Tag: Leo Messi

  • Psg-Barcellona: Ibrahimovic contro Messi

    Psg-Barcellona: Ibrahimovic contro Messi

    Psg-Barcellona potrebbe sembrare la sfida finale della Champions League. No. Si tratta solamente di una “banale” andata dei quarti di finale della coppa ambita da tutti i migliori club d’Europa. Davanti, per contendersi il passaggio alle semifinali, ci sono proprio due dei migliori club del momento. Da una pare troviamo il Barcellona degli extra terrestri, dei fenomeni spagnoli che hanno vinto tutto o quasi fra premi individuali e non. Dall’altra i riflettori saranno puntati sul Paris Saint-Germain dello sceicco Nasser Al-Khelaifi, capace di trasformare la formazione parigina in una vera e propria corazzata ricca di fenomeni più o meno conosciuti. Il match, che si giocherà questa sera al “Parco dei Principi” alle ore 20.45, vedrà di fronte anche due icone del calcio mondiale: Ibrahimovic contro Messi. Due giocatori completamente opposti l’uno dall’altro sia per quanto riguarda la tecnica in campo sia per quanto concerne l’aspetto caratteriale.

    Ibrahimovic colpo dello scorpione durante Brest-Psg | ©KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images
    Ibrahimovic colpo dello scorpione durante Brest-Psg | ©KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images

    I RICCONI – Il Psg è salito alla ribalta grazie ai costosi investimenti dello sceicco Al Khelaifi. Infatti prima di questa rivoluzione, i francesi erano un normalissimo club di media classifica con un mix di giocatori buoni ma di certo non fenomenali. In breve tempo è arrivata all’ombra della Tour Eiffel gente del calibro di Thiago Slva, Ibrahimovic (presi a fior di milioni dal Milan), Lavezzi, Verratti che è andata a integrarsi al nucleo esistente ovvero Pastore, Sirigu e Menez tanto per citare qualche nome. Ultimo acquisto: David Beckham. A guidare il tutto c’è Carlo Ancelotti, altra conoscenza del calcio nostrano. Nel campionato nazionale, il Psg non ha rivali e prosegue il suo cammino verso il probabile titolo ma in Europa la musica cambia. Per le squadre come il Paris Saint-Germain, non basta vincere il campionato per diventare una big, è necessario stupire nell’Europa che conta, magari vincendo anche lo stesso trofeo. Visti poi i prezzi dell’investimento, arrivare in finale non dovrebbe essere poi tanto difficile. Barcellona permettendo.

    TRADIZIONE CATALANA – Il Barcellona è quasi l’opposto del PSG. Se i francesi hanno puntato tutto sull’acquisto di giocatori dalla fama internazionale per riuscire a emergere dalla mediocrità, i catalani hanno scelto di puntare sui propri giovani per fondare un ciclo che in breve tempo si è rivelato vincente. Certo, anche i blaugrana hanno speso qualche soldo per rafforzarsi (vedi Sanchez e Fabregas per esempio) ma l’ossatura della squadra è composta da ragazzi sfornati dalla Masìa. Il modello Barça è particolare: non tutti possono integrarsi in un gioco simile tanto che campioni come Ibrahimovic sono stati inghiottiti dal sistema spagnolo. Nel Barcellona può esserci solo un campione e quel fenomeno si chiama Messi. Tutti gli altri devono giocare con e per lui, non sono permessi egoismi e individualità all’interno dello spogliatoio catalano eccezion fatta per la Pulce. Ecco che Ibra si è subito trovato male con questi sillogismi e, con la maglia del PSG sarà voglioso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa segnando almeno una rete al club che non lo ha saputo valorizzare a dovere. Da ricordare inoltre che sulla panchina del Barcellona torna Tito Vilanova dopo le cure ricevute in quel di New York.

    PROBABILI FORMAZIONI PSG-BARCELLONA (Ore 20.45)

    PSG(4-2-3-1): Sirigu; Maxwell, Thiago Silva, Alex, Van der Wiel; Matuidi, Verratti; Pastore, Lavezzi, Moura; Ibrahimovic. All. Ancelotti.

    BARCELLONA( 5-2-3): Valdes; Dani Alves, Piquè, Busquets, Mascherano, Jordi Alba; Xavi, Iniesta; Sanchez, Messi, Villa. All. Vilanova.

