia- Galliani mette in dubbio la nostra rimonta? Io non faccio tanti conti, ma credo che la chiave nel confronto siano i due recuperi: dare per scontati i sei punti contro Cesena e Fiorentina non è giusto. Comunque manca un terzo di campionato, è presto per mettersi a contare. La vittoria di Firenze è stata importante per la reazione immediata dopo una sconfitta, vittoria ottenuta contro una squadra in salute, che aveva perso solo una partita nel 2011. Comunque non voglio entrare in polemiche col Milan, e non solo perché qualsiasi cosa dica può essere mal interpretato, visto che sono stato lì. Dico solo che sul campo sono felice di quello che abbiamo fatto, anche se so che possiamo migliorare ancora tanto”.

    Sulla formazione da schierare domenica contro il Cagliari, il discorso si focalizza sugli indisponibili Sneijder e Lucio non in perfette condizioni e comunque tenuti a riposo precauzionale in vista della sfida degli ottavi di andata di Champions contro il Bayern Monaco: “Se Sneijder e Lucio fossero stati al cento per cento sarebbero convocati. Sneijder tornava da un lungo stop e ha giocato quattro partite di fila ad alta intensità. Normale che subentri un po’ di stanchezza e qualche problemino. Lucio deve rispettare dei tempi del suo infortunio. Sa anche lui che è meglio aspettare ancora qualche giorno”.

    Il tecnico nerazzurro inoltre non vuole sentire parlare della partita contro il Bayern prima della sfida contro il Cagliari: “Non temo che il Bayern possa distrarci, questa squadra ha dato svariate testimonianze di continuità, anche sotto il punto di vista dei risultati. Quindi non penso che i tedeschi possano distrarci. Questa è una squadra che ha la volontà di vincere tutto, e non è possibile scegliere un obiettivo prioritario. In più abbiamo una rosa che ci permette di cambiare i titolari ma scendere comunque in campo per vincere, mantenendo una voglia altissima”.

    Leonardo continua facendo i più sentiti complimenti a Ranocchia, lusingando ogni giocatore e spiegando come sia forte il legame di questo gruppo:

    “Sono molto felice di Ranocchia, ha superato il periodo di ambientamento, che io ritenevo dovesse essere graduale, e ora per l’Inter ma anche per il calcio italiano vederlo giocare così è una cosa molto bella E Cordoba è un vero esempio: anche in momenti difficili, con infortuni, lui non dice nulla e va avanti. Ha giocato con un problema alla spalla, e lo ha fatto alla grande. E per il gruppo è fondamentale. Materazzi gioca poco, ma in allenamento è quello che alza il ritmo di tutti: quello che ho trovato qui, con gente come Cambiasso e Zanetti, è la cosa che dà forza anche un allenatore”.

    Promosso anche Nagatomo che a Firenze  ha vinto la timidezza iniziale: “Nagatomo mi pare che abbia già superato i pregiudizi: a Firenze per lui non era una gara facile, anche di lettura tattica. Ha cominciato un po’ teso, ma man mano è cresciuto. Risposta positiva, è una vera alternativa, ci porta qualcosa di diverso sulla sinistra”.

    Chiusura di intervista con la secca risposta a chi gli domanda se il calcio italiano sia in crisi:

    “Mi fa arrabbiare sentire che il calcio italiano è lontano dai migliori d’Europa. Ma l’Inter è campione d’Europa e del Mondo, ce lo siamo dimenticati? La struttura del calcio italiano nella sua interezza forse è da rivedere. Ci vuole un progetto globale che faccia crescere le società e il campionato: manca da troppo tempo. C’è bisogno di una modernizzazione, ma io sono un allenatore, non un dirigente. Detto questo, credo che le nostre squadre abbiamo ancora un livello altissimo, nonostante l’appeal di altri campionati, come quello inglese e spagnolo, sia più forte nel mondo. E a livello di gioco io concepisco il calcio come la ricerca del gol: mentre qui la cultura, che rispetto, è quella di non prenderlo. Se ci piacciono tanti il Barcellona o l’Arsenal, dobbiamo cambiare questa mentalità”.

