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  • Decide una magia di Stankovic, Roma – Inter 0-1

    Decide una magia di Stankovic, Roma – Inter 0-1

    Vittoria di misura ma meritata per i nerazzurri, che nella tana dei giallorossi, nella prima semifinale di Coppa Italia si impongono per 1 a 0, rompendo un periodo nero caratterizzato da 4 sconfitte nelle ultime 5 partite. Forse il fattore determinante in questa sfida è stata la Stankoviccondizione fisica, con la Roma di Montella che soprattutto nel secondo tempo e nel finale ha evidenziato un calo preoccupante, non riuscendo mai ad essere veramente pericolosa, tenendo inoltre il campo con molte difficoltà. L’Inter non è certo guarita, perché anche questa sera  ha mostrato una sterilità offensiva preoccupante, con molte occasioni sbagliate, e una scarsa vena realizzativa sia di Pazzini che di Milito. Per battere la Lazio e conservare il terzo posto servirà altro. Leonardo è avvertito.

    Leonardo cambia le carte in tavola e lascia in panchina Pazzini, lanciando dal primo minuto Pandev a fare coppia con Milito, nessuna novità di formazione invece per i giallorossi guidati da Montella.

    PRIMO TEMPO- Primo squillo nerazzurro  al 1’ con Sneijder che prova una conclusione senza fortuna da fuori area, facilmente bloccata da Doni. Non passa nemmeno un minuto e arriva un’incomprensione tra Juan e Doni, favorendo il centrocampista nerazzurro che a porta vuota mette in rete il pallone. Gioia strozzata perché il goal è irregolare essendo viziato da un fallo del serbo e quindi annullato da Rizzoli.

    Da un errore di Ranocchia nasce la prima grande occasione giallorossa: è assurdo il gol sbagliato da Vucinic, al 8’ servito da Borriello  in area a colpo sicuro calcia malissimo e mette il pallone fuori, per la disperazione dei tifosi.

    Al 16’  è ancora Vucinic, che sfrutta malissimo una ripartenza giallorossa  cercando un passaggio a metà strada tra Taddei e Borriello finendo per non servire nessuno e favorire il contropiede nerazzurro. Episodio dubbio nell’azione seguente con Rizzoli che non vede un tocco di mano di De Rossi in piena area di rigore tra le proteste nerazzurre.

    È sempre Roma al 25’ quando Cassetti serve un bellissimo pallone in area a Perrotta, anticipato in scivolata all’ultimo secondo da Lucio che alleggerisce dai guai l’area interista.

    Al 45’ quando il primo tempo sembrava non regalare più emozioni Stankovic si inventa un gol impossibile e di rara bellezza. Il centrocampista serbo, servito da Cambiasso controlla un pallone difficile e da fuori area di esterno destro infila un pallone all’angolo opposto battendo un’incolpevole Doni.

    Fischio di Rizzoli e squadre a riposo con due minuti di recupero.

     

    SECONDO TEMPO- Stesse formazioni del primo tempo in campo nella ripresa.  Brutto gesto di Vucinic al 47’ che colpisce al petto con una gomitata il difensore nerazzurro Lucio. Fallo non sanzionato da Rizzoli e quindi passibile per la squalifica da prova tv.

    Rischio elevatissimo per la Roma al 53’ su una brutta uscita di Doni, anticipato da Sneijder che mette un pallone pericolosissimo in area, senza trovare però l’appoggio vincente di nessun attaccante nerazzurro, facendo tirare un sospiro di sollievo ai giallorossi. Sale il ritmo nei primi minuti della ripresa, con le squadre che si affrontano a viso aperto con azioni pericolose da una parte all’altra senza un attimo di pausa. Velocità di gioco elevata che va a vantaggio della Roma, che aumenta il pressing e schiaccia i nerazzurri nella loro metà campo cercando di assestare il colpo del pareggio.

    Al 63’ Borriello viene sostituito per un colpo subito alla tempia, con l’ingresso del francese Menez a prendere il suo posto.

    Al 70’ è evidente la lentezza della manovra nerazzurra, quando su una ripartenza con superiorità numerica gli uomini di Leo non sfruttano l’opportunità mancando l’affondo decisivo. La Roma negli ultimi dieci minuti sembra calare vistosamente dal punto di vista fisico, sbagliando molti palloni e rischiando sulle ripartenze nerazzurre.

    Occasione sprecata da Pazzini al 89’ servito da solo in area davanti a Doni, calcia centrale favorendo la parata del portiere brasiliano. 4 minuti di recupero dopo il 90’ e Rizzoli manda tutti negli spogliatoi con l’Inter che merita la vittoria su una Roma fisicamente a pezzi.

  • Roma – Inter, Tim Cup 2011: Sfida tra Deluse

    Roma – Inter, Tim Cup 2011: Sfida tra Deluse

    Stasera all’Olimpico scenderanno in campo le due squadre che negli ultimi 5 anni hanno dominato la Serie A e monopolizzato le ultime finali di Coppa Italia. Roma e Inter è da considerarsi una classica in Coppa Italia: addirittura 10 volte si sono affrontate le due squadre dal 2005 ad oggi. Stavolta la partita avrà un sapore diverso, dove l’elemento principale che caratterizzerà entrambe le squadre sarà la voglia di rivalsa. La Roma con la sconfitta di Palermo vede allontanarsi il treno della Champions League a discapito dei rivali casalinghi biancocelesti,e l’Inter anch’essa sconfitta nell’ultimo turno di campionato a Parma, ha abdicato definitivamente al ruolo di Anti-Milan, per ridisegnare gli obiettivi stagionali, cercando di difendere il terzo posto insidiato appunto dalla Lazio.  Al tempo stesso una sfida per cercare la riconferma sulla panchina per entrambi i tecnici. A Roma Montella non sta facendo male, ma l’attuale situazione societaria, con i cambi al vertice potrebbero voler puntare un allenatore pronto per portare l’A.S. Roma subito in alto come nei proclami di DiBenedetto. Moratti in casa Inter ha riconfermato la fiducia a Leonardo smentendo trattative o contatti con Mourinho, ma un’eventuale sconfitta stasera e contro la Lazio in campionato potrebbero essere fatali per il tecnico brasiliano.

