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  • Schalke – Inter: Probabili formazioni. Per entrare nella storia

    Schalke – Inter: Probabili formazioni. Per entrare nella storia

    A volte il calcio non ti concede una possibilità di rivincita dopo sonore sconfitte. Non è così per Leonardo e per l’Inter che dopo aver praticamente regalato l’andata ( e molto probabilmente anche la qualificazione alle semifinali di Champions League) allo Schalke 04 perdendo in casa per 5 a 2, hanno l’opportunità e la speranza di poter cancellare quella partita, riuscendo a realizzare un’impresa sportiva impossibile solo vincendo 4 a 0 questa sera in casa del nemico. Sarà la appunto la Mission Impossible della Pazza Inter, che dovrà quantomeno onorare il titolo di Campione d’Europa in carica, credere nell’irrealizzabile e farsi trascinare dal talento e dalla voglia di rivincita dei suoi campioni.

    Eto’o, il re di queste notti europee, ‘mister Champions League’ vorrà prima di tutto rompere il digiuno personale che dura da 415 minuti, (quattro gare con Lecce, Milan, Schalke e Chievo) e al tempo stesso abbattere il record detenuto da Adriano di goleador con 10 reti segnate in una singola edizione del torneo nell’annata 2004/2005. Considerando che l’attaccante del Camerun è a quota 8, il traguardo non è impossibile. Stessa voglia di segnare anche per Milito che realizzando una rete questa sera arriverebbe a quota 100 gol con le maglie delle squadre italiane. Le motivazioni per gli attaccanti non mancano di certo.

    Vediamo nel dettaglio come scenderanno in campo le due squadre questa sera alle ore 20 e 45:

    Leonardo visti i pessimi risultati ottenuti con il modulo 4-2 fantasia, e il tridente, stasera torna al classico rombo di centrocampo tanto odiato da Benitez e idolatrato da Mourinho. La scelta tattica nasce dalla necessità di dare più equilibrio ad una squadra che ha troppo spesso lasciato il reparto difensivo scoperto e isolato, senza la giusta protezione degli uomini di centrocampo. Stasera la parola d’ordine prima di fare gol deve essere non subirne! Perché prendere un gol significherebbe rinunciare anche al sogno della rimonta impossibile. Equilibro e concentrazione sono le componenti essenziali per riuscire nell’impresa. L’Inter quindi dovrebbe scendere in campo con Julio Cesar tra i pali, una difesa a quattro con il ritorno di Lucio al centro per dare sicurezza ad un reparto  fin troppo simile a una groviera negli ultimi impegni, accompagnato da Ranocchia al centro e Nagatomo e Maicon sulle fasce. Centrocampo robusto per evitare di sbilanciarsi, con Cambiasso davanti la difesa,  affiancato da Stankovic (in ballottaggio con Thiago Motta) e capitan Zanetti con il duplice compito offensivo difensivo. Più avanzato l’olandese Sneijder come innesco per il tandem offensivo Milito Eto’o.

     

    Rangnick il tecnico dello Schalke 04 non si fida dei nerazzurri e parla dell’approccio alla sfida di stasera in questo modo: “La gara di andata? Era il primo tempo, non mi sento qualificato. Anche contro il Chievo l’Inter era vulnerabile in difesa, quindi dobbiamo approfittarne, avremo il solito spirito offensivo”.

    Per quanto riguarda la formazione Rangnick dovrebbe schierare la stessa dell’andata con l’unica eccezione di Farfan, indisponibile per squalifica, lanciando dal primo minuto al suo posto il giovanissimo 17enne Draxler (famoso per aver segnato un gol che ha qualificato lo Schalke nella Coppa di Lega). Nel dettaglio tra i pali Neuer, linea difensiva con Matip (autore del primo gol a San Siro) Howedes, Sarpei e Uchida ai lati. Baumjohann, Jurado, Papadopoulos e Draxler il quartetto di centrocampo e l’evergreen Raul affiancato dalla rivelazione Edu a completare l’attacco.

