Tag: leonardo bonucci

  • Juve, ad un passo dal nuovo Robben. Scambio Bonucci – Alves?

    Juve, ad un passo dal nuovo Robben. Scambio Bonucci – Alves?

    Continua la caccia di Beppe Marotta all’esterno sinistro da regalare ad Antonio Conte, con importanti novità anche sul fronte centrale difensivo. La pista che parta a Juan Manuel Vargas è sempre quella più calda al momento, ma si sta profilando lentamente un nuovo scenario. La Fiorentina si sta indispettendo dei continui comportamenti adottati dalle società interessate ai suoi giocatori e continua, per quanto riguarda l’esterno peruviano, a non abbassare le sue pretese, chiedendo al club di Corso galileo Ferraris, la bellezza di 12 milioni di euro.

    ©Richard Heathcote/Getty Images
    Ecco quindi che Marotta sta cercando nuovi orizzonti sulla corsia sinistra bianconera ed uno di questi porta ad un vecchio pallino della Vecchia Signora. Frank Schouten, agente di Eljero Elia (24 anni) esterno olandese attualmente in forza all’Amburgo, conferma l’esistenza di un contatto avanzato con la Juventus: “La Juve è interessata al mio assistito. Il club italiano ha fatto una offerta e nei giorni scorsi c’è stato un contatto con il dirigente bianconero Fabio Paratici. Se i due club troveranno l’intesa economica Elia giocherà in Italia anche perché il giocatore sarebbe contento di una esperienza nella serie A”. Intanto anche per quanto riguarda il centrale ci sono delle novità, infatti ai vari Lugano ed Alex, si aggiunge quale nuovo obiettivo bianconero, il centrale dello Zenit san Pietroburgo Bruno Alves (30 anni), che potrebbe approdare sotto la mole grazie anche all’interesse mostrato dal club russo nei confronti di Leonardo Bonucci. Lo Zenit vorrebbe uno scambio alla pari, ma Marotta ha proposto al club di mister Spalletti, di cedere in prestito il portoghese e versare la somma di 8 milioni di euro per il cartellino di Bonucci a titolo definitivo.

  • Juve, altro addio illustre. Bonucci alla corte di Luciano Spalletti

    Juve, altro addio illustre. Bonucci alla corte di Luciano Spalletti

    Un matrimonio durato solo un anno, quello tra la Juventus e Leonardo Bonucci con il centrale bianconero che si accinge ad approdare in Russia da uno dei suoi estimatori più grandi, Luciano Spalletti. Bonucci è stato reduce, come del resto gran parte della compagine bianconera, da una stagione molto deludente con il centrale ex Bari, autore di molti svarioni e disattenzioni tanto da far accostare il suo acquisto, ad uno dei flop più grandi della storia bianconera e cioè quello di Felipe Melo e di essere subito accantonato in panchina dopo l’arrivo di Andrea Barzagli, nello scorso gennaio.

    Leonardo Bonucci | ©Claudio Villa/Getty Images
    Anche Antonio Conte ha dato segnali evidenti a Bonucci della scarsa fiducia che ha nei suoi confronti in quanto non è mai stato impiegato titolare nelle poche amichevoli sin qui disputate dalla Juventus. Beppe Marotta nelle sue fantasiose campagne acquisti prelevò Bonucci dal Bari per una cifra vicina ai 15 milioni e con lo Zenit di San Pietroburgo che è disposto a prelevarlo a sua volta, presentando un offerta ufficiale di 8 milioni. Vi è quindi la sensazione che, con l’arrivo di Lugano o Alex ma anche di tutti e due in maglia bianconera, Bonucci possa volare in Russia a far compagnia al connazionale Mimmo Criscito, per una cifra vicina ai 10 milioni di euro.

  • Altro matrimonio in casa Juve: Bonucci sposa la sua Martina

    Altro matrimonio in casa Juve: Bonucci sposa la sua Martina

    Dopo il matrimonio di Gigi Buffon ed Alena Seredova a Praga, un altro sì in casa Juventus a distanza di soli due giorni: ieri pomeriggio alle 17, infatti, il difensore bianconero e della Nazionale Azzurra, Leonardo Bonucci, classe 1987, ha sposato la sua

    © Valerio Pennicino/Getty Images
    compagna Martina Maccari, 26enne ex modella e laureanda in Lettere Moderne, nella splendida cornice della verde Toscana, a Castiglion del Bosco nel comune di Montalcino, in provincia di Siena, nelle tenute Ferragamo. I due stanno insieme ormai da tre anni, quando Leo Bonucci giocava nel Bari e Martina decise di seguirlo, così come ha fatto lo scorso anno a Torino, dopo il suo trasferimento in bianconero. Alla cerimonia presenti, oltre agli ospiti vip, gli amici storici del difensore Viterbese, quelli del quartiere Pianoscarano dove Leonardo è nato e cresciuto. Alla coppia, naturalmente, congratulazioni.