    Vediamo nel dettaglio le probabili formazioni in campo questa sera all’Olimpico:

    ROMA- Montella vista l’indisponibilità del capitano Francesco Totti che sconta ancora la squalifica per il calcione inflitto a Balotelli nella scorsa edizione della Tim Cup, non ha intenzione di rivoluzionare il modulo come ha ammesso nella conferenza stampa alla vigilia della partita: “Difficile possa succedere, se non per necessità assoluta. Ogni modulo ha i suoi punti di forza e i suoi punti deboli. Non credo che basti un giorno o una settimana per insegnarlo o per capirne gli automatismi”. Quindi, in attacco ci sarà spazio a Borriello come unica punta. Altra assenza pesante, sarà quella di Mexes (per infortunio) per il reparto difensivo giallorosso. Montella quindi dovrebbe schierare un 4-2-3-1 con Doni tra i pali, Juan e Burdisso al centro della difesa, supportati sulle fasce da Cassetti e Riise. Centrocampo folto con Pizzarro e DeRossi più arretrati a schermo della difesa, Perrotta Taddei e Vucinic avanzati. Il montenegrino dovrebbe prendere il posto di Menez, autore di una prestazione opaca contro il Palermo. Unica punta Marco Borriello ancora a secco nella gestione Montella che ha usato queste parole in conferenza stampa: “Marco è un grande giocatore ed un super professionista, ma da centravanti gli preferisco Totti” . Ricordando però come l’attaccante partenopeo nella gestione Ranieri avesse segnato 15 reti.

    INTER- Leonardo perde il suo giocatore più importante in termini di rendimento. Samuel Eto’o ha lasciato ieri la Pinetina per una distorsione alla caviglia e quindi non è stato considerato arruolabile per il big match di stasera. Nonostante il digiuno dal gol, la punta nerazzurra in termini di corsa movimento e impegno per la squadra non si può considerare secondo a nessuno, quindi sarà un’assenza che si farà sentire. Tornano gli epurati di Parma, Maicon e Thiago Motta, con Leonardo che dovrebbe scendere in campo con un 4-4-2 classico con il rombo di centrocampo. Tra i pali Julio Cesar, difesa a quattro con Lucio Ranocchia coppia centrale, e Maicon Nagatomo sugli esterni. A centrocampo Cambiasso Stankovic e Zanetti dovrebbero essere i titolari a meno di eventuali colpi di scena. Ritorno dal primo minuto di Sneijder a supporto del nuovo tandem offensivo Milito- Pazzini, con la possibilità di una staffetta con Pandev.

     

    Probabili Formazioni :

    Roma (4-2-3-1): Doni; Cassetti, Juan, Burdisso, Riise; Pizarro, De Rossi; Taddei, Perrotta, Vucinic; Borriello.

    A disposizione:(Lobont, Loria, Castellini, Brighi, Simplicio, Rosi, Menez).

    Allenatore: Montella

    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; J. Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Milito, Pazzini.

    A disposizione:(Castellazzi, Materazzi, Chivu, Mariga, Motta Coutinho, Pandev).

    Allenatore: Leonardo

  • Inter dal Paradiso all’Inferno. Terzo posto a rischio

    Inter dal Paradiso all’Inferno. Terzo posto a rischio

    Adesso è allarme in casa nerazzurra. Dopo la sconfitta di Parma e l’addio definitivo alle possibilità di rincorsa scudetto, le notizie peggiori arrivano dalla parte bassa della classifica, con la vittoria della Lazio contro il Catania. La società di Lotito, adesso è a quota 60 punti, a soli 3 punti di distacco dai nerazzurri. Paradossale pensare che in due settimane siano totalmente cambiati gli obiettivi stagionali interisti, con un -2 dalla vetta i primi giorni del mese di Aprile, un quarto di finale più che abbordabile e la sfida in Coppa Italia contro la Roma come ciliegina sulla torta. Tutto cambiato una volta perso il derby, fuori dall’Europa contro lo Schalke 04, e oggi con la  paura-possibilità di perdere il terzo posto proprio ai danni della Lazio, finendo quarti in classifica con l’obbligo di un’estate breve in vista dei preliminari di Champions.

    Leonardo ha collezionato 4 sconfitte nelle ultime 5 gare ufficiali (sconfitta nel derby, contro lo Schalke, vittoria col Chievo, altre sconfitta in Germania e a Parma), un periodo nero che non capitava ai nerazzurri da addirittura 11 anni: durante la gestione Lippi nel 2000. Il tecnico che aveva saputo rimotivare e ricaricare i suoi condottieri dopo la gestione Benitez, adesso sta vivendo il suo peggior momento alla guida dell’Inter. La felicità e l’allegria che contraddistinguevano il suo modo di allenare sono apparse meno chiare nelle pesanti esclusioni di Maicon e Thiago Motta contro il Parma. Senza contare l’uso a metà di Sneijder a Parma privando una squadra stanchissima degli unici giocatori in grado di risolvere le partite anche da soli.