    PROBABILI FORMAZIONI:

    SCHALKE 04 (4-4-2): Neuer; Uchida, Howedes, Matip, Sarpei; Draxler, Papadopoulos, Jurado, Baumjohann; Raùl, Edu.
    A disposizione
    : Schober, Escudero, Schimitz, Charisteas, Hao, Karimi, Metzelder.
    Allenatore
    : Rangnick
    INTER (4-3-1-2)
    : Julio Cesar, Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Eto’o, Milito.
    A
    disposizione: Castellazzi, Cordoba, Materazzi, Thiago Motta, Kharja, Pandev, Coutinho.
    Allenatore
    : Leonardo

    SCHALKE – INTER, 4 MOTIVI PER CREDERCI

  • Leonardo: “Non credo nei miracoli ma nelle imprese sportive”

    Leonardo: “Non credo nei miracoli ma nelle imprese sportive”

    Adesso rendere possibile l’impossibile è la missione che “Indiana Leonardo Jones” deve realizzare per portare la sua Inter nelle semifinali di Champions League. Sono in pochi a credere che i nerazzurri domani sera riescano a rimontare la sonora batosta di San Siro (5-2) e uscire indenni dalla Veltins Arena segnandone addirittura 4 allo Schalke 04. Quasi un gioco di parole (Casualità o destino?). Tra coloro che ci credono o che sono obbligati a crederci, oltre agli innumerevoli tifosi di fede nerazzurra c’è senza dubbio Leonardo che nella conferenza stampa alla vigilia del big match di domani sera parla dell’impresa che i suoi uomini dovranno compiere per entrare di diritto nella storia del calcio.

     

    MIRACOLI? NO GRANDE PRESTAZIONE –Non credo nei miracoli ma nei risultati sportivi, perché nella gara di andata è successo qualcosa di strano e poi dobbiamo essere noi a creare qualcosa di affascinante“. Queste le parole del tecnico carioca, in merito alla sfida contro i tedeschi.

    Noi non crediamo solo nel passaggio del turno ma nell’idea di fare una grande prestazione – aggiunge Leo – la cosa importante sarà avere equilibrio anche se si cerca un risultato ampio, però bisogna davvero cercare la grande prestazione per arrivare al grande risultato.”

    Il ritorno di Lucio nel reparto arretrato darà sicuramente un altro peso alla difesa, e forse potrà anche smentire le parole di Rangnick che aveva definito la retroguardia interista vulnerabile: “È importante avere tutta la rosa a disposizione: torna Lucio, non ci sarà Chivu per squalifica, ma siamo quasi al completo. Nel calcio può succedere tutto, la squadra è consapevole, sarà una sfida molto affascinante“.

    CONDIZIONE? – Sulle domande relative alla mancanza di freschezza e sulla condizione fisica della squadra, apparsa in evidente calo proprio nel momento decisivo della stagione, prima nel derby e poi nell’andata proprio contro lo Schalke 04, Leonardo difende i suoi parlando di miglioramenti e lucidità: “Credo che nel gruppo ci sia lucidità, ognuno ha vissuto le sue rimonte, nel calcio e nella vita. C’è la voglia di dimostrare che quello che è successo a San Siro è fuori dal nostro andamento, dalle nostre corde. Stanno tutti abbastanza bene, la condizione generale è buona, ma poi ovviamente ci sarà da valutare alcuni problemini di singoli giocatori. Abbiamo ancora un giorno di tempo e un giorno a questi livelli è tantissimo“.

    TATTICA O PSICOLOGIA?La questione psicologica potrebbe essere il fattore determinante in questa partita molto di più rispetto ad altre sfide, proprio per la mancanza di pressioni sugli uomini di Leonardo: non si ha nulla da perdere questa è la filosofia con cui si scenderà in campo domani sera! “Dove finisce la tattica e dove inizia la parte psicologica? È chiaro che l’interpretazione psicologica è importante, è un gioco fra noi che dobbiamo vincere e loro che devono giocare per non prendere quattro gol. Siamo consapevoli delle difficoltà ma non abbiamo nulla da perdere e non dimentichiamo che, all’andata, in tutti gli episodi a loro favorevoli noi siamo stati anche molto sfortunati“.