  • Remuntada, Messi si sblocca ma quel palo di Niang…

    Remuntada, Messi si sblocca ma quel palo di Niang…

    Il Barcellona asfalta il Milan e ribalta il risultato dell’andata. Risultato: i blaugrana sono qualificati ai quarti di finale di Champions League mentre il Diavolo dovrà seguire il resto della competizione da Milanello. Forse dopo il 2-0 del Milan all’andata in molti, forse troppi, pensavano che l’eliminazione del Barcellona fosse cosa scontata. Tutti i cicli finiscono, Barcellona in crisi, Messi non è decisivo con le squadre italiane. Concetti da aggiornare. Il tabellino del Camp Nou, alla fine dei novanta minuti di gioco, è impietoso così come la faccia di Adriano Galliani seduto in  tribuna a fianco del presidente del Barcellona Rossell. Un 4-0 pesante come un macigno che demolisce le certezze di un Milan  dominato alla perfezione da un collettivo, quello blaugrana, tornato a giocare come ai tempi d’oro di Pep Guardiola. I discorsi di Villanova, attraverso Skype e le varie tecnologie, da New York, hanno evidentemente rivitalizzato una squadra stanca e forse piena di così tante vittorie. Qualcuno deve aver ricordato ai catalani che non ci si deve accontentare e Messi deve aver detto qualcosa tipo “Non vi preoccupate che ci penso io”. Infatti così è stato.

    Leo Messi si sblocca con le italiane | ©JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images
    Leo Messi si sblocca con le italiane | ©JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images
    RE MESSI – Si sono spesi fiumi d’inchiostro per elogiare questo splendido giocatore e forse è davvero lui il migliore della storia. Lo dimostrano i due gol segnati al Milan che hanno permesso al Barcellona di qualificarsi ai quarti di Champions League. Il primo, dopo pochi mminuti dal fischio d’inizio, una gemma: pallone che transita dal destro al sinistro con una velocità mostruosa e tiro scagliato dove Abbiati non può far altro che guardare. Non c’è cosa migliore per fare una rimonta di andare in gol prestissimo. Nonostante questo la difesa del Barcellona regala una palla gol clamorosa al Milan che potrebbe pareggiare segnando un gol pesantissimo. Mascherano cicca il colpo di testa e Niang si ritrova a tu per tu con Valdes. Il tiro del francese è indirizzato sul palo opposto a quello del portiere blaugrana ma la conclusione termina sul palo. Occasione grandissima che avrebbe potuto scrivere un altro finale alla gara anche perchè il Milan non creerà più azioni degne di nota. Gol sbagliato, gol subito: prima legge non scritta del calcio. Come da copione, dopo il palo di Niang, ecco Messi che trafigge ancora una volta il povero Abbiati che in precedenza si era dimostrato superlativo nel salvare su Iniesta (anche con l’aiuto della traversa) e Xavi. Il bello è che la Pulce ha segnato entrambi i gol con una facilità pazzesca, con tutta la difesa del Milan schierata e con almeno quattro giocatori a ingabbiarlo. Demeriti del Milan? Solo in piccola parte. Dovessimo fare una percentuale, il 90% è merito del Barcellona e di Messi, il restante sono le colpe del Milan.

    RITMI ASFISSIANTI – Dopo il 2-0 maturato nel primo tempo la gara prosegue con il solito copione. Barcellona aggressivo, pressing asfissiante sui portatori di palla rossoneri che il più delle volte sono costretti a buttar via il pallone. In mezzo a questo c’è un Camp Nou gremito che ruggisce e spinge i blaugrana e li fomenta in ogni azione. Su un grande recupero di Mascherano arriva il terzo gol. Constant non riesce a chiudere un lancio filtrante e Villa insacca il terzo gol della serata, quello della qualificazione. Ora il Milan deve far qualcosa perchè adesso è il Diavolo che deve rincorrere l’avversario. Allegri inserisce nella mischia Robinho e Bojan. Qualche lieve miglioramento c’è soprattutto con il brasiliano che si ritrova sul piede la palla del possibile 3-1. Giocata di Bojan che mette in mezzo un bel traversone per Robinho. Il tentativo del carioca viene però murato, a distanza ravvicinata, da un grande recupero di Jordi Alba. Proprio il terzino spagnolo chiude i conti in contropiede in pieno recupero. Assist di Sanchez e gol facile facile di Jordi Alba. C’era poco da fare per il Milan. Questi sono marziani.

