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  • Chi è il quaquaraqua, botta e risposta Conte-Cassano

    Chi è il quaquaraqua, botta e risposta Conte-Cassano

    Antonio contro Antonio, il leccese contro il barese: non si tratta, però, di una classica rivalità locale connessa ad un derby pugliese bensì di un’altra pagina del botta e risposta Conte-Cassano che si protrae da alcune settimane. Tutto è iniziato con l’intervista rilasciata da Antonio Cassano alla trasmissione di Rai Tre “Che Tempo che fa” condotta da Fabio Fazio, nella quale il fantasista dell’Inter aveva dipinto i calciatori della Juventus come dei “soldatini” enfatizzando in maniera ironica quelle caratteristiche di rigore e disciplina che mister Conte pretende dai suoi uomini.

    Un appellativo che, nell’ambiente bianconero, nessuno ha digerito e la risposta non si è fatta attendere: prima con Leonardo Bonucci, “entrato in tackle” con un Twit perentorio, in cui scriveva “professionisti, non soldatini” ed aggiungendo, poi, una frecciatina allo stesso Cassano, sottolineando la sua scarsa propensione alla corsa ed al lavoro duro. A questo, è seguita la risposta di Cassano che ha accettato la “battuta” di Bonucci, confermando il suo giudizio: “Ha detto la verità, io ho sempre fatto fatica a correre”.

    Il fuoco polemico, però, non si è spento qui: dopo tre mesi di silenzio mediatico, mister Conte nei giorni scorsi è ritornato a parlare, con una videochat con i tifosi sulla piattaforma Google + ed ha risposto ad alcune domande in merito alle precedenti parole di Antonio Cassano. Il mister bianconero, in tal senso, non è stato di certo “morbido” ed, anzi, ha espresso in maniera molto schietta il suo punto di vista. Antonio Conte ha, così,  precisato quali siano le caratteristiche necessarie per essere un calciatore da Juventus, ossia “serietà e professionalità” ed ha aggiunto che “se dietro ad un calciatore c’è un quaquaraqua preferiamo lasciarlo a qualcun altro”.

    Nuovo botta e risposta Conte-Cassano | © Claudio Villa/Getty Images

    Ecco, dunque, che dopo l’appellativo ricevuto, Antonio Cassano torna a rispondere a margine di un’intervista rilasciata a Sport Mediaset, rispedendo al mittente la frecciata ricevuta ed aggiungendovi una punta di veleno che va a toccare un tasto molto delicato per il mister juventino, ossia la vicenda “scommessopoli” e la relativa squalifica per omessa denuncia. Cassano, infatti, pur riconoscendo di aver compiuto diverse “cassanate” nella propria carriera, afferma di non poter accettare lezioni di moralità da una persona che ha ricevuto una squalifica per omessa denuncia: “se lui viene a parlare di moralità a me è finito il mondo”. 

    La risposta di Antonio Conte non si è fatta attendere e l’allenatore bianconero ha scelto un canale ufficiale per esprimere il suo punto di vista e le dovute precisazioni in merito, con un comunicato apparso proprio sul sito della Juventus. In primis, Conte precisa di non aver mai accennato alla parola “moralità” nel giudizio espresso su Cassano, ma di essersi limitato ad esprimere delle valutazioni sui criteri necessari per individuare un calciatore da Juventus evidenziando, in tal senso, il necessario rispetto dei ruoli,  l’impegno e l’attaccamento al bene comune della squadra. Ed, alla luce di ciò, secondo Conte “il signor Cassano ha dimostrato di non avere tali requisiti”, avvalorando la sua tesi riferendosi ad alcune fra le più celebri ‘Cassanate’ quali l‘imitazione-sfottò a Fabio Capello, il gesto delle corna all’indirizzo dell’arbitro Rosetti ed altri episodi che lo stesso Cassano ha citato nella sua biografia, “a pagina 109”.

    Un intervento a “piedi uniti” quello di Antonio Conte, che dopo mesi di silenzio è tornato a mostrare la sua grinta, anche dialettica: c’è da scommettere, però, che la nuova replica di Antonio Cassano non si farà di certo attendere per un’ altra puntata di “Antonio vs Antonio”.

  • Botta e risposta Conte-Branca per le parole di Cassano

    Botta e risposta Conte-Branca per le parole di Cassano

    Le parole di Antonio Conte nel corso della videochat su Google + con i tifosi juventini non potevano passare sottotraccia, soprattutto in virtù della lunga lontananza da microfoni e telecamere del mister bianconero, divenuto “uomo del silenzio” durante questi tre mesi di squalifica che lo hanno costretto lontano dalla panchina e relegato nei box dai vetri oscurati degli stadi d’Italia. Le sue parole, in risposta alle domande rivoltegli dai tifosi, hanno toccato diversi argomenti “caldi” e, indirettamente, anche la tematica sempre attuale della rivalità con l’Inter che, in particolar modo dopo lo scontro diretto dello Juventus Stadium, sembra essersi rinvigorita ulteriormente, al punto da accendere un botta e risposta Conte-Branca, che segue le polemiche delle scorse settimane fra mister Stramaccioni ed il dg bianconero Beppe Marotta sull’aggettivo “spensierato” adoperato dal dirigente juventino in riferimento allo schieramento tattico dell’Inter con tre punte.

