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  • Guardiola potrebbe rubare l’Inter di Mourinho

    Guardiola potrebbe rubare l’Inter di Mourinho

    La totale armonia ed unità d’intenti fra il tecnico brasiliano dell’Inter Leonardo ed il suo presidente Massimo Moratti non sembra essere più salda come all’inizio dell’avventura nerazzurra di Leo, quando Moratti spendeva continui elogi e parole al miele nei confronti dell’allenatore brasiliano.

    Il tecnico, che ha sfidato le ire dei suoi ex tifosi rossoneri, che gli hanno dedicato – non proprio amorevolmente – uno striscione in cui lo dipingevano come “Giuda”, per abbracciare il progetto Interista del Post- Benitez, oggi non è più in cima alla lista dei pensieri di Moratti nonostante un bilancio positivo della sua gestione, soprattutto a causa della delusione per il fallito sorpasso al Milan nel derby e per aver mancato la qualificazione alle semifinali di Champions con le clamorose sconfitte contro lo Shalke 04 precludendosi così la possibilità di difendere sul campo il titolo conquistato dalla squadra guidata da Josè Mourinho appena un anno fa.

    Secondo fonti di mercato, dunque, il presidente Massimo Moratti sarebbe concentrato sull’individuazione del possibile sostituto di Leonardo per la prossima stagione.

    L’ipotesi più suggestiva, anche più di quella di un clamoroso ritorno di Mourinho peventata nei giorni scorsi, sarebbe quella di un approdo di Pep Guardiola a Milano, lasciando, così, il suo capolavoro blaugrana dopo anni di straordinari successi, in termini di trofei, di brillantezza di gioco, di immagine. Il presente, naturalmente, per Guardiola si chiama finale di Wembley contro il Manchester United nel remake della sfida in finale di Champions League di Roma del 2009, vinta dai blaugrana proprio contro i red Devils di Alex Ferguson.

    L’aspetto più curioso della vicenda sarebbe duplice: in primis, se Guardiola accettasse di trasferirsi a Milano andrebbe ad occupare la panchina del suo più acerrimo rivale fra i colleghi allenatori, Josè Mourinho appunto, che nella presente stagione ha affrontato e battuto nei vari “Clasici” per 5 volte, con un bilancio di 3 vittorie, un pareggio ed una sconfitta. In tal caso, Pep Guardiola dovrebbe esser pronto ad accettare i continui confronti con il predecessore, abbandonando, così, definitivamente il clima di serenità dell’ambiente Barcellona per affrontare le tensioni e le polemiche continue che il calcio italiano propone. Un confronto, comunque, non facile da superare in termini di vittorie dato che Mourinho all’Inter in due stagioni ha vinto tutto il possibile: campionati, Coppe Italia,  Champions League, riportandola alla Milano nerazzurra dopo 45 anni, nel coronamento dell’ormai storico Triplete dello scorso anno.

    In secondo luogo, sarebbe curioso se Guardiola, tanto distante da Mourinho in termini di carattere, modi di fare, aplomb e stile, compiesse la stessa – criticata – azione del portoghese: lasciare la squadra dopo aver conquistato la Champions League, come fece il tecnico di Setubal nella gloriosa notte del 22 Maggio dopo la vittoria contro il Bayern Monaco in finale.

    La vicenda del trasferimento di Guardiola, però, non è così semplice da attuarsi, anche se il tecnico spagnolo sarebbe spinto dalla volontà di ricercare nuovi simoli, un’intenzione che si è colta abbastanza esplicitamente nella dichiarazioni di qualche giorno fa in cui Guardiola aveva sottolineato la necessità di non portar troppo per le lunghe i cicli calcistici, anche se vincenti, per evitare che i giocatori si stanchino dell’allenatore e viceversa. Il nodo da sciogliere resta la decisione del “quando”, ossia la scelta del momento più opportuno per lasciare lo squadrone blaugrana: al termine di questa stagione, oppure nel 2012?

    Le esternazioni di Guardiola però potrebbero sembrare una base per preparare l’ambiente al suo addio, ricollegandosi proprio alla volontà del tecnico di cambiare aria a breve, anche a causa dei non ottimi rapporti con il nuovo presidente del Barcellona, Rosell.

    Un motivo in più, dunque, per decidere di tuffarsi in una grande sfida: Moratti sarebbe ben felice di accoglierlo all’Inter.

  • Le pagelle di Cesena – Inter 1-2: Pazzini in panchina? Roba da Pazzi

    Le pagelle di Cesena – Inter 1-2: Pazzini in panchina? Roba da Pazzi

    Pagelle Inter

    Maicon 6,5 partita a due facce come l’Inter, dove praticamente non riesce mai ad essere incisivo nel primo tempo e invece ritrova la falcata e il dribbling nella ripresa. Prova a servire le punte con qualche cross ma Pazzini due volte schiaccia di testa e la mette di poco a lato. Poi nell’ultimo minuto di recupero prende il pallone dalla trequarti e pennella un cross perfetto per la testa del Pazzo, che punisce Antonioli e porta i 3 punti a casa per i nerazzurri. Mezzo voto in più per l’assist!