  • Remuntada o no? Ultimissime di Barcellona-Milan

    Remuntada o no? Ultimissime di Barcellona-Milan

    Milan-Barcellona terminò 2-0 a favore dei padroni di casa. Un risultato impensabile, fuori da ogni pronostico prima del fischio d’inizio. A San Siro, nella sfida d’andata, segnarono Boateng e Muntari, con il primo che partirà ancora una volta titolare nell’undici iniziale scelto da Max Allegri. Questo non vedrà sostanziali stravolgimenti rispetto alla scorsa gara contro i catalani eccezion fatta per Giampaolo Pazzini sostituito da uno fra Niang o Bojan. In porta il solito Abbiati, difesa con Zapata e Mexes centrali -il francese ha recuperato in tempo- e Abate e Constant sulle corsie. A centrocampo Montolivo con Ambrosini e Flamini. Davanti El Shaarawy e Boateng a dar man forte alla punta centrale. Allegri vuol scordarsi del 2-0 ed esige, giustamente, la massima concentrazione da parte di tutti. Non si può andare al Camp Nou e giocare una partita in difesa ma neppure rischiare di non usare la testa. Bisognerà quindi sfruttare il contropiede o infilarsi nei varchi che lasceranno aperti i blaugrana senza troppo sbilanciarsi perchè dall’altra parte c’è un certo Leo Messi. E non l’unico alieno. Comunque sia possiamo dire che al Milan andrebbero bene due risultati su tre: la vittoria e il pareggio. Potrebbe addirittura andar bene anche la sconfitta ma solo e soltanto se questa avverrà per 1-0 in favore del Barça o con due gol di scarto ma segnando una rete. Infatti, con il 2-0 per i catalani si andrà ai supplementari.  L’arbitro della gara sarà l’ungherese Kassai, vecchia conoscenza rossonera. Il direttore di gara in questione, recentemente, ha arbitrato Milan-Arsenal, gara degli ottavi di finale d’andata di Champions dell’anno scorso vinta per 4-0 dal Diavolo, e Italia-Spagna degli ultimi europei terminata 1-1.

    Il tifo del Camp Nou: sarà questo un ulteriore problema per il Milan | © David Ramos/Stringer / Getty Images
    Il tifo del Camp Nou: sarà questo un ulteriore problema per il Milan | © David Ramos/Stringer / Getty Images

    IL FUOCO SCOTTA – Il Barcellona è una squadra ostica. Vince quasi sempre e le poche volte in cui è sotto pressione tira fuori ogni stratagemma mediatico per riuscire a incutere timore sugli avversari. C’è un precedente: l’anno del triplete Mourinhano quando l’Inter eliminò proprio i catalani. In quell’occasione, come succede da giorni, i giocatori del Barcellona dichiararono frasi alquanto pesanti. Iniesta ha ha dichiarato di mettere la mano sul fuoco da quanto è sicuro di passare il turno, Piquè si è trasformato in veggente e ha addirittura tirato un pronostico: 3-0 per il Barcellona e tutti a casa. Dani Alves si è dimostrato impavido: a differenza del compagno Iniesta lui mette tutto il corpo sul fuoco. La Remuntada è la parola d’ordine, concetto che in casa Barcellona viene utilizzato soltanto nei momenti di sfiducia estrema.

    DERBY D’EUROPA – Il Camp Nou sarà gremito in ogni ordine di posto. Gran parte degli sportivi di tutto il globo guarderanno le gesta dei vari fenomeni impegnati nella maxi sfida. Nel Barcellona non ci dovrebbero essere assenze pesanti con Xavi che pare pronto dopo i problemi della scorsa settimana. In attacco, accanto all’insostituibile Messi, spazio a Pedro e a un revitalizzato Villa. Il resto è cosa nota: Xavi, Busquets, Iniesta, Alves, Piquè, Puyol, Jordi Alba e Valdes. In panchina ci sarà ancora Roura ma non sarà solo perchè da New York la sapienza di Villanova lo assisterà. Intanto il Barcellona benedice la tecnologia: non solo allenamenti seguiti dal mister di ruolo attraverso il computer ma anche un confronto con ogni singolo giocatore via Skype. Peccato che il mondo dell’ high tech non sia in grado di vincere le partite a tavolino. Il Milan vuol fare bene per la storia, il Barcellona anche. In ogni caso la cosa importante per tutti i tifosi rossoneri e per il calcio italiano è che il Diavolo spedisca i blaugrana all’inferno. Va bene anche passare con una sconfitta. D’altronde meglio tirare avanti che tirare le cuoia.