  • Ibra, cosa ti succede? Totti non è finito

    Ibra, cosa ti succede? Totti non è finito

    Scopriamo il bello e il brutto della 32esima giornata di Serie A con la nostra rubrica settimanale Liscio e Sbalascio.

    Al primo posto dei nostri Lisci si piazza Francesco Totti, il capitano della Roma, rivitalizzato dalla cura Montella: il 34enne attaccante giallorosso è il vero trascinatore di questa Roma che cerca di non perdere il treno per l’Europa che conta, e sta trascinando a suon di gol la sua squadra, segno che la voglia e la classe che l’hanno sempre contraddistinto non è per niente scemata.

    Secondo gradino del “podio” per il Lecce: con una grande prova di forza va a vincere a Genova uno scontro diretto pesantissimo contro la Sampdoria, e la scavalca in classifica inguaiando seriamente proprio la squadra blucerchiata. Inoltre gioca anche un gran bel calcio e la salvezza non sembra essere ormai troppo lontana.

    Terzo e ultimo piazzamento dei Lisci per il Cesena, capace in 10 uomini di acciuffare al 96esimo una partita che fino al minuto 91 sembrava essere in ghiaccio per il Palermo, che conduceva 2-0. Prima la rete speranza dell’emergente Parolo, infine a 2 secondi dal termine la rete insperata del “piccolo” Giaccherini, per la gioia dei ragazzi di Ficcadenti che ci hanno creduto fino all’ultimo. Una rimonta “pazza” stile Inter della stagione 2004/2005, che può valere in ottica salvezza un punto d’oro. Da segnalare inoltre i comportamenti inspiegabili e non onorevoli di Miccoli e Liverani, i quali presi dal nervosismo, hanno tentato di scagliarsi contro alcuni tesserati bianconeri.

    Passando agli Sbalasci di giornata, troviamo al primo posto ancora Ibrahimovic, rientrante dalla squalifica di 3 turni inflittagli grazie alla prova tv per un pungo rifilato al difensore barese Marco Rossi. Ebbene, nonostante abbia giocato un gran match, nel quale si è rivista l’intesa perfetta con Pato nonostante le voci che li davano “incompatibili”, a tempo scaduto, per un pallone perso malamente commette la sciocchezza di mandare il guardalinee a quel paese e di beccarsi un rosso diretta che, regolamento alla mano, significherebbe 3 giornate di squalifica. Un’altra pesante sanzione in vista dell’importantissimo rush finale di campionato, che potrebbe consegnare dopo 7 anni lo scudetto ai rossoneri. Malessere o solo coincidenze? Che ci sia qualcosa a turbare il gigante svedese?

    Secondo posto per Leonardo Bonucci, il difensore “strapagato” dalla Juventus al Bari, ma che tutti questi soldi effettivamente non li vale, nonostante sia nel giro della Nazionale. Difensore troppo sicuro e superficiale, gioca una partita veramente pessima, condita da un’autogol rocambolesco di cui ha poche colpe. E’ veramente imbarazzante quando difende, vince solo una volta un duello con Floro Flores (manco fosse Messi, con tutto il rispetto per Floro, che è molto bravo) e per lo più è sempre spaesato. E’ veramente la brutta copia di quello ammirato l’anno scorso.

    Ultimo posto degli Sbalasci va a Claudio Lotito, il quale dopo aver acciuffato il quarto posto con la sua Lazio, tenta di difenderlo “diplomaticamente”, avvertendo la FIGC di eventuali complotti ai danni dei biancocelesti in vista della volata per il quarto posto che varrebbe i preliminari di Champions e che attualmente coinvolge quattro squadre (la stessa Lazio, l’Udinese, la Roma e la Juventus). Vogliamo ricordare a Lotito che ci sono squadre che hanno avuto più sfavori durante il corso della stagione (come la Juventus), ma che preferiscono concentrarsi sul campo evitando di aizzare gli animi in vista di un roventissimo finale di campionato. E questo comportamento da parte del patron della Lazio non ci sembra per niente signorile.