    Per la sfida di Roma in Coppa Italia si dovranno inoltre verificare le condizioni dei giocatori apparsi più stanchi e acciaccati fisicamente, quindi Lucio, Ranocchia per i suoi continui problemi al ginocchio e Chivu per una contusione rimediata a Parma.

    Centrocampo stanco, difesa vulnerabile e attacco sterile, queste sono i più grandi limiti apparsi in maniera evidente nelle ultime uscite stagionali della squadra guidato dal tecnico brasiliano. Poche soluzioni dalla panchina e poche cose da inventare nel modulo. C’è da stingere i denti e provare a gestire le forze per questo sprint finale.  Maicon e Thiago Motta dovrebbero comunque essere disponibili per la sfida di Coppa Italia contro la Roma. In campionato in quest’ottica la sfida contro la Lazio diventa una sfida spareggio, e la panchina di Leonardo in caso di sconfitta traballerebbe, con le prime indiscrezioni su un possibile affidamento della rosa in mano a Beppe Baresi, già vice ai tempi di Mourinho.  Preparando in questo modo la strada per un eventuale ritorno del vate di Setubal in terra nostrana, dopo le notizie giornalistiche sull’iscrizione dei suoi figli alla scuola di Lugano distante soltanto una ventina di minuti dalla Pinetina.

    L’amore di Mourinho per il nerazzurro è  sempre stato evidente agli occhi di tutti e ulteriori conferme di questo attaccamento arrivano dalle frasi riportate sulla Gazzetta dello Sport  durante la sfida tra Real Madrid e Barcellona, dove il portoghese avrebbe domandato cosa avesse fatto l’Inter a Parma, e alla notizia della sconfitta avrebbe risposto con un “vaffa”.

    Dallo spogliatoio arrivano comunque le parole del capitano Javier Zanetti (intervenuto nella trasmissione Staio Sprint) a voler dimostrare come la squadra sia unita e fortemente in sintonia con Leonardo: “Leo sta svolgendo un buon lavoro, non sarebbe corretto condannarlo per questo brutto momento”. Lanciando al tempo stesso parole al miele per un eventuale ritorno dello Special One sulla panchina nerazzurra: “ Mourinho? Per lui le porte saranno sempre aperte, dopo le straordinarie imprese compiute.”

    Il primo amore non si scorda mai, e Mourinho di certo non è stato solo una cotta per tutti i tifosi nerazzurri, giocatori compresi.

  • Pagelle Parma- Inter 2-0. Leonardo bocciato

    Pagelle Parma- Inter 2-0. Leonardo bocciato

    Inter

    Leonardo 4 il buon Leo sbaglia tutto, lascia Chivu a sinistra in balia dei giocatori del Parma, regala 45’ al parma e nella ripresa non riesce a dare la giusta scossa alla squadra.

    Stankovic 6 l’ unico a salvarsi e l’ ultimo a mollare, l’ attaccante più pericoloso dell’ inter, ed è tutto dire

    Attacco Inter (Pazzini, Milito, Eto’ o) 4 tutti e tre insieme combinano poco o nulla, la benzina sembra finita e le motivazioni pure

    Ranocchia 5 non vede mai Giovinco, svagato rischia anche l’ espulsione nel primo tempo

    Parma

    Giovinco 7,5 la formica atomica è imprendibile, sia Lucio che Ranocchia non lo prendono mai, segna illumina, ed è proprio un mistero che giochi in una squadra che lotti per la salvezza

    Amauri 7 doveva solo stare bene, e quando sta bene fa la differenza. Tiene palla fa salire la squadra segna un gol e ne sfiora un’ altro colpendo la traversa con il classico tiro “alla Del Piero”. Di tutto di più

    Candreva 7 splendido soprattutto nel primo tempo, l’ unico errore di una partita perfetta è il “Vaffa” a Colomba dopo il cambio con Valiani

    Mirante 7 Sicuro, salva il risultato rischiando la pelle ad inizio ripresa, compie due miracoli a fine partita scoraggiando qualsiasi velleità di rimonta nerazzurra.

    PARMA-INTER 2-0
    Parma (4-3-2-1): Mirante 7; Zaccardo 6,5, Paletta 7, Lucarelli 6,5, Gobbi 6,5; Morrone 6,5, Dzemaili 6,5,  Modesto 7; Giovinco 7,5 (36’Bojinov 6), Candreva 7 (20′ st Valiani 6); Amauri 7 (46 st Crespo s.v.). A disp.: Pavarini, Pisano, Galloppa, Nwankwo. All.: Colomba
    Inter (4-2-2-2): J. Cesar 5,5; Nagatomo 5,5, Lucio 5, Ranocchia 5, Chivu 4,5 (1′ st Sneijder 6); Zanetti 5,5, Cambiasso 5; Kharja 4,5 (35’ st Pandev 5), Stankovic 6; Pazzini 4 (16′ st Milito 4), Eto’o 4. A disp.: Castellazzi, Materazzi, Mariga, Obi. All.: Leonardo
    Arbitro: Rocchi
    Marcatori: 35′ Giovinco; 86′ Amauri;
    Ammoniti: Ranocchia (I); Zaccardo (P); Stankovic (I); Paletta (P)

  • Decidono Giovinco e Amauri. Parma – Inter 2-0, bye bye scudetto

    Decidono Giovinco e Amauri. Parma – Inter 2-0, bye bye scudetto

    L’ Inter abbandona la lotta scudetto uscendo sconfitta meritatamente al Tardini contro un grande Parma per 2-0 grazie ai gol di due ex juventini, Sebastian Giovinco nel primo tempo ed Amauri nella ripresa.