    Ranocchia 5 Pessima la sua prestazione. E si capisce fin da subito quando nei primi minuti si lascia sgusciare via alle spalle Giaccherini lanciato a rete da solo contro Castellazzi. Non bastasse sbaglia molti appoggi facili e soffre la presenza di un gigante come Budan. Tant’è che sul cross di Ceccarelli si ‘scansa’ quasi ciccando la palla di testa (colpevole anche Lucio) lasciando proprio Budan da solo in area libero di segnare. Brutto finale di stagione per lui

    Eto’o 6 Oggi non è in giornata e si nota quando si intestardisce nei dribbling, cercando spazi e spunti che non gli riescono mai. Qualche volta  è anche troppo egoista, quando prova la conclusione a rete senza cercare i compagni meglio posizionati. Si fa perdonare nel finale quando trova la zampata vincente servendo l’assist perfetto per Pazzini in area. È anche suo il merito della rimonta.

    Pazzini 8 Se qualche maligno avesse pensato dopo il lungo digiuno dal gol del Pazzo, che forse non fosse stato proprio l’acquisto del secolo in casa nerazzurra, oggi si sarà ricreduto. Pazzini è un giocatore fantastico e straordinario, ma c’è da capire che il suo habitat naturale è l’area di rigore, e chiedergli di giocare lontano da essa è un crimine puro. Entra nella ripresa e con una doppietta stende il Cesena e ribalta la partita da solo! Un appunto a Leonardo: Come si fa a tenere in panchina un giocatore così decisivo?

    Pandev 4,5 Inguardabile. Dovrebbe essere lui l’uomo ch sostituisce Sneijder e che dovrebbe essere il tramite tra centrocampo e attacco. Non gli riesce praticamente niente, e la cosa più assurda è che chiunque abbia visto la partita non si è accorto se abbia giocato o no. Quando esce per infortunio viene da chiedersi:’ ah ma c’era anche lui in campo?’. Altro appunto a Moratti stavolta: ‘ è proprio necessario tenerlo?’

    Pagelle Cesena

    Budan 6,5 Lotta e sgomita per tutto il primo tempo con Ranocchia, facendolo impazzire e mettendolo in seria difficoltà. Praticamente gli arriva una palla buona nella ripresa e lui la trasforma in rete. Come re Mida tutto quello che tocca diventa oro. Purtroppo per lui quel gol non servirà a nulla ai fini della partita.

    Giaccherini 6 La potenza è nulla senza controllo recitava il testimonial si una nota marca di pneumatici. Bhè vallo a dire a Giaccherini quando non riesce a controllare il pallone in corsa lanciato a rete solo contro Castellazzi. Sfortunato in quell’occasione non demorde e azzanna la fascia come un demonio. Velocissimo e sempre pericoloso per gran parte della partita. Affonda nel finale insieme ai suoi per aver sprecato troppe energie.

    Ceccarelli 6,5 Oggi il suo compito è quello di sostituire Santon, tenuto in panchina proprio contro la sua ex squadra. Scelta azzeccata da Ficcadenti, con Ceccarelli che tira fuori una buona prestazione sotto tutti i punti di vista. Il terzino del Cesena si fa notare soprattutto per gli inserimenti offensivi, e entra di diritto nel gol del Cesena, poiché l’assist per Budan parte dai suoi piedi.

    Jimenez 5,5 Gioca una quantità di palloni indescrivibile, è lui il centro nevralgico dell’azione dei bianconeri, ma oggi non risulta essere così decisivo come altre volte. Sente la partita più di tutto, in particolar modo per il trattamento che gli ha riservato la dirigenza interista. Vuole vendetta ma non la trova, e alla fine la partita gli lascia anche l’amaro in bocca.

  • PazzInter a Cesena. Doppietta di Pazzini e festa rossonera rimandata

    PazzInter a Cesena. Doppietta di Pazzini e festa rossonera rimandata

    Pazza Inter è  davvero l’aggettivo che meglio si addice alla squadra di Leonardo, e solo un ‘Pazzo’ avrebbe potuto risolvere una partita come quella di oggi. Praticamente sconfitta contro un Cesena tutto cuore e corsa fino al 91’ la squadra nerazzurra caricata dalla voglia di rivincita e di tornare al gol di Pazzini riesce a ribaltare un risultato in meno di 4 minuti e portare a casa 3 punti fondamentali per restare ancorati al secondo posto in classifica. Per i più maliziosi c’è anche il fattore festa rovinata in casa rossonera, poiché anche se domani il Milan vincesse non basterebbero i 3 punti per l’assegnazione matematica dello scudetto.

    Vediamo nel dettaglio lo svolgimento della partita.

    Novità nella formazione prevista inizialmente per Leonardo che schiera il macedone Goran Pandev al posto di Kharja nel ruolo di trequartista, e Milito in avanti lasciando Pazzini in panchina. Anche Ficcadenti cambia la punta centrale preferendo Budan a Malonga.

    PRIMO TEMPO- Comincia con coraggio, entusiasmo e aggressività  il Cesena, sfruttando un costante movimento dei centrocampisti e arrivando con molta facilità a ridosso della linea difensiva nerazzurra. Brivido per i padroni di casa al 6’ quando Parolo serve in verticale un pallone perfetto a Giaccherini  che involato a rete controlla male e si fa anticipare per un soffio in uscita da Castellazzi.  La partita vede un Cesena che gioca con molta velocità e molti inserimenti dei centrocampisti, mentre l’Inter adotta una manovra troppo lenta e prevedibile, soffrendo  fin troppo l’aggressività in fase di pressing dei bianconeri.

    Il primo squillo interista arriva all’11 su una conclusione da fuori area di Thiago Motta di poco a lato.