    (Fonte : Gazzetta dello Sport)

  • L’Inter cancella le critiche. Fiorentina ko, Milan a +5

    L’Inter cancella le critiche. Fiorentina ko, Milan a +5

    Chiuso il discorso recuperi l’Inter si riprende i 6 punti di distacco virtuali sul Milan e si porta a meno 5 dalla capolista, cancellando tutte le polemiche della sconfitta di Torino in un solo colpo.

    Una partita tutt’altro che facile quella di stasera per i nerazzurri di Leonardo contro una Fiorentina nel suo momento migliore. L’Inter scende in campo con una formazione dove al posto di Kharja a centrocampo rientra il serbo Stannkovic, mentre per la Fiorentina nessuna cambio nella formazione prevista.

    Al 6’ la partita già entra nel vivo con una bellissima ripartenza dei nerazzurri in una situazione di 5 contro 4 dove Stankovic serve Eto’o, il camerunense mette una palla tesa in area verso Nagatomo e il difensore viola Camporese con il piede anticipa tutti mettendo la palla in rete. Autogol sfortunato e la partita sembra già in salita per la Fiorentina. Sembra svanita maledizione della scorsa domenica quando la palla non voleva proprio entrare, e adesso la fortuna sembra girare per i nerazzurri. In realtà i viola non si demoralizzano, anzi, danno sin da subito del filo da torcere alla difesa interista con belle percussioni sulle fasce di Santana (uscito al 25’ per infortunio) e Pasqual, e con gli inserimenti sempre pericolosi di Montolivo.

    Un primo tempo in cui l’Inter non ha saputo sfruttare il vantaggio, giocando troppo schiacciata e permettendo alla Fiorentina molte ripartenze veloci. I nerazzurri soprattutto in difesa non hanno dato l’idea di una squadra solida soffrendo le offensive viola. Al 32’ Pasqual scende sulla fascia di Maicon e dalla trequarti fa partire un cross con una traiettoria velenosa sul quale Gilardino non riesce ad arrivare. Il portiere nerazzurro rimane beffato quando la palla sembra uscire e invece colpisce il palo interno e finisce in rete. 1 a 1 palla al centro, tutto da rifare.

    La Fiorentina continua a spingere, e l’Inter sembra riapparire gli incubi di Torino, dove il gioco mancava e la lentezza della manovra con gli errori a centrocampo erano una costante. Si va a riposo sul punteggio di 1 a 1 che non fa felice nessuno.

    Nel secondo tempo i nerazzurri scendono in campo con un atteggiamento diverso, riscontrabile soprattutto nella prestazione di Nagatomo, molto più propositivo nella ripresa. La squadra di Leonardo come un pugile cerca di mettere la Fiorentina alle corde, stando attenta a non subire troppo le pericolose ripartenze viola, spesso sventate da un monumentale Ranocchia. Il copione della partita  però è destinato a cambiare. Al 16’ della ripresa Eto’o riceve palla e si defila sulla fascia, dove con un gran numero salta prima Camporese e al limite dell’area serve un gran pallone che passa tra le gambe di Pasqual a Pazzini. Il Pazzo sotto rete è micidiale e nonostante la trattenuta di Gamberini riesce a portare nuovamente l’Inter in vantaggio.

    Al 35’ da segnalare la sostituzione di Sneijder per un dolore accusato alla coscia, nella speranza che non sia uno degli ennesimi infortuni che hanno falcidiato i nerazzurri in questa stagione.

    Nel finale Sinisa Mihaijlovic si gioca tutte le sue carta sostituendo Donadel con D’agostino per avere una maggior spinta offensiva e togliendo Beherami per l’ingresso di Babacar con una Fiorentina a trazione anteriore. Il Forcing finale non arriva, perché l’Inter con gli ingressi di Kharja Mariga e Obi ha un centrocampo di contenimento che gli permette di gestire tranquillamente il vantaggio con un possesso palla più articolato.

    Finale di partita: Inter batte Fiorentina 2 a 1. Leonardo con questi 3 punti cancella tutte le critiche del post partita contro la Juve e rilancia l’Inter alla caccia dei cugini milanisti

    Cosa si dirà domani in conferenza stampa? Sicuramente che questo campionato è senza ombra di dubbio il più bello degli ultimi dieci anni!

