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  • Brutte notizie in casa Juve, fuori Barzagli e Chiellini

    Brutte notizie in casa Juve, fuori Barzagli e Chiellini

    Brutte notizie in casa Juve , Andrea Barzagli e Giorgio Chiellini non saranno a disposizione di Antonio Conte in vista del recupero di domani contro il Bologna e della partita di domenica pomeriggio, in casa del Genoa, al “Luigi Ferraris”.

    Infatti gli esami medici a cui si sono sottoposti i due difensori centrali bianconeri hanno evidenziato una elongazione al soleo del polpaccio sinistro per Chiellini e una lesione muscolare al gemello mediale del polpaccio destro per Barzagli che costringeranno ad un riposo forzato di 10 giorni il primo e di almeno 20 il secondo. Quindi Chiellini, salterà sicuramente i due match di campionato contro Bologna e Genoa, mentre per Barzagli, niente Bologna, Genoa, Fiorentina, ma soprattutto niente ritorno di Coppa Italia contro il Milan (20 marzo) e poche possibilità contro l’Inter il 25.

    Andrea Barzagli | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Arrivano allora i primi infortuni in casa bianconera che sino a questo momento non aveva pagato dazio all’infermeria, a differenza delle passate stagioni in cui si contavano più infortunati che giocatori disponibili. Certo, il momento non è sicuramente il migliore per rinunciare ai due difensori che avevano dato, soprattutto Barzagli, sicurezza e compattezza a tutto il reparto e facendo della Juve la difesa meno battuta di tutta la serie A con appena sedici gol al passivo.

    Si prospetta quindi per Antonio Conte una scelta davvero obbligata in difesa con il duo BonucciCaceres come coppia inedita di centrali titolari sia a Bologna che a Genova. La delicatezza della scelta di Conte non risiede sicuramente nel valore singolo dei due giocatori ma nel loro momento psicologico infatti, Leonardo Bonucci è reduce da prestazioni altalenanti con buone partite ed errori madornali e sicuramente gli farà bene giocare lontano dallo Juventus Stadium, mentre per Martin Caceres non sarà sicuramente facile esordire da titolare in campionato in un ruolo decisamente non suo anche se, il giocatore uruguaiano, ha dimostrato in carriera di poter ricoprire, e bene, tutti e quattro i ruoli difensivi.

  • Calcio scommesse, coinvolto anche Bonucci

    Calcio scommesse, coinvolto anche Bonucci

    Da giorni, su Twitter, rimbalzava la voce di un presunto coinvolgimento di un giocatore della Juventus nell’inchiesta sul calcio scommesse condotta dalla procura di Bari. Ed ecco, nella giornata di oggi, che puntualmente arrivano le conferme. Ad essere al centro dell’attenzione è Leonardo Bonucci, difensore dei bianconeri e della Nazionale italiana, al momento in ritiro proprio con gli Azzurri in vista dell’amichevole contro gli Stati Uniti.

    C’è da precisare, comunque, che il presunto coinvolgimento del giovane centrale risalirebbe ai tempi in cui ancora militava nel Bari, e precisamente alla gara del 9 maggio 2010 contro l’Udinese. Il match in oggetto, valevole per l’ultima giornata, si concluse 3-3, con le due squadre che ormai non aveva ambizioni di classifica.

    Leonardo Bonucci © Maurizio Lagana/Getty images

    I bianconeri volevano festeggiare i 100 gol in Serie A di Di Natale mentre il Bari voleva concludere nel migliore dei modi la stagione. Quel 3-3 divertì tutti, e forse anche alcuni scommettitori che su quel risultato ci lucrarono. E si presume che gli stessi possano aver coinvolto in qualche modo anche alcuni calciatori, considerando che la sfida fu segnalata alle Procure proprio dai Monopoli di Stato che registrarono flussi anomali di scommesse. E successivamente, a parlare di questa partita, fu anche Angelo Iacovelli, il facchino barese arrestato il mese scorso e poi scarcerato, ma non prima di aver indicato alcuni match taroccati, tra cui appunto quello del maggio 2010 a Udine.