    Poche idee per i nerazzurri che fanno girare moltissimo la palla  senza trovare mai lo spazio utile per gli inserimenti delle punte, continuando a soffrire moltissimo il pressing altissimo degli uomini di Ficcadenti, che agendo in questo modo limitano il gioco interista. Si arriva alla mezz’ora di una partita che non ha regalato grandi emozioni con l’Inter che sembra aver preso le misure al Cesena, ma non riesce a velocizzare la manovra per cercare l’affondo decisivo. Fischio di Valeri con un minuto di recupero e le squadre vanno a riposo con il punteggio di 0 a 0 di un primo tempo noioso.

    SECONDO TEMPO– Squadre che rientrano in campo sotto la pioggia con gli stessi uomini del primo tempo. Torna a spingere il Cesena e al 2’ è Jimenez a provare un tiro da posizione defilatissima dopo una finta di cross, trovando Castellazzi pronto a chiudere sul primo palo. Leonardo con il passare dei minuti inizia a pensare di far entrare Pazzini per risolvere i problemi offensivi della sua squadra. È ancora il Cesena a rendersi pericolosa in un azione di ripartenza sfruttando la velocità di Giaccherini, che in area trova il colpo di testa di Budan ma la palla va alta sopra la traversa.

    Non passa molto tempo e all’11 il Cesena lancia l’affondo decisivo per portarsi in vantaggio. Il gol arriva quando Ceccarelli sulla fascia serve un cross che manda a vuoto Lucio e Ranocchia, trovando in area Budan, che deve solo appoggiare in rete e battere Castellazzi. Pessimo l’errore dei due centrali che praticamente stendono un tappeto rosso all’attaccante bianconero. Risultato: Cesena 1 Inter 0, con lo scudetto che inizia a tingersi di rossonero.

    Al 34’ Ceccarelli in maniera goffa sugli sviluppi di un calcio d’angolo mette di testa il pallone nella propria rete, ma l’arbitro annulla perché aveva già fermato il gioco spiegando come la palla su corner era già uscita.

    Pazzini è l’unico dei nerazzurri che  nel finale si rende pericoloso, soprattutto con un paio di colpi di testa, ma senza trovare lo specchio della porta. Al 46’ arriva la beffa per il Cesena, ed è proprio il Pazzo a riportare i suoi sul pareggio. Splendido il cross di Eto’o e Pazzini in spaccata al volo tocca la palla realizzando un gol da attaccante puro. A un minuto dal fischio finale succede l’impossibile con Maicon che crossa e trova in area nuovamente Pazzini, con l’ex doriano che stacca altissimo e di testa mette il pallone in rete ribaltando la partita. Fischio finale con un’altra rimonta interista e festa scudetto per il Milan da rimandare.

  • Cesena-Inter: Probabili Formazioni. Nagatomo star del giorno

    Cesena-Inter: Probabili Formazioni. Nagatomo star del giorno

    C’è voglia di ritardare la festa scudetto dei cugini rossoneri in casa Inter. Questo pomeriggio alle ore 18 i nerazzurri guidati da Leonardo affronteranno un Cesena allo stadio Dino Manuzzi cercando di consolidare un secondo posto conquistato solo nell’ultimo turno di campionato dopo il passo falso del Napoli. Partita delicatissima per il Cesena che non vorrà sfigurare davanti al suo pubblico e sicuramente vorrà cercare punti utili per staccarsi dalla zona retrocessione. Ex di turno saranno i due terzini Santon, ora in forza al Cesena per ritrovarsi dopo una stagione altalenante e Nagatomo che dopo aver giocato la prima parte della stagione con la maglia del Cesena, sta salendo agli onori delle cronache con i nerazzurri, tirando fuori partita dopo partita prestazioni sontuose.

    CESENA- Ficcadenti non sembra sentire la pressione di dover affrontare una grande squadra come l’Inter, e propone un 4-3-3 molto sfrontato e votato all’attacco. Il messaggio è chiaro, quasi a voler dire noi ce la giochiamo con chiunque e qui al Manuzzi non scendiamo in campo per il pareggio. L’allenatore del Cesena dovrà fare a meno di Colucci e quindi ridisegnare in parte il suo centrocampo:Senza Colucci, il Cesena sarà un po’ meno geometrico del solito. Cercheremo di sopperire a questa mancanza provando a correre ancora di più. In quella zona del campo l’Inter non avrà Stankovic e Sneijder e, ad essere onesto, sono due assenze che ci avvantaggiano”

    Importante invece il recupero di Bogdani, che aveva accusato problemi alla caviglia, ma comunque dovrebbe partire dalla panchina. L’undici titolare è già scelto, e gli unici dubbi e ballottaggi dovrebbero essere in difesa, con Pellegrino favorito su Benalouane e Ceccarelli in vantaggio sull’interista in prestito Santon. A difendere la porta ci sarà Antonioli, con la difesa a quattro composta da: Pellegrino e Von Bergen al centro e Ceccarelli e Lauro sulle fasce. A Centrocampo agiranno Caserta, il capitano Parolo e Sammarco. Mentre nel tridente offensivo la punta centrale sarà Malonga, (autore del suo primo gol  stagionale nell’ultimo turno di campionato contro il Bologna) affiancato dall’ex nerazzurro Jimenez e Giaccherini.