    Leonardo si presenta al Tardini con quattro volti nuovi rispetto alla sconfitta in Champions, novità Kharja dietro le punte Eto’o e Pazzini e con Nagatomo a destra al posto di Maicon non convocato per scelta tecnica. Il Parma deve vincere e Colomba si presenta con la coppia Amauri – Giovinco in attacco e con un centrocampo molto folto.

    Le tante novità sembrano non fare bene alla squadra di Leonardo con il Parma che inizia il match a ritmo elevato non lasciando spazio di manovra ai centrocampisti nerazzurri. Tuttavia è l’ Inter che crea la prima occasione al 23’ con la punizione di Stankovic che centra la traversa a Mirante battuto. Il Parma gioca meglio ma è ancora Stankovic che da fuori area impegna nuovamente Mirante che si produce in una spettacolare presa plastica. La corsia di sinistra dell’ Inter è inesistente e Chivu non riesce a spingere con la dovuta forza, così la manovra dell’ Inter confluisce tutta a centrocampo dove gli spazi risultano essere intasati. Al 36’ la migliore organizzazione della squadra di Colomba viene premiata con Nagatomo che si dimentica alle sue spalle di Modesto, l’ ex Genoa mette un assist al bacio al centro dove sbuca Sebastian Giovinco che insacca alle spalle di Julio Cesar. Pessimo primo tempo per la squadra nerazzurra con Pazzini dimenticato in attacco e Kharja completamente anonimo nel ruolo di trequartista.

    Il secondo tempo si apre con il primo cambio di Leonardo, Sneijder entra al posto di Chivu con Leonardo che risistema la squadra mettendo Zanetti a destra e Nagatomo a sinistra. Il cambio sembra dare i sui frutti con l’ Inter più intraprendente in attacco ed al 56’ è Mirante che salva in extremis anticipando Ranocchia. Sneijder dietro le punte va meglio di Kharja e l’ olandese va anche vicinissimo al gol con un fendente di sinistro che finisce di poco a lato di Mirante. L’ Inter sembra lì lì per pareggiare ed invece Colomba effettua il cambio giusto, Fuori un ottimo Candreva e dentro Valiani con il Parma che ottiene più equilibrio in mezzo al campo affidandosi in contropiede ai soli Amauri e Giovinco. È proprio Amauri che effettua una giocata delle sue compiendo un tiro a giro che si stampa sulla traversa, l’ Inter attacca ma non tira in porta, entra Milito al posto di Pazzini ma è il Parma a rendersi pericoloso prima con Valiani che da posizione angolata tira addosso a Julio Cesar che viene aiutato anche dal palo. L’ Inter è alle corde, non viene fischiato un rigore netto di Lucio che frana su Lucarelli ma pochi minuti dopo è Amauri che sigilla la meritata vittoria raccogliendo in mezzo all’ area un tiro ciccato da Bojinov. Nei minuti finali c’e’ spazio per due miracoli di Mirante, prima su Milito e poi su Eto’ o e per due gol falliti dal parma, con crespo e Dzemaili.

    Vince il Parma, meritatamente e rivede la serie A, l’ Inter perde e saluta la scudetto con leonardo che deve recitare il mea culpa per la squadra presentata nel primo tempo, assolutamente regalato al Parma

  • Parma – Inter, probabili formazioni. Maicon e Thiago Motta in punizione!

    Parma – Inter, probabili formazioni. Maicon e Thiago Motta in punizione!

    Pesa ancora l’eliminazione della Champions League in casa Inter. I nerazzurri dovranno lasciarsi alle spalle le scorie di una sconfitta che obiettivamente lascia ancora l’amaro in bocca.

    Via l’Europa bisogna provare a non abbandonare il sogno scudetto nella sfida di stasera, contro un Parma che lotta per salvarsi, buttando al tempo stesso un occhio al Milan impegnato con la Sampdoria. Un anticipo di campionato che vede parallelismi in entrambe le sfide, dove Milan e Inter lottano per la conquista del titolo e Parma e Sampdoria (inaspettatamente) per staccarsi dalla zona retrocessione.

    La squadra che rischia di più in questo momento è proprio l’Inter, perché stanca e sulle gambe, e come si è visto contro lo Schalke anche con problemi in attacco. Il digiuno di Eto’o è l’elemento più preoccupante insieme alle falle difensive lasciate aperte in ogni partita. C’è da lavorare ma il tempo sta finendo e una sconfitta oggi vorrebbe dire chiudere un altro sogno di rimonta.

     

    INTER- Leonardo nella conferenza stampa alla vigilia della sfida al Tardini di Parma smentisce cali di tensione psicologica e parla di maggiore attenzione nel gestire le energie per lo sprint finale delle ultime sei partite. Poi avverte i suoi uomini sulle insidie presenti nella sfida odierna: “Il Parma ha tanto interesse nel vincere questa gara e giocatori esperti, ma la nostra squadra sa gestire i momenti difficili, cercando il giusto equilibrio, anche mentale. La squadra contro lo Schalke c’era, anche se è stata una gara normale quando invece doveva essere straordinaria. Tornando al Parma, sicuramente l’attenzione deve essere massima”.