    Ed è stato proprio grazie alla testimonianza di Iacovelli che sono cominciate le indagini che avrebbero portato al coinvolgimento di Bonucci, al momento non indagato ma che si presume fosse a conoscenza della presunta combine. Novità si avranno nei prossimi giorni, considerando soprattutto che il procuratore di Bari Antonio Laudati sta cercando di ricostruire il percorso dei flussi di denaro scommessi sul match. Da dove provenivano? Un interrogativo che non appena troverà risposta potrà essere utilissimo ai fini delle indagini che oltre a Bonucci potrebbero coinvolgere anche altri atleti che presero parte a quel match.

  • Milan – Juventus 1-1, una notte per cuori forti

    Milan – Juventus 1-1, una notte per cuori forti

    E’ una notte come tutte le altre notti, è una notte con qualcosa di speciale… 25 febbraio 2012, Milan – Juventus, “la scala per il paradiso” come l’hanno definita, è “la notte dei desideri”, come direbbe Lorenzo Jovanotti. La notte dei desideri, dei sogni, delle ambizioni, dell’adrenalina per chi la vive da tifoso e per chi la gioca, per i campioni in campo e per gli allenatori in panchina.

    Una gara che poteva essere trampolino di lancio verso il sogno tricolore anche se c’è ancora molta strada da percorrere fino al termine del campionato: quest’anticipo di primavera favorisce l’atmosfera da grande sfida, da match decisivo.

    Era la notte dell’assenza di Zlatan Ibrahimovic, punto di riferimento dell’attacco rossonero, ma senza Ibra il Milan aveva già dimostrato di poter far bene con un attacco più imprevedibile e dinamico, senza punti fissi, che avrebbe potuto far male alla difesa bianconera, solida ma a volte troppo statica. Così è stato, infatti, con un ottimo Robinho ed un grande El Sharaawy, subentrato a Pato, e – di contro – un Bonucci in grande confusione, autore del passaggio sbagliato che ha favorito il gol di Nocerino (peraltro, anche deviato, ndr).

    Era la notte del ritorno (dopo la gara d’andata di Coppa Italia, ndr) di Andrea Pirlo a San Siro, nello stadio che lo ha venerato ed adorato per un decennio, applaudendo i suoi colpi di genio e le sue deliziose pennellate: la maglia bianconera, dopo solo una stagione, sembra gli stia molto bene indosso e per i tifosi bianconeri è stato colpo di fulmine. Andrea, però, nella notte milanese ha subìto le difficoltà della Juventus e non ha brillato particolarmente nel suo ex stadio.

    Era la notte della sfida, dalla panchina, fra due ex grandissimi protagonisti delle sfide del passato recente, Alessandro Del Piero e Filippo Inzaghi, prima compagni di squadra nella Juve di fine anni ’90, con un pizzico di rivalità all’interno dello spogliatoio, e poi avversari dopo il passaggio di SuperPippo in maglia rossonera, anche nella notte di Manchester, amara per i bianconeri e, di contro, dolcissima per i rossoneri, che conquistarono la Champions League 2003. Per loro c’era la speranza di giocare qualche scampolo di gara, sognando di mettere la firma – probabilmente l’ultima – su questa sfida tanto affascinante che conoscono alla perfezione: una speranza, però, resa vana dalle ragioni tattiche imposte dal match, con la necessità di recuperare lo svantaggio per la Juventus e di mantenere il gol di superiorità da parte del Milan.

    E’ una notte che rievoca tante altre notti con gli stessi colori in campo, ma con diversi protagonisti, dalle sfide epocali degli anni ’90, quando i due club dominavano in Italia ed in Europa guidati da Marcello Lippi e Fabio Capello, rendendo il campionato un vero e proprio duopolio, che lasciava poco spazio alla sorpresa ma che offriva grande spettacolo in campo, con campioni che hanno scritto pagine di storia del nostro calcio: Gianluca Vialli, Roberto Baggio (che giocò con entrambe le maglie), Paolo Maldini, Ciro Ferrara, Van Basten, Didier Deshamps, Boban; e poi, negli anni immediatamente successivi, Zizou Zidane, Shevchenko, Edgar Davids, Clarence Seedorf, Alex Del Piero, Pippo Inzaghi.