    INTER- Leonardo oggi dovrà reinventarsi il centrocampo, perché le assenze di Stankovic e Sneijder peseranno eccome nella linea mediana. Rombo o centrocampo in linea con 4 giocatori? Questo è il dubbio maggiore che frulla nella testa del tecnico brasiliano. Se si dovesse optare per il classico rombo a centrocampo, il vertice alto dovrebbe essere preso da Kharja leggermente in vantaggio nelle gerarchie su Coutinho, Pandev e Thiago Motta. L’italo brasiliano recuperato dopo le assenze dovute al problema all’anca, tornerà a disposizione della squadra e dovrebbe essere schierato dal primo minuto. In porta l’assenza più pesante, poiché Julio Cesar dopo aver rimediato l’espulsione contro la Lazio ora sconta il turno di squalifica, e lascia il posto a Castellazzi. Solita linea difensiva con Lucio e Ranocchia centrali, Maicon e il lanciatissimo Nagatomo contro la suq ex squadra sulle corsie laterali. Linea mediana con Cambiasso, Thiago Motta, Zanetti e Kharja. In attacco l’altro ballottaggio sembra vedere favorito Pazzini sul Principe Milito, che andrà a far coppia con il titolare inamovibile Samuel Eto’o.

    Curiosità in casa nerazzurra con la 300esima presenza ufficiale di Cambiasso in Italia con l’Inter.

    Probabili formazioni:

    CESENA (4-3-3): Antonioli, Ceccarelli, Pellegrino, Von Bergen, Lauro; Sammarco, Caserta, Parolo; Jimenez, Giaccherini, Malonga

    A disposizione: Calderoni, Benalouane, Santon, Piangerelli, Rosina, Budan, Bogdani

    Allenatore: Ficcadenti

    Squalificati: Colucci (1)

    Diffidati: Benalouane, Von Bergen

    Indisponibili: Fatic, Felipe

     

    INTER (4-3-1-2): Castellazzi, Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Motta, Kharja; Pazzini, Eto’o

    A disposizione: Orlandoni, Chivu, Materazzi, Obi, Mariga, Milito, Pandev

    Allenatore: Leonardo

    Squalificati: Julio Cesar (1)

    Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o, Zanetti, Kharja, Ranocchia, Mariga

    Indisponibili: Sneijder, Samuel, Stankovic, Cordoba

     

  • Leonardo:”L’Inter c’è e io mi sento più allenatore”

    Leonardo:”L’Inter c’è e io mi sento più allenatore”

    Consolidare il secondo posto in classifica, questa è la mission aziendale e stagionale richiesta da Moratti, cancellando l’incubo delle due partite (derby e match contro lo Schalke 04) che hanno praticamente rovinato l’intera annata nerazzurra. Leonardo prende alla lettera gli ordini del presidente interista e si appresta ad affrontare una trasferta ostica contro un Cesena alla disperata ricerca di punti utili per cancellare l’incubo retrocessione.

    CESENA– Il tecnico brasiliano è convinto che la gara di domani sarà sicuramente una sfida impegnativa per i suoi ragazzi, considerando inoltre come ci siano  le assenze importanti di Stankovic (infortunato contro la Lazio, per lui stagione finita), e Sneijder alle prese con un leggero problema al polpaccio: “Credo che il Cesena sia davvero in forma in questo momento.- ha spiegato Leonardo nella conferenza stampa alla vigilia della partita-  Hanno entusiasmo, sarà una gara difficile quella di domani: noi, comunque, li affrontiamo con voglia di vittoria. Come squadra non dà punti di riferimenti e sicuramente, anche per questo, non è facile da affrontare. Abbiamo avuto una settimana per lavorare con quasi tutti, tranne con Sneijder, che purtroppo non ci sarà per un piccolo problema fisico, e Stankovic”.

    OBIETTIVI E VOTI- Il discorso si sposta agli obiettivi stagionali dell’Inter, adesso che il campionato è praticamente già in mano ai cugini rossoneri. Leonardo spiega come: “In campionato, vogliamo mantenere il secondo posto, e ovviamente, poi, anche la Coppa Italia. Questa squadra sa quanto sono importanti i nostri obiettivi. E io, dopo questo ultimo periodo, anche dopo le sconfitte, mi sento ancor più allenatore di prima. Che voto mi darei? Senza voto, non mi posso dare un voto, ma mi sento tanto allenatore ora, molto di più rispetto a prima, e quello che voglio fare è questo. Mi sento più forte: è un momento di crescita per me, son cambiato e cambierò tantissimo. E l’Inter, come squadra, c’è.”

    CICLO FINITO?-Leonardo è infastidito e non vuole sentire parlare di crisi e ciclo conclusivo delle vittorie nerazzurre: “Ciclo finito? Non capisco cosa voglia dire, non credo che siano cose che abbiano tanto senso. Tanto più che quest’anno, con tutti problemi e dopo aver vinto tutto negli ultimi cinque anni, siamo in lotta per la Coppa Italia, per il secondo posto in campionato, con questa squadra che è campione del Mondo e ha vinto la Supercoppa italiana”.

    MOURINHO- Poche parole sul collega e amico Josè Mourinho dopo la disfatta e le polemiche seguite alla sfida di Champions League tra il Real e il Barcellona: “Con lui non ci siamo sentiti. È difficile da qui analizzare quello che è successo, mancano le informazioni per farlo”.

    CHAMPIONS E TIM CUP- Chiuso il discorso sul campionato si inizia già a vedere la sfida di ritorno delle semifinali di Coppa Italia dove l’Inter affronterà la Roma l’11 maggio a San Siro: “Noi vogliamo arrivare in finale, non ci interessa quale sarà l’avversario, se il Milan o il Palermo”.