  • Cuore Juve. Matri Toni, la Champions a -6

    Cuore Juve. Matri Toni, la Champions a -6

    Domenica al cardiopalma per i tifosi juventini, quella che alla vigilia si prospettava come una gara decisiva per le ambizioni Champions dell’undici di Del Neri, non ha deluso le aspettative. Cinque gol e tante altre occasioni che hanno reso la partita scoppiettante e divertente, ma quasi tutte nella seconda frazione di gioco.

    Sotto un sole estivo e anomalo per questo periodo le due squadre si affrontano per ambizioni diverse, contrariamente alle previsioni della vigilia però nelle file del Genoa non c’è Palacio, al suo posto gioca Paloschi. Le due compagini sembrano contratte e complice anche il gran caldo fanno fatica a proporre manovre di gioco che possano portare pericoli ai portieri, soprattutto i bianconeri appaiono a tratti timorosi e poco propositivi e sono, infatti, gli ospiti a passare approfittando di una distrazione in copertura di Motta, Antonelli scambia con Floro Flores e mette in mezzo di nuovo per l’attaccante napoletano, sfortunata la deviazione di Bonucci che insacca all’angolino battendo l’incolpevole Storari. 1-0 e Juve in bambola. Il gioco si trascina lentamente con i rossoblu ad amministrare e a difendere in 10 dietro la linea della palla e i padroni di casa a provare vanamente ad imbastire qualcosa di pericoloso, solo al 38° su azione d’angolo, Bonucci si ritrova a tu per tu con Eduardo e prova a farsi perdonare, ma il portiere porteghese è bravo a respingere il colpo di testa ravvicinato. Al 42° Pepe prova a sfruttare un cross di Motta anticipando Mesto, schierato oggi come quarto esterno di difesa, e mandando poco a lato di testa. Si va al riposo, brutta partita e brutta Juventus che rivede i fantasmi del recente passato.

    Al rientro il discorso cambia, il pubblico che fino a poco prima aveva fischiato i giocatori decide di concedere un po’ di tregua agli uomini di Del Neri e questo serve da scossa. Al 49° i padroni di casa raggiungono il pareggio con Simone Pepe che sfrutta un cross di Aquilani e complice una deviazione di M.Rossi insacca all’angolino. Sembra un’altra Juve e invece così non è. Infatti, dopo una bella azione che porta al tiro Krasic su cui Eduardo compie un mezzo miracolo, sono di nuovo gli uomini di Ballardini a riportarsi in vantaggio con una bella azione manovrata sempre sull’asse Antonelli-Floro Flores, con quest’ultimo pronto a raccogliere il cross del compagno e a battere Storari con un preciso destro all’angolino. A questo punto il tecnico della Vecchia Signora prende in pugno la situazione e al 62° con un doppio cambio, Toni per Melo e Sorensen per uno spaesato Motta, riporta la squadra al vecchio 4-4-2, con Marchisio spostato al centro e Pepe e Krasic sugli esterni. E’ la mossa decisiva perchè un minuto dopo la Juve ritrova il pareggio, stavolta è il bomber Matri a rimettere le cose in sesto sfruttando una sponda del neo-entrato Toni, dribbla un avversario e con uno splendido destro batte Eduardo. Ballardini cerca di correre ai ripari ed inserisce forze fresche: entrano Chico per uno stanco Antonelli, ottimo al rientro dopo 3 mesi di assenza per pubalgia, e Palacio per un evanescente Paloschi. La Juve si rende pericolosa con l’ex Toni che sfiora la rete su calcio d’angolo, sul ribaltamento di fronte Palacio sfodera un tiro a giro che accarezza il palo. Al 74° è ancora Pepe che crea il panico nella difesa genoana con un ottimo inserimento, però, al momento del tiro spreca sparando addosso ad Eduardo. Poco dopo l’esterno romano esce fra gli applausi per far posto a Martinez. Ma è all’83° che si concretizza la rimonta bianconera, e come nelle più classiche delle situazioni è l’ex di turno, Toni, a siglare la rete che porta alla vittoria l’undici bianconero. L’attaccante è bravo a sfruttare una dormita generale della difesa del Grifone e a battere con preciso tocco di esterno per la terza volta l’incolpevole Eduardo.