  • Fiorentina – Inter: Probabili formazioni. Leo lancia Nagatomo

    Fiorentina – Inter: Probabili formazioni. Leo lancia Nagatomo

    Stasera la serie A scenderà in campo con due recuperi di campionato, dove vedremo affrontarsi a Firenze la Fiorentina di Siniša Mihajlovićr igenerata dalla rimonta in casa del Palermo, contro i nerazzurri costretti a vincere per non abbandonare definitivamente l’obiettivo scudetto. L’altro recupero si terrà a Genova dove si svolgerà il derby della lanterna tra Sampdoria e Genoa, dove anche in questo caso un pareggio non sarebbe utile a nessuna delle due squadre vista la bassa posizione occupata in classifica da entrambe.

    Leonardo nell’ultima conferenza stampa ha confessato ancora una volta la sua idea di calcio offensivo e di bel gioco,  chiedendo coerenza di giudizio sulla sua squadra, senza fare drammi per una partita persa dopo una incredibile rimonta. Alle 18 e 30 i nerazzurri scenderanno in campo per cancellare l’amarezza della sconfitta di Torino con questo probabile schieramento: Julio Cesar estremo difensore, coppia di centrali Ranocchia Cordoba con Maicon a destra e la possibilità di vedere fin dal primo minuto sulla fascia opposta al brasiliano, il nipponico Nagatomo, avanzando  capitan Zanetti a centrocampo. Playmaker basso della mediana stavolta sarà Cambiasso essendo indisponibile Thiago Motta, con il supporto a lati di Kharja e Zanetti. L’olandese Sneijder si muoverà dietro il reparto offensivo composto da Pazzini – Eto’o, quest’ultimo particolarmente ispirato, vorrà farsi perdonare gli errori di domenica sera.

    Dal fronte opposto l’ex giocatore e vice in seconda di Roberto Mancini all’Inter Siniša Mihajlović, ha affermato in conferenza stampa di augurare la rimonta scudetto ai nerazzurri con la loro vittoria finale, ma di voler assolutamente conquistare i 3 punti per riportare la Fiorentina in una zona di classifica più idonea al blasone della squadra. “La squadra di Leonardo ha vinto sette della ultime nove partite – ha detto Sinisa ai giornalisti – L’Inter ha tutte le carte in regola per vincere lo scudetto. Io domani però voglio batterli, anche se rimango un tifoso nerazzurro”.

    Il tecnico viola schiererà una formazione con Boruc in porta, un difesa composta da Gamberini e il giovane Camporese (con il suo primo gol in Serie A proprio nel match contro il Palermo), De Silvestri e Pasqual terzini. A centrocampo rimane l’incognita su chi prenderà il posto davanti alla difesa tra Donadel e D’Agostino, con il primo leggermente favorito per le maggiori doti difensive. Supporto sulle fasce arriverà dal nuovo arrivato nel mercato di gennaio Behrami, e da Santana. Ispiratissimo Riccardo Montolivo, che dopo l’ottima prestazione di domenica con un palo colpito da 30 metri e il gol che ha chiuso la partita con il Palermo, vorrà mettersi in mostra contro la sua probabile prossima squadra. Coppia d’attacco formata dal bomber Gilardino e Adrian Mutu reintegrato a pieno titolo nella squadra, anche se  in queste ultime ore si parla di uno nuovo “caso Mutu” dove i servizi segreti romeni, abbiano in mano un’intercettazione telefonica tra un malvivente di Costanza, Nuredin Beinur(accusato in Romania di corruzione tangenti e violenza), e appunto il calciatore viola. Dalle intercettazioni in questione emerge che il boss malavitoso paghi i conti al calciatore e sfrutti in cambio la sua immagine per fare soldi. “Non è vero, è solo altro fango su di me” ha dichiarato il giocatore romeno esausto di questa situazione. I guai per Mutu sembrano non finire mai.