    PROBABILI FORMAZIONI BARCELLONA-MILAN (Ore 20.45)

    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Alves, Piquè, Puyol, Jordi Alba; Xavi, Busquets, Iniesta; Pedro, Messi, Villa. A disp. Pinto, Mascherano, Adriano, Alcantara, Fabregas, Sanchez, Tello. All. Roura.

    MILAN (4-3-3): Abbiati; Constant, Mexes, Zapata, Abate; Ambrosini, Montolivo, Flamini; El Shaarawy, Bojan, Boateng. A disp. Amelia, Yepes, Nocerino, Traorè, Robinho, Niang. All. Allegri.

    Arbitro: Kassai

  • Il Barcellona, il Milan e le italiane

    Il Barcellona, il Milan e le italiane

    E’ proprio il caso di dire che il Barcellona nelle competizioni europee ha incrociato il destino delle italiane un’infinità di volte. Infatti, considerando i confronti nella storia di Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe, Coppa UEFA, Supercoppa Europea e Coppa Latina, i blaugrana hanno affrontato le formazioni italiane in ben 27 occasioni, tra doppio confronti ad eliminazione diretta, nello stesso girone di qualificazione oppure addirittura in finale. Oltretutto i catalani vantano in tal proposito anche una maggiore quantità di successi nei confronti delle squadre italiane. In Coppa dei Campioni, infatti, i blaugrana l’hanno spuntata in ben 13 occasioni, prima di attendere ovviamente il verdetto di questa sera del Camp Nou al cospetto del Milan. L’ultima squadra a riuscire nell’impresa di eliminare il Barca è stata l’Inter nelle semifinale della Champions League nell’edizione del 2009/2010.

    Il Barcellona affrontò per la prima volta una squadra italiana nella Coppa Latina del 1952, riportando un netto successo nei confronti della Juventus per 4-2.

    I numeri del Barcellona con le italiane | ©Getty Images
    I numeri del Barcellona con le italiane | ©Getty Images
    Mentre nella massima competizione europea hanno incontrato per la prima volta una formazione italiana nell’edizione del 1959/60 e nell’occasione fu proprio il Milan ad affrontare i blaugrana, che si imposero agevolmente vincendo per 2-0 e 5-1.

    Ad ogni modo, proprio il confronto tra Barcellona e Milan rappresenta a sua volta un confronto infinito. Quello di stasera al Camp Nou, infatti, sarà il nono confronto in assoluto nelle competizioni europee tra le due squadre. Se è vero che spesso il Barcellona è risultato un ostacolo insormontabile per le formazioni italiane, è altrettanto vero che proprio i rossoneri in almeno due occasioni hanno inflitto delle severe sconfitte alla squadra catalana. Nella stagione del 1989/90, infatti, il Milan strappò ai catalani la Supercoppa Europea. Dopo l’1-1 del Camp Nou, infatti il Milan si impose di misura a San Siro. Anche se la vittoria più eclatante ed indelebile rimane quella nella finale della Coppa dei Campioni del 1994 ad Atena. Il Barcellona, dato per favorito alla vigilia, subì una cocente sconfitta per 4-0 per mano del fantastico Milan di Fabio Capello e del genio Dejan Savicevic.

    L’ultima italiana, invece, ad aver espugnato il Camp Nou è stata la Juventus nella stagione di Champions League del 2002/2003. I bianconeri passarono per 2-1 nei supplementari con rete del panteròn Zalayeta.

  • Ibrahimovic al veleno su Messi e Cristiano Ronaldo

    Ibrahimovic al veleno su Messi e Cristiano Ronaldo

    Zlatan Ibrahimovic o si ama o si odia, non ci sono vie di mezzo. Sia per il suo modo di giocare molto egocentrico sia per l’atteggiamento mostrato in campo e fuori. Dal famigerato amore per il Dio denaro che gli è valso da più parti il soprannome di “mercenario”, al voler lottare per essere il numero uno. Nessuno sopra Ibra, solo il cielo. Questa è più o meno la visione dello svedese, come descritta dai media. In campo, e lo si può vedere con i propri occhi, Ibrahimovic è un giocatore determinante per ogni squadra: il Milan era tornato a grandissimi livelli proprio grazie all’ex nerazzurro e con l’assenza dello Svedesone, le magagne sono venute fuori tutte in una volta. Passiamo ad analizzare le frasi recenti di Zlatan Ibrahimovic nei confronti di due colleghi: Messi e Cristiano Ronaldo, non certo due giocatori qualunque.