    Guardando invece alla facilità con cui il Manchester United di Sir Alex Ferguson abbia liquidato la pratica Schalke 04 in Champions e abbia praticamente già un piede nella finale di Wembley, Leonardo non nasconde l’amarezza: “C’è molto rammarico, ma andiamo avanti”.

    FUTUROSentendo parlare di grandi nomi, Guardiola, Villas Boas o un clamoroso ritorno di Josè Mourinho sulla panchina nerazzurra, al tecnico brasiliano si chiede nel finale della conferenza stampa di fare maggiore chiarezza sul suo futuro all’Inter: “Ho preso un impegno e sono sempre a disposizione. Io sono felice, ho voglia di andare avanti e sono sempre più convinto di fare l’allenatore. Io sarò qui se avrò la forza, se non avrò più la forza non sarò qui. E andrò sempre incontro alla società”.

    (Fonte: Fc InterNews)

  • Inter, Moratti conferma Leonardo: è l’uomo giusto

    Inter, Moratti conferma Leonardo: è l’uomo giusto

    C’ e’ chi lo chiamo feeling, Mourinho la chiamava empatia, questa particolare situazione che ha consolidato il rapporto tra il tecnico brasiliano Leonardo e la squadra ha convinto il presidente Massimo Moratti a confermare il buon Leo per la prossima stagione concedendogli la possibilità di giocarsi le proprie carte dalla prima all’ ultima giornata.

    Sicuramente il presidente nerazzurro non ha condiviso le scelte del brasiliano con l’ esclusione inspiegabile di Cambiasso a centrocampo e con il ruolo affidato ad un Thiago Motta sì positivo ma alcune volte limitato dagli infortuni, ma la reazione avuta dalla squadra con la vittoria contro la Lazio ed il consolidamento del secondo posto, ha dato dimostrazione che il brasiliano può sicuramente migliorare da un punto di visto tattico ma non ha niente da imparare nella comunicazione e nello spirito che ha saputo dare alla squadra proprio nei momenti di difficoltà.

    È ovvio che l’ Inter per tornare ad essere grande debba necessariamente consolidare il reparto difensivo ed effettuare un acquisto importante in mezzo al campo poi, per il resto, ci penserà Leo.

  • Inter – Lazio, la carica di Leo. Rabbia per Reja

    Inter – Lazio, la carica di Leo. Rabbia per Reja

    È tornata la tranquillità in casa nerazzurra dopo la vittoria per 2 a 1 contro la Lazio maturata in 10 contro 11 e considerando anche i risultati delle altre partite, l’Inter tiene le distanze dal 4 posto e scavalca il Napoli riprendendosi la seconda posizione. I biancocelesti ricevono buone notizie dalla sconfitta dell’Udinese, e dal pareggio della Juventus, ma la Roma vincendo a Chievo si rifà prepotentemente sotto per l’ingresso nella zona Champions. Analizziamo le voci del post partita, che vedono i due tecnici esporre le loro impressioni sul match.

    LEONARDO-L’Inter torna a vincere e Leonardo si può togliere qualche sassolino dalle scarpe quando viene intervistato dai microfoni di Sky nel post partita: “Questo risultato è importante, ma ce ne sono tante altre che ci consentono di essere ad oggi secondi in classifica. Mantenere questa continuità di risultati non è da tutti, questo è un segnale positivo che scaturisce anche dalla vittoria molto particolare ottenuta oggi. La mia squadra è sempre stata così, ogni volta dopo una sconfitta iniziano i processi, posso capire sul tecnico ma parlare come si è fatto di determinati giocatori è incredibile. Avete visto una reazione chiarissima, era la situazione più difficile possibile, una rimonta perfetta dopo un rigore, l’uomo in meno e lo 0-1, una reazione devo dire veramente straordinaria. Sneijder caricato? No, tutti hanno bisogno di stimoli. Nessuno ha stimoli costanti, gli stimoli nascono da tante cose tra cui anche sentirsi bene, tavolta può capitare di non rendere al massimo perché fisicamente stremato. Credo che pensare al futuro oggi è fuori tempo, è stata una stagione diversa dalle ultime per quanto accaduto, per i cambiamenti e per un ritmo troppo spesso spezzato a causa di diversi fattori. E’ rimasto intatto lo spirito che oggi avete visto, la squadra ha dato il cuore, lo zoccolo duro va avanti. Questa grinta c’è sempre stata, la base di questa squadra c’è e ci sarà, poi il tentativo sarà sempre quello di migliorare. Ma ancora è tutto aperto, dobbiamo finire questa stagione al meglio.