    C’è anche spazio per una domanda sulle parole che il tecnico nerazzurro userà per caricare i suoi uomini: “Che cosa dirò ai ragazzi? Non posso anticipare nulla, le cose nascono lì, non si preparano. Faremo invece una preparazione tecnica importante, poi quello che dirò verrà in modo naturale, al momento di parlare ai calciatori. Se noi pensiamo, concretamente nel calcio può succedere tutto, la squadra è consapevole, sarà una sfida molto affascinante“.

    RANGNICK – Le ultime parole della conferenza sono per il tecnico dello Schalke 04: “Conoscevo Ralf Rangnick, il tecnico dello Schalke 04, anche prima della gara di andata, è tornato qui dopo un certo periodo, non è mai facile ma ha trovato subito le giuste motivazioni e ha fatto bene sia in Champions che in campionato. Se si è ispirato ad Arrigo Sacchi ha trovato un esempio importante per la storia del calcio.

  • Inter, scambio Sneijder – Nani con il Manchester Utd?

    Inter, scambio Sneijder – Nani con il Manchester Utd?

    Prende sempre più quota l’ipotesi di un addio a fine stagione alla maglia nerazzurra di Wesley Sneijder. L’olandese, secondo molti meritevole di Pallone d’Oro per quanto vinto nella passata stagione e per quanto dimostrato in campo, quest’anno ha subìto un’involuzione causata da un calo psicofisico inspiegabile che lo ha colpito subito dopo il Mondiale sudafricano. Le prestazioni parlano chiaro, il fantasista dell’Inter non è più il giocatore determinate ammirato fino a qualche mese fa quando insieme a Milito trascinò la Beneamata alla conquista del triplete, forse perchè appunto sazio dai trofei conquistati nell’ultimo periodo, ma nonostante ciò continua ad avere diversi estimatori in giro per l’Europa che farebbero follie per averlo in squadra e tra questi vi è Sir Alex Ferguson.

    Il tecnico scozzese del Manchester United ha sempre avuto un debole per l’estro di Wesley e, secondo la stampa d’oltremanica, pare voglia sfruttare il suo periodo no per portarlo all’Old Trafford. L’Inter, che non vuole commettere lo stesso errore che fece in estate opponendosi alle cessioni di Maicon e Milito al Real Madrid necessarie per una rifondazione, potrebbe cedere alle lusinghe di Ferguson e lasciare partire Sneijder.

    I nerazzurri però non hanno intenzione di svendere il proprio campione e gradirebbero, oltre ad un forte conguaglio in denaro, anche l’inserimento di una contropartita tecnica, già individuata tra l’altro nel portoghese Nani. L’esterno offensivo dei Red Devils e della nazionale lusitana sbarcherebbe così a Milano, insieme ad altri giovani campioni (Tevez e Ganso?) per aprire un nuovo ciclo nerazzurro. Ma tutto dipenderà anche da chi siederà in panchina l’anno prossimo, se ci sarà ancora Leonardo oppure Massimo Moratti cercherà di portare all’ombra della Madonnina Guardiola o ancora puntare sul ritorno di Mourinho, se le condizioni lo consentiranno.

  • Schalke – Inter, 4 motivi per crederci

    Schalke – Inter, 4 motivi per crederci

    Se fosse un film sarebbe senza ombra di dubbio Mission Impossile. Questo è il titolo della missione in terra teutonica per gli uomini guidati da Leonardo. Con una remuntada ancora possibile in campionato, nonostante 5 punti (6 considerando gli scontri diretti) non siano pochi, il tecnico brasiliano carica i suoi per provare l’impresa europea già riuscita ai danni del Bayern Monaco in casa loro.

    Considerando che obiettivamente è davvero difficile per l’Inter segnare 4 gol e non subirne nessuno, Leo non ha assolutamente nulla da perdere, e quindi potrà liberare da tutte le pressioni i suoi giocatori. Fattore questo che potrebbe avere un bel peso in una partita come quella che attende i nerazzurri martedì sera al Veltins Arena contro lo Schalke 04.