    Van Bommel e Pirlo | © Valerio Pennicino/Getty Images

    E’ stata la notte della sfida in panchina tra Antonio Conte e Massimiliano Allegri, diversi per carattere, stile, personalità e modo di condurre la squadra, il primo caratterizzato dalla proverbiale grinta con cui affrontava da giocatore ogni match e dall’assoluta concentrazione in ogni istante, maniacale nella cura dell’allenamento e della preparazione settimanale che conduce alla gara. Il secondo in apparenza più rilassato, più scanzonato nei modi di fare “scapigliati” e tipicamente “toscanacci”, ma che ha già dimostrato di poter condurre vittoriosamente un grande gruppo alla conquista di traguardi importanti, come lo scudetto dello scorso anno.

    Doveva essere uno scontro fra due diverse impostazioni di calcio, per tradizione e per vocazione, che si confrontano dialetticamente in campo, riflettendo anche le diverse personalità dei loro condottieri: il Milan estroso,  tutto “genio e sregolatezza”, in cui svettano due uomini simbolo come Prince Boateng ed Ibrahimovic, grandi assenti di questa sera, e la Juventus corsa e dinamicità, pressing e velocità, in cui i singoli trovano la loro massima espressione nella forza del collettivo e dei suoi indispensabili corridori, senza, però, rinunciare alla qualità di alcuni interpreti d’eccezione, di un altro pianeta, come Pirlo e Buffon. Il campo, però, ha mostrato un volto diverso del Milan, inedito finora, caratterizzato da grinta ed aggressività tipicamente bianconere: la foga agonistica dei rossoneri ha mandato in confusione per gran parte dell’incontro gli Juventini, sorpresi dall’atteggiamento degli avversari ed incapaci di reagire, almeno fino al pareggio di Matri, salvati soltanto dal grande orgoglio.

    Gli errori arbitrali hanno condizionato il match, almeno così pare, con il gol negato a Muntari che – secondo la versione rossonera – sarebbe più grave del fuorigioco (inesistente) fischiato a Matri: quel che è certo, però, che dallo scontro diretto la Juventus esce con la consapevolezza dello “scampato pericolo”, galvanizzata dall’imbattibilità preservata. Il Milan, da parte sua, ha mostrato una grinta eccezionale, inattesa, ed una superiorità sul piano del gioco, ma è stato palese il calo fisico nei minuti finali, di cui la Juventus è stata brava ad approfittare, mostrando una tenuta fisica eccellente ed un grande cuore.

    Peccato per il grande nervosismo in campo, con il pugno (da prova tv) sferrato da Mexes a Borriello, il fallaccio da espulsione di Vidal, e la mini rissa finale, all’imbocco del tunnel degli spogliatoi. E’ stata, dunque, una gara al cardiopalma, intensa e tesissima, per soli cuori forti: basti pensare che Adriano Galliani, a fine primo tempo ha lasciato San Siro per problemi di pressione.

    Il duello, dunque, continua: la gara ha lasciato importanti indicazioni per entrambi i club, dalle quali ripartire subito, nella speranza che la vis polemica non prenda il sopravvento sulle questioni di campo.

  • Milan Juve 1-1, le pagelle. Bonucci flop, Robinho super

    Milan Juve 1-1, le pagelle. Bonucci flop, Robinho super

    Finisce con molte polemiche, con una rissa negli spogliatoi a fine primo tempo e una a fine partita, il match clou che valeva una stagione. Non ci sono vincitori nè vinti (ma forse ci saranno solo vinti) nello scontro tra Milan e Juve allo stadio San Siro. Finisce con il risultato fissato sull’1-1 siglato da Nocerino, su svarione difensivo di Bonucci, e da Matri a 10 minuti dal termine a cui qualche minuto prima era stato invalidato un gol in posizione regolare. La partitissima al vertice sarà ricordata come la peggiore diretta da Tagliavento e dal suo assistito Romagnoli.

    PAGELLE MILAN JUVENTUS

    Abbiati 7: Ha salvato il vantaggio dei rossoneri per quasi tutta la partita, prima stendendosi sul tiro di Estegarribia, poi con un miracolo su Quagliarella e infine si deve arrendere due volte su Matri, nella prima delle due occasioni dell’attaccante bianconero ci mette una pezza Tagliavento che annulla ingiustamente il gol su segnalazione di Romagnoli.