    MESSI Leo Messi è da tutti considerato il più grande giocatore di calcio di ogni epoca: vittorie su vittorie, sia premi singoli che di squadra, gol su gol e record che vengono frantumati ogni giorno che passa. Ibrahimovic forse non eguaglierà mai Messi in quanto a premi vinti: in particolare lo svedese è orfano del Pallone d’Oro e della Champions League, due riconoscimenti che sono mancati ad Ibra per essere considerato da tutti davvero il migliore. Non che Ibrahimovic non sia forte, sia chiaro, soltanto che all’ex rossonero manca una certa legittimità che, i premi appena citati, gli avrebbero potuto garantire. La Pulce argentina è appena reduce dal quarto Pallone d’Oro consecutivo e Ibra ha voluto dire la sua opinione a riguardo. Come riportato da Corriere.it, queste le parole dello svedese: “Continua a vincere Palloni d’Oro, ma non riesce a prendere del cioccolato da una macchinetta senza prima salire su una scala”.
    Ironia o volontà di schernire l’avversario? Conoscendo Ibra, è più facile che questa possa essere una dichiarazione al veleno, per pungere Messi sul campo della stazza fisica.

    Ibrahimovic colpo dello scorpione durante Brest-Psg | ©KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images
    Ibrahimovic colpo dello scorpione durante Brest-Psg | ©KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images

    RONALDO – Non va meglio nemmeno a Cristiano Ronaldo, asso del Real Madrid. Il portoghese è stato così definito da Ibra in un’intervista rilasciata al quotidiano portoghese O Jogo: “Ha sempre un posto in prima fila. Ma è uno spettatore privilegiato dato che assiste a queste premiazioni sempre in prima fila…“. Il senso sembra essere più chiaro: Ronaldo, ancora una volta ha dovuto assistere ad una premiazione importante dalla prima fila perchè non è stato lui a ricevere il premio. Sempre in lizza per una possibile vittoria finale ma sempre superato, e in questo caso ancora una volta, da Leo Messi. Ibra al veleno per tutti. Recentemente però, il portavoce del Paris Saint-Germain, Guarin, ha smentito il tutto così come lo stesso Ibrahimovic che, riferito a Messi, ha dichiarato: “Come avrei fatto a dire quelle cose su Messi visto che io stesso ho votato per lui?“. La rivalità fra Ibra e Messi era cosa nota: anche ai tempi del Barcellona, quando i due erano compagni di club, molte le voci sulle presunte scintille fra i due. Non tanto da parte di Messi ma da parte di Ibra.

  • Il senso del Pallone d’oro. Ieri e oggi: due epoche, diverse regole

    Il senso del Pallone d’oro. Ieri e oggi: due epoche, diverse regole

    Ancora una volta ha vinto lui. Per la quarta volta consecutiva, il prestigioso premio della rivista France football, il Pallone d’oro, è andato a Leo Messi, stella indiscussa del calcio contemporaneo. La Pulce ha preso in mano le redini del Barcellona ed è riuscito ad aprire un ciclo vincente nel suo club che fa paura. Dall’esordio in prima squadra ad oggi, sono stati polverizzati record su record. Dai successi ottenuti con i blaugrana, alle giocate straordinarie in campo fino ad arrivare all’ultimo, strabiliante successo, del massimo numero di gol segnati da un calciatore professionista in un anno solare. Messi merita di diritto un posto di primo piano nel panorama calcistico moderno ma ne merita un altro; anche in quello degli all time. Guardando al passato, c’è stato veramente qualcuno migliore di lui? Inoltre, Messi è da considerare il giocatore più forte di tutti i tempi soltanto considerando i quattro Palloni d’oro consecutivi? Cerchiamo di rispondere a queste domande.

    Leo Messi
    Nessuno come Leo Messi| © Getty Images
    PALLONE D’ORO – Intanto può essere utile dare qualche breve informazione sul Pallone d’Oro: che cos’è, chi lo fa, da quando esiste e il regolamento secondo il quale viene assegnato. Il Pallone d’oro è un premio calcistico istituito nell’ormai lontano 1956 dalla rivista francese France football che annualmente viene affidato nel mese di dicembre al giocatore migliore dell’anno che si sta per concludere. Ci sono state dalla nascita di questo riconoscimento importanti variazioni. Infatti, fino al 1994, erano in lizza soltanto i giocatori europei militanti in squadre eruopee. Successivamente, dal 1995, vennero considerati tutti i giocatori militanti in club d’Europa: non importava più essere europeo. Infine, dal 2007, il Pallone d’oro è esteso a tutti i giocatori del mondo.