    La “mela della discordia”  questa volta, è rappresentata proprio dalle parole adoperate da Antonio Conte in riferimento alle caratteristiche distintive dei calciatori della Juventus, da intendersi come risposta ad una precedente esternazione di Antonio Cassano in merito all’eccessiva disciplina richiesta dalla società ai calciatori juventini. Secondo il mister bianconero, coloro che vestono la maglia della Signora devono essere “professionisti seri” perchè i requisiti umani sono essenziali nelle difficoltà dove il giocatore viene sempre in secondo piano ed emerge l’uomo, ed aggiungendo che “se dietro l’uomo c’è un quaquaraqua c’è il rischio che faccia affondare la squadra e preferiamo lasciarlo agli altri”. Un’affermazione molto netta e tagliente che, indirettamente, sembra riferirsi proprio alle parole usate da Antonio Cassano durante l’intervista dello scorso 15 Ottobre a “Che Tempo che fa” – il programma condotto da Fabio Fazio in onda su Rai Tre – che aveva sottolineato il suo rifiuto “per ben tre volte” di andare alla Juventus, poichè il club bianconero “cerca solo soldatini che vanno diritto, mentre io amo andare a destra e sinistra ed esco spesso fuori dai binari”. Alle parole del fantasista di Bari Vecchia, prima della risposta di mister Antonio Conte, era giunta la replica del difensore Leonardo Bonucci che aveva precisato come alla Juventus non ci fossero soldatini, bensì soltanto “professionisti seri ed impeccabili”: dunque, le parole adoperate dal mister bianconero, sono da intendersi, principalmente, come un elogio di quanto già affermato in precedenza dallo stesso Bonucci.

    Polemica Conte-Branca per le parole di Cassano | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Dopo l’intervento di Antonio Conte, però, non si è fatta attendere la risposta del direttore dell’area tecnica interista Marco Branca che, con tono ironico, ringrazia l’allenatore della Juventus per “averci lasciato certi tipi di giocatori” ed esprimendo, poi, il suo giudizio sulla decisione del tecnico bianconero di intervenire direttamente nel merito della questione che, secondo il direttore tecnico interista, “era già stata risolta fra calciatori senza la necessità dell’intervento di persone che ricoprono un ruolo di maggiore responsabilità”. Parole che, poi, non tralasciano una velata frecciatina allo stesso mister salentino ed alla sua squalifica, sottolineando “l’attuale posizione in cui si trova” e precisando di non voler ulteriormente continuare la polemica.

    Per il momento, dunque, pare esservi una tregua: fin quando durerà?

  • La Juve non ci sta, Alessio attacca l’Inter: impari a vincere

    La Juve non ci sta, Alessio attacca l’Inter: impari a vincere

    Alla vigilia del match di Champions League contro il Nordsjaelland che può essere decisivo per il futuro cammino della Juventus verso la qualificazione agli ottavi, Juventus-Inter è ancora di attualità trovando ampio spazio fra gli argomenti toccati  nella conferenza stampa pomeridiana “imposta” dall’Uefa, che ha interrotto il silenzio pre-partita delle ultime due vigilie di campionato, ed in cui mister Angelo Alessio attacca l’Inter rispondendo a tono ai veleni dei giorni scorsi.

    Contrariamente ai toni pacati e poco incisivi solitamente adoperati, il vice di mister Conte sceglie di non nascondersi dietro le parole e commenta in maniera molto critica le accese polemiche montate in casa Inter sull’arbitraggio di Tagliavento, facendo riferimento soprattutto al gol in fuorigioco concesso a pochi secondi dall’inizio del match, ed alla mancata espulsione di Lichtsteiner. In tal senso, Alessio rispolvera una frase adoperata qualche tempo fa da John Elkann, che affermava ironicamente come l’Inter non fosse ancora abituata a vincere, e decide di riproporla affermando che “bisogna saper vincere, senza parlare di arbitri”, specificando ulteriormente il concetto con un esempio che si riferisce ad Inter-Juventus dello scorso campionato, quando a Claudio Marchisio venne negato un vistoso calcio di rigore per fallo di Castellazzi, precisando che – in quell’occasione – la Juventus scelse la strada della “non polemica”  senza ritenere che quella decisione fosse “voluta” ed evitando, così, facili illazioni circa la malafede dei direttori di gara.

    Angelo Alessio attacca l’Inter in conferenza stampa | © JONATHAN NACKSTRAND/AFP/Getty Images

    Secondo Angelo Alessio, dunque, è necessario evitare la gogna mediatica per la classe arbitrale in occasione di errori, più o meno gravi, perchè soltanto evitando di “pensar male” e lasciando lavorare gli arbitri in serenità sarà possibile trarne beneficio. Anche Leonardo Bonucci, presente in conferenza stampa, si aggrega all’opinione espressa da mister Alessio e sottolinea l’importanza di evitare le facili polemiche, in particolar modo da parte di una società come la Juventus che – a suo avviso – ha saputo distinguersi negli ultimi difficili anni, “in cui è stata messa all’angolo senza vere e proprie colpe”, ricorrendo al proprio stile, senza cadere nella trappola di sterili ed inutili polemiche che non permettono di godere del bello di questo sport.

     

    Chiuso il capitolo della difesa-attacco in merito alle questioni arbitrali, la conferenza stampa di Angelo Alessio ha, poi, fornito interessanti spunti inerenti le questioni prettamente di campo: secondo il vice di Conte, infatti, il principale errore nella prestazione bianconera di sabato scorso è stato l’eccessivo numero di passaggi sbagliati, oltre che la mancanza di concretezza sotto porta che ha impedito di realizzare, nei primi venti minuti, il possibile 3-0. Errori in fase offensiva che, soprattutto in Champions League, dovranno essere accuratamente evitati anche se, secondo Alessio, il problema-gol non è eccessivamente preoccupante perchè la squadra riesce a creare diverse occasioni.