    Mexes 5: Era in dubbio fino alla fine, sempre attento e in anticipo su Borriello e Quagliarella, si merita l’insufficienza per il gesto poco elegante e sportivo ai danni di Borriello.

    Thiago Silva 6: Attento anche il brasiliano in difesa con interventi sempre puliti e puntuali almeno fino al gol del pareggio di Matri che d’astuzia lo anticipa.

    Muntari 6.5: E’ una piacevole scoperta il centrocampista che dopo il gol del debutto in campionato con la maglia rossonera contro il Cesena, avrebbe segnato stasera anche la sua seconda rete se solo Romagnoli e Tagliavento avessero visto bene.

    Nocerino 7: Firma anche la rete nello scontro diretto contro la Juve anche se nel gol ha ben pochi meriti visto che è tutta opera di Bonucci. Ma il centrocampista dimostra di essere ormai una certezza.

    Robinho © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Robinho 7,5: E’ il migliore nelle fila rossonere. Le sue accelerazioni mettono in difficoltà i bianconeri, da lui partono tutte le migliori azioni del Milan. Prezioso anche il suo contributo in difesa in soccorso dei compagni.

    Pato 4,5: Se non fosse per le telecamere Sky non ci saremmo neanche accorti della sua presenza. Non è mai in partita e dopo 45 minuti viene rilevato da El Shaarawy.

    Allegri 6.5: Nonostante le numerose assenze prepara la partita al meglio riuscendo per più di 60 minuti a metter sotto l’imbattibile rivale.

    Buffon 7: Sul gol di Nocerino non ha colpe, la deviazione di Bonucci lo inganna. E’ al 26′ che il numero uno si supera. Prima respingendo sul colpo di testa di Muntari e poi sullo stesso riesce ad “ingannare” arbitro e guardalinee anche grazie alla sua repentina rimessa in gioco.

    Barzagli 7: E’ l’uomo in più di questa Juve. Anche quando il reparto difensivo viene messo a dura prova come in questo caso, riesce a salvare i compagni da situazioni imbarazzanti.

    Bonucci 3: Commentare la sua prestazione è compito difficile. Un errore che ha messo in salita la partita già dal 15′, un errore al cui ne erano preceduti e susseguiti di altri simili.

    Pepe 6,5: A lui Conte preferisce Estigarribia, ma la sua panchina durerà solo 45 minuti. Con lui in campo si vede il cambiamento della Vecchia Signora. Serve l’assist del gol di Matri.

    Pirlo 6: Meno faro illuminate del solito è l’unico a centro campo che rimane lucido e che tenta di creare qualche spunto. Non è aiutato dalla coppia d’attacco che fa poco movimento avanti.

    Borriello 5: Conte lo preferisce a Matri ma la sua scelta non si rivelerà felice. Si fa sempre anticipare dai centrali difensivi rossoneri e alla fine rimedia anche un pugno da Mexes.

    Matri 7.5: Costretto a partire dalla panchina, l’attaccante entra, mette in rete il primo pallone che tocca anche se sarà poi annullato e poi replica siglando la definitiva rete del pari.

    Conte 5.5: Non sono state felici le sue scelte soprattutto in attacco dove i pochi movimenti non davano punti di riferimento ai centrocampisti. Ha dalla sua parte quella di aver effettuato i cambi giusti, Pepe-Matri che siglano il pareggio con assist e gol.

    Arbitro Tagliavento 3: Segna negativamente la partitissima della 25′ giornata. Vede il gol di Muntari ma non lo convalida sulla segnalazione del guardalinee, non sanziona qualche fallo e annulla la rete siglata da Matri. Sicuramente sentiremo parlare ancora per molto di questo Milan – Juve.