    FIORENTINA (4-3-3): Boruc; Comotto, Gamberini, Camporese, Pasqual; Behrami, Donadel, Montolivo; Santana, Gilardino, Mutu. Panchina : Neto, De Silvestri, Natali, Marchionni, D’Agostino, Babacar, Ljajic. Allenatore: Mihajlović
    Squalificati: nessuno

    Diffidati: Boruc, Donadel, Marchionni

    Indisponibili: Frey, Jovetic, Vargas, Kroldrup

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Cordoba, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Kharja; Sneijder; Pazzini, Eto’o. Panchina: Castellazzi, Materazzi, Natalino, Stankovic, Mariga, Pandev, Coutinho. Allenatore: Leonardo

    Squalificati: Chivu (2 turni) Thiago Motta (1)

    Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o, Maicon

    Indisponibili: Lucio, Samuel, Milito

  • Ganso: “Italia arrivo. C’è il Milan ma ho sentito Leonardo”

    Ganso: “Italia arrivo. C’è il Milan ma ho sentito Leonardo”

    Paulo Henrique il “Ganso” è il giocatore del momento. Il talento brasiliano nonostante non calchi il rettangolo verde da qualche tempo per un brutto infortunio al ginocchio è al centro di una accesa contesa di mercato che vede protagoniste assolute le due squadre di Milano.

    Come vi abbiamo raccontato più volte in queste settimane Ganso è considerato l’ultimo craque della formidabile cantera brasiliana e sia MIlan che Inter sembrano disposte a follie per accaparrarsene le prestazioni per i prossimi anni. Il giocatore ha concesso un’intervista al Corriere dello Sport confermando le indiscrezioni che vedono il Milan in vantaggio ma allo stesso tempo confermano il tentativo di distrubo dell’Inter tramite Leonardo. Di seguito vi lasciamo qualche passo dell’intervista:

    “I miei agenti mi hanno riferito di un possibile interesse del Milan, sono felice perché è un club fantastico ma è un grande onore sapere che Leonardo mi vorrebbe all’Inter. Ci siamo già parlati. “Sono pronto per l’Italia, sono pronto per questa sfida – confessa -, i titoli col Santos e l’approdo in Nazionale brasiliana mi hanno fortificato come calciatore. Se avrò l’opportunità di giocare in un grande club, non deluderò”

    Un nodo spinoso per far decollare la trattativa sono le pretese del Santos per il suo cartellino, si parla di 50 milioni “Questo valore è fuori dalla realtà del mercato – considera il giocatore – ma lascio l’argomento nelle mani dei miei agenti che sapranno risolvere il problema col presidente del Santos, con cui stiamo parlando per il rinnovo del contratto”. e sul ginocchio “Voglio tornare a mostrare il mio calcio con il Santos il prima possibile e per questo, negli ultimi mesi, mi sto allenando intensamente. Il mio sogno più grande è conquistare quest’anno la Coppa Libertadores col Sanros e dopo trasferirmi in una grande società europea, magari in una squadra italiana importante”

  • Leonardo: “cerco un bel gioco chi mi prende lo sa”

    Leonardo: “cerco un bel gioco chi mi prende lo sa”

    Mentre Milan e Roma disputano in questa due giorni di calcio europeo l’andata degli ottavi di Champions League, i nerazzurri domani sono attesi a Firenze per il recupero della giornata di campionato persa durante lo svolgimento del Mondiale per Club. Questa partita potrebbe rappresentare un’opportunità per smaltire i postumi dell’ultima sconfitta contro la Juve che ha lasciato a tutto l’ambiente interista l’amaro in bocca.

    Il tecnico nerazzurro Leonardo  nella conferenza stampa alla vigilia del match di recupero tra Fiorentina e Inter difende i suoi dopo la sconfitta esterna proprio contro i bianconeri.

    Leo usa parole forti per spiegare la sua filosofia di calcio, il suo modo di allenare:

    “La squadra non è stanca, né vecchia o morta e non vedo tutti questi problemi. Domenica abbiamo perso una partita e basta, non credo a un problema trasferta. Noi cerchiamo sempre di imporci dovunque per vincere e giocare bene, l’Inter ha tutte le caratteristiche per farlo. In campionato è ancora tutto aperto, cosa stiamo qui a piangere? Non capisco. Io voglio un calcio offensivo, cerco un bel gioco e lo farò sempre. Chi mi prende, sa che sono fatto così”.