    Il tecnico brasiliano prende fortemente le difese di Sneijder fin troppo criticato, per non essere stato all’altezza della passata stagione: “Sneijder è stato fuori per cinquanta giorni, questo viene dimenticato quando si emettono giudizi immediati. Capita a tutte le squadre di avere giocatori fuori condizioni a lungo, poi quella che arriva in fondo prima in classifica è quella che ‘resiste’ meglio. Le parole di Mourinho? Non mi suona strano niente, perché vedo quello che ho di fronte. Non è mai cambiato nulla nella mia testa, sia nei momenti più difficili che più positivi, il mio comportamento e il mio rapporto con l’Inter è molto chiaro. Noi poco offensivi? Ma non dicevate che eravamo sbilanciati? Oggi siamo troppo bilanciati? Ci sono momenti e momenti. Credo che la squadra abbia giocato bene in tante partite, in determinati momenti c’è bisogno di tante cose, in altri di tante altre. Se ci credo ancora per lo scudetto? Sinceramente, sì, io ci spero sempre”,

    REJA- Il tecnico biancoceleste è visibilmente amareggiato, per una partita che sicuramente andava gestita in maniera diversa e sfoga la sua rabbia sulla terna arbitrale, rea di aver favorito in qualche modo i nerazzurri: “Oggi l’Inter ha avuto degli episodi, così come è avvenuto al Napoli. Certo, gli arbitri diventano più fiscali quando le squadre di casa son sempre sotto. Poi ci può stare di perdere, abbiamo avuto le nostre chances e messo in soggezione l’Inter almeno fino al gol. I nerazzurri ci hanno messo in difficoltà più quando erano in 10 contro 11. Maicon e Nagatomo spingevano tanto, noi abbiamo cercato poco la profondità e più il possesso palla. Non abbiamo sfruttato le opportunità per il raddoppio, e alla fine siamo stati penalizzati oltremisura dal risultato. Ma abbiamo giocato la nostra partita, meritavamo miglior sorte”.

    Sull’episodio che è costato l’espulsione al centrocampista e capitano laziale Mauri Reja commenta: “Devo rivederla, con lui non ho nemmeno parlato. Ormai, però, resta solo il risultato, difficile da digerire anche per come abbiamo giocato. Meritavamo il pari, anche se l’Inter è una squadra di campioni e sa gestire meglio le gare. Ci è mancato il cinismo. Poi, la scivolata di Biava dalla quale è nato il vantaggio di Eto’o è stato un infortunio”.

     
    (Fonte : Fc Inter News)

  • Inter-Lazio 2-1 grinta, cuore e secondo posto

    Inter-Lazio 2-1 grinta, cuore e secondo posto

    L’Inter vince e convince contro la Lazio, strappando 3 punti ai biancocelesti e scavalcando il Napoli in classifica fermato a Palermo a quota 65 punti, piazzandosi al secondo posto. Una vittoria che davvero mette a tacere molte critiche per il modo in cui è maturata. Squadra poco convinta e senza grinta quella di Leonardo nei primi minuti, contro una Lazio molto determinata. L’espulsione di Julio Cesar e lo svantaggio sono stati quasi una sveglia per i nerazzurri che hanno creduto nella rimonta, e non si sono mai arresi, vincendo una partita nella ripresa con il cuore la determinazione e la compattezza di un gruppo che fin troppe persone avevano dato per finito.

    Vediamo nel dettaglio le emozioni che ci ha regalato la partita.

    Novità dell’ultimo momento in casa nerazzurra nella formazione, dove Leonardo conferma le previsioni ma cambia la coppia di attaccanti: non ci sarà Giampaolo Pazzini, bensì Diego Milito a fare coppia con Samuel Eto’o. Nella Lazio, invece, è Bresciano a vincere il ballottaggio con Brocchi per il posto in mediana affiancando Ledesma.

    PRIMO TEMPO- .E’  Zarate a fare gli onori di casa quando al 5’ fa quello che gli riesce meglio: dal limite dell’area salta con un dribbling secco Cambiasso e prova la conclusione, trovando la respinta in due tempi di Julio Cesar.

    È proprio Zarate l’uomo in più della Lazio, che dopo una stagione altalenante sembra in queste ultime partite essere veramente ispirato.

    Al 22’ sempre Zarate viene servito in profondità,  si trova a tu per tu con Julio Cesar, con il portiere nerazzurro che in uscita travolge l’argentino. Morganti non ha dubbi e decreta rigore ed espulsione diretta per il numero 1 dell’Inter. Zarate dagli undici metri è freddissimo e batte senza problemi Castellazzi subentrato a Julio Cesar. Lazio in vantaggio.

    L’Inter non si arrende e al 28’ su una botta da fuori ribattuta di Stankovic, è Sneijder che prova a riportare la partita sul punteggio di parità. L’olandese libero di calciare, trova una grande parata di Muslera a chiudergli lo specchio della porta.

    Al 38’ è  Ranocchia a mancare il tap in vincente di testa, anticipando anche Lucio dietro le sue spalle liberissimo da marcature.

    Al 40’ con l’uomo in meno l’Inter si affida alla grinta e alle giocate dei suoi campioni, e Sneijder risponde a Zarate segnando un gol bellissimo su calcio di punizione beffando Muslera e riportando la partita sul punteggio di parità: Inter 1 Lazio 1.  Nel finale di tempo Lazio pericolosa con i nerazzurri che si salvano grazie ad una splendida chiusura di Nagatomo che anticipa tutti sul cross di Lichtseiner. 3 minuti di recupero e squadre a riposo.

     

    SECONDO TEMPO- Si torna in campo nella ripresa con le stesse formazioni del primo tempo. Al 5’ Sneijder pecca di egoismo, quando entra in area da sinistra e prova la conclusione invece di servire Eto’o e Stankovic sotto porta. È Proprio Stankovic a chiedere la sostituzione per un possibile stiramento, e Leonardo corre ai ripari inserendo Mariga. Torna a sorridere Samuel Eto’o al 8’ quando Biava commette un errore imperdonabile scivolando e lasciandolo solo davanti a Muslera. Il camerunense scarta con facilità il portiere biancoceleste e porta i suoi sul 2 a 1.