    MILAN (4-3-1-2): Abbiati 7; Abate 6,5, Mexes 5, Thiago Silva 6, Antonini 6; Nocerino 7, Van Bommel 6.5, Muntari 6,5; Emanuelson 6,5 (27′ st Ambrosini 5); Pato 4,5 (1′ st El Shaarawy 6), Robinho 7,5. A disposizione: Amelia, Bonera, Yepes, Mesbah, Inzaghi. All.: Allegri 6,5

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 7; Barzagli 7, Bonucci 4, Chiellini 6; Lichtsteiner 5, Vidal 5, Pirlo 6, Marchisio 5,5, Estigarribia 5,5 (1′ st Pepe 6,5); Quagliarella 5,5 (24′ st Matri 7,5), Borriello 5 (9′ st Vucinic 6). A disposizione: Storari, Caceres, Giaccherini, Del Piero. All.: Conte 5,5

    HIGHLIGHTS MILAN JUVE 1-1

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  • La Juve torna a sorridere, Bonucci e Matri stendono la Fiorentina

    La Juve torna a sorridere, Bonucci e Matri stendono la Fiorentina

    Dopo i due pareggi consecutivi serviva una pronta risposta e così è stato: nell’anticipo della nona giornata di Serie A la Juventus supera la Fiorentina 2-1 e torna momentaneamente, in attesa delle altre gare e di conoscere in particolare i risultati di Udinese, impegnata a Napoli, e Lazio, che riceve il Catania, in testa alla classifica toccando quota 16 punti.

    Alessandro Matri | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Allo Juventus Stadium i bianconeri di Conte, che imposta la squadra secondo un 4-2-3-1 con Vidal a spaziare tra le linee e Vucinic largo a sinistra in appoggio a Matri, entrano in campo con maggiore grinta e determinazione rispetto ai viola, Pepe si divora il vantaggio già dopo appena una manciata di minuti trovando l’ottima opposizione di Boruc, nel primo quarto d’ora arrivano altre due palle gol con un tiro dalla distanza di Marchisio e una girata in area di Vucinic che esce di poco ma al 16′ le resistenze della Fiorentina vengono piegate. Stesso schema su calcio d’angolo utilizzato contro il Genoa e Juve in vantaggio. A cambiare sono gli interpreti, a parte Pirlo: il regista calcia dalla bandierina rasoterra, Vidal va incontro alla palla e tira, Boruc para ma non trattiene e consente a Bonucci di avventarsi per primo sulla sfera e di insaccare in rete. Il primo tempo è un monologo della Juve che schiaccia letteralmente i viola nella propria metà campo con un totale possesso della palla che consente alla squadra di Conte di arrivare al tiro con una frequenza impressionante (eloquenti alla fine i 14 tiri in porta dei bianconeri contro i 2 soli dei toscani): a cercare il raddoppio sono in successione Matri, con un bel destro al volo che sorvola la traversa, Pepe, che trova ancora Boruc a dirgli di no, e Vucinic che, dal vertice dall’area piccola, dopo aver chiuso il triangolo con Vidal, calcia a lato del palo fallendo una clamorosa occasione. La Fiorentina è in netto affanno e non calcia mai in porta, per la Juve è un tiro al bersaglio ma va al riposo solo con un gol di vantaggio. Nella ripresa Mihajlovic corre ai ripari inserendo Gilardino per uno spento Cerci, togliendo Jovetic dalla morsa dei due difensori centrali bianconeri Barzagli e Bonucci e concedendogli così più libertà d’azione. I progressi dei viola non si fanno attendere e con essi arrivano le prime azioni da gol: Storari si supera alzando sulla traversa un colpo di testa schiacciato di Jovetic, poi Gilardino, sempre di testa, manda di poco a lato. La Juve sembra barcollare di nuovo come con il Genoa e subisce in contropiede il gol del pari: Gilardino scatta sul filo del fuorigioco e dalla destra mette in mezzo per Vargas che invece di tirare intelligentemente appoggia con il tacco all’accorrente Jovetic che disegna una magnifica parabola indirizzata all’incrocio dei pali piazzandola lì dove Storari non può proprio arrivarci. Ancora una doccia gelata i bianconeri che sciupano e rischiano di gettare al vento un’altra partita che avevano saldamente in mano. Ma al 65′ arriva la gran giocata di Pepe che, con il cuore, va via centralmente resistendo prima alla carica di Behrami, poi a quella di Kharja e infine all’intervento di Munari riuscendo a servire Matri, facendo passare la sfera in mezzo ad una selva di gambe avversarie, che non perdona e riporta la Juve avanti. L’attaccante poco dopo ha l’occasione per chiudere il match con un tiro a giro ma trova la grande risposta di Boruc. Nel finale Mihajlovic tenta il tutto per tutto e getta nella mischia anche Santiago Silva e Ljajic per una Fiorentina a trazione anteriore, Conte non vuole rivivere il film già visto con il Genoa e risponde con Pazienza e De Ceglie al posto di Vidal e di uno stremato Pepe, costretto ad uscire per crampi, ridisegnando la squadra secondo un 5-4-1 per lui anomalo per portare a casa i 3 punti fondamentali prima di affrontare il doppio impegno in trasferta terrificante che aspetta la Juve nei prossimi 10 giorni, prima il derby d’Italia con l’Inter a Milano e poi il Napoli al San Paolo. L’assalto viola è sterile e la Juve può tornare finalmente a sorridere dopo i due pareggi che avevano fatto storcere il naso. Per Mihajlovic invece saranno giorni caldissimi, gli impegni della Fiorentina con Genoa e Chievo prima della sosta saranno decisivi per la sua permanenza in panchina.