    RIFLESSIONI – Certe limitazioni della storia passata fanno sorgere dei dubbi riguardo il senso di un riconoscimento simile. Intanto, visto che le regole sono cambiate in modo abbastanza evidente nel passare degli anni, viene da pensare che un Pallone d’oro conquistato da un giocatore in un certo periodo, valga meno di quello vinto da un altro in epoca diversa. Fino al 2007 la competizione era molto ristretta, poi, da quell’anno, il premio è stato esteso a tutti i giocatori del mondo. Balza subito all’occhio che Leo Messi ha fatto qualcosa di più dei suoi predecessori in quanto si è trovato costretto a lottare con tutto il globo e non solo con calciatori europei o militanti in Europa. Questo per sottolineare l’immenso talento di un giocatore come la Pulce argentina, genio assoluto del calcio. Bisogna però sottolineare che nel passato più remoto, certi giocatori avrebbero potuto vincere facilmente il Pallone d’oro, ma non ci sono riusciti per via del regolamento. Basti pensare a Pelè e Maradona, due grandi fuoriclasse, esclusi dalla lista dei vincitori del premio per via della loro nazionalità: il primo militava in un club non europeo, oltre che essere brasiliano, mentre il secondo, pur giocando in Europa, era argentino. Viene dunque da pensare che, se le regole di oggi fossero valse anche per il passato, quasi sicuramente ci sarebbe stato qualcun altro in grado di vincere così tanti Palloni d’oro di fila. Senza nulla togliere a Leo Messi, forse veramente il miglior giocatore del mondo, sarebbe giusto dare un peso specifico diverso al premio in base all’anno in cui è stato consegnato.

  • Pallone d’oro 2013: Messi per il poker. Tra gli allenatori c’é Del Bosque

    Pallone d’oro 2013: Messi per il poker. Tra gli allenatori c’é Del Bosque

    Ormai manca pochissimo per il grande show annuale organizzato per assegnare il Pallone d’oro 2013. Oltre al premio affidato al giocatore piú incisivo dalla rivista France Football, ci sará spazio anche per il Fifa World Player, riconoscimento deciso da c.t e capitani delle varie nazionali. Non ci sará bisogno di un mago troppo esperto per poter affermare chi sará il prossimo vincitore del pallone dorato. Leo Messi infatti sembra essere il candidato piú papabile per accreditarsi il quarto riconoscimento consecutivo. Un bottino da record dei redord quello della Pulce, se le previsioni verranno rispettate.

    QUATTRO – Dopo una lista molto nutrita, avara di italiani, ecco i tre finalisti per l’assegnazione del Pallone d’oro: Cristiano Ronaldo del Real Madrid e Leo Messi ed Andres Iniesta del Barcellona. I giornalisti che dovranno votare, avranno un lavoro molto ostico in quanto i giocatori citati sono tutti dei veri e propri alieni.

    Leo Messi
    Leo Messi vicino al quarti Pallone d’Oro | ©Getty Images
    Il portoghese Ronaldo é stato il protagonista assoluto della vittoria della Liga del Real Madrid della scorsa stagione: dall’altra parte, Iniesta e Messi hanno avuto una stagione non ricchissima di successi con il proprio club. C’é peró da dire che il primo ha vinto tutto con la nazionale spagnola, dall’Europeo al Mondiale, senza parlare dei vari successi conquistati con i blaugrana. Messi invece é reduce dal record di gol segnati nell’arco di un anno solare: poi, cosa dobbiamo dire? Ogni elogio per l’argentino sarebbe sprecato dal momento che la Pulce ha giá collezionato 3 Palloni d’oro consecutivi e se ne arrivasse un altro, sarebbe il quarto. Nessuno come lui.