    La vittoria casalinga contro il Chievo ha sicuramente portato morale e ridato convinzione a un ambiente che dopo la sonora batosta del derby aveva come mollato e sentito in maniera troppo forte il peso della sconfitta. Ma l’Inter può davvero rimontare il 5 a 2 di San Siro e riuscire a compiere l’impresa di qualificarsi per le semifinali? Ecco  quattro motivi (come i gol necessari per qualificarsi) per crederci:

    1. CAMBIASSO – Il nuovo modulo proposto da Leonardo, con il ritorno di Cambiasso vertice basso a scudo della difesa da sicuramente più garanzie in fase di copertura e riesce a far rifiatare il reparto arretrato. Anche perché dopo la sconfitta nel derby e la debacle europea contro lo Schalke è stato palese come l’esperimento Thiago Motta in quel ruolo abbia creato più danni che situazioni favorevoli. Il giocatore italo brasiliano è sprecato davanti alla difesa, perché abile negli inserimenti e con piedi sopraffini per servire assist ai compagni. Inaffidabile invece per far ripartire il gioco non essendo un giocatore veloce. Serve più equilibrio, è questa la ricetta per tornare ad essere vincenti.

    2. FORZE FRESCHE – Vista l’ottima prestazione di Nagatomo sulla corsia sinistra, il posto da terzino dovrebbe essere suo, avanzando il capitano Zanetti, dando in questo modo il giusto peso al centrocampo. Moratti aveva parlato di giocatori stanchi dopo la partita di Champions. Bene, Zanetti e Nagatomo sono sembrati i più freschi contro il Chievo, stavolta non si può sbagliare la formazione!

    3. ETO’O: REMUNTADA POSSIBILE – Samuel Eto’o trascinatore dei nerazzurri nelle serate di coppa, racconta un aneddoto su una rimonta impossibile, e carica i suoi compagni in vista della trasferta di Gelsenkirchen:Ricordo una rimonta contro il mio Barça, vincemmo con il Getafe 5-1 e poi perdemmo 4-0 a Getafe. Non credo basti il fatto che abbiamo vinto la Champions per crederci, oggi è difficile crederci, ma nel calcio tutto è possibile e i sogni esistono. Siamo una squadra forte, che può fare una buona gara e rimontare in Germania. Una settimana fa eravamo vicini alla testa ora sembravamo lontani, ma il calcio è così e mancano due mesi. C’è la possibilità di poter far bene in uno stadio meraviglioso mercoledì, l’unica preoccupazione è come arriviamo alla partita, se saremo in forma non avrò paura”.

    4. ZERO PRESSIONI – Il fattore psicologico stavolta è tutto a favore dei nerazzurri. Proprio così, considerando il fatto che l’Inter non ha assolutamente niente da perdere scenderà in campo senza pressioni, in una partita da affrontare con la giusta rabbia agonistica e la testa libera. Le motivazioni per provare l’impresa non mancano di certo.

    La voglia dei grandi campioni di smentire questo vortice di critiche che li ha sommersi per due partite sbagliate, sarà il punto di forza di una squadra che ha il diritto e il dovere di crederci, non solo perché è comunque la squadra campione d’Europa in carica, ma perché come ci insegna il calcio (e un noto marchio sportivo) Nothing is impossible!

  • Pazza Inter, adesso tutti credono alla rimonta

    Pazza Inter, adesso tutti credono alla rimonta

    Mai inno fu più azzeccato! La squadra nerazzurra è di tutto, dopo il doppio ko contro Milan e Schalke 04 era prevalso almeno per un giorno una fase di scoramento, si parlava di rifondazione e il tanto acclamato Leonardo era diventato di colpo un brocco da cui disfarsi immediatamente.

    La vittoria contro il Chievo, ottenuta tralantro senza brillare, ha ridato fiducia e morale all’ambiente che adesso si dice pronta a dar battaglia fin all’ultimo secondo allo Schalke in Champions League e al Milan in campionato.

    Da Leonardo fino ad Eto’o, dal presidente ai tifosi tutti adesso fanno quadrato per l’operazione rimonta tanto difficile quanto entusiasmante che se dovesse riuscire avrebbe una rilevanza storica. L’obiettivo nerazzurro è uscire quantomeno dignitosamente e far ripartire dalla Germania il nuovo corso nerazzurro dimostrando di esser sempre i campioni in carica.