    Brivido al 44° ancora su azione d’angolo Floro Flores in girata va vicino al 3-3. Prima della fine del match Toni ha l’opportunità di colpire per la seconda volta, ma sbaglia clamorosamente calciando a lato. Dopo 5 minuti di recupero l’arbitro fischia la fine e la gioia bianconera può esplodere, terza vittoria di fila per i bianconeri, non era mai accaduto in questo campionato e Champions a -6, con questo carattere tutto pare possibile.

  • Roma – Juventus, le probabili formazioni. Si ferma anche Buffon

    Roma – Juventus, le probabili formazioni. Si ferma anche Buffon

    La Juventus perde anche Gigi Buffon nella super sfida di questa sera contro la Roma dell’Olimpico. Il portierone bianconero è costretto al forfait da un attacco febbrile ma nonostante il comunicato ufficiale della Juventus, in molti ipotizzano un assenza pilotata per le varie indiscrezioni che vogliono Buffon primo acquisto dell’era DiBenedetto.

    Stringono i denti Bonucci e Marchisio, Del Neri dovrebbe schierare il tridente in attacco con Pepe e Krasic a supporto di Matri. Nella Roma bocciatura per Borriello e Menez, torna titolare Vucinic. In difesa Burdisso preferito a Cassetti sulla destra.
    PROBABILI FORMAZIONI
    ROMA (4-2-3-1):
    Doni; N. Burdisso, Juan, Mexes, Riise; Pizarro, De Rossi; Taddei, Perrotta, Vucinic; Totti.
    A disp. Lobont, Cassetti, Castellini, Brighi, Simplicio, Menez, Borriello. All. Montella.

    Juventus (4-3-3): Storari; Motta, Bonucci, Barzagli, Grosso; Aquilani, Felipe Melo, Marchisio; Krasic, Matri, Pepe.
    A disp.: Manninger, Sorensen, Grygera, Traoré, Salihamidzic, Toni. All. Del Neri.

  • Roma – Juventus: ansia per Bonucci e Marchisio, Borriello ancora out

    Roma – Juventus: ansia per Bonucci e Marchisio, Borriello ancora out

    Il tanto atteso giorno è arrivato: Roma – Juventus, posticipo di questa sera, rivelerà chi delle due squadre può credibilmente rincorrere l’obiettivo che ricerca, ossia l’Europa.Il quarto posto per la qualificazione in Champions League per la Roma, l’Europa League per la Juventus, anche se Del Neri ha dichiarato di voler credere ancora nel quarto posto.

    E’ stata una vigilia insolita per questo match, solitamente accompagnato solitamente da provocazioni e dichiarazioni pepate, testimonianza della storica rivalità fra i due club che risale alle sfide degli anni ’80: la situazione di classifica attuale, però, sembra aver sopito le antiche diatribe, focalizzando l’attenzione sulle problematiche imminenti da affrontare.

    Mancherà, com’è noto un protagonista fondamentale, il capitano Alex Del Piero – infortunatosi in allenamento, rientrerà fra 15 giorni – così come Giorgio Chiellini, fermato da un infortunio in Nazionale.

    Del Neri, chiamato in causa per commentare gli ennesimi stop stagionali, ha assolto il campo di Vinovo (e l’umidità) dalle responsabilità degli infortuni, rilevando che si tratta spesso “di infortuni traumatici”. Lievi acciacchi per Bonucci e Marchisio, che sono comunque partiti per Roma ma che dovrebbero stringere i denti per essere in campo dal primo minuto. “Bonucci e Marchisio hanno riportato lievi acciacchi. Il centrocampista ha subito un trauma al collo in uno scontro di gioco, mentre il difensore ha lamentato dolore all’alluce del piede sinistro. Ha già fatto una radiografia che é risultata negativa”.

    Del Neri ha preparato la partita in modo diverso dal solito, accantonando il suo classico 4-4-2 per provare un 4-3-3 utile a sopperire le defezioni in attacco, con Krasic, Pepe e Matri in attacco, con le ali chiamate a ruoli offensivi per supportare l’ex attaccante del Cagliari, che staattraversando un buon momento di forma ed è galvanizzato anche dal primo gol in maglia Azzurra segnato la scorsa settimana.

    In alternativa, nell’eventualità negativa che Marchisio non dovesse farcela proprio all’ultimo minuto, Pepe verrebbe arretrato a centrocampo, con l’inserimento di Toni in attacco al fianco di Alessandro Matri.