    ALLENATORI – Capitolo allenatori. A sorpresa, non saranno né Pep Guardiola né Mourinho i tecnici ad accreditarsi il prestigioso riconoscimento. Chi sembra destinato ad essere il coach migliore, é Vicente Del Bosque. Lo spagnolo ha praticamente vinto tutto quello che c’era da vincere sulla panchina della Spagna e l’ultimo successo é quello relativo all’Europeo estivo. In pratica non ci dovrebbero essere troppe sorprese con Messi e Del Bosque favoriti. E la Spagna sorride dal momento che tutti i giocatori finalisti sono impegnati in Liga mentre l’allenatore é quello delle Furie Rosse. Piú di cosí.

  • Calcio, un anno che se ne va. I migliori del 2012

    Calcio, un anno che se ne va. I migliori del 2012

    Il 2013 é ormai dietro l’angolo e, nel calcio cosî come in ogni ambito della vita, é possibile fare una lista di tutto il meglio e il peggio che ci ha accompagnati nell’intero anno solare passato. I migliori del 2012 : abbiamo deciso di concentrarci soltanto su quei personaggi e su quei dati, in un certo senso positivi. Spazio dunque ai migliori giocatori, ruolo per ruolo, allenatori e squadre dell’intero pianeta, lasciando perdere per una volta, chi invece ha deluso veramente.

    IL MESSIA – Se si parla di record, non é possibile non citare Leo Messi, super talento del Barcellona che si sta avviando a conquistare il suo quarto Pallone d’Oro consecutivo. Oltre ai tantissimi trofei vinti con i blaugrana, da segnalare il nuovo traguardo del giocatore, forse, piü forte di tutti i tempi: aver superato il leggendario Muller nella classifica dei gol segnati in un anno. La Pulce ha addirittura fatto meglio del suo avversario polverizzando ogni record esistente. Gol come se piovesse. Sempre in Spagna, sponda Real Madrid, un elogio va anche a Cristiano Ronaldo, anch’egli una poderosa macchina da gol che, purtroppo per lui, non viene giustamente riconosciuto per via della presenza di Messi nel suo campionato. Un paragone troppo difficile per essere sopportato anche dall’asso portoghese.

    RIVELAZIONI – Ogni anno ci sono delle squadre che a sorpresa riescono a raggiungere traguardi insperati per le loro aspettative. Una di queste é senza dubbio l’Atletico Madrid del bomber Falcao. Gli spagnoli, grazie soprattutto alle reti della punta colombiana, hanno portato a casa una Europa League e una Supercoppa Europea. Davvero niente male per i ragazzi di Simeone. In Italia dobbiamo per forza dare spazio alla cavalcata vincente della Juventus. I bianconeri, partiti quasi senza speranza di vittoria all’inizio di settembre, si sono ritrovati a maggio con il tricolore sul petto. Merito senza dubbio di Antonio Conte, allenatore dell’anno che ha saputo infondere nei suoi ragazzi un coraggio e una rabbia fuori dal comune.

    CASO PER CASO – Adesso focalizziamo la nostra attenzione ai migliori giocatori del 2012, ruolo per ruolo. In porta ci sono pochi dubbi: Buffon é tornato il portierone che tutti conoscevano. In difesa hanno fatto molto bene Thiago Silva, ora al PSG, e Barzagli. In mezzo al campo fate spazio alla fantasia e al genio di Iniesta, cervello del Barcellona. Davanti la scelta diventa difficile ma basta un nome per toglierci di testa tutti i dubbi: Messi.

  • E’ un Messi da record. Superate le 85 reti di Muller

    E’ un Messi da record. Superate le 85 reti di Muller

    Sono bastati 25 minuti di Betis-Barcellona per permettere a Leo Messi di realizzare la doppietta che gli permette di entrare nella storia, superando il record di reti realizzate in un anno solare. Gerd Muller si fermò ad 85 gol nel 1972, l’argentino al momento ne conta 86 e avrà a disposizione ancora qualche gara per migliorare ulteriormente questo fantastico record. Tre volte Pallone d’Oro, tanti titoli con la maglia blaugrana e icona del calcio argentino. Classe ’87 e una carriera mostruosa per la Pulce, che si candida a diventare il miglior giocatore di tutti i tempi (se non lo sia già diventato). Ma dove può arrivare l’argentino? Non si sa, sarebbe capace anche di raggiungere le 90 reti nell’anno solare 2012. Al momento il Record Messi è di 86 gol e sarà difficilmente raggiungibile se non dallo stesso giocatore nei prossimi dodici mesi.