    Riguardo l’undici che scenderà in campo, le novità che arrivano dalla Pinetina sono le esclusioni di Maicon e Thiago Motta, colpevoli di non essersi allenati bene giovedì, quindi il tecnico brasiliano li avrebbe puniti, e in conferenza stampa avrebbe chiuso il caso parlando di esclusione per scelta tecnica. Modulo classico con il rombo, dove in difesa ci saranno Ranocchia, Lucio, Nagatomo e Zanetti al posto appunto di Maicon. A centrocampo dopo la strana esclusione in Champions torna Cambiasso, supportato da Stankovic e Kharja, con Sneijder avanzato Terminale offensivo composto Eto’o per rompere il digiuno del gol e Pazzini rientrante.

    PARMA- Franco Colomba nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l’Inter non fa distinzioni tra le due squadre, considerando come i tre punti siano fondamentali per entrambi: “Loro hanno problematiche, ambizioni e obiettivi che valgono comunque come i nostri. Cercheremo di fare una gara degna dell’avversario, ma anche del nostro prestigio e della nostra voglia di fare bene. Una grande squadra come l’Inter può stimolare e stuzzicare, però noi non dobbiamo dimostrare nulla agli altri, ma prima di tutto a noi stessi che abbiamo carattere e volontà. Il nostro assetto tattico sarà prudente, però non saremo impegnati solo a difendere ma anche a ripartire sapendo che è difficile andare lontano senza una prestazione di carattere”.

    Le buone notizie per il tecnico dei ducali Colomba arrivano dall’infermeria dove Hernan Crespo è recuperato e si candida per un posto in panchina pronto a dare il suo contributo a partita in corso. La scelta di un modulo più prudente dovrebbe impedire le avanzate della squadra nerazzurra, infatti il Parma dovrebbe scendere in campo con un 4-4-2 così composto: retroguardia difensiva con  Paletta, Lucarelli, Modesto e Zaccardo.  Centrocampo solido e robusto con Morrone  Dzemaili al  centro e Valiani e Gobbi sugli esterni. La variante potrebbe essere l’inserimento di Candreva a supporto delle due punte Amauri Giovinco.

    PROBABILI FORMAZIONI:

     

    PARMA(4-4-2): Mirante; Zaccardo Lucarelli Paletta Modesto; Valiani Morrone Dzemaili Gobbi; Giovinco Amauri.

    A disposizione: Pavarini, Angelo, Paci, Galloppa, Candreva, Bojinov, Crespo.

    Allenatore: Franco Colomba.

    Indisponibili: Palladino, Marques.

    Squalificati: nessuno.

    Diffidati: Angelo, Dzemail

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Zanetti Ranocchia Lucio Nagatomo; Stankovic Cambiasso Kharja; Sneijder; Pazzini Eto’o.

    A disposizione: Castellazzi, Chivu, Materazzi, Coutinho, Obi, Pandev, Milito.

    Allenatore: Leonardo Araujo.

    Indisponibili: Cordoba

    Squalificati: nessuno.

    Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o, Zanetti, Kharja.

  • Inter, Rifondazione o Ristrutturazione? Milito, J.Cesar e Sneijder in partenza

    Inter, Rifondazione o Ristrutturazione? Milito, J.Cesar e Sneijder in partenza

    Queste sono le parole chiave che risuonano nell’aria dopo la cocente eliminazione dai quarti di Champions League ad opera di un modesto Schalke 04. Con questa sconfitta, e la cacciata dall’Europa che conta si sancisce la fine di un ciclo di trionfi nerazzurri. Adesso come accadde con Mourinho, quando nonostante le vittorie in terra italica, Moratti pretese il successo nella grande Europa, per far tornare l’Inter sul tetto del mondo,  si rifondò gran parte della squadra. Molti nuovi giocatori arrivarono, e altrettanti ne partirono. Via Ibrahimovic, via Crespo, Cruz e Vieira. Tutti epurati per via dell’età anagrafica.

    La rifondazione fu totale con gli sbarchi a Milano di Lucio per la difesa (dal Bayern Monaco), Thiago Motta dal Genoa e Sneijder in arrivo gli ultimi giorni del mercato estivo direttamente dal Real Madrid. Insieme all’ex blaugrana Thiago Motta dal Genoa arrivò anche il Principe Diego Milito. Il reparto offensivo completamente svuotato di peso aveva bisogno anche di un altro campione così Moratti nell’affare del secolo (col senno di poi) vendette Ibrahimovic al Barcellona per 50 milioni di euro più la contropartita tecnica Samuel Eto’o.

    La rifondazione voluta da Mourinho ebbe l’effetto sperato, inserire campioni e giocatori con buona esperienza internazionale in una squadra che avesse ancora maggiore fame di vittorie, e riuscisse nell’impresa che mancava nella Milano nerazzurra da 45 anni. Sappiamo tutti benissimo come andò a finire la storia.

    Il ciclo nerazzurro si è chiuso ieri sera molto probabilmente. Ora Leonardo e la dirigenza interista  dovranno pensare a finire la stagione in maniera dignitosa sperando nella Coppa Italia e nella difficilissima rimonta scudetto, per poi programmare un mercato estivo che dovrà per forza di cose vedere partire grandi nomi per poter ricostruire una squadra che possa tornare ad essere competitiva.

    CHI VA, CHI VIENE

    PORTIERE- Julio Cesar come si sa ha molto mercato in Premier League, soprattutto è evidente il corteggiamento del Manchester United da parte di Sir Alex Ferguson. L’Inter se decidesse di privarsi del portierone brasiliano avrebbe già la soluzione in casa con il trasferimento di Viviano dal Bologna.