    La formazione bianconera sarà la seguente: Buffon; Motta, Bonucci, Barzagli, Grosso; Aquilani, Felipe Melo, Marchisio; Krasic, Matri, Pepe. In panchina siederanno Storari, Sorensen, Grygera, Salihamidzic, Giandonato, Toni, Libertazzi.

    Più che la tattica, però, in casa Juve è l’aspetto psicologico ad apparire la chiave decisiva del match, il fattore su cui far leva per risollevarsi dall’attuale momento delicato, anche – e soprattutto – alla luce delle dichiarazioni di alcuni protagonisti (da Buffon a Chiellini a Marchisio), che hanno segnalato come in maglia bianconera la loro autostima si riduca notevolmente (rispetto a quando giocano con la maglia della Nazionale) a causa delle numerose difficoltà affrontate nelle ultime stagioni.

    La Roma di Montella, invece, scenderà in campo con un 4-2-3-1 con Perrotta e Vucinic alle spalle di capitan Totti, l’uomo più in forma del momento. Doni; N. Burdisso, Mexes, Juan, Riise; Pizarro, De Rossi; Menez, Perrotta, Vucinic; Totti. In panchina andranno Lobont, Cassetti, Rosi, Simplicio, Brighi, Taddei, Borriello. L’unica possibile variazione potrebbe riguardare l’inserimento di Taddei al posto del francese Menez, ma appare probabile che il brasiliano siederà in panchina.

    L’allenatore romanista, che ancora non conosce quali saranno le sue sorti per il prossimo campionato, alla vigilia si è dichiarato ottimista e fiducioso, dichiarando di ritenere la sua squadra superiore all’avversaria, rispettando la Juventus ma con la consapevolezza di poter far leva su alcuni evidenti limiti dei bianconeri.

  • Dalle stelle alle stalle: il triste epilogo della “favola” Bari

    Dalle stelle alle stalle: il triste epilogo della “favola” Bari

    Dalle stelle alla stalle. Si può riassumere cosi la storia della stagione 2010/2011 del Bari che tanto aveva convinto l’anno scorso sotto la guida di Ventura e che tanto ha deluso quest’anno, con la retrocessione in cadetteria che pare ormai inevitabile. Il Bari è ultimo con 16 punti a ben 12 lunghezze dalla quart’ultima posizione e con il magro bottino di 15 reti segnate e 42 subite. Analiziamo quali sono stati gli elementi che hanno influito sull’involuzione della formazione pugliese che solo 12 mesi fa era stata etichettata come “squadra rivelazione” del campionato.

    CAMPAGNA ACQUISTI – Il primo Bari targato Ventura aveva saputo valorizzare alcuni giovani di belle speranze, su tutti Bonucci e Ranocchia, che avevano permesso ai biancorossi di costruire una difesa solida anche grazie al terzino destro Andrea Masiello. A centrocampo si era imposto Almiron che aveva ritrovato la qualità e la continuità che avava spinto la Juventus a prelevarlo dall’Empoli. In attacco era esploso Barreto che a fine stagione poteva vantare 14 reti centri in campionato. Durante il calciomercato i “galletti” riescono a confermare buona parte degli uomini che avevano portato al 10° posto finale ma perdono proprio i due talenti più cristallini della rosa, ovvero i due centrali difensivi, che prendono le strade di Torino e Genova. A sostituirli saranno inizialmente Marco Rossi (in prestito dal Parma) e Andrea Raggi (in prestito dal Palermo) e successivamente Glik (sempre dal Palermo). Il reparto offensivo vedrà l’arrivo di Ghezzal dal Siena e il ritorno del giovane Caputo reduce dal prestito alla Salernitana.

    LA STAGIONE – Il campionato del Bari si apre nel migliore dei modi con la vittoria casalinga contro la nuova Juventus di Delneri grazie a uno splendido gol di Donati e due pareggi contro Napoli e Cagliari. Poi il primo tracollo contro l’Inter (4-0) e 5 sconfitte nelle successive 6 giornate (unica vittoria in casa contro il Brescia) con il pesante passivo di 11 reti subite e solo 4 realizzate. Alla 9a giornata il Bari è ultimo e non lascerà questa posizione per tutto il resto del campionato. Se qualche piccolo segnale di ripresa si era visto dopo la sosta natalizia con la vittoria nel derby con il Lecce al “Via del Mare”, il Bari non riesce a trovare la soluzione ai suoi problemi e inanella una serie negativa di 6 sconfitte diventando sempre più solo in fondo alla classifica. L’attacco è il più sterile del campionato con il bomber Barreto che non è riuscito a ripetere la stagione di grazia dell’anno precedente, timbrando il cartellino solo 4 volte, complici anche dei problemi fisici. I suoi compagni d’attacco tutti insieme mettono insieme 5 reti ed è nutile infierire su una difesa che non si è resa assolutamente all’altezza dell’annata precedente.