    Tuttavia, si è avvertita la necessità di cambiare qualcosa negli interpreti in campo, anche alla luce del pesante forfait di Vucinic. Al contrario di quanto si poteva ipotizzare in precedenza, contro il Nordsjaelland il danese Niklas Bendtner  partirà dalla panchina, lasciando il posto da titolare ad Alessandro Matri – che era inutilizzato da tre partite – al fianco diuno fra Giovinco e Quagliarella”: Alessio non scende nei dettagli per spiegare tale decisione, limitandosi ad affermare che “Antonio sceglie i giocatori d’attacco di volta in volta, per questa partita ha pensato di fare giocare Matri”.  L’imperativo è, comunque, la vittoria: per sperare di proseguire l’avventura europea e per voltare pagina, archiviando in fretta la delusione ed i veleni di Juve-Inter.

  • La Juventus si veste da Halloween “Continuiamo a fare paura!”

    La Juventus si veste da Halloween “Continuiamo a fare paura!”

    Fantastica iniziativa quella della Juventus che per l’occasione decide di vestirsi in maschera cogliendo al balzo l’arrivo di Halloween e ripetendo quanto fatto lo scorso anno quasi fosse diventato un atto scaramantico: sul sito ufficiale della squadra è apparsa nella giornata di lunedì una fotogallery chiamata “Happy Halloween II” che racchiude i giocatori in versione horror: il titolo non poteva essere più azzeccato e, per farsi ancora più nemici il tutto è racchiuso nella scritta “Una Juventus mostruosa… Continuiamo a far paura!”.

    Si parte con in copertina proprio il meno atteso: un Antonio Conte vestito da “Conte Dracula”, con tanto di canini affilati e mantello. Si passa poi ad Andrea Pirlo quasi irriconoscibile nelle vesta di Joker; Gianluigi Buffon è uno dei più azzeccati nei panni di Freddy Krueger con cappello in testa, guanto di rasoi in una mano e pallone ben saldo nell’altra. Nicklas Bendtner per l’occasione diventa Frankenstein mentre Arturo Vidal è imprigionato in una barella in versione Hannibal Lecter. Kwadwo Asamoah ricopre il ruolo di Blade, Claudio Marchisio quello di Jonathan Kramer, pazzoide protagonista di Saw, Leonardo Bonucci quello di Jason e Paul Pogba quello del mito di guerre stellari Darth Maul. Si arriva poi a Lucio, inserito nella gallery horror come Terminator, Stephan Lichtsteiner ne “La Mummia”, Sebastian Giovinco nei panni di Hellraiser ed infine Mirko Vucinic perfettamente inserito nel corpo di Benjamin Barker, diabolico parrucchiere di Fleet Street.

    Un modo simpatico per far capire che in ogni caso la squadra che comanda in questo campionato è ancora quella di Torino, nonostante tutto e tutti e soprattutto per scacciare ogni tipo di polemica che in questi giorni si era alzata nei confronti della Juventus. Tutto pronto dunque in casa bianconera che proprio questa sera, affronterà il Bologna per la decima giornata di andata della nuova stagione sperando che l’aver riproposto la gallery horror possa portargli fortuna anche sul campo.

    LA GALLERY COMPLETA:

  • Sciopero tifosi Juventus, popolo bianconero contro il caro biglietti

    Sciopero tifosi Juventus, popolo bianconero contro il caro biglietti

    Sciopero tifosi Juventus. Chi ha visto la partita in televisione, si sarà accorto che lo Juventus Stadium non registrava il tutto esaurito, cosa insolita per il nuovo impianto bianconero, soprattutto visto che si trattava dell’esordio in Champions League in questo stadio. La colpa va attribuita soprattutto al caro biglietti imposto dalla società di corso Galileo Ferraris. Un tagliando per la curva costava 40 euro, cifra ritenuta alta dal pubblico bianconero. Per questo motivo, per tutto il match Juventus-Shakthar c’è stato un clima abbastanza particolare, nessun coro e poco incitamento per la squadra che abituata al calore della curva juventina ha risentito di questa situazione, giocando una partita ampiamente al di sotto delle proprie capacità, il merito va dato anche agli ucraini, unica formazione in grado di proporre il proprio gioco a Torino.

    Un vero e proprio passo indietro per lo Juventus Stadium, che non ha raggiunto le 30mila persone presenti all’interno dell’impianto. La dirigenza bianconera, soprattutto Agnelli e Marotta, minimizzano la situazione, dando la colpa al fatto che il tifoso medio juventino abita fuori Torino e che per la partita del martedì o del mercoledì è più complicato spostarsi per motivi lavorativi, inoltre il presidente del club non accetta la lamentela contro il caro biglietti, visto che la cifra non rappresentava un ostacolo insormontabile.

    In secondo piano, spazi liberi nello Juventus Stadium © Olivier Morin/GettyImages

    Una soluzione poteva essere un mini abbonamento (come fatto dal Milan) per le tre partite casalinghe della Champions League, in modo tale da abbassare il prezzo unitario del biglietto, come avviene normalmente per il campionato, ma Juventus per quest’anno ha preferito non usare questo metodo, sperando comunque di riempire lo stadio, cosa che non è avvenuta.

    Che ci fossero difficoltà nella vendita dei biglietti era stato constatato nel primo pomeriggio di ieri, quando un preoccupato Chiellini, tramite Twitter, invitava il popolo bianconero ad acquistare il tagliando, ammettendo quasi con stupore che c’erano a disposizione ancora parecchi posti liberi come poi si è potuto osservare durante la partita.

    Lo stesso difensore bianconero, insieme al collega di reparto e autore del pareggio, Leonardo Bonucci, nel dopo partita hanno ammesso di aver giocato in un clima surreale, con lo stadio che si presentava diversamente rispetto alle partite di campionato e con lo sciopero dei tifosi che ha aumentato le difficoltà della squadra nel caricarsi durante il pre partita e durante la stessa.