  • Bonucci, gli elogi a Chiellini, Barzagli passando per Pirlo

    Bonucci, gli elogi a Chiellini, Barzagli passando per Pirlo

    Il campionato di Leonardo Bonucci non è ancora entrato nel vivo complici un pò di scorie, bagaglio della scorsa sfortunata stagione, che lo hanno relegato in panchina nelle prime giornate di campionato in veste di riserva di Barzagli e Chiellini, coppia centrale.

    Leonardo Bonucci | © Marco Luzzani/Getty Images
    Contro il Milan, però, nell’ultima gara disputata prima della sosta, mister Conte ha voluto concedere fiducia all’ex difensore del Bari, spostando Chiellini sulla fascia, e formando una nuova coppia “sperimentale”, proprio con Bonucci e Barzagli. Un esperimento riuscito, a giudicare dall’importante vittoria conquistata, senza gol subiti e con pochi pericoli accorsi alla retroguardia bianconera. Qualche brivido, in realtà, con le giocate di Leonardo Bonucci “sul filo dell’errore”, mister Conte lo avrà patito, ma – da uomo di campo – avrà capito che un filo d’emozione nel “ritorno” ci può stare, soprattutto se la pressione è alta e la posta in gioco si chiama “vetta della classifica”. Un ritorno bissato in Nazionale, contro la Serbia, dove la presenza di Giorgio Chiellini sulla fascia ha dato una sicurezza in più a Bonucci ed il suo rendimento ne ha risentito in positivo. Ecco perchè il difensore elogia Chiellini e le sue doti da “centrale prestato alla fascia”, che riesce a dare un ottimo contributo in fase di spinta ed in copertura. Elogi non completamente disinteressati però: se Chiellini accettasse di tornare al suo ruolo originario, infatti, per Bonucci ci sarebbe un posto da titolare al fianco di Andrea Barzagli, nella Juve come in Azzurro. Elogi anche per Barzagli, “un grande colpo” compiuto dalla Juve nello scorso mercato di riparazione, oltre che per Andrea Pirlo, il “faro” della Juventus di Conte, una “banca”, dall’intuizione geniale e la battuta pronta, nonostante lo sguardo cupo, ma solo in apparenza. Dopo la pausa Bonucci e la Juventus sono pronti a calarsi di nuovo nel campionato, continuando a martellare, con lo spirito di sacrificio delle provinciali, come mister Conte chiede, anzi esige.

  • Juventus-Milan ultime e probabili formazioni. Chiellini a sinistra, Pirlo ce la fa

    Juventus-Milan ultime e probabili formazioni. Chiellini a sinistra, Pirlo ce la fa

    La sesta giornata non poteva avere un epilogo migliore. Tra poco meno di due ore lo Juventus Stadium accoglierà il Milan per un match che si preannuncia spettacolare e pieno di significato. La Juventus infatti capirà se può stare al tavolo delle grandi e lottare per la vittoria dello scudetto, il Milan se è riuscito a superare le difficoltà iniziali e se i recuperi di Ibra e Boateng saranno decisivi per ritrovare la quadratura della scorsa stagione.