    A chi gli avesse fatto notare come l’Inter renda di meno fuori da San Siro, come a Udine e a Torino dove i nerazzurri con due sconfitte non hanno raccolto punti, il tecnico brasiliano esclude categoricamente qualsiasi problema da trasferta:

    “In casa e fuori casa si è sempre 11 contro 11, sempre nello stesso campo, non c’è alcuna influenza su una squadra così forte ed esperta. La squadra deve solo giocare e cercare di far male: non devi essere meno propenso a giocare come sai, l’Inter deve giocare per far male e ha le qualità per farlo”

    Leonardo parla anche di Eto’o e di come possa sembrare paradossale trovare in quel gol sbagliato il caprio espiatorio della partita contro la Juve:

    Le critiche ad Eto’o? Ci vuole davvero coraggio a criticare uno come Eto’o, non esiste– ha aggiunto Leonardo Lui ha fatto 27 gol, può capitare anche un secondo in cui non trovi lo spazio o il colpo giusto, parlare di problema Etò’o non esiste, lui sta benissimo ed è un giocatore esperto, figuratevi se si abbatte per una cosa del genere. Mi sembra quasi che anche a questo proposito si cerca di attaccare l’Inter, quasi come se si aspettasse che perdessimo una partita”.

    Chiarimenti anche su Pandev utilizzato di meno rispetto al suo predecessore Rafa Benitez e come si è visto a Torino sicuramente non in ottima condizione:

    “Pandev? Lo vedo molto meglio. Ha fatto il titolare per tanto tempo, poi è stato fuori e il sistema è cambiato. Per lui non è facile, anche perché è sempre entrato in campo in momenti difficili. La continuità gli potrà essere utile e sono sicuro che Goran risponderà bene al momento giusto”.

    Il discorso va irrimediabilmente verso la trasferta di Firenze, con le considerazioni relative all’avversario reduce da una grande rimonta a Palermo, e sulle parole del presidente Massimo Moratti che si è detto ancora convinto di conquistare il titolo:

    “Per quanto riguarda i viola, affrontiamo sempre le squadre nel loro momento migliore, è il destino dei grandi. La Fiorentina è in forma, lo sappiamo. Sul presidente che ha detto di credere allo scudetto è ovvio, ma io non riesco neanche a fare tutti questi conti. Quale squadra oggi può dire: ‘Ho già vinto’? Una settimana fa c’era la grande Inter che faceva spettacolo, ora la squadra è logora, mille problemi, è esagerato. Io ho la mia idea di calcio, non entro in queste cose qui. Voglio un bel calcio, io punto a un’Inter che giochi bene. L’Inter è la migliore squadra del mondo, non dimenticatevelo, non c’è niente da piangere: dopo il Barcellona giochiamo un grande calcio, io penso a un calcio offensivo, siamo sul tetto del mondo e non scordatevelo”.

    (Fonte: Gazzetta dello Sport)

  • Matri stende l’Inter. La Juve torna grande

    Matri stende l’Inter. La Juve torna grande

    Grandissima prova della Juventus stasera all’Olimpico di Torino che batte l’Inter e si ricandida con prepotenza nella zona Champions. Matri stravince la sfida con la punta nerazzurra Pazzini firmando la rete della vittoria con un gran colpo di testa.

    La squadra di Leonardo parte subito forte come nelle sue corde e al secondo minuto Pazzini pescato in aera da un assist di Sneijder sbaglia mancando l’impatto con il pallone. La Juventus reagisce subito e con grande personalità impone il suo gioco. I giocatori di Del Neri giocano molto compatti, stretti, e verticalizzano con velocità, il contrario dei nerazzurri che muovono palla con lentezza, con un centrocampo che fa poco pressing e non riesce quasi mai a servire le punte. C’è molto merito dei bianconeri in questa partita per averla addormentata e non aver permesso mai all’Inter di giocare con continuità, costringendo i giocatori nerazzurri spesso al lancio lungo con scarsi risultati.

    Al 30’ la Juve concretizza la sua vera prima palla gol, con un cross di Sorensen defilato che serve Matri in area. L’ex cagliaritano libero di staccare colpisce di testa e Julio Cesar può solo rimanere immobile e guardare la palla finire in rete. Molte le colpe di Cordoba che cercando l’anticipo di testa ha lasciato l’attaccante juventino libero dai nerazzurri e si va a riposo con la Juventus che conduce per 1 a 0.