    DIFESA- Il reparto che nella scorsa stagione ha permesso all’Inter di vincere praticamente tutto quest’anno ha fatto acqua da tutte le parti ed è stato forse l’elemento più critico della gestione Leonardo. Lucio Samuel e Ranocchia sono gli intoccabili. Santon dovrebbe tornare alla base finito il prestito con il Cesena, e Nagatomo dovrebbe tranquillimente essere riscattato. Cordoba e Materazzi ormai non trovano più spazio e quindi potrebbero prendere in considerazioni altre ipotesi. Chivu non hai mai convinto in questa stagione e quindi rimane in dubbio. Per Maicon si aspettano altri assalti spagnoli quest’estate, ma sicuramente a minori cifre. Se parte il brasiliano potrebbe arrivare Kolarov dal City.

    CENTROCAMPO- Sneijder è il sogno proibito del Manchester United che insieme a J.Cesar sogna il giocatore olandese e sarebbe disposto a fare pazzie per averlo alla corte di Ferguson. Moratti deve prendere una decisione se tenerlo o monetizzare dall’eventuale partenza del gioiello nerazzurro. Cambiasso Stankovic e Zanetti continueranno a guidare la mediana di gioco, ma la loro età  fa riflettere come in questo reparto ci sia più bisogno che altrove di forze fresche. In estate vedremo se le offensive nerazzurre per Montolivo o per Poli saranno davvero decisive. Senza dimenticare il mercato estero con l’idea Shain del Borussia, o i sogni proibiti Fabregas e Schweinsteiger.

    ATTACCO- Rivoluzione totale, con gli unici intoccabili Eto’o e Pazzini. Pandev non ha convinto come nello scorso anno e gli estimatori in terra tedesca soprattutto al Bayern Monaco non mancano. Coutinho è la dimostrazione che nel calcio moderno non basta la tecnica ma è fondamentale anche il fisico, quindi probabilmente andrà in prestito per farsi le ossa. Anche la posizione di Milito non è così salda, e se Mourinho chiamasse di nuovo dal Real siamo sicuri che Moratti chiuderebbe la porta come nella passata stagione? C’è anche un’ipotesi di un clamoroso ritorno a Genoa per lui, sempre nel cuore dei tifosi del Grifone. In entrata sarà un’estate caldissima per il mercato nerazzurro, con i nomi di Sanchez dall’Udinese, pallino del presidente Moratti, e Tevez in rotta con Mancini e verso l’addio al Manchester City.

  • Leonardo amareggiato: “Ci credevo davvero”

    Leonardo amareggiato: “Ci credevo davvero”

    Il tecnico nerazzurro Leonardo si presenta per primo ai microfoni nel post partita, per analizzare quello che non ha funzionato, e non nascondere un’amarezza evidente per l’eliminazione dall’Europa che conta. Il miracolo, o l’impresa sportiva non si è realizzato perché come si è visto nelle ultime gare l’Inter è apparsa come una squadra sulle gambe, stanca.  “Peccato, ci credevo davvero – sono le prime parole di Leonardo visibilmente amareggiato – Nel primo tempo non eravamo incisivi. Potevamo recuperare meglio la palla, si poteva fare un gol ma non c’era dominio assoluto con le azioni per fare tanti gol. All’andata è andata male e non è stato facile tentare la rimonta oggi. I gol che abbiamo subito, soprattutto a San Siro, sono arrivati quando avevamo la difesa schierata, poi ci siamo sbilanciati, è arrivato il quarto gol e poi il quinto. Sono state tante cose, c’era una condizione in quel momento difficile. In tutti i sensi. Una sconfitta pesante all’andata, difficile da rimontare oggi”.

    DIFFICOLTA’ – Il problema principale secondo Leonardo è stato spendere moltissime energie per la rincorsa scudetto, arrivando nel momento decisivo della stagione con una condizione insufficiente: “Questa squadra ha fatto tanto e oggi c’è tanta amarezza. Ci credevamo. Questa squadra ha vissuto gli ultimi anni in modo importante la Champions. L’Inter ha dato tanto in questi ultimi mesi, anche se ha speso tanto tra campionato e Champions. Siamo arrivati nel momento decisivo con più difficoltà.”

    NIENTE MIRACOLO – Nel dettaglio anche l’analisi della partita mostra un bel po’ di amarezza da parte di chi realmente credeva nell’impresa e nella rimonta: “Abbiamo subito la pressione avversaria, la condizione generale non era la migliore in questo momento. Ho sognato la rimonta, si poteva partire da un gol fatto all’inizio, da una concretezza che cercavamo nel modo di giocare, compatti stretti e colpire con gli attaccanti. Non ci siamo riusciti, anche nel primo tempo in qualche situazione potevamo fare meglio”.

    Una difesa ancora troppo vulnerabile, e una squadra poco legata tra i reparti, le critiche maggiori indirizzate al tecnico nerazzurro. Leo spiega le sue scelte tattiche, l’andamento della partita e il perché la squadra in queste ultime sfide sembra essere così spenta: “L’unica azione che ha fatto lo Schalke ha fatto gol, volevo mettere un attaccante in più, ho lasciato a centrocampo Zanetti e Thiago Motta e tre attaccanti. Non perchè Dejan ha fatto male ma dovevamo cercare qualcosa visto che dovevamo fare 5 gol. Sneijder mi ha deluso? – spiega il tecnico brasiliano- Non è questione di delusione, si deve arrivare bene nel momento giusto e noi avevamo speso tante energie. Oggi se arrivavano i gol e il gioco in un certo modo la rimonta poteva arrivare ma diventa difficile con giocatori marcati così.”