    Bonucci vs Cassano © Claudio Villa/Getty Images
    Rispetto alle indiscrezioni della vigilia Antonio Conte sembra voglia stravolgere un pò la sua JUventus spostando Chiellini a sinistra e affidando la marcatura di Ibra e Cassano all’inedita coppia Bonucci Barzagli. L’ex Pirlo stringerà i denti e formerà con Marchisio e Vidal la cerniera di centrocampo. In attacco ci sarà il solo VUcinic con Pepe e Krasic a supporto sulle fasce. Se le indiscrezioni dovessero trovare conferma si leggerebbe chiaramente la volontà di Conte di non dar punti di riferimento alla difesa rossonera affidandosi ad una punta atipica cercando di vincere la partita nei duelli sugli esterni e a centrocampo. Il probabili undici bianconero JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Pirlo, Vidal; Krasic, Marchisio, Pepe; Vucinic. A disposizione.: Storari, Grosso, Elia, Giaccherini, Quagliarella, Del Piero, Matri. Allenatore: Conte Non ci dovrebbero esser novità nell’undici rossonero. Allegri riporterà Zambrotta a destra per sopperire all’assenza di Abate mentre a sinistra Antonini sarà preferito a Taiwo. Coppia centrale formata da Nesta e Thiago Silva. Il Milan recupera due uomini importanti a centrocampo con Ambrosini in ballottaggio con Nocerino con mezzala di sinistra mentre Boateng prenderà il suo posto alle spalle di Ibrahimovic e Cassano. I probabili undici del Milan MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Zambrotta, Nesta, Thiago Silva, Antonini; Nocerino, Van Bommel, Seedorf; Boateng; Ibrahimovic, Cassano. A disposizione: Amelia, Bonera, Taiwo, Ambrosini, Aquilani, El Shaarawy, Inzaghi. Allenatore: Allegri

  • Juventus: dopo Elia, spunta Bocchetti

    Juventus: dopo Elia, spunta Bocchetti

    Sistemate le corsie esterne con l’arrivo di Elia richiestissimo da Antonio Conte, manca solo un tassello alla nuova Juve per completare il proprio mercato e nel frattempo, Marotta, dovrà disfarsi di quei giocatori che non rientrano più nei piani societari. Se in uscita i nomi sono sempre i soliti: Iaquinta, Amauri, Pepe e qualche giovane da mandare a  fare esperienza, come Sorensen e Pasquato. In entrata, invece, la rosa dei papabili si è ristretta a quattro: Bocchetti, Tasci, Gastaldello e Astori. Il nome più caldo al momento pare essere quello del difensore attualmente in forza al Rubin Kazan, che nei giorni scorsi era stato accostato al Napoli, ma dopo che i partenopei hanno virato su Fideleff dei Newell’s Old Boy, si è aperto uno spiraglio per un possibile inserimento della società bianconera, che ha fretta di chiudere dopo aver visto sfumare i diversi obiettivi che gli uomini di Agnelli si erano posti, da Lugano accasatosi al Psg di Leonardo, ad Alex non del tutto tramontato ma con le due società lontane dall’accordo.