    Nel secondo tempo l’Inter ci crede di più, con Pazzini di testa centrale su Buffon. La Juventus poteva sicuramente raddoppiare in più occasioni di nuovo con Matri che da due passi schiaccia di testa e mette fuori e con Chiellini al 9’ che su calcio d’angolo colpisce di testa e mette palla fuori di pochissimo.

    Nel finale la partita si accende improvvisamente quando la Juve cala fisicamente. Eto’o sembra essere devastante ma la fortuna stasera non è dalla sua parte. Prima al 36’ il camerunense controlla in area e calcia su Buffon che lo anticipa, poi al 41’ a porta vuota colpisce una traversa che ha dell’incredibile. Non bastasse nel finale di nuovo trovato in area manca il colpo con il pallone, fallendo un’altra occasione clamorosa.

    La Juve ha assolutamente meritato, perché ha smentito il trend che la vedeva protagonista come peggior difesa in Serie A  in casa con 19 gol subiti (solo contro il Lecce la porta era rimasta inviolata). Ha mostrato una compattezza da grande squadra e tantissima voglia di vincere. Del Neri ha stravinto la gara scacchistica con Leonardo, azzeccando ogni mossa, con una squadra super aggressiva che ha raddoppiato ovunque ed è riuscita a far male all’Inter con ripartenze velocissime molto simili a quelle dell’Udinese che misero in crisi la squadra nerazzurra. All’Inter certo vanno assegnate molte colpe, con una squadra assente per tutto il primo tempo, incapace di reagire dopo il gol subito e soprattutto una squadra con poca brillantezza sotto porta.

    Non si possono fare rimproveri ad Eto’o che quest’anno ha praticamente segnato sempre, ma in questa partita non erano concessi sbagli, e adesso in virtù del risultato l’Inter è assolutamente obbligata a vincere con la Fiorentina. La squadra nerazzurra esce con i cerotti dall’Olimpico di Torino, e adesso Leonardo deve riuscire a riportare i suoi giocatori sui giusti binari facendo dimenticare una sconfitta che pesa molto sia in termini di punti, ma soprattutto a livello di morale.

    Situazione opposta per Del Neri che gongola per questa vittoria, che vale tantissimo, e ridà consapevolezza alla Juventus e a tutto l’ambiente bianconero. Come si era già visto a Cagliari la strada imboccata è quella giusta. Continuare così vorrà dire sicuro un posto in Champions. Tre punti e etichetta di Allenatore bestia nera dell’Inter: che vuoi di più dalla vita?

  • Juventus – Inter, cresce l’attesa per il derby d’Italia. Le probabili formazioni

    Juventus – Inter, cresce l’attesa per il derby d’Italia. Le probabili formazioni

    Stasera all’Olimpico di Torino i nerazzurri di Leonardo e i bianconeri di Del Neri si contenderanno molto di più dei soliti 3 punti calcistici in palio.

    L’Inter, visti i risultati del week end, con un Milan travolgente sul Parma (4 a 0) e un Napoli con ambizioni da tricolore (2 a 0 sul campo della Roma), non può permettersi falsi passi per la realizzazione della rimonta scudetto. La Juventus ancor di più della squadra nerazzurra non può lasciare nemmeno un punto sul suo cammino, poiché svanito il sogno scudetto una sconfitta o addirittura un pareggio vorrebbero dire complicarsi di molto il cammino per la conquista di un posto nell’Europa che conta. Ancor di più oggi, dopo il secco 3 a 0 dell’Udinese al Cesena che rilancia prepotentemente gli uomini di Guidolin verso la zona Champions, tanto che con i risultati dell’ultimo mese la squadra del presidente Pozzo è quota 43, a solo un punto di distacco dall’Inter.

    Vediamo nel dettaglio come scenderanno in campo le squadre e quali saranno le scelte dei due allenatori.