    Sneijder nelle fila nerazzurra accusa un malore e chiede più volte il cambio, ma Leonardo chiede all’olandese di stringere i denti e rimanere in campo. Brividi per l’Inter al 18’ quando Zarate servito da Mauri in area calcia e la palla va di pochissimo a lato del palo.

    Al 20’ la partita si infiamma quando Nagatomo scavalca Mauri con un spinta, il centrocampista laziale reagisce da terra scalciando il terzino nerazzurro. Morganti vede il gesto di stizza del laziale e sanziona Mauri con il rosso diretto. Ristabilita anche la parità numerica in una partita che si è incattivita fin troppo.

    Al 30’ la Lazio va vicinissima al 2 a 2 con Zarate a servire un assist di petto a Kozak, che colpisce di destro e impatta la traversa facendo tirare un sospiro di sollievo a Castellazzi.

    Reja nel finale  si gioca anche la carta Rocchi, per una squadra totalmente a trazione anteriore con 3 punte in campo.

    Al 39’ l’occasione di chiudere la partita per l’Inter è sui piedi di Maicon che a prova a beffare Muslera con un pallonetto, ma il numero uno biancoceleste con un gran colpo di reni evita il gol. 5 minuti di recupero e partita Morganti manda tutti nello spogliatoio sul punteggio di 2 a 1 per l’Inter che vince una partita fondamentale per lo sprint finale della stagione.

  • Inter – Lazio, probabili formazioni. Riscatto o aggancio?

    Inter – Lazio, probabili formazioni. Riscatto o aggancio?

    Va in scena questo pomeriggio  a San Siro il replay della famosa partita dello scorso campionato tra Inter e Lazio, dove i tifosi biancocelesti incitarono la loro squadra a perdere pur di evitare il possibile scudetto nelle mani dei rivali cittadini giallorossi. Questa volte la posta in palio è ben diversa, perché entrambe le squadre puntano al terzo posto, per evitare i faticosi preliminari di Champions con una preparazione da svolgersi in piena estate. Le tifoserie sono gemellate ma non si respirerà il clima dello scorso campionato. Oggi sarà una sfida vera.

    L’Inter a quota 63 punti, dopo l’ultima sconfitta con il Parma al Tardini si è saputa rialzare all’Olimpico in Coppa Italia contro la Roma, mostrando però ancora una volta evidenti segnali di stanchezza e poca incisività in attacco. Il problema maggiore dei nerazzurri sembrava essere la difesa, troppo penetrabile. Adesso si aggiunge la siccità in zona gol di gente del calibro di Eto’o, Pazzini e Milito. Ai nerazzurri sono mancati soprattutto  i gol di Eto’o, trascinatore assoluto della rimonta interista fino al derby. Il camerunense molto probabilmente sta accusando la stanchezza di una stagione che l’ha visto (squalifica a parte) sempre titolare.

    Reja invece trova una Lazio davvero in forma, motivata e che nello scorso turno di campionato ha letteralmente strapazzato il Catania, vincendo 4 a 1. Altra nota positiva il ritorno ad alti livelli di Zarate, autore di una bellissima prestazione proprio contro i siciliani, segnando anche uno splendido gol su punizione. Hernanes è tornato a fare il ‘profeta’ e Lotito in primis ci crede chiedendo ai suoi una prestazione da grande squadra per battere i nerazzurri.

    Vediamo nel dettaglio le scelte di Leonardo e Reja

    INTER- Leonardo torna a sorridere per il recupero di Eto’o, reduce da una distorsione alla caviglia che gli aveva fatto saltare la sfida di Coppa. Cattive notizie per l’italo brasiliano Thiago Motta, che non recupera dal fastidio muscolare e quindi non è nemmeno tra i convocati. Il tecnico interista dopo la vittoria dell’Olimpico dovrebbe schierare lo stesso modulo, con il rombo a centrocampo. Difesa classica con Lucio Ranocchia centrali e Maicon e Nagatomo sugli esterni. A Centrocampo Cambiasso torna a fare lo schermo davanti alla difesa aiutato da Stankovic in ottima forma nelle ultime partite e da capitan Zanetti. Sneijder più avanzato dovrà servire gli assist vincenti alle due punte Eto’o e Pazzini.

    LAZIO- Reja dovrà fare a meno di Sculli, fermato da un problema alla schiena, e degli infortunati  Radu e Diakite. Torna disponibile e carico a mille per la sfida con i nerazzurri Christian Brocchi. Problema dell’ultim’ora per Guglielmo Stendardo che durante la rifinitura ha accusato un problema al polpaccio sinistro, e al suo posto è stato convocato il giovanissimo Crescenzi. I biancocelesti dovrebbero scendere in campo con il 4-2-3-1, stesso modulo della sfida con il Catania, con l’unico dubbio a centrocampo tra Brocchi e Bresciano da affiancare a Ledesma. Nel dettaglio la difesa sarà così composta: Dias e Biava centrali, con Lichsteiner e Garrido rispettivamente sulle corsie laterali. Centrocampo con Brocchi e Ledesma davanti la retroguardia, e Mauri ed Hernanes più avanzati. Davanti il ruolo da prima punta spetta a Zarate assistito da Floccari leggermente arretrato.

    INTER: (4-3-1-2): Julio Cesar, Maicon, Ranocchia, Lucio, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Pazzini, Milito.

    A disposizione: Castellazzi, Chivu, Materazzi, Kharja, Mariga, Pandev, Eto’o.