    Secondo i bene informati, lo sciopero continuerà anche nelle prossime partite, ma a rimetterci saranno solo i giocatori, che non sentiranno più il sostegno del pubblico durante le partite casalinghe, annullando così il famoso “dodicesimo uomo in campo” tanto esaltato dai calciatori della Juventus.

  • Juventus, brutto pari nel silenzio. Lo Shakhtar sfiora il colpaccio

    Juventus, brutto pari nel silenzio. Lo Shakhtar sfiora il colpaccio

    La maledizione del martedì. Ad una settimana di distanza dall’opaca prestazione contro la Fiorentina, la Juventus si ripete contro lo Shakhtar Donetsk. Anche stavolta finisce in parità, 1-1 per l’esattezza, ma anche in questo frangente i bianconeri devono dire grazie alla traversa, quella colpita da Willian che a tempo scaduto grazie Buffon da distanza ravvicinata. Ma è solo una delle tante occasioni sprecate dagli ucraini che sono stati veramente ad un passo dal violare lo Juventus Stadium (rimasto in un silenzio surreale per via dello sciopero del tifo causato dai prezzi troppo alti dei biglietti, causa questa che motiva il mancato pienone), colpendo anche un palo e mandando diversi tiri di poco a lato.

    Bianconeri in balia degli avversari per buona parte del match e anche quando hanno preso in mano le redini dell’incontro, ovvero ad inizio ripresa, hanno sofferto tremendamente le ripartenze avversaria. E se i giocatori di Lucescu avessero avuto un po’ di freddezza in più sotto porta, per i bianconeri le cose si sarebbero messe veramente male. Con questo pareggio la Juventus stabilisce poi un record a livello continentale: sono ben otto i pareggi di fila ottenuti dai bianconeri tra quelli conseguiti in Europa League due stagioni fa e i due di questa Champions.

    Lo Shakhtar invece interrompe una lunga striscia di vittorie consecutive, ben 25 tra campionato, coppa ucraina e Champions. Un passo indietro per la squadra di Carrera rispetto alla gara di Londra e anche due rispetto a quella di sabato contro la Roma. I gol che fissano il pareggio, tra l’altro, arrivano a stretto giro l’uno dall’altro, ovvero a metà primo tempo quando Alex Texeira porta avanti il team ucraino e Bonucci fa subito 1-1. Ma alla vigilia lo avevano detto tutti, in primis Chiellini e Carrera: “Lo Shakhtar non è un avversario da sottovalutare”.

    Leonardo Bonucci © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Proprio per questo l’allenatore bianconero ha messo in campo i cosiddetti “titolarissimi”, con Matri preferito in avanti a Giovinco e Quagliarella. Ma si capisce sin dall’avvio che per la formazione torinese non sarà una serata semplice. I quattro uomini offensivi di Lucescu, ovvero Willian, Alex Texeira, Luiz Adriano e Mkhitaryan sono piuttosto sguscianti e la difesa bianconera fa fatica a contenerli. Inoltre fanno girare palla piuttosto velocemente e già dopo pochi minuti vanno vicini al vantaggio proprio con Mkhitaryan il quale da due passi spara alto. Pochi istanti dopo gli ucraini reclamano un rigore per un fallo di Lichtsteiner su Willian ma il gol è nell’aria e arriva al 23’ al termine di una bella azione conclusa nel migliore dei modi da Alex Teixeira che di potenza supera Buffon. La reazione juventina però è veemente tanto che poco dopo su angolo di Pirlo è Bonucci con un gran destro a segnare. Ma nonostante il pareggio la Juve dimostra tante lacune: sugli esterni non si sfonda, in particolar modo dal lato di Lichtsteiner, in mezzo al campo Vidal è spento mentre in avanti Vucinic e Matri non pungono.

    Prima della fine ancora Bonucci, e sempre su calcio d’angolo, manca di un soffio il vantaggio. Nella ripresa i ragazzi di Carrera scendono in campo con un altro piglio, ma è sempre la formazione ucraina ad essere ficcante di rimessa. Vucinc lascia spazio e Giovinco e proprio quest’ultimo comincia a combinare qualcosa di buono, in particolare quando serve un ottimo pallone a Matri che però sbaglia la conclusione a porta quasi vuota.

    Poco dopo lo stesso Matri lascerà spazio a Quagliarella. Lo Shakhtar però è solo apparentemente in letargo visto che si fa pericolosissimo con una punizione di Srna ben respinta da Buffon, con un tiro di Mkhitaryan che va di poco a lato e due legni colpiti da Willian, in particolare la traversa che al 93’ salva i bianconeri. Ma il cammino adesso è decisamente in salita.

    Le pagelle di Juventus-Shakhtar Donetsk:
    Bonucci 6,5: Segna il gol del pareggio, sfiora anche il 2-1 subito dopo. In una serata in cui è sotto pressione per via della fase difensiva trova il jolly.
    Vidal 5: Incappa in una serata decisamente negativa. Combina poco in mezzo al campo, soffrendo la dinamicità ucraina.
    Vucinic 5: Combina veramente poco o nulla in avanti. In Champions è ancora più palese la sua discontinuità
    Willian 7: E’ una spina nel fianco costante per la Juventus. Solo i legni gli negano la gioia di un gol che sarebbe stato meritato.
    Alex Teixeira 7: E’ lui a sbloccare il punteggio. Dimostra grande velocità e rapidità nei movimenti.
    Mkhitaryan 6,5: Dopo la clamorosa chance fallita in avvio si rialza e gioca una buona gara, specie in copertura.