    VOTI? -Leonardo non ne vuole sapere di dare voti alla squadra stasera: “Non c’e’ da dare un voto, la squadra ha vissuto questa stagione molto travagliata e da quando sono arrivato, la mia richiesta è stata enorme, di esserci, di applicarsi, allenamenti, tante gare da recuperare. Giocatori con molti infortuni. Non è facile chiedere ai giocatori sempre il massimo. Siamo arrivato al clou non al massimo”.

    SCUDETTO E COPPA ITALIA – Ora c’è da buttarsi alle spalle questa cocente eliminazione e rituffarsi immediatamente nel discorso scudetto, evitando tutti gli strascichi che potrebbe lasciare quest’uscita europea. Superare le difficoltà fisiche sicuramente non sarà un’impresa facile, ma mettersi alle spalle lo Schalke deve essere la prima priorità in casa Inter:  “Adesso abbiamo un campionato, una Coppa Italia, dobbiamo gestire questo momento di difficoltà, anche fisica e rientrare nei nostri obiettivi. Le possibilità esistono davvero, abbiamo obiettivi importanti, dobbiamo essere bravi a ripartire”.

  • Pagelle Schalke Inter: Raul leggenda, Sneijder smarrito

    Pagelle Schalke Inter: Raul leggenda, Sneijder smarrito

    Pagelle Inter

    Eto’o 5,5 voleva segnare due gol per battere il record di reti segnate in una singola edizione di Champions League (10) appartenente a Adriano, ma praticamente è innocuo come una mosca, che gironzola e da fastidio alla difesa tedesca senza arrecare danni. Da lui ci si aspettava sicuramente di più, soprattutto perché dal suo lungo digiuno dal gol arrivano inevitabilmente anche i peggiori risultati stagionali della squadra. Da ritrovare e in fretta.

    Milito 5 A.A.A cercasi eroe di Madrid disperatamente. Avvistato l’ultima volta il 22 maggio, chiedere a Van Buyten. Recuperato dall’infortunio, ma non nella brillantezza. Sicuramente è stato servito male, ma c’è stato poco movimento e poca intesa con i compagni. Sembrava un pesce fuor d’acqua. Mai determinante. Spento.

    Lucio 5,5 Si cercava la tranquillità difensiva con il suo ritorno ma così non è stato. Ha tolto le castagne dal fuoco in diverse occasioni evitando un passivo peggiore e ridimensionando Edu che all’andata sembrava agli occhi degli addetti ai lavori un nuovo Ronaldo. Ma ha anche lui le sue colpe nella debacle nerazzurra quando sul primo gol lascia un’autostrada a Raul.

    Nagatomo 6,5 Non delude, mettendo sul piatto una buona prestazione, fatta di corsa e tanta buona volontà. Per la precisione nei cross e negli assist chiedere ad altri. Corre come un forsennato e non si fa sorprendere sulla sua fascia ne da Uchida, ne da Edu. Forse all’andata sarebbe stato utile averlo in campo.

    Sneijder 4,5 è lui il vero grande assente questa sera. Doveva innescare le punte e creare il legame tra il centrocampo e l’attacco. Praticamente sbaglia un quantitativo innumerevole di palloni e si intestardisce troppo spesso in azioni personali che non portano a nulla. Le sirene del Manchester United si faranno sentire in estate?

    Maicon 5,5 Il terzino destro più forte al mondo. Chi Dani Alves? Maicon sta vistosamente calando, e stasera c’è un’ulteriore conferma, in una partita dove fa su e giù sulla propria fascia senza essere una sola volta preciso nei cross. Non gli riesce un dribbling o un inserimento, e nel primo tempo quando ha la palla del possibile vantaggio non la impatta facendosi anticipare da Neuer perché in ritardo. Nella speranza che sia solo un calo fisico andrebbe fatto riposare per fargli ritrovare la giusta benzina nelle gambe per lo sprint finale.

    Pagelle Schalke

    Baumjohann 6,5 Recupera palloni e sa sempre quello che fare con la palla al piede. Inserimenti perfetti e gli manca pochissimo per fare gol quando si fa anticipare da Julio Cesar nella ripresa. Un appunto: età anagrafica 24 anni! È un giocatore da tenere d’occhio in prospettiva futura.

    Raul 7,5 Immenso. Come l’araba fenice, lui abbandona il Real e risorge nello Schalke 04, dove vive la sua migliore primavera in terra tedesca. 72 gol nelle competizioni europee, per un giocatore che ha steso l’Inter prima a San Siro per poi ribadire chi fosse il padrone di casa nella Veltins Arena. Tra tutti i milanisti del mondo forse l’unico a non tifare Schalke stasera era proprio Pippo Inzaghi, staccato ancora una volta da Raul nei centri europei. L’Inter se avesse vinto sarebbe entrata nella storia. Lui c’è già!

    Howedes 7 il giocatore che non t’aspetti. È lui che dovrebbe contenere un mostro sacro come Eto’o, e ad appena 23 anni senza paura ti tira fuori una prestazione magistrale. Un piccolo neo sull’azione del gol interista, quando in area pasticcia come tutta la difesa dello Schalke. Poi si inventa goleador e segna addirittura due gol, dove il primo gli viene annullato per un fuorigioco dubbio, e il secondo lo segna con una cattiveria da grande attaccante. Parte un bolide che sembra voler dire “valla a prende mo Julio!!”