    Il tecnico brasiliano Leonardo pare abbia deciso di puntare sull’undici che ha battuto la Roma, quasi a voler premiare i ragazzi. Leo sembra aver le idee chiare sugli uomini da schierare e su un possibile utilizzo di Dejan Stankovic risponde così: “E’ stata la settimana delle nazionali, ma l’identità della mia squadra è ormai molto chiara. Stankovic sta bene, oggi valuteremo. Lui ha voglia, ma non possiamo andare oltre la realtà”. Quindi tra i pali vedremo Julio Cesar, la difesa sarà composta dalla coppia di centrali Ranocchia – Cordoba, con l’italiano autore di una buonissima prestazione con la maglia della nazionale. A Destra Maicon, e a sinistra è in vantaggio capitan Zanetti su Nagatomo, scalando da centrocampo al suo vecchio ruolo di terzino sinistro. Nella linea di centrocampo come vertice basso Thiago Motta, con Kharja e Cambiasso che agiranno ai lati e l’olandese Sneijder a supporto del terminale offensivo composto da Pazzini ed Eto’o.

    Del Neri in conferenza stampa carica i suoi e riconosce al tempo stesso i meriti dell’Inter:

    “Lo dimostrano i fatti: la Juve al completo se la gioca contro qualunque squadra. Ora stiamo bene, abbiamo recuperato tantissimi giocatori, l’infermeria è praticamente vuota. La rosa è quasi completa ed equilibrata. Dobbiamo partire ai 1000 all’ora? Sì, ma anche arrivare. Siamo convinti di fare bene, spero che sarà una partita intensa, corretta ed emotiva. L’Inter è in gran forma, dobbiamo dimostrare di essere competitivi, una vittoria potrebbe dare grandi stimoli e fiducia per il seguito del campionato. Giocheremo al massimo delle nostre possibilità, possiamo dire la nostra”.

    Poi sullo schieramento da scegliere per il big match di stasera, con la possibilità di vedere nuovamente Giorgio Chiellini sulla fascia e non al centro della difesa:

    “Chiellini a sinistra è una scelta definitiva? Per ora mi serve lì, fino a quando non recupero giocatori di un certo tipo continuerà a giocare lì. Se per me è più terzino e centrale? E’ un giocatore. Se punterò sul 4-4-2 o il 4-3-3? Ne ho lette tante, qualcuno ha addirittura scritto che potrei giocare con il 4-4-3. Magari. È  importante avere una squadra organizzata.”

    Con il rientro di uomini importanti l’allenatore bianconero stasera manderà in campo molto probabilmente una difesa che vedrà al centro il nuovo arrivato Barzagli con Bonucci, relegando sulla fascia Chiellini e sul lato opposto il giovane Sorensen. A centrocampo Melo e Aquilani saranno la diga per fermare le offensive nerazzurre, con Marchisio e Krasic che dovranno agire sulle fasce. La novità sta in attacco con la scelta di un tandem composto da Toni (che ha nell’Inter una delle sue vittime preferite) e Matri.

    Juventus (4-4-2): Buffon; Sorensen, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Krasic, Melo, Aquilani, Marchisio; Toni, Matri.

    Allenatore: Del Neri.

    In panchina: Storari, Sissoko, Grygera, Pepe, Del Piero, Martinez, Iaquinta.

    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Zanetti, Ranocchia, Cordoba, Maicon; Cambiasso, Thiago Motta, Kharja; Sneijder; Pazzini, Eto’o.

    Allenatore: Leonardo.

    In panchina: Castellazzi, Materazzi, Nagatomo, Obi, Coutinho, Pandev, Alibec

  • Sneijder crede alla rimonta scudetto!

    Sneijder crede alla rimonta scudetto!

    Il centrocampista olandese dell’Inter da la carica ai suoi compagni dalle pagine della Gazzetta dello Sport: “Battiamo Juve e Fiorentina e prendiamo il Milan. Che carica da quel gol”.

    Rientrato nella partita contro il Bari, dopo l’infortunio muscolare subito nella semifinale del mondiale per club contro il Seongnam, il jolly del centrocampo nerazzurro si è ripreso le chiavi del gioco interista rendendosi subito protagonista. Non segnava in campionato dallo scorso anno e con Benitez aveva fatto registrare due centri solo in Champions League. Bottino amaro per uno come lui, che nell’annata perfetta del triplete interista , solo nell’ultima parte di stagione è stato beffato per la conquista del Pallone d’oro.