    Il tabellino di Juventus-Shakhtar Donetsk:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6,5; Barzagli 6, Bonucci 6,5, Chiellini 6; Lichtsteiner 5,5, Vidal 5 (39′ st Pogba sv), Pirlo 6, Marchisio 6,5, Asamoah 5,5; Matri 5 (20′ st Quagliarella 5,5), Vucinic 5 (13′ st Giovinco 6). In panchina: Storari, Lucio, Caceres, Giaccherini. Allenatore: Carrera 6.
    SHAKTHAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov 6; Srna 6, Kucher 6,5, Rakitskiy 6, Rat 6; Hubschman 6,5, Fernandinho 5,5; Alex Texeira 6,5 (38′ st Ilsinho sv), Mkhitaryan 6,5, Willian 7; Luiz Adriano 6,5. In panchina: Kanibolotskiy, Shevchuk, Stepanenko, Kobin, Eduardo, Gai. Allenatore: Lucescu 7

    Le immagini di Juventus-Shakhtar Donetsk:
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  • Juventus-Roma, le formazioni. Niente riposo per Pirlo, Osvaldo scalza Destro

    Juventus-Roma, le formazioni. Niente riposo per Pirlo, Osvaldo scalza Destro

    Il giorno più atteso dai tifosi della Juventus è arrivato. Quello in cui Zdenek Zeman con la sua Roma farà visita allo stadio dei bianconeri. Bordate di fischi accompagneranno l’allenatore boemo per una sfida che ormai da anni non si vedeva causa la mancanza dalla Serie A del trainer giallorosso. Una gara presumibilmente speciale anche per lui, nemico storico della Juventus da ormai quindici anni. Non ci sarà però il rischio di incroci pericolosi con Antonio Conte, uno dei suoi più acerrimi nemici, che come al solito siederà in tribuna.

    Una sfida dalle mille sfaccettature extracalcistiche dunque ma sul campo sarà grande sfida. La Juventus vuole portare a 45 il numero di gare utili consecutive e soprattutto vuole vincere per mantenere quella vetta della classifica al momento condivisa con il Napoli. Dall’altro lato c’è una Roma che se in casa sinora ha ampiamente deluso, in trasferta ha ben figurato, almeno a Milano contro l’Inter, visto che a Cagliari il successo è arrivato a tavolino. Massimo Carrera, il quale non si è presentato alla conferenza stampa della vigilia con l’obiettivo, comunque non riuscito, di stemperare i toni di una sfida di per sé infuocata, dovrà rinunciare al solito Pepe, ormai fuori da parecchio tempo per infortunio.

    Al rientro invece Padoin che tuttavia si accomoderà in panchina. Ancora però l’allenatore bianconero sembra non aver sciolto tutti i dubbi. O meglio sembra averne uno per reparto, anche se quello che probabilmente si porterà sino alla fine concerne Bonucci, che già a Firenze ha giocato con un problema muscolare. Se non ce la dovesse fare pronto al suo posto Marrone. Sull’esterno di destra invece Isla sembra in vantaggio su Lichtsteiner anche se dovrà cercare di dimostrare tutte le proprie qualità visto che nelle due presenze sino ad ora maturate ha tutt’altro che entusiasmato. In avanti invece il partner di Vucinic dovrebbe essere Quagliarella che grazie ai gol con Chelsea e Chievo sembra per il momento aver superato la concorrenza di Giovinco, Matri e Bendtner. Regolarmente in campo Pirlo, per il quale si era parlato di un avvicendamento con Pogba.

    Pablo Daniel Osvaldo © Mike Stobe/Getty Images

    Davanti a Buffon dunque classica difesa formata da Barzagli, Bonucci e Chiellini. In mezzo al campo il trio formato da Vidal, Pirlo e Marchisio con Isla e Asamoah esterni. In avanti Quagliarella e Vucinic. Dall’altro lato Zeman finalmente recupera Osvaldo, il quale dovrebbe soffiare il posto a Destro, ma anche De Rossi sembra essere al top. Nulla da fare per Pjanic e Bradley che cosi si sommano nella lista degli indisponibili a Dodò, Lobont e Guberti. In difesa invece Taddei sembra in netto vantaggio su Piris.

    Nell’arrembante 4-3-3 Zeman, davanti al riconfermato, nonostante la papera con la Samp, Stekelenburg, schiererà una retroguardia composta da Burdisso e Castan centrali con Taddei e Balzaretti laterali. In mezzo al campo il trio composto da Tatchtsidis, Florenzi e De Rossi mentre in avanti agiranno Lamela, Osvaldo e Totti.

    Le probabili formazioni di Juventus-Roma:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Isla, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah;Quagliarella, Vucinic. In panchina: Storari, Lucio, Marrone, Caceres, Lichtsteiner, De Ceglie, Pogba, Giaccherini, Padoin, Bendtner, Giovinco, Matri. Allenatore: Carrera
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg; Taddei, Burdisso, Castan, Balzaretti; Tachtsidis, Florenzi, De Rossi; Lamela, Osvaldo, Totti. In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Romagnoli, Piris, Perrotta, Marquinhos, Marquinho, Lopez, Destro. Allenatore: Zeman

  • La Fiorentina sbatte sul muro bianconero. Al Franchi finisce a reti bianche

    La Fiorentina sbatte sul muro bianconero. Al Franchi finisce a reti bianche

    Dopo quattro successi di fila si interrompe la marcia imperiosa della Juventus. Merito della Fiorentina che al Franchi blocca i bianconeri sul nulla di fatto giocando una gara generosa grazie anche alla costante spinta del pubblico. Va bene cosi alla formazione di Carrera, giunta a quota 44 risultati utili consecutivi in campionato, che se l’è vista brutta in un paio di circostanze. Una serata certamente non da Juventus ma con tutti questi impegni a distanza ravvicinata un calo sembra essere fisiologico.