    Neuer 7 Buona la sua partita come all’andata. Chiude lo specchio della porta nei momenti che contano: sul tiro di Stankovic e sugli anticipi perfetti sui palloni alti. L’area piccola con lui diventa no fly zone. Incolpevole sul gol di Thiago Motta.

    Metzelder 7 Lo avevano definito un giocatore legnoso, ma stasera è decisivo in diverse occasioni. È un pessimo cliente per Milito e per Eto’o. Randella pesante e chiude ogni pertugio evitando le azioni pericolose sul nascere, con la conseguenza che la manovra offensiva nerazzurra è sterile. Ruvido ma efficace.

  • Il miracolo è dello Schalke, Inter ancora ko

    Il miracolo è dello Schalke, Inter ancora ko

    Serviva un’impresa aveva detto Leonardo, ma nemmeno un miracolo sarebbe bastato stasera per la squadra nerazzurra che ci ha provato con coraggio in tutti i modi a rimettere in piedi una qualificazione già compromessa nella gara di andata. Nonostante la voglia di fare bene, gli uomini di Leo escono ancora una volta sconfitti da questa trasferta europea, in una partita giocata con determinazione e volontà di fare gol, senza trovare mai lo spunto giusto nella fase offensiva. Poca sostanza davanti e troppi errori e spazi lasciati dietro, sono queste le immagini delle ultime partite alla guida di Leonardo. La fine di un ciclo è arrivata, dopotutto l’Inter dalla cocente eliminazione di Manchester con Mourinho non era stata più buttata fuori da nessuna competizione. Rifondare sarà la parola d’ordine per il futuro, cercando nell’immediato presente di non mollare lo scudetto e con un occhio alla Coppa Italia. Un plauso ad un giocatore come Raul che definirlo immenso è dire poco.

     

    Mossa a sorpresa per Leonardo che all’ultimo minuto tiene fuori dall’undici di gioco Cambiasso, e lascia spazio a Thiago Motta. Variazione anche per lo Schalke con Rangnick che sposta a centrocampo Matip, e lascia il posto al centro della difesa a Metzelder, in campo con una maschera protettiva.

    PRIMO TEMPO– Primo guizzo nerazzurro al 4’ minuto con Sneijder che si libera dalla marcatura e dal limite dell’area fa partire un tiro troppo centrale che non mette in difficoltà Neuer piazzato benissimo.

    Passati i primi 10 minuti e  gli uomini di Leo si affacciano con più convinzione e continuità nei pressi dell’area di rigore nemica facendo abbassare la squadra tedesca. La squadra di casa riesce comunque con un prolungato possesso palla ad addormentare la partita.

    Ingenuità di Lucio che richiamato dall’arbitro al 30’ continua a protestare in maniera veemente e si cerca un’ammonizione sicuramente evitabile. Nonostante la continua presenza nella metà campo avversaria gli uomini di Leo non creano occasioni pericolose degne di nota.

    La prima vera occasione da rete arriva al 35’ con un gran tiro  da fuori area di , che chiama in causa Neuer con una gran parata ed evitare il gol concedendo l’angolo ai nerazzurri.

    Il primo tempo si avvia verso la conclusione con l’Inter che fa la partita ma lo Schalke si difende con ordine gestendo il 5 a 2 esterno dell’andata.

    Al 45’ sul finale di primo tempo arriva il colpo decisivo per la squadra di Leonardo, con il gol dello Schalke. Raul completamente dimenticato dalla difesa nerazzurra, viene servito in area, mette a sedere Julio Cesar e mette la parola fine al discorso qualificazione segnando il gol dell’1 a 0.

    20 gol subiti in 8 partite!

     

    SECONDO TEMPO- Mossa disperata nella ripresa con l’ingresso di Pandev (out Stankovic) per dare maggiore peso alla manovra offensiva, e cercare almeno di portare a casa una vittoria che potrebbe dare morale in vista della rincorsa scudetto.

    Al 48’ arriva sugli sviluppi del calcio d’angolo il pareggio dell’Inter con il tocco sotto porta di Thiago Motta ad anticipare Neuer.

    Grosso rischio per l’Inter con una brutta uscita di Julio Cesar su Baumjohann al 53’, quando il portiere nerazzurro  perde palla e riesce ad evitare il gol solo rientrando velocemente tra i pali. Annullato al 59’ un gol ad Howedes servito ad un passo da Julio Cesar per un fuorigioco millimetrico.

    Non è il solito Eto’o, quando al 62’ Sneijder gli serve sulla testa la palla del 2 a 1 e lui la sbaglia colpendo malissimo.

    La partita vede occasioni da entrambe le parti con l’Inter che si scopre tantissimo e lascia spazi aperti ovunque, sfruttati alla perfezione dalle ripartenze della squadra di Rangnick.

    È ancora lo Schalke a fare gli onori di casa e far capire all’Inter chi comanda al 36’, con una cavalcata di Howedes, lasciato libero di entrare in area trova un Julio Cesar sorpreso che rimane a metà strada. Il giovane giocatore tedesco lo anticipa facendo partire una botta imprendibile che si schianta in rete e porta la squadra di casa sul 2 a 1.

    Fischio finale con i campioni d’Europa eliminati da un ottimo Schalke che si qualifica per la prima volta nella sua storia nelle semifinali di questa competizioni dove troverà il Manchester United.