  • Inter – Chievo 2-0. Riparte la rincorsa al Milan

    Inter – Chievo 2-0. Riparte la rincorsa al Milan

    La notizia del giorno è che l’Inter non subisce gol. Arriva di conseguenza anche la vittoria casalinga contro il Chievo, con 3 punti che cancellano almeno momentaneamente le nubi all’orizzonte. Poco spettacolo e molta concretezza in una partita dove i nerazzurri vincono giocando male. Classifica alla mano in attesa di Milan e Napoli l’Inter sale a 63 punti a -2 della capolista impegnata a Firenze. Una vittoria che da morale e serve a preparare al meglio la mission impossibile in terra tedesca contro lo Schalke 04.

    Sneijder non ce la fa e al suo posto scende in campo Stankovic stringendo i denti per la botta ricevuta contro lo Schalke. Kharja si inventa trequartista in un ruolo giù ricoperto nel Genoa. Invariate il resto delle formazioni per entrambe le squadre.

    PRIMO TEMPO – Un Chievo frizzante nei primi minuti sembra non risentire del fattore trasferta e a San Siro  fa la partita. I nerazzurri si vedono davanti con qualche bella  sgroppata del capitano Zanetti che sembra essere in giornata. Bellissima al 15’ la progressione del nipponico Nagatomo che brucia tutti gli avversari e serve un pallone che Eto’o manca di  un soffio. Non passa nemmeno un minuto e arriva una grandissima palla di Maicon per Pazzini che a colpo sicuro in area a tu per tu con Sorrentino incrocia sul secondo palo sbagliando un gol facile.
    Prima mezz’ora di gioco che passa senza grandi emozioni, con le squadre che si studiano come due pugili prima di sferrare il colpo vincente.
    Brivido per Ranocchia al 31’ quando involontariamente serve un pallone al limite della propria area a Moscardelli che prova la botta da fuori senza troppa fortuna. Forcing del Chievo che viene fuori con coraggio e approfitta dei numerosi errori e spazi lasciati dagli uomini di Leo.
    Prova il gol dell’anno Pellissier al 41’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo per il Chievo, colpendo il pallone di tacco al volo ma non trovando la porta. Situazione opposta con i nerazzurri che su corner provano a far male alla difesa gialloblu quando Maicon, defilato in area prova a bucare la rete con un gran tiro che va ad impattare sui cartelloni pubblicitari dando l’illusione del gol. Giannoccaro fischia con due minuti di recupero la fine di un primo tempo che non ha regalato particolari emozioni. Nerazzurri con tanta voglia ma poca sostanza.

    SECONDO TEMPO – Staffetta prevista per Stankovic che lascia il campo dopo il primo tempo e lascia il posto a Sneijder. Partono bene i nerazzurri, ma con azioni sterili che non mettono mai in seria difficoltà la difesa del Chievo. Gli uomini di Leo come nell’analisi di Moratti nel post partita europeo sembrano essere a corto di ossigeno, stanchi per la lunga rincorsa, e quindi non in grado di riuscire a lanciare l’affondo decisivo. Leonardo al 15’ del secondo tempo si gioca la carta Milito, togliendo uno spento Pazzini.
    Brivido al 17’ quando su cross di Thereau c’è il liscio di Maicon, con Constant che non ne approfitta mancando l’impatto con il pallone all’altezza del dischetto di rigore. L’Inter spinge sull’acceleratore e al 21’ sugli sviluppi di un calcio di punzione Maicon serve Cambiasso nel cuore dell’area di rigore, che riesce a coordinarsi e calciare a rete con la complicità di una deviazione. Inter 1 Chievo 0.
    Leo inizia a pensare alla sfida impossibile contro lo Schalke e concede un po’ di riposo ad Eto’o lasciando spazio a Thiago Motta.
    Al 32’ occasionissima per gli uomini di Pioli quando Pellissier servito da Jokic in area sbaglia un rigore in movimento. Altra occasione da gol sprecata da Milito che prova a sorprendere Sorrentino con un pallonetto senza riuscire ad alzare il pallone a sufficienza per impensierire il numero uno del Chievo.
    Raddoppio dell’Inter al 39’ in un’azione rocambolesca con un paio di rimpalli, il pallone finisce sui piedi di Maicon che senza difficoltà mette il pallone in rete da due passi.
    Milito a un minuto dal 45’ manca un gol di testa che l’anno scorso avrebbe segnato ad occhi chiusi.
    Fischio finale con il risultato congelato sul 2 a 0.