    Ma ciò non può e non deve sminuire la gara di una squadra, quella viola, che ha tenuto in mano il pallino del gioco per ampi tratti del match, colpendo anche una traversa con Jovetic e sprecando una ghiotta occasione con Ljajic. Alla fine l’amaro in bocca resta solo ai padroni di casa che pregustavano di fermare la striscia di risultati utili della Juventus che dal canto suo, uscendo indenne anche da questo match nel quale non ha brillato, si dimostra formazione molto solida anche nelle difficoltà. Certo è che da qui in avanti gli impegni aumenteranno e bisognerà ritrovare in fretta quella lucidità smarrita al Franchi.

    Se la Fiorentina scende in campo con l’undici atteso alla vigilia, qualche sorpresa nella Juventus c’è: mancano infatti Marchisio e Vucinic e al loro posto ecco Giaccherini e Giovinco. Rientrano anche Barzagli e Pirlo, assenti contro il Chievo. La Fiorentina comincia molto meglio e pian piano prende in mano la gara grazie anche alla differenza di rendimento tra i centrocampisti delle due compagini. Da una parte Pirlo è ancora una volta in serata no ma nemmeno Vidal e Giaccherini entusiasmano, dall’altra invece Pizarro, Borja Valero e Romulo prendono il sopravvento senza contare che Pasqual e Cuadrado sulle corsie laterali sono dei moti perpetui.

    Ljajic calcia a lato © Claudio Villa/Getty Images

    Sul finire di tempo arrivano i brividi per i bianconeri: prima con una traversa colpita di testa da Jovetic sugli sviluppi di una punizione di Ljajic e poi con quest’ultimo che si presenta davanti a Buffon ma calcia incredibilmente fuori. Poco o nulla la Juventus in avanti invece: per Viviano una serata tutto sommato tranquilla.

    Nel secondo tempo ci si attende un calo dei viola dopo i ritmi forsennati dei primi 45’ ma così non è. La formazione di Montella attacca sin dall’inizio e Carrera cerca di invertire la rotta giocandosi le carte Vucinic e Marchisio. Ma nemmeno questi ultimi due riescono a dare la scossa. E’ la squadra di casa a provarci di più, specie da fuori con Roncaglia, Jovetic, Cuadrado e con un colpo di testa di Pasqual, ma la mira è per tutti un difetto. Finisce con uno 0-0 che alla Fiorentina sembra stare un po’ stretto.

    LE PAGELLE DI FIORENTINA-JUVENTUS:
    Cuadrado 6,5: Una spina nel fianco per la difesa bianconera. Sempre ficcante dimostra di saperci fare anche con la palla al piede.
    Pasqual 7: Sempre dinamico, in particolar modo nella ripresa quando gli altri un po’ calano. Sforna cross a ripetizione e in una circostanza si mette in proprio con la palla che finisce di poco a lato.
    Pizarro 6,5: Tanta sostanza in mezzo al campo. Dimostra tutte le sue qualità ed è grazie alla conquista della sua zona di campo che la Fiorentina si dimostra superiore ai bianconeri.
    Bonucci 6,5: In dubbio sino all’ingresso in campo stringe i denti e disputa un’ottima gara, nonostante tra quelli dietro sia l’unico sin qui che non ha mai rifiatato.
    Asamoah 7: Altra gara super per lui onnipresente in copertura contro una Fiorentina arrembante.
    Pirlo 5,5: A fasi alterne sembra essere incappato in un momento no. Probabilmente non si tratta di questioni fisiche visto che col Chievo aveva riposato.

    IL TABELLINO DI FIORENTINA-JUVENTUS:
    FIORENTINA (3-5-2): Viviano 6; Roncaglia 6,5, Rodriguez 6, Tomovic 6,5; Cuadrado 6,5, Romulo 6,5 (46′ st Migliaccio sv), Pizarro 6,5, Borja Valero 6,5, Pasqual 7; Ljajic 6 (30′ st Fernandez sv), Jovetic 6 (42′ st Toni sv). In panchina: Neto, Lupatelli, Hegazy, Camporese, Savic, Cassani, Llama, Olivera, Seferovic. Allenatore: Montella 6,5
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6,5, Barzagli 6, Bonucci 6,5, Chiellini 6, Lichtsteiner 5,5, Vidal 5,5, Pirlo 5,5 (23′ st Pogba 6), Giaccherini 5,5 (29′ st Marchisio sv), Asamoah 7, Giovinco 5,5, Quagliarella 5 (13′ st Vucinic 5).In panchina: Storari, Rubinho, Caceres, Lucio, Isla, De Ceglie, Marrone, Bendtner, Matri. Allenatore: Carrera 5,5

    Le immagini di Fiorentina-Juventus:
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  • Quagliarella e la Juve sono inarrestabili, affondato anche il Chievo

    Quagliarella e la Juve sono inarrestabili, affondato anche il Chievo

    Ancora Fabio Quagliarella. Dopo il preziosissimo gol di Stamford Bridge l’attaccante napoletano si ripete contro il Chievo Verona e permette alla Juventus, nonostante il turnover e un grande Sorrentino, di conquistare la quarta vittoria su quattro gare in campionato e di raggiungere una striscia di 43 risultati utili consecutivi in campionato. Un momento d’oro dunque per l’estroso attaccante che in estate sembrava più volte al passo d’addio e che invece, con il resto del reparto in vistoso affanno in termini realizzativi, si sta dimostrando decisivo.