    Al rientro  a Bari solo per il rodaggio ha segnato il gol del 3 a 0, e San Siro contro la Roma ha aperto le danze con uno splendido gol all’angolino da fuori area. Una partita bellissima giocata con i ritmi di chi non si è fermato mai, intervallando belle conclusioni dal limite, a splendidi assist (vedere il lancio in area per Pazzini che ha portato al rigore). Non sembra passato un giorno dalla sua prima apparizione nel derby di agosto 2009 quando si presento ai cugini milanisti con una prepotenza e una determinazione fuori dal comune.

    La cura Leonardo sembra aver funzionato, e a sentirlo parlare le motivazioni non mancano di certo!

    “Che bello tornare a giocare – ha dichiarato il numero 10 nerazzurro- ovviamente non posso essere al massimo, dopo 50 giorni di stop. Devo ritrovare il ritmo partita, ma il gol di Bari e ancora di più quello alla Roma mi hanno dato una grande carica!”.

    Con un Wesley così carico l’Inter e Leonardo ritrovano un’arma in più per la rincorsa scudetto, soprattutto dopo il grave forfait di Milito, flagellato dai continui infortuni. In attesa del big match di domenica sera contro la Juventus, si fanno già i conti, con 6 punti in 3 giorni nothing is impossibile!

  • Milito è stiramento: stop di 40 giorni

    Milito è stiramento: stop di 40 giorni

    Non c’è davvero pace per l’attaccante nerazzurro. Questo 2011 è iniziato nel peggiore dei modi, dopo l’esclusione dalla lista dei possibili vincitori del pallone d’oro, e una prima parte di stagione che non l’ha mai visto protagonista come lo scorso anno, continuano le continue ricadute sul vecchio infortunio muscolare.  Diego Milito nel big match di ieri sera tra Inter e Roma ha giocato solo uno spezzone di partita  lamentando negli spogliatoi un leggero fastidio alla coscia. Come già espresso da Leonardo nelle interviste post partita si pensava a un affaticamento muscolare.

    Oggi pomeriggio invece, gli esiti degli accertamenti svolti da Franco Combi direttore dell’area medica nerazzurra, hanno evidenziato uno stiramento di secondo grado al bicipite femorale della coscia, che imporrà all’argentino uno stop di circa 40 giorni .

    Lo staff medico avrà un bel da fare in questi giorni, poiché si tenterà di aver a disposizione l’attaccante almeno per il ritorno degli ottavi di Champions contro il Bayern Monaco. Pazzini sarà il degno sostituto di Milito solo in campionato poichè l’ex doriano non è arruolabile in lista Champions avendo  giocato i preliminari con la Sampdoria, rendendo complicata la situazione a Leonardo. Ci sarà da reinventare la formazione collocando Eto’o nel suo ruolo naturale, nella posizione che lui ama di più costruendo un centrocampo che supporti in maniera armonica il camerunense.

    “Diegoha aggiunto Leonardo al sito ufficiale dell’Interora deve stare tranquillo e non pensare più a quello che è successo. Non deve dimostrare niente a nessuno e sa di essere un calciatore importante per l’Inter. Deve rilassarsi e recuperare al meglio”.

    Una cosa che non mancherà di certo al numero 22 nerazzurro è la considerazione e la stima del tecnico, l’affetto dei compagni, e soprattutto quello dei tifosi che non dimenticheranno mai le gesta del Principe nella splendida notte di Madrid, e faranno sentire ogni domenica il loro sostegno al loro idolo calcistico cantando tutti insieme il coro “Diego Milito facci un Gol!”

  • Highlights Inter – Roma 5-3. Video

    Highlights Inter – Roma 5-3. Video

    Festival del gol a San Siro per un Inter Roma spettacolare che riporta i nerazzurri prepotentemente in lotta per lo scudetto mentre ridimensiona i sogni di gloria dei giallorossi. Sneijder apre le danze, Simplicio illude i suoi ma poi Eto’o con una doppietta e un assist per Thiago Motta portano su di tre gol gli uomini di Leonardo.

    La Roma si riporta sotto con Vucinic e Loria ma è Cambiasso a chiudere del tutto il match. Guarda il video:

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