  • Inter Chievo: probabili formazioni. Torna Lucio, dubbio Sneijder

    Inter Chievo: probabili formazioni. Torna Lucio, dubbio Sneijder

    I nerazzurri dopo la sconfitta nel derby contro il Milan e il tonfo europeo contro lo Schalke 04 sono obbligati a rialzarsi nella sfida casalinga odierna contro il Chievo, per credere ancora al discorso scudetto. Il tecnico interista Leonardo, finito quest’ultima settimana nel ciclone delle critiche, non da troppo peso alle molte parole negative spese sul suo conto e nella conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato ammette come : “Le critiche fanno parte del gioco, ci sono state, c’erano state e ci saranno. Anche gli elogi a volte sono esagerati e così lo sono anche le critiche. Ma io non riesco a fare delle critiche un dramma e degli elogi una cosa straordinaria. Sono state due sconfitte pesanti quelle subite, anche se non sappiamo ancora se sono state determinanti, ma sono state affrontate con lucidità, senza disperazione. Adesso si lavora per trovare la soluzione velocemente”. Un’altalena di giudizi che hanno esaltato fin troppo il tecnico brasiliano all’inizio, e adesso lo stanno abissando nel vortice dei giudizi negativi. La partita contro il Chievo sarà più che un’occasione per dimostrare che l’Inter ha ancora le capacità di rialzarsi e il dovere di provare a insidiare il Milan e il Napoli nel discorso scudetto.

    Pioli
    da parte sua viste le ultime rocambolesche sfide contro l’Inter da parte del Chievo, ricordando anche  la vittoria all’andata per 2 a 1 quando in panchina sedeva Benitez, non rinuncia alla voglia di portare a casa i 3 punti, nonostante la sfida sia veramente ardua :“Fu una grande partita quella dell’andata, sotto il punto di vista atletico, tattico e di atteggiamento. Questo, così come altri risultati nel corso del campionato, serve per capire che nonostante la difficoltà della partita non è impossibile pensare ai 3 punti. E’ vero che sulla carta, da qui a maggio, abbiamo una dopo l’altra partite difficilissime, ma noi ci dobbiamo provare sempre, iniziando con l’Inter”.

    Vediamo nel dettaglio i due tecnici come sceglieranno l’undici titolare che scenderà in campo:

    Leonardo dovrà fare a meno di Chivu, squalificato per un turno dopo l’espulsione rimediata nel derby. Le cattive notizie non sembrano finire, perché in dubbio per la partita ci sono anche Stankovic, per la botta rimediata contro lo Schalke e Sneijder che sembra leggermente affaticato. Possibile una staffetta tra i due, con l’olandese che dovrebbe iniziare dal primo minuto in campo. Le buone notizie arrivano invece dalla difesa dove con il rientro di Lucio ad affiancare Ranocchia si dovrebbe ritrovare nel reparto difensivo la tranquillità che è mancata nelle due ultime sfide.  Quindi la formazione probabile dovrebbe vedere una difesa con Lucio e Ranocchia centrali, Maicon e Nagatomo sulle fasce; centrocampo con il ritorno davanti al reparto arretrato di Cambiasso coadiuvato da Zanetti e Kharja (lasciando un turno di riposo a Thiago Motta apparso opaco contro lo Schalke) e vertice alto Sneijder a supportare la coppia Eto’o Pazzini, in possibile ballottaggio con Milito.

    Pioli  che dovrà fare a meno di Frey, Luciano e Guana ( squalificato) rinuncia anche Morero che non ha recuperato per essere disponibile contro l’Inter. Il tecnico del Chievo, utilizzerà il solito 4-3-1-2 con coppia centrale di difesa composta da Andrelli e Mandelli, mentre sulle fasce agiranno Mantovani e Sardo. Centrocampo con Rigoni vertice basso, Constant e Fernandes ai lati e Mariano Bogliacino subito dietro la coppia offensiva che all’andata castigo i nerazzurri: Pellissier-Moscardelli

    Probabili formazioni

    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Lucio, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Kharja; Sneijder; Pazzini, Eto’o. A disp.: Castellazzi, Materazzi, Cordoba, Thiago Motta, Stankovic, Pandev, Milito. Allenatore: Leonardo
    Squalificati: Chivu (1)
    Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o, Zanetti
    Indisponibili: Samuel

    Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Andreolli, Mandelli, Mantovani; Fernandes, Rigoni, Constant; Bogliacino; Pellissier, Moscardelli. A disp.: Squizzi, Jokic, Cesar, Pulzetti, Marcolini, Thereau, Uribe Allenatore: Pioli

    Squalificati: Guana (1)
    Diffidati: Pulzetti, Moscardelli
    Indisponibili: Luciano, Frey, Morero

     

    (Fonte: Inter.it – Chievoverona.tv- Gazzetta dello Sport- Tuttomercatoweb.com)

  • Leonardo: “All’Inter solo come allenatore, non farò il dirigente”

    Leonardo: “All’Inter solo come allenatore, non farò il dirigente”

    Assorbita, almeno in parte, la pesante sconfitta in Champions League che costringerà l’Inter settimana prossima a Gelsenkirchen ad una vera e propria impresa calcistica (ribaltare il 2-5 subìto a San Siro ndr), Leonardo prende la parola e nella conferenza stampa pre Chievo spazza via ogni dubbio sul suo ruolo futuro in nerazzurro. Leo assicura di sentirsi ormai allenatore a tutti gli effetti e che non ha nessuna intenzione di intraprendere la carriera di dirigente nel club di via Durini, ruolo già ricoperto tra l’altro al Milan per diversi anni: “Ho sempre detto di voler fare solo l’allenatore, quando finirò di allenare qua non ci sarà più niente, non ho mai avuto idee dirigenziali“.

    Il tecnico brasiliano definisce il suo rapporto con il presidente Massimo Moratti ottimo e che il confronto avuto negli spogliatoi al termine della gara con lo Schalke è stato un faccia a faccia costruttivo per analizzare i motivi che hanno portato alla debacle nerazzurra nel momento, forse, più importante della stagione, calo di concentrazione e giocatori spremuti dalla “remuntada” messa in atto negli ultimi mesi in campionato nei confronti dei cugini rossoneri.
    Cali di concentrazione o no, Leonardo è già proiettato al match di sabato pomeriggio con il prossimo avverarsio Chievo, dal quale si aspetta risposte importanti dai suoi uomini auspicandosi un pronto e immediato riscatto: “Col Chievo dobbiamo subito reagire“. L’imperativo di Leo è ricominciare a correre.

  • I problemi dell’Inter, la “precarietà” di Eto’o

    I problemi dell’Inter, la “precarietà” di Eto’o

    In casa Inter questa settimana, partendo dal derby di domenica e finendo alla clamorosa debacle di martedi in Champions, è stata da dimenticare. Ma “dimenticare” non può essere la soluzione giusta per affrontare i problemi, che gradualmente stanno emergendo. L’arrivo di Leonardo sembrava aver risolto, quasi miracolosamente, ogni cosa riportando quella determinazione, grinta e voglia di vincere che la gestione Benitez aveva sopito.

    Ora, però, pare che l’incantesimo sia svanito, ed è rilevante analizzare le diverse cause scatenanti.

    In primis, un fattore rilevante è la condizione fisica, come lo stesso Leonardo ha ammesso: la squadra appare “spremuta” nelle sue energie, anche a causa della forsennata rincorsa intrapresa dal mese di Gennaio ad oggi: rincorsa che ha avuto i suoi esiti positivi, portando i nerazzurri al potenziale sorpasso nel derby, ma che, a sorpresa, si è interrotta proprio nel momento decisivo, evidenziando una notevole stanchezza fisica, aggravata anche dai numerosi infortuni che hanno ridotto il ricorso al turnover, ma anche stanchezza mentale.

    In secundis, appunto, il fattore psicologico: una squadra che lo scorso anno ha vinto tutto non può avere la stessa fame della stagione scorsa. In particolare, la fame di vittoria per una squadra già sazia, nel momento in cui entrano in gioco le difficoltà, crolla notevolmente. Tutto ciò è testimoniato ampiamente dalla resa finale nella partita di Champions, quando – sul 2 a 1 – l’obiettivo doveva essere quello di stringere i denti ed evitare di incassare altre reti in casa, mentre l’esito è stato quello di subire altri quattro pesantissimi gol.