    L’INFORTUNIO – Lo spavento di mercoledì in occasione della gara di Champions League contro il Benfica è andato via dopo poche ore. Il contrasto con il portiere portoghese ha costretto l’argentino a lasciare il campo in anticipo con la paura di ritrovarsi davanti ad un brutto infortunio. Niente di tutto ciò, solo una forte contusione.

    Lionel Messi
    Messi da record. 86 gol realizzati nell’anno solare 2012 © David Ramos/Getty Images

    LA DOPPIETTA – Al 16′ della sfida contro il Betis, Leo Messi con un’azione personale ha raggiunto il record di Muller, prima di superarlo nove minuti più tardi dopo uno scambio con Iniesta. Tutto fin troppo facile per l’argentino che gioca e segna con la stessa facilità con la quale noi comuni mortali prendiamo il bus la mattina presto per andare a lavoro. Extraterrestre. Per la cronaca, la sfida di Liga contro i biancoverdi è termina sul 2-1 per i blaugrana.

    DIVISIONE DELLE RETI – Leo Messi ha segnato in ogni competizione e non solo con la maglia del Barça. La Pulce, in questo 2012, è stato protagonista anche con la maglia della Nazionale Argentina con la quale è andato a segno 12 volte. Con la casacca blaugrana le reti invece sono 74, distribuiti in 44 nella seconda metà della scorsa stagione e 30 da agosto ad oggi.

    PALLONE D’ORO – Già tre volte vincitore dell’ambito trofeo personale, Leo Messi è in finale anche per questa stagione, insieme al compagno Iniesta e al rivale Cristiano Ronaldo. Riuscirà a sollevare il suo quarto Pallone d’Oro consecutivo entrando nella storia del calcio?

    La prima rete di Messi contro il Betis
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  • Pirlo escluso dal Pallone d’Oro 2012, in finale i soliti tre

    Pirlo escluso dal Pallone d’Oro 2012, in finale i soliti tre

    Se qualcuno si aspettava qualcosa di diverso nella lista dei tre finalisti per la vittoria del Pallone d’Oro 2012 dovrà ricredersi. Saranno anche quest’anno Lionel Messi, Andrès Iniesta e Cristiano Ronaldo a giocarsi le chance per conquistare l’ambito trofeo che premia le prestazioni del giocatore nell’anno solare e le vittorie personali e di squadra. Niente da fare per Andrea Pirlo, nonostante i colleghi, allenatori e dirigenti abbiamo dato parere favorevole ad una sua presenza nella Finalissima. Non è bastato aver trascinato la Juventus alla conquista dello scudetto e la Nazionale nella Finale di Euro 2012. Delusione anche per Falcao. Il colombiano dopo aver portato a suon di gol l’Atletico sul tetto europeo con la vittoria dell’Europa League e si aspettava di finire tra i primi tre.

    LA FINALE– Sarà una sfida Barcellona contro Real Madrid. In campo i soliti tre. Iniesta e Messi per i blaugrana e Ronaldo per le merengues. Tutti hanno la stessa possibilità di vincere l’ambito Pallone d’Oro. Il portoghese ha conquistato la Liga Spagnola , Messi non sbaglia una partita ed è sempre tra i protagonisti principali nel Barça mentre lo spagnolo ha vinto l’Europeo 2012.

    Andrea Pirlo
    Niente Pallone d’Oro per Pirlo © Claudio Villa/Getty Images

    CHI VINCERA’? – C’è chi da per scontata la vittoria dell’argentino Messi, vincitore incontrastato del trofeo da ben tre anni. Quest’anno però, non avendo vinto ne Liga ne Champions League, potrebbe lasciare spazio ai suoi due rivali. Cristiano Ronaldo ha trascinato il Real alla conquista del campionato spagnolo e le sue quotazioni sono in aumento vertiginoso. Attenzione però anche ad Iniesta, centrocampista silenzioso del Barcellona, autore di un ottimo Europeo (vinto). Lo spagnolo raramente sbaglia una partita e per molti addetti ai lavori è lui il vero segreto del gioco e delle vittorie dei blaugrana.

    COACH OF THE YEAR – Tra gli allenatori, in Finale troviamo il commissario tecnico della Spagna Del Bosque, l’allenatore del Real Madrid Jose Mourinho e l’ex mister del Barcellona Pep Guardiola.

    E’ facile notare che anche quest’anno la Spagna è l’assoluta protagonista. Appuntamento al 7 gennaio 2013 a Zurigo per la premiazione. Quarto premio consecutivo per Messi o il Pallone d’Oro cambierà padrone?