    Allenatore: Leonardo.

    Indisponibili: Cordoba (stagione finita).

    Diffidati: Kozak, Brocchi, Stendardo, Biava, Dias, Bresciano

    Squalificati: nessuno.

     

    LAZIO(4-2-3-1): Muslera, Lichsteiner, Biava, Dias, Garrido; Brocchi, Ledesma; Zarate, Hernanes, Mauri; Floccari.

    A disposizione: Berni, Crescenzi, Scaloni, Gonzalez, Bresciano, Rocchi, Kozak.

    Allenatore: Reja.

    Indisponibili: Diakite, Sculli, Radu

    Diffidati: Kozak, Brocchi, Stendardo, Biava, Dias, Bresciano

    Squalificati: Matuzalem (1).

  • L’Inter si rialza, la Roma no. Le voci del post partita

    L’Inter si rialza, la Roma no. Le voci del post partita

    Soddisfazione in casa nerazzurra dopo aver strappato un 1 a 0 pesante all’Olimpico in vista della gara di ritorno delle semifinali di Coppa. Analizziamo le parole dei due tecnici e di due giocatori per parte: Stankovic e De Rossi.

    Il tecnico nerazzurro Leonardo, intervistato dai microfoni Rai, può finalmente tornare al sorriso dopo un periodo storto: “Era importante fermare questo flusso di risultati negativi, non è mai facile come sembra, tanti fattori ti fanno perdere tranquillità quando hai un momento complesso. La vittoria qui all’Olimpico non era per niente scontata, i ragazzi sono stati molto bravi. La gara era tra due squadre reduci da sconfitte, non era un match facile da affrontare per questa situazione, bisognava dare un’impronta alla partita e l’abbiamo fatto con un’ottima gestione dei 90 minuti. Ritorno di Mourinho? Io non ho alcuna preoccupazione, non ho mai pensato al futuro. Io vivo oggi, ma non perché questo cambi quello che succederà con me, io vivo il presente, ora penso a sabato, penso alle partite.”

    Sulla partita e sulla prodezza di Dejan il tecnico interista commenta con queste parole: “Stankovic ha fatto un gol straordinario ma anche una grandissima gara, lui si diverte a giocare così, è un gol alla Dejan a condire una superba prestazione. Pandev? La nostra mossa era quella di farlo giocare in mezzo, ha fatto un lavoro straordinario a livello di intensità e presenza, è stato bravissimo a fare questo lavoro, ma anche Sneijder ha fatto una gran partita cercando gli spazi. Per quanto riguarda Milito, non credo proprio sia giù di morale. Lui ha fatto benissimo, veniva da un momento di infortunio ma ha fatto un ottimo lavoro. Ora in campionato dovremo cercare di mantenere una costanza, ci sono state queste ultime sconfitte che ci hanno tolto il ritmo ma adesso possiamo riprenderlo con lucidità in questo finale”.

    Montella invece senza peli sulla lingua non da meriti all’Inter e commenta in questo modo la sconfitta maturata in casa giallorossa: “Non credo che l’Inter abbia meritato la vittoria, siamo arrivati più volte vicini al gol, per loro è un tiro che fa la differenza. E’ difficile commentare un errore come quello di Vucinic sottoporta, l’allenatore può lavorare sull’aspetto psicologico di questi momenti non sull’aspetto tecnico, ma si vede che in questo momento non è tranquillissimo. Un calo? Noi abbiamo finito in crescendo rispetto all’Inter, con un pizzico di disordine abbiamo concluso la gara meglio dei nerazzurri. Spesso ci si sofferma sul risultato ma non sono d’accordo, a mio avviso non siamo sulle gambe e si è visto contro questa Inter”.

    Nel finale conclude con un pronostico: “Al ritorno con un pizzico di fortuna possiamo ribaltare la situazione, basterebbe un 1-2 che per quanto ho visto oggi è possibile”.

    Stankovic scherza sulla splendida rete che ha deciso l’incontro: “Un gol semplice, a porta vuota su respinta del portiere,non capita mai eh? (sorride, ndr). Avete visto una risposta della squadra impressionante, ora abbassiamo la tensione e pensiamo allo scontro quasi diretto contro la Lazio. Questa prova ci fa stare più tranquilli, tanto impegno e tanto gioco, siamo più sereni. Il gol è bellissimo, avevo notato Juan davanti a me, ma quando ho calciato ho visto immediatamente dove stava parcheggiandosi il pallone ed ho esultato un po’ prima”.

    De Rossi invece a differenza del suo tecnico riconosce i meriti all’Inter, cercando però di pensare con positività alla gara di ritorno. Più difficile il discorso Champions League: “La prestazione è stata buona contro una squadra veramente forte, questi giocatori sono eccezionali, quando fanno possesso palla è sempre dura e ti fanno sembrare in difficoltà fisica. Poi Stankovic ha fatto un gran gol e gli va dato merito, queste giocate fanno parte del calcio. Ora vediamo allontanarsi tutti gli obiettivi rimasti, però c’è una speranza: in Coppa Italia è un po’ più concreta, possiamo vincere a Milano come fatto già altre volte, per la Champions la speranza invece è un po’ più debole, ma dobbiamo vincere qualche partita. Un rigore per l’Inter? L’ho toccata sicuramente, ma era molto vicino al corpo: non faccio l’arbitro, non sta a me valutare”.

    (Fonte: Fc Inter News)