    Un successo indubbiamente meritato per la formazione di Carrera, rimasta con i piedi per terra dopo la bella partita di Londra, contro un Chievo troppo brutto e rinunciatario, lontano parente di quella squadra che da tre anni era imbattuto contro i bianconeri. Non c’è stata storia con i piemontesi che sin da inizio gara si sino riversati nella metà campo avversaria ma per un’ora un grande Sorrentino ha bloccato ogni tentativo di realizzazione. Dopo i due gol pura accademia e spazio anche all’ultimo arrivato Bendtner che ha avuto cosi modo di saggiare la Serie A.

    Ma non è stato il solo ad aver debuttato, in maglia bianconera, in campionato. Lo ha fatto anche Lucio, autore di una bella prova in difesa. Spesso il difensore brasiliano si è avventurato palla al piede nella metà campo avversaria dimostrando grande personalità. Gara in crescita invece per Pogba, limitatosi alle cose semplici ma molto ordinato. Male invece Isla, in ritardo non solo di condizione ma anche di integrazione nei meccanismi della squadra. Poca roba invece il Chievo che Sorrentino a parte non ha entusiasmato. Specie davanti dove Pellissier non si è mai visto.

    Ma andiamo alla gara. Nessuna sorpresa nella Juventus che presenta quel parziale turnover della vigilia. Fuori dunque Barzagli, Lichtsteiner, Pirlo e Giovinco. Dall’altro lato Di Carlo lascia fuori Di Michele per dare spazio a Thereau. L’avvio della Juventus è tambureggiante, tanto da costringere il Chievo a stringere le maglie della difesa. Le stesse prova ad aprirle Quagliarella con un bel diagonale, ma in quel preciso momento comincia lo show di Sorrentino che di li a poco si ripeterà in sequenza su Giaccherini e un Asamoah tornato quello che tutti conoscevano dopo l’opaca prova di Stamford Bridge. Buffon invece si gusta la partita da spettatore non pagante.

    L’esultanza della Juventus © Marco Luzzani/Getty Images

    Bianconeri che comunque sembrano in parte soffrire dell’assenza di Pirlo: capita spesso infatti di vedere i difensori uscire palla al piede o lanciare lungo visto che Pogba, almeno nella prima frazione, sembra non andare oltre al compitino assegnatoli e Isla sulla destra è pressoché impalpabile. Nella ripresa dopo pochi minuti i bianconeri sostituiscono Vidal con uno spento Isla e il neo entrato occupa l’insolita posizione di esterno destro. Si alza ancora il baricentro e si cinge maggiormente d’assedio un Chievo che si difende con le unghie e con i denti. E quando la difesa ospite si dimentica di Chiellini su un calcio d’angolo, ci pensa Sorrentino a chiudere la saracinesca con un intervento sontuoso.

    Ma sul susseguente corner la mezza rovesciata di Quagliarella non lascia scampo nemmeno allo spider clivense che deve raccogliere la palla in fondo al sacco. E’ il game over per il Chievo che perde cosi la chance di portarsi a casa lo 0-0 ed in più non sembra in grado di poter creare delle situazioni ideali per tentare di concludere a rete una volta. Figuriamoci due visto che di li a poco è ancora Quagliarella show: stavolta il numero 27 salta Dainelli e insacca in rete facendo calare il sipario sul match. Trovano spazio per uno spezzone di gara Lichtsteiner e Bendtner ma solo per far rifiatare i compagni. La Juventus è un rullo compressore. La Fiorentina è avvisata.

    LE PAGELLE DI JUVENTUS-CHIEVO VERONA
    LUCIO 6,5: Era all’esordio in campionato con la Juve e nonostante lo scetticismo dei tifosi ha disputato una grande prova, non tanto in fase difensiva visto che il Chievo da quelle parti non si è visto, ma per la volontà messa in fase di spinta.
    GIACCHERINI 6,5: Dove lo metti lui gioca, e lo fa bene. Stavolta Carrera lo mette in mezzo e non solo si danna l’anima per recuperare palloni ma più volte tenta la conclusione. E in una di queste solo super Sorrentino gli nega la gioia del gol.
    ASAMOAH 7: Era chiamato a riscattarsi dopo la brutta gara con il Chelsea. Sarà che stavolta non ha Ivanovic davanti ma punta l’uomo e lo salta che è una bellezza. E’ lui a servire l’assist per il 2-0.
    QUAGLIARELLA 8: E’ decisamente il suo momento. Altri due gol e soprattutto una grinta e una volontà che lo hanno fatto ritornare alla ribalta dopo un periodo di difficoltà. E pensare che in estate doveva essere merce di scambio. Che sia lui il top player offensivo della Juventus?
    SORRENTINO 7,5: Per un’ora o poco più è insuperabile. Le prende veramente tutte, ma la più bella parata è quella su Chiellini da distanza ravvicinatissima. Il suo muro però crolla quando Quagliarella lo infila per la prima volta: ma anche lì è andato vicinissimo al miracolo.
    VACEK 6,5: Tra i pochi a salvarsi nel Chievo. Dimostra grande personalità e lotta veramente tanto in mezzo al campo a differenza di qualche suo compagno apparso spento.