    Nelle prime settimane di febbraio viene esonerato Giampiero Ventura, più per sedare le contastazioni della tifoseria e dare una scossa ad un ambiente più che demotivato, che per effettive colpe del tecnico genovese. Al suo posto viene scelto Bortolo Mutti che nelle 4 gare in panchina ha raccolto 2 pareggi e 2 sconfitte.Il destino del Bari è segnato ma la squadra pugliese ha dimostrato negli ultimi anni di poter fare bene sia in  A che in B e se ripartiranno con un progetto serio la loro permanenza tra i cadetti potrebbe durare solo una stagione.

  • Juventus, la storia si ripete mediocrità ed errori a ripetizione. Ma chi paga?

    Juventus, la storia si ripete mediocrità ed errori a ripetizione. Ma chi paga?

    La Juventus è all’ ennesimo bivio stagionale, dopo le debacle in Europa League, la prestazione assolutamente inguardabile in Coppa Italia in casa contro la Roma, non resta che il campionato ma non per lo scudetto, quello è sfumato già durante il post panettone natalizio ma il quarto posto, l’ ultimo utile per l’ accesso alla tanto agoniata Champions League.

    Sicuramente dopo la campagna acquisti estiva, coronata da tanti acquisti e molti rifiuti (vedi Borriello, Di Natale, Mexes e Burdisso) e dal riassetto dirigenziale con l’ avvento del duo Marotta – Paratici in cabina di regia e con Gigi Delneri in panchina, i tifosi pensavano ma soprattutto speravano di non dover, per l’ ennesima stagione, dedicarsi alle gare di sci ed alla pallacanestro di domenica, invece di guardare la partita della vecchia Signora.

    L’ ultima uscita del presidente Agnelli risulta essere molto chiara, “o si cambia rotta, oppure via tutti”, ma difficilmente questa squadra potrà ricavare qualcosa di utile, visto le continue prestazioni altalenanti dimostrate in stagione.

    Per chi scrive risulta essere veramente incomprensibile come ancora un giocatore come Felipe Melo debba giocare titolare e vedere Sissoko, giocatore che nemmeno un anno fa era richiesto dal Barcellona, a marcire in panchina; Leonardo Bonucci non si è dimostrato all’ altezza di guidare una difesa da solo, necessitando di una guida a fianco, ma Giorgio Chiellini e’ uno solo, purtroppo e quindi o va al centro oppure a sinistra; Alberto Aquilani ha giocato bene fino a Novembre, troppo poco per pensare ad un riscatto salato come quello richiesto dal Liverpool a 16 milioni; Martinez resta un mistero, perché comprarlo per 12 milioni e non schierarlo mai?

    I punti di domanda sono veramente tanti, ma quello che più preoccupa i tanti tifosi juventini, è la confusione sia da un punto di vista gestionale che tecnico che regna sovrana e sembra contagiare chiunque arrivi sotto la Mole.

  • Juve: Bonucci ko ma l’infortunio non è grave

    Juve: Bonucci ko ma l’infortunio non è grave

    Si era temuto il peggio per Leonardo Bonucci, rimasto vittima nell’allenamento mattutino a Vinovo di un infortunio al ginocchio. Il difensore centrale della Juventus è rimasto dolorante a terra per qualche minuto mentre era in corso la consueta partitella venendo soccorso immediatamente dallo staff sanitario bianconero.

    Bonucci è stato sottoposto a risonanza magnetica che ha evidenziato solo una lieve distorsione del ginocchio ma che ha escluso fortunatamente lesioni ai legamenti e al menisco. Per lui qualche giorno di riposo per poi rientrare ad allenarsi gradualmente alla ripresa degli allenamenti fissati al centro sportivo torinese il 2 gennaio ma sarà improbabile un suo impiego nella sfida contro il Napoli (avrebbe saltato il Parma comunque perchè squalificato) del 9 gennaio al San Paolo dopo il turno infrasettimanale della Befana.