    Le problematiche, dunque, sono anche di natura tattica, ed in particolare legate anche alla fase difensiva. Il gioco di Leonardo è votato prettamente all’attacco, alla coralità, ed è una chiave interpretativa ottimale se la condizione fisica è in grado di reggere ritmi incalzanti di gioco. Invece, in una situazione di constatato calo atletico (anche fisiologico) la forza dell’attacco viene meno, così come si evidenziano i limiti di una difesa molle e disattenta. Le colpe, in questo caso, n0n possono essere rivolte esclusivamente  agli infortuni di Lucio e di Samuel, ma le loro assenze costituiscono una percentuale rilevante dei problemi difensivi. Christian Chivu, infatti, è stato costretto a giocare da centrale – ruolo che il rumeno ritiene “suo” ma al quale, in realtà, non pare più idoneo. Ranocchia, poi, appena arrivato e senza un bagaglio di esperienza sufficiente, si è ritrovato il peso della responsabilità di comandare la difesa: qualche errore, un po’ di sfortuna, molto sconforto.

    Le problematiche della difesa, però, come spesso si usa dire, non fanno riferimento solo allo specifico reparto di retroguardia, ma sono frutto di un approccio tattico errato: se il centrocampo non filtra e gli attaccanti non rientrano, si giunge ad incassare gol con una disarmante facilità.

    E poi, in un clima di confusione interna, le problematiche non fanno che accentuarsi, ed in particolare ciò accade se coinvolgono i “top players”.

    Snejder appare la lontana ombra del giocatore decisivo della gestione Mouriniana, Milito, appena rientrato, fino a prima dell’infortunio aveva fornito un contributo impalpabile alla causa, Maicon ha perso lo smalto degli sprint delle scorse stagioni. Eto’o, poi, preoccupa per l’estrema banalità dei suoi errori sottoporta, assolutamente insoliti per un attaccante infallibile come il camerunense. La serie degli errori “clamorosi” è iniziata nella partita contro la Juventus, persa dall’Inter a Torino, con una traversa colpita da due passi e terminata con l’altrettanto clamoroso errore nella partita di Champions contro i tedeschi dello Shalke, mandando a lato una ghiottissima palla gol.

    Alcune voci associano gli errori di Samuel Eto’o ad una sua insofferenza nei confronti di Milano, condizionato anche dalla sua famiglia. Il camerunense, infatti, è rimasto scioccato dal furto subito in casa propria qualche mese fa e, da allora, vive in un noto Hotel Milanese, in una suite da 2.500 euro al giorno.  Chiaro sintomo di “precarietà”, seppur lussuosissima, che potrebbe confermare le voci di mercato su un suo probabile trasferimento in Premier League, con Chelsea e Manchester City in Pole Position.

  • Rangnick “ho battuto l’Inter grazie ad Allegri”

    Rangnick “ho battuto l’Inter grazie ad Allegri”

    Ralf Rangnick è l’eroe del momento. L’allenatore dello Schalke 04 è diventato un idolo in Germania accrescendo esponenzialmente il numero dei suoi sostenitori dopo la lezione di calcio impartita all’Inter davanti agli ottantamila di San Siro.

    Rangnick si dice da sempre allievo di Arrigo Sacchi svela oggi di esser riuscito a batter l’Inter grazie alle intuizioni di Allegri nel derby “Ho fatto bene a recarmi a San Siro sabato sera per assistere al derby, mi sono reso conto che l’Inter pressava poco a centrocampo e lasciava molti spazi. Ho detto ai miei ragazzi che avevano l’occasione della loro carriera per dimostrare di essere campioni e li ho catechizzati bene sul fatto di tenere la linea difensiva alta e di pressare bene il centrocampo dei nerazzurri. E’ stata una scelta che fortunatamente si è rivelata esatta…”.

    Dopo i tanti elogi ricevuti nel post derby dal tecnico milanista arriva dunque una ulteriore promozione che non fa altro che accrescere l’autostima del tecnico e avvalora la tesi di Berlusconi che in estate silurò Leonardo accusandolo di non saper metter in campo la squadra e preparare la partita.