    IL TABELLINO DI JUVENTUS-CHIEVO VERONA:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon sv; Lucio 6,5, Bonucci 6,5, Chiellini 6,5; Isla 5 (7′ st Vidal 6,5), Marchisio 6 (28′ st Lichtsteiner sv), Pogba 6, Giaccherini 6,5, Asamoah 7; Vucinic 6, Quagliarella 8 (35′ st Bendtner sv). In panchina: Storari, Rubinho, Barzagli, Caceres, Marrone, De Ceglie, Pirlo, Matri, Giovinco. Allenatore: Carrera 7
    CHIEVO VERONA (4-3-2-1): Sorrentino 7,5; Frey 5,5, Dainelli 6 (28′ st Sardo sv), Cesar 6, Jokic 6; Vacek 6,5, Hetemaj 5, L. Rigoni 5 (17′ st Cruzado 5); M.Rigoni 5,5, Thereau 5 (25′ st Moscardelli 5,5); Pellissier 5. In panchina: Puggioni, Andreolli, Viotti, Cofie, Papp, Guana, Samassa, Stoian, Di Michele Allenatore: Di Carlo 5

    VIDEO JUVENTUS-CHIEVO 2-0

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  • Chelsea-Juventus, le pagelle. Vidal mostruoso, serata no per Pirlo

    Chelsea-Juventus, le pagelle. Vidal mostruoso, serata no per Pirlo

    Ecco i giudizi relativi a Chelsea-Juventus. Tra i bianconeri in grade evidenza, oltre ai marcatori Vidal e Quagliarella, anche Chiellini. Male invece Pirlo e Asamoah. Dall’altro lato grandi prove per Oscar e Ivanovic mentre sono apparsi in ombra sia Torres che Lampard.

    PAGELLE JUVENTUS:
    Buffon 6,5: E’ attentissimo, compie qualche buon intervento e non si fa mai sorprendere. Infonde grande sicurezza all’intero reparto difensivo, per non dire a tutta la squadra. Sui gol non può fare veramente nulla.

    Barzagli 6,5: Non concede spazio a Torres e Mata, chiudendo con grande mestiere ogni varco. Quando non ci arriva con la velocità infatti usa l’esperienza. Lì dietro sembra davvero indispensabile.

    Bonucci 6: Lì dietro è il meno positivo. Lasciando da parte la deviazione sul primo gol di Oscar sembra non riuscire ad azzeccare mai un lancio quando si trova ad impostare. In chiusura, a volte con un pizzico di fortuna, riesce però a fare il suo.

    Chiellini 7: Instaura una lotta aerea con Torres ma si sbatte da una parte all’altra della difesa uscendo anche per raddoppiare la marcatura sulla sinistra quando Asamoah va in difficoltà. Giganteggia nel reparto arretrato.

    Lichtsteiner 6,5: Cole è avversario tosto ma ha il merito prima di contenerlo e poi di puntarlo e superarlo. Diverse volte infatti si trova nei pressi dell’area di rigore avversaria. Cala nella ripresa, ma ci sta. Dal 32′ st Isla sv: Troppo poco in campo per esprimere un giudizio.

    Arturo Vidal © Clive Rose/Getty Images

    Vidal 7,5: Mostruoso. Manca lui dal campo e la Juventus subisce il gol. Rientra zoppicando ma trova la forza di fare il gol e rimanere in campo per tutti i 90’ A centrocampo è un moto perpetuo, ruba palloni su palloni e trasmette grande grinta ai compagni.

    Pirlo 5: Uno dei peggiori Pirlo versione bianconera. Non ne azzecca una perdendo diversi palloni, alcuni dei quali pericolosi. Ma una giornata storta ci può stare. Certo, se anche lui si sarebbe espresso al top per il Chelsea sarebbero stati dolori.

    Marchisio 7: Se sotto porta si dimostra per l’ennesima volta titubante, nelle vesti di assist man è implacabile. Prima appoggia a Vidal la palla del 2-1, poi vede in profondità Quagliarella per il 2-2. Una gara molto positiva.

    Asamoah 5,5: Riesce a sfondare davvero con il contagocce sulla sinistra. O per meglio dire lo fa solo nel finale, anche se sulla sua corsia trova un grande Ivanovic. Forse tradito dall’emozione si esprime sotto la sufficienza.

    Vucinic 5,5: Si danna l’anima avanti e indietro ma la porta sembra non vederla mai. Ha una sola chance, nel primo tempo, ma la spreca malamente. C’è da dire che i difensori del Chelsea lo circondano e non gli danno scampo. Dal 40′ st Matri sv: entra a risultato acquisito.

    Giovinco 5: Si dimena in mezzo alla difesa del Chelsea che lo sovrasta in lungo e in largo. Poteva essere una gara importante per lui, ma ancora una volta non convince. Dal 29′ st Quagliarella 7: Era finito nel dimenticatoio. Ma Carrera lo ripesca e lui ripaga con un gol e un incrocio. Una serata magica per il giocatore napoletano che complice il momentaccio di Giovinco potrebbe ritagliarsi grande spazio.

    Carrera 7: Azzecca il cambio decisivo e incita la squadra anche quando è sotto di due gol. Esordio europeo da incorniciare per lui.

    PAGELLE CHELSEA
    Ivanovic 7: Sempre preciso, riesce ad arginare con grande facilità Asamoah. Si sgancia e prova anche il tiro in una circostanza, ma Buffon gli nega la grande gioia.

    Lampard 5,5: Dovrebbe fare la differenza in mezzo al campo ma invece appare piuttosto opaca la sua prova.

    Oscar 8: Scende in campo quasi a sorpresa ma dopo il primo gol fortunoso si ripete con una rete veramente da incorniciare. Un’arma in più per Di Matteo.

    Torres 5: Nulla da eccepire sull’impegno, ma gira praticamente a vuoto. Qualche pallone lo prende ma verso Buffon mai una conclusione.

    Di Matteo 6: Azzecca la mossa di Oscar titolare ma nella ripresa sbaglia ad arretrare cosi tanto il baricentro consentendo alla Juventus di venir fuori.

    Gli altri: Cech 6; Ivanovic 7, David Luiz 6, Terry 5,5, Cole 6; Mikel 6, Lampard 5,5; Ramires 5,5 (24′ st Bertrand 5,5), Oscar 8 (29′ st Mata 6), Hazard 6,5; Torres 5.

    Chelsea-Juventus il commento della partita