    ©Dmitry Korotayev/Epsilon/Getty Images
    Per quanto riguarda Gastaldello il discorso è stato solo abbozzato con il procuratore del giocatore, per il quale sarebbe un ritorno a casa, ma su cui Conte non pare contare tantissimo e che dunque sarebbe un ripiego. Discorso che non vale per Astori e Tasci, per il primo c’è da superare l’ostacolo Cellino, che ha riscattato il ragazzo ad inizio sessione del calciomercato dal Milan e pare non avere intenzione di privarsene, a meno che non arrivi un’offerta dignitosa e conoscendo i buoni rapporti fra le due società, dopo quella di Bocchetti, questa pare la pista più percorribile. Per il giovane Tasci, invece, si tratta di un discorso molto più complicato, l’interesse non è mai svanito del tutto, un’offerta vera e propria non è nemmeno mai partita dalla sede di Corso Galileo Ferraris in direzione Stoccarda. Di certo si sa che fra tutti i nomi che stanno circolando quello più vicino a vestire il bianconero anche l’anno prossimo è Bonucci, il difensore della Juventus, infatti, non pare entusiasta di trasferirsi in Russia e vorrebbe giocarsi le sue chance anche l’anno prossimo, magari per dimostrare di poter servire ancora la causa juventina.  Attenzione però a Marotta, che in questo mercato ha sorpreso molti con il suo modo di agire, piazzando due tre colpi inaspettati e chissà che non regali ad Antonio Conte quel top player su cui tanto si è discusso, un nome su tutti quel Simon Kjaer che è vicinissimo alla Roma, ma attualmente di proprietà del Wolfsburg, ma con il quale la società giallorossa non ha ancora trovato l’accordo e quindi l’operazione attualmente in fase di stallo. Staremo a vedere cosa regalerà questo intenso finale di mercato juventino.

  • Bonucci per Bruno Alves, Spalletti ha detto si

    Bonucci per Bruno Alves, Spalletti ha detto si

    Il rinforzo in difesa per Antonio Conte sarà il portoghese Bruno Alves, stando alle indiscrezioni della Gazzetta dello Sport Luciano Spalletti avrebbe dato l’assenzo allo scambio e lo Zenit adesso sembra pronto a ridurre le sue pretese accettando uno scambio alla pari.

    © Francesco Leong/Getty Images
    Alves dopo esser esploso nel Porto giocando per 5 stagioni diventandone leader della difesa è stato acquistato lo scorso anno dai russi per una cifra astronomica pari a 22 milioni di euro. Proprio per l’esborso lo Zenit chiedeva un compenso oltre al cartellino di Bonucci ma la giovane età dell’italiano e la volontà del portoghese di partire potrebbero adesso far la differenza. La Juventus comunque si era cautelata bloccando l’uruguaiano Diego Lugano che adesso però potrebbe finire al Paris Saint Germain ma i rinforzi della Juventus per difesa potrebbero non esser terminati, resta sempre in piedi infatti l’offerta per Alex con il Chelsea e come scritto ieri non è da escludere l’arrvo di Boulahrouz.

  • Juve, Bruno Alves per Bonucci e spunta Malouda

    Juve, Bruno Alves per Bonucci e spunta Malouda

    Indiscrezioni, azioni di disturbo, autentiche boutade. L’ultima settimana di mercato sarà un concentrato di nomi di trattative lampo che inevitabilmente cambieranno la fisionomia e gli obiettivi delle squadre di serie A. La Juventus è nell’occhio del ciclone da inizio mercato proprio la necessità di acquistare senza sbagliare un colpo cercando di avvicinarsi il più possibile alle altre big nella rincorsa alla vittoria del campionato.

    ©Kirill Kudryavtsev/Getty Images
    Marotta ha annunciato tre colpi, il primo sarà Giaccherini Martinez permettendo. Gli altri due, sono un difensore centrale e un esterno sinistro d’attacco. In questi mesi per entrambi i ruoli si sono alternati tantissimi nomi ma negli ultimi tempi sembrava avessero preso vantaggio il brasiliano Alex per la difesa e uno tra Elia e Perotti per la fascia. Il Chelsea però, alla ricerca di un sostituto, non sembra disposto a sconti nè tantomeno al prestito come auspicato da Marotta e allora in casa bianconera per non restare spiazzati stanno sondando nuove piste. Lugano è sempre un nome gettonato ma nelle ultime ore complice l’insistenza dello Zenit per aver Bonucci ha ripreso quota la pista che porta a Bruno Alves. L’esperto centrale portoghese sembra entusiasmare Marotta per prestanza fisica e sicurezza e alla fine potrebbe vincere il ballottaggio. Tuttosport oggi poi rivela un altra indiscrezione di mercato sempre sull’asse Juve Chelsea. Marotta pare abbia proposto l’acquisto di Malouda per 5/6 milioni di euro. Il francese non sembra rientrare nel progetto tecnico di Viallas Boas ma tornerebbe comodo ai bianconeri per completare l’organico con un mix d’esperienza e qualità